Coordinate: 38°47′38″N 15°12′40″E

Isola di Stromboli

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Stromboli
Vista dell'isola di Stromboli
Geografia fisica
LocalizzazioneMar Tirreno
Coordinate38°47′38″N 15°12′40″E
ArcipelagoIsole Eolie
Superficie12,19 km²
Altitudine massima926 m s.l.m.
Geografia politica
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneBandiera della Sicilia Sicilia
Provincia  Messina
ComuneFile:Lipari-Stemma.png Lipari
Demografia
Abitanti400
Cartografia
Mappa di localizzazione: Sicilia
Stromboli
Stromboli
voci di isole d'Italia presenti su Wikipedia

Stromboli (Strònguli in siciliano[1]) è un'isola italiana appartenente all'arcipelago delle isole Eolie, in Sicilia. Si tratta di un vulcano attivo facente parte dell'Arco Eoliano. Posta nel bacino Tirreno del mare Mediterraneo occidentale, l'isola è la più settentrionale delle Eolie e si estende su una superficie di 12,2 km².

L'edificio vulcanico è alto 926 m s.l.m. e raggiunge una profondità compresa tra 1300 m e 2400 m al di sotto del livello del mare[2].

Stromboli ha una persistente attività esplosiva ed è uno dei vulcani più attivi del mondo.[3] A poche centinaia di metri a nord-est dell'isola di Stromboli si trova il neck di Strombolicchio, residuo di un antico camino vulcanico. L'isolotto ospita un faro della Marina, disabitato e automatizzato.

Etimologia

Il nesonimo Stromboli va ricondotto al greco Στρογγύλη (Strabone), latino Strongylē (Plinio), con accostamento secondario a στρόμβος strómbos. L'etimo è il greco στρογγυλός strongylós ‘rotondo'[1].

Geografia

Il vulcanismo

Panorama dell'isola vista da Panarea

Lo Stromboli è un vulcano esplosivo e le sue eruzioni avvengono con una frequenza media di circa una ogni ora.[3] La sua attività "ordinaria" ha luogo ad una quota di 750 m s.l.m. dalle diverse bocche eruttive presenti nell'area craterica e allineate in direzione NE-SW.

Tale attività consiste in esplosioni intermittenti di media energia, della durata di pochi secondi ad intervalli di 10–20 minuti, durante le quali vengono emesse piccole quantità di bombe scoriacee incandescenti, lapilli, cenere e blocchi, con velocità di uscita compresa tra 20 a 120 metri al secondo ed altezze comprese tra poche decine fino ad alcune centinaia di metri. L'attività eruttiva è associata ad un degassamento pressoché continuo dall'area craterica, il cui volume stimato è di 6000-12000 t/gi, e che consiste principalmente di H2O (3200-6300 t/g), CO2 (2900-5800 t/g), SO2 (400-800 t/g) e quantità minori di HCl e HF.

Periodi di totale inattività, senza lanci di materiale, sono piuttosto rari. Il più lungo tra quelli registrati si è protratto per circa due anni, dal 1908 al 1910. Periodi di prolungata quiescenza, della durata di qualche mese, sono stati registrati più volte.

Il vulcano
Sciara del fuoco

L'attività normale può essere periodicamente interrotta da esplosioni di maggiore energia, dette "esplosioni maggiori". Questi eventi consistono di brevi ma violente esplosioni, durante le quali vengono prodotti lanci balistici di blocchi e bombe di dimensioni anche metriche a distanze di alcune centinaia di metri, associati a piogge di lapilli e cenere; la distribuzione dei prodotti è solitamente confinata all'interno dell'area craterica. Sono distribuite non omogeneamente nel tempo, ma si tratta mediamente di 2,1 eventi ogni anno.

Le eruzioni stromboliane più violente mai accadute in tempi storici risalgono al 1919 e al 1930, ed entrambe (pare) furono causate da grandi infiltrazioni d'acqua marina nel camino vulcanico: il magma, a contatto con l'acqua, avrebbe causato violente esplosioni con grande emissione di vapori e scorie, accompagnate da violenti terremoti. Per la prima e finora unica volta nella storia del vulcano, delle colate laviche si riversarono anche al di fuori della Sciara del Fuoco, arrivando a lambire i centri abitati (Piscità fu sfiorata ad appena 20 metri), causando ingenti danni e numerose vittime, e causando un piccolo tsunami che generò un'onda di 2–3 m che arrivò a far danni fino a Capo Vaticano, in Calabria.

