Obito Uchiha: differenze tra le versioni

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== Il personaggio ==
== Il personaggio ==
=== Personalità ===
=== Personalità ===
[[File:Symbole Uchiwa.svg|thumb|upright=0.5|Il {{nihongo|ventaglio|団扇|uchiwa}}, simbolo del clan Uchiha]]
[[File:Symbole Uchiwa.svg|thumb|upright=0.5|Il {{nihongo|ventaglio|団扇|uchiwa}}, simbolo del clan Uchiha.]]
Durante la sua adolescenza, Obito viene presentato come un ragazzo allegro, vivace e spiccatamente generoso nei confronti delle altre persone, seppur alquanto impacciato e ritardatario; appartiene al prestigioso [[clan Uchiha]], del quale va particolarmente fiero ed orgoglioso, benchè la sua appartenenza ad esso rappresenti spesso e volentieri un compito gravoso da portare sulle spalle per qualcuno senza alcuno spiccato talento ninja. Contrariamente al ferreo rispetto per le regole del suo talentuoso rivale e compagno di squadra [[Kakashi Hatake]], dal quale viene spesso ripreso, Obito pone i propri compagni davanti alle rigide regole ninja ed al successo stesso della missione, riuscendo alla fine a ribaltare drasticamente i radicati ideali ninja del rivale. Era perdutamente innamorato della sua giovane compagna di squadra, oltrechè amica d'infanzia, [[Rin Nohara]], della quale ricercava costantemente le attenzioni, sebbene quest'ultima fosse invece attratta da Kakashi.
Durante la sua adolescenza, Obito viene presentato come un ragazzo allegro, vivace e spiccatamente generoso nei confronti delle altre persone, seppur alquanto impacciato e ritardatario; appartiene al prestigioso [[clan Uchiha]], del quale va particolarmente fiero e orgoglioso, benchè la sua appartenenza a esso rappresenti spesso e volentieri un compito gravoso da portare sulle spalle per qualcuno senza alcuno spiccato talento ninja. Contrariamente al ferreo rispetto per le regole del suo talentuoso rivale e compagno di squadra [[Kakashi Hatake]], dal quale viene spesso ripreso, Obito pone i propri compagni davanti alle rigide regole ninja e al successo stesso della missione, riuscendo alla fine a ribaltare drasticamente i radicati ideali ninja del rivale. Era perdutamente innamorato della sua giovane compagna di squadra, oltreché amica d'infanzia, [[Rin Nohara]], della quale ricercava costantemente le attenzioni, sebbene quest'ultima fosse invece attratta da Kakashi.


In seguito alla sua presunta morte durante la [[Glossario di Naruto#Guerre mondiali ninja|Terza guerra mondiale ninja]], Obito viene fortuitamente tratto in salvo da un anziano [[Madara Uchiha]] e, impossibilitato a far ritorno al Villaggio a causa delle gravissime ferite riportate, tenta di rimettersi al solo scopo di poter in seguito ritrovare i propri compagni. Venuto però a sapere che Rin e Kakashi, nel corso degli scontri, si siano ritrovati praticamente da soli e braccati da dei [[Villaggio della Nebbia|ninja della Nebbia]], Obito si precipita subito in loro aiuto; arrivato sul posto, però, il giovane Uchiha assiste alla morte involontaria di Rin per mano di Kakashi: questo evento capovolge radicalmente l'animo di Obito, il quale giunge alla conclusione che il mondo reale sia un mero inferno in terra, portatore di odio e disperazione sconfinati, decidendo così di aderire al progetto espostogli in precedenza da Madara, ovvero la totale soggiogazione dell'umanità mediante la colossale tecnica dello [[Sharingan#Tsukuyomi Infinito|Tsukuyomi Infinito]], grazie al quale, attraverso il rilascio su scala globale d'un eterno ''[[Chakra#Tecnica ninja|genjutsu]]'', sarebbe possibile deportarla in un [[Utopia|utopico]] simulacro della realtà in cui nessuno potrà più patire alcuna forma di sofferenza.
In seguito alla sua presunta morte durante la [[Glossario di Naruto#Guerre mondiali ninja|Terza guerra mondiale ninja]], Obito viene fortuitamente tratto in salvo da un anziano [[Madara Uchiha]] e, impossibilitato a far ritorno al Villaggio a causa delle gravissime ferite riportate, tenta di rimettersi al solo scopo di poter in seguito ritrovare i propri compagni. Venuto però a sapere che Rin e Kakashi, nel corso degli scontri, si siano ritrovati praticamente da soli e braccati da dei [[Villaggio della Nebbia|ninja della Nebbia]], Obito si precipita subito in loro aiuto; arrivato sul posto, però, il giovane Uchiha assiste alla morte involontaria di Rin per mano di Kakashi: questo evento capovolge radicalmente l'animo di Obito, il quale giunge alla conclusione che il mondo reale sia un mero inferno in terra, portatore di odio e disperazione sconfinati, decidendo così di aderire al progetto espostogli in precedenza da Madara, ovvero la totale soggiogazione dell'umanità mediante la colossale tecnica dello [[Sharingan#Tsukuyomi Infinito|Tsukuyomi Infinito]], grazie al quale, attraverso il rilascio su scala globale d'un eterno ''[[Chakra#Tecnica ninja|genjutsu]]'', sarebbe possibile deportarla in un [[Utopia|utopico]] simulacro della realtà in cui nessuno potrà più patire alcuna forma di sofferenza.
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In seguito all'incontro con Madara, la personalità di Obito cambia dunque in maniera considerevole: questi, infatti, assume un atteggiamento estremamente freddo e serioso, se non addirittura arrogante quando si tratta delle sue abilità; disprezza fortemente chi ritiene essere debole e loda invece coloro che riescono a tenergli testa, come dimostrato durante il combattimento con il suo ex-maestro [[Minato Namikaze]], il [[Gradi ninja#Kage|Quarto Hokage]]; rinuncia al suo sogno di diventare Hokage e ridicolizza [[Naruto Uzumaki|Naruto]] per la stessa aspirazione. Quest'arroganza si rivolge anche nei confronti di Kakashi, causticamente accusandolo a più riprese, quando questi cerca inutilmente di dissuaderlo dalle sue diaboliche mire cercando di fargli ricordare chi fosse un tempo, di parlargli a vanvera. Anche in seguito alla morte di Rin per mano del ninja-copia, Obito non gliene dà la colpa, accusando invece la "realtà in cui vivono". Tuttavia, benchè Obito continui a ripeterselo, i suoi pensieri e [[flashback]] dimostrano che egli vuole attivare il progetto occhio lunare, non per distruggere solo la realtà del mondo per vendetta, ma per potere rivedere Rin. Da questo momento in poi, Obito si presenta con due diversi alias, in modo che, durante la seconda parte del manga, la sua vera identità resti nell'ombra per circa trenta volumi: Tobi, identità con la quale si unisce all'[[Organizzazione Alba]], e quella del leggendario Madara Uchiha, nome utilizzato per attirare l'attenzione dei propri avversari ed essere preso più seriamente.
In seguito all'incontro con Madara, la personalità di Obito cambia dunque in maniera considerevole: questi, infatti, assume un atteggiamento estremamente freddo e serioso, se non addirittura arrogante quando si tratta delle sue abilità; disprezza fortemente chi ritiene essere debole e loda invece coloro che riescono a tenergli testa, come dimostrato durante il combattimento con il suo ex-maestro [[Minato Namikaze]], il [[Gradi ninja#Kage|Quarto Hokage]]; rinuncia al suo sogno di diventare Hokage e ridicolizza [[Naruto Uzumaki|Naruto]] per la stessa aspirazione. Quest'arroganza si rivolge anche nei confronti di Kakashi, causticamente accusandolo a più riprese, quando questi cerca inutilmente di dissuaderlo dalle sue diaboliche mire cercando di fargli ricordare chi fosse un tempo, di parlargli a vanvera. Anche in seguito alla morte di Rin per mano del ninja-copia, Obito non gliene dà la colpa, accusando invece la "realtà in cui vivono". Tuttavia, benchè Obito continui a ripeterselo, i suoi pensieri e [[flashback]] dimostrano che egli vuole attivare il progetto occhio lunare, non per distruggere solo la realtà del mondo per vendetta, ma per potere rivedere Rin. Da questo momento in poi, Obito si presenta con due diversi alias, in modo che, durante la seconda parte del manga, la sua vera identità resti nell'ombra per circa trenta volumi: Tobi, identità con la quale si unisce all'[[Organizzazione Alba]], e quella del leggendario Madara Uchiha, nome utilizzato per attirare l'attenzione dei propri avversari ed essere preso più seriamente.


Nelle sue prime apparizioni come Tobi, Obito è uno dei personaggi che meglio incarnano la parte comica del manga, in quanto si presenta come un individuo estremamente buffo, goffo ed impacciato, pressochè refrattario ad impegnarsi seriamente nello scontro con un nemico e maggiormente propenso, invece, al ripiegare su d'un qualche improponibile piano di fuga, cosa che infastidisce non poco il suo compagno [[Deidara]]<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 40|anno=2009|editore=Viz Media|capitolo=Capitolo 362}}</ref>. La sua comicità, tuttavia, è molto apprezzata da alcuni membri dell'organizzazione, sopratutto [[Kisame Hoshigaki]], che, venuto a sapere della sua presunta morte a causa dell'esplosione finale di [[Deidara]], se ne rammarica profondamente, avendolo considerato portatore di un d'allegria in un'organizzazione cupa come Alba<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 40|anno=2007|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 363}}</ref>. In seguito alla sua apparente scomparsa, Obito assume una condotta cinica e machiavellica, diventando il principale antagonista del manga, palesandosi come il vero ed incontrastato ''leader'' dell'[[Organizzazione Alba]], riassumendo la personalità fredda e misantropistica alla quale era giunto a causa della morte dell'amata Rin.
Nelle sue prime apparizioni come Tobi, Obito è uno dei personaggi che meglio incarnano la parte comica del manga, in quanto si presenta come un individuo estremamente buffo, goffo e impacciato, pressochè refrattario a impegnarsi seriamente nello scontro con un nemico e maggiormente propenso, invece, al ripiegare su d'un qualche improponibile piano di fuga, cosa che infastidisce non poco il suo compagno [[Deidara]]<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 40|anno=2009|editore=Viz Media|capitolo=Capitolo 362}}</ref>. La sua comicità, tuttavia, è molto apprezzata da alcuni membri dell'organizzazione, soprattutto [[Kisame Hoshigaki]], che, venuto a sapere della sua presunta morte a causa dell'esplosione finale di [[Deidara]], se ne rammarica profondamente, avendolo considerato portatore di un po' d'allegria in un'organizzazione cupa come Alba<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 40|anno=2007|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 363}}</ref>. In seguito alla sua apparente scomparsa, Obito assume una condotta cinica e machiavellica, diventando il principale antagonista del manga, palesandosi come il vero e incontrastato ''leader'' dell'[[Organizzazione Alba]], riassumendo la personalità fredda e misantropistica alla quale era giunto a causa della morte dell'amata Rin.


=== Aspetto ===
=== Aspetto ===
[[File:Naruto forehead cover.JPG|thumb|Il coprifronte con il simbolo di Konoha]]
[[File:Naruto forehead cover.JPG|thumb|Il coprifronte con il simbolo di Konoha.]]


