Utente:Lupo rosso/Sandbox/Anarchici e Resistenza in Francia

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«Pienso en España, vendida toda, de rió a rió, de monte a monte, de mar a mar»

(FR)

«Ils ont dormi dans le sable
Ils ont crevé sur nos plages
Entre les vagues inlassables
Et les piquants des grillages
Eux qui n'avaient plus de terre
Orphelins sans étendard
Ils ont compris votre guerre
Il se sont faits maquisards
Espagnol, Espagnol.»

(IT)

«Hanno dormito sulla sabbia
Sono crepati sulle nostre spiagge
Dentro le onde instancabili
E le punte delle recinzioni
Occhi che non hanno più terra
Orfani senza bandiera
che non avevano capito la vostra guerra
Si son fatti partigiani
Spagnolo, spagnolo.»

Furono molti gli anarchici che presero parte alla Resistenza francese. Tra di essi si distinsero in particolare gli esuli de La Retirada che ripararono in Francia, l'anarchico Francisco Ponzan Vidal e la banda anarchica La compagnia del maquis di Rochechouart.

Subito dopo l'armistizio con la Germania[modifica | modifica wikitesto]

L'inizio della Resistenza francese non coincise con la firma dell'armistizio del 22 giugno a Compiègne tra Francia e Germania, infatti, il governo di Philippe_Pétain rappresentò per la maggioranza dei francesi la prosecuzione del governo legittimo, che vista l'impossibilità di contrastare lo strapotere militare tedesco aveva preferito scegliere il male minore. Il messaggio di Charles_de_Gaulle suscitò limitate iniziative volte a contrastare l'occupante, che per il momento non aveva ancora mostrato il suo aspetto peggiore. Restava cocente la delusione della sconfitta, ma il ricordo delle stragi della prima guerra mondiale e una certa acquiescenza della destra, rese accettabile lo status quo. Per il problema del collaborazionismo sotto il governo di Vichy il libro di Robert O. Paxton [4] Vichy illustra in modo molto crudo fino a che punto si spinsero i collaborazionisti[5]. L’opposizione alle forze occupanti ed al governo nato dall’armistizio assunse forme diverse nelle due zone in cui era stata divisa la Francia, la zona Nord occupata ed amministrata dai nazisti, la zona Sud soggetta al governo di Vichy.

Inizio della Resistenza[modifica | modifica wikitesto]

La lotta partigiana contro i tedeschi si sviluppò in tutto il territorio occupato. Due furono le strategie di conduzione della guerra, una fondata sulla mobilità e flessibilità di piccole unità ( tattica di combattimento ben nota , dai loro precedenti militari in Spagna , ai reduci miliziani antifascisti spagnoli) pronte ad attaccare o a ritirarsi secondo le situazioni, che operavano in città e pianura, l'altra più statica al contrario favorevole a forti concentrazioni d’uomini con la creazione di campi trincerati in zone montagnose ritenute difendibili.

Gli spagnoli[modifica | modifica wikitesto]

Gli spagnoli per esperienza e carattere furono più favorevoli a piccoli gruppi mobili ma dove previsto dall'organizzazione centrale, come nei maquis del Vercors, dei Glières e di Mount-Mouchet, si adeguarono alle disposizioni superiori. Cadranno anche loro in gran numero quando le forze congiunte tedesche e collaborazioniste attaccheranno dal febbraio al luglio 1944 questi altipiani ed infliggeranno alle forze della Resistenza francese una delle più pesanti sconfitte della loro breve storia.

La dissidenza[modifica | modifica wikitesto]

Nella zona libera prima dell’occupazione tedesca, in seguito dello sbarco alleato nell’Africa del Nord dell' 8 novembre 1942, si sviluppò la dissidenza (cioè la non accettazione dell’armistizio) che non dovendo combattere i tedeschi, organizzò i Reseaux, piccoli gruppi in contatto con Londra a cui trasmettevano informazioni sulle aziende che lavoravano per lo sforzo bellico tedesco, effettuavano sabotaggi mirati evitando di spargere sangue francese e diffondevano materiale di propaganda anti-Vichy. Erano composti in prevalenza da ex ufficiali dell’esercito francese, uomini di cultura come Jacques Cassou, antifascisti e antinazisti reduci della Guerra di Spagna, tra questi l'italiano Francesco Fausto Nitti ( che al suo arrivo in Spagna comando' un battaglione di giovani anarchici inquadrati nell'esercito repubblicano che erano i superstiti del battaglione anarchico chiamato "battaglione della morte" ).

La posizione dei comunisti[modifica | modifica wikitesto]

I comunisti, sempre condizionati dal patto di non aggressione russo-tedesco, fino al 22 giugno 1941, giorno dell’invasione tedesca dell’URSS, rimasero fedeli al loro proclama: Ni soldats de l’Angleterre avec De Gaulle! Ni soldats de l’Allemagne avec Pètain! Vive l’union de la Nation Française!. I libertari invece si sentivano estranei al conflitto in corso ed alle sue immediate conseguenze, in quanto lo ritenevano un conflitto tra interessi nazionalistici al di fuori d’ogni progetto rivoluzionario.

Il governo di Vichy fu molto duro con questi rivoluzionari antinazionali e proseguì nella sua azione di repressione che si concretizzò in 911 arresti, 610 internamenti, 1.420 perquisizioni e 177 espulsioni. Tutti i gruppi politici furono colpiti prima il POUM poi gli anarchici e per ultimi i comunisti ed i socialisti. Tutti condannati a pesanti pene di lavori forzati nei campi di prigionia del Sahara per “ricostituzione di società disciolte - distribuzione di volantini d'ispirazione straniera tali da nuocere all'interesse nazionale - attività comunista”. Tra i libertari fu arrestato Jaime Esgleas, marito di Federica Montseny, Ministro della Sanità della Repubblica Spagnola, membro del Mouvement Libertaire Espagnol MLE [6]. Con lui furono processati dal tribunale militare di Tolosa numerosi anarchici colpevoli di violazione dell'art. 80 del Codice Penale che puniva “intrighi anarchici contro la sicurezza dello stato”, le pene variarono da uno a tre anni di reclusione.

