Miami Heat: differenze tra le versioni

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=== La fine del ciclo (2006-2010) ===
=== La fine del ciclo (2006-2010) ===
La stagione da campioni in carica però non partì in modo esaltante, a causa degli infortuni che investirono la franchigia. All'inizio della stagione, infatti il centro [[Shaquille O'Neal]] si infortunò al ginocchio, costringendo gli Heat a fare a meno del giocatore più dominante della lega, poco dopo anche [[Dwyane Wade]] si infortunò gravemente alla spalla. Dopo l'infortunio di Wade, si pensava che la squadra non sarebbe stata in grada nemmeno di raggiungere i playoffs. Tali previsioni furono rapidamente smentite quando gli Heat vinsero 11 partite su 14 partite battendo squadroni come i [[Detroit Pistons]], i [[Chicago Bulls]] e gli [[Utah Jazz]], O'Neal, in assenza di Wade, disputò un buon finale di regular season, portando gli Heat a vincere il loro settimo titolo di campioni della [[NBA Southeast Division|Southeast Division]], ma al primo round dei [[NBA Playoffs 2007|playoffs]] gli Heat vengono asfaltati dai [[Chicago Bulls]] in quattro gare, è la prima volta nella storia che la squadra campione in carica cade al primo turno, nonostante a inizio anno furono fatti più volte proclami di vittoria del secondo titolo.
La stagione da campioni in carica però non partì in modo esaltante, a causa degli infortuni che investirono la franchigia. All'inizio della stagione, infatti il centro [[Shaquille O'Neal]] si infortunò al ginocchio, costringendo gli Heat a fare a meno del giocatore più dominante della lega, poco dopo anche [[Dwyane Wade]] si infortunò gravemente alla spalla. Dopo l'infortunio di Wade, si pensava che la squadra non sarebbe stata in grada nemmeno di raggiungere i playoffs. Tali previsioni furono rapidamente smentite quando gli Heat vinsero 11 partite su 14 partite battendo squadroni come i [[Detroit Pistons]], i [[Chicago Bulls]] e gli [[Utah Jazz]], O'Neal, in assenza di Wade, disputò un buon finale di regular season, portando gli Heat a vincere il loro settimo titolo di campioni della [[NBA Southeast Division|Southeast Division]], ma al primo round dei [[NBA Playoffs 2007|playoffs]] gli Heat vengono asfaltati dai [[Chicago Bulls]] in quattro gare, è la prima volta dal [[1957]] che la squadra campione in carica cade al primo turno, nonostante a inizio anno furono fatti più volte proclami di vittoria del secondo titolo.


Il momento di gloria degli Heat sembrava ormai volgere alla fine. Il mercato dei [[free agents]], gli scambi e gli infortuni contribuirono a portare gli Heat sul fondo della [[NBA]]. [[Shaquille O'Neal|O'Neal]] fu ceduto a febbraio ai [[Phoenix Suns]], diversi giocatori firmarono per altre squadre, Riley rassegnò le dimissioni da [[allenatore]], arrivarono giocatori come [[Marcus Banks]], [[Luke Jackson]], [[Anfernee Hardaway]] e [[Shawn Marion]], mentre Wade si sottopose ad alcuni interventi chirurgici in quella che alla fine si rivelò una stagione da incubo, la faticosa partenza 4-11 anticipò il disastroso record di 15–67, lo stesso della prima stagione d'esordio, ed il peggior ruolino di marcia dell'intera lega. Solo [[Udonis Haslem]], [[Dwyane Wade]] e [[Dorell Wright]] erano rimasti della squadra campione appena due anni prima.
Il momento di gloria degli Heat sembrava ormai volgere alla fine. Il mercato dei [[free agents]], gli scambi e gli infortuni contribuirono a portare gli Heat sul fondo della classifica. O'Neal fu ceduto a febbraio ai [[Phoenix Suns]], diversi giocatori firmarono per altre squadre, Riley rassegnò le dimissioni da [[allenatore]], arrivarono giocatori come [[Marcus Banks]], [[Luke Jackson]], [[Anfernee Hardaway]] e [[Shawn Marion]], mentre Wade si sottopose ad alcuni interventi chirurgici in quella che alla fine si rivelò una stagione da incubo, la faticosa partenza 4-11 anticipò il disastroso record di 15–67, lo stesso della prima stagione d'esordio, ed il peggior ruolino di marcia dell'intera lega e il poco invidiabile record del terzo peggior punteggio ottenuto in una partita nella sconfitta 96-54 contro i [[Toronto Raptors]]. Solo [[Udonis Haslem]], [[Dwyane Wade]] e [[Dorell Wright]] erano rimasti della squadra campione appena due anni prima.


