Colori e simboli della Società Sportiva Calcio Napoli: differenze tra le versioni

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Pagina sostituita con '=== Mascotte === La mascotte del Napoli è un asino, comunemente indicato come ''ciuccio'' o ''ciucciariello'', che trae la propria origine dal cavallo inalbe...'
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{{torna a|Società Sportiva Calcio Napoli}}
[[File:1970 SSC Napoli - Antonio Juliano.jpg|thumb|[[Antonio Juliano]] nel 1970 con la classica divisa del Napoli: maglia e calzettoni azzurri, con pantaloncini bianchi.]]

Qui di seguito sono riportati i '''colori e i simboli della Società Sportiva Calcio Napoli''', [[squadra di calcio|società]] [[calcio (sport)|calcistica]] [[italia]]na con sede a [[Napoli]].

== La maglia ==
=== Prima divisa ===
La classica tenuta di gioco casalinga del Napoli, adottata fin dalla fondazione nel 1926, è composta da una maglia azzurra, pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri.

Dal 1976 la ditta produttrice della maglia napoletana sarà la [[Ennerre]] anche se, in quegli anni, il fornitore tecnico non poteva ancora venire [[Sponsorizzazioni nel calcio italiano|pubblicizzato]] nel [[calcio italiano]]. La prima maglia ad essere firmata ufficialmente dal logo di uno sponsor tecnico fu quella del torneo 1978-1979, realizzata da [[Puma (abbigliamento)|Puma]]. Di seguito subentrò di nuovo la Ennerre.

Inizialmente il Napoli giocò la prima metà del campionato 1982-1983 con una maglia dall'azzurro più intenso e con la novità di calzoncini [[blu scuro]], ma dietro richiesta dei tifosi, visti anche gli scarsi risultati di quella squadra, si ritornò ai colori tradizionali durante lo stesso torneo:<ref name="Puzzo">{{cita web|autore=Maurizio Puzzo|url=https://www.passionemaglie.it/mascotte-napoli-o-ciuccio/|titolo=La storica mascotte del Napoli: 'O Ciuccio|data=2021-04-09}}</ref> quell'anno sulla maglia era disegnato, invece del tradizionale stemma del club, un somarello stilizzato in onore alla ''[[mascotte]]'' del sodalizio.<ref name="Puzzo"/>

Degna di nota la speciale maglia della stagione 1990-1991 approntata da Ennerre per le gare di [[Supercoppa italiana 1990|Supercoppa italiana]] e [[Coppa dei Campioni 1990-1991|Coppa dei Campioni]], contraddistinta da una fascia bianca sul petto;<ref>{{cita web|https://feikstore.it/il-triennio-doro-con-lo-sponsor-mars/|IL TRIENNIO D’ORO CON LO SPONSOR MARS|autore=Giuseppe Cucciniello|data=2019-11-07}}</ref> per le sfide di campionato venne invece mantenuta la canonica divisa azzurra a tinta unita.

L'unica stagione in cui la squadra napoletana non ha giocato con la casacca tradizionale è stata quella 2002-2003, disputata in Serie B. In quell'occasione lo sponsor tecnico [[Diadora]] propose un ''template'' a strisce verticali biancazzurre in stile {{NazNB|CA|ARG}}.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/07/19/il-napoli-cambia-la-maglia-un.html|titolo=Il Napoli cambia la maglia: 'È un omaggio a Maradona'|pubblicazione=la Repubblica|data=2002-07-19}}</ref> Nelle ultime partite di quella stagione l'allora presidente [[Salvatore Naldi]], per scaramanzia, optò per un ritorno al passato sicché nel decisivo ''rush'' per la salvezza la squadra tornò a indossare i capi dell'annata precedente: tuttavia sia la società che lo sponsor tecnico non avevano più scorte di maglie azzurre, pertanto il sodalizio napoletano fu costretto a chiedere la restituzione di alcune mute, di colore azzurro, a varie scuole calcio cui erano state donate.

È da notare che a partire dagli anni 2000 il Napoli gioca frequentemente anche con tenute monocromatiche azzurre, tendenza ormai abbastanza diffusa per ottenere maggior contrasto con le divise delle squadre avversarie. Nella stagione 2007-2008, quella del ritorno in massima serie dopo il fallimento societario, la maglia si può definire un rimando del passato, con un azzurro classico sbiadito che richiama le divise indossate nei primi anni 1980.

==== Evoluzione ====
{|
|
{{Divisa Calcio| pattern_b= _vneckwhite
|leftarm=6495ED|rightarm=6495ED|body=6495ED|shorts=FFFFFF|socks=6495ED|title=1926-1927<br/><br/>
}}
|
{{Divisa Calcio |pattern_b = _napoli8283h |leftarm = 3da4df |body = 5486be |rightarm = 3da4df |socks = 3da4df |title=Scudetto<br/>1987 e 1990}}
|
{{Divisa Calcio
|align = none center
| pattern_la =
| pattern_b = _napoli8788h
| pattern_ra =
| pattern_sh =
| pattern_so =
| leftarm = 3da4df
| body = 5486be
| rightarm = 3da4df
| shorts =
| socks = 3da4df
| title = 1987-1988<br/><br/>
}}
|
{{Divisa Calcio |pattern_b=_napoli0203h |body= 81B6DE |pattern_la=_napoli0203h |leftarm= 457ed7|pattern_so=| pattern_ra=_napoli0203h | rightarm=457ed7|pattern_sh= |shorts=FFFFFF |socks=457ed7|title=2002-2003<br/><br/>
}}
|
|}
</div>

=== Altre divise ===
[[File:Diego Armando Maradona, Napoli, 1984.jpg|thumb|[[Diego Armando Maradona]] nel 1984 con la tradizionale seconda casacca [[Bianco|bianca]] del Napoli.]]

La tenuta da trasferta del Napoli è tradizionalmente inversa a quella casalinga: maglia bianca, pantaloncini azzurri e calzerotti bianchi.