I comunisti cambiano strategia[modifica | modifica wikitesto]

Il 26 agosto 1941 - l'URSS era in corso l’invasione della Wehrmacht - il Partito Comunista Spagnolo aveva lanciato un appello per la costituzione di un fronte antifascista: l’Union Nacional Española (UNE). Gli anarchici contrapposero l’Alianza Democratica Española, cui aderirono il MLE, la CNT,la FAI, il PSOE, la UGT. Sul numero di novembre 1942 Reconquista de España, organo dell’UNE, figurava un importante documento intitolato Doctrina, programa y acción de la Unión Nacional che poneva l'accento sulla necessità dell'unità di tutte le forze antifasciste per sconfiggere prima il nazismo e di conseguenza subito dopo il franchismo.

Gli anarchici discutono la tattica[modifica | modifica wikitesto]

Di fronte ad un programma che aveva come fine ultimo il ritorno della democrazia di Spagna, le altre aggregazioni politiche furono divise, lacerate da contrasti interni. Specie i libertari che in un plenum del 6 giugno 1943 affrontarono per la prima volta la questione di una collaborazione con la Resistenza francese. La tensione tra le due tendenze libertarie si accentuarono fino ad una completa rottura in dicembre. Mentre l'anima politica, favorevole alla partecipazione del MLE ad una futura Assemblea Costituente della Spagna liberata, maggioritaria, consigliò i militanti di aderire alla Resistenza piuttosto che lasciarsi passivamente deportare in Germania, la tendenza apolitica mantenne la sua posizione di rifiuto affermando che: "non bisognava intervenire in nessuna azione armata contro l'esercito d'occupazione, né contro le autorità civili finché non si attua una sollevazione in chiave libertaria dell'intero popolo francese". Erano rimasti fermi alla visione utopica della rivoluzione generale , quest'ultima posizione risultò in seguito fortemente minoritaria rispetto nella pratica dello scontro militare con i gli occupanti tedeschi ed i collaborazionisti fascisti.

I Passeurs[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Francisco Ponzan Vidal.

I Passeurs erano elementi che provvedevano a far fuggire attraverso i Pirenei aviatori alleati abbattuti e quanti volevano raggiungere le forze della Francia Libera. In seguito, con l’inizio delle persecuzioni razziali, fecero lo stesso con gli ebrei.

«I passeurs d'homme erano gruppi che si incaricarono di far passare in Spagna, attraverso i Pirenei, militari alleati (prigionieri evasi dai campi di prigionia o aviatori di aerei abbattuti) e cittadini ebrei che fuggivano alla deportazione in Germania.»

[7] In quest'opera furono in prima linea gli spagnoli, che sin dalla caduta della loro Repubblica si erano attivati per far compiere il tragitto inverso a quanti fuggivano il terrore franchista. Si ritiene che abbiano operato in tempi diversi nei Pirenei almeno venti reti non tutte però animate da motivazioni umanitarie o politiche, alcune, costituite in prevalenza da andorrani chiedevano del denaro per i loro servigi. Il lavoro dei passeurs era pieno d’insidie, oltre alle condizioni atmosferiche che in montagna potevano peggiorare in ogni momento occorreva fare i conti con le guardie di frontiera francesi e spagnole. La rete più celebre fu quella denominata Pat O'Leary,il cui vero nome e' Guérisse Albert, creata dal capitano scozzese Ian Garrow nel dicembre 1940 a Marsiglia e diretta dall'aragonese anarchico e militante della CNT Francisco Ponzan Vidal

"A nuestro hermano Francisco Ponzan. Exiliado político español. Gran resistente. Muerto por Francia el 17/8/44 a la edad de 33 años". Cementerio de Buzet (Francia)

[8].Del gruppo Ponzan fanno parte anche

  • Josep Ester i Borrás (Berga, Spagna, il 26 ottobre 1913 - Alès, Francia, 13 aprile 1980), nome di battaglia "Minga". Operaio tessile. Militante di las Juventudes Libertarias e della CNT ,
  • Agostino Remiro Manero (Epil, Saragozza, 28 agosto 1904 - Madrid, 21 giugno 1942) , membro della CNT dal 1919, la sua famiglia ha donato la sua biblioteca privata a "Centro Studi libertari Ester i Josep Borras" in Berga ,
  • Vincent Moriones Belzunegui (Sangüesa, Navarra, 1913 - Bilbao, 1970)

,militante anarchico spagnolo , nel 1947 fu arrestato e condannato a 40 anni in prigione dal regime di Franco in quanto facente parte della guerriglia anarchica antifascista che proseguì per oltre un ventennio dopo la fine della seconda guerra mondiale. Egli rimane in carcere 18 anni, quando morì nel 1970 è stato Segretario della CNT Nord.

Il "Gruppo Ponzan" dopo la sua cattura[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la cattura e il successivo omicidio di Francisco Ponzan Vidal (decorato alla memoria da diversi governi), il Gruppo Ponzan fu diretto da Marie-Luise Dissart[9], detta Francesca, fintantoché il moltiplicarsi degli arresti e la paura di rappresaglie, che aveva fatto chiudere molte porte altre volte amiche, indussero i superstiti del gruppo a confluire in altre reti o a prendere la via dei maquis.

Gli esuli spagnoli, lungi dal rappresentare un'entità monolitica, rassomigliavano piuttosto ad un prisma a molte facce, una comunità continuamente scossa da scissioni, con fratture talora molto profonde, sopravvissute alla guerra civile ed in gran parte non ben disposta verso il paese d’accoglienza per il trattamento finora ricevuto. Falcidiati della parte culturalmente più preparata dall'emigrazione in America latina, si preoccuparono anzitutto della riorganizzazione interna dei diversi gruppi politici mantenendo vivi contatti con i militanti più attivi rinchiusi nei campi di disciplina francesi o africani. Una stima approssimativa del lavoro del Gruppo Ponzan porta approssimativamente a queste cifre , in circa tre anni d’attività il gruppo riuscì a far passare almeno 1.500 fuggiaschi, fra cui famiglie ebraiche , 700 aviatori alleati, nonché documenti ed istruzioni per conto del Bureau Central de Renseignements et d'Action – BCRA (Ufficio Informazioni della Francia Libera) utilizzando almeno tre diverse linee di passaggio: Tolosa - Osseja, Tolosa - Banyuls, Tolosa - Andorra.