I parossismi rappresentano le manifestazioni più energetiche del vulcano di Stromboli; consistono in violente ed improvvise esplosioni "tipo cannonata", durante le quali avviene l'emissione sostenuta di scorie incandescenti, ceneri, bombe e blocchi litici a distanze considerevoli, fino ad interessare le zone abitate dell'isola. Tali esplosioni possono produrre nubi convettive che raggiungono quote di 10 km. Durante i parossismi sono emessi volumi sensibilmente maggiori di materiali rispetto alle eruzioni normali e a quelle maggiori e frequentemente possono avvenire profonde modificazioni dell'area craterica. L'ultimo evento parossistico è avvenuto il 15 marzo 2007 all'interno dell'eruzione di febbraio-aprile 2007[4].

Eruzione (animata)

Il 27 febbraio 2007, con un'iniziale effusione di lava dal cratere di NE, durata alcune ore e seguita dall'apertura di una bocca effusiva nella Sciara del Fuoco, a quota 400 m s.l.m. circa. Il 9 marzo 2007 si è aperta una seconda bocca sempre sulla Sciara del Fuoco, ma posizionata a circa 500 m s.l.m.; l'attività di questa bocca è stata comunque breve (circa 24 ore). Il 2 aprile 2007 è infine terminata anche l'effusione di lava dalla bocca di quota 400 m s.l.m. Il 4 maggio 2009 il vulcano ha ripreso l'attività eruttiva[5].

Il 30 dicembre 2002 un’onda anomala di circa venti metri ha causato sei feriti, il danneggiamento di diverse imbarcazioni e fatto scattare il piano di evacuazione dell’isola.[6]

Colate laviche

Nell'ultimo secolo sono riportati circa 26 episodi durante i quali si sono avute emissioni laviche. I prodotti emessi sono rappresentati principalmente da colate di spessore variabile; la morfologia del vulcano obbliga le colate di lava a riversarsi sul versante nord-occidentale, dove sono confinate all'interno della Sciara di Fuoco e quindi non rappresentano un pericolo per la popolazione dell'isola. Le colate fuoriescono generalmente attraverso fratture eruttive nella zona craterica o all'interno della Sciara del Fuoco, ma possono generarsi anche per tracimazione dal bordo craterico.

Storia geologica

Cratere

La storia geologica dell'isola di Stromboli comincia circa 200.000 anni fa, quando un primo vulcano attivo di grandi dimensioni emerge dal mare, in posizione NE rispetto all'isola; di questo vulcano antico rimane soltanto il condotto solidificato (neck) rappresentato da Strombolicchio (vedi sotto).

Il vero e proprio vulcano di Stromboli emerge dal mare circa 160.000 anni fa. Inizialmente i centri di emissione sono nella parte meridionale dell'isola, dove affiorano le unità più antiche appartenenti ai complessi del Paleostromboli I e II.

Circa 35.000 anni fa il centro di emissione migra leggermente verso nord e le emissioni di lava e i depositi piroclastici legati a eruzioni esplosive danno origine ad un cono che raggiunge quota 700 m s.l.m. (Paleostromboli III).

Le fasi successive della storia di Stromboli vedono la formazione ed il collasso calderico di vari edifici vulcanici. In particolare, a circa 34.600 anni fa risale il complesso eruttivo di Scari, osservabile presso Scari e a sud del paese sotto forma di spesse sequenze di bombe vulcaniche, lapilli e lahar. Mentre successivo (circa 26.000 anni fa) è il complesso del Vancori, caratterizzato da depositi piroclastici e basalti shoshonitici. In questa fase, la cima del vulcano era occupata probabilmente da una grande caldera. Il ciclo Scari-Vancori si conclude con il collasso laterale (una grande frana) del settore occidentale e nordoccidentale dell'edificio vulcanico.

