Castelluccio Valmaggiore

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Castelluccio Valmaggiore
comune
Castelluccio Valmaggiore – Stemma
Castelluccio Valmaggiore – Bandiera
Castelluccio Valmaggiore – Veduta
Castelluccio Valmaggiore – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Puglia
Provincia Foggia
Amministrazione
SindacoPasquale Marchese (lista civica Seme e terra) dal 15-5-2023
Territorio
Coordinate41°21′N 15°12′E / 41.35°N 15.2°E41.35; 15.2 (Castelluccio Valmaggiore)
Altitudine630 m s.l.m.
Superficie26,79 km²
Abitanti1 200[1] (31-8-2022)
Densità44,79 ab./km²
Comuni confinantiBiccari, Celle di San Vito, Troia
Altre informazioni
Cod. postale71020
Prefisso0881
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT071016
Cod. catastaleC202
TargaFG
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 2 035 GG[3]
Nome abitanticastelluccesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castelluccio Valmaggiore
Castelluccio Valmaggiore
Castelluccio Valmaggiore – Mappa
Castelluccio Valmaggiore – Mappa
Posizione del comune di Castelluccio Valmaggiore nella provincia di Foggia
Sito istituzionale

Castelluccio Valmaggiore è un comune italiano di 1 200 abitanti della provincia di Foggia in Puglia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

L'abitato domina l'ampia valle concava in cui scorre il Celone, che nasce dalla fonte Aquilone (presso monte San Vito) a quota 1.000 m s.l.m.[4]. Man mano che il ruscello discende a valle tra i monti della Daunia riceve le acque dei torrenti Foce, Feudo e Freddo e altri ruscelli quali affluenti, per portare infine dopo circa 70 km le sue acque nel Candelaro. Confina con i comuni di Biccari, Celle di San Vito, Orsara di Puglia e Troia.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo deriva da Castrum Vallis Maioris, con cui veniva identificato il castello eretto dai Bizantini verso il 1000 in posizione tale da dominare la Valmaggiore, ossia l'alta valle del Celone.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fin dal 1440 Castelluccio venne annessa alla baronia della Val Maggiore, che comprendeva anche Celle di San Vito e Faeto. La baronia appartenne, nel corso dei secoli, a diversi casati, fra i quali spiccano i Carafa e i Caracciolo, fino agli inizi dell'Ottocento quando, abolito il feudalesimo, il comune riacquistò l'autonomia.[5]

Fino al 1890 il clero di Castelluccio Valmaggiore aveva il diritto di gestire la chiesetta di San Vito situata in territorio di Faeto lungo il tratturello Camporeale-Foggia, un itinerario della transumanza che ripercorre l'antica via Traiana e la medievale via Francigena.[6]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Anticamente, l'abitato aveva forma di triangolo isoscele ed era chiuso da una cinta muraria costituita da abitazioni fortificate. Alla base del triangolo si aprivano le due porte, dette del Pozzo (a occidente) e del Piscero (a oriente). Al vertice del triangolo, più vulnerabile, fu edificato il castello bizantino, del quale resta solo la torre. Questa è alta complessivamente 20 metri consta di un fondamento pieno a forma poligonale e un cilindro alto 16 metri e di 6,20 metri di diametro. L'intera costruzione è stata realizzata in pietra locale legata con litocolla, ossia malta fatta con solo idrato di calce, senza sabbia. Lo spessore dei muri circolari è di 2,50 metri. Dei tre piani originari della torre, ne sopravvivono solo due, altri rispettivamente 14 e 4 metri. Al primo piano si accedeva solo attraverso una finestra balcone aperta sulla cortina muraria e raggiungibile attraverso una scala esterna. Mediante una scalinata in pietra a chiocciola incassata nel muro ovest, si sale dal secondo piano al terrazzo, che domina la campagna circostante.

La chiesa di Castelluccio presenta un portale con segni araldici privi di data.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Diversamente dal resto della Valmaggiore, Castelluccio non appartiene alla minoranza francoprovenzale in Puglia; nel suo territorio comunale, accanto alla lingua italiana, si parla invece il dialetto dauno-irpino, benché non manchi qualche termine vernacolare di evidente origine francoprovenzale.[8]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

In virtù della rilevanza storico-geografica Castelluccio Valmaggiore aderisce all'Associazione Europea delle Vie Francigene.[9]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Il Museo della Valle del Celone, sorto nel 2011, si articola in tre sezioni: archeologica, naturalistica e didattica.[10]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Nel suo territorio comunale è ambientato il film di Marco Modugno Briganti, amore e libertà, girato nel 1993.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
20 giugno 1985 10 giugno 1990 Vittorio Pompa Partito Socialista Italiano Sindaco [11]
10 giugno 1990 24 aprile 1995 Vittorio Pompa Partito Socialista Italiano Sindaco [11]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Giuseppe Campanaro Partito Popolare Italiano Sindaco [11]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Giuseppe Campanaro centro-destra Sindaco [11]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Rocco Grilli lista civica Sindaco [11]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Rocco Grilli lista civica Sindaco [11]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Giuseppe Campanaro lista civica Seme e terra Sindaco [11]
27 maggio 2019 21 giugno 2022 Rocco Grilli lista civica Seme e terra Sindaco [11]
21 giugno 2022 14 maggio 2023 Michele Giannetta lista civica Seme e terra Vicesindaco [11]
15 maggio 2023 in carica Pasquale Marchese lista civica Seme e terra Sindaco [11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2022 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Celone deriverebbe dalla trasformazione e abbreviazione del nome Aquilone, come era chiamato fino al Medioevo quel corso d'acqua.
  5. ^ Vincenzo Rubino, Celle San Vito - Colonia francoprovenzale di Capitanata, Foggia, Leone Editrice, 1996.
  6. ^ San Vito, su Comune di Faeto. URL consultato il 24 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2018).
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 30-6-2023.
  8. ^ Pasquale Cacchio, Castelluccese, vocabolario del dialetto di Castelluccio Valmaggiore (FG), 2014, p. 11 (archiviato il 10 giugno 2020).
  9. ^ Castelluccio Valmaggiore, su Tuttitalia. URL consultato il 14 luglio 2019 (archiviato il 16 aprile 2019).
  10. ^ Museo Valle del Celone, su Cartapulia (archiviato il 9 luglio 2020).
  11. ^ a b c d e f g h i j Copia archiviata, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2017).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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