Utente:Lupo rosso/Sandbox/campi concentramento fascisti per slavi

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campi concentramento fascisti in Jugoslavia[modifica | modifica wikitesto]

«"Di fronte ad una razza inferiore e barbara [1] come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani"»

Benito Mussolini , 1920[2][3][4][5][6]

Elenco[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Utente:Lupo rosso/Sandbox/antefatti delle foibe.

censiti campi di concetramento fascisti totali[modifica | modifica wikitesto]

«Renzo De Felice nel suo libro “Storia degli ebrei sotto il fascismo”, parla di circa 400 tra luoghi di confino e campi di internamento»

[7]

[8][9]

«I campi furono istituiti con decreto del 4 settembre 1940, e dovevano ospitare inizialmente soltanto cittadini stranieri dei paesi belligeranti con l'Italia ma diventarono ben presto campi per ebrei stranieri, slavi, zingari, oppositori politici e omosessuali. Da circa 40 campi iniziali si arrivò ad un numero che secondo lo storico Luciano Casali[10], professore di storia contemporanea all'Università di Bologna, ammonta a 259. L'autore ne ha catalogati 113 in Italia e 22 nei territori occupati dall'Italia. Pochissima la letteratura sulla materia e pochi gli storici che se ne sono occupati: tutto rende il tema più misterioso e affascinante, ma anche più terribile.I campi non furono campi di sterminio, se si esclude quello della Risiera di San Sabba, ma soprattutto nei campi del centro-nord, dove gli alleati arrivarono più tardi, i deportati furono prelevati dai nazi-fascisti e portati in Germania per la soluzione finale. In tutta questa storia appare, come un'ombra, la presenza della Chiesa che sorveglia, dietro le quinte, che il regime non superi certe efferatezze.»

[11]

elenco


in Italia 113 campi di concentramento

  1. Agnone (Molise)
  2. Alatri Le Fraschette (Lazio)
  3. Alberobello (Puglia)
  4. Anghiari Rinicci (Toscana)
  5. Aosta (Val d’Aosta)
  6. Aprica (Lombardia)
  7. Ariano Irpino (Campania)
  8. Asti (Piemonte)
  9. Ateleta (Abruzzo)
  10. Bagni di Lucca (Toscana)
  11. Bagno di Ripoli (Toscana)
  12. Boiano (Molise)
  13. Bolzano Gries (T. A. Adige)
  14. Bonefro (Molise)
  15. Borgo S. Dalmazzo (Piemonte)
  16. Borgo Val di Taro (Romagna)
  17. Cairo Montenotte (Liguria)
  18. Calvari di Chiavari (Liguria)
  19. Campagna (Campania)
  20. Carana (Calabria)
  21. Casacalenda (Molise)
  22. Casale Monferrato (Piemonte)
  23. Casoli (Abruzzo)
  24. Castagnevizza (oggi Slovenia)
  25. Castel di Guido (Lazio)
  26. Castello Sereni (Umbria)
  27. Celle Ligure (Liguria)
  28. Chieti (abruzzo)
  29. Cighino (Friuli)
  30. Città S. Angelo (Abruzzo)
  31. Civitella del Tronto (Abruzzo)
  32. Civitella di Chiana (Toscana)
  33. Colfiorito (Umbria)
  34. Colle di Compito (Toscana)
  35. Corropoli (Abruzzo)
  36. Cortemaggiore (E. Romagna)
  37. Ellera (Umbria)
  38. Fabriano (Marche)
  39. Farfa Sabina (Lazio)
  40. Ferramonti dfi Tarsia (Calabria)
  41. Ferrara (Emilia Romagna)
  42. Fertilia (Sardegna)
  43. Forlì (Emilia Romagna)
  44. Fossalon di Grado (Friuli)
  45. Fossoli-Carpi (Emilia Romagna)
  46. Gioia di Colle (Puglia)
  47. Gonars (Friuli)
  48. Isernia (Molise)
  49. Isola Gran Sasso (Abruzzo)
  50. Istonio Marina (Abruzzo)
  51. Lama dei Peligni (Abruzzo)
  52. Lanciano (Abruzzo)
  53. Laterina (Toscana)
  54. Lipari (Sicilia)
  55. Manfredonia (Puglia)
  56. Mantova (Lombardia)
  57. Marsiconuovo (Basilicata)
  58. Massa Carrara (Toscana)
  59. Monigo (Veneto)
  60. Montalbano (Toscana)
  61. Montechiarugolo (Emilia Romagna)
  62. Montefiascone (Lazio)
  63. Monteforte Irpino (Campania)
  64. Monticelli Terme (Emilia Romagna)
  65. Nereto (Abruzzo)
  66. Notaresco (Abruzzo)
  67. Novara (Piemonte)
  68. Osimo (Marche)
  69. Padova-Chiesanuova (Veneto)
  70. Perdasdefogu (Sardegna)
  71. Perugia (Umbria)
  72. Petriolo (Marche)
  73. Pietrafitta (Umbria)
  74. Pisticci (Basilicata)
  75. Pollenza (Marche)
  76. Ponza (Lazio)
  77. Prestine (Lombardia)
  78. Reggio Emilia (Emilia Romagna)
  79. Roccatederighi (Toscana)
  80. Rovezzano (Toscana)
  81. S. Martino Rossignano (Piemonte)
  82. Sassoferrato (Marche)
  83. Scipione (Emilia Romagna)
  84. Senigallia (Marche)
  85. Servigliano (Marche)
  86. Sforzacosta (Marche)
  87. Solofra (Campania)
  88. Sondrio (Lombardia)
  89. Spotorno (Liguria)
  90. Suzzara (Lombardia)
  91. Tavernelle (Umbria)
  92. Teramo (Abruzzo)
  93. Terranova di Pollino (Basilicata)
  94. Tolentino (Marche)
  95. Tollo (Abruzzo)
  96. Tonezza del Cimone (Veneto)
  97. Tortoreto (Abruzzo)
  98. Tossicia (Abruzzo)
  99. Treia (Marche)
  100. Tremiti (Puglia)
  101. Tribussa (Friuli V. G.)
  102. Trieste-Risiera di S. Sabba
  103. Tuscania (Lazio)
  104. Urbisaglia (Marche)
  105. Ustica (Sicilia)
  106. Valentano (Lazio)
  107. Vallecrosia (Liguria)
  108. Ventotene (Lazio)
  109. Vercelli (Piemonte)
  110. Verona (Veneto)
  111. Vinchiaturo (Molise)
  112. Visco (Friuli V. G.)
  113. Vo’ Vecchio (Veneto)