Per la stagione [[National Basketball Association 2008-2009|2008-2009]] le ambizioni della squadra della [[Florida]] non erano di certo delle più temibili. Nel [[draft NBA 2008]] i Miami Heat ingaggiarono [[Michael Beasley]] e [[Mario Chalmers]], acquisito con una trade effettuata con i [[Minnesota Timberwolves]]. Inizialmente la squadra, affidata a [[Erik Spoelstra]] è riuscita a mantenere una media vittorie sconfitte sopra al 50% grazie alla grande prestazione di Wade e compagni. Con l'infortunio che pose fine alla gloriosa carriera di [[Alonzo Mourning]], e quindi in seguito alla mancanza di un vero pivot, Pat Riley decise di scambiare [[Shawn Marion]] e [[Marcus Banks]] per [[Jermaine O'Neal]] e [[Jamario Moon]], due giocatori dei [[Toronto Raptors]], e di prendere [[Yakhouba Diawara]]. La stagione regolare vide i Miami Heat terminare al quinto posto della [[NBA Eastern Conference|Eastern Conference]] con un record positivo 43-39 consentendo alla squadra di Miami di scontrarsi contro gli [[Atlanta Hawks]] in una interminabile serie durata 7 gare. In seguito all' infortunio di Wade alla schiena e quello di Jermaine O'Neal in gara 5, i Miami Heat vengono sconfitti in gara 7. Anche la stagione [[National Basketball Association 2009-2010|2009-2010]], nonostante l'arrivo di buoni giocatori come [[Quentin Richardson]], [[Carlos Arroyo]] e [[Rafer Alston]] ha visto gli Heat chiudere la regular season in quinta posizione ad est ed uscire al primo turno dei [[NBA Playoffs 2010|playoffs]], ma questa volta contro i [[Boston Celtics]].
Per la stagione [[National Basketball Association 2008-2009|2008-2009]] le ambizioni della squadra della [[Florida]] non erano di certo delle più temibili. Nel [[draft NBA 2008]] i Miami Heat ingaggiarono [[Michael Beasley]] e [[Mario Chalmers]], acquisito con una trade effettuata con i [[Minnesota Timberwolves]]. Inizialmente la squadra, affidata a [[Erik Spoelstra]] è riuscita a mantenere una media vittorie sconfitte sopra al 50% grazie alla grande prestazione di Wade e compagni. Con l'infortunio che pose fine alla gloriosa carriera di [[Alonzo Mourning]], e quindi in seguito alla mancanza di un vero pivot, Pat Riley decise di scambiare [[Shawn Marion]] e [[Marcus Banks]] per [[Jermaine O'Neal]] e [[Jamario Moon]], due giocatori dei [[Toronto Raptors]], e di prendere [[Yakhouba Diawara]], cercò anche di arrivare a [[Amar'e Stoudemire]] e [[Carlos Boozer]] senza successo. La stagione regolare vide i Miami Heat terminare al quinto posto della [[NBA Eastern Conference|Eastern Conference]] con un record positivo 43-39 consentendo alla squadra di Miami di scontrarsi contro gli [[Atlanta Hawks]] in una interminabile serie durata 7 gare. In seguito all' infortunio di Wade alla schiena e quello di Jermaine O'Neal in gara 5, i Miami Heat vengono sconfitti in gara 7. Anche la stagione [[National Basketball Association 2009-2010|2009-2010]], nonostante l'arrivo di buoni giocatori come [[Quentin Richardson]], [[Carlos Arroyo]] e [[Rafer Alston]] ha visto gli Heat chiudere la regular season in quinta posizione ad est ed uscire al primo turno dei [[NBA Playoffs 2010|playoffs]], ma questa volta contro i [[Boston Celtics]].


