Ritorno al futuro (franchise): differenze tra le versioni

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Una seconda edizione venne distribuita nel [[2009]], non come cofanetto ma con [[DVD]] individuali dei singoli film. ''Ritorno al futuro'' venne distribuito in edizione a doppio disco, con i documentari ''Looking Back to the Future'' e ''Back to the Future: The Ride'' come contenuti speciali.
Una seconda edizione venne distribuita nel [[2009]], non come cofanetto ma con [[DVD]] individuali dei singoli film. ''Ritorno al futuro'' venne distribuito in edizione a doppio disco, con i documentari ''Looking Back to the Future'' e ''Back to the Future: The Ride'' come contenuti speciali.


Nel giugno [[2010]] Universal annunciò una nuova versione home video della saga, sia in [[Blu-ray Disc|Blu-ray]] che in DVD, rimasterizzata digitalmente e con contenuti speciali inediti; verrà distribuita a partire dal successivo 26 ottobre, in occasione del 25º anniversario dell'uscita del primo film<ref>{{Cita web|http://www.prnewswire.com/news-releases/from-universal-studios-home-entertainment-one-of-the-biggest-motion-picture-trilogies-comes-to-blu-raytm-for-the-first-time-ever-97297604.html|From Universal Studios Home Entertainment, One of the Biggest Motion Picture Trilogies…|lingua=en}}</ref>.
Nel giugno [[2010]] Universal annunciò una nuova versione home video della saga, sia in [[Blu-ray Disc|Blu-ray]] che in DVD, rimasterizzata digitalmente e con contenuti speciali inediti; verrà ridistribuita a partire dal successivo 26 ottobre 2015, in occasione del 25º anniversario dell'uscita del primo film<ref>{{Cita web|http://www.prnewswire.com/news-releases/from-universal-studios-home-entertainment-one-of-the-biggest-motion-picture-trilogies-comes-to-blu-raytm-for-the-first-time-ever-97297604.html|From Universal Studios Home Entertainment, One of the Biggest Motion Picture Trilogies…|lingua=en}}</ref>.


== Serie animata ==
== Serie animata ==

Versione delle 00:36, 27 mar 2016

Una DeLorean DMC-12, l'auto usata dai protagonisti per viaggiare nel tempo.

Template:Avvisounicode La trilogia di Ritorno al futuro è una saga cinematografica comico-fantascientifica, di grandissimo successo negli anni ottanta e novanta. Ideata da Bob Gale e Robert Zemeckis e diretta da quest'ultimo, è stata prodotta da Steven Spielberg e distribuita dalla Universal Studios.

Narra delle peripezie a cavallo di varie epoche della storia statunitense (il 1955, il 1985, il 2015 e il 1885) affrontate dal giovane Marty McFly (Michael J. Fox) e dal suo amico, lo stravagante scienziato Emmett "Doc" Brown (Christopher Lloyd), inventore di una bizzarra macchina del tempo ricavata da un'autovettura, una DeLorean DMC-12. Nel corso dei tre episodi i due si trovano a risolvere diversi problemi per evitare catastrofici paradossi temporali, come il possibile mancato matrimonio dei genitori di Marty negli anni cinquanta (in seguito a questo fatto Marty non esisterebbe più) l'arresto del figlio di Marty nel 2015 o la morte di Doc per mano di un feroce pistolero nel 1885, o ancora l'uccisione del padre di Marty per mano del suo eterno rivale Biff Tannen (Thomas F. Wilson).

Caratterizzata da uno spiccato umorismo, da un efficace uso degli effetti speciali, da un ritmo indiavolato e da un velo di nostalgia, la saga di Ritorno al futuro ha appassionato un'intera generazione di spettatori e regalato la grande notorietà al regista Robert Zemeckis e all'attore Michael J. Fox.