L'UNE formata dai comunisti consolida posizioni[modifica | modifica wikitesto]

Così progressivamente l’UNE s’impose come organizzazione dei rifugiati spagnoli e li accolse tra le file dei FTP. Ma la struttura agile dei maquis, le cui unità erano di norma formate da poche decine d’uomini, favorì la costituzione, pur sempre sotto il comando centrale, di gruppi di militanti con le stesse idee politiche , ovvero bande formate da miliziani della stessa ideologia politica con fortissima autonomia militare. Nel marzo 1944, in previsione dell'imminente sbarco alleato sulle coste francesi, il generale De Gaulle d'autorità militarizzò le forze della clandestinità raggruppandole nelle Forces Françaises de l’Intérieur - FFL-Forces Françaises de l’Intérieur - F.F.I, estensione in terna alla Francia della FFL, Forces françaises libres, sotto il comando del generale Koenig. Al momento dello sbarco in Normandia fu impartito l’ordine alle formazioni partigiane di cooperare con il comando alleato per bloccare o rallentare i movimenti del nemico, che avrebbe cercato di far affluire rinforzi nelle zone costiere. [10]

Gli Spagnoli ed anarchici comunque combattono[modifica | modifica wikitesto]

In questa battaglia, decisiva per le sorti della guerra all’Ovest, s’inserirono da protagonisti i rifugiati spagnoli, soprattutto quelli del Sud della Francia ove sin dalla fine del 1941 si erano radunati i primi maquis. Si trattava per lo più di fuggitivi del campo di Campo_d'internamento_di_Le_Vernet [11] Nacque dapprima la 3ª Brigata Guerrilleros Españoles [12]sotto il comando di Vicuna Vitorio, alias Julio Oria, che agli inizi si limitò al sostegno di quanti tentavano la via della Spagna e all'organizzazione d’altri gruppi simili nei dipartimenti vicini. Nell’aprile 1942 fu costituito il XIV Cuerpo Guerrilleros Españoles che man mano ampliò la sua zona d'influenza inserendovi delle brigate:

Il Corpo operò in stretto contatto con i FTP. - M.O.I., fino al maggio 1944 quando fu sciolto per formare l’ Agrupación de guerrilleros españoles AGE sotto il comando di Luiz Fernández ed integrarsi nelle FFL-Forces Françaises de l’Intérieur - F.F.I. Prima di passare alla seconda fase della lotta che prevedeva l’attacco frontale all'esercito tedesco ed ai collaborazionisti i maquis avevano operato numerose azioni di sabotaggio, liberazione di prigionieri, attentati a militari tedeschi e gendarmi francesi. Il bilancio del 1943 fu di centosettantasei azioni, tra cui il sabotaggio d’ottantasei centrali elettriche e linee dell'alta tensione e sessantaquattro interruzioni stradali, nonché attacchi a posti di guardia e prigioni. La constatazione delle autorità germaniche e di quelle di Vichy fu concorde: “Le industrie chiave della produzione di guerra sono state ostacolate dalla riduzione dell'energia messa a loro disposizione, mentre le comunicazioni ferroviarie hanno risentito della diminuzione catastrofica del carbone”. Con lo sbarco alleato in Normandia del 6 giugno 1944, le FFL-Forces Françaises de l’Intérieur - F.F.I furono attive nel bloccare con ogni mezzo l'afflusso di rinforzi alle truppe tedesche impegnate nel contenere le teste di ponte angloamericane. Una di queste azioni ebbe un seguito oltremodo drammatico, infatti, passò alla storia come una delle più feroci rappresaglie operate dai nazisti contro le popolazioni civili nel corso della seconda guerra mondiale.

La compagnia del maquis di Rochechouart[modifica | modifica wikitesto]

Operava nell’Haute-Vienne una compagnia del maquis de Rochechouart composta quasi esclusivamente da libertari spagnoli al comando di Ramón Vila Capdevila Raymond, militante anarco-sindacalista della CNT,[13], specializzata in distruzioni con il dinamite. Ai primi di giugno nei pressi di Saint-Junien essi fecero saltare un ponte sulla Vienne sul quale stava transitando un treno blindato della Divisione S.S. Das Reich, che acquartierata a Mountauban (Tarn et Garonne) stava raggiungendo il fronte della Normandia. L'attentato causò numerosi morti e feriti nonché la distruzione d’ingente materiale bellico. Il comandante della Divisione gen. Lammerding ordinò che per rappresaglia fosse sterminata la popolazione del paese più vicino: Oradour-sur-Vayres. Per un tragico gioco del destino vi era nelle vicinanze un'altra comunità che portava lo stesso nome: Oradour-sur-Glane e fu su questa che si abbatté il 10 giugno 1944 la furia nazista. Nel paese erano rimasti seicentoquarantadue persone: gli uomini furono radunati in piazza e fucilati, le donne ed i bambini vennero rinchiusi nella chiesa cui fu appiccato il fuoco dove tutti morirono bruciati ed asfissiati. Tra le vittime si contarono diciotto spagnoli, tra i quali alcuni bambini ricordati in una stele dedicata aux martyrs espagnols. Il nome d’Oradour-sur-Glane divenne simbolo della barbarie nazista come Varsavia, Marzabotto, Kalavrita e Lidice.

Dopo lo sbarco in Normandia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il 15 agosto 1944, giorno dello sbarco alleato erano in Provenza, tutto il Sud divenne una polveriera, le FFL-Forces Françaises de l’Intérieur - F.F.I passarono all'offensiva ed i tedeschi iniziarono una precipitosa ritirata per non essere tagliati fuori. Dei numerosi scontri con le forze partigiane il più importante avvenne a La Madeleine (Gard) ed ebbe ancora per protagonisti i guerriglieri spagnoli. Il 23 agosto la 3ª Divisione agli ordini di Cristino García Grandas[14], che comprendeva la 21ª brigata GE, comandata da Gabriel Peréz, vecchio minatore anarchico delle Cévennes[15] , bloccò la strada ad una colonna tedesca forte di millecinquecento uomini all'incrocio tra Saint-Hypolite, Anduze e Nimes. Consapevoli di essere circondati, i tedeschi, che avevano avuto più di cento morti, si arresero senza condizioni, dopo che il loro comandante luogotenente-generale Konrad Zietzeche si era tolto la vita. Trentaquattro soldati della notte erano rimasti sul terreno e saranno tumulati ad Albi in quello diverrà il cimitero di La Madleine. La lapide che ricorda questi Enfants Morts pour la France porta i nomi di Augustin García, José Fernández, Francisco Perera e Ramón Porta.

