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HMS Northumberland (1679)

HMS Northumberland
Descrizione generale
TipoFregata di terza classe
Proprietà Royal Navy
Varogiugno 1679
Destino finaleperduta nella Grande Tempesta del 1703
Caratteristiche generali
Lunghezza46,32 m
Larghezza12,24 m
Pescaggiomax. 5.18 m
PropulsioneVela
Armamento
Artiglieria72 cannoni
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La HMS Northumberland era un vascello di terza classe, da 70 cannoni della Royal Navy e varata nel giugno 1679, secondo il programma di costruzione del 1677.[1] Partecipò all'ultima grande battaglia della guerra di successione inglese e alla prima battaglia della guerra di successione spagnola. Andò perduta nella Grande Tempesta del 1703.

Fu chiamata così in onore del figlio illegittimo di Carlo II d'Inghilterra, George FitzRoy, I duca di Northumberland, suo figlio con la duchessa di Cleveland Barbara Palmer. George Fitzroy fu nominato duca di Northumberland nel 1678.[2] Questa è stata la prima nave a portare il nome HMS Northumberland nella Marina inglese e reale.[3]

La HMS Northumberland fu insignita delle onorificenze di Battaglia di Barfleur-La Hogue nel 1692 e Battaglia della baia di Vigo nel 1702.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel maggio del 1677 ne fu ordinata la costruzione sotto contratto da Francis Bayley di Bristol. Bayley morì nel marzo del 1678 e il suo esecutore testamentario, Mr. Pope, completò la nave. Fu varata nel giugno del 1679.

La HMS Northumberland entrò in servizio il 20 giugno 1679 sotto il comando del capitano John Wetwang fino al 20 settembre 1679 per essere consegnata a Chatham. Con lo scoppio della guerra di successione inglese, entrò in servizio nel settembre 1690 sotto il comando del capitano Andrew Cotton. Combatté nella Battaglia di Barfleur-La Hogue dal 19 al 22 maggio 1692.[4] Il capitano Cotton fu ucciso il 13 giugno 1693. Nel 1693 era al comando del capitano Henry Botelar, che fu ucciso in duello il 21 settembre 1693. Nel 1694 era al comando del capitano David Lambert e navigò con la flotta di Russel nel Canale della Manica, per poi spostarsi nel Mediterraneo in ottobre. Nel 1695 era sotto il comando del capitano John Benbow e partecipò alle operazioni di Lord Berkeley. Nell'agosto del 1695 era sotto il comando del capitano barone Wyld. Il capitano Christopher Fogge era il suo comandante che navigava con la flotta di Lord Berkeley. Sarebbe stata ricostruita a Chatham nel 1699/1702.[5]

Fu ordinata la ricostruzione il 14 settembre 1699 a Chatham Dockyard sotto la guida del maestro d'ascia Robert Shortiss. Fu completata/varata nel 1702. Il suo armamento era sotto le Disposizioni del 1703 era di 70 cannoni in tempo di guerra / 62 cannoni in tempo di pace.

La HMS Northumberland nel 1702 fu affidata al comando del capitano James Greenaway per il servizio con la flotta di Sir George Rooke per le operazioni a Cadice, in Spagna. La flotta salpò da Spithead il 19 luglio per l'isola di St Helens nelle Scillies. Arrivarono nella baia dei tori, a nord di Cadice, il 12 agosto. Dopo la conquista di Rota, in Spagna, distrussero i magazzini e partirono per l'Inghilterra il 19. Dopo essere stati informati di una flotta francese e di navi del tesoro spagnole nella baia di Vigo, salparono per la costa nord-occidentale della Spagna.[6] Fu scelta per l'attacco alla baia di Vigo e al porto di Redondela l'11. Il contrammiraglio John Graydon issò la sua bandiera, e guidò il Blue Squadron nell'attacco del 12. Dopo circa 90 minuti tutte le navi nemiche furono catturate o distrutte.[7] La flotta era tornata ai Downs nel novembre 1702.[8] Rimase nelle acque di Home durante il 1703 navigando nel Canale della Manica.[9]

Durante la Grande Tempesta del 1703, si arenò sulle Goodwin Sands nella notte tra il 26 e il 27 novembre 1703. [7] Il capitano James Greenaway morì con la sua nave insieme a tutto il suo equipaggio di 220 persone. [8] Il relitto è un relitto protetto gestito da Historic England. [13]


Mario Aimi[modifica | modifica wikitesto]