I film

La trilogia si compone di tre film, tutti diretti da Robert Zemeckis e scritti dal regista insieme al produttore e sceneggiatore Bob Gale:

Sviluppo della trilogia

Sceneggiatura

Le differenti timeline su cui si dipana la trilogia

La genesi del progetto Ritorno al futuro si deve ad una circostanza fortuita, capitata al produttore e sceneggiatore Bob Gale nel 1980. Impegnato a sgomberare la soffitta di casa, Gale trovò il diario scolastico del padre e scoprì che il proprio genitore era stato capoclasse. Incuriosito dalla circostanza, cominciò a interrogarsi se all'epoca lui e il padre avrebbero potuto diventare amici. Gale ne parlò con l'amico Robert Zemeckis, che gli rispose con una battuta su sua madre: era davvero quella ragazza virtuosa che diceva d'essere stata in gioventù? Affascinati da questi discorsi, i due cominciarono ad abbozzare insieme un soggetto per trarne un film.

L'idea di Zemeckis era quella di operare una variazione sul classico tema dei viaggi nel tempo: invece di narrare - com'era consuetudine all'epoca nei film - un viaggio di centinaia di anni nel passato, il regista preferì concentrarsi sulle implicazioni che avrebbero coinvolto un giovane che si ritrova a vivere nell'epoca in cui i propri genitori erano anch'essi ragazzi, nella stessa città.

Il soggetto iniziale piacque subito a Steven Spielberg, che si offrì come produttore esecutivo. Sfortunatamente, lo script di Gale e Zemeckis fu rifiutato pressoché da tutti gli studios cinematografici: all'epoca le commedie "giovanili" in voga erano tutte sulla falsariga di Animal House e Porky's e le major reputavano Ritorno al futuro un film "troppo poco volgare" per poter attrarre il grande pubblico. Invece l'unico studio che si interessò al progetto, la Disney, trovò che le implicazioni riguardanti un possibile incesto nel passato tra Marty, il giovane protagonista, e sua madre da ragazza avrebbero danneggiato il nome dell'azienda e si tirò indietro.

Zemeckis, inoltre, doveva fare i conti con la sua difficile situazione lavorativa: i suoi precedenti film, La fantastica sfida e 1964 - Allarme a N.Y. arrivano i Beatles!, pur avendo ricevuto il plauso della critica, erano stati snobbati dal pubblico e pochi produttori se la sentivano di affidargli un progetto tanto ambizioso. La svolta arrivò nel 1984, quando l'attore e produttore Michael Douglas gli affidò la regia di All'inseguimento della pietra verde: il film fu un successo e dette a Zemeckis la possibilità di rimettere mano al progetto Ritorno al futuro, consegnando alla storia del cinema una delle saghe più celebri ed apprezzate di sempre.

Interpreti

Ottenuta la possibilità di dare il via al progetto, Zemeckis e Gale ritennero giusto rivolgersi a chi per primo aveva creduto alla possibilità di realizzare il film, e cioè Steven Spielberg, che si impegnò nella produzione tramite la sua industria, l'Amblin Entertainment. Alla fine del 1984 la Universal Pictures approvò la sceneggiatura e diede il via libera alle riprese.

Per la scelta degli interpreti Zemeckis e Gale avevano avuto le idee chiare fin dall'inizio: per il ruolo di Marty McFly, il diciassettenne protagonista che si ritrova catapultato dal 1985 al 1955, avrebbero voluto l'emergente Michael J. Fox, ma l'attore all'epoca era già impegnato sul set della sit-com Casa Keaton. I produttori dovettero perciò ripiegare su Eric Stoltz, ma dopo 6 settimane di riprese Zemeckis, con molto rammarico, decise che non era adatto alla parte e lo licenziò. Fox, nel frattempo, aveva manifestato la sua disponibilità e riuscì ad ottenere la parte alternando le riprese sul set televisivo di Casa Keaton (di giorno) con quelle del film (di notte): in alcune occasioni Fox dormì soltanto 2 ore per notte per riuscire a rispettare i suoi impegni lavorativi. La parte dello scienziato pazzo, "Doc" Emmett Brown, andò a Christopher Lloyd, già noto per la sua interpretazione in Qualcuno volò sul nido del cuculo e scelto da Zemeckis per la sua accentuata mimica.

