Coordinate: 54°53′56.04″N 23°53′07.44″E

Fortezza di Kaunas: differenze tra le versioni

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La '''fortezza di Kaunas''' ({{lituano|Kauno tvirtovė}}, {{Russo|Кοвенская крепость|Kovenskaja krepost'}}) è un insieme di rovine di un [[fortificazione|complesso fortificato]] situato a [[Kaunas]], in Lituania. Fu costruita e rinnovata tra il 1882 e il 1915 per proteggere i confini occidentali dell'[[Impero russo]]: venne poi classificata come struttura bellica di "prima classe" nel 1887. Durante la [[prima guerra mondiale]], il complesso risultò la base operativa e difensiva più estesa dell'intero stato, con ben 65 km² di superficie di estensione.<ref>{{Cita web|url=http://vilniusexploring.lt/en/kaunas/|titolo=Kaunas|lingua=en|accesso=19 settembre 2020}}</ref>
La '''fortezza di Kaunas''' ({{lituano|Kauno tvirtovė}}, {{Russo|Кοвенская крепость|Kovenskaja krepost'}}) è un insieme di rovine di un [[fortificazione|complesso fortificato]] situato a [[Kaunas]], in [[Lituania]]. Costruita e ammodernata tra il 1882 e il 1915 per proteggere i confini occidentali dell'[[Impero russo]], venne classificata come struttura bellica di "prima classe" nel 1887. Durante la [[prima guerra mondiale]], il complesso divenne la base operativa e difensiva più estesa dell'intero Stato, con ben 65 km² di superficie di estensione.


La fortezza subì un primo assalto nel 1915, quando la [[Impero tedesco|Germania]] attaccò l'Impero russo e resistette undici giorni prima di cadere in mano al nemico. Dopo la Grande Guerra, l'importanza militare della fortezza diminuì e al contempo molte delle apparecchiature e dei sistemi difensivi divennero sempre più obsoleti. Per questo motivo divenne poi sede di varie istituzioni civili e di un presidio.<ref name="spyra130">{{en}}Wolfgang Spyra; Michael Katzsch, ''[https://books.google.it/books?id=lXy9BAAAQBAJ&pg=PA130&dq=kaunas+fortress+garrison&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjn4O-Y1ZzpAhV566YKHSgQAU0Q6AEIKzAB#v=onepage&q=kaunas%20fortress%20garrison&f=false Environmental Security and Public Safety]'', Springer Science & Business Media, 2007, ISBN 978-14-02-05644-4, p. 130.</ref>
La fortezza subì un primo assalto nel 1915, quando la [[Impero tedesco|Germania]] attaccò l'Impero russo e resistette undici giorni prima di cadere in mano al nemico. Dopo la Grande Guerra, l'importanza militare della fortezza diminuì e al contempo molte delle apparecchiature e dei sistemi difensivi divennero sempre più obsoleti. Per questo motivo divenne poi sede di varie istituzioni civili e di un presidio.


Durante la [[seconda guerra mondiale]], alcune sezioni del complesso della fortezza furono utilizzate dalla [[Germania nazista]] per la detenzione, l'interrogatorio e l'esecuzione di prigionieri. Circa 50.000 persone vi persero la vita, tra cui oltre 30.000 vittime dell'[[Olocausto]].<ref>{{en}}Marcelline Hutton, ''[https://books.google.it/books?id=5081VX1JFCwC&pg=PA22&dq=kaunas+fortress+30.000+deaths&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjzxJOH2ZzpAhXHwMQBHfxABhcQ6AEIOTAD#v=onepage&q=kaunas%20fortress%2030.000%20deaths&f=false Falling in Love with the Baltics]'', AuthorHouse, 2009, ISBN 978-14-34-37031-0, p. 22.</ref> Alcune aree sono state restaurate da allora; il [[Nono forte|Nono Forte]] ospita un museo e un memoriale dedicato alle vittime delle esecuzioni di massa in tempo di guerra. Il complesso è l'esempio rimanente meglio conservato di una fortezza dell'Impero russo.<ref name=Orlov18/>
Durante la [[seconda guerra mondiale]], alcune sezioni del complesso della fortezza furono utilizzate dalla [[Germania nazista]] per la detenzione, l'interrogatorio e l'esecuzione di prigionieri. Furono circa 50.000 le vittime uccise nella struttura, di cui oltre 30.000 nell'ambito dell'[[Olocausto]]. Alcune aree subirono ulteriori modifiche a seguito del conflitto globale, come per esempio nel caso del [[Nono forte]], il quale ospita un museo e un memoriale dedicato alle vittime delle esecuzioni di massa in tempo di guerra. Il complesso resta l'esempio meglio conservato di una fortezza realizzata durante l'epoca imperiale russa.


== Contesto storico ==
== Storia ==
=== Le origini ===
[[File:Tsar Alexander II -6.jpg|thumb|Fu un editto del 1879 emesso dallo zar [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]] ad avviare la costruzione della fortezza di Kaunas]]


La città di Kaunas si trova alla [[confluenza]] di due fiumi, il [[Nemunas|Neman]] e il [[Neris]], che collegano l'[[regioni della Lituania|interno della Lituania]] e la sua capitale, [[Vilnius]], al [[Mar Baltico]]. Già dal I secolo i [[Balti (popolo)|balti]] si erano insediati, scontrandosi tempo dopo con gli [[Scandinavia|scandinavi]] e gli [[slavi]]; l'[[Ordine teutonico]] iniziò a prendere di mira le terre lituane all'inizio del XIII secolo.<ref>Frucht 2005, p. 128.</ref> Poiché [[geografia della Lituania|la Lituania era molto boscosa]] e alcune regioni erano impraticabili, l'interno era talvolta accessibile esclusivamente dai fiumi quando congelavano e durante la breve stagione del raccolto secco alla fine dell'estate.<ref name=rowell>Rowell 1994, pp. 49-54.</ref> Per ovviare a queste asperità, quando i tedeschi si insediarono decisero di costruire delle strutture difensive lungo il fiume Nemunas fino al XIV secolo, tra cui un [[castello di Kaunas|castello di mattoni a Kaunas]].<ref name=rowell/><ref name=cityofkaunas>{{Cita web|lingua=en|url=http://en.kaunas.lt/city/city-history|titolo=Kaunas: An Historical Overview|accesso=19 settembre 2020|data=16 settembre 2015}}</ref> La città viene menzionata per la prima volta in fonti scritte nel 1361; ricevette i [[diritto di Magdeburgo|diritti di Magdeburgo]], ottenendo in questo modo l'autonomia e vantaggi commerciali da [[Vitoldo il Grande]] nel 1408. Un avamposto della [[Lega anseatica]] fu creato lì nel 1441. Alla fine del XVI secolo, Kaunas era diventato un importante centro commerciale nella Lituania, ma piaghe, incendi e guerre influenzarono negativamente il paese e la città durante il XVII e il XVIII secolo.<ref name=cityofkaunas/> Dopo le [[spartizioni della Polonia]] alla fine del 1700, la Lituania fu incorporata nell'[[Impero russo]]. Due importanti progetti del XIX secolo contribuirono al rilancio di Kaunas. Il [[canale di Augustów]], completato nel 1832 e che collegava il Neman al [[Mar Nero]], e la [[Ferrovia San Pietroburgo-Varsavia|linea ferroviaria]] ultimata nel 1862 che collegava [[San Pietroburgo]], [[Varsavia]] e la [[Impero tedesco|Germania]] passando per l'insediamento; il fatto che i collegamenti tranviari fossero scarsi verso Occidente dalla Russia ne accrebbe il valore.<ref name=cityofkaunas/><ref>{{en}}John Noble; Robin Gauldie, ''[https://books.google.it/books?id=hZ8iAQAAIAAJ&q=kaunas+st+petersburg+warsaw+railway&dq=kaunas+st+petersburg+warsaw+railway&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjumcCpiZ3pAhUNy6YKHZ8rCoAQ6AEIJTAA Estonia, Latvia & Lithuania]'', Lonely Planet, 1997, ISBN 978-08-64-42416-7, p. 88.</ref><ref>Mearsheimer 2001, p. 70.</ref>
La città di Kaunas si trova alla [[confluenza]] di due fiumi, il [[Nemunas]] e il [[Neris]], che collegano l'interno della [[Lituania]] e la sua capitale, [[Vilnius]], al [[Mar Baltico]]. Già dal I secolo i [[Balti (popolo)|Balti]] si erano insediati, scontrandosi tempo dopo con i [[Vichinghi]] e gli [[Slavi]]; l'[[Ordine teutonico]] iniziò a prendere di mira le terre lituane all'inizio del XIII secolo.<ref>{{cita|Frucht (2005)|p. 128}}.</ref> Poiché la Lituania era molto boscosa e alcune regioni erano impraticabili, l'interno era talvolta accessibile esclusivamente dai fiumi quando congelavano e durante la breve stagione del raccolto secco alla fine dell'estate.<ref name="rowell">{{cita|Rowell (2014)|pp. 49-54}}.</ref> Per ovviare a queste asperità, quando i tedeschi si insediarono decisero di costruire delle strutture difensive lungo il fiume Nemunas fino al XIV secolo, tra cui un [[castello di Kaunas|castello di mattoni a Kaunas]].<ref name="rowell"/><ref name="cityofkaunas">{{Cita web|lingua=en|url=http://en.kaunas.lt/city/city-history|titolo=Kaunas: An Historical Overview|accesso=19 settembre 2020|data=16 settembre 2015}}</ref> La città viene menzionata per la prima volta in fonti scritte nel 1361 e adottò il [[diritto di Magdeburgo]], ottenendo in questo modo l'autonomia e vantaggi commerciali da [[Vitoldo il Grande]] nel 1408. Un avamposto della [[Lega anseatica]] fu creato lì nel 1441. Alla fine del XVI secolo, Kaunas era diventato un importante centro commerciale nella Lituania, ma le epidemie, gli incendi e le guerre ne ridussero le capacità di crescita durante il XVII e il XVIII secolo.<ref name="cityofkaunas"/> Dopo le [[spartizioni della Polonia]] avvenute alla fine del Settecento, la Lituania fu incorporata nell'[[Impero russo]]. Due importanti progetti del XIX secolo contribuirono al rilancio di Kaunas, ovvero il [[canale di Augustów]], completato nel 1832 e che collegava il Nemunas al [[Mar Nero]], e la [[Ferrovia San Pietroburgo-Varsavia|linea ferroviaria]] ultimata nel 1862 che collegava [[San Pietroburgo]], [[Varsavia]] e la [[Impero tedesco|Germania]] passando per l'insediamento. La scarsa presenza di collegamenti tranviari verso Occidente dalla Russia ne accrebbe ulteriormente il valore.<ref name="cityofkaunas"/><ref>{{cita libro|lingua=en|autore=John Noble|autore2=Robin Gauldie|titolo=Estonia, Latvia & Lithuania|editore=Lonely Planet|anno=1997|isbn=978-08-64-42416-7|p=88}}</ref><ref>{{cita|Mearsheimer (2001)|p. 70}}.</ref>


[[File:Tsar Alexander II -6.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.8|[[Alessandro II di Russia]]. Fu un suo editto del 1879 emesso ad ordinare l'avvio della costruzione della fortezza di Kaunas]]
I confini occidentali della Russia avevano bisogno di rifornimenti e supporto, soprattutto dopo che svariate truppe si erano insediate in fortezze già presenti o al tempo realizzate in [[Lettonia]], [[Estonia]], [[Ucraina]] e [[Bielorussia]]. L'ipotesi di costruire una struttura difensiva in Lituania fu discussa senza portare ad alcuno sbocco nel 1796,<ref>Orlov 2007, p. 34.</ref> ma non poté essere ignorata a seguito dell'[[campagna di Russia|invasione francese della Russia]] nel 1812 guidata da [[Napoleone]].<ref name=AP>Pociūnas 2008, p. 14.</ref> La [[Grande Armée]] riuscì ad attraversare il Nemunas vicino a Kaunas nel suo viaggio verso [[Mosca (Russia)|Mosca]] senza grosse difficoltà.<ref>{{en}}Insight Guides, ''[https://books.google.it/books?id=llWXDwAAQBAJ&pg=PT639&dq=grande+armee+kaunas&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjijZCaip3pAhWI0KYKHXlxBzUQ6AEILTAB#v=onepage&q=grande%20armee%20kaunas&f=false Estonia, Latvia & Lithuania]'' (ed. 6), Apa Publications (UK) Limited, 2019, ISBN 978-17-89-19829-4, p. 639.</ref> Una [[Unificazione della Germania|Germania sempre più unificata]] veniva guardata con vivido interesse e senso di preoccupazione dall'Impero nella seconda metà del secolo.<ref>Millett 1987, p. 286.</ref> Una fortezza a Kaunas avrebbe rappresentato di certo un ostacolo chi avesse attaccato da ovest, poiché non avrebbe avuto la possibilità di raggiungere celermente [[Riga]] e [[Vilnius]]. Per controllare la regione, era infatti necessario prima espugnare Kaunas. Sulla base di questi dati e in virtù della posizione della città su due fiumi, i funzionari russi decisero di costruirvi una fortezza. Dopo diverse postdatazioni, il 7 luglio 1879 lo [[zar]] [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]] emanò un editto che ne ordinava la costruzione.<ref>{{en}}Robert Wayne Heingartner, ''[https://books.google.it/books?id=1Sax5nVnAVUC&pg=PA45&dq=1879+kaunas+fortress&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjc15v2ip3pAhUoxaYKHUF7BIcQ6AEIJTAA#v=onepage&q=1879%20kaunas%20fortress&f=false Lithuania in the 1920s: A Diplomat's Diary]'', Rodopi, 2009, ISBN 978-90-42-02760-2, p. 45.</ref>