Obito ha una carnagione chiara e i capelli neri, così come gli occhi; da ragazzo portava inoltre degli occhiali, che coprivano anche le orecchie, dalla visiera arancione e fatti in modo tale da essere isolati dall'esterno. Indossava un abito blu scuro con rifiniture arancioni il cui dorso era adornato dal tipico simbolo a ventaglio del clan Uchiha; indossava il coprifonte del Villaggio della Foglia e legate ai polsi aveva delle placche metalliche di protezione, similmente al compagno Kakashi, suo coetaneo.
Obito ha una carnagione chiara e i capelli neri, così come gli occhi; da ragazzo portava inoltre degli occhiali, che coprivano anche le orecchie, dalla visiera arancione e fatti in modo tale da essere isolati dall'esterno. Indossava un abito blu scuro con rifiniture arancioni il cui dorso era adornato dal tipico simbolo a ventaglio del clan Uchiha; indossava il coprifonte del Villaggio della Foglia e legate ai polsi aveva delle placche metalliche di protezione, similmente al compagno Kakashi, suo coetaneo.
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Dopo la sua presunta morte, veste la tunica nera decorata con nuvole rosse caratteristica dell'[[Organizzazione Alba]] lasciandosi crescere i capelli, per poi tagliarli in seguito. Durante questo periodo nasconde la propria identità grazie a diverse maschere: le prime due possiedono un solo foro in corrispondenza dell'occhio destro (quello con lo sharingan) mentre la terza, utilizzata durante la quarta grande guerra ninja, ne possiede tre per il fatto che nella cavità oculare sinistra si è trapiantato il Rinnegan; il motivo di questa terza maschera sembra una fusione tra lo [[Sharingan]] e il [[Rinnegan]].
Dopo la sua presunta morte, veste la tunica nera decorata con nuvole rosse caratteristica dell'[[Organizzazione Alba]] lasciandosi crescere i capelli, per poi tagliarli in seguito. Durante questo periodo nasconde la propria identità grazie a diverse maschere: le prime due possiedono un solo foro in corrispondenza dell'occhio destro (quello con lo sharingan) mentre la terza, utilizzata durante la quarta grande guerra ninja, ne possiede tre per il fatto che nella cavità oculare sinistra si è trapiantato il Rinnegan; il motivo di questa terza maschera sembra una fusione tra lo [[Sharingan]] e il [[Rinnegan]].


<div align="center"><gallery caption="Le maschere indossate da Obito in ordine cronologico" heights="150px" widths="100px">
<div align="center"><gallery heights="150" widths="100" caption="Le maschere indossate da Obito in ordine cronologico">
File:Old Madara's mask.svg|Al tempo dell'attacco al Villaggio della Foglia con la [[Volpe a Nove Code (Naruto)|Volpe a Nove Code]]
File:Old Madara's mask.svg|Al tempo dell'attacco al Villaggio della Foglia con la [[Volpe a Nove Code (Naruto)|Volpe a Nove Code]].
File:Masque Madara.svg|Durante la seconda parte del manga
File:Masque Madara.svg|Durante la seconda parte del manga.
File:New Masque Madara.svg|In seguito al trapianto del [[Rinnegan]]
File:New Masque Madara.svg|In seguito al trapianto del [[Rinnegan]].
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== Storia ==
== Storia ==
=== Antefatti ===
=== Antefatti ===
Obito è un ninja appartenente clan Uchiha del Villaggio della Foglia. In gioventù entra a far parte di una squadra di tre [[Gradi ninja (Naruto)#Genin|genin]], insieme a Kakashi Hatake, suo rivale, e Rin Nohara, capitanata dal jonin [[Minato Namikaze]], futuro Quarto Hokage nonché padre di [[Naruto Uzumaki]]. Partecipa all'esame di selezione dei chunin di Konoha, durante il quale, nella seconda sessione, deve affrontare insieme ai suoi compagni di squadra il gruppo formato da [[Gai Maito]], [[Ebisu (personaggio)|Ebisu]] e [[Genma Shiranui]]. Tenta di affrontare Gai in combattimento ma viene velocemente messo fuori combattimento a causa di un incidente. Superata la seconda prova dovrà battersi con lo stesso avversario subendo, tuttavia, la stessa fine. Al torneo solo Kakashi riesce a ricevere la nomina di chunin, mentre Obito la conseguirà successivamente, nello stesso periodo in cui il suo compagno viene promosso al rango di jonin. Nel frattempo scoppierà uno dei più grandi e sanguinosi conflitti del mondo ninja, che vedrà il coinvolgimento di più paesi e le loro rispettive forze militari: la terza grande guerra ninja.
Obito è un ninja appartenente clan Uchiha del Villaggio della Foglia. In gioventù entra a far parte di una squadra di tre [[Gradi ninja (Naruto)#Genin|genin]], insieme con Kakashi Hatake, suo rivale, e Rin Nohara, capitanata dal jonin [[Minato Namikaze]], futuro Quarto Hokage nonché padre di [[Naruto Uzumaki]]. Partecipa all'esame di selezione dei chunin di Konoha, durante il quale, nella seconda sessione, deve affrontare insieme con i suoi compagni di squadra il gruppo formato da [[Gai Maito]], [[Ebisu (personaggio)|Ebisu]] e [[Genma Shiranui]]. Tenta di affrontare Gai in combattimento ma viene velocemente messo fuori combattimento a causa di un incidente. Superata la seconda prova dovrà battersi con lo stesso avversario subendo, tuttavia, la stessa fine. Al torneo solo Kakashi riesce a ricevere la nomina di chunin, mentre Obito la conseguirà successivamente, nello stesso periodo in cui il suo compagno viene promosso al rango di jonin. Nel frattempo scoppierà uno dei più grandi e sanguinosi conflitti del mondo ninja, che vedrà il coinvolgimento di più paesi e le loro rispettive forze militari: la terza grande guerra ninja.


Durante la terza grande guerra ninja, insieme a Kakashi, Rin e il maestro Minato, Obito viene incaricato di svolgere una missione segreta ai confini del [[Villaggio dell'erba|Villaggio dell'Erba]], con l'obiettivo di intrufolarsi alle spalle del nemico e di distruggere il ponte Kannabi, da dove i ninja nemici ricevono rifornimenti. Dopo la partenza, il team viene attaccato da un ninja della [[Geografia di Naruto#Villaggio della Roccia|Roccia]] e, in questo frangente, Obito si dimostra inutile agli occhi del rivale, che invece esibisce l'impetuoso [[Mille Falchi]], appena sviluppato, ma incompleto, contro il nemico. La notte stessa, Minato racconta ad Obito che il padre di Kakashi aveva fallito una missione preferendo salvare i suoi compagni e che, per disonore, si era tolto la vita: questo è il motivo per cui Kakashi era ossessionato dal rispetto delle regole.
Durante la terza grande guerra ninja, insieme con Kakashi, Rin e il maestro Minato, Obito viene incaricato di svolgere una missione segreta ai confini del [[Villaggio dell'erba|Villaggio dell'Erba]], con l'obiettivo di intrufolarsi alle spalle del nemico e di distruggere il ponte Kannabi, da dove i ninja nemici ricevono rifornimenti. Dopo la partenza, il team viene attaccato da un ninja della [[Geografia di Naruto#Villaggio della Roccia|Roccia]] e, in questo frangente, Obito si dimostra inutile agli occhi del rivale, che invece esibisce l'impetuoso [[Mille Falchi]], appena sviluppato, ma incompleto, contro il nemico. La notte stessa, Minato racconta a Obito che il padre di Kakashi aveva fallito una missione preferendo salvare i suoi compagni e che, per disonore, si era tolto la vita: questo è il motivo per cui Kakashi era ossessionato dal rispetto delle regole.
<br />Il giorno seguente, una volta separatosi dal maestro, Obito, insieme a Kakashi e Rin, viene attaccato da due ninja del Villaggio della Roccia e nello scontro Rin viene rapita. Obito intende andare subito a salvarla, ma Kakashi gli risponde di concentrarsi sulla missione, di vitale importanza ai fini della guerra. Nonostante l'opposizione del compagno, Obito si reca a salvare Rin. Kakashi decide di aiutarlo, ma nello scontro con i nemici perde l'occhio sinistro; durante il salvataggio di Rin, Obito riesce a dimostrare le proprie capacità al rivale, attivando per la prima volta lo [[Sharingan]], uccidendo un nemico e riuscendo a recuperare Rin. Tuttavia uno dei ninja rimasti cerca di uccidere i ninja della Foglia, facendo franare la volta di una grotta. Kakashi non si accorge di un masso che è in procinto di franargli addosso: interviene quindi Obito, che riesce a spingerlo via in tempo prima che la grotta collassincompletamente, salvandogli la vita. La parte destra del corpo dell'Uchiha viene comunque schiacciata sotto il peso delle macerie: sapendo di essere in fin di vita, il giovane Obito decide di donare a Kakashi, come regalo per la sua promozione a [[jonin]], il suo occhio sinistro contenente lo Sharingan, facendolo trapiantare da Rin.
<br />Il giorno seguente, una volta separatosi dal maestro, Obito, insieme con Kakashi e Rin, viene attaccato da due ninja del Villaggio della Roccia e nello scontro Rin viene rapita. Obito intende andare subito a salvarla, ma Kakashi gli risponde di concentrarsi sulla missione, di vitale importanza ai fini della guerra. Nonostante l'opposizione del compagno, Obito si reca a salvare Rin. Kakashi decide di aiutarlo, ma nello scontro con i nemici perde l'occhio sinistro; durante il salvataggio di Rin, Obito riesce a dimostrare le proprie capacità al rivale, attivando per la prima volta lo [[Sharingan]], uccidendo un nemico e riuscendo a recuperare Rin. Tuttavia uno dei ninja rimasti cerca di uccidere i ninja della Foglia, facendo franare la volta di una grotta. Kakashi non si accorge di un masso che è in procinto di franargli addosso: interviene quindi Obito, che riesce a spingerlo via in tempo prima che la grotta collassi completamente, salvandogli la vita. La parte destra del corpo dell'Uchiha viene comunque schiacciata sotto il peso delle macerie: sapendo di essere in fin di vita, il giovane Obito decide di donare a Kakashi, come regalo per la sua promozione a [[jonin]], il suo occhio sinistro contenente lo Sharingan, facendolo trapiantare da Rin.