Il successo

Il primo film della serie uscì negli Stati Uniti il 3 luglio 1985 e ottenne subito un insperato successo: costato 19 milioni di dollari, ne guadagnò 11 solo nel primo week-end di programmazione. Solo negli Stati Uniti finì per incassare 210 milioni di dollari, lanciando Michael J. Fox nell'olimpo delle star e Robert Zemeckis come cineasta di primo piano. Fu chiaro subito che il soggetto si prestava alla realizzazione di un sequel e il finale "aperto" della prima pellicola (con Doc e Marty in partenza per il futuro) dava spazio a numerose possibilità narrative. Non a caso, nell'edizione uscita in videocassetta, i titoli di coda dei primi due film riportavano la dicitura "To be continued", per avvertire il pubblico dell'imminente seguito.

Il segreto del successo di Ritorno al futuro si deve a un abile miscuglio di nostalgia, comicità e fantascienza. In un'epoca come gli anni ottanta, caratterizzata dall'evoluzione tecnologica con l'avvento dei computer e degli effetti speciali, l'idea geniale degli autori fu invece di riportare il protagonista, e con esso tutto il pubblico, negli anni cinquanta a stretto contatto con i propri genitori, all'epoca semplici teenager come lui. In questo surreale viaggio Zemeckis e Gale ebbero inoltre l'intuizione d'innestare un meccanismo da commedia degli equivoci, con Marty involontario oggetto dei desideri della futura madre e costretto ad adoperarsi come pigmalione dell'imbranato padre, al fine di prevenire la propria scomparsa. I continui ammiccamenti alla storia statunitense (Marty non viene creduto da Doc quando nel 1955 gli racconta che nel 1985 il Presidente degli Stati Uniti è Ronald Reagan, all'epoca un noto attore) e ai paradossi del destino (nel secondo episodio, ambientato nel 2015, compare un cinema dove è in proiezione Lo squalo 19 diretto da Max Spielberg, vero nome del figlio del famoso regista) hanno conferito alla trilogia un'irresistibile carica ironica, supportata da una sceneggiatura a orologeria e da un gruppo di attori in stato di grazia.

Se nel primo episodio della saga a farla da padrone era il gusto dolceamaro per l'epoca spensierata dei ragazzi statunitensi, già immortalata in Happy Days e American Graffiti, un'epoca nella quale l'incubo della guerra del Vietnam era ancora ben lontano, nel secondo film della serie il gioco citazionistico e autoreferenziale di Zemeckis divenne ancor più raffinato, con i protagonisti proiettati prima nel futuro ad affrontare Griff Tannen, nipote di Biff, e poi nuovamente nel passato, al fine di riparare a un incombente paradosso temporale. L'inevitabile conclusione della saga non poteva che consumarsi nella terra e nell'epoca in cui nacquero gli Stati Uniti: il Far West del lontano 1885, con Doc e Marty nuovamente insieme, impegnati a trovare il modo di sfuggire al temibile pistolero Buford "Cane Pazzo" Tannen, bisnonno di Biff, e ancora una volta ritornare al futuro sani e salvi.

Scene ricorrenti

Nei tre film della saga vengono mostrate alcune scene molto simili, a scopo autocitazionista:

  • Nel primo film Doc mostra a Marty un modellino della città per spiegare al ragazzo come convoglierà l'energia del fulmine nella DeLorean. La stessa scena viene ripresa nel terzo film, quando Doc mostra la sua idea su come dirottare il treno e usare la locomotiva per spingere la macchina del tempo. Lo scienziato, in entrambe le scene, dice: «Scusa la rozzezza di questo modello, non ho avuto il tempo di farlo in scala e di dipingerlo». Nel terzo film Marty interrompe la frase, conoscendola già.
  • Nel primo film i messaggi propagandistici del sindaco Goldie Wilson nel 1985 e del sindaco Red Thomas nel 1955 sono identici.
  • In tutti e tre i film Marty si ritrova a litigare in un bar con un Tannen: nel primo con il giovane Biff, nel secondo con Griff e nel terzo con Buford. Questi tre personaggi attirano sempre l'attenzione di Marty dicendo «Ehi, McFly!», anche se in tutti e tre i casi si riferivano a un parente di Marty di quell'epoca temporale (rispettivamente George, Marty jr. e Seamus), e si ergono in tutta la loro stazza per incutere timore; l'inquadratura è sempre la stessa, da dietro le spalle del Tannen di turno. Inoltre nel videogioco Back to the Future: The Game la scena si ripete stavolta con il nonno di Marty, Arthur McFly, e il padre di Biff, Irving "Kid" Tannen. Infine, ogniqualvolta un Tannen viene colpito da un pugno di un McFly, si capovolge su se stesso per poi svenire. Anche il piano sequenza e le inquadrature di tali scene sono sempre le medesime.
  • In tutti i film il Tannen di turno finisce nel letame a causa di uno scontro con Marty: nel primo film il giovane Biff rincorre Marty con la propria auto e si scontra con un camion di letame; nel secondo film la scena viene rivista e ricordata dal vecchio Biff e avviene nuovamente dopo l'inseguimento vicino alla galleria, sempre ai danni del giovane Biff; nel terzo "Cane Pazzo" finisce nel letame dopo il duello con Marty.
  • Nel secondo film Marty dà sfoggio delle sue capacità con un gioco a pistola ottica; sempre lo stesso Marty, in una scena simile, fa tiro al bersaglio con una vera pistola nel terzo film.
  • Marty, nel 1955, ricava uno skateboard da una specie di monopattino di legno, rompendo il manubrio, mentre è alle prese con Biff; fa lo stesso nel secondo film, con il volopattino e contro Griff, mentre il vecchio Biff commenta dicendo: «Eppure mi ricorda qualcosa tutto questo».
  • Nel primo film Marty si aggrappa a un'auto mentre è sullo skateboard, mentre nel secondo film si aggrappa all'auto di Biff mentre è sul volopattino; nel terzo film è invece Doc ad aggrapparsi a una locomotiva mentre è sul volopattino, per salvare Clara.
  • Nel primo film Marty si trova in imbarazzo con Lorraine, che l'ha seguito fino al laboratorio di Doc; lo scienziato rimane dietro a Marty, come a sottolineare la propria presenza e bloccandogli la "fuga" all'indietro dalla ragazza. Nel terzo film questa scena è capovolta: Clara è arrivata al laboratorio ed è Marty che sottolinea la propria presenza con un colpo di tosse. Inoltre in entrambi casi Doc e Marty coprono la macchina del tempo, in modo che Lorraine prima e Clara non la possano vedere.
  • Marty nel secondo film cerca di colpire Biff, mentre lui era seduto sulla sua scrivania, con una piccola piattaforma girevole ovale, mentre nel terzo film colpisce Cane Pazzo con un piatto mentre lui importunava Clara.
  • Nel primo film Biff se la prende con Lorraine, innamorata di Marty, mentre nel terzo "Cane Pazzo" se la prende con Clara, innamorata di Doc.
  • Le frasi tipiche di Marty e Doc sono rispettivamente «Siamo sul pesante» e «Grande Giove!» («Bontà divina!» nell'edizione italiana del primo film): nel terzo film a un certo punto è Marty a dire «Grande Giove!» e Doc risponde «Lo so, è pesante!».
  • Altre due frasi ricorrenti sono «Il dottore sei tu, Doc!», detto da Marty quando Doc inizia a spiegare in modo troppo tecnico, e «Marty, non stai pensando quadridimensionalmente!», detto da Doc quando Marty non prende in considerazione ciò che può accadere viaggiando nel tempo.
  • Nel primo film Marty, sfogandosi con Jennifer dopo la bocciatura all'audizione, dice: «Sento che non potrei accettare questo tipo di rifiuto». La stessa frase è pronunciata da George nel 1955 quando Marty gli propone di pubblicare le storie che scrive.
  • In tutti e tre i film Marty, dopo aver viaggiato nel tempo, prende una botta in testa e sviene: nel primo film viene investito dall'auto di suo nonno, nel secondo è colpito dagli scagnozzi di Biff e nel terzo, inseguito da un orso, inizia a correre finché non cade e sbatte la testa su una staccionata. In tutti i casi finisce a letto, al buio, nella casa di chi l'ha soccorso, e quando si risveglia dice una frase del tipo «Mamma… Mamma, sei tu? Ho fatto un incubo terribile, ho sognato di viaggiare nel tempo…», pensando appunto di aver sognato e di avere accanto la madre. Nel primo caso si ritrova di fianco la sua vera madre, ma più giovane di trent'anni («Nel 1955?»), nel secondo sempre sua madre ma nel 1985 alternativo («Al ventisettesimo piano?») e nel terzo è nella casa dei suoi antenati, con la sua trisnonna che lo accudisce («Fattoria dei McFly?»).
  • Nel primo film, quando la macchina del tempo compie il suo primissimo viaggio con a bordo il cane di Doc, viene inquadrata la targa che ruota e poi cade; la stessa scena viene mostrata anche nel terzo film, dopo che la DeLorean viene distrutta da un treno una volta ritornata nel 1985.
  • Ogni volta che termina un viaggio nel tempo, l'arrivo di Marty non è mai dei migliori: nel primo, all'andata, Marty finisce in un fienile e viene scambiato per un extraterrestre, mentre al ritorno non frena in tempo e va a cozzare contro un edificio; nel secondo Marty e Doc rischiano di essere investiti all'andata da un taxi volante e al ritorno da un aereo; per finire, nel terzo, Marty si imbatte prima in un'armata di nativi americani che cercano di colpirlo, poi in un orso e infine in un treno merci che distrugge la DeLorean.
  • Un'altra scena ricorrente è quella delle bibite al bar. Nel primo film Marty chiede prima della Fanta e poi della Pepsi Senza (senza zucchero) e il barista, trattandosi di bevande sconosciute nel 1955, pensa che Marty gli stia chiedendo "fantascienza" e "senza pagare"; nel secondo capitolo Marty fa litigare i due monitor-robot addetti alle ordinazioni, concludendo con «Ehi, ehi, ehi, ragazzi! Voglio solo una Pepsi!»; nel terzo chiede invece dell'acqua ghiacciata al saloon della Hill Valley del 1885 e, tra le risate generali, il barista gli dice che lì si serve solo whisky, dandogliene un bicchiere.

