Paolo De Matteis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Autoritratto

Paolo De Matteis (Piano Vetrale, 9 febbraio 1662[1]Napoli, 26 luglio 1728) è stato un pittore italiano, attivo in particolare nel Regno di Napoli tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento.

Biografia

Danae (1702-1705)
Mr. & Mrs. Lester Gruber Collection Detroit

Trasferitosi a Napoli sin da giovane, si dedicò alla pittura avendo per maestro dapprima Francesco Di Maria e quindi il già celebre Luca Giordano, da cui fu fortemente influenzato[1]. Nel 1682 fu a Roma con Giovanni Maria Morandi, dal quale fu introdotto agli ambienti dell'Accademia di San Luca[1]. A Roma conobbe il marchese di El Carpio, Gaspar Méndez de Haro y Guzmán, al seguito del quale tornò a Napoli dal 1683, quando il marchese fu nominato Viceré di Napoli.

Fu un pittore girovago: dal 1703 al 1705, De Matteis lavorò a Parigi sotto la protezione di Luigi XIV[1], quindi in Calabria e a Genova. Nella città ligure realizzò una Immacolata Concezione con l'apparizione di san Girolamo.

Ritornato a Napoli, dipinse schemi decorativi per chiese napoletane, tra cui le decorazioni della volta della Cappella di Sant'Ignazio, nella Chiesa del Gesù Nuovo nell'omonima piazza di Napoli. Tra il 1723 e il 1725, De Matteis visse a Roma, dove ricevette una commissione da Papa Innocenzo XIII.

Operò anche in Austria, Spagna, Inghilterra, e Francia.

Ebbe come allievi Inácio de Oliveira, Francesco Peresi, e membri della famiglia Sarnelli, tra cui Francesco, Gennaro, Giovanni, e Antonio Sarnelli. Altri suoi allievi furono Giuseppe Mastroleo, Vincenzo Fato, Antonio Fumo, Nicola de Filippis[2] e Domenico Guarino e la figlia Mariangiola De Matteis. Il De Matteis si sposò in prime nozze con Rosolena Perrone, figlia dello scultore Michele, ed ebbe tre figlie, tutte avviate alla pittura. Morì a Napoli nel 1728 ed è sepolto nella Chiesa della Concezione al Chiatamone.

Opere

Morte di san Nicola
(olio su tela, 1707)
Chiesa di San Nicola alla Carità
Annunciazione
(olio su tela, 1712)
Saint Louis Art Museum

Sue opere si ritrovano a Roma, Parigi, Genova, Napoli, Cocentaina, Madrid, così come in Calabria e in importanti centri del meridione d'Italia, come Taranto, Salerno, Lecce, Cassino, Lucera o Gaeta, sebbene alcune di esse siano di dubbia attribuzione.

Particolare della volta della Basilica di San Sebastiano
Guardia Sanframondi (BN)

Proprio a Cassino, nella famosa abbazia benedettina, è conservata una delle sue opere più valide, la tela dell'L'assunzione della Vergine, scampata alle distruzioni belliche della Seconda guerra mondiale: per la sua pienezza cromatica, essa rappresenta un classico esempio di dipinto seicentesco. Andarono persi invece i quadri raffiguranti l'Immacolata concezione e l'Annunciazione. Nel 1692 realizzò degli affreschi nei catini delle navate laterali, tutti perduti nel 1944.

Pregevoli gli affreschi della volta dalla Chiesa di San Sebastiano di Guardia Sanframondi.

Altre opere a lui attribuite sono:

Napoli

Note

  1. ^ a b c d Paola Santucci, «De Matteis, Paolo», in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani (on line)
  2. ^ J.R. Hobbes, p. 154
  3. ^ * Antonio Canino, Guida d'Italia: Campania, Touring Club Editore, 1981, ISBN 978-88-365-0018-5.
  4. ^ Scheda[collegamento interrotto] dal Dallas Museum of Art
  5. ^ Erminia bei den Hirten Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., dal sito del Kunsthistorisches Museum, Vienna
  6. ^ Mystische Verlobung der Hl. Katharina Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., dal sito del Kunsthistorisches Museum, Vienna
  7. ^ Andromeda and Perseus, Kress Collection presso la Fairfield University
  8. ^ The Choice of Hercules[collegamento interrotto], dal sito Ashmolean Museum, Università di Oxford

Bibliografia

Achille della Ragione - Paolo De Matteis opera completa - Napoli 2015

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN32895391 · ISNI (EN0000 0000 6661 6933 · SBN BVEV083729 · BAV 495/83688 · CERL cnp00573439 · Europeana agent/base/94209 · ULAN (EN500017301 · LCCN (ENnr91023944 · GND (DE123097843 · BNE (ESXX1414116 (data) · BNF (FRcb14966239j (data) · J9U (ENHE987007365012005171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr91023944