I confini occidentali della Russia avevano bisogno di rifornimenti e supporto, soprattutto dopo che svariate truppe si erano insediate in fortezze già presenti o al tempo realizzate in [[Lettonia]], [[Estonia]], [[Ucraina]] e [[Bielorussia]]. L'ipotesi di costruire una struttura difensiva in Lituania fu discussa senza portare ad alcuno sbocco nel 1796, ma non poté essere ignorata a seguito dell'[[campagna di Russia|invasione francese della Russia]] nel 1812 guidata da [[Napoleone]].<ref>{{cita|Orlov (2007)|p. 34}}.</ref><ref name="AP">{{cita|Pociūnas (2008)|p. 14}}.</ref> La [[Grande Armée]] riuscì ad attraversare il Nemunas vicino a Kaunas nel suo viaggio verso [[Mosca (Russia)|Mosca]] senza grosse difficoltà.<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Insight Guides|url=https://books.google.it/books?id=llWXDwAAQBAJ&pg=PT639|titolo=Estonia, Latvia & Lithuania|edizione=6|editore=Apa Publications (UK) Limited|anno=2019|isbn=978-17-89-19829-4|p=639}}</ref> Il processo di [[unificazione della Germania]] veniva guardato con vivido interesse e senso di preoccupazione dall'impero nella seconda metà del secolo.<ref>{{cita|Millett (1990)|p. 286}}.</ref> Una fortezza a Kaunas avrebbe rappresentato di certo un ostacolo per chi avesse attaccato da ovest, poiché non ci sarebbe stata la possibilità di raggiungere celermente [[Riga]] e [[Vilnius]] senza prima espugnare la città lituana. Sulla base di queste considerazioni e in virtù della posizione dell'insediamento a ridosso di due corsi d'acqua, i funzionari russi si convinsero a costruirvi una roccaforte militare. Dopo diversi rinvii, il 7 luglio 1879 lo [[zar]] [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]] emanò un editto che ne ordinava la costruzione.<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Robert Wayne Heingartner|url=https://books.google.it/books?id=1Sax5nVnAVUC&pg=PA45|titolo=Lithuania in the 1920s: A Diplomat's Diary|editore=Rodopi|anno=2009|isbn=978-90-42-02760-2|p=45}}</ref>
== Costruzione ==

=== Costruzione ===
{|class="wikitable" border="1" style="width:80%;"
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|-
! rowspan=2|Costruzione della Fortezza di Kaunas<ref name=AP/>
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! colspan=9 | Batterie
! colspan=9 | Batterie
! colspan=9 | Forti
! colspan=9 | Forti
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| Inizio della costruzione || 1882 || 1883 || 1883 || 1884 || 1884 || 1883 || 1884 || 1883 || 1883 || 1883 || 1883 || 1883 || 1883 || 1883 || 1883 || 1884 || 1890 || 1903
| Inizio della costruzione || 1882 || 1883 || 1883 || 1884 || 1884 || 1883 || 1884 || 1883 || 1883 || 1883 || 1883 || 1883 || 1883 || 1883 || 1883 || 1884 || 1890 || 1903
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| Fine della costruzione || 1889 ||1888 || 1888 || 1888 || 1888 || 1888 || 1888 || 1888 || 1888 || 1889 || 1888 || 1889 || 1888 || 1889 || 1889 || 1889 || ~1907 || 1911<ref name=Orlov52>Orlov 2007, pp. 52-54.</ref>
| Fine della costruzione || 1889 ||1888 || 1888 || 1888 || 1888 || 1888 || 1888 || 1888 || 1888 || 1889 || 1888 || 1889 || 1888 || 1889 || 1889 || 1889 || ~1907 || 1911<ref name="Orlov52">{{cita|Orlov (2007)|pp. 52-54}}.</ref>
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[[File:Kauno soboras.St. Michael the Archangel's Church.Kaunas.jpg|thumb|La chiesa della Guarnigione, costruita per il presidio della fortezza]]
[[File:Kauno soboras.St. Michael the Archangel's Church.Kaunas.jpg|miniatura|La chiesa della Guarnigione, costruita per il presidio della fortezza]]

Il primo progetto fu supervisionato dai generali Nikolaj Obručev, Konstantin Zverev e Ivan Volberg.<ref name=Orlov>Orlov 2007, p. 15.</ref> Come previsto da subito, la fortezza avrebbe ricoperto un enorme areale, costituito da sette forti e nove batterie difensive disposte in cerchi concentrici. Fu prevista la realizzazione di edifici e infrastrutture quali caserme, nuove strade e un deposito di munizioni. La costruzione iniziò nel 1882;<ref>{{Cita web|url=https://kaunasfilmoffice.com/lokacijos/kaunas-fortress/|titolo=Kaunas Fortress|lingua=en|accesso=19 settembre 2020}}</ref> circa 4.000 lavoratori cooperarono per il progetto.<ref name="AP"/> Le strutture principali erano concentrate a [[Freda]], [[Panemunė]], [[Aleksotas]] e nella nuova sezione della città. Il progetto influenzò in modo significativo la vita di ogni giorno dei residenti di Kaunas, pensandosi addirittura di amministrare la fortezza in maniera autonoma, con un consiglio militare posto a presidio; il suo comandante scrisse che "Non esiste la città di Kaunas, c'è solo la fortezza di Kaunas".<ref name="spyra130"/>

I primi forti furono costruiti usando mattoni rinforzati con spessi bastioni di terra, che furono incorporati nel rilievo circostante, rendendoli più difficili da superare.<ref>{{Cita web|url=https://www.kaunorajonas.lt/index.php?module=tourism&action=view_poi&id=350|titolo=The First Fort of Kaunas Fortress|lingua=en|accesso=19 settembre 2020}}</ref> Essi erano simmetrici, solitamente pentagonali, con postazioni usufruibili per la [[fanteria]] e l'[[artiglieria]]. Le fortezze furono costruite secondo il disegno di fortezza russo standard del tempo. Pertanto, i primi sette forti erano molto simili; differivano solo nella disposizione dei loro interni, nel loro adattamento ai rilievi circostanti e in alcuni dettagli costruttivi. Inoltre, i successivi rinnovamenti non modificarono di molto l'assetto originario.<ref name=Orlov/> Le batterie furono costruite tra forti adiacenti; si trattava di fortificazioni contenenti vari tipi di artiglieria, situate lungo le linee esterne della fortezza e di solito erette sulle colline.<ref name=Orlov/> La prima fase della costruzione fu completata nel 1887.<ref name="kunce">{{en}}Albinas Kuncevičius, ''[https://books.google.it/books?id=0w0hAQAAIAAJ&q=1887+kaunas+fortress&dq=1887+kaunas+fortress&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwidnra7j53pAhVMcZoKHW-6Bq0Q6AEIJTAA Defensive Fortifications in Lithuania]'', Vaga, 2001, ISBN 978-54-15-01601-3, pp. 14/94.</ref><ref name=LTE>Zinkus 1979, p. 395.</ref> La fortezza fu insignita dello status di prima classe in quell'anno, affermandone ancora una volta se ce ne fosse stato ulteriore bisogno della sua importanza. Otto Klem venne nominato come suo primo comandante.<ref name=LTE/> Al contempo, furono statuite disposizioni che gestissero l'impatto della fortezza sulla città e sulle aree circostanti; l'altezza degli edifici civili della fortezza fu limitata.<ref name=ML/>


Il progetto originale fu supervisionato dai generali Nikolaj Obručev, Konstantin Zverev e Ivan Volberg.<ref name="Orlov">{{cita|Orlov (2007)|p. 15}}.</ref> Come previsto sin da subito, la fortezza avrebbe dovuto estendersi su un enorme spazio, costituito da sette forti e nove batterie difensive disposte in cerchi concentrici. Fu prevista la realizzazione di edifici e infrastrutture quali caserme, nuove strade e un deposito di munizioni. La costruzione iniziò nel 1882 e circa 4.000 lavoratori cooperarono per il progetto.<ref name="AP"/><ref>{{Cita web|url=https://kaunasfilmoffice.com/lokacijos/kaunas-fortress/|titolo=Kaunas Fortress|lingua=en|accesso=19 settembre 2020}}</ref> Le strutture principali si concentravano nei quartieri di Freda, [[Panemunė]], Aleksotas e in quello di più recente costruzione della città. Il ruolo che si intendeva attribuire alla fortezza andavano anche oltre l'ambito militare, tanto che si pensava di istituire un consiglio militare che amministrasse in maniera autonoma sia la città sia il presidio; un suo comandante riferì a tal proposito: «Non esiste la città di Kaunas, c'è solo la fortezza di Kaunas».<ref name="spyra130">{{cita|Spyra e Katzsch (2007)|p. 130}}.</ref>
[[File:IX Fort (2008-09-20)13.jpg|thumb|Uno dei tunnel più lunghi del [[Nono forte|Nono Forte]]]]


I primi forti vennero costruiti usando mattoni rinforzati con spessi bastioni di terra, i quali furono incorporati nel rilievo circostante per risultate più difficili da superare.<ref>{{Cita web|url=https://www.kaunorajonas.lt/index.php?module=tourism&action=view_poi&id=350|titolo=The First Fort of Kaunas Fortress|lingua=en|accesso=19 settembre 2020}}</ref> Essi erano simmetrici, solitamente pentagonali, con postazioni usufruibili per la [[fanteria]] e l'[[artiglieria]]. Le fortezze furono costruite secondo gli schemi di progettazione delle fortezze imperiali russe tipici dell'epoca. Questo giustifica la forma decisamente simile dei primi sette forti, distinguibili soltanto per la disposizione dei loro interni, per la necessità di adattarli ai rilievi su cui sorgevano e per alcuni dettagli minori. Inoltre, i successivi rinnovamenti non modificarono di molto l'assetto originario.<ref name="Orlov"/> Le batterie trovarono spazio tra i forti adiacenti e ospitavano vari tipi di artiglieria, oltre a essere disposte lungo le linee esterne della fortezza e di solito posizionate sulle colline.<ref name="Orlov"/> La prima fase della costruzione si concluse nel 1887, anno in cui la struttura fu classificata come fortezza di prima classe, cioè dall'importanza strategica primaria.<ref name="kunce">{{cita libro|lingua=en|autore=Albinas Kuncevičius|titolo=Defensive Fortifications in Lithuania|editore=Vaga|anno=2001|isbn=978-54-15-01601-3|pp=14, 94}}.</ref><ref name="LTE">{{cita|Zinkus (1979)|p. 395}}.</ref> Otto Klem venne nominato come suo primo comandante.<ref name="LTE"/> Al contempo, furono statuite delle disposizioni che gestissero l'impatto della fortezza sulla città e sulle aree circostanti; l'altezza degli edifici civili della fortezza subì delle limitazioni.<ref name="ML"/>
Nel 1890 iniziarono i lavori sull'[[Ottavo Forte]], noto come Linkuva; furono introdotte nuove tecniche di costruzione, in particolare il [[cemento armato]].<ref name="IX fort">{{Cita web|url=https://584km.lt/en/objects/ix-fort-of-the-kaunas-fortress/|titolo=IX Fort of the Kaunas Fortress|lingua=en|accesso=19 settembre 2020}}</ref> Il forte Linkuva divenne la più moderna trincea, dotata di elettricità, fognature e [[casamatta|casematte]]: il presidio avrebbe ospitato 1.000 persone.<ref name=Orlov/> Allo stesso tempo, furono poste enormi fondamenta e ulteriori strutture difensive, le quali circoscrissero il centro città tra i fiumi [[Nemunas]] e [[Neris]]. Nel 1890 erano stati completati sette forti, erano state costruite strade di servizio ed era stato adottato un ponte ferroviario sul Nemunas per il trasporto militare. Le spese per la fortezza ammontavano fino a quell'anno a oltre nove milioni di [[rublo russo|rubli]].<ref name="kunce"/> I primi mattoni per una chiesa che avrebbe servito il presidio furono posati nel 1891; fu completata nel 1893. L'anno seguente iniziò la costruzione di una ferrovia a [[scartamento ridotto]] dedicata.<ref name=Orlov50>Orlov 2007, p. 50.</ref>


[[File:IX Fort (2008-09-20)13.jpg|sinistra|miniatura|Uno dei tunnel più lunghi del [[Nono forte|Nono Forte]]]]
Il Nono Forte, iniziato nel 1903, fu il primo del suo genere nell'Impero. La struttura era trapezoidale, comprendeva un bastione di fanteria ed era dotata di due torri di guardia corazzate, elettricità e ventilazione. Le pareti delle sue casematte erano coperte di [[sughero]] per ridurre il rumore del fuoco.<ref name=Orlov/> Il costo di questo singolo forte fu di 850.000 rubli.<ref name="Orlov52"/>


