Euphrasia officinalis pratensis
| Eufrasia di Rostkov | |
|---|---|
| Classificazione APG IV | |
| Dominio | Eukaryota |
| Regno | Plantae |
| (clade) | Angiosperme |
| (clade) | Mesangiosperme |
| (clade) | Eudicotiledoni |
| (clade) | Eudicotiledoni centrali |
| (clade) | Superasteridi |
| (clade) | Asteridi |
| (clade) | Euasteridi |
| (clade) | Lamiidi |
| Ordine | Lamiales |
| Famiglia | Orobanchaceae |
| Tribù | Rhinantheae |
| Genere | Euphrasia |
| Specie | E. officinalis |
| Sottospecie | Euphrasia officinalis subsp. pratensis |
| Classificazione Cronquist | |
| Dominio | Eukaryota |
| Regno | Plantae |
| Sottoregno | Tracheobionta |
| Superdivisione | Spermatophyta |
| Divisione | Magnoliophyta |
| Classe | Magnoliopsida |
| Sottoclasse | Asteridae |
| Ordine | Scrophulariales |
| Famiglia | Scrophulariaceae |
| Genere | Euphrasia |
| Specie | E. officinalis |
| Sottospecie | Euphrasia officinalis subsp. pratensis |
| Nomenclatura trinomiale | |
| Euphrasia officinalis pratensis Fr., 1828 | |
| Sinonimi | |
|
Euphrasia officinalis var. pratensis | |
| Nomi comuni | |
|
Spezza-occhiali, Eufrasia di Rostkov | |
L'eufrasia di Rostkov (Euphrasia officinalis subsp. pratensis Fr., 1828) è una piccola pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae.[1][2]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome generico (Euphrasia) è stato introdotto nella classificazione scientifica delle piante da Linneo nel 1735 ed è derivato da una parola greca "εuφροσύνη" (= gioia, allegria, diletto, ilarità).[3] Qualche altro testo fa riferimento a una delle “tre Grazie” (celebrate nell'opera più conosciuta di Antonio Canova), chiamata appunto “Eufrosine”, figlia di Zeus.[4] [5] L'epiteto specifico comune (“officinale”) fa riferimento alle sue presunte proprietà medicinali (in particolare alla cura della vista).
Descrizione
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È una pianta emiparassita che vive sulle radici di altre piante per prelevare acqua e sali minerali, ma al contempo è capace di svolgere la funzione clorofilliana (al contrario delle piante “parassite assolute”). Il portamento è eretto-prostrato e comunque con minime altezze: 10 – 30 cm (minimo 5 cm; massimo 40 cm). La pianta può essere sia glabra che pelosa. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme, sono inoltre munite di asse fiorale eretto con poche foglie.[4][6][7][8]
Radici
[modifica | modifica wikitesto]La radice è piccola e legnosa tipo fittone.
Fusto
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Il portamento
-
Il fusto
Località : La Faverghera (BL), 1413 m s.l.m. - 22/08/2008 -
La foglia
Località : La Faverghera (BL), 1413 m s.l.m. - 22/08/2008
Il fusto è eretto, semplice o poco ramoso in basso. La sezione è cilindrica, mentre la superficie è rossastra e pubescente. Nella parte alta il fusto può essere ghiandoloso.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie sono sessili e sono disposte in modo alternato nella parte bassa del fusto, mentre sono disposte in modo opposto nei pressi dell'infiorescenza. Hanno il margine dentato (4 - 6 denti per lato, lunghi 1 – 2 mm, più uno apicale). I denti sono brevemente aristati. La forma è molto variabile (vedi paragrafo “Variabilità”), comunque normalmente è ovale (con la massima larghezza verso la parte basale; più esattamente a 1/3 dalla base). La pagina inferiore è percorsa da grossolane nervature. Entrambe le pagine sono verdi, quindi svolgono la normale funzione clorofilliana. Dimensione delle foglie: larghezza 2,5 – 6 mm; lunghezza 6 – 14 mm.
