I migliori anni della nostra vita (film 1946)

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I migliori anni della nostra vita
La locandina d'epoca
Titolo originaleThe Best Years of Our Lives
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1946
Durata172 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37 : 1
Generedrammatico
RegiaWilliam Wyler
SoggettoMacKinlay Kantor
SceneggiaturaRobert E. Sherwood
ProduttoreSamuel Goldwyn
Casa di produzioneRKO Pictures
Distribuzione in italianoENIC (1948)
FotografiaGregg Toland
MontaggioDaniel Mandell
MusicheHugo Friedhofer
ScenografiaPerry Ferguson (Art Director), George Jenkins (Art Director), Julia Heron (Set Decorator)
CostumiIrene Sharaff
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Doppiaggio originario (1948)

Ridoppiaggio TV (1973)

I migliori anni della nostra vita (The Best Years of Our Lives) è un film del 1946 diretto da William Wyler. È ispirato al romanzo Glory for Me scritto da MacKinlay Kantor un anno prima.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Fredric March, Myrna Loy, Dana Andrews, Teresa Wright, e, seduto al piano, Hoagy Carmichael, in una foto promozionale del film

Al termine della seconda guerra mondiale tre reduci, il sergente Al Stephenson, il capitano di aviazione Fred Derry e il marinaio Homer Parrish fanno conoscenza su un aereo militare durante il volo di ritorno a casa verso Boone City. Fred, comandante su un aereo bombardiere operante in Europa, è stato decorato; Homer ha perso le mani per le ustioni subite quando la sua portaerei è stata affondata e ora usa delle protesi con un gancio meccanico; Al operava invece in un plotone di fanteria sul fronte del Pacifico. I tre si imbattono nelle numerose problematiche del reinserimento nella vita civile.

Il più giovane, Homer, verrà aiutato dalla sorellina e da Wilma, sua comprensiva vicina di casa e fidanzata, a superare il profondo disagio per i continui sguardi altrui di pietà; il più anziano, Al, dopo un periodo di crisi e di riadattamento, con il supporto della moglie Milly e dei due figli, Peggy e Rob, riprenderà il suo posto in banca (ma dovrà anche confrontarsi con le proprie crisi di coscienza); e Fred, l'ex capitano dell'aviazione, superato il tradimento della bellissima moglie Marie, mai realmente conosciuta (si erano sposati appena 20 giorni prima che lui partisse per il fronte) riscoprirà infine la fiducia nell'avvenire e la gioia di un nuovo, importante legame affettivo proprio con Peggy (la figlia di Al) alle nozze di Homer con Wilma.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1989 è stato inserito fra i film conservati nel National Film Registry presso la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America.[2]

Harold Russell, l'attore canadese interprete del ruolo di Homer Parrish, era un vero reduce della seconda guerra mondiale e, da sergente dei parà, aveva veramente perduto entrambe le mani. Egli ricevette, durante la cerimonia di consegna degli Oscar una seconda statuetta (premio speciale), per "aver portato speranza e coraggio ai compagni veterani" grazie alla sua interpretazione nel film. Russell resta il solo attore ad aver ricevuto 2 Oscar nel medesimo anno e per il medesimo film.

Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al 37º posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,[3] posizione riconfermata dieci anni dopo nella lista aggiornata.[4]

Remake[modifica | modifica wikitesto]

Il film ebbe un remake televisivo nel 1975 "Returning Home" interpretato da Tom Selleck e diretto da Daniel Petrie e ambientato subito dopo la guerra del Vietnam.

Il film del 2019: I migliori anni della nostra vita non è un remake di questo del 1946, ma ha solo lo stesso titolo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Brussels World Film Festival 1947, su books.google.it, google.it. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  2. ^ (EN) National Film Registry, su loc.gov, National Film Preservation Board. URL consultato il 3 gennaio 2012.
  3. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  4. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies - 10th Anniversary Edition, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Lawrence J. Quirk, The Films of Myrna Loy, The Citadel Press Secaucus, New Jersey ISBN 0-8065-0735-7
  • (EN) Richard B. Jewell e Vernon Harbin, The RKO Story, Arlington House, 1982, ISBN 0-517-54656-6.

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