Promozione

Tutte le locandine sono state dipinte da Drew Struzan, anche se l'idea originale è stata concepita da Wayne Coe. Nella locandina della parte II insieme a Marty c'è anche Doc, mentre in quella della parte III ci sono Marty, Doc e Clara.

  • Per la parte I, Marty indossa vestiti anni ottanta, guarda il suo orologio da polso mentre sta uscendo dalla DeLorean e contemporaneamente alza i suoi occhiali da sole per vedere meglio l'ora.
  • Per la parte II, Marty e Doc sono vestiti in modo futuristico, guardano i loro orologi da polso mentre stanno uscendo dalla DeLorean fluttuante nell'aria e contemporaneamente alzano i loro occhiali da sole per vedere meglio l'ora.
  • Per la parte III, Marty, Doc e Clara indossano i loro vestiti del 1885, ma al contrario di Clara, solo Marty e Doc controllano l'ora su un orologio da taschino mentre escono dalla DeLorean messa sulle rotaie e contemporaneamente si tirano più su i loro cappelli da cowboy.

La copertina del cofanetto della trilogia è una versione modificata della locandina della parte I. Oltre Marty c'è anche Doc a guardare il proprio orologio.

Distribuzione internazionale

Accoglienza

Critica

Film Rotten Tomatoes
Ritorno al futuro 96% (45 recensioni)[1]
Ritorno al futuro - Parte II 62% (37 recensioni)[2]
Ritorno al futuro - Parte III 75% (36 recensioni)[3]

Incassi

Film Data d'uscita (Italia)[4] Incasso in dollari
Stati Uniti Paesi esteri In tutto il mondo
Ritorno al futuro 18 ottobre, 1985 210 609 762 170 500 000 381 109 762
Ritorno al futuro - Parte II 22 dicembre, 1989 118 450 002 213 500 000 331 950 002
Ritorno al futuro - Parte III 20 settembre, 1990 87 727 583 156 800 000 244 572 583
Incasso totale 416 787 347 540 300 000 957 581 347

Edizioni home video

Una prima edizione della serie in DVD venne distribuita da Universal nel 2002, un cofanetto contenente tutti i film.