Stromboli 3D

La fase successiva, a partire da circa 13.800 anni fa, vede la ricostruzione dell'edificio nel settore nordoccidentale. Il nuovo centro eruttivo, detto Neostromboli, è ubicato a nord del costone dei Vancori. Contemporaneamente, alcuni centri eruttivi secondari danno origine al "Timpone del Fuoco" presso Ginostra, alle lave di San Bartolo e di San Vincenzo.

All'incirca tra 10000 e 5000 anni fa il settore nordoccidentale subisce nuovi collassi laterali (frane), lasciando una profonda depressione a forma di ferro di cavallo che si estende dalla cima fino ad una profondità di circa 2.000 m sotto il livello del mare: la Sciara del Fuoco. Lentamente la depressione viene riempita da materiale piroclastico e colate di lava. Il centro eruttivo attuale è rappresentato da un grande cono piroclastico che si trova nella parte sommitale della Sciara del Fuoco, a quota inferiore rispetto al Pizzo Sopra la Fossa, ed è caratterizzato, come detto sopra, dalla presenza di tre crateri allineati parallelamente alla Sciara, in direzione NE-SW.

Storia

Panorama dell'isola di Stromboli

Stromboli è nota, frequentata ed abitata fin dall'antichità remota di cui è noto l'importante villaggio preistorico di San Vincenzo, e la sua economia si è sempre fondata sulle produzioni agricole tipicamente mediterranee: olivo, vite (malvasia coltivato basso in giardini terrazzati), fichi - e poi sulla pesca e sulla marineria. Fino al XIX secolo questa economia fu fiorente e Stromboli arrivò a contare circa 2700 abitanti, precisamente nel 1891, secondo i dati ufficiali a disposizione (fonte Mastriani e ISTAT).

Il peggioramento delle condizioni economiche seguito all'unità d'Italia, il ripetersi di eruzioni e terremoti (in particolare l'eruzione del 1930) e infine l'attacco della peronospora che negli anni Trenta sterminò la più redditizia coltura locale, quella della vite, fecero sì che una grandissima maggioranza degli strombolani prendesse la via dell'emigrazione, soprattutto verso l'Australia e l'America e l'isola rischiò seriamente di restare abbandonata.

Venne riscoperta dopo la guerra da Roberto Rossellini che, con il film del 1949 Stromboli terra di Dio (con protagonista femminile la giovane Ingrid Bergman), portò l'isola e la sua straordinarietà all'attenzione del pubblico.

Il nome

Il vulcano è chiamato dai suoi abitanti (gli strombolani) Struògnoli, o anche Iddu (Lui in siciliano), in riferimento alla natura divina che un tempo era attribuita ai fenomeni naturali incontrollabili.

Il nome proviene dal greco antico Στρογγύλη (rotondo) per via della sua forma. In siciliano strummulu significa trottola.

Stromboli dà il nome a un tipo di vulcani caratterizzati da un'attività vulcanica effusiva detta Stromboliana.

Cinema e letteratura

Società

Le case di Piscità

Stromboli ha una popolazione di circa 400 abitanti ed è amministrata dal comune di Lipari. San Vincenzo Ferreri è il titolare della Parrocchia.

I nuclei abitati

I principali borghi abitati sono San Vincenzo (o semplicemente il paese di Stromboli, anticamente era borgo degli agricoltori) con l'approdo storico di Scari, Piscità e Ficogrande, che anticamente era il borgo degli armatori.

A sudovest, raggiungibile solo via mare, c'è Ginostra dove d'inverno restano circa 30 o 40 abitanti e dove l'unico mezzo di trasporto è il mulo.

A Stromboli c'è una scuola elementare e media per i pochi ragazzi abitanti dell'isola. Dopo le scuole solitamente i ragazzi vanno a Lipari dove sono presenti alcune scuole secondarie di secondo grado.

Architettura

Lo stesso argomento in dettaglio: Architettura eoliana.

Economia e turismo

La bianca architettura di Stromboli

Da Napoli, Lipari, Milazzo e Messina Stromboli è raggiungibile col traghetto e, d'estate, anche in aliscafo da Messina, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Tropea.

Il flusso turistico verso l'isola, che costituisce la principale risorsa economica di Stromboli, fino agli anni settanta fu rappresentato soprattutto da persone alla ricerca di un ambiente particolare, naturale ed integro e non privo di scomodità come mancanza di elettricità, scarsità d'acqua. Nei decenni successivi le scomodità sono molto diminuite e il turismo è molto cresciuto, anche se resta limitato prevalentemente ai mesi centrali estivi.