Mario Aimi
NascitaModena, 5 agosto 1915
MorteModena, 28 giugno 2015
Luogo di sepolturaCimitero di San Cataldo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
SpecialitàCaccia
Reparto50º Stormo
Anni di servizio1934-1943
GradoTenente Colonnello
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna del Nordafrica
Decorazionivedi qui
Pubblicazionivedi qui
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Mario Aimi (Modena, 5 agosto 1915Modena, 28 giugno 2015[10]) è stato un aviatore italiano e pilota pluridecorato della Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Conseguito il brevetto nel 1934 nel maggio del 1941 fu destinato al fronte libico. Prese parte alla Battaglia di El Alamein.[11]

E' il padre dell'ex senatore Enrico Aimi.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Tenente pilota di complemento. Cielo di Bir-Acheim-Acroma, Tobruk, El Alamein,23 maggio 1942-16 gennaio 1943[12]»
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale pilota d'assalto, guidava con ardimento i propri gregariin diversi bombardamentia tuffo e mitragliamenti a volo radentecontro munite basi, forze motocarrozzate e concentramenti di gruppi nemici. Con l'apparecchio danneggiato dalla reazione nemica, portava uguelmente la formazione sull'obiettivo, dimostrando alto senso del dovere e noncuranza del pericolo. Cielo di Bir-Acheim-Acroma, Tobruk, El Alamein,23 maggio 1942-16 gennaio 1943[13]»

Onorificenze tedesche[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria

Cesare Rodini[modifica | modifica wikitesto]

Cesare Rodini
NascitaErba (Italia), 1909
MorteTorre Pellice, 3 febbraio 1944
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
Guardia Nazionale Repubblicana di Frontiera
ArmaFanteria
Reparto16ª Legione CC.NN.da montagna "Alpina", I Legione GNR di Frontiera "Monviso"
GradoCapitano (Centurione)
GuerreGuerra d'Etiopia-Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia Guerra civile in Italia (1943-1945)
BattagliePrima battaglia del Tembien
Decorazionivedi qui
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Cesare Rodini (Erba (Italia), 1909Torre Pellice, 3 febbraio 1944) è stato un militare italiano pluridecorato.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cesare Rodini nacque a Erba-Incino ed era figlio di Agostino e di Dossena Clelia. Rodini, con il grado di capomanipolo della MVSN[14], prese parte come volontario di guerra in Etiopia nella 116ª legione CCNN “Alpina” [15] ottenendo una prima decorazione nel corso della prima battaglia del Tembien.

Prese parte alla campagna di Grecia e il 15 febbraio 1941 presso Quota 1178 fu gravemente ferito per ben tre volte, a causa delle gravi ferite fu ospedalizzato[16] rimanendo mutilato[17]

L'armistizio[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 il 19 settembre seguente l'avvocato Paolo Porta riaprì la sede del Partito Fascista di Como, Rodini fu nominato da Porta vice-federale ed entrò a far parte del triumvirato chiamato a reggerne la Federazione dei Fasci Repubblicani.[18]

I fatti della val Pellice[modifica | modifica wikitesto]

Nel gennaio 1944 Rodini, nel frattempo promosso Capitano (Centurione), era stato trasferito in forza alla I Legione GNR di Frontiera "Monviso" a Moncalieri La notte del 31 gennaio posero l'assedio alla caserma "Monte Granero" di Bobbio Pellice[19] riuscendo ad ottenerne la resa il 3 febbraio e prendendo prigionieri quarantuno "confinari".[20] Il 3 febbraio il comando tedesco predispose una colonna di soccorso diretta a Bobbio[21] che operò anche un vasto rastrellamento cui prese parte anche un battaglione GNR della "confinaria". Rodini nonostante le gravi ferite riportate sul Fronte greco-albanese si offrì volontario per partecipare alle operazioni di soccorso al presidio di Bobbio Pellice che si trovava assediato dalle forze partigiane. In vista della città, mentre si trovava sull'autocarro che precedeva la colonna cadde in una imboscata venendo ucciso da una raffica di mitragliatrice.[22] Cadono con lui i legionari Camillo Campanelli e Filippo Sannino.[23]

Cesare Rodini manifesto funebre

Il giornale fascista “La Provincia di Como”, il 9 febbraio 1944, giorno del funerale, che si tenne ad Erba, diede la notizia: “[…] Cesare Rodini, mutilato di guerra, volontario, decorato tre volte al valore militare, già vice‐federale, membro del Triunvirato della Federazione comasca dei Fasci Repubblicani, […], è caduto in val Pellice (Torino) in un’operazione contro i ribelli, venduti al nemico”.[24]

Intitolazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nell'estate 1944, con l'istituzione del Corpo Ausiliario delle Squadre d'Azione delle Camicie Nere il Capo della Provincia di Como Paolo Porta gli intitolò la neocostituita XI Brigata Nera "Cesare Rodini".

