Manea Mănescu
Manea Mănescu | |
---|---|
Primo ministro della Repubblica Socialista di Romania | |
Durata mandato | 29 marzo 1974 – 29 marzo 1979 |
Presidente | Nicolae Ceaușescu |
Predecessore | Ion Gheorghe Maurer |
Successore | Ilie Verdeț |
Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Socialista di Romania | |
Durata mandato | 13 ottobre 1972 – 27 febbraio 1974 |
Capo del governo | Ion Gheorghe Maurer |
Successore | Gheorghe Oprea |
Presidente del Consiglio Economico | |
Durata mandato | 1967 – 1972 |
Ministro delle finanze | |
Durata mandato | 4 ottobre 1955 – 19 marzo 1957 |
Capo del governo | Chivu Stoica |
Predecessore | Dumitru Petrescu |
Successore | Aurel Vijoli |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Comunista Romeno |
Università | Accademia degli Alti Studi Commerciali e Industriali di Bucarest |
Professione | Economista |
Manea Mănescu (Brăila, 9 agosto 1916 – Bucarest, 27 febbraio 2009) è stato un politico rumeno.
Statista e politico comunista, fu Primo ministro della Romania per cinque anni, dal 29 marzo 1974 al 29 marzo 1979, durante il Regime Comunista di Nicolae Ceaușescu.
Il padre di Mănescu era un veterano del Partito Comunista Romeno da Ploiești, che nei primi anni venti sostenne la trasformazione del Partito Socialista Romeno in Partito Comunista. Nel 1944, dopo il colpo di Stato, lavorò insieme a Nicolae Ceaușescu, il suo futuro cognato, nell'Unione della Gioventù Comunista. Nel 1951 Mănescu fu nominato a capo del Dipartimento di Economia dell'Università di Bucarest e Direttore Generale del Direttorato Centrale di Statistica.[1]
Nel dicembre 1967 fu nominato Presidente del Consiglio Economico. Fu promosso a pieno titolo come membro del Comitato Esecutivo nel dicembre 1968 e, dopo aver ricoperto varie cariche all'interno del partito e del governo, nel marzo 1974 divenne Primo Ministro fino al 1979, quando Mănescu si ritirò a seguito di problemi di salute.[2]
Famiglia
[modifica | modifica wikitesto]La moglie di Mănescu, Maria, era la sorella di Nicolae Ceaușescu. Nel dicembre 1973 è stata nominata Vicepresidente della Società di Croce Rossa Rumena. È stata anche nominata membro del Consiglio Nazionale delle Donne della Romania nell'aprile 1978. Non è chiaro se Mănescu avesse figli.
Coinvolgimento nella Rivoluzione del 1989
[modifica | modifica wikitesto]Il 22 dicembre 1989 Mănescu accompagnò insieme a Emil Bobu la coppia Nicolae ed Elena Ceaușescu nel suo tentativo di fuggire in elicottero dalla sede del Comitato Centrale. Egli venne accusato di soppressione della rivolta nel febbraio 1990 e venne condannato all'ergastolo in seguito ad una rapida inchiesta. La sua appartenenza all'Accademia rumena venne ritirata in conformità dello Statuto accademico.
Manea Mănescu scomparve nel febbraio del 2009, all'età di 92 anni.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Opere pubblicate
[modifica | modifica wikitesto]- Statistica calității producției industriale (EDP, 1965) - in collaborazione con Ludovic Tovissi, N. Rancu e I. Marcus
- Mașini de calcul pentru mecanizarea și automatizarea lucrărilor economice și administrative (Ed. Tehnică, 1966) - în collaborazione con Vasile Biță, Grigore Grama e Valeriu Pescaru
- Statistică agricolă și silvică (EDP, 1968) - in collaborazione con E. Barat, Mircea Bulgaru e P. Onica
- Metode matematice moderne aplicate în organizarea și planificarea lucrărilor de construcții și montaj (Ed. Academiei RSR, 1969) - in collaborazione con Anatol Macriș e Vincențiu Dumitru
- Cibernetică economică (Ed. Academiei RSR, 1979)
- Avuția națională (1984)
- Cibernetica și revoluția tehnico-științifică (1988) - in collaborazione con Mihail Florescu e Eugeniu Niculescu-Mizil
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Political background of Manea Mănescu Archiviato il 17 luglio 2011 in Internet Archive.
- ^ Biodata, su southeasteurope.org. URL consultato il 14 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Nicolescu, Nicolae C. (2006), Enciclopedia șefilor de guvern ai României (1862-2006), București: Editura Meronia, pp. 253–258
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Accademia rumena
- Ministero delle finanze (Romania)
- Nicolae Ceaușescu
- Partito Comunista Rumeno
- Primi ministri della Romania
- Repubblica Socialista di Romania
- Rivoluzione rumena del 1989
- Università di Bucarest
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Manea Mănescu
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ceaușescu ombra misericordiosa "Jacques Chirac", 21 febbraio 2007, Evenimentul zilei
- SENATO EVZ: Senza rimorsi, rimpianti o rimorsi: il destino di Mănescu Manea, 11 marzo 2009, Vladimir Tismăneanu, Evenimentul zilei
- Catturare Bobu e Mănescu, 15 novembre 2009, Mihai Voinea, Adevărul
- (RO) Florin Mihai, Manea Mănescu a fost condus pe ultimul drum [Manea Mănescu è stato accompagnato nel suo ultimo viaggio], su Jurnalul Național, 2 marzo 2009. URL consultato il 29 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2013).
- (RO) Florin Mihai, A murit Manea Mănescu [Morte di Manea Mănescu], su Jurnalul Național, 28 febbraio 2009. URL consultato il 29 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2013).
- (RO) Lavinia Betea, Nurnbergul românesc: "Am fost un dobitoc!" [Norimberga rumena: "Sono stato uno stupido"], su Jurnalul Național, 3 febbraio 2010. URL consultato il 29 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2012).
- (RO) Cristina Diac, Amintiri dintr-o copilărie nefericită [Ricordi di un'infanzia infelice], su Jurnalul Național, 19 novembre 2009. URL consultato il 29 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2013).
- (RO) Cristina Diac, Portrete vesele şi triste [Ritratti felici e tristi], su Jurnalul Național, 19 novembre 2009. URL consultato il 29 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2013).
- (RO) Cristina Diac, Manea Mănescu, intelectualul preferat al lui Ceauşescu [Manea Mănescu, intellettuale preferito di Ceaușescu], su Jurnalul Național, 19 novembre 2009. URL consultato il 29 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2013).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 302649617 · ISNI (EN) 0000 0000 5629 1434 · LCCN (EN) n81053957 · GND (DE) 170200035 · BNE (ES) XX1236907 (data) · J9U (EN, HE) 987007275523305171 |
---|