=== I ''Big Three'' (2010-) ===
=== I ''Big Three'' (2010-) ===
[[File:MMVA2007 Chris Bosh.jpg|right|thumb|150px|Chris Bosh]]
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[[File:LeBron James at Aderholt Fitness Center 2010-09-28.jpg|left|thumb|150px|Lebron James]]
Nel luglio del [[2010]] Miami acquista [[Chris Bosh]] e [[LeBron James]]<ref>{{cita web|url=http://www.tvguide.com/News/LeBron-James-Miami-1020311.aspx|titolo=LeBron James Leaves the Cleveland Cavaliers for Miami Heat|editore=TVguide.com|lingua=en}}</ref> e rifirma [[Dwyane Wade]] e [[Udonis Haslem]], in quello che viene spesso citato come il più grande colpo di mercato della storia della lega. Dopo questi acquisti gli Heat riescono a mettere sotto contratto anche [[Mike Miller]], [[Eddie House]], [[Erick Dampier]], [[Juwan Howard]] e [[Žydrūnas Ilgauskas]]. Con i tre All-Star molti considerano i Miami Heat come la squadra che può rompere il record di 72 vittorie nella regular season fissato dai [[Chicago Bulls]] nel [[1996]].
Nel luglio del [[2010]] Miami acquista [[Chris Bosh]] e [[LeBron James]]<ref>{{cita web|url=http://www.tvguide.com/News/LeBron-James-Miami-1020311.aspx|titolo=LeBron James Leaves the Cleveland Cavaliers for Miami Heat|editore=TVguide.com|lingua=en}}</ref> e rifirma [[Dwyane Wade]] e [[Udonis Haslem]], in quello che viene spesso citato come il più grande colpo di mercato della storia della lega. Dopo questi acquisti gli Heat riescono a mettere sotto contratto anche [[Mike Miller]], [[Eddie House]], [[Erick Dampier]], [[Juwan Howard]] e [[Žydrūnas Ilgauskas]]. Con i tre All-Star molti considerano i Miami Heat come la squadra che può rompere il record di 72 vittorie nella regular season fissato dai [[Chicago Bulls]] nel [[1996]]. La partita d'apertura dei ''Big Three'' giocata contro [[Boston Celtics]] è stata la più vista nella storia della lega.


== Arene di gioco ==
== Arene di gioco ==

Versione delle 14:18, 18 gen 2011

Miami Heat
Pallacanestro
File:Miami Heat logo.png
Segni distintivi
Uniformi di gara
Casa
Trasferta
Terza
Colori sociali Nero, rosso, arancione e bianco
Simbolipallone infuocato
Dati societari
CittàFile:Miami Florida city flag.svg Miami
NazioneBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
CampionatoNBA
ConferenceEastern Conference
DivisionSoutheast Division
Fondazione1988
DenominazioneMiami Heat
(1988-oggi)
ProprietarioBandiera degli Stati Uniti Micky Arison
General managerBandiera degli Stati Uniti Pat Riley
AllenatoreBandiera degli Stati Uniti Erik Spoelstra
ImpiantoAmericanAirlines Arena
(19,600 posti)
Sito webwww.nba.com/heat
Palmarès
Trofeo Larry O'Brien
Titoli NBA1
Titoli di conference1
Titoli di division7

I Miami Heat sono una squadra di pallacanestro professionistica con sede a Miami, Florida. Sono membri della Southeast Division nella Eastern Conference della NBA (National Basketball Association), il campionato professionistico degli Stati Uniti d'America. Giocano le loro partite casalinghe all'AmericanAirlines Arena. L'attuale proprietario è Micky Arison, figlio di Ted Arison, mentre l'allenatore è Erik Spoelstra che è subentrato a Pat Riley che attualmente veste il ruolo di general manager.