Il 12 luglio 1950, con decreto presidenziale, fu decorato con la Medaglia d'argento al Valor Militare dalla Repubblica Italiana.[25]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capomanipolo 116ª legione CC NN. In combattimento dava prova di ardire e sprezzo del pericolo, personalmente trasmettendo gli ordini del Comandante del battaglione ed assumendo il comando di un plotone durante un aspro attacco. Zeban Kerketà-Monte Lata, 20-24 gennaio 1936[26][27]»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capomanipolo XVI battaglione CCNN. Alla testa del reparto si lanciava arditamente all'assalto di munite posizioni dimostrando perizia e valore non comuni. Ferito due volte, non lasciava il reparto. Ferito una terza volta gravemente, prima di lasciare il posto di combattimento si preoccupava di dare precise disposizioni per il proseguimento dell'attacco. Q. 1178 (fronte greco), 15 febbraio 1941[28]»

Dino Fantozzi[modifica | modifica wikitesto]

Dino Fantozzi

Consigliere nazionale del Regno d'Italia
LegislaturaXXX

Dati generali
Partito politicoPNF
ProfessionePolitico

Dino Fantozzi (Pescia, 20 aprile 1899Prato, 23 settembre 1967) è stato un militare, politico e prefetto italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Tenente degli Arditi durante la Grande Guerra e nella concomitante Campagna di Albania fu decorato con una Croce di guerra al valor militare.[29]

Il 10 Novembre 1920 aderisce ai Fasci italiani di combattimento venendo nominato vicesegretario del Fascio di Pescia dal dicembre 1920 fino al febbraio 1921 e assume il comando della Squadra d'Azione "Dante Rossi" costituitasi immediatamente dopo la Squadra "La Disperata", che guida anche durante la Marcia su Roma.[30] Con l'avvento del fascismo entra nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale col grado di Primo seniore e dal 1923 al novembre 1924 fu vicesegretario del Fascio di Firenze.[31] Nel 1925 prende parte alle violenze seguite all'uccisione del vicesegretario del Fascio Giovanni Luporini, in particolare nelle spedizioni che porteranno alla morte dell'avvocato Gustavo Console e del deputato Gaetano Pilati. Processato per questi fatti Fantozzi fu comunque assolto da tutte le accuse, ciononostante prudentemente lasciò la città e per breve tempo si trasferì a Savona dove lavorò come ferroviere.[32] Ritornato a Firenze lascò anche la politica finchè nel 1936 divenne Fiduciario del Gruppo rionale Fascista "Dante Rossi" di Firenze, nel 1939 divenne commissario straordinario del Fascio di Empoli e nel dicembre dello stesso anno fino al 4 aprile 1940 Commissario straordinario della Federazione dei Fasci di Combattimento di Catania. Dal 6 Aprile 1940 Segretario della Federazione dei Fasci di Combattimento di Reggio Emilia diventando anche Consigliere nazionale nella XXX legislatura del Regno d'Italia[33]


Dal Gennaio 1944 all’Aprile 1945 fu incaricato direttamente da Pavolini ad assumere il ruolo di Prefetto a Bologna e fu coinvolto nell’occultamento del massacro di Monte Sole. Fu chiamato a ricoprire l'incarico di Capo della Provincia di Bologna.