Infiorescenza
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Infiorescenza
Località : "Giardino Botanico delle Alpi Orientali", Monte Faverghera (BL), 1500 m s.l.m. - 13/08/2007 -
Le brattee
Località : La Faverghera (BL), 1413 m s.l.m. - 22/08/2008 -
Il fiore
Località : Cortina (BL), 1400 m s.l.m. - 22/07/2008
L'infiorescenza è formata da fogliose spighe terminali di pochi fiori bianchi screziati di altri colori. I fiori, nell'infiorescenza, sono disposti in modo sessile all'ascella di brattee poco differenziate dalle foglie. Queste foglie-brattee hanno un rapporto lunghezza/larghezza di circa 1 – 2,5. Sono dentate (4 – 8 denti per lato) e il dente apicale è acuto (con un angolo minore di 90º), mentre i denti laterali hanno un angolo ancora più acuto (minore di 45º). La base è sempre arrotondata. Le foglie-brattee più grandi si trovano a circa 1/3 dell'infiorescenza e sono leggermente più larghe delle foglie vere e proprie. Sono inoltre provviste di peli ghiandolosi.
Fiore
[modifica | modifica wikitesto]I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (con i quattro verticilli fondamentali delle Angiosperme: calice – corolla – androceo – gineceo).
- X, K (4), [C (2+3), A 2+2], G (2), (supero), capsula[6]
- Calice: il calice, gamosepalo, ha quattro denti (tetramero); la forma è tubulosa-campanulata. Lunghezza del calice : 5 – 6 mm.
- Corolla: la corolla, pentamera (a cinque lobi), simpetala, è bilabiata; il labbro superiore ha una forma che ricorda un elmo squadrato dal bordo smarginato o anche bilobo con un orlo rovesciato all'indietro; il labbro inferiore è a tre lobi anch'essi con i bordi smarginati e a loro volta divisi in due lobi. La corolla è priva di sperone, sacco o gozzo. I due labbri formano un angolo retto. Durante la fioritura il tubo corollino si allunga superando così alla fine il calice. Il colore è bianco o lillacino con striature longitudinali violacee e una macchia gialla al centro del lobo inferiore. Lunghezza della corolla : 9 – 14 mm.
- Androceo: gli stami dell'androceo sono quattro didinami; sono inseriti nel tubo corollino, in particolare ascendono sotto il labbro superiore della corolla. Le antere sono conniventi ed hanno una loggia portante un cornetto allungato. Le sacche polliniche hanno l'estremità inferiore a forma di freccia[8],
- Gineceo: i carpelli del gineceo sono due e formano un ovario supero biloculare (derivato dai due carpelli iniziali). Lo stilo è unico lievemente più lungo degli stami ed è inserito all'apice dell'ovario; lo stimma è capitato.
- Fioritura: da maggio a ottobre.
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Il frutto è del tipo a capsula deiscente. La forma è oblunga, cavato-compressa e contiene diversi piccoli semi striati. La capsula può essere cigliata oppure glabra ed è più o meno marginata all'apice. La lunghezza della capsula è come il calice (o un po' meno) : 4 – 8 mm.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie si riproduce per impollinazione tramite insetti (impollinazione entomogama).
La dispersione dei semi avviene inizialmente a causa del vento (dispersione anemocora); una volta caduti a terra i semi sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (mirmecoria).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]- Distribuzione: questa specie ha un areale circumboreale.
Distribuzione della sottospecie pratensis in Italia
(Distribuzione regionale[9] – Distribuzione alpina[10])
In Italia è comune sulle Alpi e sugli Appennini settentrionali, rara in altre zone. Sui rilievi europei è presente nelle seguenti zone: Pirenei, Massiccio Centrale, Massiccio del Giura, Vosgi, Carpazi, Alpi Dinariche e Monti Balcani.[10] Nel resto dell'Europa è presente quasi ovunque.[11] - Habitat: è una pianta comune negli ambienti ruderali e scarpate ghiaiose, schiarite boschive, torbiere, prati e pascoli igrofili e mesofili. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro e bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere umido.