nella ex Jugoslavia 15

  1. Fiume
  2. Bakar (Buccari)
  3. Kraljevica (Potorc)
  4. Arbe
  5. Vodice
  6. Osljak
  7. Slarin
  8. Divulje
  9. Uljan
  10. Molat
  11. Bar (Antivari)
  12. Prevlaka
  13. Mamula
  14. Perzagno
  15. Zabjelo

in Albania 7

  1. Kukes
  2. Klos
  3. Kavaje
  4. German
  5. Scutari
  6. Vermoshi
  7. Porto Romano (Durazzo)

per un totale di 135

nelle tabelle con la terminologia allogeni vengono indicate dal fascismo le minoranze slovena e croata delle zone divenute italiane dopo la prima guerra mondiale[12]

articoli da La Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

in Jugoslavia[modifica | modifica wikitesto]

Nome del campo Città Tipo di campo Tipologia di internati internati (stima) Campo istituito da Direttori Operatività
Arbe[13][14] Fiume, Dalmazia (oggi in Croazia) Lager Civili uomini, donne, bambini, ebrei (internamento protettivo) 6577* Ministero dell'Interno Colonnello dei Carabinieri Vincenzo Cuiuli Giugno 1942 - 17 settembre 1943
Mamula Cattaro, Dalmazia (oggi in Montenegro) Lager Civili uomini e donne 540 Ministero dell'Interno Colonnello P. Pasquini, Col. P. Rivaria, Col. G. Prolaran Giugno 1942 - 30 giugno 1943
Melàda Zara, Dalmazia (oggi in Croazia) Lager Civili uomini, donne, vecchi e bambini 2400* Governatorato Civile della Dalmazia Commissario Leonardo Fantoli, Carlo Sommer Giugno 1942 - 9 settembre 1943
Zlarino Zara, Dalmazia (oggi in Croazia) Lager per rastrellati politici e loro familiari Civili 1652* Ministero dell'Interno Comandante della 173° Sezione Regi Carabinieri della Divisione "Eugenio di Savoia", in seguito il Tenente Colonnello Umberto Ransava Marzo 1943 - 15 giugno 1943
Bakar Buccari
Kraljevica Potorc
Vodice
Osljak
Divulje
Uljan
Molat ( Melada )[15] Zara, Dalmazia (oggi in Croazia) Lager Civili uomini, donne, vecchi e bambini 2400* Governatorato Civile della Dalmazia Commissario Leonardo Fantoli, Carlo Sommer Giugno 1942 - 9 settembre 1943
BarAntivari
Prevlaka
Perzagno
Zabjelo

