Utente:Giorgio27002/Sandbox/Cinema Altra lingua

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Altra lingua[modifica | modifica wikitesto]

Pedro Almodóvar[modifica | modifica wikitesto]

Roy Andersson[modifica | modifica wikitesto]

Nikolaj Arcel[modifica | modifica wikitesto]

Royal Affair (En kongelig affære) - 2012 Mads Mikkelsen, coproduttore Lars von Trier [3]

Bille August[modifica | modifica wikitesto]

Susanne Bier[modifica | modifica wikitesto]

Nuri Bilge Ceylan[modifica | modifica wikitesto]

Fedor Bondarchuk[modifica | modifica wikitesto]

Alfonso Cuarón[modifica | modifica wikitesto]

  • Roma 2018 - Mexico anni '70. Come eravamo, visione romantica e poco realistica di Città del Messico di 50 anni fa. Il film inizia con una noiosissima e interminabile sequenza di acqua di risciacquo su cui si specchia un aereo (qualcuno vorrebbe che fosse una metafora tra il Jet Set e i poveracci che spazzano per terra. Speriamo di no!). Unanimemente osannato dalla critica, un po' meno dal pubblico, non possiamo sapere quanto ha guadagnato. Vincitore di tutti i premio del 2018, tranne Cannes che non l'ha voluto perchè di Netflix. 3 oscar e un Leone d'oro. Alcune scene decisamente mal girate (il salvataggio in spiaggia dei due ragazzi da parte della servetta india). Nella seconda parte trova un suo ritmo Downbeat che intriga. Scene epiche degne di Pasolini (Il campo di Marte dove si allenano le squadracce fascistoidi). Finale aperto su un minimo sprazzo di ottimismo, durerà?

Asghar Farhadi[modifica | modifica wikitesto]

Kim Han-min[modifica | modifica wikitesto]

Tsui Hark[modifica | modifica wikitesto]

Michael Haneke[modifica | modifica wikitesto]

Ann Hui[modifica | modifica wikitesto]

  • A Simple Life - Chinese: 桃姐; Mandarin Pinyin: Táo Jiě - 2011

Byun Hyuk[modifica | modifica wikitesto]

  • High Society 2018 South Korean, con Park Hae-il e Soo Ae. Interessante parabola successo/caduta/resilienza di una coppia di stronzissimi coreani che, oltre a tradirsi e a vendersi al primo offerente, trafficano in quadri, banche e riciclaggio. Finisce che la buttano ad arte, confermando la sentenza che chiude il film: "l'arte è merda!". Interessante il coup de théâtre che trasforma il video con le prove del tradimento di lei, in una specie di visual body art, confessione e tranche de vie offerta al pubblico, per disinnescarne il potenziale ricattatorio.

Anders Thomas Jensen[modifica | modifica wikitesto]

Lee Jeong-beom [1][modifica | modifica wikitesto]

  • Jo Pil-ho: L'ombra della vendetta [2] - literally Bad Police 2019 South Korea - Starring Lee Sun-kyun - Filmaccio che coinvolge e appassiona, un plauso a Netflix per considerare il cinema internazionale qualcosa di alternativo a Hollywood - coproducendo e distribuendo film divertenti e scorretti - e non solo una discarica su cui investire premi a film scaricacoscienza che nessuno vedrà mai, come Venezia e Cannes. Ispettore corrotto cerca di salvarsi l'anima aiutando ragazzina irriducibile e spaccacoglioni a sventare un complotto della corporate billionaria e malvagia (S sta per Samsung?). Reminescenze di Casablanca in chiave splatter.