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare dal piano ai monti sin oltre la vegetazione arborea fino a 2400 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e subalpino, ma anche in parte quello alpino.
- Fitosociologia[12]:
- Formazione : delle comunità delle macro- e megaforbie terrestri
- Classe : Molinio-Arrhenatheretea
- Formazione : delle comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La classificazione tradizionale (Sistema Cronquist, 1981[13]) assegnava il genere Euphrasia alla famiglia Scrophulariaceae, mentre la moderna classificazione APG[14] lo assegna alle Orobanchaceae.
La famiglia Orobanchaceae è una famiglia abbastanza numerosa, suddivisa in 7 tribù, 100 generi e circa 2000 specie.[15][16], distribuite in tutti i continenti. Il genere Euphrasia appariene alla tribù Rhinantheae[17].
Sandro Pignatti nella sua “Flora d'Italia”[18] divide il genere in due “gruppi”: sezione CILIATAE con capsula cigliata al margine; e sezione ANGUSTIFOLIAE con capsula glabra. Euphrasia rostkoviana appartiene al primo gruppo insieme alle altre seguenti specie spontanee del territorio italiano:
- Euphrasia alpina Lam. - Eufrasia alpina;
- Euphrasia kerneri Wetts. - Eufrasia di Kerner;
- Euphrasia picta Wimm. - Eufrasia variopinta;
- Euphrasia marchesetti Wetts. - Eufrasia di Marchesetti;
- Euphrasia stricta D.Wolff. - Eufrasia stretta;
- Euphrasia hirtella Jordan – Eufrasia pelosetta;
- Euphrasia × pulchella Kerner – Eufrasia gracile;
- Euphrasia liburnica Wetts. - Eufrasia della Liburnia;
- Euphrasia minima Jacq. ex DC. - Eufrasia minima.
Quasi tutte queste specie frequentano il nord Italia e la zona alpina (a parte Euphrasia liburnica) per cui facilmente si creano degli ibridi; inoltre sono specie molto simili, per cui a volte risulta difficile la separazione in specie diverse.
Il numero cromosomico per questa sottospecie è: 2n = 22.[19]
Ibridi
[modifica | modifica wikitesto]Con la specie Euphrasia tricuspidata L. la pianta di questa voce forma il seguente ibrido interspecifico:[20]
- Euphrasia × trikoviana Vitek, 1982.
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]La forma della corolla (labiata) del fiore avvicina la pianta di questa scheda ai generi della famiglia delle Lamiaceae che tuttavia si distinguono in quanto il calice delle Lamiaceae è a cinque denti (pentamero) e il frutto è un tetrachenio.
Nell'ambito dello stesso genere una specie molto vicina è l'Euphrasia alpina Lam. (Eufrasia delle Alpi); questo è dovuto anche al fatto che le specie di questo genere nelle zone alpine uniscono facile ibridabilità ad elevata variabilità[18]. Quest'ultimo fiore si distingue comunque per le brattee la cui zona più larga è a metà del corpo (e non a 1/3 dalla base), ed inoltre hanno la base cuneata. Inoltre la corolla è più decisamente violetta.
Altre specie simili (elencate brevemente) sono:
- Euphrasia picta Wimm. – Eufrasia variopinta: la pianta non è ghiandolosa e il labbro inferiore della corolla è più lungo.
- Euphrasia stricta D.Wolff – Eufrasia stretta: il tubo corollino non s'ingrossa durante la fioritura.