Esponente dell'area moderata[34] il 23 dicembre 1944, scrisse al Ministero dell'interno Guido Buffarini Guidi: «Chiedo che mi si sostituisca come capo di questa provincia se non interviene l’allontanamento del professore Franz Pagliani e di Pietro Torri».[35]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "British Third Rate ship of the line 'Northumberland' (1679)". Threedecks. Retrieved 27 August 2019.
  2. ^ Winfield (2009), Chapter 3, Vessels acquired from 2 May 1660, 1677 Construction Programme, First Batch (1677 Orders)
  3. ^ Colledge (2020), Ships of the Royal Navy, by J.J. Colledge, revised and updated by Lt Cdr Ben Warlow and Steve Bush, published by Seaforth Publishing, Barnsley, Great Britain, © 2020, ISBN 978-1-5267-9328-7 (EPUB), Section N (Northumberland)
  4. ^ Winfield (2009), Fleet Actions 6.3 Battle of Barfleur
  5. ^ Winfield (2009), Chapter 3, Vessels acquired from 2 May 1660, 1677 Construction Programme, First Batch (1677 Orders), Northumberland
  6. ^ Clowes (1898), The Royal Navy, A History from the Earliest Times to the Present (Vol. II). London. England: Sampson Low, Marston & Company, © 1898 pp.380-382
  7. ^ Winfield (2009), Fleet Actions 7.2 Battle of Vigo (Vigo Bay and Rendondela Harbour)
  8. ^ Clowes (1898), The Royal Navy, A History from the Earliest Times to the Present (Vol. II). London. England: Sampson Low, Marston & Company, © 1898 pp.388-389
  9. ^ Winfield (2009), Chapter 3, Vessels Acquired from 18 December 1688, Third Rates of 70 guns, Rebuildings of 1697-1704, Group 4 (all by dockyard), Northumberland
  10. ^ https://www.quotidiano.net/necro/ann/AIMI%20MARIO/
  11. ^ https://www.congedatifolgore.com/it/muore-un-pilota-caccia-di-el-alamein/
  12. ^ http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=am-1952/am4056.jpg
  13. ^ http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=am-1944/a-1960%20supplemento_00000536.JPG
  14. ^ http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1938%20vol_2/e-1938%20vol_2_00000125.JPG
  15. ^ Leonardo Malatesta, "La 16 legione CC.NN", Tralerighe libri, Lucca 2022 pp 139-140
  16. ^ Leonardo Malatesta, "La 16 legione CC.NN", Tralerighe libri, Lucca 2022 p 437
  17. ^ https://www.scuoleasso.edu.it/inclusione/wp-content/uploads/2014/10/17-TESI-Cap.4-Par.-4.1.pdf
  18. ^ https://www.scuoleasso.edu.it/inclusione/wp-content/uploads/2014/10/17-TESI-Cap.4-Par.-4.1.pdf
  19. ^ http://www.sentieripartigianivalpellice.it/caserma_bobbio_pellice.html
  20. ^ http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/TORRE%20PELLICE,%2004.02.1944.pdf
  21. ^ Michele tosca, I ribelli siamo noi, edizioni Roberto Chiaramonte, Vol. 1 p. 107
  22. ^ Giorgio Pisanò, Gli ultimi in grigio verde, CDL Edizioni, Milano Vol III p. 1865.
  23. ^ Giorgio Pisanò, Gli ultimi in grigio verde, CDL Edizioni, Milano Vol III pp. 1883-1884.
  24. ^ https://halleyweb.com/c013095/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/16
  25. ^ http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1950%20vol_4/e-1950%20vol_4_00000119.JPG
  26. ^ http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1938%20vol_2/e-1938%20vol_2_00000125.JPG
  27. ^ Leonardo Malatesta, "La 16 legione CC.NN",Tralerighe libri, Lucca 2022 pp 139-140
  28. ^ http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1950%20vol_4/e-1950%20vol_4_00000119.JPG
  29. ^ https://www.storiaememoriadibologna.it/fantozzi-dino-520039-persona
  30. ^ https://www.storiaememoriadibologna.it/fantozzi-dino-520039-persona
  31. ^ https://www.storiaememoriadibologna.it/fantozzi-dino-520039-persona
  32. ^ https://www.storiaememoriadibologna.it/fantozzi-dino-520039-persona
  33. ^ https://storia.camera.it/deputato/dino-fantozzi-18990420
  34. ^ https://www.ildubbio.news/2017/11/20/italia-fascismo-non-mai-veramente-morto/
  35. ^ https://www.storiaememoriadibologna.it/brigate-nere-407-organizzazione
  36. ^ https://www.storiaememoriadibologna.it/fantozzi-dino-520039-persona
  37. ^ https://www.storiaememoriadibologna.it/fantozzi-dino-520039-persona

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Pisanò, Gli ultimi in grigio verde, CDL Edizioni, Milano, Vol 3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]


Note[modifica | modifica wikitesto]


Varie[modifica | modifica wikitesto]

https://www.treccani.it/enciclopedia/ottorino-rossi_(Enciclopedia-Italiana)/

http://www.paviaedintorni.it/temi/sguardo_nel_passato/curiosita_file/LE%20OPERE%20PAVESI%20DI%20FRANCESCO%20MESSINA.htm

http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1918%20vol_3/e-1918%20vol_3_00000510.jpg

https://www.mondino.it/wp-content/uploads/2017/10/programma-premio-5.pdf

https://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2021/02/12/news/terminato-nel-1907-era-una-struttura-all-avanguardia-1.39894642?ref=search

Corradino Panico due medaglie https://www.senzacolonnenews.it/citta/item/grande-guerra-il-porto-di%e2%80%88brindisi-protagonista-sino-a-quel-bollettino.html

prefetti https://culturaprofessionale.interno.gov.it/FILES/docs/1260/quaderni_12.pdf