Óskar Jónasson[modifica | modifica wikitesto]

Bong Joon-ho[modifica | modifica wikitesto]

July Jung[modifica | modifica wikitesto]

Wong Kar-wai[modifica | modifica wikitesto]

Aki Kaurismäki[modifica | modifica wikitesto]

Akira Kurosawa[modifica | modifica wikitesto]

  • Rashomon (羅生門?, Rashōmon, lett. "La porta nelle mura difensive") - 1950 **** [15]

Derek Kwok[modifica | modifica wikitesto]

Dante Lam[modifica | modifica wikitesto]

Hans Petter Moland[modifica | modifica wikitesto]

Andreas Prochaska[modifica | modifica wikitesto]

  • L'attentato - Sarajevo 1914 film TV del 2014. Austriaco! allora non fanno solo würstel! Meditativo e scorrevole. Il protagonista ha solo un'espressione, sia che dica alla sua amata che ci vuole fare 4 figli, sia che si indigni perchè i giochi sono già tutti fatti e lui è solo una piccolissima ruota in un meccanismo enorme che lo schiaccia. Ubi maior, minor cessat: e qui stiamo parlando di un gigante: LA GUERRA. Quella che doveva comunque scoppiare, a prescindere dalle cause scatenanti. Quindi il piccolo funzionario ebreo che indaga con zelo sui misfatti dei militaristi guerrafondai, che FORSE hanno agevolato gli anarchici serbi è, e rimane, uno sfigato, senza alcuna possibilità di fermare le grandi ruote della storia, ormai avviate a macinare decine di milioni di morti. Riesce almeno a catturare la nostra simpatia e compassione: no, si, forse, ma piuttosto no che si. Interessante il rapporto con la bella serba, figlia di un grande commerciante di cavalli, rappresentato con i tratti di un personaggio di Marai. Ci sarebbe piaciuta una fuga romantica su una slitta nella Puszta gelata. La frase che scatena l'epica è: Lei: "Perchè vuoi fare figli proprio con me?" Lui: "Perchè sei intelligente, bella e ricchissima, quando mi capiterà un'altra occasione così?" Ragionevole si dimostra anche quando accetta di barattare la firma sul rapporto contraffatto con la libertà della sua bella. Tutti teniamo famiglia. Potrebbe rifarlo Marvel con un finale diverso.

Mira Nair[modifica | modifica wikitesto]

Christian Petzold[modifica | modifica wikitesto]

Tomas Portella[modifica | modifica wikitesto]

Pellicola brasiliana che racconta la storia di alcuni membri di un celebre battaglione per le Operazioni Speciali della Polizia Militare dello Stato di Rio de Janeiro.

Alberto Rodríguez[modifica | modifica wikitesto]

  • L'uomo dai mille volti (El hombre de las mil caras) 2016 - povero e senza ritmo, salta da un aeroporto all'altro, attraverso 7 nazioni, senza essere mai veramente internazionale. La storia potrebbe essere interessante: politico corrotto cerca di salvare il patrimonio che ha accumulato all'estero e impiega un po' di maneggioni per scappare dalla Spagna e nascondersi a Parigi. Manca di fluidità e i diversi cubetti di cui è composto non sempre combaciano tra loro. Alla fine non si capisce se i soldi sono rimasti al mediatore o se li ha recuperati. Ma in fin dei conti chisseneimporta?

Chandran Rutnam[modifica | modifica wikitesto]

  • A Common Man è un thriller americano-srilankese del 2013, con Ben Kingsley e Ben Cross - Orribile! Come hanno convito BK a partecipare? e BC? due pezzi da novanta impiegati in una storia piena di buchi, basata peraltro su un film indiano, che in precedenza aveva avuto successo (quindi con una sceneggiatura già praticamente scritta). Orribili luoghi comuni.

Yasemin Samdereli[modifica | modifica wikitesto]

Rodrigo Sorogoyen[modifica | modifica wikitesto]

Il regno (El reino) è un thriller politico del 2018 ambientato in Spagna. Un politico di provincia, in procinto di diventare candidato nazionale, viene coinvolto in un'inchiesta che rischia di travolgere l'intero partito. Per proteggere il "sistema" i suoi ex compagni lo scaricano e cercano di attribuire a lui tutte le colpe. Si ribella, combatte e - con un rocambolesco colpo di mano - riesce a trovare le carte che provano la sistematica ridistribuzione delle mazzette. "Mani pulite" in salsa Hidalgo per dimostrare che tutto è cambiato ma nulla cambia.