Campi di concentramento fascisti per slavi in Italia od in zone di confine[modifica | modifica wikitesto]

Nome del campo Città Tipo di campo Tipologia di internati internati (stima) Campo istituito da Direttori Operatività
Fertilia Alghero, Sardegna Lager per slavi dell'internamento civile parallelo Civili, per lo più croati 300 Ministero dell'Interno Arma dei Carabinieri Gennaio 1943 - agosto 1943
Fiume[16] campo di internamento di smistamento [17] 3500 persone all'interno dell'area della caserma Diaz.
Renicci (Anghiari)[18][19] Arezzo, Toscana Lager Civili dai 12 ai 70 anni, per la mggior parte civili jugoslavi 3950* Ministero dell'Interno Colonnello Giuseppe Pistone, Colonnello Firenzuola, Maggiore Rossi 7 ottobre 1942 - aprile 1945
Chiesanuova Padova, Veneto Lager per slavi dell'internamento civile parallelo Civili jugoslavi, soprattutto croati 3500* Ministero dell'Interno Colonnello Dante Caporali 15 agosto 1942 - 1º luglio 1943
Monigo[20] Treviso, Veneto Lager per slavi dell'internamento civile parallelo Civili jugoslavi 3464* Ministero dell'Interno Tenente Colonnello dei Carabinieri Alfredo Anceschi aiutato dal Capitano Eliseo Signorini 2 luglio 1942 - 8 settembre 1943
Gonars[21] Udine, Friuli Venezia Giulia Lager per slavi dell'internamento civile parallelo Civili jugoslavi 6500* Ministero dell'Interno Tenente Colonnello Eugenio Vicedomini, Cesare Marioni, Ignazio Fragapane, Gustavo De Dominicis, Arturo Macchi Ottobre 1941 - 19 ottobre 1943
Cighino Gorizia, Friuli Venezia Giulia Lager per slavi dell'internamento civile parallelo Civili rastrellati nella provincia di Lubiana 600 Ministero dell'Interno Colonnello Francesco De Caroli 6 marzo 1942 - aprile 1942
Visco[22] Udine, Friuli Venezia Giulia Lager per slavi dell'internamento civile parallelo Civili jugoslavi 3272* Ministero dell'Interno Tenente Colonnello dei carabinieri Salvatore Bonofiglio Gennaio 1943 - 11 settembre 1943
Poggio Terzarmata Gorizia, Friuli Venezia Giulia Lager per slavi dell'internamento civile parallelo Civili jugoslavi e italiani n\a Ministero dell'Interno, Prefettura di Gorizia, Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia n\a Settembre 1942 - 9 settembre 1943
Tremiti Foggia, Puglia Lager Ebrei, "italiani pericolosi" (oppositori politici ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), omosessuali 1300 Ministero dell'Interno Coviello Settembre 1940 - estate 1943
Manfredonia[23] Foggia, Puglia Lager Civili, "italiani pericolosi" (oppositori politici ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), rastrellati, ebrei, apolidi 228 Ministero dell'Interno funzionario di pubblica sicurezza Guido Celentano, quindi Rosario Stabile 16 giugno 1940 - 9 settembre 1943
Pisticci Matera, Basilicata Lager Civili condannati dal Tribunale Speciale e sottoposti a internamento, "italiani pericolosi (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), polacchi, ufficiali greci, slavi 997 Ministero dell'Interno Eugenio Parrini (da alcuni internati definito fanatico sostenitore del duce e fervente filonazista 1940 - 13 settembre1943
Montefiore Irpino Avellino, Campania Lager "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale") 104 Ministero dell'Interno n\a Giugno 1940 - ottobre 1943