Con la frana causata dal ninja della Roccia, il corpo immobilizzato di Obito viene completamenten sepolto dalle pietre, causando però una piccola apertura nel terreno a lui sottostante che lo farà miracolosamente finire in uno dei corridoi dei quali è composto il nascondiglio sotterraneo di Madara Uchiha, centenario ninja creduto morto dal suo clan. Obito viene curato dallo stesso Madara, il quale ricostituirà la metà distrutta del suon corpo tramite le cellule del [[Hashirama Senju|Primo Hokage]] coltivate tramite il chakra della [[Evocazioni di Naruto#Statua Diabolica|Statua Diabolica]]: in questo modo il giovane uchiha ottiene, oltre ai geni naturali del suo clan, anche quelli dei Senju. Una volta ripresosi, Obito ha assoluta intenzione di ricongiungersi a Kakashi e Rin, ma a causa della lunga riabilitazione dovrà sostare nella caverna di Madara per un certo periodo di riposo, durante il quale gli viene esposto dal vecchio ninja il "progetto dell'occhio lunare". Intanto Obito stringe amicizia con gli [[Zetsu]] bianchi, in particolare con uno Zetsu dal volto a spirale. Dopo diversi mesi, Obito viene a sapere che Kakashi e Rin sono caduti in una trappola dei ninja della [[Villaggio della Nebbia|Nebbia]]; non essendo ancora totalmente ristabilito, Obito usa il corpo dello Zetsu a spirale come armatura e raggiungerà il campo di battaglia, dove la vista dell'assassinio di Rin per mano di Kakashi causa in lui un violento cambio di personalità.<br /> Lo shock fa sì che Obito risvegli lo [[Sharingan Ipnotico]] (sia il suo che quello di Kakashi) e, preso da un raptus omicida, fa terra bruciata dei ninja della Nebbia per poi stringere tra le braccia il corpo senza vita di Rin, ignorando totalmente lo svenuto Kakashi.<br /> Tornato al rifugio, convinto che il mondo riservi solo disperazione, Obito accetta il progetto di Madara, finalizzato a creare una realtà illusoria e fallace in cui non esiste alcuna forma di sofferenze e Rin sia ancora viva.
Con la frana causata dal ninja della Roccia, il corpo immobilizzato di Obito viene completamenten sepolto dalle pietre, causando però una piccola apertura nel terreno a lui sottostante che lo farà miracolosamente finire in uno dei corridoi dei quali è composto il nascondiglio sotterraneo di Madara Uchiha, centenario ninja creduto morto dal suo clan. Obito viene curato dallo stesso Madara, il quale ricostituirà la metà distrutta del suo corpo tramite le cellule del [[Hashirama Senju|Primo Hokage]] coltivate tramite il chakra della [[Evocazioni di Naruto#Statua Diabolica|Statua Diabolica]]: in questo modo il giovane uchiha ottiene, oltre ai geni naturali del suo clan, anche quelli dei Senju. Una volta ripresosi, Obito ha assoluta intenzione di ricongiungersi a Kakashi e Rin, ma a causa della lunga riabilitazione dovrà sostare nella caverna di Madara per un certo periodo di riposo, durante il quale gli viene esposto dal vecchio ninja il "progetto dell'occhio lunare". Intanto Obito stringe amicizia con gli [[Zetsu]] bianchi, in particolare con uno Zetsu dal volto a spirale. Dopo diversi mesi, Obito viene a sapere che Kakashi e Rin sono caduti in una trappola dei ninja della [[Villaggio della Nebbia|Nebbia]]; non essendo ancora totalmente ristabilito, Obito usa il corpo dello Zetsu a spirale come armatura e raggiungerà il campo di battaglia, dove la vista dell'assassinio di Rin per mano di Kakashi causa in lui un violento cambio di personalità.<br /> Lo shock fa sì che Obito risvegli lo [[Sharingan Ipnotico]] (sia il suo sia quello di Kakashi) e, preso da un raptus omicida, fa terra bruciata dei ninja della Nebbia per poi stringere tra le braccia il corpo senza vita di Rin, ignorando totalmente lo svenuto Kakashi.<br />Tornato al rifugio, convinto che il mondo riservi solo disperazione, Obito accetta il progetto di Madara, finalizzato a creare una realtà illusoria e fallace in cui non esiste alcuna forma di sofferenze e Rin sia ancora viva.


Obito è il responsabile dell'attacco al Villaggio della Foglia il giorno della nascita di [[Naruto Uzumaki]]: approfittando del parto di [[Forze portanti#Kushina Uzumaki|Kushina Uzumaki]], l'Uchiha, una volta liberato Kurama, il demone novecode, ne prende il controllo inviandolo a distruggere il villaggio,<ref>{{Cita libro|cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 53|anno=2010|editore=Viz Media|capitolo=Capitolo 501|isbn=978-4-08-870126-4}}</ref> ma, dopo aver combattuto contro l'ex maestro [[Minato Namikaze]], ora Quarto Hokage, viene costretto alla ritirata.<ref name="c503" >{{Cita libro|cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 53|anno=2010|editore=Viz Media|capitolo=Capitolo 503|isbn=978-4-08-870126-4}}</ref> Lo stesso Minato, in seguito, sigilla parte del chakra della volpe nel corpo del figlio Naruto, in modo da donargli i poteri del demone con i quali poter sconfiggere Obito in un futuro non troppo lontano.<ref>{{Cita libro|cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 53|anno=2010|editore=Viz Media|capitolo=Capitolo 504|isbn=978-4-08-870126-4}}</ref><ref name="c440">{{Cita libro|cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 47|anno=2009|editore=Viz Media|capitolo=Capitolo 440|isbn=978-4-08-874711-8}}</ref> In seguito partecipa allo sterminio del clan Uchiha, aiutando Itachi nella sua missione<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 43|anno=2008|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 401|isbn=978-4-08-874552-7}}</ref> e, nel periodo in cui il villaggio della Nebbia era chiamato "la Nebbia Insanguinata", prende il controllo del Quarto Mizukage, Yagura, attraverso una tecnica illusoria<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 44|anno=2008|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 404|isbn=978-4-08-874589-3}}</ref>. In questo periodo arruola personalmente [[Kisame Hoshigaki]] tra i suoi subordinati e si mette in contatto con [[Nagato (personaggio)|Nagato]], nel Villaggio della Pioggia, per spingerlo a creare l'[[organizzazione Alba]].<ref>{{Cita libro |cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 53|anno=2010 |editore=Viz Media |capitolo=Capitolo 507|isbn=978-4-08-870084-7}}</ref>
Obito è il responsabile dell'attacco al Villaggio della Foglia il giorno della nascita di [[Naruto Uzumaki]]: approfittando del parto di [[Forze portanti#Kushina Uzumaki|Kushina Uzumaki]], l'Uchiha, una volta liberato Kurama, il demone novecode, ne prende il controllo inviandolo a distruggere il villaggio,<ref>{{Cita libro|cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 53|anno=2010|editore=Viz Media|capitolo=Capitolo 501|isbn=978-4-08-870126-4}}</ref> ma, dopo aver combattuto contro l'ex maestro [[Minato Namikaze]], ora Quarto Hokage, viene costretto alla ritirata.<ref name="c503" >{{Cita libro|cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 53|anno=2010|editore=Viz Media|capitolo=Capitolo 503|isbn=978-4-08-870126-4}}</ref> Lo stesso Minato, in seguito, sigilla parte del chakra della volpe nel corpo del figlio Naruto, in modo da donargli i poteri del demone con i quali poter sconfiggere Obito in un futuro non troppo lontano.<ref>{{Cita libro|cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 53|anno=2010|editore=Viz Media|capitolo=Capitolo 504|isbn=978-4-08-870126-4}}</ref><ref name="c440">{{Cita libro|cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 47|anno=2009|editore=Viz Media|capitolo=Capitolo 440|isbn=978-4-08-874711-8}}</ref> In seguito partecipa allo sterminio del clan Uchiha, aiutando Itachi nella sua missione<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 43|anno=2008|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 401|isbn=978-4-08-874552-7}}</ref> e, nel periodo in cui il villaggio della Nebbia era chiamato "la Nebbia Insanguinata", prende il controllo del Quarto Mizukage, Yagura, attraverso una tecnica illusoria<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 44|anno=2008|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 404|isbn=978-4-08-874589-3}}</ref>. In questo periodo arruola personalmente [[Kisame Hoshigaki]] tra i suoi subordinati e si mette in contatto con [[Nagato (personaggio)|Nagato]], nel Villaggio della Pioggia, per spingerlo a creare l'[[organizzazione Alba]].<ref>{{Cita libro |cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 53|anno=2010 |editore=Viz Media |capitolo=Capitolo 507|isbn=978-4-08-870084-7}}</ref>


=== Seconda parte del manga ===
=== Seconda parte del manga ===
Dopo la morte di [[Sasori]], Obito entra ufficialmente nell'organizzazione, assumendo l'identità di Tobi, come nuovo compagno di [[Deidara]], con il quale cattura senza troppa fatica il [[Cercoteri#Isobu, Demone Tricoda|demone a tre code]].<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 35|anno=2006|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 318|isbn=978-4-08-874273-1}}</ref> Successivamente i due affrontano [[Sasuke Uchiha]]: al termine dello scontro, tuttavia, Deidara si suiciderà tramite il C0. <br />In seguito rivela, mentendo, di essere il leggendario Madara Uchiha, e di voler dare inizio alla Quarta grande guerra ninja ed ordina a Nagato di catturare Naruto, forza portante della Volpe.<ref>{{Cita libro|cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 40|anno=2008|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 364}}</ref> Poco dopo affronta i ninja della Foglia in modo da non farli interferire nello scontro tra Sasuke e Itachi. In questa occasione [[Shino Aburame]] tenta di attaccarlo con i suoi insetti, ma fallisce a causa della abilità del nemico, apparentemente capace di smaterializzarsi e teletrasportarsi.<ref name="cap395" >{{Cita libro|cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 43|anno=2008|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 395|isbn=978-4-08-874552-7}}</ref>
Dopo la morte di [[Sasori]], Obito entra ufficialmente nell'organizzazione, assumendo l'identità di Tobi, come nuovo compagno di [[Deidara]], con il quale cattura senza troppa fatica il [[Cercoteri#Isobu, Demone Tricoda|demone a tre code]].<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 35|anno=2006|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 318|isbn=978-4-08-874273-1}}</ref> Successivamente i due affrontano [[Sasuke Uchiha]]: al termine dello scontro, tuttavia, Deidara si suiciderà tramite il C0. <br />In seguito rivela, mentendo, di essere il leggendario Madara Uchiha, e di voler dare inizio alla Quarta grande guerra ninja e ordina a Nagato di catturare Naruto, forza portante della Volpe.<ref>{{Cita libro|cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 40|anno=2008|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 364}}</ref> Poco dopo affronta i ninja della Foglia in modo da non farli interferire nello scontro tra Sasuke e Itachi. In questa occasione [[Shino Aburame]] tenta di attaccarlo con i suoi insetti, ma fallisce a causa della abilità del nemico, apparentemente capace di smaterializzarsi e teletrasportarsi.<ref name="cap395" >{{Cita libro|cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 43|anno=2008|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 395|isbn=978-4-08-874552-7}}</ref>


In seguito, avvertito da Zetsu che lo scontro tra Itachi e Sasuke era terminato, cambia completamente personalità, diventando freddo e serio, ed è allora che Kakashi intravede il suo Sharingan.<br /> Subito dopo, mediante il [[Sharingan#Kamui|Kamui]], si teletrasporta in un covo di Alba, dove porta anche i corpi dei fratelli Uchiha. Racconta quindi a Sasuke la verità dietro lo sterminio del suo clan: il massacro fu commissionato a Itachi da [[Danzo]], dai consiglieri [[Ninja del Villaggio della Foglia#Homura Mitokado|Homura Mitokado]] e [[Ninja del Villaggio della Foglia#Koharu Utatane|Koharu Utatane]] e da [[Hiruzen Sarutobi]], nonostante quest'ultimo avesse sperato in una risoluzione pacifica, per annullare la minaccia rappresentata dal clan Uchiha, che pianificava un colpo di Stato contro la Foglia. Obito rivela che Itachi accettò di farsi carico della missione e di vivere nell'ignominia per salvare il Villaggio e l'onore del clan, chiedendo però al Terzo Hokage di proteggere il fratellino e di nascondergli la verità; Obito, inoltre, confessa di essere stato complice di Itachi quella notte. Dopo questa rivelazione, Sasuke decide di unirsi a lui, colmo di ira e vendetta, per distruggere il Villaggio della Foglia e vendicare il fratello.<ref name="Brotherly">{{Cita libro |cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 43|anno=2009 |editore=Viz Media |capitolo=Capitolo 401|isbn=978-1-4215-2929-5}}</ref>
In seguito, avvertito da Zetsu che lo scontro tra Itachi e Sasuke era terminato, cambia completamente personalità, diventando freddo e serio, ed è allora che Kakashi intravede il suo Sharingan.<br />Subito dopo, mediante il [[Sharingan#Kamui|Kamui]], si teletrasporta in un covo di Alba, dove porta anche i corpi dei fratelli Uchiha. Racconta quindi a Sasuke la verità dietro lo sterminio del suo clan: il massacro fu commissionato a Itachi da [[Danzo]], dai consiglieri [[Ninja del Villaggio della Foglia#Homura Mitokado|Homura Mitokado]] e [[Ninja del Villaggio della Foglia#Koharu Utatane|Koharu Utatane]] e da [[Hiruzen Sarutobi]], nonostante quest'ultimo avesse sperato in una risoluzione pacifica, per annullare la minaccia rappresentata dal clan Uchiha, che pianificava un colpo di Stato contro la Foglia. Obito rivela che Itachi accettò di farsi carico della missione e di vivere nell'ignominia per salvare il Villaggio e l'onore del clan, chiedendo però al Terzo Hokage di proteggere il fratellino e di nascondergli la verità; Obito, inoltre, confessa di essere stato complice di Itachi quella notte. Dopo questa rivelazione, Sasuke decide di unirsi a lui, colmo di ira e vendetta, per distruggere il Villaggio della Foglia e vendicare il fratello.<ref name="Brotherly">{{Cita libro |cognome=Kishimoto|nome=Masashi|titolo=Naruto, Volume 43|anno=2009 |editore=Viz Media |capitolo=Capitolo 401|isbn=978-1-4215-2929-5}}</ref>