Daniel de la Torre[modifica | modifica wikitesto]

  • Gun City (La sombra de la ley) coproduzione franco-spagnola del 2018 - Barcellona, 1921: è un periodo di scioperi e di forti tensioni tra anarchici e polizia. Melodramma a tinte fosche, nelle notti e nebbie della Spagna pre-franchista, dove le alte cariche dello stato complottano con i possidenti per scatenare l'insurrezione armata del popolo in rivolta e preparare il colpo di stato, poi compiuto nel 1923 da Primo de Rivera. Belle immagini, girate con luci drammatiche, volti coerenti con le parti, il protagonista a volte sembra più un ragioniere stempiato che il cow boy vendicatore. Ma una produzione di rilievo, che tiene conto dei fatti e della storia, senza piegarvisi.

Morten Tyldum[modifica | modifica wikitesto]

Felix Van Groeningen[modifica | modifica wikitesto]

Thomas Vinterberg[modifica | modifica wikitesto]

Wim Wenders[modifica | modifica wikitesto]

Woo Min-ho[modifica | modifica wikitesto]

  • The Drug King - 2018 South Korea - Drammone a tinte comiche che racconta la vita e la prevedibile disfatta di un re della droga improvvisato, nella Corea e nel Giappone degli anni '70, più ossessionati dalla minaccia comunista del Nord che dagli effetti dell'Ice. Parodia di Scarface, Bobby Z, El Chapo, Traffic, Barry Seal, a volte confuso e caotico, vive dell'irrefrenabile vitalità del protagonista Song Kang-ho.

Yang Woo-suk[modifica | modifica wikitesto]

  • Steel Rain coreano|강철비|Gangcheolbi 2017 - Produzione Netflix. Quasi guerra nucleare tra le due Coree, finale improbabile in cui i due Stati si scambiano armi atomiche e buoni propositi. Più incredibile e stravagante degli omologhi USA, ma molto più divertente e ironico.

Zhāng Yìmóu[modifica | modifica wikitesto]

  • La strada verso casa (Cinese semplificato: 我的父亲母亲; Cinese tradizionale: 我的父親母親; pinyin: Wǒde fùqīn mǔqīn; letteralmente "Mio padre e mia madre") - 1999 - segna il debutto cinematografico dell'attrice cinese Zhang Ziyi*** [28]

Aleksandr Zarkhi[modifica | modifica wikitesto]

Jia Zhangke[modifica | modifica wikitesto]

Andrej Petrovič Zvjagincev[modifica | modifica wikitesto]