Nonostante siano una squadra giovane nello scenario della lega, essendo nati nel 1988, gli Heat hanno raggiunto i playoffs in 14 delle 22 stagioni disputate, vincendo il titolo nel 2006 contro i Dallas Mavericks per 4-2. Nel 2009 il valore totale della franchigia era di 364 milioni di dollari, di cui il 45% sono i debiti accumulati, il budget è di 126 milioni di dollari[1] sono affiliati ai Sioux Falls Skyforce della NBA Development League.

Storia

La nascita degli Heat (1988-1995)

Nel mese di aprile 1987, la commissione approvò le offerte di espansione delle città di Charlotte e Minneapolis e successivamente di due città della Florida, Orlando e Miami. Fu deciso così di espandere la NBA a quattro nuove squadre, con i Charlotte Hornets e Miami Heat che debuttarono nella stagione 1988-1989 e i Minnesota Timberwolves e gli Orlando Magic nella stagione 1989-1990.[2] Gli Heat furono fondati nel 1988 come expansion team dell'NBA dall'armatore miliardario Ted Arison. Il nome Miami Heat fu scelto con un sondaggio tra i tifosi che lo preferirono a Miami Vice il nome del noto telefilm poliziesco ambientato tra le palme di South Beach.

Tra i giocatori del roster dell'anno inaugurale furono chiamati giovani come Rony Seikaly, Kevin Edwards, Grant Long e Sylvester Gray, nonché veterinari come Rory Sparrow, Jon Sundvold, Pat Cummings, Scott Hastings, Dwayne Washington e Billy Thompson, l'allenatore era Ron Rothstein. Gli Heat giocarono la loro prima partita contro i Los Angeles Clippers alla Miami Arena perdendo 111-91, e nonostante le 17 sconfitte consecutive iniziali, riuscirono a chiudere la loro prima stagione con un record di 15–67. A incidere sul record negativo fu anche la scelta di collocare gli Heat nella Midwest Division della Western Conference a dispetto di una realtà geografica del tutto diversa, questo obbligò la squadra a fare i viaggi più lunghi visto che gli avversari divisionali più vicini erano gli Houston Rockets che distano 900 miglia da Miami. Nel draft NBA 1989, gli Heat scelsero Glen Rice con la scelta numero quattro, con lui e con l'aiuto di Sherman Douglas, Ronny Seikaly e Steve Smith e sotto la guida del coach Kevin Loughery, gli Heat raggiunsero i playoffs per la prima volta nel 1991-1992, dove furono eliminati dai Chicago Bulls di Michael Jordan in tre partite, in quella stagione gli Heat subirono la sconfitta più larga della storia dai Cleveland Cavaliers per 148-80. Due anni dopo nel 1993-1994 gli Heat tornarono ai playoffs con un record di 42-40 dove incontrarono al primo turno gli Atlanta Hawks che furono capaci di ribaltare l'iniziale 2-1 di Miami, eliminandoli per 3-2. Nel 1995 la famiglia Arison, fino a quel momento faceva parte solo dei soci, aquistò la franchigia, Micky Arison dopo la sua nomita a general manager licenziò Loughery sostituendolo con Alvin Gentry.

L'era Riley-Mourning (1995-2003)

Tra il 1994 e il 1997, i Miami Heat cercarono dei piani di trasferimento, le città alternative con cui furono instaurati dei colloqui furono Las Vegas, Memphis, St. Louis e San Diego. Mentre i Miami Heat stavano lottando per rimanere a South Beach fu ingaggiato Pat Riley nel 1995 al posto di Gentry, un dirigente ed un allenatore che aveva già risollevato alcune franchigie come i Los Angeles Lakers e i New York Knicks prima di arrivare a Miami. Riley orchestrò uno scambio che mandò Rice ai Charlotte Hornets in cambio del centro Alonzo Mourning, destinato a diventare il giocatore simbolo della franchigia, la scelta fu subito premiante e permise agli Heat di vincere 11 delle prime 14 partite nel 1995-1996 e di raggiungere i playoffs a fine anno. L'anno successivo furono ingaggiati Tim Hardaway, PJ Brown, Kurt Thomas, Chris Gatling, Dan Majerle e Jamal Mashburn e gli Heat cominciarono una saga che li vide raggiungere la post-season per sei volte consecutive, con quattro vittorie della Atlantic Division tra il 1997 e il 2000. In quegli anni si accesero delle rivalità con i Chicago Bulls ed i New York Knicks, alle quali si aggiungeranno più avanti quelle con Detroit Pistons e Orlando Magic.