[[File:Arms madara.svg|upright=0.7|thumb|Il {{nihongo|[[Gunbai]]|軍配}} arma di Madara Uchiha utilizzata da Obito durante la quarta grande guerra]]
[[File:Arms madara.svg|upright=0.7|thumb|Il {{nihongo|[[Gunbai]]|軍配}} arma di Madara Uchiha utilizzata da Obito durante la quarta grande guerra.]]
Dopo la sconfitta di [[Nagato (personaggio)|Pain]], Obito si dirige al summit dei Kage avendo però prima un dialogo con Naruto, Kakashi e Yamato, ai quali racconta la verità su Itachi, per poi introdursi alla riunione. Qui salva Sasuke e chiede ai kage che gli vengano consegnate le due forze portanti rimanenti. È in questa occasione che Tobi illustra le ragioni dietro le sue azioni: l'attuazione del {{nihongo|"progetto dell'occhio lunare"|月の眼計画|Tsuki no me keikaku}}, con cui intende portare la pace nel mondo dei ninja. Al rifiuto dei kage di collaborare, proclama l'inizio della quarta guerra ninja.<ref name="cap467">{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 50|anno=2010|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 467}}</ref>
Dopo la sconfitta di [[Nagato (personaggio)|Pain]], Obito si dirige al summit dei Kage avendo però prima un dialogo con Naruto, Kakashi e Yamato, ai quali racconta la verità su Itachi, per poi introdursi alla riunione. Qui salva Sasuke e chiede ai kage che gli vengano consegnate le due forze portanti rimanenti. È in questa occasione che Tobi illustra le ragioni dietro le sue azioni: l'attuazione del {{nihongo|"progetto dell'occhio lunare"|月の眼計画|Tsuki no me keikaku}}, con cui intende portare la pace nel mondo dei ninja. Al rifiuto dei kage di collaborare, proclama l'inizio della quarta guerra ninja.<ref name="cap467">{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 50|anno=2010|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 467}}</ref>
Successivamente interferisce nel ritorno di Danzo al Villaggio della Foglia e cattura le guardie del corpo di quest'ultimo, Fuu e Torune, lasciando poi campo libero a Sasuke, che affronterà e ucciderà Danzo.<ref name="cap. 475">{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 51|anno=2010|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 475}}</ref> In seguito stringe un'alleanza con [[Kabuto Yakushi]], soprattutto dopo che questi gli mostra la Tecnica della resurrezione impura<ref name="cap. 490">{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 52|anno=2010|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 490}}</ref>. Successivamente, dopo un duro scontro con [[Konan (Naruto)|Konan]], recupera il [[Rinnegan]] dal cadavere di Nagato<ref name="cap. 510">{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 54|anno=2010|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 510}}</ref> e, rivelando di essere stato lui a donare quegli occhi al ninja della Pioggia, si trapianta il Rinnegan nell'occhio sinistro.<ref name="cap. 514">{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 54|anno=2010|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 514}}</ref>
Successivamente interferisce nel ritorno di Danzo al Villaggio della Foglia e cattura le guardie del corpo di quest'ultimo, Fuu e Torune, lasciando poi campo libero a Sasuke, che affronterà e ucciderà Danzo.<ref name="cap. 475">{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 51|anno=2010|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 475}}</ref> In seguito stringe un'alleanza con [[Kabuto Yakushi]], soprattutto dopo che questi gli mostra la Tecnica della resurrezione impura<ref name="cap. 490">{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 52|anno=2010|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 490}}</ref>. Successivamente, dopo un duro scontro con [[Konan (Naruto)|Konan]], recupera il [[Rinnegan]] dal cadavere di Nagato<ref name="cap. 510">{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 54|anno=2010|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 510}}</ref> e, rivelando di essere stato lui a donare quegli occhi al ninja della Pioggia, si trapianta il Rinnegan nell'occhio sinistro.<ref name="cap. 514">{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 54|anno=2010|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 514}}</ref>


=== Quarta grande guerra ninja ===
=== Quarta grande guerra ninja ===
Una volta cominciata la guerra<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 55|anno=2011|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 515}}</ref> mette Kabuto alle strette affinché gli riveli i segreti della Tecnica di Resurrezione<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 55|anno=2011|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 520}}</ref> ed entra in possesso dei [[Eremita delle Sei Vie#Tesori|cinque tesori dell'Eremita delle Sei Vie della Trasmigrazione]].<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 57|anno=2011|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 537}}</ref> Grazie al Rinnegan controlla le precedenti [[forze portanti]] catturate, uccise dall'Organizzazione Alba e resuscitate da Kabuto, le quali posseggono, come Obito, lo Sharingan e il Rinnegan<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 59|anno=2011|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 557}}</ref> e con queste si prepara a catturare le ultime due forze portanti: Naruto e [[Killer Bee]].<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 59|anno=2011|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 564}}</ref> Durante lo scontro giungono in soccorso delle due forze portanti Kakashi Hatake e [[Gai Maito]]. Dopo che i cercoteri da lui controllati vengono liberati dal suo controllo da Naruto, egli scende personalmente in campo. Nel frattempo Obito fa assorbire il chakra della Volpe a Nove Code, contenuto nei corpi di [[Kinkaku e Ginkaku]], alla {{nihongo|[[Evocazioni di Naruto#Statua Diabolica|Statua Diabolica]]|外道魔像|Gedo Mazo}}, iniziando a risvegliare il Decacoda. Kakashi analizza le sue tecniche, intuendone i segreti, così da combinare gli attacchi dalle due differenti dimensioni sfruttate da Obito e riuscire a far distruggere la sua maschera da Naruto e scoprire finalmente la sua vera identità, rimasta nell'ombra fino ad allora. Contemporaneamente Madara Uchiha, resuscitato dalla tecnica di resurrezione, liberatosi dal controllo di [[Kabuto Yakushi|Kabuto]] e avendo ridotto in fin di vita i cinque kage suoi avversari, viene a dare supporto al compagno Obito e il Decacoda viene risvegliato. L'alleanza ninja giungerà sul campo di battaglia a dar manforte a Kakashi, Gai, Naruto e Bee; la lotta si farà sempre più disperata e Kakashi utilizzerà il Kamui sul dieci code per sconfiggerlo e farlo sparire una volta per tutte. Obito lo intercetterà e, resosi conto della pericolosità del ninja-copia, ingaggerà uno scontro con lui all'interno dell'altra dimensione per poterlo isolare dal campo di battaglia e allontanarlo dal mostro. Obito verrà sconfitto dall'ex compagno di squadra e, ormai in fin di vita, decide di teletrasportarsi fuori dalla dimensione e scappare prima che Kakashi gli dia il colpo di grazia. Madara, a questo punto, rivela che dentro Obito c'è una parte nera, identica a quella dello Zetsu nero, che racchiude la sua volontà: grazie ad essa Madara forza il corpo di Obito a eseguire i sigilli per il Rinne Tensei, in modo che Obito sacrifichi la sua vita per far tornare in vita Madara con un corpo in carne e ossa, con cui possa diventare la forza portante del Decacoda. Inaspettatamente Obito riesce a ribaltare all'ultimo momento la situazione divenendo egli stesso la forza portante del Decacoda e riuscendo a emulare l'Eremita delle Sei Vie.
Una volta cominciata la guerra<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 55|anno=2011|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 515}}</ref> mette Kabuto alle strette affinché gli riveli i segreti della Tecnica di Resurrezione<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 55|anno=2011|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 520}}</ref> ed entra in possesso dei [[Eremita delle Sei Vie#Tesori|cinque tesori dell'Eremita delle Sei Vie della Trasmigrazione]].<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 57|anno=2011|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 537}}</ref> Grazie al Rinnegan controlla le precedenti [[forze portanti]] catturate, uccise dall'Organizzazione Alba e resuscitate da Kabuto, le quali posseggono, come Obito, lo Sharingan e il Rinnegan<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 59|anno=2011|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 557}}</ref> e con queste si prepara a catturare le ultime due forze portanti: Naruto e [[Killer Bee]].<ref>{{Cita libro|autore=Kishimoto, Masashi|titolo=Naruto, Volume 59|anno=2011|editore=Shueisha|capitolo=Capitolo 564}}</ref> Durante lo scontro giungono in soccorso delle due forze portanti Kakashi Hatake e [[Gai Maito]]. Dopo che i cercoteri da lui controllati vengono liberati dal suo controllo da Naruto, egli scende personalmente in campo. Nel frattempo Obito fa assorbire il chakra della Volpe a Nove Code, contenuto nei corpi di [[Kinkaku e Ginkaku]], alla {{nihongo|[[Evocazioni di Naruto#Statua Diabolica|Statua Diabolica]]|外道魔像|Gedo Mazo}}, incominciando a risvegliare il Decacoda. Kakashi analizza le sue tecniche, intuendone i segreti, così da combinare gli attacchi dalle due differenti dimensioni sfruttate da Obito e riuscire a far distruggere la sua maschera da Naruto e scoprire finalmente la sua vera identità, rimasta nell'ombra fino ad allora. Contemporaneamente Madara Uchiha, resuscitato dalla tecnica di resurrezione, liberatosi dal controllo di [[Kabuto Yakushi|Kabuto]] e avendo ridotto in fin di vita i cinque kage suoi avversari, viene a dare supporto al compagno Obito e il Decacoda viene risvegliato. L'alleanza ninja giungerà sul campo di battaglia a dar manforte a Kakashi, Gai, Naruto e Bee; la lotta si farà sempre più disperata e Kakashi utilizzerà il Kamui sul dieci code per sconfiggerlo e farlo sparire una volta per tutte. Obito lo intercetterà e, resosi conto della pericolosità del ninja-copia, ingaggerà uno scontro con lui all'interno dell'altra dimensione per poterlo isolare dal campo di battaglia e allontanarlo dal mostro. Obito verrà sconfitto dall'ex compagno di squadra e, ormai in fin di vita, decide di teletrasportarsi fuori dalla dimensione e scappare prima che Kakashi gli dia il colpo di grazia. Madara, a questo punto, rivela che dentro Obito c'è una parte nera, identica a quella dello Zetsu nero, che racchiude la sua volontà: grazie a essa Madara forza il corpo di Obito a eseguire i sigilli per il Rinne Tensei, in modo che Obito sacrifichi la sua vita per far tornare in vita Madara con un corpo in carne e ossa, con cui possa diventare la forza portante del Decacoda. Inaspettatamente Obito riesce a ribaltare all'ultimo momento la situazione divenendo egli stesso la forza portante del Decacoda e riuscendo a emulare l'Eremita delle Sei Vie.


