François-Xavier Nguyễn Văn Thuận

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
François-Xavier Nguyễn Văn Thuận
cardinale di Santa Romana Chiesa
Gaudium et Spes
 
Incarichi ricoperti
 
Nato17 aprile 1928 a Huế
Ordinato presbitero11 giugno 1953 dal vescovo Jean-Baptiste Urrutia, M.E.P. (poi arcivescovo)
Nominato vescovo13 aprile 1967 da papa Paolo VI
Consacrato vescovo24 giugno 1967 dall'arcivescovo Angelo Palmas
Elevato arcivescovo24 aprile 1975 da papa Paolo VI
Creato cardinale21 febbraio 2001 da papa Giovanni Paolo II
Deceduto16 settembre 2002 (74 anni) a Roma
 

François-Xavier Nguyễn Văn Thuận (Huế, 17 aprile 1928Roma, 16 settembre 2002) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico vietnamita. Nel 2017 è stato dichiarato venerabile da papa Francesco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Huế il 17 aprile 1928 e fu ordinato sacerdote l'11 giugno 1953. Apparteneva alla stessa famiglia, di antica tradizione cattolica, del presidente sud-vietnamita Ngô Đình Diệm e dell'arcivescovo Pierre Martin Ngô Đình Thục, fratello di quest'ultimo.

Nominato vescovo di Nha Trang il 13 aprile 1967, nel 1975 fu nominato arcivescovo coadiutore di Saigon; due giorni dopo fu arrestato dalla polizia. Trascorse 13 anni in prigione, di cui nove in isolamento.[1] Venne liberato il 21 novembre 1988, giorno nel quale la Chiesa cattolica celebra la festa della Presentazione al Tempio della Beata Vergine Maria; proprio per questa coincidenza di data disse: «La Madonna mi libera».[2]

Nel 1998 papa Giovanni Paolo II lo nominò presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

Fu incaricato, sempre da Giovanni Paolo II, di tenere gli esercizi spirituali per la quaresima del 2000 per tutta la curia romana.

Papa Giovanni Paolo II lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 21 febbraio 2001, quarto porporato vietnamita della storia.

Morì alle 6 del 16 settembre 2002 all'età di 74 anni per un carcinoma del colon-retto. In tale occasione papa Giovanni Paolo II ne scrisse: «Lascia il ricordo indelebile di una vita spesa nell'adesione coerente ed eroica alla propria vocazione».[3]

Le esequie si sono tenute il 20 settembre alle ore 17.30 all'Altare della Confessione della Basilica di San Pietro. La liturgia esequiale è stata presieduta da papa Giovanni Paolo II, che ha tenuto l'omelia e il rito dell'ultima commendatio e della valedictio.[4] La liturgia eucaristica è stata celebrata dal cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato.

Il 6 giugno 2012 le sue spoglie mortali sono state traslate, con solenne cerimonia presieduta dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, dalla tomba sita nel Cimitero del Verano ad una appositamente costituita presso la diaconia di Santa Maria della Scala, di cui era stato titolare.

Il processo di beatificazione[modifica | modifica wikitesto]

Il 22 ottobre 2010 si è aperta la fase diocesana del processo di beatificazione del porporato nel Palazzo Lateranense.[5] Il postulatore della sua causa di beatificazione è il dott. Waldery Hilgeman.

L'apertura di tale procedimento è risultata sgradita al governo vietnamita proprio per le condanne inflitte dallo Stato al porporato. In tale ottica, il Vietnam ha impedito ad un suo concittadino, critico letterario ed ex funzionario che aveva testimoniato all'inchiesta canonica, di lasciare il paese per partecipare alla cerimonia di chiusura dell'inchiesta diocesana nel processo di beatificazione a Roma.[6]

Il 5 luglio 2013 è terminata la fase diocesana della causa di beatificazione. Durante la funzione, il cardinale Agostino Vallini ha definito Nguyễn Văn Thuận «un autentico campione del Vangelo vissuto».[7]

Il 4 maggio 2017 la Congregazione delle cause dei santi ne ha riconosciuto le virtù eroiche, dichiarandolo venerabile.[8]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

In italiano[modifica | modifica wikitesto]