Campagna[24] Salerno, Campania Lager "Sudditi nemici" inglesi e francesi, ebrei italiani, ebrei stranieri, apolidi, tedeschi, austriaci, polacchi, fiumani, cecoslovacchi, jugoslavi 369 Ministero dell'Interno Commissario di pubblica sicurezza Eugenio De Paoli, Maiello, Carrozzo 15 giugno 1940 - 19 settembre 1943
Ariano Irpino Avellino, Campania Lager "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), "allogeni" della Venezia Giulia 86 Ministero dell'Interno Commissario di pubblica sicurezza Vito Pirozzi Luglio 1940 - 9 settembre 1943
Tossicia Teramo, Abruzzo Lager Ebrei stranieri, Cinesi, zingari jugoslavi 127 Ministero dell'Interno n\a Novembre 1941 - 26 settembre 1943
Tortoreto Teramo, Abruzzo Lager Ebrei stranieri, apolidi, "allogeni" della Venezia Giulia, italiani responsabili di infrazioni annonarie 114 Ministero dell'Interno Funzionario di pubblica sicurezza Attilio Capurro, Amerigo Amelio Luglio 1940 - 6 settembre 1943
Notaresco Teramo, Abruzzo Lager Ebrei stranieri, apolidi, civili italiani e stranieri 96 Ministero dell'Interno n\a 13 luglio 1940 - gennaio 1944
Nereto Teramo, Abruzzo Lager Ebrei stranieri, apolidi, "allogeni" della Venezia Giulia, "italiani pericolosi"(oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi, "sudditi nemici" 200 Ministero dell'Interno Commissario Francesco Alongi 17 giugno 1940 - 1º febbraio 1944
Lanciano Chieti, Abruzzo Lager Donne straniere appartenenti alla categoria dei "sudditi nemici", e degli "ebrei stranieri" 75 Ministero dell'Interno Podestà locale Raffaele Di Guglielmo, seguito dal Commissario per la pubblica sicurezza Eduino Pistone, Olindo Tiberi Pasqualoni, Domenico Palermo, Carmine Medici e Giuseppe Franco. Assistiva la co-direttrice Rosa Pace, quindi Marisa Marfisi Luglio 1940 - settembre 1943
Istonio Chieti, Abruzzo Lager oppositori politici italiani 185 Ministero dell'Interno Commissario di pubblica sicurezza Vincenzo Prezioso Giugno 1940 - ottobre 1943
Isola del Gran Sasso Teramo, Abruzzo Lager Ebrei italiani e stranieri, cinesi 147 Ministero dell'Interno n\a Giugno 1940 - ottobre 1943
Isernia Campobasso, Molise Lager "Italiani pericolosi"(oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi, "sudditi nemici", ebrei italiani e stranieri, civili italiani e stranieri 139 Ministero dell'Interno Commissario di pubblica sicurezza Guido Renzoni, Pasquale Morra Ottobre 1940 - settembre 1943
Corropoli[25] Teramo, Abruzzo Lager "Italiani pericolosi"(oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), ebrei stranieri, civili greci, "sudditi nemici" britannici, jugoslavi 165 Ministero dell'Interno n/a 1º febbraio 1941 - maggio 1944
Civitella del Tronto Teramo, Abruzzo Lager Civili greci, "sudditi nemici" britannici, belga, cinesi 186 Ministero dell'Interno Funzionario di pubblica sicurezza Mario Gagliardi, Giovanni Cardinale, Giuseppe Franco, Domenico Palermo, Francesco Mariniello 4 settembre 1940 - maggio 1944
Città Sant'Angelo Pescara, Abruzzo Lager Civili jugoslavi 135 Ministero dell'Interno n\a Giugno 1940 - 8 settembre 1943
Agnone Campobasso, Molise Lager "Sudditi nemici" (soprattutto cecoslovacchi e britannici), ebrei stranieri (soprattutto tedeschi e austriaci). In seguito il campo divenne misto (i prigionieri erano uomini e donne) ed "ospitò" zingari jugoslavi 155 Ministero dell'Interno Commissario di pubblica sicurezza Guglielmo Casale 14 luglio 1940 - 21 giugno 1943