Nella stagione 1996-1997 gli Heat ottennero un record di 61-21, nei playoffs eliminarono gli Orlando Magic per 3-2 e i New York Knicks per 4-3, nonostante i Knicks si fossero portati sul 3-1, perdendo poi nelle finali della Eastern Conference con i Chicago Bulls di Michael Jordan per 4-1. Nel 1997-1998 gli Heat vennero eliminati al primo turno dai New York Knicks, con tanto di rissa tra Alonzo Mourning e Larry Johnson, ex compagni di squadra agli Charlotte Hornets. L'anno successivo gli Heat raggiunserò il record di 33-17 che permise a Miami di essere la testa di serie nei playoffs dove però furono eliminati clamorosamente al primo turno dai New York Knicks negli ultimi secondi di gara 5. L'anno successivo I Miami Heat lasciarono la loro storica casa, la Miami Arena per trasferirsi nella nuova AmericanAirlines Arena. Il tentativo di Miami di costruire una squadra da titolo subì un durissimo colpo alla vigilia della stagione 2000-2001, allorché ad Alonzo Mourning fu diagnosticata una glomerulosclerosi focale segmentale, al di là dell'aspetto umano, gli Heat si ritrovarono di colpo senza un giocatore chiave che in quel periodo era tra i candidati più forti a vincere l'MVP e furono costretti nelle stagioni successive a rivedere il roster: perso Tracy McGrady finito agli Orlando Magic arrivarono Eddie Jones, A.C. Green, Brian Grant, Anthony Mason, Jim Jackson e Caron Butler. Miami venne eliminata al primo turno dei playoffs dagli Charlotte Hornets per 3-0, mentre nelle due stagioni successive non raggiunse nemmeno la post-season.

Shaq-Wade e il primo titolo NBA (2003-2006)

Dopo diversi anni di ricostruzione e scelte per sostituire Mourning passato ai New Jersey Nets, gli Heat sbaragliarono il draft NBA 2003 scegliendo Dwyane Wade da Marquette University con la quinta chiamata, piuttosto che prendere un free-agent di grande livello come Gilbert Arenas, con lui arrivarono anche Lamar Odom e Udonis Haslem. Nostante la scioccante notizia dell'abbandono della panchina di Riley che fu sostituito da Stan Van Gundy, la squadra nonostante un terribile inizio 5-15, finisce l'anno con un record di 42-40 tornando così a fare i playoffs dove furono eliminati al secondo turno dagli Indiana Pacers. Un altro punto di svolta avvenne nell'estate del 2004, quando Pat Riley, diventato presidente, annunciò l'acquisizione del centro tre volte campione NBA, Shaquille O'Neal[3]. La coppia Shaq-Wade, sotto la regia di Pat Riley e con la collaborazione di scafati veterani, avrebbe portato gli Heat allo status d'élite nella lega guidando Miami a tre titoli di Southeast Division e alla vittoria del titolo nel 2006 contro i favoriti Dallas Mavericks.