L'offensiva partigiana proseguì e ventisei dipartimenti del Sud ed otto del Nord passarono sotto il controllo delle FFL-Forces Françaises de l’Intérieur - F.F.I. Soprattutto nell'Ariège i guerriglieri spagnoli presero l'iniziativa e liberarono Tolosa e Foix e tutto il territorio del dipartimento suscitando l'ammirazione della missione alleata che li aveva raggiunti poco giorni prima dell'inizio dell'offensiva. Essa si complimentò con la 3ª brigata per il coraggio dimostrato nei combattimenti: “E' difficile citare tutti i gesti d’eroismo compiuti da questi soldati. I membri della missione alleata sono fieri di aver lottato a fianco dei repubblicani spagnoli”. Molti spagnoli furono decorati per atti di valore compiuti nel corso d’azioni partigiane. Come simbolo sono ricordate le parole pronunciate dal generale De Gaulle sul finire del 1944 nel decorare lo spagnolo García Calero, per il suo comportamento nei combattimenti nell'Ariège in cui fu gravemente ferito: “Guerrillero spagnolo: in te io onoro i tuoi compatrioti, per il valore, per il sangue versato per la Libertà e per la Francia. Per le tue sofferenze sei un eroe francese e spagnolo”. Liberato il Sud, i guerriglieri spagnoli dei battaglioni Libertad (anarchici), e Gudaris (Baschi), inquadrati nelle forze armate alleate, nell'inverno 1944 -1945 presero parte ai durissimi combattimenti contro la sacca dell'estuario della Gironda, dove novantamila tedeschi si difesero strenuamente fino al 18 aprile 1945. Da ricordare infine gli spagnoli arruolati fin dall’inizio della guerra nel ricostituito esercito della Francia Libera, che combatterono a Narvick (Norvegia), a Massaua, in Siria, a Bir Hakeim, in Italia, alla liberazione di Parigi ed infine in Germania.

I primi ad entrare a Parigi sono i carrarmati dei miliziani antifascisti spagnoli[modifica | modifica wikitesto]

La prima unità che il 24 agosto 1944 entrò a Parigi fu la 9ª Compagnia composta da 11 half-tracks:

All’ Hotel de Ville, sede ufficiale del sindaco, gli uomini della CNT, la FAI e della UGT, con caschi dell’esercito statunitense, uniformi delle FFI e insigne della Spagna repubblicana, furono ricevuti alle 9.22 della notte da Léo Hamon, membro del Consiglio Nazionale della Resistenza francese, il quale annota nei suoi scritti: «Parlavano molto male il francese. Erano i repubblicani spagnoli della divisione Leclerc». Prima di andare a dormire, Hamon vuole ascoltare le canzoni di battaglia dei miliziani, «A las barricadas!», l’inno ufficiale della CNT-FAI,«Ay Carmela!»,il cui nome completo e' El Paso del Ebro , la storica canzone della battaglia dell’Ebro, nonche' del V Reggimento , il Reggimento di Ferro , addestrato da Vittorio Vidali .[16]

La distorsione della storia ed il tardivo ricordo[modifica | modifica wikitesto]

I gollisti ed i comunisti che scrissero la storia, cambiarono i nomi dei blindati sostituendoli con nomi francesi. La partecipazione alla liberazione di Parigi della colonna corazzata di di miliziani antifascisti spagnoli fu relegata nelle nebbie dell'oblio , ma oltre mezzo secolo dopo anni dopo, il comune di Parigi rende un primo omaggio: l’inaugurazione di una targa commemorativa a loro dedicata. Dopo la Liberazione la Francia volle onorare il sacrificio dei guerriglieri spagnoli e numerosi monumenti furono eretti nei diversi dipartimenti della Francia dove gli spagnoli erano stati protagonisti nella lotta per la Libertà. Imponente quello eretto nel cimitero di Pére-Lachaise di Parigi, altri vennero collocati sui luoghi delle battaglie, come ad Annecy e in Val d’Enfer (Alta Savoia), a Vira, La Crouzette e Roquefixade (Ariége), a Bonadoux (Loréze), Sainte Regonde (Aveyron), Berves (Dordogne), ed in altre località.

Le Donne[modifica | modifica wikitesto]

Le pagine sulla Resistenza non possono chiudersi senza un doveroso ricordo delle tante donne, che lottarono a fianco degli uomini, svolgendo i compiti più gravosi e pericolosi, subendo umiliazioni e torture e rischiando la deportazione nei campi di sterminio nazisti. Queste donne, temprate dalla guerra civile, dalle mille difficoltà dell'esilio, continuarono ad essere mogli o compagne, madri e figlie svolgendo tuttavia un ruolo essenziale per la vittoria sul nazismo. È oltremodo difficile quantificare la parte da loro svolta e la loro appartenenza politica, perché nella storia dell' Armèe de l'ombre sono misconosciute e le loro azioni disistimate. Sono state: agenti di collegamento, sabotatrici, affittacamere, addette al trasporto d’armi e documenti, accompagnatrici, ma è solo in occasione dell’arresto, della morte o della deportazione che si sente parlare di loro.