Bagno a Ripoli Firenze, Toscana Lager Ebrei stranieri e italiani, apolidi, "sudditi nemici" (inglesi, francesi, greci, norvegesi, russi in particolare) 180 Ministero dell'Interno Commissario di pubblica sicurezza Pasquale de Pasquale, Fernando di Donna, Domenico Cecchetti, Mario Cecioni Luglio 1940 - 22 settembre 1943
Montalbano/Rovezzano Firenze, Toscana Lager "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi 56 Ministero dell'Interno Commissario Domenico Cecchetti Maggio 1941 - estate 1944
Civitella della Chiana/ Villa Oliveto Arezzo, Toscana Lager "sudditi nemici", ebrei stranieri, prigionieri inglesi deportati dalla Libia 90 Ministero dell'Interno Ufficiale di pubblica sicurezza Amedeo Mascio, Vincenzo Gullino, Ferdinando Longhi, Carlo Vitti, Carmelo Giardina, Francesco Garofano Luglio 1940 - 9 giugno 1944
Fabriano Ancona, Marche Lager "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi 90 Ministero dell'Interno funzionario di pubblica sicurezza Antonio Vecchio, "sorvegliato" dai carabinieri Settembre 1940 - aprile 1944
Petriolo Macerata, Marche Lager esclusivamente per donne, "suddite nemiche"" ed "ebree straniere" 30 Ministero dell'Interno n\a Dicembre 1942 - settembre 1943
Pollenza Macerata, Marche Lager per donne, "suddite nemiche"" ed "ebree straniere" 103 Ministero dell'Interno Nicola Lorito Giugno 1940 - marzo 1944
Sassoferrato Ancona, Marche Lager "allogeni" e jugoslavi 60 Ministero dell'Interno funzionario di pubblica sicurezza Antonio Vecchio Agosto 1942 - 15 settembre 1943
Urbisaglia Macerata, Marche Lager ebrei italiani, ebrei stranieri, apolidi, jugoslavi, "allogeni" 123 Ministero dell'Interno funzionari di pubblica sicurezza Mario Bitozzi, Giuseppe Franco, Paolo Spetta, Umberto Leproni. Il campo era sorvegliato dai carabinieri Giugno 1940 - 23 ottobre 1943
Fossoli[26] Carpi, Emilia Romagna campo per prigionieri di guerra alleati dal 1942 al 1943, lager per ebrei dal 1943 al 1944, Polizei- und Durchgangslager nel 1944, campo di raccolta per mano d'opera per la Germania nel 1944 "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), jugoslavi, prigionieri di guerra, ebrei italiani (fra cui Primo Levi) e stranieri, civili, "sudditi" nemici oltre 5000* Ministero dell'Interno n\a 1942 - 1945
Scipione Parma, Emilia Romagna Lager "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), ebrei starnieri, "sudditi" nemici 173 Ministero dell'Interno n\a Il campo era sorvegliato adi carabinieri Luglio 1940 - settembre 1940
Risiera di San Sabba Trieste, Friuli Venezia Giulia lager "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), ebrei italiani e stranieri, "sudditi" nemici, jugoslavi, civili rastrellati, prigionieri di guerra, circa 25000* III Reich Commissario austriaco Friedrich Rainer 20 ottobre 1943 - 29 aprile 1945
Bolzano[27] Bolzano, Trentino Alto Adige lager "Italiani pericolosi" (oppositori politici, ma anche pregiudicati per reati comuni, "allogeni" slavi e individui sospettati di spionaggio e di "attività antinazionale"), ebrei italiani e stranieri, "sudditi" nemici, zingari, civili rastrellati 11.116* Ministero dell'Interno Tenente Titho, Maresciallo Haage Maggio 1944 - maggio 1945