L'isola è meta di turisti in cerca di tranquillità: anche per questo nei locali dell'isola è vietato diffondere musica oltre le due di notte.

Giornalmente, inoltre, si organizzano escursioni al vulcano con guide esperte, che portano ad oltre 900 metri sul livello del mare. Tramite imbarcazioni è inoltre possibile raggiungere nelle ore notturne la vicina e movimentata Panarea, lo scoglio di Strombolicchio e Ginostra, caratteristica località sull'isola di Stromboli dove l'unico mezzo di trasporto sono i muli (ne sono presenti una decina in tutto) e che è irraggiungibile per via terrestre dall'altra parte abitata dell'isola.

Stromboli è anche meta, seppur in misura minore, di molti giovani, che si recano nei locali e nelle feste sulla spiaggia periodicamente organizzate nella stagione estiva.

Caratteristica dell'isola, oltre alle stradine strette percorribili solo dal motocarro e dai motorini elettrici, che i turisti affittano sull'isola stessa, è la mancata illuminazione notturna nelle strade, che il Comune a cui l'isola fa riferimento, ovvero quello di Lipari, vuol mantenere come importante attrattiva turistica. Dall'Osservatorio, infine, si può vedere la lava del vulcano, l'unico delle Isole Eolie perennemente in attività e il cielo stellato evidenziato dalla mancanza di illuminazione.

Durante la stagione turistica partono imbarcazioni per permettere ai turisti di fare il bagno presso lo scoglio di Strombolicchio.

Sport

A Stromboli gioca la società calcistica A.S.D. Scirocco Stromboli militante nel campionato di Terza Categoria. I colori sociali sono il nero e il rosso[11].

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ a b Giuliano Gasca Queirazza, Carla Marcato, Giovan Battista Pellegrini, Giulia Petracco Sicardi e Alda Rossebastiano, Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990.
  2. ^ Tibaldi, A., Corazzato, C., Marani, M., & Gamberi, F. (2009). Subaerial-submarine evidence of structures feeding magma to Stromboli Volcano, Italy, and relations with edifice flank failure and creep. Tectonophysics, 469(1), 112-136.
  3. ^ a b Scheda su Stromboli dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. URL consultato il 19 luglio 2010
  4. ^ Stromboli geografia Isole Eolie, flora e fauna, economia, | TurismoEolie.com, su www.turismoeolie.com. URL consultato il 22 ottobre 2017.
  5. ^ Redazione MeteoWeb, Lo Stromboli e la sua recente attività - Meteo Web, in Meteo Web, 30 luglio 2011. URL consultato il 22 ottobre 2017.
  6. ^ La Repubblica/cronaca: Esplosione e onda anomala Stromboli, il vulcano fa paura, su www.repubblica.it. URL consultato il 10 dicembre 2017.
  7. ^ Stromboli tra storie e leggende, in Lipari.biz. URL consultato il 22 ottobre 2017.
  8. ^ De Seta dai documentari alla tv, in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 22 ottobre 2017.
  9. ^ Filmato audio Caro Diario - Il sindaco di Stromboli, 5 giugno 2012. URL consultato l'8 gennaio 2018.
  10. ^ L’isola che brucia di Farinetti: passione e delitti a Stromboli | Snav Magazine, su magazine.snav.it. URL consultato il 22 ottobre 2017.
  11. ^ Scheda squadra Stromboli - Tuttocampo.it, su www.tuttocampo.it. URL consultato il 22 ottobre 2017.

Bibliografia

  • Fabio Famularo, ...e poi Stromboli, Edizioni Strombolibri, 2008.
  • F.Longo, Il mare di pietra. Eolie o i 7 luoghi dello spirito, Laterza, 2009.
  • Loredana Farina, Dai diari della ricerca a Stromboli. Itinerari antropologici per la progettazione dell'insularita, Centro Editoriale e Librario, Università della Calabria, Rende, 2008.
  • Abate Francesco Sacco, Dizionario geografico del Regno di Sicilia, Reale Stamperia, Palermo, 1800.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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