  • Il cammino della speranza. Testimoniare con gioia l'appartenenza a Cristo, Roma, Città Nuova, 1992, ISBN 88-311-4377-8; ed. 2010: ISBN 978-88-311-4377-6.
  • Cinque pani e due pesci. Dalla sofferenza del carcere una gioiosa testimonianza di fede, Cinisello Balsamo, San Paolo Edizioni, 1997, ISBN 88-215-3512-6.
  • La speranza non delude. Alla luce della Scrittura e del Concilio, Roma, Città Nuova, 1997, ISBN 88-311-4396-4.
  • Preghiere di speranza. Tredici anni in carcere, Cinisello Balsamo, San Paolo Edizioni, 1997, ISBN 88-215-3504-5.
  • Testimoni della speranza. Esercizi spirituali tenuti alla presenza di S.S. Giovanni Paolo II, Cappella "Redemptoris Mater", 12-18 marzo 2000, Roma, Città Nuova, 2000, ISBN 88-311-4238-0.
  • Spera in Dio! 100 pagine di F.-X. Nguyên Thuân, a cura di Lucia Velardi, Roma, Città Nuova, 2008, ISBN 978-88-311-4571-8.
  • Vivere le virtù alla luce della Scrittura e del Concilio Vaticano II, Roma, Città Nuova, 2012, ISBN 978-88-311-4439-1.
  • Dieci A da ricordare nella vita. Un itinerario di meditazione e di preghiera, Roma, Città Nuova, 2013, ISBN 978-88-311-6539-6.
  • La gioia di vivere la fede, a cura del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2013, ISBN 978-88-209-9114-2.
  • Lettere pastorali sulle orme del Concilio Vaticano II, a cura del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2013, ISBN 978-88-209-9105-0.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ José Antonio Varela Vidal e Waldery Hilgeman, Un uomo di speranza che amava i suoi persecutori, su Zenit, 18 luglio 2012. URL consultato il 20 maggio 2020.
  2. ^ Marco Guerra, Cardinale Van Thuan, eroe cristiano di speranza e amore, su VaticanNews, 13 giugno 2018. URL consultato il 20 maggio 2020.
  3. ^ Giovanni Paolo II, Telegrammi di cordoglio del Santo Padre per la scomparsa del Card. François-Xavier Nguyên Van Thuân, in Bollettino. Sala Stampa della Santa Sede, 17 settembre 2002. URL consultato il 4 maggio 2017.
  4. ^ Giovanni Paolo II, Cappella papale per le Esequie del Cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuán. Omelia del Santo Padre, su La Santa Sede, 20 settembre 2002. URL consultato il 20 maggio 2020.
  5. ^ Thanh Thuy, Si apre oggi la causa di beatificazione del card. Francis Xavier Nguyen Van Thuan, su AsiaNews, 22 ottobre 2010. URL consultato il 20 maggio 2020.
  6. ^ Hanoi contro la beatificazione del card. Van Thuân. Testimone processo fermato in aeroporto, su AsiaNews, 12 luglio 2013. URL consultato il 4 maggio 2017.
  7. ^ Laura Badaracchi, Conclusa l'inchiesta diocesana per la beatificazione del cardinale Van Thuân, su Vicariatus Urbis. Il Portale della Diocesi di Roma. URL consultato il 4 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2017). Articolo da RomaSette. Notizie dalla Diocesi e dalla città di Roma.
  8. ^ Promulgazione di Decreti della Congregazione delle Cause dei Santi, in Bollettino. Sala Stampa della Santa Sede, 4 maggio 2017. URL consultato il 9 maggio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Nha Trang Successore
Marcel Piquet, M.E.P. 13 aprile 1967 – 24 aprile 1975 Paul Nguyễn Văn Hòa
Predecessore Vescovo titolare di Vadesi
(titolo personale di arcivescovo)
Successore
Manuel Martín del Campo Padilla 24 aprile 1975 – 21 febbraio 2001 Guillermo Dela Vega Afable
Predecessore Vicepresidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace Successore
Jorge María Mejía 24 novembre 1994 – 24 giugno 1998 vacante
Predecessore Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace Successore
Roger Etchegaray 24 giugno 1998 – 16 settembre 2002 Renato Raffaele Martino
Predecessore Cardinale diacono di Santa Maria della Scala Successore
Carlos Oviedo Cavada, O. de M. 21 febbraio 2001 – 16 settembre 2002 Stanisław Kazimierz Nagy, S.C.I.
Controllo di autoritàVIAF (EN76368419 · ISNI (EN0000 0001 1071 5243 · SBN TO0V262536 · BAV 495/338652 · LCCN (ENn95110601 · GND (DE122498445 · BNE (ESXX906446 (data) · BNF (FRcb122249835 (data) · NDL (ENJA00930728 · CONOR.SI (SL43294563 · WorldCat Identities (ENlccn-n95110601