Nonostante ciò non riesce a resistere a Kurama, circondato dal Susano'o di Sasuke, che si scaglia su di lui con una spada estraendogli il Decacoda sotto forma delle sette bestie codate assorbite dalla Statua Diabolica. Obito cade a terra e poco dopo arriva Kakashi pronto ad ucciderlo quando Minato lo ferma. Poco dopo lo Zetsu nero spunta dal terreno e prende controllo di Obito facendogli usare il Rinne Tensei per far tornare in vita Madara. Zetsu gli dice inoltre che gli rimane poco da vivere e che una volta morto Madara si riprenderà il suo Rinnegan. Madara allora estrae da Obito la Statua Diabolica e si prepara ad usare la tecnica Rinbo Hengoku. In seguito quando Madara va a riprendersi il suo occhio dal corpo di Obito, lo Zetsu nero, che ormai controlla quest'ultimo, si avvicina a Madara per passargli anche l'altra metà del novecode che gli servirebbe a diventare l'Eremita delle sei vie perfetto. Ma con un colpo di scena la volontà di Obito surclassa lo Zetsu nero tramite il suo Sharingan. A questo punto Obito rivela a Madara di non essere quest'ultimo ma bensì l'Obito che voleva diventare Hokage, a questo punto lo trafigge con una mano allo stomaco sottraendogli il chakra. In seguito riesce a trasportare Naruto nella dimensione parallela grazie alla tecnica del Kamui, con un'azione combinata con [[Kakashi Hatake|Kakashi]], allo scopo di infondergli parte del chakra della volpe a nove code racchiuso nella sua metà di corpo occupata dallo [[Zetsu]] nero. Dopo avergliela passata riporta Naruto nella dimensione reale infine chiede a Sakura di distruggere il suo Rinnegan per impedire che Madara se ne impossessi il suo tentativo fallisce infatti Madara penetrato nella dimensione del Kamui cerca di uccidere Sakura. Il tentativo viene vanificato da Obito che riesce a salvarla riportandola nella dimensione reale venendo, in seguito, aggredito da Madara che gli rivela di essere il vero responsabile della morte di Rin per indurre Obito a lasciarsi consumare dall'odio. Infine gli porta via il Rinnegan sinistro mentre glielo rimpiazza con l'occhio che donò a Kakashi tempo addietro venendo soggiogato dalla volontà dello Zetsu nero che prende pieno possesso del suo corpo.
Nonostante ciò non riesce a resistere a Kurama, circondato dal Susano'o di Sasuke, che si scaglia su di lui con una spada estraendogli il Decacoda sotto forma delle sette bestie codate assorbite dalla Statua Diabolica. Obito cade a terra e poco dopo arriva Kakashi pronto a ucciderlo quando Minato lo ferma. Poco dopo lo Zetsu nero spunta dal terreno e prende controllo di Obito facendogli usare il Rinne Tensei per far tornare in vita Madara. Zetsu gli dice inoltre che gli rimane poco da vivere e che una volta morto Madara si riprenderà il suo Rinnegan. Madara allora estrae da Obito la Statua Diabolica e si prepara a usare la tecnica Rinbo Hengoku. In seguito quando Madara va a riprendersi il suo occhio dal corpo di Obito, lo Zetsu nero, che ormai controlla quest'ultimo, si avvicina a Madara per passargli anche l'altra metà del novecode che gli servirebbe a diventare l'Eremita delle sei vie perfetto. Ma con un colpo di scena la volontà di Obito surclassa lo Zetsu nero tramite il suo Sharingan. A questo punto Obito rivela a Madara di non essere quest'ultimo ma bensì l'Obito che voleva diventare Hokage, a questo punto lo trafigge con una mano allo stomaco sottraendogli il chakra. In seguito riesce a trasportare Naruto nella dimensione parallela grazie alla tecnica del Kamui, con un'azione combinata con [[Kakashi Hatake|Kakashi]], allo scopo di infondergli parte del chakra della volpe a nove code racchiuso nella sua metà di corpo occupata dallo [[Zetsu]] nero. Dopo avergliela passata riporta Naruto nella dimensione reale; infine chiede a Sakura di distruggere il suo Rinnegan per impedire che Madara se ne impossessi. Il suo tentativo fallisce, infatti Madara penetrato nella dimensione del Kamui cerca di uccidere Sakura. Il tentativo viene vanificato da Obito che riesce a salvarla riportandola nella dimensione reale venendo, in seguito, aggredito da Madara che gli rivela di essere il vero responsabile della morte di Rin per indurre Obito a lasciarsi consumare dall'odio. Infine gli porta via il Rinnegan sinistro mentre glielo rimpiazza con l'occhio che donò a Kakashi tempo addietro venendo soggiogato dalla volontà dello Zetsu nero che prende pieno possesso del suo corpo.


Tornato nella dimensione reale con Madara assiste all'attivazione dello Tsukuyomi Infinito rimanendo immunizzato dagli effetti della tecnica. Ormai posseduto dallo Zetsu nero trafigge Madara in pieno petto dopo che lo Zetsu nero rivela di essere la volontà di Kaguya Ootsutsuki. Fatto ciò rivela che lo Tsukuyomi Infinito trasformerà tutti coloro che ne sono imprigionati in Zetsu bianchi, detto questo lascia il corpo di Obito che cade a terra privo di forza. Obito viene poi curato da Naruto tramite il chakra dell'Eremita delle Sei Vie e dopo essere stato informato della situazione, nota che la tecnica usata da Kaguya per spostarsi nelle dimensioni è simile al Kamui e decide di per recuperare Sasuke dalla dimensione in cui Kaguya l'ha portato dopo aver ricordato le parole che gli aveva detto Naruto si prepara a combattere affermando di essere disposto a morire per salvare il mondo. Insieme a Sakura usa il Kamui per teletrasportarsi nella dimensione di Kaguya per recuperare Sasuke. Riesce nell'intento anche grazie all'abilità oculare di Sasuke, che può spostarsi alla velocità della luce per piccoli tratti del terreno. Obito fa ritorno assieme ai due ninja nella dimensione dove Naruto combatte contro Kaguya, e viene teletrasportato da quest'ultima in una dimensione con un'altissima gravità. Nel tentativo di proteggere Naruto e Sasuke, Obito prende in pieno petto un attacco che ne provoca la morte, non prima però di aver salvato Kakashi dallo stesso attacco usando il Kamui un'ultima volta. Nell'altro mondo, incontra Rin che dice ad Obito, tornato giovane, che lei lo avrebbe sempre protetto. Obito, tuttavia, per restare da solo con Rin (o, almeno, come dice lui) vuole impedire a Kakashi di raggiungerli e, quindi, di morire. Fa quindi ritorno nel mondo reale e dona a Kakashi un potere temporaneo, ma fondamentale, che permetterà a quest'ultimo di evocare il Susanoo tramite entrambi gli occhi con lo Sharingan. Prima di fare tutto ciò, rivela a Kakashi che lui sarà il Sesto Hokage e Naruto il Settimo Hokage.
Tornato nella dimensione reale con Madara assiste all'attivazione dello Tsukuyomi Infinito rimanendo immunizzato dagli effetti della tecnica. Ormai posseduto dallo Zetsu nero trafigge Madara in pieno petto dopo che lo Zetsu nero rivela di essere la volontà di Kaguya Ootsutsuki. Fatto ciò rivela che lo Tsukuyomi Infinito trasformerà tutti coloro che ne sono imprigionati in Zetsu bianchi, detto questo lascia il corpo di Obito che cade a terra privo di forza. Obito viene poi curato da Naruto tramite il chakra dell'Eremita delle Sei Vie e dopo essere stato informato della situazione, nota che la tecnica usata da Kaguya per spostarsi nelle dimensioni è simile al Kamui e decide di recuperare Sasuke dalla dimensione in cui Kaguya l'ha portato, dopo aver ricordato le parole che gli aveva detto Naruto si prepara a combattere affermando di essere disposto a morire per salvare il mondo. Insieme con Sakura usa il Kamui per teletrasportarsi nella dimensione di Kaguya per recuperare Sasuke. Riesce nell'intento anche grazie all'abilità oculare di Sasuke, che può spostarsi alla velocità della luce per piccoli tratti del terreno. Obito fa ritorno assieme ai due ninja nella dimensione dove Naruto combatte contro Kaguya, e viene teletrasportato da quest'ultima in una dimensione con un'altissima gravità. Nel tentativo di proteggere Naruto e Sasuke, Obito prende in pieno petto un attacco che ne provoca la morte, non prima però di aver salvato Kakashi dallo stesso attacco usando il Kamui un'ultima volta. Nell'altro mondo, incontra Rin che dice a Obito, tornato giovane, che lei lo avrebbe sempre protetto. Obito, tuttavia, per restare da solo con Rin (o, almeno, come dice lui) vuole impedire a Kakashi di raggiungerli e, quindi, di morire. Fa quindi ritorno nel mondo reale e dona a Kakashi un potere temporaneo, ma fondamentale, che permetterà a quest'ultimo di evocare il Susanoo tramite entrambi gli occhi con lo Sharingan. Prima di fare tutto ciò, rivela a Kakashi che lui sarà il Sesto Hokage e Naruto il Settimo Hokage.


== Capacità ninja ==
== Capacità ninja ==
[[File:Mangekyou Sharingan Kakashi.svg|thumb|upright=0.6|Lo Sharingan ipnotico di Obito Uchiha]]
[[File:Mangekyou Sharingan Kakashi.svg|thumb|upright=0.6|Lo Sharingan ipnotico di Obito Uchiha.]]
[[File:Rinnegan.svg|thumb|upright=0.6|Il Rinnegan]]
[[File:Rinnegan.svg|thumb|upright=0.6|Il Rinnegan.]]
Come del resto tutti i membri del clan Uchiha, Obito presenta una predisposizione naturale per il chakra di tipo fuoco e infatti riccorre frequentemente alla tecnica della Palla di fuoco suprema; in seguito apprende altre tecniche, anche molto avanzate, sempre appartenenti allo stesso elemento. Nel corso della Terza Guerra Ninja, Obito attiva per la prima volta in assoluto la potente arte oculare dello Sharingan, peculiarità del suo clan, con due tomoe per occhio.
Come del resto tutti i membri del clan Uchiha, Obito presenta una predisposizione naturale per il chakra di tipo fuoco e infatti ricorre frequentemente alla tecnica della Palla di fuoco suprema; in seguito apprende altre tecniche, anche molto avanzate, sempre appartenenti allo stesso elemento. Nel corso della Terza Guerra Ninja, Obito attiva per la prima volta in assoluto la potente arte oculare dello Sharingan, peculiarità del suo clan, con due tomoe per occhio.


In seguito all'incidente a causa del quale fu dato per morto, per continuare a vivere Obito necessita di una particolare sostanza bianca derivata dal chakra della {{nihongo|Statua Diabolica|外道魔像|Gedo Mazo}} che attraversa la parte destra del suo corpo permettendogli così un "ricambio" degli arti persi e l'immortalità biologica; quando poi si trova a diretto contatto con uno Zetsu bianco o con il {{nihongo|Demone Decacoda|十尾の尾獣|Jūbi no bijū}}, Obito, oltre al primo Hokage e il capitano Yamato, diviene in grado di utilizzare la potente Arte del Legno.
In seguito all'incidente a causa del quale fu dato per morto, per continuare a vivere Obito necessita di una particolare sostanza bianca derivata dal chakra della {{nihongo|Statua Diabolica|外道魔像|Gedo Mazo}} che attraversa la parte destra del suo corpo permettendogli così un "ricambio" degli arti persi e l'immortalità biologica; quando poi si trova a diretto contatto con uno Zetsu bianco o con il {{nihongo|Demone Decacoda|十尾の尾獣|Jūbi no bijū}}, Obito, oltre al primo Hokage e il capitano Yamato, diviene in grado di utilizzare la potente Arte del Legno.
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Durante la notte della nascita di Naruto ha agevolmente superato la strettissima sorveglianza predisposta dal Quarto Hokage a tutela di Kushina, estraendo da quest'ultima la Volpe a Nove Code (che ha poi soggiogato con il suo Sharingan e scatenato sul villaggio), costringendo il suo ex maestro ad affrontarlo personalmente e a ricorrere al secondo stadio della Dislocazione Istantanea per fermarlo; in questa occasione Minato afferma di conoscere un solo ninja capace di tanto, Madara Uchiha, considerando quindi pari il livello dei due. In seguito aiuta Itachi nello sterminio del clan.
Durante la notte della nascita di Naruto ha agevolmente superato la strettissima sorveglianza predisposta dal Quarto Hokage a tutela di Kushina, estraendo da quest'ultima la Volpe a Nove Code (che ha poi soggiogato con il suo Sharingan e scatenato sul villaggio), costringendo il suo ex maestro ad affrontarlo personalmente e a ricorrere al secondo stadio della Dislocazione Istantanea per fermarlo; in questa occasione Minato afferma di conoscere un solo ninja capace di tanto, Madara Uchiha, considerando quindi pari il livello dei due. In seguito aiuta Itachi nello sterminio del clan.