Nel 1890 cominciarono i lavori sull'[[Ottavo Forte|Ottavo forte]], noto anche come Linkuva; furono introdotte nuove tecniche di costruzione, in particolare il [[cemento armato]].<ref name="IX fort">{{Cita web|url=https://584km.lt/en/objects/ix-fort-of-the-kaunas-fortress/|titolo=IX Fort of the Kaunas Fortress|lingua=en|accesso=19 settembre 2020}}</ref> Il nuovo forte divenne la più moderna trincea, dotata di elettricità, fognature e [[casamatta|casematte]], con una capienza prevista di 1.000 persone.<ref name="Orlov"/> Allo stesso tempo, si posero enormi fondamenta e ulteriori strutture difensive, le quali circoscrissero il centro città tra i fiumi Nemunas e Neris. Nel 1890 erano stati completati sette forti, avevano visto la luce delle strade di servizio ed era stato ultimato un ponte ferroviario sul Nemunas idoneo al trasporto militare. Le spese per la fortezza ammontavano fino a quell'anno a oltre nove milioni di [[rublo russo|rubli]].<ref name="kunce"/> I primi mattoni per la chiesa che si pensò di realizzare nel presidio furono posati nel 1891 e i lavori per l'edificio religioso venne completato nel 1893. L'anno seguente iniziò la costruzione di una ferrovia a [[scartamento ridotto]] che potesse rafforzare i collegamenti con Kaunas.<ref name="Orlov50">{{cita|Orlov (2007)|p. 50}}.</ref>
[[File:IX Fort (2008-09-20)12.jpg|thumb|Postazione da tiro per cannoni]]


Il [[Nono Forte|Nono forte]], a cui si iniziò a provvedere per la costruzione nel 1903, presentava caratteristiche inedite nella storia dell'architettura bellica russa e costò 850.000 rubli.<ref name="Orlov52"/> La struttura era trapezoidale, comprendeva un bastione di fanteria e vantava di due torri di guardia corazzate, elettricità e ventilazione. Le pareti delle sue casematte erano coperte di [[sughero]] per ridurre il rumore del fuoco.<ref name="Orlov"/>
Il complesso di fortezze e strutture difensive era diviso in quattro settori. Il primo seguiva la riva sinistra dei Nemunas fino alla confluenza con il fiume Jiesia e includeva i primi tre forti. Il secondo settore si estendeva dal monastero di Jiesia al monastero di Pažaislis e comprendeva due forti. Il terzo si estendeva dalla riva destra a quella sinistra del Nemunas; questo settore includeva due forti. Il quarto e ultimo settore sorgeva dalla sponda destra del Neris alla sponda sinistra dei Nemunas, comprendente due forti, tra cui il più recente - il Nono Forte.<ref name="kunce"/>


[[File:IX Fort (2008-09-20)12.jpg|miniatura|Postazione da tiro per cannoni]]
Con lo sviluppo di nuove tecnologie edilizie e belliche, la fortezza fu ripetutamente rinnovata per mantenere la sua efficienza. Nel 1912 fu lanciata una proposta di espansione e ricostruzione.<ref name=LTE/> Questo progetto prevedeva dodici nuovi forti accompagnati da batterie, edifici di supporto e strutture difensive. Il completamento dei lavori fu previsto per il 1917.<ref>Pociūnas 2008, p. 18.</ref> I forti più vecchi dovevano essere completamente circondati dalla nuova costruzione, la quale doveva essere fornita delle più recenti apparecchiature militari.<ref name="wll">{{Cita web|url=https://welovelithuania.com/en/a-quick-guide-to-kaunas-fortress/|titolo=A Quick Guide to Kaunas Fortress|lingua=en|accesso=19 settembre 2020}}</ref> Durante la realizzazione delle nuove strutture, furono costruite nuove trincee difensive e i vecchi forti furono rinforzati con cemento. Tuttavia, quando iniziarono gli scontri sul [[Fronte orientale (1914-1918)|fronte orientale]] durante la [[prima guerra mondiale]], i lavori sulla fortezza furono interrotti.<ref name="IX fort"/> Nel 1915 solo un forte, il Nono, si conformò ai nuovi criteri tecnologici, mentre il Decimo Forte fu eretto solo parzialmente. Il complesso si estendeva al tempo per circa 65 km² e conteneva una ferrovia interna lunga 30 km, una centrale elettrica, un sistema di approvvigionamento idrico, un mulino, una panetteria, una distilleria di [[birra]], una banca alimentare e un telegrafo.<ref name="spyra130"/> Nonostante i rinnovamenti e le nuove costruzioni della fortezza non fossero stati completati, rappresentò lo stesso una sfida per i suoi aggressori.<ref name="wll"/><ref>{{Cita web|url=https://www.visitkaunas.net/kaunas-fortress-xix-century.html|titolo=Kaunas fortress|lingua=en|accesso=19 settembre 2020}}</ref>


Il complesso di fortezze e strutture difensive appariva suddiviso in quattro settori. Il primo seguiva la riva sinistra dei Nemunas fino alla confluenza con il fiume Jiesia e includeva i primi tre forti. Il secondo settore si estendeva dal monastero di Jiesia al monastero di Pažaislis e comprendeva due forti. Il terzo procedeva dalla riva destra a quella sinistra del Nemunas e accorpava due forti. Il quarto e ultimo settore sorgeva dalla sponda destra del Neris alla sponda sinistra dei Nemunas, inglobando due forti tra cui quello più recente, ovvero il Nono forte.<ref name="kunce"/>
== Prima guerra mondiale ==
[[File:II Kauno fortas.The second fort of Kaunas.jpg|thumb|upright=1.2|Il secondo forte dopo il bombardamento tedesco]]


Con lo sviluppo di nuove tecnologie edilizie e belliche, la fortezza sperimentò ripetuti rinnovamenti affinché non risultasse obsoleta. Nel 1912 si decise di avviare un ennesimo piano di espansione e ricostruzione della fortezza, con il quale si prevedeva di aggiungere dodici nuovi forti accompagnati da batterie, edifici di supporto e strutture difensive.<ref name="LTE"/> Si prevedeva che il completamento dei lavori sarebbe avvenuto nel 1917.<ref>{{cita|Pociūnas (2008)|p. 18}}.</ref> Le strutture meno recenti dovevano essere completamente circondate dalla nuova costruzione, la quale doveva essere fornita delle più recenti apparecchiature militari.<ref name="wll">{{Cita web|url=https://welovelithuania.com/en/a-quick-guide-to-kaunas-fortress/|titolo=A Quick Guide to Kaunas Fortress|lingua=en|accesso=19 settembre 2020}}</ref> Durante la realizzazione dei nuovi edifici, si costruirono nuove trincee difensive e i vecchi forti furono rinforzati con cemento. Tuttavia, quando iniziarono gli scontri sul [[Fronte orientale (1914-1918)|fronte orientale]] durante la [[prima guerra mondiale]], i lavori sulla fortezza subirono un'interruzione.<ref name="IX fort"/> Nel 1915 solo un forte, il Nono, si conformò ai nuovi criteri tecnologici, mentre il Decimo forte fu eretto solo parzialmente. Il complesso si estendeva al tempo per circa 65 km² e conteneva una ferrovia interna lunga 30 km, una centrale elettrica, un sistema di approvvigionamento idrico, un mulino, una panetteria, una distilleria di birra, una banca alimentare e un telegrafo.<ref name="spyra130"/><ref>{{cita libro|p=83|lingua=en|titolo=Lithuania: Nature, Traditions, Culture, Cities|autore=Audra Kairienė|edizione=2|editore=R. Paknys|anno=2002|isbn=978-99-86-83049-8}}</ref> Nonostante le neonate costruzioni della fortezza e gli ammodernamenti necessari non fossero stati completati, il complesso rappresentò lo stesso una sfida per i suoi aggressori.<ref name="wll"/><ref>{{Cita web|url=https://www.visitkaunas.net/kaunas-fortress-xix-century.html|titolo=Kaunas fortress|lingua=en|accesso=19 settembre 2020}}</ref>
[[File:42 cm Gamma Mörser AWM A02560.jpeg|thumb|L'[[obice|cannone]] tedesco [[42 cm Gamma Mörser|Gamma-Gerät]]. L'artiglieria tedesca svolse un ruolo chiave nell'offensiva]]


=== Prima guerra mondiale ===
Nel 1915, la [[Impero tedesco|Germania]] e gli [[Imperi Centrali]] iniziarono un'offensiva contro la Russia e avanzarono verso la Lituania e Kaunas. L'esercito tedesco raggiunse la fortezza di Kaunas nel luglio del 1915. In quel momento, circa 90.000 soldati, comandati da Vladimir Grigoriev presidiavano la fortezza.<ref name="boyd133">{{en}}Douglas Boyd, ''[https://books.google.it/books?id=tONxBAAAQBAJ&pg=PT133&dq=Vladimir+Grigoriev+kaunas+fortress&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwizgeT3yp3pAhWDyqYKHfgXBs4Q6AEIJTAA#v=onepage&q=Vladimir%20Grigoriev%20kaunas%20fortress&f=false The Other First World War]'', The History Press, 2014, ISBN 978-07-50-95786-1, p. 133.</ref> Per attaccare la fortezza, i tedeschi schierarono sul campo quattro divisioni poste sotto il comando di [[Karl Litzmann]].<ref name=ML>Kviklys 1991, pp. 242-243.</ref>
[[File:II Kauno fortas.The second fort of Kaunas.jpg|miniatura|upright=1.2|Il Secondo forte dopo il bombardamento tedesco]]


Per sostenere l'assalto, i tedeschi costruirono una ferrovia per trasportare l'[[obice]] [[42 cm Gamma Mörser]]. La [[granata (arma)|granata]] dell'obice pesava circa 1 tonnellata e poteva colpire bersagli distanti 14 km.<ref>Orlov 2007, p. 138.</ref> Nei diversi giorni nell'assedio furono schierati altri cannoni di vario calibro.
Nel 1915, la [[Impero tedesco|Germania]] e gli [[Imperi Centrali]] iniziarono un'offensiva contro la Russia e avanzarono verso la Lituania e Kaunas. L'esercito tedesco raggiunse la fortezza di Kaunas nel luglio del 1915. In quel momento, circa 90.000 soldati, comandati da Vladimir Grigoriev presidiavano la fortezza.<ref name="boyd133">{{cita libro|lingua=en|autore=Douglas Boyd|url=https://books.google.it/books?id=tONxBAAAQBAJ&pg=PT133|titolo=The Other First World War|editore=The History Press|anno=2014|isbn=978-07-50-95786-1|p=133}}</ref> Per attaccare il complesso, i teutonici schierarono sul campo quattro divisioni poste sotto il comando di [[Karl Litzmann]].<ref name="ML">{{cita|Kviklys (1991)|pp. 242-243}}.</ref> Allo scopo di fornire supporto all'assalto, gli attaccanti costruirono una ferrovia per trasportare l'[[obice]] [[42 cm Gamma Mörser]]. La [[granata (arma)|granata]] dell'obice pesava circa 1 tonnellata e poteva colpire bersagli distanti 14 km.<ref>{{cita|Orlov (2007)|p. 138}}.</ref> Nei diversi giorni nell'assedio furono schierati altri cannoni di vario calibro.


[[File:42 cm Gamma Mörser AWM A02560.jpeg|sinistra|miniatura|L'[[obice|cannone]] tedesco [[42 cm Gamma Mörser|Gamma-Gerät]]. L'artiglieria tedesca svolse un ruolo chiave nell'offensiva]]
I tedeschi concentrarono il proprio fuoco contro il Primo, il Secondo e il Terzo Forte, ovvero le strutture più antiche del complesso. Poiché non riuscivano a circondare l'intera fortezza, la difesa russa risultò meglio predisposta a raggrupparsi e rifornirsi. L'8 agosto, i tedeschi intensificarono il bombardamento, ma la guarnigione della fortezza resistette a diversi tentativi di violare il perimetro difensivo. Alcuni giorni dopo, i colpi diretti alla fortezza toccarono l'apice; le perdite subite dalle guarnigioni poste a presidio della struttura sono stimate tra il 50% e il 75%.<ref name=LT>{{lt}}[https://web.archive.org/web/20070927050022/http://www.fortai.projektas.in/print.php?type=A&item_id=9 Iš Kauno tvirtovės fortų istorijos], ''projektas.in'', link verificato il 5 maggio 2020.</ref> Il 14 agosto furono uccise oltre 1.000 truppe in difesa,<ref name=LT/> però i tedeschi non furono in grado di sopprimere del tutto i russi nella fortezza. Il giorno successivo, le granate del Gamma-Gerät distrussero il Primo Forte e ciò permise ai tedeschi di concentrare le proprie attenzioni sul Secondo Forte.<ref name="boyd133"/> La lotta si spostò dunque all'interno dei confini del grande complesso della fortezza.