Dwyane Wade

Nella stagione 2004-2005 Miami chiuse la regular season con un solido 59-23, nei playoffs avanzarono senza problemi spazzando via New Jersey Nets e Washington Wizards per 4-0, nelle finali della Eastern Conference incontrarono i campioni in carica dei Detroit Pistons dove furono sconfitti per 4-3 in una serie tiratissima che hanno anche condotto sul 3-2. Dopo la sconfitta in finale di Conference contro i Detroit Pistons, nel 2005-2006 gli Heat diedero di nuovo l'assalto al titolo ancora con Shaq e Wade, ma anche con l'arrivo di nuove stelle del calibro di Gary Payton[4], Antoine Walker, James Posey, Jason Kapono e Jason Williams, fortemente voluti dal presidente Pat Riley, che da metà stagione subentrò al posto di coach Van Gundy,[5] alla guida della squadra con ottimi risultati. A questi va aggiunto il grande ritorno di Alonzo Mourning, che non era stato rinnovato dagli Heat nel 2002 per i suoi problemi di salute e che era stato costretto, dopo essere passato ai New Jersey Nets e ai Toronto Raptors, a sottoporsi a trapianto di reni nel dicembre 2003. Zo era già rientrato a Miami sul finire del 2005 come cambio di Shaq, e si rivelò poi uno dei protagonisti, seppur in un ruolo di riserva. Pat Riley non fallì infatti la sua caccia al titolo e grazie ad un sempre più dominante Wade ed al solito Shaq, i Miami Heat chiusero la regular season con un record 52-30 il secondo miglior record della Eastern Conference, nonostante la crescita nel finale di stagione gli Heat non erano considerati una squadra in grado di vincere il titolo sopratutto tenendo conto delle sconfitte accumulate contro gli avversari più forti come i San Antonio Spurs, i Phoenix Suns e i Dallas Mavericks, ai playoffs eliminarono di seguito Chicago Bulls per 4-2, New Jersey Nets per 4-1 ed in finale di conference, i Detroit Pistons in sei gare, diventando così per la prima volta nella loro storia i campioni della Eastern Conference, e raggiungendo di conseguenza le prime, storiche, Finali NBA, contro i Dallas Mavericks.

Nelle finali si incontrarono due squadre alla ricerca del primo titolo, dopo una partenta shock gli Heat erano ad un passo dal cappotto quando Dallas conduceva per 2-0, trascinati da uno straordinario Dwyane Wade MVP delle finali, gli Heat riuscirono a vincere all'ultimo respiro gara 3 mantenendo vive le speranze di vittoria, e successivamente a ribaltare incredibilmente la serie vincendola per 4-2 laureandosi per la prima volta nella loro storia Campioni. Gli Heat eguagliarono inoltre un record NBA: soltanto i Boston Celtics nel 1969 e i Portland Trail Blazers nel 1977 erano riusciti a vincere il titolo rimontando da uno 0-2.

La fine del ciclo (2006-2010)

La stagione da campioni in carica però non partì in modo esaltante, a causa degli infortuni che investirono la franchigia. All'inizio della stagione, infatti il centro Shaquille O'Neal si infortunò al ginocchio, costringendo gli Heat a fare a meno del giocatore più dominante della lega, poco dopo anche Dwyane Wade si infortunò gravemente alla spalla. Dopo l'infortunio di Wade, si pensava che la squadra non sarebbe stata in grada nemmeno di raggiungere i playoffs. Tali previsioni furono rapidamente smentite quando gli Heat vinsero 11 partite su 14 partite battendo squadroni come i Detroit Pistons, i Chicago Bulls e gli Utah Jazz, O'Neal, in assenza di Wade, disputò un buon finale di regular season, portando gli Heat a vincere il loro settimo titolo di campioni della Southeast Division, ma al primo round dei playoffs gli Heat vengono asfaltati dai Chicago Bulls in quattro gare, è la prima volta dal 1957 che la squadra campione in carica cade al primo turno, nonostante a inizio anno furono fatti più volte proclami di vittoria del secondo titolo.

Il momento di gloria degli Heat sembrava ormai volgere alla fine. Il mercato dei free agents, gli scambi e gli infortuni contribuirono a portare gli Heat sul fondo della classifica. O'Neal fu ceduto a febbraio ai Phoenix Suns, diversi giocatori firmarono per altre squadre, Riley rassegnò le dimissioni da allenatore, arrivarono giocatori come Marcus Banks, Luke Jackson, Anfernee Hardaway e Shawn Marion, mentre Wade si sottopose ad alcuni interventi chirurgici in quella che alla fine si rivelò una stagione da incubo, la faticosa partenza 4-11 anticipò il disastroso record di 15–67, lo stesso della prima stagione d'esordio, ed il peggior ruolino di marcia dell'intera lega e il poco invidiabile record del terzo peggior punteggio ottenuto in una partita nella sconfitta 96-54 contro i Toronto Raptors. Solo Udonis Haslem, Dwyane Wade e Dorell Wright erano rimasti della squadra campione appena due anni prima.