Nello scontro con Konan dimostra di essere in grado di utilizzare Izanagi, un Genjutsu proibito degli Uchiha necessitante sia dello Sharingan che del potere del clan Senju capace, per poco più di un minuto, di riscrivere la realtà in modo favorevole all'utilizzatore. La tecnica, tuttavia, come contraltare del potere che concede richiede il sacrificio di uno Sharingan, rendendolo cieco per sempre.
Nello scontro con Konan dimostra di essere in grado di utilizzare Izanagi, un Genjutsu proibito degli Uchiha necessitante sia dello Sharingan sia del potere del clan Senju capace, per poco più di un minuto, di riscrivere la realtà in modo favorevole all'utilizzatore. La tecnica, tuttavia, come contraltare del potere che concede richiede il sacrificio di uno Sharingan, rendendolo cieco per sempre.


Poco prima dell'inizio della Quarta Guerra Ninja si trapianta nell'occhio sinistro il Rinnegan di Nagato, che gli consente di realizzare una sua versione delle Sei Vie di Pain con cui tenere sotto controllo sei forze portanti riportate in vita (dotate anch'esse di Sharingan e Rinnegan): i redivivi possono utilizzare tutte le tecniche possedute in vita e trasformarsi nei rispettivi cercoteri, ma visto l'eccessivo sforzo per tenere a bada le bestie Obito non è capace di sfruttare anche i poteri tipici del Rinnegan. Nella prosecuzione del conflitto diventa la forza portante del Decacoda ottenendo un potere tale da permettergli di combattere contemporaneamente contro Naruto, Sasuke, Minato e Tobirama Senju; ottiene inoltre una nuova abilità, superiore anche all'Arte della Polvere, che si presenta sotto forma di nove sfere nere che può modellare a suo piacimento capaci persino di annullare l'effetto rigenerante della Resurrezione.
Poco prima dell'inizio della Quarta Guerra Ninja si trapianta nell'occhio sinistro il Rinnegan di Nagato, che gli consente di realizzare una sua versione delle Sei Vie di Pain con cui tenere sotto controllo sei forze portanti riportate in vita (dotate anch'esse di Sharingan e Rinnegan): i redivivi possono utilizzare tutte le tecniche possedute in vita e trasformarsi nei rispettivi cercoteri, ma visto l'eccessivo sforzo per tenere a bada le bestie Obito non è capace di sfruttare anche i poteri tipici del Rinnegan. Nella prosecuzione del conflitto diventa la forza portante del Decacoda ottenendo un potere tale da permettergli di combattere contemporaneamente contro Naruto, Sasuke, Minato e Tobirama Senju; ottiene inoltre una nuova abilità, superiore anche all'Arte della Polvere, che si presenta sotto forma di nove sfere nere che può modellare a suo piacimento capaci persino di annullare l'effetto rigenerante della Resurrezione.
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* {{Bibliografia|databook3|Masashi Kishimoto, ''Il Mondo di Naruto. La guida ufficiale del Manga vol.3 - Hiden To no Sho: Il Libro dei combattimenti'', Modena, [[Planet Manga]], 2010. {{NoISBN}}}}
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* {{Bibliografia|databook3|Masashi Kishimoto, ''Il Mondo di Naruto. La guida ufficiale del Manga vol.4 - Hiden Sha no Sho: Il Libro dei guerrieri'', Modena, [[Planet Manga]], 2011. {{NoISBN}}}}
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Versione delle 02:19, 21 dic 2018

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Obito Uchiha
Obito senza maschera
UniversoNaruto
Nome orig.オビト うちは (Obito Uchiha)
Lingua orig.Giapponese
1ª app.
  • Manga: Capitolo 16 (comparsa nella copertina di capitolo); Capitolo 239
  • Anime: Episodio Shippūden 32
Voci orig.
Voci italiane
Caratteristiche immaginarie
Alter egoTobi
SessoMaschio
Data di nascita10 febbraio
AffiliazioneTeam Minato, Organizzazione Alba

Obito Uchiha (うちは オビト?, Uchiha Obito), noto anche come Tobi (トビ?, Tobi), è un personaggio immaginario della serie anime e manga Naruto, scritto e disegnato dal mangaka Masashi Kishimoto.

Fa la sua prima apparizione nella copertina del sedicesimo capitolo del manga, dove viene inquadrato in una foto del gruppo del quale faceva parte durante la sua adolescenza[1], ma viene inserito nella serie solo tra la prima e la seconda parte in un racconto chiamato Kakashi Gaiden; durante la seconda serie diviene invece uno dei principali antagonisti del manga.[2]

Il personaggio

Personalità

Il ventaglio (団扇?, uchiwa), simbolo del clan Uchiha.

Durante la sua adolescenza, Obito viene presentato come un ragazzo allegro, vivace e spiccatamente generoso nei confronti delle altre persone, seppur alquanto impacciato e ritardatario; appartiene al prestigioso clan Uchiha, del quale va particolarmente fiero e orgoglioso, benchè la sua appartenenza a esso rappresenti spesso e volentieri un compito gravoso da portare sulle spalle per qualcuno senza alcuno spiccato talento ninja. Contrariamente al ferreo rispetto per le regole del suo talentuoso rivale e compagno di squadra Kakashi Hatake, dal quale viene spesso ripreso, Obito pone i propri compagni davanti alle rigide regole ninja e al successo stesso della missione, riuscendo alla fine a ribaltare drasticamente i radicati ideali ninja del rivale. Era perdutamente innamorato della sua giovane compagna di squadra, oltreché amica d'infanzia, Rin Nohara, della quale ricercava costantemente le attenzioni, sebbene quest'ultima fosse invece attratta da Kakashi.

In seguito alla sua presunta morte durante la Terza guerra mondiale ninja, Obito viene fortuitamente tratto in salvo da un anziano Madara Uchiha e, impossibilitato a far ritorno al Villaggio a causa delle gravissime ferite riportate, tenta di rimettersi al solo scopo di poter in seguito ritrovare i propri compagni. Venuto però a sapere che Rin e Kakashi, nel corso degli scontri, si siano ritrovati praticamente da soli e braccati da dei ninja della Nebbia, Obito si precipita subito in loro aiuto; arrivato sul posto, però, il giovane Uchiha assiste alla morte involontaria di Rin per mano di Kakashi: questo evento capovolge radicalmente l'animo di Obito, il quale giunge alla conclusione che il mondo reale sia un mero inferno in terra, portatore di odio e disperazione sconfinati, decidendo così di aderire al progetto espostogli in precedenza da Madara, ovvero la totale soggiogazione dell'umanità mediante la colossale tecnica dello Tsukuyomi Infinito, grazie al quale, attraverso il rilascio su scala globale d'un eterno genjutsu, sarebbe possibile deportarla in un utopico simulacro della realtà in cui nessuno potrà più patire alcuna forma di sofferenza.

In seguito all'incontro con Madara, la personalità di Obito cambia dunque in maniera considerevole: questi, infatti, assume un atteggiamento estremamente freddo e serioso, se non addirittura arrogante quando si tratta delle sue abilità; disprezza fortemente chi ritiene essere debole e loda invece coloro che riescono a tenergli testa, come dimostrato durante il combattimento con il suo ex-maestro Minato Namikaze, il Quarto Hokage; rinuncia al suo sogno di diventare Hokage e ridicolizza Naruto per la stessa aspirazione. Quest'arroganza si rivolge anche nei confronti di Kakashi, causticamente accusandolo a più riprese, quando questi cerca inutilmente di dissuaderlo dalle sue diaboliche mire cercando di fargli ricordare chi fosse un tempo, di parlargli a vanvera. Anche in seguito alla morte di Rin per mano del ninja-copia, Obito non gliene dà la colpa, accusando invece la "realtà in cui vivono". Tuttavia, benchè Obito continui a ripeterselo, i suoi pensieri e flashback dimostrano che egli vuole attivare il progetto occhio lunare, non per distruggere solo la realtà del mondo per vendetta, ma per potere rivedere Rin. Da questo momento in poi, Obito si presenta con due diversi alias, in modo che, durante la seconda parte del manga, la sua vera identità resti nell'ombra per circa trenta volumi: Tobi, identità con la quale si unisce all'Organizzazione Alba, e quella del leggendario Madara Uchiha, nome utilizzato per attirare l'attenzione dei propri avversari ed essere preso più seriamente.

Nelle sue prime apparizioni come Tobi, Obito è uno dei personaggi che meglio incarnano la parte comica del manga, in quanto si presenta come un individuo estremamente buffo, goffo e impacciato, pressochè refrattario a impegnarsi seriamente nello scontro con un nemico e maggiormente propenso, invece, al ripiegare su d'un qualche improponibile piano di fuga, cosa che infastidisce non poco il suo compagno Deidara[3]. La sua comicità, tuttavia, è molto apprezzata da alcuni membri dell'organizzazione, soprattutto Kisame Hoshigaki, che, venuto a sapere della sua presunta morte a causa dell'esplosione finale di Deidara, se ne rammarica profondamente, avendolo considerato portatore di un po' d'allegria in un'organizzazione cupa come Alba[4]. In seguito alla sua apparente scomparsa, Obito assume una condotta cinica e machiavellica, diventando il principale antagonista del manga, palesandosi come il vero e incontrastato leader dell'Organizzazione Alba, riassumendo la personalità fredda e misantropistica alla quale era giunto a causa della morte dell'amata Rin.

Aspetto

Il coprifronte con il simbolo di Konoha.

Obito ha una carnagione chiara e i capelli neri, così come gli occhi; da ragazzo portava inoltre degli occhiali, che coprivano anche le orecchie, dalla visiera arancione e fatti in modo tale da essere isolati dall'esterno. Indossava un abito blu scuro con rifiniture arancioni il cui dorso era adornato dal tipico simbolo a ventaglio del clan Uchiha; indossava il coprifonte del Villaggio della Foglia e legate ai polsi aveva delle placche metalliche di protezione, similmente al compagno Kakashi, suo coetaneo.

Dopo la sua presunta morte, veste la tunica nera decorata con nuvole rosse caratteristica dell'Organizzazione Alba lasciandosi crescere i capelli, per poi tagliarli in seguito. Durante questo periodo nasconde la propria identità grazie a diverse maschere: le prime due possiedono un solo foro in corrispondenza dell'occhio destro (quello con lo sharingan) mentre la terza, utilizzata durante la quarta grande guerra ninja, ne possiede tre per il fatto che nella cavità oculare sinistra si è trapiantato il Rinnegan; il motivo di questa terza maschera sembra una fusione tra lo Sharingan e il Rinnegan.