Nel campionato di [[Serie B 1964-1965]] il presidente azzurro [[Roberto Fiore (dirigente sportivo)|Roberto Fiore]], per [[scaramanzia]], decise di cambiare in corsa la maglia del Napoli: in quel torneo gli azzurri, impegnati nella corsa-promozione, giocarono molte gare con l'allora seconda divisa, bianca con [[Sbarra (araldica)|sbarra]] azzurra.<ref>{{cita web|url=http://www.passionemaglie.it/2014/03/napoli-maglia-gialla-scaramantica-storia-calcio/|titolo=Il Napoli e la maglia "scaramantica": niente di nuovo sotto al Vesuvio (e non)...|autore=Daniele Costantini|data=7 marzo 2014}}</ref> In precedenza, già nella finale di [[Coppa Italia 1961-1962]] — quando il Napoli si appuntò sul petto per la prima volta la [[Coccarda italiana tricolore|coccarda tricolore]] —, la squadra partenopea aveva affrontato la {{Calcio SPAL|N}} indossando una inconsueta maglia rossa, per non confondersi con la casacca spallina biancazzurra. Questa terza divisa ''ante litteram'' sarà usata altre volte al [[Stadio Diego Armando Maradona (Napoli)|San Paolo]] negli anni 1960, quando la regola era che a cambiare casacca per problemi cromatici con gli avversari fossero i padroni di casa e non gli ospiti; regola che poi sarà invertita nel 1969.<ref>{{cita web|url=http://www.riccardocassero.it/icolori.htm#2|titolo=Quando Fiore cambiò la maglia per scaramanzia...|accesso=31 gennaio 2010}}</ref>

Nel campionato 1982-1983 si segnalò una prima novità da un decennio a quella parte, con la seconda divisa bianca che venne arricchita da ''pinstripe'' giallorosse, tinte queste ultime che riprendevano i [[Stemma di Napoli|colori cittadini]].<ref name="Puzzo"/> Nella stagione 1984-1985, invece, per la prima volta venne usata in trasferta una divisa completamente gialla.<ref>{{cita web|https://www.gonfialarete.com/2017/08/01/nuova-maglia-del-napoli-ritorna-giallo/|Nuova maglia del Napoli: ritorna il giallo!|autore=Ilaria Mondillo|data=2017-08-01}}</ref>

Nella stagione 2005-2006 venne usata come terza maglia una divisa bianca con striscie verticali azzurre, in [[Nazionale di calcio dell'Argentina|stile argentino]]; un ''concept'' che aveva debuttato, in quel caso addirittura come prima opzione, tre stagioni prima.<ref>{{cita web|https://www.passionemaglie.it/quarta-maglia-napoli-maradona-ricordo/|Il ritorno delle strisce “albicelesti” sulla quarta maglia del Napoli, nel ricordo di Maradona|autore=Mark Karaci}}</ref> Per le stagioni 2007-2008 e 2008-2009, successive a ritorno in Serie A dopo il fallimento del 2004, lo sponsor tecico [[Diadora]] rispolverò il colore rosso per le trasferte napoletane.

Dal 2009 al 2015 la fornitura tecnica fu appannaggio di [[Macron (azienda)|Macron]],<ref>{{cita web|url=http://www.sscnapoli.it/client/render.aspx?root=707&fwd=2562&content=0|titolo=Il Napoli presenta Macron, nuovo sponsor tecnico|data=2009-07-06|accesso=29-01-2010}}</ref> azienda che proporrà mute di cortesia molto particolari: su tutte la ''camouflage'' della stagione 2013-2014<ref>{{cita web|https://www.sscnapoli.it/static/news/Napoli,-presentate-le-nuove-maglia-20132014-660.aspx|Napoli, presentate le nuove maglie 2013/2014|data=2013-07-29}}</ref> o quella in stile ''denim'' della stagione successiva,<ref>{{cita web|https://www.sscnapoli.it/static/news/SSC-Napoli,-presentata-la-maglia-away-Perfect-Denim-3650.aspx|SSC Napoli, presentata la maglia away "Perfect Denim"|data=2014-09-11}}</ref> quest'ultima divenuta peraltro oggetto di polemica poiché il suo ossessivo utilizzo nell'arco dell'annata la fece assurgere ''de facto'' a "prima maglia" del club, spodestando il tradizionale azzurro.<ref>{{cita web|https://www.passionemaglie.it/nu-jeans-squadra-maglia-denim-napoli/|titolo=‘Nu jeans e ‘na squadra: dall’azzurro al denim, dov’è finito il “nostro” Napoli?|autore=Daniele Costantini}}</ref>

Foriera di novità è la stagione 2020-2021. Dapprima il 29 novembre 2020, in occasione della sfida casalinga di [[Serie A 2020-2021|campionato]] contro la {{Calcio Roma|N}}, la squadra scende in campo con una speciale quarta divisa a strisce biancazzurre, simile a quella della nazionale argentina,<ref name=quartadivisa>{{Cita web|url=https://www.goal.com/it/notizie/napoli-roma-quarta-maglia-maradona/1ojyyyy6p05fn1ea639lyv3524|titolo=Napoli-Roma, azzurri con la quarta maglia: è un omaggio a Maradona|data=29 novembre 2020|accesso=2 dicembre 2020}}</ref> per commemorare il rapporto dell'ex capitano azzurro [[Diego Armando Maradona]] con la città di [[Napoli]] e con i tifosi;<ref>{{Cita web|https://www.casanapoli.net/2020/08/30/ssc-napoli-si-studia-una-quarta-maglia-in-stile-argentina/|SSC Napoli, si studia una quarta maglia in stile argentina|autore=Michele Avitabile|data=2020-08-30}}</ref> per la gara interna del 18 aprile 2021 contro l'{{Calcio Inter|N}} viene invece presentata una speciale quinta divisa, frutto della collaborazione tra lo sponsor tecnico [[Kappa (azienda)|Kappa]] e il marchio di moda Marcelo Burlon County of Milan.<ref>{{cita web|https://www.sscnapoli.it/static/news/MARCELO-BURLON-COUNTY-OF-MILAN-x-SSC-NAPOLI-22743.aspx|MARCELO BURLON COUNTY OF MILAN x SSC NAPOLI|data=2021-04-16}}</ref>

==== Evoluzione ====
{|
|
{{Divisa Calcio |pattern_b= _sscnapoli6566h
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}}
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|
| {{Divisa Calcio |pattern_b=_napoli0506arg|body= 81B6DE |pattern_la=_napoli0506arg|leftarm= 81B6DE |pattern_so=| pattern_ra=_napoli0506arg| rightarm=81B6DE |pattern_sh= |shorts=ffffff|socks=FFFFFF |title=Third 2005-2006}}
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|
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|}
</div>

== Sponsor tecnici ==
Di seguito l'elenco degli sponsor tecnici della Società Sportiva Calcio Napoli.