I campi di concentramento di Gonars ed Rab[modifica | modifica wikitesto]

Di particolare peso e con notizie abbastanza certe sono forse i due campi per gente slava piu' significativi dal Gonars memorial i campi di concentramento per slavi sono:

«il numero accanto al nome di alcuni campi si riferisce a quello assegnato ai campi militari per prigionieri di guerra (P.G.) [cfr. all. 1 al fg. 1/46635 del 07/09/'42 dello Stato Maggiore, in Archivio Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito-AUSSME, Ufficio Prigionieri di Guerra, circ. 279]

AGNONE (MOLISE)

Alatri Le Fraschette (Frosinone)

Alberobello (Bari)

Anghiari Renicci (Arezzo) N. 97 [CONTR.]

Aosta Porta Littoria N. 101 (fino al 7/9/42)

Arbe (oggi CROAZIA, Rab)

Ariano Irpino (fascicolo Spalato) Arona (Novara)


Borgomanero

Buccari (Istria)

Busseto (Parma) N 55 (per uff. e sottuff. ex eserc. jugo)

Cairo Montenotte (Savona) N. 95

Castanevica (Gorizia)

Castel di Guido (Roma) (centro di lavoro)

CASTELLO SERENI (UMBRIA)

Castelfranco Emilia


Castel Montalbano (Fi)


Castell’Arquato (Piacenza)


Castelraimondo (MC) N. 93

Castel S. Pietro Ospedale militare (in funz. dal 17/9/42) N. 205

Castiglion Fiorentino (AR) [G. Visintin]

Castiglione della Valle (PG) [G. Visintin]


Ceprano [Frosinone]

Chiesanuova (Padova)

Chieti Caserma funzionale N. 21

Cighino di Tolmino - ciginj

Civitella del Tronto (Teramo)

Colfiorito (Umbria)

Corropoli (Teramo)

Cortemaggiore N. 26

Crocetta Castelfrentano (Chieti) campo di lavoro

Ellera (Umbria)

Farfa Sabina (Rieti)

Fara Novarese (Castelli Cusiani) * [ACS, Ariani Internati]

Ferramonti di Tarsia (CS)

Ferriere (PC) [G. Visintin]


Fiume [oggi Croazia] N. 83

Forte Mamula-Prevlaka

Gonars N. 89

Grado - Bonifica della Vittoria (campo di lavoro)

Grupignano

Isola d’Argo

Isola Melada [Croazia]

Istonio Marina (Chieti)

Labico [Roma] [AUSSME, Uff.Prig. di G., Diari storici, marzo 1943, All. n. 64]

Lama dei Pelegni (Chieti)

Laterina (Arezzo) N. 82

Laurana - Lovran (Croazia)

Lipari (Messina)

Monigo (Treviso)

Monopoli Sabina

Monteforte Irpino

Montefusco (Avellino)

Montelupone


Montemale di Cuneo (campo per ufficiali sup. jugoslavi) * N. 15 (fino al 7/9/42)

Monturano * N. 70

NOVARA

Oleggio (NO) [G. Visintin]


Padova-Chiesanuova

Palazzolo dello Stella (Latisana) * N. 88

Passo Corese (RI) [G. Visintin]

PERTOZGIU (Sardegna) [pg. 124 Galluccio, non citato in elenco]


Perugia

Pietrafitta (PG)

Pisticci (Matera)

POLLENZA (MARCHE)

PONZA (LT)

Porto Re di Cattaro (Dalmazia) [G. Visintin]


Prato all’Isarco [ACS A5G b. 117]

Romagnano Sesia (Novara) [ACS, Internati Ariani]

Ruscio N. 117

Sagrado (Gorizia) [Poggio Terza Armata / Zdravcina] [art. su campo Fossalon]

Scoglio Calogero (Dalmazia) [CONTR.]

Seggiano (Grosseto) (Ospedale degli Incurabili - ricovero vecchi)


Sevigliano (Marche) N. 59

Sforzacosta N. 56

Solofra (Avellino)

Tavernelle (Umbria)

Torre de’ Passeri (PE) [G. Visintin]


Tortoreto Alto (Teramo)

Tossicia (Teramo) (internamento rom prov. Lubiana)

Trecate (Novara)


Tribussa di Chiapovano - Trebus^a

Urbisaglia (MC) N. 53

Ustica (Palermo)

Vestone (Brescia) N. 23

Vetralla (Viterbo) [costituzione il 12 luglio 1942, ACS A5G b. 117 ]

Volzana di Tolmino (Slovenia)

Visco (Udine)

Zola Predosa (Bologna) (ACS Ariani internati (buste 26 e 160 )

