Nino Besozzi

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Nino Besozzi negli anni '30

Nino Besozzi, all'anagrafe Giuseppe Besozzi (Milano, 6 febbraio 1901Milano, 2 febbraio 1971), è stato un attore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Besozzi con Elsa Merlini nel film La dama bianca (1938)

Debuttò nel 1919 a Siena con la Compagnia Calò, per poi far parte di varie compagnie accanto ad artisti come Irma Gramatica, Luigi Cimara, Andreina Pagnani, Ruggero Ruggeri, Vera Vergani, Virgilio Talli e Vittorio De Sica, rivelando doti particolari nel genere comico.

Dal 1931 al secondo dopoguerra alternò teatro e cinema, specializzandosi in parti di giovanotto disinvolto e brillante nell'ambito del repertorio comico-sentimentale dei "telefoni bianchi" e spesso in coppia con Elsa Merlini in pellicole come La segretaria privata di Goffredo Alessandrini (1931) e T'amerò sempre di Mario Camerini (1933); negli stessi anni si concedeva le prime fugaci apparizioni ai microfoni della radio, come in Le gelosie di Lindoro di Carlo Goldoni (1932), con Dina Galli. Per quanto riguarda il teatro, in questo periodo fondò la celebre Compagnia Besozzi-Falconi, insieme ad Armando Falconi.[1][2]

Distintosi anche in ruoli drammatici, dal 1946 si impose a teatro soprattutto nel repertorio brillante, interpretando lavori come Siamo tutti milanesi di Arnaldo Fraccaroli ed I morti non pagano tasse di Nicola Manzari.

Dotato di una voce duttile, con la quale giocava anche attraverso effetti nasali, prese parte a varie trasmissioni alla radio, soprattutto negli anni cinquanta: da riviste come Zig Zag (1950) e Fermo posta (1956) a commedie quali Viaggio di piacere di Gondinet (1956, regia di Enzo Convalli), Bettina di de Musset (1958, regia di Nino Meloni) e Ricordati di Cesare di Davion (1959, regia di Alessandro Brissoni), con Lina Volonghi e Alfredo Bianchini.

Esordì in televisione nel 1956 partecipando al varietà Lui, lei e gli altri, una sorta di sitcom ante litteram. Impegnato in seguito nella prosa televisiva, ma anche in spettacoli di varietà come Un due tre e Con loro (1956), fu tra gli interpreti degli sceneggiati Mont Oriol (1958) e Il Conte di Montecristo (1966).

Tra le sue ultime interpretazioni radiofoniche si ricordano Ipotesi strutturale di Armando Plebe e Giuseppe Di Martino (1969, regia di Giuseppe Di Martino) e Il vestito di pizzo di Bowen (1970, regia di Michele Bandini).L'ultima apparizione televisiva fu in "Domani a mezzogiorno",episodio della serie "Giallo di sera" (1971, regia di Guglielmo Morandi), andato in onda poco dopo la sua morte. Nino Besozzi fu anche un pregevole caricaturista, disegnatore e pittore.

Morto nel 1971, riposa al Cimitero Monumentale di Milano[3].

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Besozzi in 30 secondi d'amore (1936)
Besozzi in Rossini (1942)
Besozzi in Abbasso la miseria! (1945)

Prosa televisiva[modifica | modifica wikitesto]

Giallo di sera,serie televisiva, episodio Domani a mezzogiorno,(1971)

Carosello[modifica | modifica wikitesto]

Besozzi partecipò inoltre a numerose edizioni della rubrica pubblicitaria televisiva Carosello:[4]

Prosa radiofonica Rai[modifica | modifica wikitesto]

Varietà radiofonici Rai[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ memoria-attori.amati.fupress.net, http://memoria-attori.amati.fupress.net/S050?identificativo=1845&contesto=5&idcollegato=74021.
  2. ^ collezionesalce.beniculturali.it, http://www.collezionesalce.beniculturali.it/?q=scheda&id=7433.
  3. ^ Comune di Milano, App di ricerca defunti Not 2 4get.
  4. ^ Marco Giusti, Il Grande libro di Carosello, Milano, Sperling & Kupfer, II edizione, ISBN 88-200-2080-7

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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