Bibliografía[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Téllez SoláLa Red de Evasión del Grupo Ponzán. Anarquistas en la guerra secreta contra el franquismo y el nazismo (1936-1944) , Editorial Virus, Barcelona, 1996.
  • Pilar Ponzán Vidal Lucha y muerte por la Libertad, 1936-1945. Francisco Ponzán Vidal y la Red de Evasión Pat O'Leary 1940-1944, Tot Editorial, Barcelona 1996.
  • Vincent Brome L'histoire de Pat O'Leary , Ed. Amiot-Dumont, París, 1957 (trad. inglese: The Way Back. The Story of Lieut-Commander Pat O'Leary, The Companion Book Club, Londra, 1958.
  • Federica Montseny Pasión y muerte de los españoles en Francia , Ed. Espoir, Tolosa, 1969 (publicado anteriormente en fascículos en 1949-1950).
  • Robert Terrés Doble jeu pour la France. 1939-1944 , Ed. Grásset et Fasquelle, París, 1977.
  • Jacques Wattebled Jacques, l'ami d'Achille, un agent français de la guerre secréte. Reseau d'evasions , Ed. Chassany, París, 1946.
  • Antonio Téllez, Paul Sharkey, Pilar Ponzán, Marcelina Pilar PonzánThe Anarchist Pimpernel Francisco Ponzán Vidal (1936-1944)Meltzer Press, 1997 ISBN 190117204X,
  • Pietro Ramella La Retirada. L'odissea di 500.000 repubblicani spagnoli esuli dopo la guerra civile (1939-1945), [17]

Voci Correlate[modifica | modifica wikitesto]

collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ da intestazione primo capitolo di La Retirada. L'odissea di 500.000 repubblicani spagnoli esuli dopo la guerra civile (1939-1945) di Pietro Ramella
  2. ^ Espagnol dal libro "Camps du Mepris - des chemins de l'exil à ceux de la resistance 1939/1945" di René Grando-Jacques Queralt-Xavier Febrés Libres del Trabucaire - Perpignano 1991
  3. ^ [1] monumento ad opera di François Desnoyer in ricordo dell 'internamento di 90000 antifascisti spagnoli a Saint Cyprien
  4. ^ da wikipedia inglese Robert O. Paxton
  5. ^ Robert O. Paxton Vichy Net - Collana: Storica n. 8 Anno 2002 - ISBN 978885152006;

    «Si rintracciano le radici ideologiche della destra francese al potere, con il suo progetto di rinnovamento nazionale su base clericale e antisocialista, e si delineano le figure di spicco del governo di Vichy, le loro lotte intestine, le contorte relazioni diplomatiche con i nazisti e con gli Alleati.Paxton muove una grave accusa contro questi uomini politici, che utilizzarono la sconfitta del 1940 per fini di parte: vendicarsi contro il Fronte popolare e ricostruire il paese su principi fortemente autoritari. Si mostra come Pétain godette anche di consenso di buona parte della popolazione, influenzata dal clericalismo, da sentimenti antisemiti e antisocialisti, tradendo gli ideali repubblicani.»

    - Su recensione La Francia antisemita, autoritaria, collaborazionista col nazifascismo. Il Governo Vichy 1940-1944
  6. ^ notizie su Mouvement Libertaire Espagnol
  7. ^ da La Retirada di Pietro Ramella
  8. ^ Francisco Ponzan Vidal da Wikipedia Spagnola
  9. ^ onoreficenze di Marie-Luise Dissart
    • 'Francia'
  10. ^

    «Il presente Catalogo raccoglie i periodici clandestini della Resistenza francese apparsi tra il 1940 ed il 1944 presenti nellacollezione della biblioteca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. La maggior parte dei periodici segnalati provengono dal Fondo Angelo Tasca

    periodici Resistenza francese

  11. ^ In totale ci sono 22 settori in cui vengono collocati i campi di concentramento: Barcarès, Agde, Saint-Cyprien, Argelès-sur-Mer, Berk Plage, Montpellier Chapallete, Fort Mahon Plage, Tour de Carol, Septfonds, Basti-les-Foages, Bram, Haros, Gurs, Vernet d 'Ariège, Rivesaltes, il castello dei Templari di Cotlliure utilizzato come una prigione, Rieucros, e in Nord Africa, Campo Morand,Meridja, Djelfa, Hadjerat-OM'Guil e Ain el-Curak.
  12. ^ notizie da wikipedia spagnola
  13. ^ CNT L'origine della foresta: Ramon Vila, i guerriglieri anarchici Ramon Vila Capdevila, nome di battaglia , ‘Caraquemada’ nacque a Peguera,vicino a Berga, il2 aprile 1918.Quando cadde la Catalogna riparo' in Francia. Internato fuggi' dal campo di Argeles-sur-Mer ed inizio' la lotta nel maquis nella Resistenza francese, continuò la guerriglia antifranchista anche dopo il conflitto e cadde in uno scontro a fuoco coi poliziotti spagnoli a 45 anni.Capdevila, Ramon Vila, 1918-1963
  14. ^ biografia in spagnolo
  15. ^ informazioni su Grabriel Perez
  16. ^ *alcune strofe dell'inno del V Reggimento da carnia-libera

    «VIVA LA QUINTA BRIGADA.....RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA VIVA LA QUINTA BRIGADA RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA QUE NOS CUBRIRÀ DE GLORIAS AY CARMELA, AY CARMELA QUE NOS CUBRIRÀ DE GLORIAS AY CARMELA, AY CARMELA..... MERCENARIOS Y FACHISTAS AY CARMELA, AY CARMELA EL EJERCITO DEL EBRO RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA EL EJERCITO DEL EBRO RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA LA OTRA NOCHE EL RIO CRUZÓ AY CARMELA, AY CARMELA LA OTRA NOCHE EL RIO CRUZÓ AY CARMELA, AY CARMELA»

    ,al quinto reggimento ,chiamato reggimento di ferro, era aggregata la centuria Gastone _Sozzi in cui militava anche Francesco Leone che come Vittorio Vidali veniva dalla tradizione degli Arditi del Popolo

  17. ^ Lampi di Stampa, 2003recensione da Memorie di Spagna

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Josep Ester i Borras[modifica | modifica wikitesto]