Per la stagione 2008-2009 le ambizioni della squadra della Florida non erano di certo delle più temibili. Nel draft NBA 2008 i Miami Heat ingaggiarono Michael Beasley e Mario Chalmers, acquisito con una trade effettuata con i Minnesota Timberwolves. Inizialmente la squadra, affidata a Erik Spoelstra è riuscita a mantenere una media vittorie sconfitte sopra al 50% grazie alla grande prestazione di Wade e compagni. Con l'infortunio che pose fine alla gloriosa carriera di Alonzo Mourning, e quindi in seguito alla mancanza di un vero pivot, Pat Riley decise di scambiare Shawn Marion e Marcus Banks per Jermaine O'Neal e Jamario Moon, due giocatori dei Toronto Raptors, e di prendere Yakhouba Diawara, cercò anche di arrivare a Amar'e Stoudemire e Carlos Boozer senza successo. La stagione regolare vide i Miami Heat terminare al quinto posto della Eastern Conference con un record positivo 43-39 consentendo alla squadra di Miami di scontrarsi contro gli Atlanta Hawks in una interminabile serie durata 7 gare. In seguito all' infortunio di Wade alla schiena e quello di Jermaine O'Neal in gara 5, i Miami Heat vengono sconfitti in gara 7. Anche la stagione 2009-2010, nonostante l'arrivo di buoni giocatori come Quentin Richardson, Carlos Arroyo e Rafer Alston ha visto gli Heat chiudere la regular season in quinta posizione ad est ed uscire al primo turno dei playoffs, ma questa volta contro i Boston Celtics.

I Big Three (2010-)

Chris Bosh
Lebron James

Nel luglio del 2010 Miami acquista Chris Bosh e LeBron James[6] e rifirma Dwyane Wade e Udonis Haslem, in quello che viene spesso citato come il più grande colpo di mercato della storia della lega. Dopo questi acquisti gli Heat riescono a mettere sotto contratto anche Mike Miller, Eddie House, Erick Dampier, Juwan Howard e Žydrūnas Ilgauskas. Con i tre All-Star molti considerano i Miami Heat come la squadra che può rompere il record di 72 vittorie nella regular season fissato dai Chicago Bulls nel 1996. La partita d'apertura dei Big Three giocata contro Boston Celtics è stata la più vista nella storia della lega.

Arene di gioco

Evoluzione divisa

1988-1999 c
1988-1999 t
1999-presente c
1999-presente t
1999-presente t

Le attuali divise degli Heat sono state introdotte nel 1999, dopo aver deciso di attuare un leggero restyling al logo e al disegno delle uniformi del 1988. I colori sono sempre stati bianco, rosso e arancione per la divisa casalinga con scritto "Heat" e nero rosso e arancione per quella della trasferta con scritto "Miami", "Heat" o "El Heat". Come gli Utah Jazz, i Chicago Bulls e gli Orlando Magic, gli Heat hanno un codice di abbigliamento che vieta ai giocatori di indossare le fasce in campo. Dal 2009 gli Heat hanno permesso l'uso di fasce, a cominciare da Jermaine O'Neal e proseguita con LeBron James, Eddie House e Erick Dampier.

Record stagione per stagione

Rivalità

La prima rivalità che gli Heat hanno cominciato a sentire è stata quella coi Chicago Bulls, quando negli anni novanta le due squadre si incontrarono per tre volte ai playoffs con altrettante vittorie dei tori della dinastia di Michael Jordan. La rivalità ha vissuto un nuovo capito negli anni duemila con una vittoria degli Heat e un'altra vittoria di Chicago ai danni della squadra di Dwyane Wade. Sempre negli anni novanta si creò una intensa rivalita coi New York Knicks che fù il risultato di quattro scontri consecutivi ai playoffs dal 1997 al 2000 tutti quanti finiti all'ultima partita. La rivalità scoppiò quando Pat Riley passò dai Knicks agli Heat nel 1995, i primi due incontri ai playoffs furono caratterizzati da molta violenza fisica nel corso delle serie, con sospensioni di giocatori che alla fine fu determinante nel risultato finale. Fra le rivalità più recenti c'è sicuramente quella coi Detroit Pistons, nata quando le due squadre iniziarono a lottare per il titolo della Eastern Conference, in due scontri le due franchigie portarono a casa un titolo a testa. Mentre i Pistons persero il titolo contro i San Antonio Spurs, gli Heat riuscirono a ribaltare il 2-0 dei Dallas Mavericks e a laurearsi campioni, il primo incontro fra Heat e Pistons risale al 2000.