<div style="float:left; font-size:90%; width:300px; border:0; padding:0; margin-left:1em; margin-right:5px; margin-bottom:0; text-align:left;">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|col1=#007FFF|col2=#f8f8f8|col3=white|font-size=120%|titolo=Cronologia degli sponsor tecnici|contenuto=
* [[Puma (abbigliamento)|Puma]] (1978-1980)
* [[Ennerre]] (1980-1984)
* Linea Time (1984-1985)
* Ennerre (1985-1991)
* [[Umbro (azienda)|Umbro]] (1991-1994)
* [[Lotto Sport Italia|Lotto]] (1994-1997)
* [[Nike (azienda)|Nike]] (1997-2000)
* [[Diadora]] (2000-2003)
* [[Legea]] (2003-2004)
* [[Kappa (azienda)|Kappa]] (2004-2006)
* Diadora (2006-2009)
* [[Macron (azienda)|Macron]] (2009-2015)<ref>{{cita web|url=http://www.sscnapoli.it/client/render.aspx?root=707&fwd=2562&content=0|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110927055608/http://www.sscnapoli.it/client/render.aspx?root=707&fwd=2562&content=0|titolo=Il Napoli presenta Macron, nuovo sponsor tecnico|data=6 luglio 2009}}</ref>
* Kappa (2015-)<ref>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/calcio/serie_a/napoli/2015/04/27-406442/Napoli,+ora+è+ufficiale+la+Kappa+ritorna+sulle+maglie+azzurre|titolo=Napoli, ora è ufficiale la Kappa ritorna sulle maglie azzurre|data=27 aprile 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305073001/http://www.corrieredellosport.it/calcio/serie_a/napoli/2015/04/27-406442/Napoli,+ora+%C3%A8+ufficiale+la+Kappa+ritorna+sulle+maglie+azzurre}}</ref>
}}
</div>
{{clear}}

== Simboli ufficiali ==
=== Stemma ===
[[File:Internazionale 1912.jpg|thumb|Una formazione dell'{{Calcio Internazionale Napoli|N}}, tra i progenitori del Napoli, nella stagione 1912-1913: sulle maglie è distinguibile lo stemma dello scomparso club, con la sigla «IN» inscritta in un cerchio bianco.]]

Nell'arco degli anni, lo [[stemma]] del Napoli ha avuto differenti incarnazioni, sebbene un [[emblema]] di forma [[circolare]], caratterizzato da una «[[N]]» [[Maiuscolo|maiuscola]], non dissimile da quella tipica del simbolismo [[napoleonico]], abbia contraddistinto l'[[Comunicazione visiva|identità visiva]] del club, per la massima parte della sua storia. Siffatta configurazione dello stemma è stata soggetta, nel tempo, a più di un ''[[restyling]]'', cha ha apportato variazioni non sostanziali: tali cambiamenti, spesso blandi, vanno a contrapporsi a versioni dell'emblema che, radicalmente, si discostavano dal quello che diverrà il logo di riferimento del club partenopeo. È questo il caso, ad esempio, del primo stemma adottato dal sodalizio napoletano, in seguito all'assunzione della denominazione ''Associazione Calcio Napoli'', nel 1926.

Emblemi di forma circolare erano già stati adottati, nei primi anni del [[XX secolo|Novecento]], dai due club progenitori dell'odierno Napoli: il [[Naples Foot-Ball Club]] e l'[[Unione Sportiva Internazionale Napoli]], sorta per scissione dallo stesso Naples. Nello specifico, lo stemma del Naples, il cui sfondo, richiamava il ''template'' delle proprie maglie, a strisce azzurre e celesti, recava, adagiata al centro, la sigla <small>FBC</small> in maiuscolo, a sua volta sovrapposta da una «N» [[Minuscolo|minuscola]] che abbracciava e si intersecava con le altre lettere; il [[Tipo di carattere|carattere]] usato era ricco di [[Caratteri tipografici con grazie|grazie]] e finemente decorato, il colore adoperato era l'oro. Lo stemma dell'Internazionale Napoli, invece, era un disco blu bordato di bianco, all'interno del quale, caratterizzate da un sobrio ''font'' [[Caratteri tipografici senza grazie|senza grazie]], trovavano posto le iniziali <small>IN</small>, entrambe in maiuscolo e di colore bianco.
[[File:Ciuccio.jpg|thumb|left|Un capo-tifoso azzurro guida il ciuccio in un giro di campo nell'allora [[stadio San Paolo]] negli anni 1960]]

Naples e Internazionale Napoli tornarono a formare un unico sodalizio nel 1922, allorquando si fusero nel [[Foot-Ball Club Internazionale-Naples]]: emblema del club divenne un rombo azzurro, colore predominante delle nuove casacche, bordato di bianco; all'interno della bordura, in oro, compariva la scritta <small>UNIONE SPORTIVA INTERNAPLES</small>, mentre, al centro dello stemma, sempre in oro, era posizionata la sigla <small>USI</small>, le cui lettere erano sovrapposte ed elegantemente intrecciate tra loro.

Nel 1926, l'assemblea dei soci dell'InterNaples deliberò il cambio di denominazione del club, che mutò in Associazione Calcio Napoli. Venne creato, quindi, il nuovo stemma ufficiale: un ovale azzurro contornato d'oro, con, al centro, un cavallo [[inalberato]] e [[rivoltato]], posto su un [[pallone da calcio]] d'oro e con le iniziali <small>ACN</small>, sempre in oro, disposte ad altezze sfalsate, rispettivamente, sulla coda, sulla testa e sotto gli zoccoli delle zampe anteriori della figura equestre.