Nastro da Ufficiale della Legion d'Onore assegnato a Josep Ester i Borras

Nato a Berga, Spagna, il 26 ottobre 1913 ;morto ad Alès, Francia, 13 aprile 1980 , noto col nome di battaglia "Minga". Operaio tessile. Militante della Juventudes Libertarias della CNT . Militante nella Resistenza francese [1][2] durante la Seconda Guerra Mondiale , fece parte del gruppo di Francisco_Ponzan_Vidal sopravisse al campo di sterminio di Mauthausen.Inizio' la sua milizia nella CNT nel 1932 , dopo il sollevamento golpista di Franco entra nella Colonna anarchica Tierra y Libertad ,colonna che fa riferimento alla CNT , e combatte sul fronte di Aragona , Madrid , Catalogna .A seguito della vittoria franchista nel 1938 e' incarcerato con l'accusa di omicidio e resta in carcere fino al termine della guerra civile spagnola , fuggito ripara in Francia a Tolosa , li' riprende la sua militanza anarcosindacalista e nel 1940 , dopo l'invasione della Francia da parte delle truppe germaniche , entra nel Gruppo Ponzan.Nel 1941 e' catturato ed internato nel campo di Campo_d'internamento_di_Le_Vernet , Francia.Francisco_Ponzan_Vidal e Robert Terres tramite una falsificazione di ordini di scarcerazione permettono la sua fuga.Ricatturato dalla Gestapo nel 1943 viene internato nel campo a Mauthausen con il fratello Jose. Sua moglie, Alfonsina Beh, è deportata nelcampo di Ravensbrück e dopo a Mauthausen, liberata nel 1945 sara' portata in Francia , il fratello Giuseppe anche lui internato sopravive ma il padre viene trucidato nella camera a gas.Ritornato Tolosa viene nominato segretario generale della Federazione spagnola di deportati e internati politici (FEDIP).Con Albert Guérisse, ex capo della Red Pat O'Leary,(Pat O'Leary e' il nome di battaglia di Albert Guérisse [3]) .Josep Ester i Borras continua un caparbio lavoro che consegue la liberazione di Vincent Moriones, arrestato in Spagna . La lotta in favore di esuli consente anche per la liberazione di un gruppo di anti-fascisti spagnoli deportati a Karaganda in Kazakistan e impedisce l'estradizione in Spagna di alcuni guerriglieri, come è il caso di Marcelino Massana, che in Catalogna fu fra gli comandanti piu' significativi assieme a ,[4] José Luis Facerias, José, Manuel , Francisco Sabaté Llopart[5]e Ramon Vila nell'organizzazione della guerriglia antifranchista.

La Francia lo decoro' col Titolo di Ufficiale della Legion_d'onore e ricevette anche altre decorazioni sia da Francia che da Inghilterra xche da USA. Dopo la sua morte, la sua famiglia ha donato la sua biblioteca privata presso il Centro di Studi libertari Josep Ester Borras i a Berga

Bibliografía[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Téllez Solá ,Anarquistas en la guerra secreta contra el franquismo y el nazismo (1936-1944) ,La Red de Evasión del Grupo Ponzán. ( Anarchici nel segreto guerra contro il nazismo e Franco (1936-1944)-Fuga da Red Gruppo Ponzan ). Editorial Virus,, Barcellona, 1996. Virus Editoriale, Barcellona, 1996.
  • Vincent Brome, L'histoire de Pat O'Leary , Ed. Amiot-Dumont, Parigi, 1957 (trad. inglese: The Way Back. The Story of Lieut-Commander Pat O'Leary , The Companion Book Club, London, 1958. Amiot-Dumont, Parigi, 1957
  • Robert Terrés,Doble jeu pour la France 1939-1944. ( Doppio gioco per la Francia ), Ed. Grásset et Fasquelle, París, 1977, Parigi, 1977.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Centro d'estudios Josep Ester i Borras (en catalán) Centro studi d'Ester i Borras Josep (Catalano)
  • Biografía Josep Ester i Borras (en catalán) Biografia Ester i Borras Josep (Catalano)
  • José Ester Borrás Papers (en inglés) Ester Jose Borras documenti (in inglese)
  • The Daily Bleed (en inglés) Bleed The Daily (in inglese)


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ monumento agli spagnoli caduti nella Resistenza francese a Pere-Lachause a Parigi
  2. ^ monumento agli spagnoli internati a Saint Cyprien , opera di François Desnoyer
  3. ^ da Wikipedia inglese
  4. ^ la CNT dopo la presa di potere di Franco
  5. ^ a quest'ultimo Pino Cacucci dedica un capitolo , il 2 ,nel suo libro , I Ribelli , il suo nome di battaglia era Quico , l'anarchico gentile , inventore di una specie di mortaio per lanciare volantini antifrancisti , che vennero in una occasione lanciati dal tetto apribile di un taxi ,fermato sulle Las Ramblas nel 1955, il cui autista fu trattato con la massima cortesia e rassicurato per la sua incolumita' quando vide lo strano strumento su cui stava armeggiando Quico, il mitra di Quico dopo che mori' in uno scontro a fuoco con i carabinieros e' ancora conservato come trofeo in una loro caserma , visto il filo da trocere che dette loro l'anarchico



Francisco Ponzan Vidal[modifica | modifica wikitesto]

"A nuestro hermano Francisco Ponzan. Exiliado político español. Gran resistente. Muerto por Francia el 17/8/44 a la edad de 33 años". Cementerio de Buzet (Francia)