Storia

Antefatti

Obito è un ninja appartenente clan Uchiha del Villaggio della Foglia. In gioventù entra a far parte di una squadra di tre genin, insieme con Kakashi Hatake, suo rivale, e Rin Nohara, capitanata dal jonin Minato Namikaze, futuro Quarto Hokage nonché padre di Naruto Uzumaki. Partecipa all'esame di selezione dei chunin di Konoha, durante il quale, nella seconda sessione, deve affrontare insieme con i suoi compagni di squadra il gruppo formato da Gai Maito, Ebisu e Genma Shiranui. Tenta di affrontare Gai in combattimento ma viene velocemente messo fuori combattimento a causa di un incidente. Superata la seconda prova dovrà battersi con lo stesso avversario subendo, tuttavia, la stessa fine. Al torneo solo Kakashi riesce a ricevere la nomina di chunin, mentre Obito la conseguirà successivamente, nello stesso periodo in cui il suo compagno viene promosso al rango di jonin. Nel frattempo scoppierà uno dei più grandi e sanguinosi conflitti del mondo ninja, che vedrà il coinvolgimento di più paesi e le loro rispettive forze militari: la terza grande guerra ninja.

Durante la terza grande guerra ninja, insieme con Kakashi, Rin e il maestro Minato, Obito viene incaricato di svolgere una missione segreta ai confini del Villaggio dell'Erba, con l'obiettivo di intrufolarsi alle spalle del nemico e di distruggere il ponte Kannabi, da dove i ninja nemici ricevono rifornimenti. Dopo la partenza, il team viene attaccato da un ninja della Roccia e, in questo frangente, Obito si dimostra inutile agli occhi del rivale, che invece esibisce l'impetuoso Mille Falchi, appena sviluppato, ma incompleto, contro il nemico. La notte stessa, Minato racconta a Obito che il padre di Kakashi aveva fallito una missione preferendo salvare i suoi compagni e che, per disonore, si era tolto la vita: questo è il motivo per cui Kakashi era ossessionato dal rispetto delle regole.
Il giorno seguente, una volta separatosi dal maestro, Obito, insieme con Kakashi e Rin, viene attaccato da due ninja del Villaggio della Roccia e nello scontro Rin viene rapita. Obito intende andare subito a salvarla, ma Kakashi gli risponde di concentrarsi sulla missione, di vitale importanza ai fini della guerra. Nonostante l'opposizione del compagno, Obito si reca a salvare Rin. Kakashi decide di aiutarlo, ma nello scontro con i nemici perde l'occhio sinistro; durante il salvataggio di Rin, Obito riesce a dimostrare le proprie capacità al rivale, attivando per la prima volta lo Sharingan, uccidendo un nemico e riuscendo a recuperare Rin. Tuttavia uno dei ninja rimasti cerca di uccidere i ninja della Foglia, facendo franare la volta di una grotta. Kakashi non si accorge di un masso che è in procinto di franargli addosso: interviene quindi Obito, che riesce a spingerlo via in tempo prima che la grotta collassi completamente, salvandogli la vita. La parte destra del corpo dell'Uchiha viene comunque schiacciata sotto il peso delle macerie: sapendo di essere in fin di vita, il giovane Obito decide di donare a Kakashi, come regalo per la sua promozione a jonin, il suo occhio sinistro contenente lo Sharingan, facendolo trapiantare da Rin.

Con la frana causata dal ninja della Roccia, il corpo immobilizzato di Obito viene completamenten sepolto dalle pietre, causando però una piccola apertura nel terreno a lui sottostante che lo farà miracolosamente finire in uno dei corridoi dei quali è composto il nascondiglio sotterraneo di Madara Uchiha, centenario ninja creduto morto dal suo clan. Obito viene curato dallo stesso Madara, il quale ricostituirà la metà distrutta del suo corpo tramite le cellule del Primo Hokage coltivate tramite il chakra della Statua Diabolica: in questo modo il giovane uchiha ottiene, oltre ai geni naturali del suo clan, anche quelli dei Senju. Una volta ripresosi, Obito ha assoluta intenzione di ricongiungersi a Kakashi e Rin, ma a causa della lunga riabilitazione dovrà sostare nella caverna di Madara per un certo periodo di riposo, durante il quale gli viene esposto dal vecchio ninja il "progetto dell'occhio lunare". Intanto Obito stringe amicizia con gli Zetsu bianchi, in particolare con uno Zetsu dal volto a spirale. Dopo diversi mesi, Obito viene a sapere che Kakashi e Rin sono caduti in una trappola dei ninja della Nebbia; non essendo ancora totalmente ristabilito, Obito usa il corpo dello Zetsu a spirale come armatura e raggiungerà il campo di battaglia, dove la vista dell'assassinio di Rin per mano di Kakashi causa in lui un violento cambio di personalità.
Lo shock fa sì che Obito risvegli lo Sharingan Ipnotico (sia il suo sia quello di Kakashi) e, preso da un raptus omicida, fa terra bruciata dei ninja della Nebbia per poi stringere tra le braccia il corpo senza vita di Rin, ignorando totalmente lo svenuto Kakashi.
Tornato al rifugio, convinto che il mondo riservi solo disperazione, Obito accetta il progetto di Madara, finalizzato a creare una realtà illusoria e fallace in cui non esiste alcuna forma di sofferenze e Rin sia ancora viva.

Obito è il responsabile dell'attacco al Villaggio della Foglia il giorno della nascita di Naruto Uzumaki: approfittando del parto di Kushina Uzumaki, l'Uchiha, una volta liberato Kurama, il demone novecode, ne prende il controllo inviandolo a distruggere il villaggio,[5] ma, dopo aver combattuto contro l'ex maestro Minato Namikaze, ora Quarto Hokage, viene costretto alla ritirata.[6] Lo stesso Minato, in seguito, sigilla parte del chakra della volpe nel corpo del figlio Naruto, in modo da donargli i poteri del demone con i quali poter sconfiggere Obito in un futuro non troppo lontano.[7][8] In seguito partecipa allo sterminio del clan Uchiha, aiutando Itachi nella sua missione[9] e, nel periodo in cui il villaggio della Nebbia era chiamato "la Nebbia Insanguinata", prende il controllo del Quarto Mizukage, Yagura, attraverso una tecnica illusoria[10]. In questo periodo arruola personalmente Kisame Hoshigaki tra i suoi subordinati e si mette in contatto con Nagato, nel Villaggio della Pioggia, per spingerlo a creare l'organizzazione Alba.[11]

Seconda parte del manga

Dopo la morte di Sasori, Obito entra ufficialmente nell'organizzazione, assumendo l'identità di Tobi, come nuovo compagno di Deidara, con il quale cattura senza troppa fatica il demone a tre code.[12] Successivamente i due affrontano Sasuke Uchiha: al termine dello scontro, tuttavia, Deidara si suiciderà tramite il C0.
In seguito rivela, mentendo, di essere il leggendario Madara Uchiha, e di voler dare inizio alla Quarta grande guerra ninja e ordina a Nagato di catturare Naruto, forza portante della Volpe.[13] Poco dopo affronta i ninja della Foglia in modo da non farli interferire nello scontro tra Sasuke e Itachi. In questa occasione Shino Aburame tenta di attaccarlo con i suoi insetti, ma fallisce a causa della abilità del nemico, apparentemente capace di smaterializzarsi e teletrasportarsi.[14]

In seguito, avvertito da Zetsu che lo scontro tra Itachi e Sasuke era terminato, cambia completamente personalità, diventando freddo e serio, ed è allora che Kakashi intravede il suo Sharingan.
Subito dopo, mediante il Kamui, si teletrasporta in un covo di Alba, dove porta anche i corpi dei fratelli Uchiha. Racconta quindi a Sasuke la verità dietro lo sterminio del suo clan: il massacro fu commissionato a Itachi da Danzo, dai consiglieri Homura Mitokado e Koharu Utatane e da Hiruzen Sarutobi, nonostante quest'ultimo avesse sperato in una risoluzione pacifica, per annullare la minaccia rappresentata dal clan Uchiha, che pianificava un colpo di Stato contro la Foglia. Obito rivela che Itachi accettò di farsi carico della missione e di vivere nell'ignominia per salvare il Villaggio e l'onore del clan, chiedendo però al Terzo Hokage di proteggere il fratellino e di nascondergli la verità; Obito, inoltre, confessa di essere stato complice di Itachi quella notte. Dopo questa rivelazione, Sasuke decide di unirsi a lui, colmo di ira e vendetta, per distruggere il Villaggio della Foglia e vendicare il fratello.[15]

Il Gunbai (軍配?) arma di Madara Uchiha utilizzata da Obito durante la quarta grande guerra.

Dopo la sconfitta di Pain, Obito si dirige al summit dei Kage avendo però prima un dialogo con Naruto, Kakashi e Yamato, ai quali racconta la verità su Itachi, per poi introdursi alla riunione. Qui salva Sasuke e chiede ai kage che gli vengano consegnate le due forze portanti rimanenti. È in questa occasione che Tobi illustra le ragioni dietro le sue azioni: l'attuazione del "progetto dell'occhio lunare" (月の眼計画?, Tsuki no me keikaku), con cui intende portare la pace nel mondo dei ninja. Al rifiuto dei kage di collaborare, proclama l'inizio della quarta guerra ninja.[16] Successivamente interferisce nel ritorno di Danzo al Villaggio della Foglia e cattura le guardie del corpo di quest'ultimo, Fuu e Torune, lasciando poi campo libero a Sasuke, che affronterà e ucciderà Danzo.[17] In seguito stringe un'alleanza con Kabuto Yakushi, soprattutto dopo che questi gli mostra la Tecnica della resurrezione impura[18]. Successivamente, dopo un duro scontro con Konan, recupera il Rinnegan dal cadavere di Nagato[19] e, rivelando di essere stato lui a donare quegli occhi al ninja della Pioggia, si trapianta il Rinnegan nell'occhio sinistro.[20]

Quarta grande guerra ninja

Una volta cominciata la guerra[21] mette Kabuto alle strette affinché gli riveli i segreti della Tecnica di Resurrezione[22] ed entra in possesso dei cinque tesori dell'Eremita delle Sei Vie della Trasmigrazione.[23] Grazie al Rinnegan controlla le precedenti forze portanti catturate, uccise dall'Organizzazione Alba e resuscitate da Kabuto, le quali posseggono, come Obito, lo Sharingan e il Rinnegan[24] e con queste si prepara a catturare le ultime due forze portanti: Naruto e Killer Bee.[25] Durante lo scontro giungono in soccorso delle due forze portanti Kakashi Hatake e Gai Maito. Dopo che i cercoteri da lui controllati vengono liberati dal suo controllo da Naruto, egli scende personalmente in campo. Nel frattempo Obito fa assorbire il chakra della Volpe a Nove Code, contenuto nei corpi di Kinkaku e Ginkaku, alla Statua Diabolica (外道魔像?, Gedo Mazo), incominciando a risvegliare il Decacoda. Kakashi analizza le sue tecniche, intuendone i segreti, così da combinare gli attacchi dalle due differenti dimensioni sfruttate da Obito e riuscire a far distruggere la sua maschera da Naruto e scoprire finalmente la sua vera identità, rimasta nell'ombra fino ad allora. Contemporaneamente Madara Uchiha, resuscitato dalla tecnica di resurrezione, liberatosi dal controllo di Kabuto e avendo ridotto in fin di vita i cinque kage suoi avversari, viene a dare supporto al compagno Obito e il Decacoda viene risvegliato. L'alleanza ninja giungerà sul campo di battaglia a dar manforte a Kakashi, Gai, Naruto e Bee; la lotta si farà sempre più disperata e Kakashi utilizzerà il Kamui sul dieci code per sconfiggerlo e farlo sparire una volta per tutte. Obito lo intercetterà e, resosi conto della pericolosità del ninja-copia, ingaggerà uno scontro con lui all'interno dell'altra dimensione per poterlo isolare dal campo di battaglia e allontanarlo dal mostro. Obito verrà sconfitto dall'ex compagno di squadra e, ormai in fin di vita, decide di teletrasportarsi fuori dalla dimensione e scappare prima che Kakashi gli dia il colpo di grazia. Madara, a questo punto, rivela che dentro Obito c'è una parte nera, identica a quella dello Zetsu nero, che racchiude la sua volontà: grazie a essa Madara forza il corpo di Obito a eseguire i sigilli per il Rinne Tensei, in modo che Obito sacrifichi la sua vita per far tornare in vita Madara con un corpo in carne e ossa, con cui possa diventare la forza portante del Decacoda. Inaspettatamente Obito riesce a ribaltare all'ultimo momento la situazione divenendo egli stesso la forza portante del Decacoda e riuscendo a emulare l'Eremita delle Sei Vie.