Al prezzo di molte vittime, i soldati del terzo forte ritardarono l'avanzata nemica, ma furono costretti a evacuare e ritirarsi più tardi lo stesso giorno. Il giorno successivo il quarto forte fu abbandonato e il quinto fu espugnato poco più tardi. Come in una reazione a catena, tutte le tessere del puzzle iniziarono a capitolare. Grigoriev se ne andò il 17 accompagnato da un prete e da nessun altro membro dello stato maggiore verso [[Vilna]]: la sua fuga fu così ben architettata che neppure i suoi sottoposti seppero per svariate ore se fosse ancora nella struttura o meno.<ref name="boyd133"/> Quando i teutonici attraversarono il fiume Nemunas riuscirono ad insediarsi nella sesta e nella settima costruzione e a distanza di ore nei restanti due forti. A seguito di undici giorni di combattimenti, la fortezza era capitolata.<ref name="spyra130"/>
I tedeschi concentrarono il proprio fuoco contro il Primo, il Secondo e il Terzo forte, ovvero le strutture più antiche del complesso. Poiché non riuscivano a circondare l'intera fortezza, la difesa russa risultò meglio predisposta a raggrupparsi e rifornirsi. L'8 agosto, i bombardamenti contro i russi si intensificarono, ma la guarnigione della fortezza resistette a diversi tentativi di violare il perimetro difensivo. Alcuni giorni dopo, i colpi diretti alla fortezza raggiunsero l'apice e le perdite subite dalle guarnigioni poste a presidio della struttura sono stimate tra il 50% e il 75%.<ref name="LT">{{cita web|lingua=lt|url=https://web.archive.org/web/20070927050022/http://www.fortai.projektas.in/print.php?type=A&item_id=9|titolo-0Iš Kauno tvirtovės fortų istorijos|sito=projektas.in|accesso=5 maggio 2020}}</ref> Il 14 agosto furono uccise oltre 1.000 truppe tra i difensori, ma ancora una volta i tedeschi non furono in grado di sopprimere del tutto gli occupanti.<ref name="LT"/> Il giorno successivo, le granate del Gamma-Gerät distrussero il Primo forte e ciò permise ai tedeschi di concentrare le proprie attenzioni sul secondo.<ref name="boyd133"/> La lotta si spostò dunque all'interno dei confini del grande complesso bellico. Al prezzo di molte vittime, i soldati del Terzo forte ritardarono l'avanzata nemica, ma furono costretti a evacuare e ritirarsi più tardi lo stesso giorno. Il giorno successivo il Quarto forte fu abbandonato e il Quinto venne espugnato poco più tardi.<ref name="boyd133"/> Poiché ormai appariva inevitabile lo scenario della sconfitta, Grigoriev se ne andò il 17 accompagnato da un prete e senza alcun altro membro dello stato maggiore verso [[Vilna]]. La sua fuga fu così ben architettata che neppure i suoi sottoposti seppero per svariate ore se fosse ancora nella struttura o meno.<ref name="boyd133"/> Quando i teutonici attraversarono il fiume Nemunas riuscirono ad insediarsi nella sesta e nella settima costruzione e, a distanza di ore, nei restanti due forti. A seguito di undici giorni di combattimenti, la fortezza poteva dirsi conquistata.<ref name="spyra130"/>


[[File:Kauno tvirtovė I fortas 1.jpg|thumb|left|Rovine del primo forte]]
[[File:Kauno tvirtovė I fortas 1.jpg|miniatura|sinistra|Rovine del primo forte]]


Le vittime russe risultarono 20.000 vittime e circa 1.300<ref>Cornish Karachtchouk 2001, p. 7.</ref> armi furono acquisite dai tedeschi.<ref name="marble265">{{en}}Sanders Marble, ''[https://books.google.it/books?id=0fGcCwAAQBAJ&pg=PA265&lpg=PA265&dq=weapons+captured+by+german+world+war+i+fortress+kaunas&source=bl&ots=x9IyIib-gq&sig=ACfU3U0Kv_NFtoc17OReQ5eaKR_C9knCVQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi5rvmFz53pAhWPTRUIHQghBHAQ6AEwDnoECAUQAQ#v=onepage&q=weapons%20captured%20by%20german%20world%20war%20i%20fortress%20kaunas&f=false King of Battle: Artillery in World War I]'', BRILL, 2016, ISBN 978-90-04-30728-5, p. 265.</ref> Grigoriev fu arrestato dalle autorità russe, processato e condannato a quindici anni di carcere per non aver adempiuto correttamente ai suoi doveri. Subì altresì la revoca di tutti i suoi premi, titoli militari e onorificenze. I tedeschi usarono i materiali provenienti dalla fortezza altrove durante la loro guerra contro la Russia.<ref name="marble265"/>
Le vittime russe risultarono 20.000 vittime e circa 1.300 armi conservate nei vari arsenali passarono in mano ai tedeschi.<ref>{{cita|Cornish e Karačtčouk (2001)|p. 7}}.</ref><ref name="marble265">{{cita libro|lingua=en|autore=Sanders Marble|url=https://books.google.it/books?id=0fGcCwAAQBAJ&pg=PA265|titolo=King of Battle: Artillery in World War I|editore=BRILL|anno=2016|isbn=978-90-04-30728-5|p=265}}</ref> Grigoriev fu arrestato dalle autorità russe, processato e condannato a quindici anni di carcere per non aver adempiuto correttamente ai suoi doveri. Inoltre, subì la revoca di tutti i suoi premi, titoli militari e onorificenze. I tedeschi sfruttarono i materiali fatti propri dalla fortezza altrove durante la loro guerra contro la Russia.<ref name="marble265"/>


Gli studiosi hanno ricostruito i fattori che contribuirono alla caduta relativamente rapida della fortezza. Innanzitutto, il mancato ammodernamento totale della struttura; in più, i difensori inesperti,<ref name=AP121>Pociūnas 2008, p. 121.</ref> l'equipaggio frequentemente rinnovato e che non era stato in grado di familiarizzare con l'area circostante e con i meccanismi della fortezza.<ref name=AP121/> Sebbene il punto di forza fosse chiaramente il complesso di edifici, i soldati furono inviati a combattere in campo aperto.<ref name=AP121/> Quando il combattimento si spostò fuori dalla fortezza, le linee di comunicazione furono interrotte dal bombardamento tedesco e la difesa della fortezza non fu in grado di ripristinare la comunicazione completa con il centro di comando o con altri forti alleati.<ref name=AP121/> L'assenza di supporto esterno è stata un altro fattore cruciale che ha determinato la sconfitta.<ref name=AP121/>
Gli studiosi hanno ricostruito i fattori che contribuirono alla caduta relativamente rapida della fortezza. Innanzitutto, bisogna considerare il mancato ammodernamento totale della struttura, seguito dalla presenza di difensori inesperti e dal continuo cambiamento dei soldati posti a presidio del complesso, evento che di certo non favorì una maggiore familiarizzazione con l'area circostante e con i meccanismi della fortezza.<ref name="AP121">{{cita|Pociūnas (2008)|p. 121}}.</ref> Sebbene il punto di forza fosse chiaramente rappresentato dal nucleo di edifici, i soldati furono invece inviati a combattere in campo aperto.<ref name="AP121"/> Quando il combattimento si spostò fuori dalla fortezza, le linee di comunicazione furono interrotte dal bombardamento tedesco e la difesa della fortezza non apparì in grado di ripristinare la comunicazione completa con il centro di comando o con altri forti alleati.<ref name="AP121"/> L'assenza di supporto esterno rappresentò un altro fattore cruciale che determinò la sconfitta.<ref name="AP121"/>


== Periodo interbellico ==
=== Periodo interbellico ===
[[File:Kaunas Fortress.Ninth Fort.jpg|thumb|Il nono forte ricostruito]]
[[File:Kaunas Fortress.Ninth Fort.jpg|miniatura|Il Nono forte ricostruito]]


La [[Lituania]] [[Atto d'indipendenza della Lituania|divenne uno Stato sovrano il 16 febbraio 1918]] e la vecchia fortezza fu posta sotto la supervisione del personale tecnico. Quei materiali che non erano stati presi dai tedeschi furono usati per soddisfare le esigenze militari lituane e per la costruzione del treno corazzato Gediminas, il cui nome era ispirato dal [[sovrani di Lituania|Granduca di Lituania]] [[Gediminas]] del XIV secolo. Nel 1920, fu formato il consiglio della fortezza di Kaunas e incaricato di amministrare la struttura. Vista la repentina scoperta e/o sviluppo di nuove tecnologie militari, la ricostruzione fu vista come una spesa insostenibile e inappropriata: per tali ragioni, il governo lituano decise di non usarla più per scopi bellici.<ref name="spyra130"/> L'armamento della fortezza fu smantellato e le trincee furono riempite con rottami di ferro.
La [[Repubblica di Lituania (1918-1940)|Lituania]] divenne uno Stato sovrano il 16 febbraio 1918 dopo la proclamazione dell'[[Atto d'indipendenza della Lituania|Atto d'indipendenza]] e la vecchia fortezza passò sotto la supervisione del personale tecnico. I materiali che non erano stati presi dai teutonici furono usati per soddisfare le esigenze militari lituane e per la costruzione del treno corazzato Gediminas, il cui nome si ispirava al [[sovrani di Lituania|granduca di Lituania]] [[Gediminas]] del XIV secolo. Nel 1920, fu formato il consiglio della fortezza di Kaunas con il compito di amministrare la struttura. Vista la repentina scoperta e/o sviluppo di nuove tecnologie militari, la ricostruzione fu vista come una spesa insostenibile e inappropriata; per tali ragioni, il governo lituano decise di non usarla più per scopi bellici.<ref name="spyra130"/> L'armamento della fortezza venne smantellato e le trincee riempite con rottami di ferro.


Diverse sezioni della fortezza furono assegnate a varie istituzioni civili, mentre l'esercito si appropriò della caserma dell'ex 28ª divisione. La sesta e la nona furono usate come prigioni e l'Archivio Centrale si insediò nel [[Settimo forte]];<ref>{{en}}Aleks Faitelson, ''[https://books.google.it/books?id=J90tef6jP3UC&pg=PA42&dq=central+archive+seventh+fort&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwic7Pvh0p3pAhUCy6YKHYqWBxcQ6AEIJTAA#v=onepage&q=central%20archive%20seventh%20fort&f=false The Truth and Nothing But the Truth: Jewish Resistance in Lithuania]'', Gefen Publishing House Ltd, 2006, ISBN 978-96-52-29364-0, p. 42.</ref> la stazione radio ufficiale della Repubblica trasmetteva proprio dal sito di Kaunas; una [[camera a gas]] fu installata nel deposito di polvere da sparo del Primo Forte e usata per eseguire prigionieri condannati.<ref name="spyra130"/> Alcune stanze furono adoperate come alloggi per i poveri. Mentre la città di Kaunas si espandeva vicino al complesso, le strade che ne facevano parte divennero accessibili al pubblico. La posizione della fortezza influenzò la direzione dell'espansione del centro abitato.<ref name="wll"/>
Diverse sezioni della fortezza furono assegnate a varie istituzioni civili, mentre l'esercito si appropriò della caserma dalla vecchia 28ª divisione. La sesta e la nona parte del complesso funsero da prigioni, mentre all'Archivio Centrale fu riservata una sede nel [[Settimo forte]].<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Aleks Faitelson|url=https://books.google.it/books?id=J90tef6jP3UC&pg=PA42|titolo=The Truth and Nothing But the Truth: Jewish Resistance in Lithuania|editore=Gefen Publishing House Ltd|anno=2006|isbn=978-96-52-29364-0|p=42}}</ref> La stazione radio ufficiale della Repubblica trasmetteva proprio dal sito di Kaunas, mentre una [[camera a gas]] fu installata nel deposito di polvere da sparo del Primo forte e usata per eseguire prigionieri condannati.<ref name="spyra130"/> Alcune stanze furono infine adoperate come alloggi per i poveri. Mentre la città di Kaunas si espandeva a ridosso del complesso, le strade che ne facevano parte divennero accessibili anche al pubblico. La posizione della fortezza influenzò la direzione dell'espansione del centro abitato.<ref name="wll"/>


== Seconda guerra mondiale ==
=== Seconda guerra mondiale ===
[[File:Kaunas Fortress IX fort 2006.jpg|thumb|Un memoriale per le vittime alto 32 metri]]
[[File:Kaunas Fortress IX fort 2006.jpg|miniatura|Un memoriale per le vittime alto 32 metri]]