L'adozione del cavallo per rappresentare il club partenopeo traslò nel mondo del calcio un simbolo, sin dall'antichità, connesso, per ragioni storiche, quando non leggendarie, alla città di Napoli. Dal punto di vista prettamente [[Araldica|araldico]], inoltre, tale figura caratterizzò gli stemmi dei [[Sedili di Napoli|sedili cittadini]] di Nilo e di Capuana, divenne, a partire dal 1806, insegna della [[Provincia di Napoli (1806-1860)|provincia di Napoli]] e fu assurto a rappresentare il [[Regno di Napoli (1805-1815)|Regno di Napoli]], nelle [[Arma (araldica)|armi]] dei sovrani napoleonici<ref>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=37234|titolo=Il Calcio Napoli "confonde" la storia di Napoli|autore=Angelo Forgione|accesso=03-05-2011}}</ref>.

Il club, tuttavia, dopo appena un anno, decise di cambiare nuovamente il proprio stemma. Il cavallo, però, non scomparve completamente dal sistema iconografico del Napoli, ma, declinato nel cosiddetto "[[Equus africanus asinus|ciuccio]]", ne divenne la [[mascotte]]. Il nuovo emblema ha una forma circolare molto semplice, con la «N» d'ispirazione napoleonica (e richiamante l'analoga lettera assurta a simbolo delle [[Porcellana di Capodimonte|porcellane di Capodimonte]]) di color oro su uno sfondo azzurro; anche i contorni sono in oro. Inoltre fu creato un gagliardetto a forma di drappello nel quale l'azzurro è attraversato da una [[Banda (araldica)|banda]] bianca.

[[File:Ramón Díaz - SSC Napoli 1982-83.jpg|thumb|[[Ramón Díaz]] sfoggia l'asino sulla seconda casacca napoletana della stagione 1982-1983]]

Il 25 agosto 1964 la società cambiò denominazione in ''Società Sportiva Calcio Napoli'' sicché anche lo stemma dovette adeguarsi. Il vecchio emblema viene in parte modificato: la cornice è sempre di colore oro, ma è più spessa, mentre la «N» è stata rimpicciolita per far posto alla sigla <small>SSC NAPOLI</small> ai suoi piedi. Lo sfondo è sempre azzurro, mentre vi sono nella parte inferiore della cornice tre rettangoli, rispettivamente verde, bianco e rosso, per raffigurare la bandiera italiana.<ref>{{cita web|url=https://sscnapolicalcio.blogspot.it/p/storia-dal-naples-al-napoli.html|titolo=STORIA DAL NAPLES AL NAPOLI|autore=Dino Alinei}}</ref> Nel periodo in cui è stato usato questo stemma, il Napoli ha vinto la [[Coppa Italia 1975-1976]].

Nonostante il cambio di stemma, l'animale-simbolo del club resta il ciuccio, ormai parte integrante dell'iconografia legata alla squadra. Nella stagione [[Società Sportiva Calcio Napoli 1982-1983|1982-1983]] è anche comparso sulla divisa da gioco: quell'anno infatti sulla maglia del Napoli apparve la testa di un asinello appoggiata su di una «N».<ref name="Puzzo"/>

Nel 1980 la società partenopea decise di cambiare nuovamente lo stemma, ritenendo il precedente ormai antiquato. Si decide di rendere la cornice più spessa e di cambiarne il colore, dal color oro al bianco. Lungo la cornice fu posta anche la denominazione della società per esteso, <small>SOCIETÀ SPORTIVA CALCIO NAPOLI</small>, disposta in modo circolare e non più le sole iniziali. La parte centrale rimane quella del primo stemma, con la «N» di color oro sopra uno sfondo azzurro. Nel periodo in cui è stato utilizzato questo stemma, il Napoli ha vinto gran parte dei suoi trofei: due Scudetti, una Coppa Italia, una Coppa UEFA e la prima Supercoppa italiana.

Nel 2002 lo stemma mutò ulteriormente, le tonalità dei colori variarono notevolmente. Si passò da una cornice circolare bianca a una blu scuro, con la scritta della denominazione della società che diventa bianca e vede inoltre l'aggiunta della [[ragione sociale]] ([[Società per azioni|S.p.A.]]). La parte interna dello stemma rimane identica ma la «N» diventa, per la prima volta, di colore bianco.

Dopo il fallimento nel 2004 e, quindi, con il temporaneo cambio di denominazione in ''Napoli Soccer'', anche lo stemma è stato modificato di conseguenza, seppur lievemente: la forma è rimasta pressoché la medesima, con la sola differenza dell'eliminazione della vecchia denominazione in favore di <small>NAPOLI SOCCER</small>, scritto in stampatello lungo la corona dello stemma, adesso di una tonalità di blu più scura. Due anni dopo, riacquisita la vecchia denominazione, lo stemma è stato oggetto di un nuovo ''restyling'': allo stemma sono state aggiunte sfumature ed è stata eliminata la denominazione della società, mentre la corona esterna ha ripreso la colorazione blu tradizionale.

<div align="center"><gallery>
Logo Napoli anni 1930-1960.png|Stemma in uso dal 1928 fino al 25 giugno 1964
Napolistemma1980.png|Stemma in uso dal 1980 al 2002
Napolistemma1990.png|Stemma in uso dal 2002 al 2004
Napolisoccer.png|Stemma del ''Napoli Soccer'' in uso dal 6 settembre 2004 al 23 maggio 2006
SSC Neapel.svg|Stemma attuale, utilizzato dal 23 maggio 2006
</gallery></div>

=== Inno ===
Il Napoli non ha un vero e proprio inno ufficiale. Solitamente, in seguito a una vittoria importante i sostenitori azzurri inneggiano le note de ''[['O surdato 'nnammurato]]'' (1915),<ref>{{cita|Pacileo, Gargano|p. 95}}.</ref> una delle più celebri canzoni della [[musica napoletana]].

