Matteo Guido Sperandeo

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Matteo Guido Sperandeo
vescovo della Chiesa cattolica
Monsignor Matteo Guido Sperandeo
 
Incarichi ricoperti
 
Nato2 ottobre 1908 a Lauro
Ordinato presbitero26 maggio 1932 dall'arcivescovo Egisto Domenico Melchiori
Nominato vescovo28 maggio 1949 da papa Pio XII
Consacrato vescovo17 luglio 1949 dal cardinale Adeodato Piazza, O.C.D.
Deceduto1º dicembre 1987 (79 anni) a Visciano
 

Matteo Guido Sperandeo (Lauro, 2 ottobre 1908Visciano, 1º dicembre 1987) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Monsignor Matteo Guido Sperandeo nasce il 2 ottobre 1908 a Lauro, comune italiano in provincia di Avellino.

Compiuti con ottimi risultati gli studi presso il seminario vescovile di Nola e quelli teologici nel seminario di Posillipo, riceve l'ordinazione presbiterale il 26 maggio 1932 dall'arcivescovo Egisto Domenico Melchiori.

Svolge prima il ruolo di parroco nella comunità di Boscoreale dal 1936 al 1948, suo periodo di guida religiosa particolarmente importante durante la Seconda guerra mondiale, e in seguito è primicerio della collegiata di Marigliano. Successivamente svolge diversi ruoli religiosi come assistente diocesano, vescovo ausiliare della diocesi di Nola, affiancando così il vescovo Michele Raffaele Camerlengo, e in seguito amministratore apostolico.

Il 28 maggio 1949 viene nominato vescovo titolare di Samo da papa Pio XII.

Riceve la consacrazione episcopale presso la cattedrale di Santa Maria Assunta di Nola il 17 luglio dello stesso anno dal cardinale Adeodato Piazza, segretario Congregazione concistoriale, co-consacranti Lorenzo Gargiulo, arcivescovo coadiutore di Gaeta, e Francesco Orlando, vescovo di San Severo.

Il 23 febbraio 1952 viene nominato vescovo di Muro Lucano dallo stesso papa Pio XII, che il 5 settembre del 1954 lo promuove vescovo di Calvi e Teano, diocesi presso le quali vi rimane come guida per circa trent'anni.

Nell'anno del suo ingresso a Teano, dopo le guide religiose dei predecessori, come l'arcivescovo Giacomo Palombella e i vescovi Vincenzo Bonaventura Medori e Giacinto Tamburini, cerca di ricostruire e di sviluppare quest'ultimo territorio casertano, in cui erano ancora presenti le ferite causate dalla Seconda guerra mondiale.

Nella sua prima lettera pastorale traccia a grandi linee il suo programma per consentire ulteriori miglioramenti per le diocesi. In seguito promuove il culto dei fondatori delle due diocesi unite, rispettivamente san Paride e san Casto, difende la dottrina e la morale cattolica in occasione dei referendum sull'ambito del divorzio e sull'aborto, ricostruisce la cattedrale di Teano, le chiese danneggiate in tutta la diocesi e gli episcopi di Teano e di Pignataro Maggiore.

Durante la sua guida come vescovo di Calvi e Teano, vive numerosissimi eventi della Chiesa particolarmente importanti come il Concilio Vaticano II, il Giubileo straordinario del 1966, quello ordinario del 1975 e quello della Redenzione nel 1983.

Si ritira il 17 agosto 1984 per raggiunti limiti d'età, diventando vescovo emerito.

In seguito si trasferisce a Visciano, comune italiano in provincia di Napoli, presso il quale muore il 1º dicembre 1987 all'età di settantanove anni.

I funerali si svolgono due giorni dopo nello stesso Visciano, presso il Santuario di Maria Santissima del Carpinello, presieduti dall'arcivescovo Giuseppe Costanzo e concelebrati da quindici vescovi.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Samo Successore
Antonin Alois Weber 28 maggio 1949 - 23 febbraio 1952 Giuseppe Olivotti
Predecessore Vescovo di Muro Lucano Successore
Giacomo Palombella 23 febbraio 1952 - 5 settembre 1954 Antonio Rosario Mennonna
Predecessore Vescovo di Calvi e Teano Successore
Giacomo Palombella 5 settembre 1954 - 17 agosto 1984 Felice Cece
Controllo di autoritàVIAF (EN89096066 · ISNI (EN0000 0000 6172 2200 · SBN SBLV021087 · BAV 495/89064 · WorldCat Identities (ENviaf-89096066