Le modifiche apportate ai protocolli segreti del [[Patto Molotov-Ribbentrop]] del 1939 assegnarono la Lituania alla [[sfera di influenza]] sovietica, [[RSS Lituana#Storia|occupata dall'URSS]] nel giugno 1940.<ref>Anušauskas et al. 2007, p. 61.</ref> La fortezza fu quindi utilizzata per condurre interrogatori e ospitare prigionieri politici. Il patto venne meno quando [[Operazione Barbarossa|quando la Germania invase l'URSS]] il 22 giugno 1941. Le forze tedesche entrarono a Kaunas il 24 giugno.<ref>{{en}}David M. Glantz, ''[https://books.google.it/books?id=6C_fBQAAQBAJ&pg=PA162&dq=25+june+kaunas&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwidstPX25LpAhXI-aQKHaA8AZ4Q6AEIKzAB#v=onepage&q=25%20june%20kaunas&f=false The Initial Period of War on the Eastern Front, 22 June - August 1941]'', Routledge, 2012, ISBN 978-11-36-28962-0, p. 162.</ref> Il sesto forte fu trasformato in campo di prigionia per i soldati dell'[[Armata Rossa]].<ref name="wll"/> La popolazione [[ebrei lituani|ebraica]] di Kaunas era compresa tra 35.000 e 40.000; in pochi sarebbero sopravvissuti all'[[Olocausto in Lituania]].<ref name=uhsm/> I [[Germania nazista|nazisti]], aiutati da [[occupazione tedesca della Lituania#Collaborazionismo|collaboratori lituani]], iniziarono a massacrare la popolazione ebraica. Il 6 luglio, per ordine delle [[SS]], unità di polizia ausiliarie lituane fucilarono quasi 3000 ebrei nel settimo forte.<ref name="uhsm">{{Cita web|url=https://encyclopedia.ushmm.org/content/en/article/kovno|titolo=Kovno|editore=[[United States Holocaust Memorial Museum]]|lingua=en|accesso=19 settembre 2020}}</ref> Il 18 agosto, in quella che divenne nota come "azione degli intellettuali", oltre 1.800 ebrei furono uccisi nel Quarto Forte.<ref name="emr"/> Il 28 ottobre ebbe luogo la cosiddetta "Grande Azione": i residenti del ghetto di Kaunas furono convocati e oltre 9000 uomini, donne e bambini furono portati al Nono Forte e giustiziati.<ref name="emr">{{Cita web|url=https://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/per-approfondire/formazione-pdc/viaggio-visivo/lo-sterminio-degli-ebrei-in-urss-e-in-polonia/ghetti-in-polonia-fucilazioni-in-urss/lo-sterminio-delgi-ebrei-in-kovno|titolo=Lo sterminio degli ebrei di Kaunas/Kovno|accesso=19 settembre 2020}}</ref> Durante gli anni seguenti dell'occupazione, oltre 5.000 deportati ebrei dall'[[Europa centrale]] sarebbero stati giustiziati in questo forte. In circa 60 fuggirono nel dicembre 1943; era stato loro affidato il compito di scavare e bruciare i corpi delle vittime precedenti, come parte dell'[[Sonderaktion 1005|Aktion 1005]]. Tredici di questi fuggitivi riuscirono a documentare il tentativo di nascondere le prove di quest'operazione segreta.<ref name=timeline>{{en}}[https://web.archive.org/web/20070622152414/http://www.ushmm.org/wlc/media_cm.php?lang=en&ModuleId=10005174&MediaId=2404 1940-1944: linea del tempo di Kovno], [[United States Holocaust Memorial Museum]], link verificato il 5 maggio 2020.</ref>
Le modifiche apportate ai protocolli segreti del [[patto Molotov-Ribbentrop]] del 1939 assegnarono la Lituania alla sfera di influenza sovietica, [[Occupazione sovietica dei paesi baltici (1940)|occupata dall'URSS]] nel giugno 1940.<ref>{{cita|Anušauskas ''et al.'' (2007)|p. 61}}.</ref> La fortezza divenne a quel punto un luogo dove condurre interrogatori e detenere prigionieri politici. Il patto venne meno quando ebbe inizio l'[[operazione Barbarossa]] il 22 giugno 1941, con le forze tedesche che raggiunsero Kaunas già due giorni dopo.<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=David M. Glantz|url=https://books.google.it/books?id=6C_fBQAAQBAJ&pg=PA162|titolo=The Initial Period of War on the Eastern Front, 22 June - August 1941|editore=Routledge|anno=2012|isbn=978-11-36-28962-0|p=162}}</ref> Il Sesto forte fu trasformato in campo di prigionia per i soldati dell'[[Armata Rossa]].<ref name="wll"/> La popolazione [[ebrei lituani|ebraica]] di Kaunas era compresa tra 35.000 e 40.000 e in pochi sarebbero sopravvissuti all'[[Olocausto in Lituania]].<ref name="uhsm"/> I [[Germania nazista|nazisti]], aiutati da [[Occupazione tedesca della Lituania#Collaborazionismo|collaboratori lituani]], iniziarono presto a massacrare la minoranza appena indicata. Il 6 luglio, per ordine delle [[SS]], le unità di polizia ausiliarie lituane fucilarono quasi 3.000 ebrei nel Settimo forte.<ref name="uhsm">{{Cita web|url=https://encyclopedia.ushmm.org/content/en/article/kovno|titolo=Kovno|editore=[[United States Holocaust Memorial Museum]]|lingua=en|accesso=19 settembre 2020}}</ref> Il 18 agosto, in quella che divenne nota come "azione degli intellettuali", oltre 1.800 semiti furono uccisi nel Quarto forte.<ref name="emr"/> Il 28 ottobre ebbe luogo la cosiddetta "Grande Azione", con i residenti del ghetto di Kaunas furono convocati e oltre 9.000 uomini, donne e bambini arrivarono al Nono forte prima di essere giustiziati.<ref name="emr">{{Cita web|url=https://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/per-approfondire/formazione-pdc/viaggio-visivo/lo-sterminio-degli-ebrei-in-urss-e-in-polonia/ghetti-in-polonia-fucilazioni-in-urss/lo-sterminio-delgi-ebrei-in-kovno|titolo=Lo sterminio degli ebrei di Kaunas/Kovno|accesso=19 settembre 2020}}</ref> Durante gli anni seguenti dell'[[occupazione nazista della Lituania]], oltre 5.000 deportati ebrei giunti dall'[[Europa centrale]] sarebbero stati giustiziati in questo forte. In circa sessanta fuggirono nel dicembre 1943, essendo stato loro affidato il compito di scavare e bruciare i corpi delle vittime precedenti, come parte della [[Sonderaktion 1005]]. Tredici di questi fuggitivi riuscirono a documentare il tentativo di nascondere le prove di quest'operazione segreta.<ref name="timeline">{{cita web|lingua=en|url=https://web.archive.org/web/20070622152414/http://www.ushmm.org/wlc/media_cm.php?lang=en&ModuleId=10005174&MediaId=2404|titolo=1940-1944: linea del tempo di Kovno|sito=[[United States Holocaust Memorial Museum]]|accesso=5 maggio 2020}}</ref>


Quando la Germania iniziò a perdere la guerra e il [[Fronte orientale (1941-1945)|fronte di battaglia si avvicinò alla Lituania]], la difesa tedesca iniziò ad allestire una strategia difensiva per Kaunas, rendendo di nuovo operativa la fortezza. Il fiume Nemunas fu etichettato come "la linea della catastrofe" e [[Adolf Hitler]] chiese di difenderlo ad ogni costo.<ref name="istorija">{{Cita web|url=http://www.septintasfortas.lt/knygos/Kauno%20tvirtoves%20istorija.pdf|titolo=Kauno tvirtoves istorija 1882–1915|autore=Vladimir Orlov|lingua=lt|accesso=19 settembre 2020}}</ref> Il 1 agosto 1944 Kaunas cadde in mano all'Armata Rossa. Le strutture restanti della fortezza furono utilizzate per esigenze militari e molte delle strutture originali furono demolite o riqualificate.<ref name="istorija"/>
Quando la Germania iniziò la sua ritirata verso ovest e il [[Fronte orientale (1941-1945)|fronte]] di battaglia si avvicinò alla Lituania, la difesa tedesca iniziò ad allestire una strategia difensiva per Kaunas, rendendo di nuovo operativa la fortezza. Il fiume Nemunas fu etichettato come «la linea della catastrofe» e [[Adolf Hitler]] chiese di difenderlo ad ogni costo.<ref name="Orlov17">{{cita|Orlov (2007)|p. 17}}.</ref> Il 1º agosto 1944 Kaunas cadde in mano all'Armata Rossa e le strutture restanti della fortezza furono utilizzate per esigenze militari, mentre molte delle strutture originali andarono demolite o riqualificate.<ref name="Orlov17"/>


Il numero di morti nella fortezza durante la seconda guerra mondiale varia a seconda della fonte; il [[United States Holocaust Memorial Museum|Museo dell'Olocausto degli Stati Uniti]] fornisce descrizioni dettagliate sulla morte di circa 18.500 vittime dell'Olocausto.<ref name=timeline/> Altre fonti menzionano 30.000 vittime semite<ref name=muz>{{en}} [https://web.archive.org/web/20071225203945/http://muziejai.mch.mii.lt/Kaunas/forto_muziejus.en.htm Museo del Nono Forte di Kaunas], link verificato il 5 maggio 2020.</ref> e un totale di 50.000 vittime.<ref name="istorija"/> Al termine del conflitto, a Kaunas viveva meno di un centinaio di ebrei.<ref name="emr"/>
Il numero di morti nella fortezza durante la seconda guerra mondiale varia a seconda delle fonti; il [[United States Holocaust Memorial Museum|Museo dell'Olocausto degli Stati Uniti]] fornisce descrizioni dettagliate sulla morte di circa 18.500 vittime dell'Olocausto.<ref name="timeline"/> Altri autori riferiscono di 30.000 morti, mentre le stime più ampie arrivano fino a 50.000 perché includono anche cittadini polacchi e di altra etnia deportati.<ref name="Orlov17"/><ref name="muz">{{cita web|lingua=en|url=https://web.archive.org/web/20071225203945/http://muziejai.mch.mii.lt/Kaunas/forto_muziejus.en.htm|titolo=Museo del Nono Forte di Kaunas|accesso=5 maggio 2020}}</ref> Al termine del conflitto, a Kaunas vivevano meno di un centinaio di ebrei.<ref name="emr"/>


== Dal dopoguerra a oggi ==
=== Dal dopoguerra a oggi ===
[[File:Kauno tvirtove 2007-08-10.jpg|thumb|Le stanze del comandante della fortezza. Attualmente ospitano il quartier generale dell'[[Karinės oro pajėgos|aeronautica lituana]]]]
[[File:Kauno tvirtove 2007-08-10.jpg|miniatura|Le stanze del comandante della fortezza. Attualmente ospitano il quartier generale dell'[[Karinės oro pajėgos|aeronautica lituana]]]]


La [[RSS Lituana|Lituania]] rimase una [[Repubbliche dell'Unione Sovietica|Repubblica socialista sovietica]] fino al 1990. Nel 1948, la base operativa della 7ª divisione aerea Cherkassy fu stabilito nel quartier generale del comandante della fortezza. Le caserme furono utilizzate dal 108º reggimento di paracadutisti e il Quinto forte servì il reggimento di difesa aerea. La maggior parte delle costruzioni, tuttavia, funse da deposito o ospitò organizzazioni agricole.<ref name="istorija"/><ref name=muz/> Durante l'espansione e lo sviluppo della città del dopoguerra, alcune sezioni furono smantellate; per permettere la realizzazione dell'[[Università Tecnica di Kaunas]], le trincee al suolo di un settore difensivo furono distrutte.<ref name="istorija"/>
La [[RSS Lituana|Lituania]] rimase una [[Repubbliche dell'Unione Sovietica|Repubblica socialista sovietica]] fino al 1990. Nel 1948, la base operativa della 7ª divisione aerea Cherkassy fu stabilita nel quartier generale del comandante della fortezza. Le caserme vennero utilizzate dal 108º reggimento di paracadutisti e il Quinto forte servì il reggimento di difesa aerea. La maggioranza delle costruzioni, tuttavia, funse da deposito o ospitò organizzazioni agricole.<ref name="Orlov17"/><ref name="muz"/> Durante l'espansione e lo sviluppo della città del dopoguerra, alcune sezioni affrontarono lo smantellamento; per permettere la realizzazione dell'Università Tecnica di Kaunas, le trincee al suolo di un settore difensivo furono distrutte.<ref name="Orlov17"/>


Nel 1958, il [[Nono Forte]] divenne un museo.<ref name=muz/> Durante il 1959, fu aperta la prima mostra dedicata alla commemorazione dei crimini lì commessi.<ref name=muz/> Il museo in seguito ha ampliato il campo storico, dedicandosi alla storia della fortezza da quando fu posta la prima pietra. Nel 1984, fu eretto un monumento commemorativo per le vittime alto 32 m. Nonostante queste permissioni, i militari sovietici occuparono gran parte della struttura fino a quando la Lituania [[Atto di Restaurazione dello Stato di Lituania|ristabilì la sua indipendenza]].<ref name="spyra130"/> Dopo il ritiro delle forze sovietiche, completato nel 1993, furono istituite basi militari lituane in diversi forti.<ref>Frucht 2005, p. 201.</ref>
Nel 1958, il Nono forte divenne un museo e, durante il 1959, esso ospitò la prima mostra dedicata alla commemorazione dei crimini lì commessi.<ref name="muz"/> Il museo in seguito ampliò il campo storico, dedicandosi alla storia della fortezza sin da quando andò posta la prima pietra. Nel 1984, si decise di erigere un monumento commemorativo per le vittime alto 32 m. Nonostante queste concessioni, i militari sovietici occuparono gran parte della struttura fino a quando la Lituania ristabilì la sua indipendenza.<ref name="spyra130"/> Dopo il ritiro delle forze sovietiche, completato nel 1993, si istituirono delle basi militari lituane in diversi forti.<ref>{{cita|Frucht (2005)|p. 201}}.</ref>


[[File:IX Fort (2008-09-20)10.jpg|thumb|left|Museo nel nono forte]]
[[File:IX Fort (2008-09-20)10.jpg|miniatura|sinistra|Museo nel Nono forte]]