A questa, nel corso dei decenni si sono affiancati altri brani, limitatamente a precisi periodi della storia del club: dapprima ''Napoli''<ref>{{cita web|autore=Alessandro Braga|url=https://www.orrorea33giri.com/nino-dangelo-napoli-calcio-inno/|titolo=Nino D'Angelo – Napoli (1988 – 7″)|data=2015-10-20}}</ref> (colloquialmente noto anche come ''Forza Napoli'' o ''Napoli, Napoli''), pezzo di [[Nino D'Angelo]] facente parte della colona sonora della pellicola ''[[Quel ragazzo della curva B]]'' (1987) e che ha finito per contrassegnare la cavalcata del primo Scudetto;<ref name="Vittoria">{{cita web|autore=Valentina Vittoria|url=https://www.golditacco.it/gli-inni-del-napoli-testi-diversi-stesse-emozioni-forte-unione/|titolo=Gli inni del Napoli: testi diversi, stesse emozioni, forte unione|data=2020-04-27}}</ref> poi ''[[Napule è/Na tazzulella 'e cafè|Napul'è]]'' (1977) di [[Pino Daniele]], pezzo adottato dal 2015 dalla curva azzurra dopo la scomparsa del cantautore napoletano;<ref name="Vittoria"/> infine ''Un giorno all'improvviso'', [[Cover|rifacimento]] sulla base dell'originale ''[[L'estate sta finendo/Prima dell'estate|L'estate sta finendo]]'' (1985) dei [[Righeira]]<ref name="Vittoria"/> e che, pur non vantando una primogenitura napoletana né essendo loro appannaggio esclusivo,<ref>{{cita web|autore=Valerio Albensi|url=https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/2015/10/30-5433921/tormentone_un_giorno_allimprovviso_le_curve_italiane_cantano_i_righeira|titolo=Tormentone "Un giorno all'improvviso": le curve italiane cantano i Righeira|data=2016-10-30}}</ref> ha finito per identificarsi nella [[cultura popolare]] prettamente con il tifo azzurro,<ref name="Vittoria"/> legando la sua fama al ciclo di [[Maurizio Sarri]] (2015-2018).<ref>{{cita web|autore=Marco Perillo|url=https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/un_giorno_improvviso_napoli_canta_inno_azzurro_guarda_video-1490939.html|titolo=«Un giorno all'improvviso», Napoli canta l'inno azzurro|data=2016-01-18}}</ref>

=== Mascotte ===
=== Mascotte ===
La mascotte del Napoli è un asino, comunemente indicato come ''ciuccio'' o ''ciucciariello'', che trae la propria origine dal cavallo inalberato, che era presente sullo stemma della squadra azzurra nel 1926. Il motivo di tale avvicendamento, che, in sostanza, è da ascrivere ai deludenti risultati conseguiti dalla compagine partenopea proprio in quella [[Associazione Calcio Napoli 1926-1927|stagione]], fu puramente casuale. L'episodio a cui la «poco nobile» mascotte deve la propria genesi ebbe luogo nel [[centro storico di Napoli]], in un noto [[bar]], ritrovo della tifoseria azzurra. Fu, difatti, proprio un ''supporter'' partenopeo, deluso dall'andamento della propria squadra, a pronunciare, riferite al destriero dello stemma, che avrebbe dovuto rappresentare «l'indomabilità e l'impeto del popolo napoletano», le ironiche parole:
La mascotte del Napoli è un asino, meglio noto come ''{{'}}o ciucciariello'', che trae la propria origine dal cavallo inalberato che era presente sullo stemma della squadra azzurra nel 1926. Il motivo di questo avvicendamento risale a un famoso proverbio napoletano associato alla squadra dagli addetti ai lavori dopo le prime partite, che vedevano il Napoli continuamente sconfitto:
{{citazione|A me sembra l'asino di Fechella: trentatré piaghe e la coda marcia.|lingua=nap||Me pare 'o ciuccio 'e Fechella: trentatré chiaie e 'a coda fraceta.}}
{{citazione|Più che un cavallo, mi sembra l'asino di zia Fechella: novantanove piaghe e la coda marcia.|lingua=nap||Cchiú ca nu cavallo, me pare 'o ciuccio de zí Fechella: nuvantanove chiaje e 'a coda fraceta.}}

== Note ==
<references/>


== Bibliografia ==
Fechella, secondo quanto si racconta, sarebbe stato un [[venditore ambulante]], che esercitava la propria attività avvalendosi di un asino malconcio, per il trasporto dei prodotti oggetto del suo commercio. Lo scherzoso commento del tifoso del bar fu udito dagli altri avventori, tra i quali vi era il [[giornalista]] ed ex-[[calciatore]] napoletano [[Felice Scandone]], che prontamente lo riportò sulle pagine de ''Il Mezzogiorno Sportivo'', [[periodico]] da lui fondato e diretto, ottenendo, in breve tempo, un'eco inaspettata e contribuendo, in modo decisivo, alla nascita della mascotte del Napoli.
* {{cita libro|autore=Giuseppe Pacileo|coautori=Pietro Gargano|titolo=80 anni di passione - La storia del Napoli dal 1926 al 2006|città=Napoli|editore=Il Mattino|anno=2006||cid=Pacileo, Gargano}}


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Al ciuccio, inoltre, è legato anche una sorta di [[motto]], introdotto dai tifosi azzurri nel 1930, al termine di un Napoli-Juventus, finito con il risultato di 2 a 2, con la squadra partenopea che, dopo un doppio svantaggio, avera raggiunto il pareggio in rimonta. Alla conclusione della partita, infatti, fu fatto sfilare, sul terreno di gioco, un asino con un nastro azzurro e con un cartello recante la scritta:
{{Portale|calcio}}
{{citazione|Ciuccio, fai tu!|lingua=nap||Ciuccio, fa' tu !}}


[[Categoria:S.S.C. Napoli]]
Il cicccio, nato quale metafora dei fallimenti sportivi di una stagione sfortunata, assurgeva, in via definitiva, a portafortuna, atto a simboleggiare la forza, l'orgoglio e la capacità di rialzarsi dopo essersi trovati in difficoltà<ref name="Puzzo"/>.
[[Categoria:Colori e simboli delle squadre di calcio italiane|Napoli]]

Versione delle 01:10, 15 mag 2021

Antonio Juliano nel 1970 con la classica divisa del Napoli: maglia e calzettoni azzurri, con pantaloncini bianchi.

Qui di seguito sono riportati i colori e i simboli della Società Sportiva Calcio Napoli, società calcistica italiana con sede a Napoli.

La maglia

Prima divisa

La classica tenuta di gioco casalinga del Napoli, adottata fin dalla fondazione nel 1926, è composta da una maglia azzurra, pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri.