___________________________________

  1. ^ Antologia di sei cortometraggi uniti dal tema comune della violenza e della vendetta. Divertente ma non indispensabile il primo sull'aereo. Ottimo I ratti (Las ratas) racconta di un usuraio che, fermandosi in un piccolo ristorante lungo la strada, viene riconosciuto dalla cameriera, la cui famiglia era stata rovinata proprio da questo uomo. La cuoca cerca di ucciderlo con il veleno per i topi e finisce per accoltellarlo. Non se la prende troppo quando l'arrestano: "La prigione è sottovalutata: non devi pagare l'affitto, danno da mangiare e, se trovi un buon gruppo di compagni, ti puoi anche divertire". Geniale Il più forte (El más fuerte) - una riscrittura dell'incidente de "I vitelloni": narra di due uomini alla guida su una strada solitaria. Mario, al volante di un'auto vecchia e danneggiata, impedisce a Diego di sorpassarlo con la sua veloce e costosa Audi A4. Finalmente Diego riesce ad affiancare l'altra macchina e, dopo aver insultato il guidatore, lo sorpassa. Più avanti, Diego fora una gomma e Mario lo raggiunge i due litigano a morte distruggendo la macchina e morendoci dentro carbonizzati e abbracciati. Il detective non può che ipotizzare un delitto passionale. Ancora più geniale Bombetta (Bombita) racconta di un esperto di demolizioni, Simón Fisher, cui rimuovono tre volte l'auto, finché decide di distruggere il parcheggio, imbottendo il portabagagli di dinamite. Diventerà l'idolo del carcere dove viene rinchiuso e anche la moglie e la figlia che lo avevano abbandonato, vanno a portargli le arance e lo abbracciano. Un po' cervellotico e poco credibile invece La proposta (La propuesta): ragazzo ricco viene salvato dal giardiniere povero che si prende la colpa di aver investito e ucciso una donna incinta. In cambio di un milione di dollari diviso con avvocato e procuratore corrotto. Trucido ma godibile l'ultimo: Fino a che morte non ci separi (Hasta que la muerte nos separe), sposa tradita si scopa il cuoco del banchetto di nozze, minaccia di rovinare il neomarito ma finisce poi a rotolarsi con lui sui resti della torta nuziale.
  2. ^ Interessante esperimento di cine-teatro, noioso e sconfortante alla massima potenza. Per fortuna è piovuto e l'arena si è alzata come un sol uomo (senza rimpianto?)
  3. ^ ** Drammone patinato, insolito per LVT. La storia è ambientata nel 18° secolo, alla corte del re Cristiano VII di Danimarca. Vicende amorose tra la moglie, Carolina Matilde, e il medico reale Struensee Mads Mikkelsen - Grande affresco con particolare attenzione alle nuove leggi illuministe che resero la Danimarca il Paese europeo più avanzato e liberale
  4. ^ Sceneggiatura molto debole con alcune vistose incoerenze. Letterario oltre la sopportazione. Bravo Iron che si porta l'intero film sulle spalle e ottimo come sempre Ganz cattivo burbero ma buono. "Se Gesù fosse stato ucciso con la ghigliottina o la sedia elettrica, saremmo inginocchiati di fronte a una lama d'acciaio o a una friggitrice"
  5. ^ Onesto dramma borghese a orologeria. Intensi sentimenti muovono personaggi un po' stereotipati nel dolore, nella rabbia, nella disperazione. Come dice Mads "Ci sono troppe coincidenze" e a volte sembra di essere nel plot ottocentesco del visconte di Bragelonne: grandi fortune passano di mano, vecchie fiamme si riaccendono, un'intelligenza superiore e manipolatrice agisce nell'ombra.
  6. ^ La pellicola ha vinto al Festival di Cannes 2014 dove si è aggiudicato la Palma d'oro per il miglior film. Pensoso e verboso fino allo sfinimento. Metaforico: la cattura del cavallo selvaggio, l'uccisione della lepre ci portano ben dentro la tristezza, gli odori, la povertà, l'umidità e la noia della vita di Göreme??? Per tre lunghe ore e mezza.
  7. ^ Fumettone bellico per commemorare la battaglia di Stalingrado e la grande patria Sovietica per cui milioni di prodi si sono battuti fino alla morte. Overdose di tutto: sentimentalismo, patriottismo, effetti speciali, suoni e colori.