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Francisco Ponzan Vidal (Oviedo, 30 gennaio 1911Buzet-sur-Tarn, 17 agosto 1944) è stato un anarchico spagnolo. Membro della CNT, aveva fatto parte , durante la guerra civile spagnola ,dell’Ufficio Informazioni dell'Esercito repubblicano denominato SIEP ed era specializzato nelle operazioni di spionaggio e/o di sabotaggio oltre le linee nemiche.Entrato in Francia il 10 febbraio 1939 era stato internato a Campo_d'internamento_di_Le_Vernet, da cui era fuggito per rientrare in Spagna ad organizzare l'espatrio di ricercati dalla polizia franchista o evasi dal campo di concentramento d’Albatera. Nel 1940 fu ferito a Boltaña durante una spedizione avente lo scopo di liberare dei prigionieri catturati dai fascisti fra i quali il suo amico e compagno Manuel Lozano Guillén[1] comissario politico della 127 Brigada Mixta fucilato a Saragozza nel 1945.La sua base operativa era Tolosa, ove entrò in contatto il capitano Garrow con il quale concordò di creare una rete d’evasione attraverso i Pirenei. Ponzan si avvalse della collaborazione di Roberto Terres, luogotenente Tessier, da lui soprannominato il Padre, di Pascual Lopéz Laguarta [2]detto Sixto e di Juan Catala Balana, tutti libertari evasi da Campo_d'internamento_di_Le_Vernet e guide di montagna esperte. Il gruppo riuscì in circa tre anni d’attività a far passare almeno 1.500 fuggiaschi, tra cui 700 aviatori alleati, nonché documenti ed istruzioni per conto del Bureau Central de Renseignements et d'Action – BCRA (Ufficio Informazioni della Francia Libera) utilizzando almeno tre diverse linee di passaggio: Tolosa - Osseja, Tolosa - Banyuls, Tolosa - Andorra. Davanti al dilatarsi del fenomeno delle fughe, le autorità di Vichy non fidandosi completamente delle guardie di frontiera, dislocarono in zona dei corpi speciali. Gli effetti non tardarono a farsi sentire, infatti, il 14 ottobre 1942 i poliziotti irruppero nell'appartamento della sorella di Ponzan , Pilar che fara' parte del gruppo dei suoi biografi nel proseguio , e lo arrestarono con altri cinque compagni, di cui tre guide. Essi furono portati al campo di Campo_d'internamento_di_Le_Vernet e sottoposti a stretta sorveglianza, ma il Padre riuscì grazie a falsi documenti a farli rilasciare il 22 dicembre, quando tutta la Francia, a seguito dello sbarco degli Alleati nell'Africa del Nord francese, era ormai occupata dalle truppe tedesche. Una sera incappò in un controllo di polizia e, riconosciuto, fu arrestato. Accusato di possesso di documenti falsi fu processato nel settembre 1943 per evasione e per complotto antinazionale e condannato ad una pena di quattordici mesi di carcere, già in pratica scontati. Ma la Gestapo lo prelevò e lo trasferì in carcere sotto la sua giurisdizione. Da questo momento di lui si perse ogni traccia, fino al 17 agosto 1944, quando i nazisti, che stavano evacuando Tolosa, lo prelevarono dalle carceri insieme ai detenuti politici, uomini e donne, che portati nel piccolo villaggio di Buzet-sur-Tarn furono massacrati.

Riconoscimenti internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Francisco Ponzan Vidal, per i servizi resi, sarà decorato alla memoria dai governi americano, inglese, belga e francese ;i suoi compagni pur tra mille difficoltà continuarono, sotto la direzione di Marie-Luise Dissart ( Francesca ) [3] la sua opera, fintantoché il moltiplicarsi degli arresti e la paura di rappresaglie, che aveva fatto chiudere molte porte, altre volte amiche, indussero i superstiti del gruppo a confluire in altre reti o a prendere la via dei maquis.

Bibliografía[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Téllez SoláLa Red de Evasión del Grupo Ponzán. Anarquistas en la guerra secreta contra el franquismo y el nazismo (1936-1944) , Editorial Virus, Barcelona, 1996.
  • Pilar Ponzán Vidal Lucha y muerte por la Libertad, 1936-1945. Francisco Ponzán Vidal y la Red de Evasión Pat O'Leary 1940-1944, Tot Editorial, Barcelona 1996.
  • Vincent Brome L'histoire de Pat O'Leary , Ed. Amiot-Dumont, París, 1957 (trad. inglese: The Way Back. The Story of Lieut-Commander Pat O'Leary, The Companion Book Club, Londra, 1958.
  • Federica Montseny Pasión y muerte de los españoles en Francia , Ed. Espoir, Tolosa, 1969 (publicado anteriormente en fascículos en 1949-1950).
  • Robert Terrés Doble jeu pour la France. 1939-1944 , Ed. Grásset et Fasquelle, París, 1977.
  • Jacques Wattebled Jacques, l'ami d'Achille, un agent français de la guerre secréte. Reseau d'evasions , Ed. Chassany, París, 1946.
  • Antonio Téllez, Paul Sharkey, Pilar Ponzán, Marcelina Pilar PonzánThe Anarchist Pimpernel Francisco Ponzán Vidal (1936-1944)Meltzer Press, 1997 ISBN 190117204X,
  • Pietro Ramella La Retirada. L'odissea di 500.000 repubblicani spagnoli esuli dopo la guerra civile (1939-1945), Lampi di Stampa, 2003

Voci Correlate[modifica | modifica wikitesto]

collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Manuel Lozano Guillén da Wikipedia di Spagna
  2. ^ anniversario assassinio Vidal
  3. ^ onoreficenze di Marie-Luise Dissart
    • 'Francia'

Albert Guérisse[modifica | modifica wikitesto]

Maggiore Conte Albert-Marie Edmond Guérisse, GC, KBE, DSO (5 aprile 1911 - 26 marzo 1989) è stato uno belga che ha partecipato alla Resistenza francese piu' conosciuto col nome di battaglia di "Pat O'Leary", il nome di un amico canadese organizzatore della "Red Pat O'Leary" che si interseca come organizzazione col gruppo Ponzan di Francisco Ponzan Vidal . Guérisse ha avuto 35 decorazioni, da diverse nazioni fra le quali nel 1946 la George Cross , la piu' alta decorazione del Commonwealth dopo la Victoria Cross ed in Inghilterra ha ottenuto anche il cavalierato (KBE).


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Francisco Sabaté Llopart[modifica | modifica wikitesto]

«Quico non può essere morto... vedrete, quando meno ve lo aspetate tornerà a Barcellona e quelle carogne verranno sbugiardate dai fatti! Frasi del genere venivano mormorate in capannelli fuori dalle industrie, nelle mense, nelle bettole frequentate dalla povera gente. Ma Quico non sarebbe più tornato. Il mitra Thompson, la pistola semiautomatica Colt calibro 45 e il suo binocolo sono custoditi nel museo della Guardia Civil, come trofei di guerra.»

da Ribelli! di Pino Cacucci[1]

Francisco Sabaté Llopart e' nato il 30 marzo 1915 presso L'Hospitalet di Llobregat, Catalogna, Spagna ;fu ucciso il 5 Gennaio 1960 Sant Celoni, Catalogna, Spagna, nome di battaglia "El Quico", è stato uno catalano anarchico coinvolti nella resistenza contro il regime fascista di Francisco Franco.