Anche le foglie, in genere, sono soggette a varietà morfologiche, tuttavia hanno dei caratteri abbastanza specifici per cui possono essere utili per distinguere una specie dall'altra. Il disegno, a lato (tratto da Pignatti), mostra la forma delle foglie di alcune specie della sezione Cilatae.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Farmacia
[modifica | modifica wikitesto]Questa pianta ha avuto un lungo uso nell'antica medicina erboristica. Era considerata tonico-risolutiva e fortificatrice della memoria nonché oftalmica[4]. A questo proposito sembra che gli estratti di questa pianta possano alleviare la congiuntivite e la blefarite[21]. A tal proposito è interessante notare come il nome volgare della pianta, in tedesco, si traduce come "sollievo per gli occhi".
- Sostanze presenti: “rinantina”, tannino, essenze varie e sali.
- Proprietà curative: tonica (rafforza l'organismo in generale), digestiva, astringente (limita la secrezione dei liquidi), diuretiche (facilita il rilascio dell'urina) e vulneraria (guarisce le ferite).
- Parti usate: la pianta intera.
Cucina
[modifica | modifica wikitesto]Viene usata da qualcuno come insalata per il suo leggero sapore amarognolo.
Giardinaggio
[modifica | modifica wikitesto]L'“Eufrasia officinale” viene usata, ma raramente, nei giardini rocciosi e alpini per creare dei cuscinetti omogenei e riempitivi.
Galleria d'immagini
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Località : La Faverghera (BL), 1413 m s.l.m. - 22/08/2008
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Località : La Faverghera (BL), 1413 m s.l.m. - 22/08/2008
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Euphrasia officinalis subsp. pratensis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 23/10/2025.
- ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 29 ottobre 2014.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 159.
- ^ a b c Motta 1960, Vol. 2 - pag. 186.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 582.
- ^ a b Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 18 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
- ^ Judd 2007, pag. 496.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 852.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 94.
- ^ a b Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 244.
- ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 29 ottobre 2014.
- ^ AA.VV., Flora Alpina.Vol.2, Bologna, Zanichelli, 2004, pag.244.
- ^ (EN) Cronquist A., An integrated system of classification of flowering plants, New York, Columbia University Press, 1981, ISBN 9780231038805.
- ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Vol.2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, pag. 850, ISBN 88-7287-344-4.
- ^ Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 20 ottobre 2014.
- ^ Rhinantheae, su Angiosperm Phylogeny Website. URL consultato il 23 ottobre 2025.
- ^ a b Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume secondo, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 580, ISBN 88-506-2449-2.
- ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 29 ottobre 2014.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 29 ottobre 2014.
- ^ Plants For A Future, su pfaf.org. URL consultato il 22 agosto 2009.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Aeschimann D., K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina, Bologna, Zanichelli, 2004.
- Conti F., G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- Wolfgang Lippert Dieter Podlech, Fiori, TN Tuttonatura, 1980.
- Guido Moggi, Fiori di montagna, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1984.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume secondo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, pag. 186.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume secondo, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 582, ISBN 88-506-2449-2.
- AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004, pag. 244.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, pag. 852, ISBN 88-7287-344-4.
- David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 29 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Schede tecniche - Euphrasia officinalis L. Archiviato il 24 dicembre 2014 in Internet Archive. Rivista scientifica Natural1, anno II, dicembre 2002, pag. 72
Voci correlate
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Fungoceva.it. URL consultato il 22-08-2009.
- Plants For A Future, su pfaf.org. URL consultato il 22-08-2009.
- Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 22-08-2009.
- Euphrasia rostkoviana Flora delle Alpi Marittime Database
- http://193.62.154.38/cgi-bin/nph-readbtree.pl/feout?FAMILY_XREF=&GENUS_XREF=Euphrasia+&SPECIES_XREF=rostkoviana[collegamento interrotto] Flora Europaea (Royal Botanic Garden Edinburgh) Database
- Euphrasia rostkoviana Flora Italiana - Schede di botanica
- Euphrasia rostkoviana IPNI Database
- Euphrasia rostkoviana Tropicos Database
- Euphrasia rostkoviana ZipcodeZoo Database
- Euphrasia rostkoviana Catalogazione floristica - Università di Udine
- Euphrasia rostkoviana EURO MED - PlantBase Checklist Database