  8. ^ Imbarazzante wuxia patriottico dove modellini di cartone girano nei gorghi di una vasca da bagno. Epica battaglia in cui 12 navi coreane batterono la flotto imperiale giapponese. Superati i 100 milioni di dollari al botteghino. South Korean film directed and co-written by Kim Han-min and starring Choi Min-sik.
  9. ^ Arduo e sgradevole. Elegia della convivenza borghese, piatti da lavare, affetto, musica e figli di discreto successo. La malattia sgretola tutto tranne l'amore. Questa la tesi suggerita, cui la critica e lo spettatore superficiale abboccano. In realtà sembra più l'abbraccio della morte (del resto cos'è, se non questo, il cuscino premuto sulla bocca dell'amata compagna per terminarne la sofferenza e consegnare alla morte un assassino e la sua vittima terrorizzata?) Trintigrant riesce a essere terrificante nella sua determinazione. Non amore ma controllo psicotico, avvinghiamento reciproco, incapacità di proiettare la propria vita fuori dai margini della convivenza. Un manuale di finevita per le coppie contemporanee che non aspirano a un orizzonte di liberazione personale.
  10. ^ Commedia scocomerata di sapore biblico: le sofferenze di Giobbe in salsa nazi-danese. Cattivo e cinico al punto da commuovere e far ridere. Tutto quello che viene da produzioni indipendenti serie è meglio di Hollywood (tranne Roma). I due, Ulrich e Mads, assieme, sono monumentali
  11. ^ Più onesto e semplice del remake ha il pregio di sembrare vero. Il cattivo agisce in proprio mentre in Contraband è ricattato. Quindi l'azione si evolve in modo lineare accompagnando lo svelamento dei veri fini dell'infido "migliore amico". Ironico l'uso del Pollock come telo per coprire il pavimento, durante la tinteggiatura della nuova casa. Vale lo stesso discutibile principio di Contraband: meglio fare il contrabbandiere che lavorare.
  12. ^ Mediocre e claustrofobico, Chris Evans, il protagonista non riesce a essere simpatetico. Piange e si lamenta, grugnisce e impreca per più di due ore. Bello l'arredamento e i costumi del treno modern-liberty
  13. ^ Coraggioso dramma socio-familiare con risvolti di omosessualità femminile e pedofilia. Conduzione piana del racconto, fino allo scioglimento dove "eccessivi ribaltamenti e colpi di scena che finiscono per mescolare eccessivamente le carte. La voglia di confondere i confini tra giusto e sbagliato e rivelare le debolezze e la malizia insita in ogni personaggio finisce per nuocere alla linearità" (Mymovies).
  14. ^ Wuxia suntuoso, con l'aspirazione di rappresentare "C'era una volta in Cina", incluse le musiche che orecchiano Morricone. Troppe bellurie, troppi ralenty, troppi flash back, ma soprattutto troppe citazioni!!! L'impianto narrativo resta gracile e viene sommerso dall'intento cronachistico.
  15. ^ Oscuro come l'inferno. Una citazione assoluta quando si parla di verità parallele e inconciliabili.
  16. ^ Noia infuocata per i pompieri di Hong Kong, salvataggi spettacolari ma tutti già visti, buoni sentimenti, qualità video straordinaria
  17. ^ Poliziotto psicotico e violento traumatizzato da bambino, criminali mascherati da demoni. Thriller psicologico di grana grossa. Efficace nelle scene di ultraviolenza, qualche eccesso hitchcockiano che introduce un senso di ingenuità nel visual ad alta definizione. Hong Kong neutra e impersonale come il carattere del protagonista. Plot complesso ma ben organizzato, si scioglie senza contraddirsi sia sul piano psicologico sia nell'azione. It premiered at the 64th Berlin International Film Festival in February 2014 - 16 edition of Far East Film Festival in Udine.
  18. ^ Poliziesco pieno di trame e sottotrame. Eterno conflitto tra il poliziotto buono ma violento e il collega abile e corrotto. Stereotipi USA in abbondanza. Sarà vero che anche a Hong Kong vigono gli stessi codici d'onore in corso a Los Angeles?