All'inizio del 2007, solo il Nono Forte era stato parzialmente rinnovato. È ora dedicato all'Olocausto e alle occupazioni della Lituania effettuate dai tedeschi e dai sovietici.<ref name=muz/> Il museo, che conta oltre 65.000 manufatti, è patrocinato dal Ministero della Cultura lituano.<ref name=muz/><ref name=report>{{en}} [https://web.archive.org/web/20080502151231/http://www.holocausttaskforce.org/teachers/educational_reports/country/lithuania.php Country Report on Holocaust Education in Task Force Member Countries], ''holocausttaskforce.org'', link verificato il 5 maggio 2020.</ref> Dall'inizio degli anni 2000, è stato visitato da circa 100.000 turisti all'anno e ha ospitato convegni e workshop sul periodo dell'Olocausto.<ref name=report/> Nel 2005 è stato lanciato il progetto internazionale "Fortezze della cultura e del turismo del Baltico", con il sostegno dell'[[Unione europea]]. L'obiettivo è la promozione della cooperazione scientifica transnazionale nella protezione dei monumenti, insieme alla creazione di strategie per ricostruire e gestire le fortezze nella regione: quella di Kaunas rientra nel progetto.<ref>{{en}} [https://web.archive.org/web/20070928104123/http://www.bsrinterreg.net/programm/project.php?id=10465&start=0 Project Fort Route], ''bsrinterreg.net'', programma BSR INTERREG III B, link verificato il 5 maggio 2020.</ref> Nel 2007, il settimo forte è stato venduto a privati e i nuovi proprietari hanno iniziato il processo di restauro. Dal 2009 è stato aperto come museo bellico e sulla storia delle fortificazioni ed è l'unico forte in mattoni di Kaunas agibile. Negli anni 2000, diverse entità possedevano parti del complesso: il Ministero della Cultura, il Ministero della Difesa, il Fondo per le proprietà di Stato e il Comune di Kaunas. Il sito contiene ancora ordigni inesplosi, sebbene un progetto del 1995 abbia rimosso circa 1,9 tonnellate di esplosivi.<ref name="spyra139">{{en}}Wolfgang Spyra; Michael Katzsch, ''[https://books.google.it/books?id=lXy9BAAAQBAJ&pg=PA139&lpg=PA139&dq=project+1995+1,9+tonnes+kaunas+fortress&source=bl&ots=quJ3rJ6glZ&sig=ACfU3U2xhMEQELrlLpvesBUfsIcQKv12lg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiy_efc253pAhXrx6YKHVkUBLoQ6AEwAHoECAcQAQ#v=onepage&q=project%201995%201%2C9%20tonnes%20kaunas%20fortress&f=false Environmental Security and Public Safety]'', Springer Science & Business Media, 2007, ISBN 978-14-02-05644-4, p. 139.</ref> Altri problemi di restauro riguardano i pozzi scoperti, lo scarso drenaggio e la ventilazione, la ruggine, i possibili contaminanti chimici e la crescita eccessiva di infestanti, oltre alla presenza di una colonia di pipistrelli protetta.<ref name="spyra139"/><ref>{{en}}D.H. Pauza,; N.Pauziene, [https://archive.vn/20130105130516/http://www3.interscience.wiley.com/journal/119121554/abstract?CRETRY=1&SRETRY=0 "Bats of Lithuania: distribution, status and protection"], Mammal Review, 2002, '''28''' (2): pp. 53–68, doi:10.1046/j.1365-2907.1998.00025.x, ISSN 0305-1838.</ref> Nonostante il danno subito, il complesso della fortezza di Kaunas è il più completo delle fortezze sopravvissute dell'Impero russo.<ref name=Orlov18>Orlov 2007, p. 18.</ref>
All'inizio del 2007, solo il Nono forte era stato parzialmente rinnovato e dedicato all'Olocausto e alle occupazioni della Lituania effettuate dai tedeschi e dai sovietici.<ref name="muz"/> Il museo, che conta oltre 65.000 manufatti, è patrocinato dal Ministero della Cultura lituano.<ref name="muz"/><ref name="report">{{cita web|lingua=en|url=https://web.archive.org/web/20080502151231/http://www.holocausttaskforce.org/teachers/educational_reports/country/lithuania.php|titolo=Country Report on Holocaust Education in Task Force Member Countries|sito=holocausttaskforce.org|accesso=5 maggio 2020}}</ref> Dall'inizio degli anni 2000, è stato visitato da circa 100.000 turisti all'anno e ha ospitato convegni e conferenze sul periodo dell'Olocausto.<ref name="report"/> Nel 2005 è partito il progetto internazionale "Fortezze della cultura e del turismo del Baltico", patrocinato dall'[[Unione europea]]. L'obiettivo del programma riguarda la promozione della cooperazione scientifica transnazionale nella protezione dei monumenti, insieme alla creazione di strategie per ricostruire e gestire le fortezze nella Lituania.<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://web.archive.org/web/20070928104123/http://www.bsrinterreg.net/programm/project.php?id=10465&start=0|titolo=Project Fort Route|sito=bsrinterreg.net|editore=Programma BSR INTERREG III B|accesso=5 maggio 2020}}</ref> Nel 2007, il settimo forte è stato venduto a privati e i nuovi proprietari hanno avviato poco dopo dei lavori di restauro. Dal 2009 ha aperto come museo bellico e sulla storia delle fortificazioni ed è l'unico forte in mattoni di Kaunas agibile. Negli anni 2000, i proprietari del complesso hanno cominciato ad essere diversi, se si tiene conto del Ministero della Cultura, del Ministero della Difesa, del Fondo per le proprietà di Stato e del Comune di Kaunas. Il sito contiene ancora ordigni inesplosi, sebbene un progetto del 1995 abbia rimosso circa 1,9 tonnellate di esplosivi.<ref name="spyra139">{{cita libro|lingua=en|autore=Wolfgang Spyra|autore2=Michael Katzsch|url=https://books.google.it/books?id=lXy9BAAAQBAJ&pg=PA139|titolo=Environmental Security and Public Safety|editore=Springer Science & Business Media|anno=2007|isbn=978-14-02-05644-4|p=139}}</ref> Altri problemi relativi ai lavori di restauro hanno riguardato i pozzi scoperti, lo scarso drenaggio e la ventilazione, la ruggine, i possibili contaminanti chimici e la crescita eccessiva di infestanti, oltre alla presenza di una colonia di pipistrelli attualmente protetta.<ref name="spyra139"/><ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|autore=D.H. Pauza|autore2=N. Pauziene|url=https://archive.vn/20130105130516/http://www3.interscience.wiley.com/journal/119121554/abstract?CRETRY=1&SRETRY=0|titolo=Bats of Lithuania: distribution, status and protection|rivista=Mammal Review|anno=2002|volume=28|numero=2|pp=53-68|doi=10.1046/j.1365-2907.1998.00025.x|issn=0305-1838}}</ref> Nonostante il danno subito, il complesso della fortezza di Kaunas resta il più completo tra le strutture militari risalenti all'epoca dell'Impero russo.<ref name="Orlov18">{{cita|Orlov (2007)|p. 18}}.</ref>


== Note ==
== Note ==
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Arvydas Anušauskas et al.|titolo=Lietuva, 1940–1990|città=Vilnius|editore=Lietuvos gyventojų genocido ir rezistencijos tyrimo centras|anno=2005|isbn=9986-757-65-7}}
* {{Cita libro|autore=Arvydas Anušauskas ''et al.''|cid=Anušauskas ''et al.'' (2007)|lingua=lt|titolo=Lietuva, 1940-1990|città=Vilnius|editore=Lietuvos gyventojų genocido ir rezistencijos tyrimo centras|anno=2005|isbn=9986-757-65-7}}
* {{Cita libro|autore=Nik Cornish; Andrei Karachtchouk|url=https://books.google.it/books?id=XEAAzQEACAAJ&dq=The+Russian+Army+1914–18&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjlg7Sa353pAhXF0qYKHV81BygQ6AEIKDAA|titolo=The Russian Army 1914–18|editore=Osprey Publishing|anno=2001|isbn=978-18-41-76303-3|p=48}}
* {{Cita libro|lingua=en|cid=Cornish e Karačtčouk (2001)|autore=Nik Cornish|autore2=Andrei Karačtčouk|titolo=The Russian Army 1914-18|editore=Osprey Publishing|anno=2001|isbn=978-18-41-76303-3}}
* {{Cita libro|autore=Zvi Gitelman|url=https://books.google.it/books?id=USW9-xQ85FwC&dq=Bitter+Legacy:+Confronting+the+Holocaust+in+the+USSR&hl=it&source=gbs_navlinks_s|titolo=Bitter Legacy: Confronting the Holocaust in the USSR|editore=Indiana University Press|anno=1997|isbn=978-02-53-33359-9|p=332}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Zvi Gitelman|url=https://books.google.it/books?id=USW9-xQ85FwC&printsec=frontcover&hl=it|titolo=Bitter Legacy: Confronting the Holocaust in the USSR|editore=Indiana University Press|anno=1997|isbn=978-02-53-33359-9}}
* {{Cita libro|autore=Vladimir Orlov|titolo=Kauno tvirtovės istorija|città=Kaunas|editore=Arx Baltica|anno=2007|isbn=978-9955-638-97-1|p=160}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Richard Frucht|url=https://books.google.it/books?id=lVBB1a0rC70C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=Eastern Europe: An Introduction to the People, Lands, and Culture|editore=ABC-CLIO|anno=2005|cid=Frucht (2005)|isbn=978-15-76-07800-6}}
* {{Cita libro|lingua=lt|autore=Bronius Kviklys|titolo=Mūsų Lietuva|volume=II|città=Vilnius|editore=Mintis|anno=1991|cid=Kviklys (1991)|isbn=978-9955-638-97-1}}
* {{Cita libro|autore=Richard Frucht|url=https://books.google.it/books?id=lVBB1a0rC70C&dq=Eastern+Europe:+An+Introduction+to+the+People,+Lands,+and+Culture&hl=it&source=gbs_navlinks_s|titolo=Eastern Europe: An Introduction to the People, Lands, and Culture|editore=ABC-CLIO|anno=2005|isbn=978-15-76-07800-6|p=928}}
* {{Cita libro|autore=Bronius Kviklys|titolo=Mūsų Lietuva|volume=II|città=Vilnius|editore=Mintis|anno=1991|isbn=978-9955-638-97-1|p=752}}
* {{Cita libro|lingua=en|cid=Millett (1990)|autore=Allan Millett|titolo=Military Effectiveness|editore=Unwin Hyman|anno=1990|isbn=978-00-44-45845-6}}
* {{Cita libro|autore=Allan Millett|url=https://books.google.it/books?id=hiLajwEACAAJ&dq=military+effectiveness+millett&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiOobzR353pAhUyxKYKHTIiD84Q6AEILDAB|titolo=Military Effectiveness|editore=Unwin Hyman|anno=1990|isbn=978-00-44-45845-6|p=385}}
* {{Cita libro|autore=John Mearsheimer|cid=Mearsheimer (2001)|url=https://books.google.it/books?id=lDzCD_C_ipoC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=The Tragedy of Great Power Politics|editore=W. W. Norton & Company|lingua=en|anno=2001|isbn=978-03-93-07624-0}}
* {{Cita libro|autore=John Mearsheimer|url=https://books.google.it/books?id=lDzCD_C_ipoC&dq=mearsheimer+the+tragedy&hl=it&source=gbs_navlinks_s|titolo=The Tragedy of Great Power Politics|editore=W. W. Norton & Company|anno=2001|isbn=978-03-93-07624-0|p=555}}
* {{Cita libro|lingua=lt|url=http://www.septintasfortas.lt/knygos/Kauno%20tvirtoves%20istorija.pdf|autore=Vladimir Orlov|titolo=Kauno tvirtovės istorija|città=Kaunas|editore=Arx Baltica|cid=Orlov (2007)|anno=2007|isbn=978-9955-638-97-1}}
* {{Cita libro|autore=Arvydas Pociūnas|url=http://kam.lt/lt/titulinis_1220.html|titolo=Kauno tvirtovės gynyba 1915 metais|città=Vilnius|editore=Generolo Jono Žemaičio Lietuvos karo akademija|anno=2008|isbn=978-9955-423-64-5|p=186|accesso=4 luglio 2020|dataarchivio=8 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200208060521/http://kam.lt/lt/titulinis_1220.html|urlmorto=sì}}
* {{Cita libro|lingua=lt|autore=Arvydas Pociūnas|cid=Pociūnas (2008)|url=http://kam.lt/lt/titulinis_1220.html|titolo=Kauno tvirtovės gynyba 1915 metais|città=Vilnius|editore=Generolo Jono Žemaičio Lietuvos karo akademija|anno=2008|isbn=978-9955-423-64-5|accesso=4 luglio 2020|dataarchivio=8 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200208060521/http://kam.lt/lt/titulinis_1220.html|urlmorto=sì}}
* {{Cita libro|autore=S.C. Rowell|url=https://books.google.it/books?id=X1cHAwAAQBAJ&dq=lithuania+ascending+rowell&hl=it&source=gbs_navlinks_s|titolo=Lithuania Ascending|editore=Cambridge University Press|anno=2014|isbn=978-11-07-65876-9|p=375}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=[[Stephen Christopher Rowell|Stephen C. Rowell]]|cid=Rowell (2014)|url=https://books.google.it/books?id=X1cHAwAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=Lithuania Ascending|editore=Cambridge University Press|anno=2014|isbn=978-11-07-65876-9}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Wolfgang Spyra|autore2=Michael Katzsch|url=https://books.google.it/books?id=lXy9BAAAQBAJ&pg=PA130|titolo=Environmental Security and Public Safety|editore=Springer Science & Business Media|anno=2007|isbn=978-14-02-05644-4|cid=Spyra e Katzsch (2007)}}
* {{Cita libro|autore=Jonas Zinkus|titolo=Lietuviškoji tarybinė enciklopedija|volume=V|città=Vilnius|editore=Vyriausioji enciklopedijų redakcija|anno=1979|oclc=20017802|p=754}}
* {{Cita libro|lingua=lt|autore=Jonas Zinkus|titolo=Lietuviškoji tarybinė enciklopedija|cid=Zinkus (1979)|volume=V|città=Vilnius|editore=Vyriausioji enciklopedijų redakcija|anno=1979|oclc=20017802}}