Una seconda edizione venne distribuita nel 2009, non come cofanetto ma con DVD individuali dei singoli film. Ritorno al futuro venne distribuito in edizione a doppio disco, con i documentari Looking Back to the Future e Back to the Future: The Ride come contenuti speciali.

Nel giugno 2010 Universal annunciò una nuova versione home video della saga, sia in Blu-ray che in DVD, rimasterizzata digitalmente e con contenuti speciali inediti; verrà ridistribuita a partire dal successivo 26 ottobre 2015, in occasione del 25º anniversario dell'uscita del primo film[5].

Serie animata

Lo stesso argomento in dettaglio: Ritorno al futuro (serie animata).

Successiva al terzo capitolo cinematografico, venne realizzata la serie animata Ritorno al Futuro (Back to the Future - The Animated Series), trasmessa negli Stati Uniti dal 1991 per due stagioni dalla rete televisiva CBS.

Oltre a Griff Tannen (il nipote di Biff), Marty McFly Jr. e Marlene McFly (i figli di Marty), già presenti nel secondo episodio, ci sono anche Seamus McFly (il trisavolo di Marty), Maggie McFly (la trisnonna di Marty), lo sceriffo Marshal James Strickland (bisnonno del preside Strickland) che sono presenti nel terzo episodio della saga.

Citazioni e riferimenti

  • Ritorno al futuro IV è il titolo di un episodio del 1999 della serie televisiva Spin City, interpretata da Michael J. Fox, dov'è apparso Christopher Lloyd in veste di guest star. Nonostante la trama dell'episodio non abbia nulla in comune con la trilogia, durante il loro incontro i rispettivi personaggi si scambiano alcune battute ironiche sul tornare indietro nel tempo, in riferimento alla saga cinematografica interpretata da Fox e Lloyd.
  • In alcuni episodi della serie TV Tremors del 2003, ispirata all'eponima serie di film sui Graboid, Christopher Lloyd interpreta nuovamente il ruolo di uno scienziato, Cletus Poffenberger, che ricorda in parecchi tratti il "Doc" Brown di Ritorno al futuro.
  • Nel film Un milione di modi per morire nel West il protagonista, tornando a casa, vede dei bagliori provenire da un capannone, va a controllare e aprendo la porta vede "Doc" che lavora alla macchina del tempo, la sera prima dell'arrivo di Marty. Questo è un riferimento al terzo capitolo della serie.

Attrazioni per i parchi a tema

Un'attrazione, chiamata "Back to the Future: The Ride", è stata inaugurata il 2 maggio 1991, presso gli Universal Studios di Orlando, in Florida (USA). Analoghe attrazioni di "Back to the Future: The Ride" si trovano presso gli Universal Studios di Hollywood (chiuso nel 2007 sostituito dal The Simpsons Ride), in California (USA) e di Osaka (Giappone). Un'attrazione chiamata invece "Back to the Backstage" è al parco divertimenti Movieland Studios di Lazise, in Italia (oltre a un esemplare di DeLorean analoga a quella utilizzata nella trilogia).

Note

  1. ^ (EN) Ritorno al futuro, su rottentomatoes.com. URL consultato il 10 luglio 2010.
  2. ^ (EN) Ritorno al futuro - Parte II, su rottentomatoes.com. URL consultato il 10 luglio 2010.
  3. ^ (EN) Ritorno al futuro - Parte III, su rottentomatoes.com. URL consultato il 10 luglio 2010.
  4. ^ Data di uscita (italiana) di ogni singolo film., su outatime.it. URL consultato il 10 luglio 2010.
  5. ^ (EN) From Universal Studios Home Entertainment, One of the Biggest Motion Picture Trilogies…, su prnewswire.com.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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