  19. ^ The film is about police detective Don Lee who uses informants to gain information about gangsters. Hong Kong dei piccoli malviventi e dei ladri di strada. La tragedia degli informatori, la pupa del gangster sentimentale, il poliziotto roso dai rimorsi e dalle contraddizioni. Tutto già visto e presentato con eccessiva enfasi. Magari potessimo fare un film così a Milano
  20. ^ Commedia nera brillante e assorta. Tutti cattivi, si salva forse il ragazzino (ma è ancora minorenne...). Downbeat, ritmo lento e ben tenuto, Ganz meraviglioso Papa criminale serbo
  21. ^ Ben dosato incrocio di generi action/finanziario/sophisticated comedy - La tesi di fondo sostiene che la polarizzazione degli estremismi rende la vita difficile ai transfrontalieri, trasformandoli in traditori. Evidenti accenni autobiografici dato che lo scrittore è un pakistano naturalizzato britannico.
  22. ^ Suscita una giusta quantità di sdegno per le vessazioni subite da cittadini innocenti, da parte del regime poliziesco comunista. Nina è bellissima e un po' ripugnante, i tempi lenti ricordano l'antica cinematografia dell'est (qui un colore allegro prefigura il lieto fine e la caduta del muro). Forse non così intrigante come Le vite degli altri ma altrettanto necessario.
  23. ^ Tradizionalista nelle inquadrature e nel pensiero, espresso attraverso dialoghi lenti e ponderosi. Gags autocompiaciute e spesso insipide. Zoppicante soprattutto all'inizio. Si scalda verso la fine con la morte del patriarca. Commovente la compresenza di tutte le anime, che ricorda la scena finale di Still Life (film 2013)
  24. ^ Pulp, polar, splatter, trama e sceneggiatura straniti, attraverso bagni lustrali di sangue e feci, il protagonista rinasce a se stesso. Parabola in salsa norvegese della famosa massima sapienziale: When you're in love with a beautiful woman, You know it's hard. Everybody wants her. Everybody loves her. Stravagante e violento quanto basta per fare il massimo incasso di tutta la cinematografia norvegese.
  25. ^ Vero, sofferto e troppo triste. Un film sgradevole per l'eccesso di sofferenza messa in scena. Con una pretesa di moralismo anti cattolico che lascia stupiti e l'apparente incapacità dei personaggi di interrogarsi sulle conseguenze delle proprie azioni. Se conoscessi i belgi potrei scrivere "tipicamente belga". In realtà si può dire: sicuramente off Hollywood
  26. ^ Seducente saga familiare a colpi di scena e finale consolatorio. Colpisce la leggerezza e la follia (e l'uso soccorrevole dell'alcool) di uomini abituati a vivere sotto un sole pallido. Tutto quello che viene prodotto fuori da Hollywood, è meglio di Hollywood. Tranne Cinecittà.
  27. ^ Commovente e insopportabile slide show con commento a vista della testa scolpita parlante di Sebastião Salgado. Non è nemmeno per gli appassionati di filmini e diapo delle vacanze, perchè le immagini sono agghiaccianti. Sconcerta la ruspa dell'esercito francese da cui spuntano le gambe spalancate di una bimbetta di 8 anni e i tanti cadaveri in bellavista, composti dai parenti o scomposti dalle granate. "Siamo animali crudeli" questo, Salgado e Wenders, lo hanno dimostrato.
  28. ^ Favola triste di due sposi affettuosi nella cina rurale. Il maestro di campagna e la bella villanella. Storia sobria, fotografia e musiche sontuose. Un buon mix che piaceva a Tarantino al punto di sponsorizzarne l'uscita nelle sale americane. Grande successo e nascita di un cineasta cinese.
  29. ^ Il più aderente alla trama originale. Tranne l'ultimo capitolo (la felicità campestre di Kitty, che viene semplicemente eliminato). Peccato che Anna qui sia una baffetta insipida che non farebbe girare la testa nemmeno allo stalliere del conte Vronskij.
  30. ^ Intenso dramma in 4 atti, a volte didascalico, sempre cupo. Una visione (negativa) della Cina contemporanea, narrazione piatta e ossessiva.
  31. ^ Un mondo che non conosciamo, dove nessuno è innocente e la vodka è l'unica risposta, quando anche dio se n'è andato.