El Quico

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El Quico

Gia' a 17 anni, Sabaté aveva già aderito al gruppo di azione anarchico "Los Novatos" , una organizzazione della Federazione anarchica iberica FAI, quest'ultima era molto legata alla CNT.Il gruppo organizzo' insurrezioni contro il governo conservatore della Seconda Repubblica spagnola alla fine del 1933 e combattuto gia' dall'inizio contro il pronunciamento di Franco.Nel 1935 Sabaté ha rifiutato il servizio militare , dando inzio cosi' alla sua attivita' clandestina.In questo anno il gruppo dello "Los Novatos" compie una rapina per fornire fondi ande soccorrere i compagni in carcere.Durante la guerra civile spagnola , Sabaté ha combattuto sul fronte di Aragona con la milizia della CNT-FAI con la colonna soprannominata Giovani Aquile , alla colonna viene forzatamente imposto un commissario politico stalinista che impone un regime assolutamente straneo alla impostazione , Sabate' e due compagni lo uccidono e in seguito Sabate' va a Barcellona dove partecipa agli scontri contro gli stalinisti in azioni anche personali. Sabaté viene arrestato dagli stalinisti , ma con l'aiuto di sua moglie , egli con pochi altri compagni riescono a fuggire dal carcere grazie ad un audacissimo colpo di mano.Quando i fascisti di Franco vincono in Spagna Sabate' e' con la Colonna Buenaventura Durruti che fu l'ultima a lasciare la Catalogna coprendo alle spalle i reduci antifascisti spagnoli durante La Retirada . In Francia nuovamente fuggito dal carcere e dai campi di concentramento partecipa alla Resistenza francese nel maquis.Dopo la fine della guerra, Sabaté ritorna in Spagna per svolgere attività di resistenza contro il regime.Il gruppo di cui fa parte si autofinanzia con rapine a ricchi uomini d'affari e grosse banche , Sabate' compie con successo attentati mortali contro noti esponenti falangisti e della guardia civil .Dopo il tentativo di assassinare un commissario di polizia sbaglia accidentalmente l'attacco all'automobile provocando la morte di alcuni occupanti di un'altra vettura per cui ripara in Francia dove viene messo in carcere per 6 anni , uscito dal carcere ritorna in Spagna.

L'ultimo attraversamento del confine franco spagnolo[modifica | modifica wikitesto]

Il 30 dicembre 1959 El Quico passa per l'ultima volta il confine franco spagnolo,quattro compagni che erano con lui tutti moriranno:Antonio Miracolo Guitart, Rogelio Madrigal , Conesa Francisco Alcaraz, e Martin Ruiz Montoya .Verra' ucciso a Sant Celoni in uno scontro a fuoco con un gruppo fascista catalano denominato Somaten che opera assieme alla guardia civil nel 1960 a 45 anni El Quico riesce ancora a fuggire dopo lo scontro a fuoco ma muore per le ferite riportate . Sabate' fu considerato dal regime fascista di Franco il piu' pericoloso degli antagonisti facenti parte della guerriglia antifranchista A El Quico ,l'anarchico gentile , Pino Cacucci dedica un capitolo , il 2 ,nel suo libro , Ribelli ! , , inventore di una specie di mortaio per lanciare volantini antifrancisti , che vennero in una occasione lanciati dal tetto apribile di un taxi ,fermato sulle Las Ramblas nel 1955, il cui autista fu trattato con la massima cortesia e rassicurato per la sua incolumita' quando vide lo strano strumento su cui stava armeggiando Quico.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Il personaggio proposto da Gregory Peck nel film Behold A Pale Horse ha come base la vicenda di El Quico Sabaté.Del cast facevano parte Anthony Quinn nel ruolo del comandante della Guardia Civil che ordisce la trappola ed Omar Sharif il prete catturato da El Quico che dopo i primi scontri su questioni di principio sull'anarchico ne capisce l'umanita' ed il motivo per cui combatte passando in pratica al suo fianco e rifiutando di collaborare col capo della Guardia Civil che nel frattempo lo ho "liberato" dal miliziano anarchico.Il cast del film fu :Gregory Peck, Anthony Quinn, Omar Sharif , Mildred Dunnock, Raymond Pellegrin,Paolo Stoppa , Marietto Angeletti , Rosalie Crutchley , Daniela Rocca , Christian Marquand , Zia Mohyeddin, Perette Pradier , il regista Fred Zinnemann .

«Based very loosely on the life and death of Francisco Sabate Llopart (known as El Quico) , Guerilla Extraordinaire , (1915-1960). Gregory Peck's character is based on the anarchist guerrilla Sabate.»

collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Téllez Sola[modifica | modifica wikitesto]

(18 gennaio 1921, Tarragona - 27 marzo 2005, Perpignan) è stato un anarchico spagnolo, giornalista e storico.Ha combattuto contro Francisco Franco nella guerra civile spagnola.Alla fine della guerra nel 1939, andò in esilio in Francia.Internato nei campi di concentramento francese fugge e partecipa alla Resistenza francese nel proseguio.Nel 1944 partecipa al tentativo poi falito fatto dagli esuli antifascisti spagnoli nella valle dell'Aran ch tentavano un attcco diretto al regime faascista di Franco passando attraveerso i Pirenei , dopo di questo fa parte della lunga guerriglia antifranchista in Spagna che si protrae per un ventinnio dopo la fine della seconda guerra mondiale , suo compito e' dar da colegamento con i compagni che sono in esilio.Per gran parte della sua vita lavorativa Téllez è stato un giornalista per la France Press.Tuttavia, la sua maggior fama è per i suoi lavori sulla resistenza anarchica , contro il fascismo di Franco , lotta che per motivi di equilibrio internazionale era molto poco publiccizzata all'estero , tale lotta prosegue ininterottamente dal 1939 al 1975. Il suo più noto lavoro in lingua inglese è la sua biografia di Francisco_Sabaté_Llopart_El_Quico, tradotto in inglese da parte da Stuart Christie.Téllez ha pure le biografie di combattenti della resistenza anarchica come Ponzán Francisco Vidal, Agustín Remiro, Jose Luis Facerias e Salvador Puig Antich.

Libri Principali di Antonio Téllez[modifica | modifica wikitesto]

  • Téllez, Antonio.Sabaté: Guerrilla Extraordinary ISBN 1-902593-10-3 *
  • Téllez, Antonio.The Anarchist Resistance to Franco ISBN 1-873605-65-X

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]