Roster attuale

Naz. Ruolo Sportivo Anno Alt. Peso
1 Bandiera degli Stati Uniti A Chris Bosh 1984 208 104
3 Bandiera degli Stati Uniti G Dwyane Wade 1982 193 96
5 Bandiera degli Stati Uniti A Juwan Howard 1973 206 115
6 Bandiera degli Stati Uniti A LeBron James 1984 203 113
8 Bandiera di Porto Rico G Carlos Arroyo 1979 188 92
11 Bandiera della Lituania C Žydrūnas Ilgauskas 1975 221 118
13 Bandiera degli Stati Uniti G Mike Miller 1980 203 99
15 Bandiera degli Stati Uniti G Mario Chalmers 1986 185 86
21 Bandiera del Canada C Jamaal Magloire 1978 211 117
22 Bandiera degli Stati Uniti A James Jones 1980 203 98
25 Bandiera degli Stati Uniti C Erick Dampier 1975 211 120
40 Bandiera degli Stati Uniti A Udonis Haslem 1980 203 104
45 Bandiera degli Stati Uniti C Dexter Pittman 1988 211 140
50 Bandiera del Canada C Joel Anthony 1982 206 111
55 Bandiera degli Stati Uniti G Eddie House 1978 185 79

Stagioni passate

Template:Storico Miami Heat

Giocatori

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Membri della Basketball Hall of Fame

Numeri ritirati

Allenatori

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Pat Riley

Dal 1988 ad oggi gli Heat sono stati allenati da sei coach diversi: Pat Riley dopo essere stato seduto sulla panchina di Miami in due periodi distinti detiene il record di franchigia di partite disputate nella stagione regolare (849) e nei playoffs (50), di vittorie nella stagione regolare (454) e nei playoffs (26), ed è l'unico ad aver vinto un titolo NBA, il premio NBA allenatore dell'anno e ad essere eletto nella Basketball Hall of Fame.[7]

Allenatore Stagioni Titoli
Bandiera degli Stati Uniti Ron Rothstein 19881991
Bandiera degli Stati Uniti Kevin Loughery 19911995
Bandiera degli Stati Uniti Alvin Gentry 1995
Bandiera degli Stati Uniti Pat Riley 1995-2003 4 Atlantic Division
Bandiera degli Stati Uniti Stan Van Gundy 20032005 1 Southeast Division
Bandiera degli Stati Uniti Pat Riley 20052008 2 Southeast Division, 1 Eastern Conference, 1 Titolo NBA
Bandiera degli Stati Uniti Erik Spoelstra 2008–presente

Palmarès

2006
2006
1996-1997, 1997-1998, 1998-1999, 1999-2000, 2004-2005, 2005-2006, 2006-2007

Premi e riconoscimenti individuali

Note

  1. ^ (EN) NBA Team Valuations Rank, su forbes.com.
  2. ^ (EN) The Heat Group - Company History, su fundinguniverse.com.
  3. ^ (EN) Shaquille O'Neal passa dai Lakers agli Heat, su nba.com.
  4. ^ (EN) Gli Heat prendono il veterano Gary Payton, su nba.com.
  5. ^ (EN) Riley torna sulla panchina degli Heat, su sports.espn.go.com, ESPN.com.
  6. ^ (EN) LeBron James Leaves the Cleveland Cavaliers for Miami Heat, su tvguide.com.
  7. ^ (EN) Miami Heat Coach Register, su basketball-reference.com.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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