Dal 1976 la ditta produttrice della maglia napoletana sarà la Ennerre anche se, in quegli anni, il fornitore tecnico non poteva ancora venire pubblicizzato nel calcio italiano. La prima maglia ad essere firmata ufficialmente dal logo di uno sponsor tecnico fu quella del torneo 1978-1979, realizzata da Puma. Di seguito subentrò di nuovo la Ennerre.

Inizialmente il Napoli giocò la prima metà del campionato 1982-1983 con una maglia dall'azzurro più intenso e con la novità di calzoncini blu scuro, ma dietro richiesta dei tifosi, visti anche gli scarsi risultati di quella squadra, si ritornò ai colori tradizionali durante lo stesso torneo:[1] quell'anno sulla maglia era disegnato, invece del tradizionale stemma del club, un somarello stilizzato in onore alla mascotte del sodalizio.[1]

Degna di nota la speciale maglia della stagione 1990-1991 approntata da Ennerre per le gare di Supercoppa italiana e Coppa dei Campioni, contraddistinta da una fascia bianca sul petto;[2] per le sfide di campionato venne invece mantenuta la canonica divisa azzurra a tinta unita.

L'unica stagione in cui la squadra napoletana non ha giocato con la casacca tradizionale è stata quella 2002-2003, disputata in Serie B. In quell'occasione lo sponsor tecnico Diadora propose un template a strisce verticali biancazzurre in stile Argentina.[3] Nelle ultime partite di quella stagione l'allora presidente Salvatore Naldi, per scaramanzia, optò per un ritorno al passato sicché nel decisivo rush per la salvezza la squadra tornò a indossare i capi dell'annata precedente: tuttavia sia la società che lo sponsor tecnico non avevano più scorte di maglie azzurre, pertanto il sodalizio napoletano fu costretto a chiedere la restituzione di alcune mute, di colore azzurro, a varie scuole calcio cui erano state donate.

È da notare che a partire dagli anni 2000 il Napoli gioca frequentemente anche con tenute monocromatiche azzurre, tendenza ormai abbastanza diffusa per ottenere maggior contrasto con le divise delle squadre avversarie. Nella stagione 2007-2008, quella del ritorno in massima serie dopo il fallimento societario, la maglia si può definire un rimando del passato, con un azzurro classico sbiadito che richiama le divise indossate nei primi anni 1980.

Evoluzione

Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1926-1927

Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Scudetto
1987 e 1990
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1987-1988

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
2002-2003

Altre divise

Diego Armando Maradona nel 1984 con la tradizionale seconda casacca bianca del Napoli.

La tenuta da trasferta del Napoli è tradizionalmente inversa a quella casalinga: maglia bianca, pantaloncini azzurri e calzerotti bianchi.

Nel campionato di Serie B 1964-1965 il presidente azzurro Roberto Fiore, per scaramanzia, decise di cambiare in corsa la maglia del Napoli: in quel torneo gli azzurri, impegnati nella corsa-promozione, giocarono molte gare con l'allora seconda divisa, bianca con sbarra azzurra.[4] In precedenza, già nella finale di Coppa Italia 1961-1962 — quando il Napoli si appuntò sul petto per la prima volta la coccarda tricolore —, la squadra partenopea aveva affrontato la SPAL indossando una inconsueta maglia rossa, per non confondersi con la casacca spallina biancazzurra. Questa terza divisa ante litteram sarà usata altre volte al San Paolo negli anni 1960, quando la regola era che a cambiare casacca per problemi cromatici con gli avversari fossero i padroni di casa e non gli ospiti; regola che poi sarà invertita nel 1969.[5]

Nel campionato 1982-1983 si segnalò una prima novità da un decennio a quella parte, con la seconda divisa bianca che venne arricchita da pinstripe giallorosse, tinte queste ultime che riprendevano i colori cittadini.[1] Nella stagione 1984-1985, invece, per la prima volta venne usata in trasferta una divisa completamente gialla.[6]

Nella stagione 2005-2006 venne usata come terza maglia una divisa bianca con striscie verticali azzurre, in stile argentino; un concept che aveva debuttato, in quel caso addirittura come prima opzione, tre stagioni prima.[7] Per le stagioni 2007-2008 e 2008-2009, successive a ritorno in Serie A dopo il fallimento del 2004, lo sponsor tecico Diadora rispolverò il colore rosso per le trasferte napoletane.

Dal 2009 al 2015 la fornitura tecnica fu appannaggio di Macron,[8] azienda che proporrà mute di cortesia molto particolari: su tutte la camouflage della stagione 2013-2014[9] o quella in stile denim della stagione successiva,[10] quest'ultima divenuta peraltro oggetto di polemica poiché il suo ossessivo utilizzo nell'arco dell'annata la fece assurgere de facto a "prima maglia" del club, spodestando il tradizionale azzurro.[11]

Foriera di novità è la stagione 2020-2021. Dapprima il 29 novembre 2020, in occasione della sfida casalinga di campionato contro la Roma, la squadra scende in campo con una speciale quarta divisa a strisce biancazzurre, simile a quella della nazionale argentina,[12] per commemorare il rapporto dell'ex capitano azzurro Diego Armando Maradona con la città di Napoli e con i tifosi;[13] per la gara interna del 18 aprile 2021 contro l'Inter viene invece presentata una speciale quinta divisa, frutto della collaborazione tra lo sponsor tecnico Kappa e il marchio di moda Marcelo Burlon County of Milan.[14]

Evoluzione

Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Alternativa 1964-1965
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Away 1982-1983
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Away 1984-1985
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
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Pantaloncini
Calzettoni
Third 2005-2006
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Away 2013-2014
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Away 2014-2015
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Fourth 2020-2021
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Fifth 2020-2021

Di seguito l'elenco degli sponsor tecnici della Società Sportiva Calcio Napoli.

Cronologia degli sponsor tecnici

Simboli ufficiali

Stemma

Una formazione dell'Internazionale Napoli, tra i progenitori del Napoli, nella stagione 1912-1913: sulle maglie è distinguibile lo stemma dello scomparso club, con la sigla «IN» inscritta in un cerchio bianco.