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* {{cita web|url=https://web.archive.org/web/20150924063816/http://www.panoramas.lt/m_katalog.php?&p_id=157&code=657d641a3b6e5b27cd95a3c8af26e188&lg=2|titolo=Panoramica di 360º del monumento costruito nel Nono Forte dedicato alle vittime della seconda guerra mondiale|accesso=23 agosto 2022}}


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Fortezza di Kaunas
Kauno tvirtovė
Progetto della fortezza del XIX secolo
Ubicazione
StatoBandiera della Russia Impero russo
Stato attualeBandiera della Lituania Lituania
ConteaContea di Kaunas
CittàKaunas
Coordinate54°53′56.04″N 23°53′07.44″E
Mappa di localizzazione: Lituania
Fortezza di Kaunas
Informazioni generali
TipoSerie di forti
CostruzioneXIX secolo-XX secolo
MaterialeMattoni, cemento armato
Proprietario attualeMinistero della Cultura, Ministero della Difesa, Fondo per le proprietà di Stato, Comune di Kaunas
Visitabilesi
Informazioni militari
UtilizzatoreImpero russo
Funzione strategicaDifesa della città
OccupantiBandiera della Russia Impero russo (1882–1915)
Bandiera della Germania Impero tedesco (1915-1918)
Bandiera della Lituania Lituania (1918-1940; 1990-attuale)
Germania nazista (1941–1944)
Azioni di guerraPrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
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La fortezza di Kaunas' (in lituano Kauno tvirtovė, in russo Кοвенская крепость?, Kovenskaja krepost) è un insieme di rovine di un complesso fortificato situato a Kaunas, in Lituania. Costruita e ammodernata tra il 1882 e il 1915 per proteggere i confini occidentali dell'Impero russo, venne classificata come struttura bellica di "prima classe" nel 1887. Durante la prima guerra mondiale, il complesso divenne la base operativa e difensiva più estesa dell'intero Stato, con ben 65 km² di superficie di estensione.

La fortezza subì un primo assalto nel 1915, quando la Germania attaccò l'Impero russo e resistette undici giorni prima di cadere in mano al nemico. Dopo la Grande Guerra, l'importanza militare della fortezza diminuì e al contempo molte delle apparecchiature e dei sistemi difensivi divennero sempre più obsoleti. Per questo motivo divenne poi sede di varie istituzioni civili e di un presidio.

Durante la seconda guerra mondiale, alcune sezioni del complesso della fortezza furono utilizzate dalla Germania nazista per la detenzione, l'interrogatorio e l'esecuzione di prigionieri. Furono circa 50.000 le vittime uccise nella struttura, di cui oltre 30.000 nell'ambito dell'Olocausto. Alcune aree subirono ulteriori modifiche a seguito del conflitto globale, come per esempio nel caso del Nono forte, il quale ospita un museo e un memoriale dedicato alle vittime delle esecuzioni di massa in tempo di guerra. Il complesso resta l'esempio meglio conservato di una fortezza realizzata durante l'epoca imperiale russa.

Storia

Le origini

La città di Kaunas si trova alla confluenza di due fiumi, il Nemunas e il Neris, che collegano l'interno della Lituania e la sua capitale, Vilnius, al Mar Baltico. Già dal I secolo i Balti si erano insediati, scontrandosi tempo dopo con i Vichinghi e gli Slavi; l'Ordine teutonico iniziò a prendere di mira le terre lituane all'inizio del XIII secolo.[1] Poiché la Lituania era molto boscosa e alcune regioni erano impraticabili, l'interno era talvolta accessibile esclusivamente dai fiumi quando congelavano e durante la breve stagione del raccolto secco alla fine dell'estate.[2] Per ovviare a queste asperità, quando i tedeschi si insediarono decisero di costruire delle strutture difensive lungo il fiume Nemunas fino al XIV secolo, tra cui un castello di mattoni a Kaunas.[2][3] La città viene menzionata per la prima volta in fonti scritte nel 1361 e adottò il diritto di Magdeburgo, ottenendo in questo modo l'autonomia e vantaggi commerciali da Vitoldo il Grande nel 1408. Un avamposto della Lega anseatica fu creato lì nel 1441. Alla fine del XVI secolo, Kaunas era diventato un importante centro commerciale nella Lituania, ma le epidemie, gli incendi e le guerre ne ridussero le capacità di crescita durante il XVII e il XVIII secolo.[3] Dopo le spartizioni della Polonia avvenute alla fine del Settecento, la Lituania fu incorporata nell'Impero russo. Due importanti progetti del XIX secolo contribuirono al rilancio di Kaunas, ovvero il canale di Augustów, completato nel 1832 e che collegava il Nemunas al Mar Nero, e la linea ferroviaria ultimata nel 1862 che collegava San Pietroburgo, Varsavia e la Germania passando per l'insediamento. La scarsa presenza di collegamenti tranviari verso Occidente dalla Russia ne accrebbe ulteriormente il valore.[3][4][5]

Alessandro II di Russia. Fu un suo editto del 1879 emesso ad ordinare l'avvio della costruzione della fortezza di Kaunas

I confini occidentali della Russia avevano bisogno di rifornimenti e supporto, soprattutto dopo che svariate truppe si erano insediate in fortezze già presenti o al tempo realizzate in Lettonia, Estonia, Ucraina e Bielorussia. L'ipotesi di costruire una struttura difensiva in Lituania fu discussa senza portare ad alcuno sbocco nel 1796, ma non poté essere ignorata a seguito dell'invasione francese della Russia nel 1812 guidata da Napoleone.[6][7] La Grande Armée riuscì ad attraversare il Nemunas vicino a Kaunas nel suo viaggio verso Mosca senza grosse difficoltà.[8] Il processo di unificazione della Germania veniva guardato con vivido interesse e senso di preoccupazione dall'impero nella seconda metà del secolo.[9] Una fortezza a Kaunas avrebbe rappresentato di certo un ostacolo per chi avesse attaccato da ovest, poiché non ci sarebbe stata la possibilità di raggiungere celermente Riga e Vilnius senza prima espugnare la città lituana. Sulla base di queste considerazioni e in virtù della posizione dell'insediamento a ridosso di due corsi d'acqua, i funzionari russi si convinsero a costruirvi una roccaforte militare. Dopo diversi rinvii, il 7 luglio 1879 lo zar Alessandro II emanò un editto che ne ordinava la costruzione.[10]

Costruzione

Costruzione della Fortezza di Kaunas[7] Batterie Forti
I II III IV V VI VII VIII IX I II III IV V VI VII VIII IX
Inizio della costruzione 1882 1883 1883 1884 1884 1883 1884 1883 1883 1883 1883 1883 1883 1883 1883 1884 1890 1903
Fine della costruzione 1889 1888 1888 1888 1888 1888 1888 1888 1888 1889 1888 1889 1888 1889 1889 1889 ~1907 1911[11]
La chiesa della Guarnigione, costruita per il presidio della fortezza

Il progetto originale fu supervisionato dai generali Nikolaj Obručev, Konstantin Zverev e Ivan Volberg.[12] Come previsto sin da subito, la fortezza avrebbe dovuto estendersi su un enorme spazio, costituito da sette forti e nove batterie difensive disposte in cerchi concentrici. Fu prevista la realizzazione di edifici e infrastrutture quali caserme, nuove strade e un deposito di munizioni. La costruzione iniziò nel 1882 e circa 4.000 lavoratori cooperarono per il progetto.[7][13] Le strutture principali si concentravano nei quartieri di Freda, Panemunė, Aleksotas e in quello di più recente costruzione della città. Il ruolo che si intendeva attribuire alla fortezza andavano anche oltre l'ambito militare, tanto che si pensava di istituire un consiglio militare che amministrasse in maniera autonoma sia la città sia il presidio; un suo comandante riferì a tal proposito: «Non esiste la città di Kaunas, c'è solo la fortezza di Kaunas».[14]

I primi forti vennero costruiti usando mattoni rinforzati con spessi bastioni di terra, i quali furono incorporati nel rilievo circostante per risultate più difficili da superare.[15] Essi erano simmetrici, solitamente pentagonali, con postazioni usufruibili per la fanteria e l'artiglieria. Le fortezze furono costruite secondo gli schemi di progettazione delle fortezze imperiali russe tipici dell'epoca. Questo giustifica la forma decisamente simile dei primi sette forti, distinguibili soltanto per la disposizione dei loro interni, per la necessità di adattarli ai rilievi su cui sorgevano e per alcuni dettagli minori. Inoltre, i successivi rinnovamenti non modificarono di molto l'assetto originario.[12] Le batterie trovarono spazio tra i forti adiacenti e ospitavano vari tipi di artiglieria, oltre a essere disposte lungo le linee esterne della fortezza e di solito posizionate sulle colline.[12] La prima fase della costruzione si concluse nel 1887, anno in cui la struttura fu classificata come fortezza di prima classe, cioè dall'importanza strategica primaria.[16][17] Otto Klem venne nominato come suo primo comandante.[17] Al contempo, furono statuite delle disposizioni che gestissero l'impatto della fortezza sulla città e sulle aree circostanti; l'altezza degli edifici civili della fortezza subì delle limitazioni.[18]

Uno dei tunnel più lunghi del Nono Forte

Nel 1890 cominciarono i lavori sull'Ottavo forte, noto anche come Linkuva; furono introdotte nuove tecniche di costruzione, in particolare il cemento armato.[19] Il nuovo forte divenne la più moderna trincea, dotata di elettricità, fognature e casematte, con una capienza prevista di 1.000 persone.[12] Allo stesso tempo, si posero enormi fondamenta e ulteriori strutture difensive, le quali circoscrissero il centro città tra i fiumi Nemunas e Neris. Nel 1890 erano stati completati sette forti, avevano visto la luce delle strade di servizio ed era stato ultimato un ponte ferroviario sul Nemunas idoneo al trasporto militare. Le spese per la fortezza ammontavano fino a quell'anno a oltre nove milioni di rubli.[16] I primi mattoni per la chiesa che si pensò di realizzare nel presidio furono posati nel 1891 e i lavori per l'edificio religioso venne completato nel 1893. L'anno seguente iniziò la costruzione di una ferrovia a scartamento ridotto che potesse rafforzare i collegamenti con Kaunas.[20]

Il Nono forte, a cui si iniziò a provvedere per la costruzione nel 1903, presentava caratteristiche inedite nella storia dell'architettura bellica russa e costò 850.000 rubli.[11] La struttura era trapezoidale, comprendeva un bastione di fanteria e vantava di due torri di guardia corazzate, elettricità e ventilazione. Le pareti delle sue casematte erano coperte di sughero per ridurre il rumore del fuoco.[12]

Postazione da tiro per cannoni

Il complesso di fortezze e strutture difensive appariva suddiviso in quattro settori. Il primo seguiva la riva sinistra dei Nemunas fino alla confluenza con il fiume Jiesia e includeva i primi tre forti. Il secondo settore si estendeva dal monastero di Jiesia al monastero di Pažaislis e comprendeva due forti. Il terzo procedeva dalla riva destra a quella sinistra del Nemunas e accorpava due forti. Il quarto e ultimo settore sorgeva dalla sponda destra del Neris alla sponda sinistra dei Nemunas, inglobando due forti tra cui quello più recente, ovvero il Nono forte.[16]

Con lo sviluppo di nuove tecnologie edilizie e belliche, la fortezza sperimentò ripetuti rinnovamenti affinché non risultasse obsoleta. Nel 1912 si decise di avviare un ennesimo piano di espansione e ricostruzione della fortezza, con il quale si prevedeva di aggiungere dodici nuovi forti accompagnati da batterie, edifici di supporto e strutture difensive.[17] Si prevedeva che il completamento dei lavori sarebbe avvenuto nel 1917.[21] Le strutture meno recenti dovevano essere completamente circondate dalla nuova costruzione, la quale doveva essere fornita delle più recenti apparecchiature militari.[22] Durante la realizzazione dei nuovi edifici, si costruirono nuove trincee difensive e i vecchi forti furono rinforzati con cemento. Tuttavia, quando iniziarono gli scontri sul fronte orientale durante la prima guerra mondiale, i lavori sulla fortezza subirono un'interruzione.[19] Nel 1915 solo un forte, il Nono, si conformò ai nuovi criteri tecnologici, mentre il Decimo forte fu eretto solo parzialmente. Il complesso si estendeva al tempo per circa 65 km² e conteneva una ferrovia interna lunga 30 km, una centrale elettrica, un sistema di approvvigionamento idrico, un mulino, una panetteria, una distilleria di birra, una banca alimentare e un telegrafo.[14][23] Nonostante le neonate costruzioni della fortezza e gli ammodernamenti necessari non fossero stati completati, il complesso rappresentò lo stesso una sfida per i suoi aggressori.[22][24]

Prima guerra mondiale

Il Secondo forte dopo il bombardamento tedesco

Nel 1915, la Germania e gli Imperi Centrali iniziarono un'offensiva contro la Russia e avanzarono verso la Lituania e Kaunas. L'esercito tedesco raggiunse la fortezza di Kaunas nel luglio del 1915. In quel momento, circa 90.000 soldati, comandati da Vladimir Grigoriev presidiavano la fortezza.[25] Per attaccare il complesso, i teutonici schierarono sul campo quattro divisioni poste sotto il comando di Karl Litzmann.[18] Allo scopo di fornire supporto all'assalto, gli attaccanti costruirono una ferrovia per trasportare l'obice 42 cm Gamma Mörser. La granata dell'obice pesava circa 1 tonnellata e poteva colpire bersagli distanti 14 km.[26] Nei diversi giorni nell'assedio furono schierati altri cannoni di vario calibro.

