Jonathan Rhys Meyers

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Jonathan Rhys-Meyers)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Jonathan Rhys Meyers al Festival du film de Cabourg 2013

Jonathan Rhys Meyers, all'anagrafe Jonathan Michael Francis O'Keeffe (Dublino, 27 luglio 1977), è un attore, modello e musicista irlandese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Jonathan Rhys Meyers nasce a Dublino, primogenito di quattro fratelli; viene al mondo con gravi problemi cardiaci, che fanno temere per la sua vita e che durante i suoi primi anni costringono la madre a farlo ricoverare di frequente in ospedale. Circa un anno dopo la sua nascita la famiglia si trasferisce nella contea irlandese di Cork.[1][2]

All'età di tre anni il padre, John O'Keeffe, divorzia lasciando che sia la moglie, Geraldine Meyers (di cui Jonathan prenderà poi il cognome), a preoccuparsi per la salute del figlio e a crescere da sola gli altri tre bambini più piccoli, Jamie, Alan e Paul. I tre fratelli sono poi diventati musicisti professionisti.[3]

Rhys-Meyers trascorre un'infanzia turbolenta e diviene un ragazzo irrequieto e indisciplinato, tanto da essere espulso dalla North Monastery Christian Brothers School[4] all'età di sedici anni. Libero dagli impegni scolastici, un giorno nel 1993 Jonathan viene notato da un agente della Hubbard Casting, colpito dalla bellezza androgina del ragazzo; l'incontro gli procura un'audizione con il produttore David Puttnam, all'epoca alla ricerca di interpreti per il film La guerra dei bottoni (War of the Buttons) di John Roberts (1994).[5] Jonathan non ottiene la parte, ma, in compenso, l'agente del casting lo incoraggia a perseguire la carriera di attore.[2]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Jonathan Rhys Meyers (a sinistra) e l'artista Andrea Roggi (a destra) durante la première di American Night di Alessio Della Valle, in occasione della 78ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

Nel 1994, dopo aver cambiato nome, Jonathan Rhys-Meyers debutta nel mondo del cinema con un piccolo ruolo nella pellicola Un uomo senza importanza di Suri Krishnamma, accanto ad Albert Finney.

In seguito ottiene un ruolo in Michael Collins di Neil Jordan ed è tra gli interpreti della pellicola spagnola La lengua asesina di Alberto Sciamma (1996).

Inizia a lavorare poi in televisione, in Sansone e Dalila (nel quale sostiene il ruolo dell'eroe biblico da giovane) e nello sceneggiato TV The Tribe, al termine del quale il giovane attore parte alla volta della California per partecipare alle riprese del melodramma Scelte pericolose di Tim Hunter (1997), del quale è, per la prima volta, protagonista. Nello stesso anno partecipa al film Telling Lies in America - Un mito da infrangere di Guy Ferland.

Dopo due anni di assenza, torna in Inghilterra per girare a Londra, sotto la regia di Michael Radford, il dramma B. Monkey - Una donna da salvare (1998); al film di Radford segue La governante di Sandra Goldbacher (1998).

Rhys-Meyers si mette in evidenza nel 1998 con la pellicola Velvet Goldmine di Todd Haynes: il film ripercorre la filosofia del glam-rock britannico. L'anno successivo viene diretto da Mike Figgis ne La perdita dell'innocenza, e in seguito da Ang Lee in Cavalcando col diavolo.

Partecipa poi al film Titus di Julie Taymor (1999), trasposizione della tragedia di William Shakespeare, insieme ad Anthony Hopkins e Jessica Lange.

Seguono nel 2001 una serie di altre pellicole, come Happy Now, Prozac Nation e Giovani assassini nati; inoltre è protagonista delle miniserie Gormenghast, tratta dai romanzi di Mervyn Peake, accanto a Christopher Lee.

Nel 2002 interpreta la commedia etnica Sognando Beckham di Gurinder Chadha.

La sua carriera a questo punto decolla e interpreta numerose pellicole in breve tempo: nel 2002 L'orgoglio degli Amberson, film per la TV, remake dell'originale di Orson Welles, e nel 2003 The Tesseract, Octane e I'll Sleep When I'm Dead; inoltre è tra i protagonisti della miniserie The Lion in Winter - Nel regno del crimine.

Nel 2004, dopo aver girato La fiera della vanità di Mira Nair, fa parte del cast del colossal di Oliver Stone Alexander.

Nel 2005 impersona il ruolo di Elvis Presley nella miniserie televisiva Elvis, prodotto dalla CBS; il ruolo gli vale un Golden Globe. Successivamente è diretto da Woody Allen come protagonista in Match Point, al fianco di Scarlett Johansson.

Nel 2007 interpreta La musica nel cuore - August Rush. Dal 2007 al 2010 è protagonista della serie televisiva storica I Tudors, nella quale ricopre il ruolo di Enrico VIII.

Nel 2013 interpreta Valentine Morgenstern nella trasposizione cinematografica di Shadowhunters - Città di ossa.

Dal 2017 al 2018 ha recitato inoltre nella serie Vikings, interpretando il vescovo Heahmund.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno 2011 avviene un tentativo di suicidio, nel suo appartamento di Londra.[6] L'attore lotta da anni contro una dipendenza dall'alcool.[6]

Nel dicembre 2016 è diventato padre di un figlio, avuto dalla compagna Mara Lane, di nome Wolf.[7]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Jonathan Rhys Meyers alla Festa del Cinema di Roma 2007

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano dei suoi lavori, Jonathan Rhys Meyers è stato doppiato da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Jonathan Rhys-Meyers [sic] Biography (1977-), su filmreference.com. URL consultato il 26 maggio 2015.
    «[Born] July 27, 1977 in Dublin, Ireland; raised in County Cork, Ireland;»
  2. ^ a b (EN) Jonathan Rhys Meyers, su movies.yahoo.com, Yahoo! Movies. URL consultato il 9 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2011).
    «Grew up in Cork, Ireland»
  3. ^ (EN) Jersey – Entertainment – the OKs, BBC, 30 agosto 2005 (archiviato l'8 gennaio 2016).
  4. ^ (EN) Barry Roche, Council celebrates 200th anniversary of North Monastery school's founding, su irishtimes.com, The Irish Times, 7 aprile 2011. URL consultato il 9 marzo 2021 (archiviato il 6 marzo 2016).
  5. ^ (EN) Comment:a chameleon from Cork who can pass for the King, in The Sunday Times, 22 gennaio 2006. URL consultato il 9 marzo 2021.
  6. ^ a b Jonathan Rhys Meyers «ha tentato il suicidio», su vanityfair.it. URL consultato il 10 novembre 2016.
  7. ^ (EN) Marc Jackson, Jonathan Rhys Meyers is set to be a father with fianceé Mara Lane, in Daily Mail, 12 dicembre 2016. URL consultato il 12 dicembre 2016.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN56821090 · ISNI (EN0000 0001 2280 4497 · LCCN (ENno99031821 · GND (DE142021784 · BNE (ESXX1623028 (data) · BNF (FRcb14206524w (data) · J9U (ENHE987007322199905171 · WorldCat Identities (ENlccn-no99031821