Nell'arco degli anni, lo stemma del Napoli ha avuto differenti incarnazioni, sebbene un emblema di forma circolare, caratterizzato da una «N» maiuscola, non dissimile da quella tipica del simbolismo napoleonico, abbia contraddistinto l'identità visiva del club, per la massima parte della sua storia. Siffatta configurazione dello stemma è stata soggetta, nel tempo, a più di un restyling, cha ha apportato variazioni non sostanziali: tali cambiamenti, spesso blandi, vanno a contrapporsi a versioni dell'emblema che, radicalmente, si discostavano dal quello che diverrà il logo di riferimento del club partenopeo. È questo il caso, ad esempio, del primo stemma adottato dal sodalizio napoletano, in seguito all'assunzione della denominazione Associazione Calcio Napoli, nel 1926.

Emblemi di forma circolare erano già stati adottati, nei primi anni del Novecento, dai due club progenitori dell'odierno Napoli: il Naples Foot-Ball Club e l'Unione Sportiva Internazionale Napoli, sorta per scissione dallo stesso Naples. Nello specifico, lo stemma del Naples, il cui sfondo, richiamava il template delle proprie maglie, a strisce azzurre e celesti, recava, adagiata al centro, la sigla FBC in maiuscolo, a sua volta sovrapposta da una «N» minuscola che abbracciava e si intersecava con le altre lettere; il carattere usato era ricco di grazie e finemente decorato, il colore adoperato era l'oro. Lo stemma dell'Internazionale Napoli, invece, era un disco blu bordato di bianco, all'interno del quale, caratterizzate da un sobrio font senza grazie, trovavano posto le iniziali IN, entrambe in maiuscolo e di colore bianco.

Un capo-tifoso azzurro guida il ciuccio in un giro di campo nell'allora stadio San Paolo negli anni 1960

Naples e Internazionale Napoli tornarono a formare un unico sodalizio nel 1922, allorquando si fusero nel Foot-Ball Club Internazionale-Naples: emblema del club divenne un rombo azzurro, colore predominante delle nuove casacche, bordato di bianco; all'interno della bordura, in oro, compariva la scritta UNIONE SPORTIVA INTERNAPLES, mentre, al centro dello stemma, sempre in oro, era posizionata la sigla USI, le cui lettere erano sovrapposte ed elegantemente intrecciate tra loro.

Nel 1926, l'assemblea dei soci dell'InterNaples deliberò il cambio di denominazione del club, che mutò in Associazione Calcio Napoli. Venne creato, quindi, il nuovo stemma ufficiale: un ovale azzurro contornato d'oro, con, al centro, un cavallo inalberato e rivoltato, posto su un pallone da calcio d'oro e con le iniziali ACN, sempre in oro, disposte ad altezze sfalsate, rispettivamente, sulla coda, sulla testa e sotto gli zoccoli delle zampe anteriori della figura equestre.

L'adozione del cavallo per rappresentare il club partenopeo traslò nel mondo del calcio un simbolo, sin dall'antichità, connesso, per ragioni storiche, quando non leggendarie, alla città di Napoli. Dal punto di vista prettamente araldico, inoltre, tale figura caratterizzò gli stemmi dei sedili cittadini di Nilo e di Capuana, divenne, a partire dal 1806, insegna della provincia di Napoli e fu assurto a rappresentare il Regno di Napoli, nelle armi dei sovrani napoleonici[17].

Il club, tuttavia, dopo appena un anno, decise di cambiare nuovamente il proprio stemma. Il cavallo, però, non scomparve completamente dal sistema iconografico del Napoli, ma, declinato nel cosiddetto "ciuccio", ne divenne la mascotte. Il nuovo emblema ha una forma circolare molto semplice, con la «N» d'ispirazione napoleonica (e richiamante l'analoga lettera assurta a simbolo delle porcellane di Capodimonte) di color oro su uno sfondo azzurro; anche i contorni sono in oro. Inoltre fu creato un gagliardetto a forma di drappello nel quale l'azzurro è attraversato da una banda bianca.

Ramón Díaz sfoggia l'asino sulla seconda casacca napoletana della stagione 1982-1983

Il 25 agosto 1964 la società cambiò denominazione in Società Sportiva Calcio Napoli sicché anche lo stemma dovette adeguarsi. Il vecchio emblema viene in parte modificato: la cornice è sempre di colore oro, ma è più spessa, mentre la «N» è stata rimpicciolita per far posto alla sigla SSC NAPOLI ai suoi piedi. Lo sfondo è sempre azzurro, mentre vi sono nella parte inferiore della cornice tre rettangoli, rispettivamente verde, bianco e rosso, per raffigurare la bandiera italiana.[18] Nel periodo in cui è stato usato questo stemma, il Napoli ha vinto la Coppa Italia 1975-1976.

Nonostante il cambio di stemma, l'animale-simbolo del club resta il ciuccio, ormai parte integrante dell'iconografia legata alla squadra. Nella stagione 1982-1983 è anche comparso sulla divisa da gioco: quell'anno infatti sulla maglia del Napoli apparve la testa di un asinello appoggiata su di una «N».[1]

Nel 1980 la società partenopea decise di cambiare nuovamente lo stemma, ritenendo il precedente ormai antiquato. Si decide di rendere la cornice più spessa e di cambiarne il colore, dal color oro al bianco. Lungo la cornice fu posta anche la denominazione della società per esteso, SOCIETÀ SPORTIVA CALCIO NAPOLI, disposta in modo circolare e non più le sole iniziali. La parte centrale rimane quella del primo stemma, con la «N» di color oro sopra uno sfondo azzurro. Nel periodo in cui è stato utilizzato questo stemma, il Napoli ha vinto gran parte dei suoi trofei: due Scudetti, una Coppa Italia, una Coppa UEFA e la prima Supercoppa italiana.

Nel 2002 lo stemma mutò ulteriormente, le tonalità dei colori variarono notevolmente. Si passò da una cornice circolare bianca a una blu scuro, con la scritta della denominazione della società che diventa bianca e vede inoltre l'aggiunta della ragione sociale (S.p.A.). La parte interna dello stemma rimane identica ma la «N» diventa, per la prima volta, di colore bianco.

