Il mattatore: differenze tra le versioni

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Versione delle 21:54, 6 gen 2016

Disambiguazione – Se stai cercando informazioni sulla trasmissione televisiva omonima, vedi Il Mattatore (programma televisivo).
{{{titolo italiano}}}
Vittorio Gassman in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Durata104 minuti
Generecommedia
RegiaDino Risi
SoggettoSergio Pugliese, Age Scarpelli, Sandro Continenza, Ettore Scola, Ruggero Maccari
SceneggiaturaEttore Scola, Sandro Continenza, Ruggero Maccari
ProduttoreMario Cecchi Gori
FotografiaMassimo Dallamano
MontaggioEraldo Da Roma
MusichePippo Barzizza
ScenografiaGiorgio Giovannini
CostumiMarisa D'Andrea, Romolo Martino
Interpreti e personaggi

Il mattatore è un film del 1960 diretto dal regista Dino Risi e interpretato da Vittorio Gassman.

La sceneggiatura ricorda da vicino quella de I tromboni (1956) di Federico Zardi, che lo stesso Gassman aveva interpretato sia sul palcoscenico che in televisione, nella trasmissione di quell'anno che portava lo stesso titolo, Il Mattatore.

Trama

Gerardo, guitto che passa disinvoltamente, ma con scarso successo, dal teatro comico alla tragedia, viene coinvolto, grazie alla sua capacità di imitare qualsiasi parlata dialettale d'Italia, in una truffa ordita da Lallo ai danni di un ricco commerciante di stoffe. La sua inesperienza fa sì che sia lui l'unico a essere arrestato, venendo condannato a parecchi mesi di carcere. Qui fa conoscenza con un vasto campionario di piccoli delinquenti, dediti prevalentemente a truffe di vario genere. In particolare fa amicizia con De Rosa, detto Chinotto, un truffatore per il quale le porte delle carceri sono come la porta girevole di un grande albergo.

Uscito di prigione, Gerardo si mette in società con Chinotto, divenendo, grazie alle sue impareggiabili doti istrioniche, un bravissimo organizzatore e realizzatore di truffe, al punto da riuscire persino a truffare colui che ne aveva provocato l'incarcerazione, il raffinato Lallo. Superato il maestro Chinotto, Gerardo si mette in proprio fino a che Annalisa, attrice di varietà innamorata di lui, riesce a mettergli la fede al dito. Sebbene la moglie tenti di redimerlo, la sua è una vocazione irresistibile ed egli ogni tanto deve riprendere l'antica attività.

Sviluppo della finzione

Il film non è altro che una sequenza di episodi truffaldini legati, oltre che dai personaggi, dalla voce fuori campo del protagonista che li introduce e che spesso anche li commenta: un lungo flashback sonoro, nel quale però non si torna mai alla scena del momento della narrazione, bensì gli episodi si susseguono nell'esatto ordine temporale in cui si sono verificati.

Produzione

Il film, le cui ultime sequenze del film sono state girate a colori, è stato iscritto al P.R.C. con il n. 2.227, ottenendo il visto di censura n. 31.179 del 3 febbraio 1960.

Collegamenti esterni

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