Nonostante ciò non riesce a resistere a Kurama, circondato dal Susano'o di Sasuke, che si scaglia su di lui con una spada estraendogli il Decacoda sotto forma delle sette bestie codate assorbite dalla Statua Diabolica. Obito cade a terra e poco dopo arriva Kakashi pronto a ucciderlo quando Minato lo ferma. Poco dopo lo Zetsu nero spunta dal terreno e prende controllo di Obito facendogli usare il Rinne Tensei per far tornare in vita Madara. Zetsu gli dice inoltre che gli rimane poco da vivere e che una volta morto Madara si riprenderà il suo Rinnegan. Madara allora estrae da Obito la Statua Diabolica e si prepara a usare la tecnica Rinbo Hengoku. In seguito quando Madara va a riprendersi il suo occhio dal corpo di Obito, lo Zetsu nero, che ormai controlla quest'ultimo, si avvicina a Madara per passargli anche l'altra metà del novecode che gli servirebbe a diventare l'Eremita delle sei vie perfetto. Ma con un colpo di scena la volontà di Obito surclassa lo Zetsu nero tramite il suo Sharingan. A questo punto Obito rivela a Madara di non essere quest'ultimo ma bensì l'Obito che voleva diventare Hokage, a questo punto lo trafigge con una mano allo stomaco sottraendogli il chakra. In seguito riesce a trasportare Naruto nella dimensione parallela grazie alla tecnica del Kamui, con un'azione combinata con Kakashi, allo scopo di infondergli parte del chakra della volpe a nove code racchiuso nella sua metà di corpo occupata dallo Zetsu nero. Dopo avergliela passata riporta Naruto nella dimensione reale; infine chiede a Sakura di distruggere il suo Rinnegan per impedire che Madara se ne impossessi. Il suo tentativo fallisce, infatti Madara penetrato nella dimensione del Kamui cerca di uccidere Sakura. Il tentativo viene vanificato da Obito che riesce a salvarla riportandola nella dimensione reale venendo, in seguito, aggredito da Madara che gli rivela di essere il vero responsabile della morte di Rin per indurre Obito a lasciarsi consumare dall'odio. Infine gli porta via il Rinnegan sinistro mentre glielo rimpiazza con l'occhio che donò a Kakashi tempo addietro venendo soggiogato dalla volontà dello Zetsu nero che prende pieno possesso del suo corpo.

Tornato nella dimensione reale con Madara assiste all'attivazione dello Tsukuyomi Infinito rimanendo immunizzato dagli effetti della tecnica. Ormai posseduto dallo Zetsu nero trafigge Madara in pieno petto dopo che lo Zetsu nero rivela di essere la volontà di Kaguya Ootsutsuki. Fatto ciò rivela che lo Tsukuyomi Infinito trasformerà tutti coloro che ne sono imprigionati in Zetsu bianchi, detto questo lascia il corpo di Obito che cade a terra privo di forza. Obito viene poi curato da Naruto tramite il chakra dell'Eremita delle Sei Vie e dopo essere stato informato della situazione, nota che la tecnica usata da Kaguya per spostarsi nelle dimensioni è simile al Kamui e decide di recuperare Sasuke dalla dimensione in cui Kaguya l'ha portato, dopo aver ricordato le parole che gli aveva detto Naruto si prepara a combattere affermando di essere disposto a morire per salvare il mondo. Insieme con Sakura usa il Kamui per teletrasportarsi nella dimensione di Kaguya per recuperare Sasuke. Riesce nell'intento anche grazie all'abilità oculare di Sasuke, che può spostarsi alla velocità della luce per piccoli tratti del terreno. Obito fa ritorno assieme ai due ninja nella dimensione dove Naruto combatte contro Kaguya, e viene teletrasportato da quest'ultima in una dimensione con un'altissima gravità. Nel tentativo di proteggere Naruto e Sasuke, Obito prende in pieno petto un attacco che ne provoca la morte, non prima però di aver salvato Kakashi dallo stesso attacco usando il Kamui un'ultima volta. Nell'altro mondo, incontra Rin che dice a Obito, tornato giovane, che lei lo avrebbe sempre protetto. Obito, tuttavia, per restare da solo con Rin (o, almeno, come dice lui) vuole impedire a Kakashi di raggiungerli e, quindi, di morire. Fa quindi ritorno nel mondo reale e dona a Kakashi un potere temporaneo, ma fondamentale, che permetterà a quest'ultimo di evocare il Susanoo tramite entrambi gli occhi con lo Sharingan. Prima di fare tutto ciò, rivela a Kakashi che lui sarà il Sesto Hokage e Naruto il Settimo Hokage.

Capacità ninja

Lo Sharingan ipnotico di Obito Uchiha.
Il Rinnegan.

Come del resto tutti i membri del clan Uchiha, Obito presenta una predisposizione naturale per il chakra di tipo fuoco e infatti ricorre frequentemente alla tecnica della Palla di fuoco suprema; in seguito apprende altre tecniche, anche molto avanzate, sempre appartenenti allo stesso elemento. Nel corso della Terza Guerra Ninja, Obito attiva per la prima volta in assoluto la potente arte oculare dello Sharingan, peculiarità del suo clan, con due tomoe per occhio.

In seguito all'incidente a causa del quale fu dato per morto, per continuare a vivere Obito necessita di una particolare sostanza bianca derivata dal chakra della Statua Diabolica (外道魔像?, Gedo Mazo) che attraversa la parte destra del suo corpo permettendogli così un "ricambio" degli arti persi e l'immortalità biologica; quando poi si trova a diretto contatto con uno Zetsu bianco o con il Demone Decacoda (十尾の尾獣?, Jūbi no bijū), Obito, oltre al primo Hokage e il capitano Yamato, diviene in grado di utilizzare la potente Arte del Legno.

La morte di Rin causa nell'animo del giovane Obito un violento shock, che porterà al risveglio del suo Sharingan Ipnotico: ciò si verifica anche nell'occhio donato all'ex compagno Kakashi, sebbene questi divenga in grado di utilizzarlo solo in un periodo molto successivo. Il potere caratteristico dello Sharingan Ipnotico di Obito è una tecnica spazio-temporale chiamata Kamui (神威? letteralmente "Potere degli Dei"), che gli permette di trasportare sé stesso o altre persone in un'altra dimensione[26] e di rendersi intangibile attraversando apparentemente la materia[17][27]. In realtà il primo effetto di Kamui implica il secondo per il fatto che, trasportando in un'altra dimensione la parte del corpo interessata dal colpo nemico o la materia che pare oltrepassare, il suo corpo sembra essere attraversato da esso, dando l'impressione di essere intangibile[28]; per attaccare, tuttavia, Obito deve tornare tangibile.

Durante la notte della nascita di Naruto ha agevolmente superato la strettissima sorveglianza predisposta dal Quarto Hokage a tutela di Kushina, estraendo da quest'ultima la Volpe a Nove Code (che ha poi soggiogato con il suo Sharingan e scatenato sul villaggio), costringendo il suo ex maestro ad affrontarlo personalmente e a ricorrere al secondo stadio della Dislocazione Istantanea per fermarlo; in questa occasione Minato afferma di conoscere un solo ninja capace di tanto, Madara Uchiha, considerando quindi pari il livello dei due. In seguito aiuta Itachi nello sterminio del clan.

Nello scontro con Konan dimostra di essere in grado di utilizzare Izanagi, un Genjutsu proibito degli Uchiha necessitante sia dello Sharingan sia del potere del clan Senju capace, per poco più di un minuto, di riscrivere la realtà in modo favorevole all'utilizzatore. La tecnica, tuttavia, come contraltare del potere che concede richiede il sacrificio di uno Sharingan, rendendolo cieco per sempre.

Poco prima dell'inizio della Quarta Guerra Ninja si trapianta nell'occhio sinistro il Rinnegan di Nagato, che gli consente di realizzare una sua versione delle Sei Vie di Pain con cui tenere sotto controllo sei forze portanti riportate in vita (dotate anch'esse di Sharingan e Rinnegan): i redivivi possono utilizzare tutte le tecniche possedute in vita e trasformarsi nei rispettivi cercoteri, ma visto l'eccessivo sforzo per tenere a bada le bestie Obito non è capace di sfruttare anche i poteri tipici del Rinnegan. Nella prosecuzione del conflitto diventa la forza portante del Decacoda ottenendo un potere tale da permettergli di combattere contemporaneamente contro Naruto, Sasuke, Minato e Tobirama Senju; ottiene inoltre una nuova abilità, superiore anche all'Arte della Polvere, che si presenta sotto forma di nove sfere nere che può modellare a suo piacimento capaci persino di annullare l'effetto rigenerante della Resurrezione.

Note

  1. ^ Kishimoto, Masashi, Capitolo 16, in Naruto, Volume 2, Panini Comics, 2003.
  2. ^ Kishimoto, Masashi, Capitolo 239, in Naruto, Volume 27, Panini Comics, 2006.
  3. ^ Kishimoto, Masashi, Capitolo 362, in Naruto, Volume 40, Viz Media, 2009.
  4. ^ Kishimoto, Masashi, Capitolo 363, in Naruto, Volume 40, Shueisha, 2007.
  5. ^ Masashi Kishimoto, Capitolo 501, in Naruto, Volume 53, Viz Media, 2010, ISBN 978-4-08-870126-4.
  6. ^ Masashi Kishimoto, Capitolo 503, in Naruto, Volume 53, Viz Media, 2010, ISBN 978-4-08-870126-4.
  7. ^ Masashi Kishimoto, Capitolo 504, in Naruto, Volume 53, Viz Media, 2010, ISBN 978-4-08-870126-4.
  8. ^ Masashi Kishimoto, Capitolo 440, in Naruto, Volume 47, Viz Media, 2009, ISBN 978-4-08-874711-8.
  9. ^ Kishimoto, Masashi, Capitolo 401, in Naruto, Volume 43, Shueisha, 2008, ISBN 978-4-08-874552-7.
  10. ^ Kishimoto, Masashi, Capitolo 404, in Naruto, Volume 44, Shueisha, 2008, ISBN 978-4-08-874589-3.
  11. ^ Masashi Kishimoto, Capitolo 507, in Naruto, Volume 53, Viz Media, 2010, ISBN 978-4-08-870084-7.
  12. ^ Kishimoto, Masashi, Capitolo 318, in Naruto, Volume 35, Shueisha, 2006, ISBN 978-4-08-874273-1.
  13. ^ Masashi Kishimoto, Capitolo 364, in Naruto, Volume 40, Shueisha, 2008.
  14. ^ Masashi Kishimoto, Capitolo 395, in Naruto, Volume 43, Shueisha, 2008, ISBN 978-4-08-874552-7.
  15. ^ Masashi Kishimoto, Capitolo 401, in Naruto, Volume 43, Viz Media, 2009, ISBN 978-1-4215-2929-5.
  16. ^ Kishimoto, Masashi, Capitolo 467, in Naruto, Volume 50, Shueisha, 2010.
  17. ^ a b Kishimoto, Masashi, Capitolo 475, in Naruto, Volume 51, Shueisha, 2010.
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Bibliografia

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