Dopo il fallimento nel 2004 e, quindi, con il temporaneo cambio di denominazione in Napoli Soccer, anche lo stemma è stato modificato di conseguenza, seppur lievemente: la forma è rimasta pressoché la medesima, con la sola differenza dell'eliminazione della vecchia denominazione in favore di NAPOLI SOCCER, scritto in stampatello lungo la corona dello stemma, adesso di una tonalità di blu più scura. Due anni dopo, riacquisita la vecchia denominazione, lo stemma è stato oggetto di un nuovo restyling: allo stemma sono state aggiunte sfumature ed è stata eliminata la denominazione della società, mentre la corona esterna ha ripreso la colorazione blu tradizionale.

Inno

Il Napoli non ha un vero e proprio inno ufficiale. Solitamente, in seguito a una vittoria importante i sostenitori azzurri inneggiano le note de 'O surdato 'nnammurato (1915),[19] una delle più celebri canzoni della musica napoletana.

A questa, nel corso dei decenni si sono affiancati altri brani, limitatamente a precisi periodi della storia del club: dapprima Napoli[20] (colloquialmente noto anche come Forza Napoli o Napoli, Napoli), pezzo di Nino D'Angelo facente parte della colona sonora della pellicola Quel ragazzo della curva B (1987) e che ha finito per contrassegnare la cavalcata del primo Scudetto;[21] poi Napul'è (1977) di Pino Daniele, pezzo adottato dal 2015 dalla curva azzurra dopo la scomparsa del cantautore napoletano;[21] infine Un giorno all'improvviso, rifacimento sulla base dell'originale L'estate sta finendo (1985) dei Righeira[21] e che, pur non vantando una primogenitura napoletana né essendo loro appannaggio esclusivo,[22] ha finito per identificarsi nella cultura popolare prettamente con il tifo azzurro,[21] legando la sua fama al ciclo di Maurizio Sarri (2015-2018).[23]

Mascotte

La mascotte del Napoli è un asino, meglio noto come 'o ciucciariello, che trae la propria origine dal cavallo inalberato che era presente sullo stemma della squadra azzurra nel 1926. Il motivo di questo avvicendamento risale a un famoso proverbio napoletano associato alla squadra dagli addetti ai lavori dopo le prime partite, che vedevano il Napoli continuamente sconfitto:

(NAP)

«Cchiú ca nu cavallo, me pare 'o ciuccio de zí Fechella: nuvantanove chiaje e 'a coda fraceta.»

(IT)

«Più che un cavallo, mi sembra l'asino di zia Fechella: novantanove piaghe e la coda marcia.»

Note

  1. ^ a b c d Maurizio Puzzo, La storica mascotte del Napoli: 'O Ciuccio, su passionemaglie.it, 9 aprile 2021.
  2. ^ Giuseppe Cucciniello, IL TRIENNIO D’ORO CON LO SPONSOR MARS, su feikstore.it, 7 novembre 2019.
  3. ^ Il Napoli cambia la maglia: 'È un omaggio a Maradona', in la Repubblica, 19 luglio 2002.
  4. ^ Daniele Costantini, Il Napoli e la maglia "scaramantica": niente di nuovo sotto al Vesuvio (e non)..., su passionemaglie.it, 7 marzo 2014.
  5. ^ Quando Fiore cambiò la maglia per scaramanzia..., su riccardocassero.it. URL consultato il 31 gennaio 2010.
  6. ^ Ilaria Mondillo, Nuova maglia del Napoli: ritorna il giallo!, su gonfialarete.com, 1º agosto 2017.
  7. ^ Mark Karaci, Il ritorno delle strisce “albicelesti” sulla quarta maglia del Napoli, nel ricordo di Maradona, su passionemaglie.it.
  8. ^ Il Napoli presenta Macron, nuovo sponsor tecnico, su sscnapoli.it, 6 luglio 2009. URL consultato il 29-01-2010.
  9. ^ Napoli, presentate le nuove maglie 2013/2014, su sscnapoli.it, 29 luglio 2013.
  10. ^ SSC Napoli, presentata la maglia away "Perfect Denim", su sscnapoli.it, 11 settembre 2014.
  11. ^ Daniele Costantini, ‘Nu jeans e ‘na squadra: dall’azzurro al denim, dov’è finito il “nostro” Napoli?, su passionemaglie.it.
  12. ^ Napoli-Roma, azzurri con la quarta maglia: è un omaggio a Maradona, su goal.com, 29 novembre 2020. URL consultato il 2 dicembre 2020.
  13. ^ Michele Avitabile, SSC Napoli, si studia una quarta maglia in stile argentina, su casanapoli.net, 30 agosto 2020.
  14. ^ MARCELO BURLON COUNTY OF MILAN x SSC NAPOLI, su sscnapoli.it, 16 aprile 2021.
  15. ^ Il Napoli presenta Macron, nuovo sponsor tecnico, su sscnapoli.it, 6 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2011).
  16. ^ Napoli, ora è ufficiale la Kappa ritorna sulle maglie azzurre, su corrieredellosport.it, 27 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  17. ^ Angelo Forgione, Il Calcio Napoli "confonde" la storia di Napoli, su napoli.com. URL consultato il 03-05-2011.
  18. ^ Dino Alinei, STORIA DAL NAPLES AL NAPOLI, su sscnapolicalcio.blogspot.it.
  19. ^ Pacileo, Gargano, p. 95.
  20. ^ Alessandro Braga, Nino D'Angelo – Napoli (1988 – 7″), su orrorea33giri.com, 20 ottobre 2015.
  21. ^ a b c d Valentina Vittoria, Gli inni del Napoli: testi diversi, stesse emozioni, forte unione, su golditacco.it, 27 aprile 2020.
  22. ^ Valerio Albensi, Tormentone "Un giorno all'improvviso": le curve italiane cantano i Righeira, su corrieredellosport.it, 30 ottobre 2016.
  23. ^ Marco Perillo, «Un giorno all'improvviso», Napoli canta l'inno azzurro, su ilmattino.it, 18 gennaio 2016.

Bibliografia

  • Giuseppe Pacileo, Pietro Gargano, 80 anni di passione - La storia del Napoli dal 1926 al 2006, Napoli, Il Mattino, 2006.
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