L'cannone tedesco Gamma-Gerät. L'artiglieria tedesca svolse un ruolo chiave nell'offensiva

I tedeschi concentrarono il proprio fuoco contro il Primo, il Secondo e il Terzo forte, ovvero le strutture più antiche del complesso. Poiché non riuscivano a circondare l'intera fortezza, la difesa russa risultò meglio predisposta a raggrupparsi e rifornirsi. L'8 agosto, i bombardamenti contro i russi si intensificarono, ma la guarnigione della fortezza resistette a diversi tentativi di violare il perimetro difensivo. Alcuni giorni dopo, i colpi diretti alla fortezza raggiunsero l'apice e le perdite subite dalle guarnigioni poste a presidio della struttura sono stimate tra il 50% e il 75%.[27] Il 14 agosto furono uccise oltre 1.000 truppe tra i difensori, ma ancora una volta i tedeschi non furono in grado di sopprimere del tutto gli occupanti.[27] Il giorno successivo, le granate del Gamma-Gerät distrussero il Primo forte e ciò permise ai tedeschi di concentrare le proprie attenzioni sul secondo.[25] La lotta si spostò dunque all'interno dei confini del grande complesso bellico. Al prezzo di molte vittime, i soldati del Terzo forte ritardarono l'avanzata nemica, ma furono costretti a evacuare e ritirarsi più tardi lo stesso giorno. Il giorno successivo il Quarto forte fu abbandonato e il Quinto venne espugnato poco più tardi.[25] Poiché ormai appariva inevitabile lo scenario della sconfitta, Grigoriev se ne andò il 17 accompagnato da un prete e senza alcun altro membro dello stato maggiore verso Vilna. La sua fuga fu così ben architettata che neppure i suoi sottoposti seppero per svariate ore se fosse ancora nella struttura o meno.[25] Quando i teutonici attraversarono il fiume Nemunas riuscirono ad insediarsi nella sesta e nella settima costruzione e, a distanza di ore, nei restanti due forti. A seguito di undici giorni di combattimenti, la fortezza poteva dirsi conquistata.[14]

Rovine del primo forte

Le vittime russe risultarono 20.000 vittime e circa 1.300 armi conservate nei vari arsenali passarono in mano ai tedeschi.[28][29] Grigoriev fu arrestato dalle autorità russe, processato e condannato a quindici anni di carcere per non aver adempiuto correttamente ai suoi doveri. Inoltre, subì la revoca di tutti i suoi premi, titoli militari e onorificenze. I tedeschi sfruttarono i materiali fatti propri dalla fortezza altrove durante la loro guerra contro la Russia.[29]

Gli studiosi hanno ricostruito i fattori che contribuirono alla caduta relativamente rapida della fortezza. Innanzitutto, bisogna considerare il mancato ammodernamento totale della struttura, seguito dalla presenza di difensori inesperti e dal continuo cambiamento dei soldati posti a presidio del complesso, evento che di certo non favorì una maggiore familiarizzazione con l'area circostante e con i meccanismi della fortezza.[30] Sebbene il punto di forza fosse chiaramente rappresentato dal nucleo di edifici, i soldati furono invece inviati a combattere in campo aperto.[30] Quando il combattimento si spostò fuori dalla fortezza, le linee di comunicazione furono interrotte dal bombardamento tedesco e la difesa della fortezza non apparì in grado di ripristinare la comunicazione completa con il centro di comando o con altri forti alleati.[30] L'assenza di supporto esterno rappresentò un altro fattore cruciale che determinò la sconfitta.[30]

Periodo interbellico

Il Nono forte ricostruito

La Lituania divenne uno Stato sovrano il 16 febbraio 1918 dopo la proclamazione dell'Atto d'indipendenza e la vecchia fortezza passò sotto la supervisione del personale tecnico. I materiali che non erano stati presi dai teutonici furono usati per soddisfare le esigenze militari lituane e per la costruzione del treno corazzato Gediminas, il cui nome si ispirava al granduca di Lituania Gediminas del XIV secolo. Nel 1920, fu formato il consiglio della fortezza di Kaunas con il compito di amministrare la struttura. Vista la repentina scoperta e/o sviluppo di nuove tecnologie militari, la ricostruzione fu vista come una spesa insostenibile e inappropriata; per tali ragioni, il governo lituano decise di non usarla più per scopi bellici.[14] L'armamento della fortezza venne smantellato e le trincee riempite con rottami di ferro.

Diverse sezioni della fortezza furono assegnate a varie istituzioni civili, mentre l'esercito si appropriò della caserma dalla vecchia 28ª divisione. La sesta e la nona parte del complesso funsero da prigioni, mentre all'Archivio Centrale fu riservata una sede nel Settimo forte.[31] La stazione radio ufficiale della Repubblica trasmetteva proprio dal sito di Kaunas, mentre una camera a gas fu installata nel deposito di polvere da sparo del Primo forte e usata per eseguire prigionieri condannati.[14] Alcune stanze furono infine adoperate come alloggi per i poveri. Mentre la città di Kaunas si espandeva a ridosso del complesso, le strade che ne facevano parte divennero accessibili anche al pubblico. La posizione della fortezza influenzò la direzione dell'espansione del centro abitato.[22]

Seconda guerra mondiale

Un memoriale per le vittime alto 32 metri

Le modifiche apportate ai protocolli segreti del patto Molotov-Ribbentrop del 1939 assegnarono la Lituania alla sfera di influenza sovietica, occupata dall'URSS nel giugno 1940.[32] La fortezza divenne a quel punto un luogo dove condurre interrogatori e detenere prigionieri politici. Il patto venne meno quando ebbe inizio l'operazione Barbarossa il 22 giugno 1941, con le forze tedesche che raggiunsero Kaunas già due giorni dopo.[33] Il Sesto forte fu trasformato in campo di prigionia per i soldati dell'Armata Rossa.[22] La popolazione ebraica di Kaunas era compresa tra 35.000 e 40.000 e in pochi sarebbero sopravvissuti all'Olocausto in Lituania.[34] I nazisti, aiutati da collaboratori lituani, iniziarono presto a massacrare la minoranza appena indicata. Il 6 luglio, per ordine delle SS, le unità di polizia ausiliarie lituane fucilarono quasi 3.000 ebrei nel Settimo forte.[34] Il 18 agosto, in quella che divenne nota come "azione degli intellettuali", oltre 1.800 semiti furono uccisi nel Quarto forte.[35] Il 28 ottobre ebbe luogo la cosiddetta "Grande Azione", con i residenti del ghetto di Kaunas furono convocati e oltre 9.000 uomini, donne e bambini arrivarono al Nono forte prima di essere giustiziati.[35] Durante gli anni seguenti dell'occupazione nazista della Lituania, oltre 5.000 deportati ebrei giunti dall'Europa centrale sarebbero stati giustiziati in questo forte. In circa sessanta fuggirono nel dicembre 1943, essendo stato loro affidato il compito di scavare e bruciare i corpi delle vittime precedenti, come parte della Sonderaktion 1005. Tredici di questi fuggitivi riuscirono a documentare il tentativo di nascondere le prove di quest'operazione segreta.[36]

Quando la Germania iniziò la sua ritirata verso ovest e il fronte di battaglia si avvicinò alla Lituania, la difesa tedesca iniziò ad allestire una strategia difensiva per Kaunas, rendendo di nuovo operativa la fortezza. Il fiume Nemunas fu etichettato come «la linea della catastrofe» e Adolf Hitler chiese di difenderlo ad ogni costo.[37] Il 1º agosto 1944 Kaunas cadde in mano all'Armata Rossa e le strutture restanti della fortezza furono utilizzate per esigenze militari, mentre molte delle strutture originali andarono demolite o riqualificate.[37]

Il numero di morti nella fortezza durante la seconda guerra mondiale varia a seconda delle fonti; il Museo dell'Olocausto degli Stati Uniti fornisce descrizioni dettagliate sulla morte di circa 18.500 vittime dell'Olocausto.[36] Altri autori riferiscono di 30.000 morti, mentre le stime più ampie arrivano fino a 50.000 perché includono anche cittadini polacchi e di altra etnia deportati.[37][38] Al termine del conflitto, a Kaunas vivevano meno di un centinaio di ebrei.[35]

Dal dopoguerra a oggi

Le stanze del comandante della fortezza. Attualmente ospitano il quartier generale dell'aeronautica lituana

La Lituania rimase una Repubblica socialista sovietica fino al 1990. Nel 1948, la base operativa della 7ª divisione aerea Cherkassy fu stabilita nel quartier generale del comandante della fortezza. Le caserme vennero utilizzate dal 108º reggimento di paracadutisti e il Quinto forte servì il reggimento di difesa aerea. La maggioranza delle costruzioni, tuttavia, funse da deposito o ospitò organizzazioni agricole.[37][38] Durante l'espansione e lo sviluppo della città del dopoguerra, alcune sezioni affrontarono lo smantellamento; per permettere la realizzazione dell'Università Tecnica di Kaunas, le trincee al suolo di un settore difensivo furono distrutte.[37]

Nel 1958, il Nono forte divenne un museo e, durante il 1959, esso ospitò la prima mostra dedicata alla commemorazione dei crimini lì commessi.[38] Il museo in seguito ampliò il campo storico, dedicandosi alla storia della fortezza sin da quando andò posta la prima pietra. Nel 1984, si decise di erigere un monumento commemorativo per le vittime alto 32 m. Nonostante queste concessioni, i militari sovietici occuparono gran parte della struttura fino a quando la Lituania ristabilì la sua indipendenza.[14] Dopo il ritiro delle forze sovietiche, completato nel 1993, si istituirono delle basi militari lituane in diversi forti.[39]

Museo nel Nono forte

All'inizio del 2007, solo il Nono forte era stato parzialmente rinnovato e dedicato all'Olocausto e alle occupazioni della Lituania effettuate dai tedeschi e dai sovietici.[38] Il museo, che conta oltre 65.000 manufatti, è patrocinato dal Ministero della Cultura lituano.[38][40] Dall'inizio degli anni 2000, è stato visitato da circa 100.000 turisti all'anno e ha ospitato convegni e conferenze sul periodo dell'Olocausto.[40] Nel 2005 è partito il progetto internazionale "Fortezze della cultura e del turismo del Baltico", patrocinato dall'Unione europea. L'obiettivo del programma riguarda la promozione della cooperazione scientifica transnazionale nella protezione dei monumenti, insieme alla creazione di strategie per ricostruire e gestire le fortezze nella Lituania.[41] Nel 2007, il settimo forte è stato venduto a privati e i nuovi proprietari hanno avviato poco dopo dei lavori di restauro. Dal 2009 ha aperto come museo bellico e sulla storia delle fortificazioni ed è l'unico forte in mattoni di Kaunas agibile. Negli anni 2000, i proprietari del complesso hanno cominciato ad essere diversi, se si tiene conto del Ministero della Cultura, del Ministero della Difesa, del Fondo per le proprietà di Stato e del Comune di Kaunas. Il sito contiene ancora ordigni inesplosi, sebbene un progetto del 1995 abbia rimosso circa 1,9 tonnellate di esplosivi.[42] Altri problemi relativi ai lavori di restauro hanno riguardato i pozzi scoperti, lo scarso drenaggio e la ventilazione, la ruggine, i possibili contaminanti chimici e la crescita eccessiva di infestanti, oltre alla presenza di una colonia di pipistrelli attualmente protetta.[42][43] Nonostante il danno subito, il complesso della fortezza di Kaunas resta il più completo tra le strutture militari risalenti all'epoca dell'Impero russo.[44]

Note

  1. ^ Frucht (2005), p. 128.
  2. ^ a b Rowell (2014), pp. 49-54.
  3. ^ a b c (EN) Kaunas: An Historical Overview, su en.kaunas.lt, 16 settembre 2015. URL consultato il 19 settembre 2020.
  4. ^ (EN) John Noble e Robin Gauldie, Estonia, Latvia & Lithuania, Lonely Planet, 1997, p. 88, ISBN 978-08-64-42416-7.
  5. ^ Mearsheimer (2001), p. 70.
  6. ^ Orlov (2007), p. 34.
  7. ^ a b c Pociūnas (2008), p. 14.
  8. ^ (EN) Insight Guides, Estonia, Latvia & Lithuania, 6ª ed., Apa Publications (UK) Limited, 2019, p. 639, ISBN 978-17-89-19829-4.
  9. ^ Millett (1990), p. 286.
  10. ^ (EN) Robert Wayne Heingartner, Lithuania in the 1920s: A Diplomat's Diary, Rodopi, 2009, p. 45, ISBN 978-90-42-02760-2.
  11. ^ a b Orlov (2007), pp. 52-54.
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