Per uno studio generale sui campi di concentramento fascisti vedi "I campi del duce " di Carlo Spartaco Capogreco, Einaudi Torino 2004»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lutz Klinkhammer e Filippo Focardi, La questione dei criminali di guerra italiani e una commissione d’inchiesta dimenticata,
  • Fondo Gasparotto presso Fondazione ISEC (Istituto per la Storia dell'Età Contemporanea, Sesto S.Giovanni, Mi).
  • War Crimes Commission ONU, Crowcass (Central register of war criminals and security sospects) presso Wiener Library, Londra (databile 1945?) rintracciato dalla storica Caterina Abbati
  • BBC, Fascist Legacy, Londra 1990. documentario di Ken Kirby, curato dallo storico Michael Palumbo
  • Filippo Focardi, La memoria della guerra e il mito del "bravo italiano": origine e affermazione di un autoritratto collettivo, in "Italia Contemporanea", n.220-221, settembre-dicembre 2000, pp. 393–399.
  • Filippo Focardi - Lutz Klinkhammer, La questione dei "criminali di guerra" italiani e una Commissione di inchiesta dimenticata, in "Contemporanea", a.IV, n.3, luglio 2001, pp. 497–528.
  • Mimmo Franzinelli, Salvate quei generali! Ad ogni costo e La memoria censurata, in Millenovecento n. 3 gennaio 2003, pp. 112–120.
  • Nicola Tranfaglia, Come nasce la repubblica. Documenti CIA e italiani 1943/1947, Bompiani, Milano 2004.
  • Franz Potocnik Il campo di sterminio fascista: l'isola di Rab a cura dell'ANPI , Torino 1979 dall'originale sloveno della casa editrice "Lipa", Capodistria
  • Pagine di storia rimossse , don Pietro Brignoli , “Santa Messa per i miei fucilati” , Enrico Vigna La politica e i crimini di guerra dell'Italia fascista in Jugoslavia Longanesi 1974

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Fabio Galluccio[modifica | modifica wikitesto]

Fabio Galluccio nato a Messina 13 luglio del 1954 storico del pensiero liberalsocialista, ricopre la carica di segretario del circolo Giustizia e Libertà di RomaFabio Galluccio, si e' laureato a Roma in giurisprudenza con una tesi su "La libertà nelle prospettive politico-giuridiche di Karl Jaspers".

libri di Fabio Galluccio

Nonluoghi Libere Edizioni, Civezzano TN, 2002, ISBN 8890076313 (88-900763-1-3)

  • Gli ultimi giorni di Prodi. Diario di una crisi (civile) annunciata Nonluoghi Libere Edizioni

collegamenti esterni per Fabio Galluccio

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ginnasio Statale Alessandro Manzoni
  2. ^ La verità sulle foibe.Di Marco Ottanelli
  3. ^ pag 160 Luigi Salvatorelli, Giovanni MiraStoria d'Italia nel periodo fascista , Einaudi
  4. ^ Francesco Piazzapag 28L'altra sponda adriaticaCierreISBN 8883141253, 9788883141256
  5. ^ Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia pag 227Friuli e Venezia GiuliaISBN 8886928165, 9788886928168
  6. ^ Franco Monteverde , pag. 223 , I liguri, un'etnia tra Italia e MediterraneoVallecchi , 1995
  7. ^ da ANPI
  8. ^ *da ANPI dal libro di Fabio Galluccio I Lager in Italia: La Memoria Sepolta nei Duecento Luoghi di Deportazione Fascisti, Nonluoghi Libere Eduzioni, Civezzano TN, 2002, pp. 218-220.
  9. ^ presentazione libro ANPI Treviso
  10. ^ parziale biografia
  11. ^ introduzione al libro I Lager in Italia: La Memoria Sepolta nei Duecento Luoghi di Deportazione Fascisti di fabio Galluccio
  12. ^ dalla presentazione di Carlo Spartaco Capogreco I campi del duce - L'internamento civile nell'Italia fascista (1940 - 1943)' (Einaudi, Torino 2004) brano scritto dallo stesso autore
  13. ^ Arbe, un inferno italiano dimenticato
  14. ^

    «Ad Arbe, per esempio, erano imprigionati sloveni, croati ed ebrei. Stavano in tende all' interno di quattro campi distinti, più un cimitero, dove i tanti che morivano per la fame o il freddo, venivano seppelliti alla bell' e meglio. Creato nel luglio del '42, il lager arrivò a contenere sino a 10 mila internati sino allo smantellamento nel settembre del '43. E l' inverno fu letale per quasi un quinto di loro: almeno 1200 morirono, stando ai calcoli di Bozidar Jezernik, storico e preside di lettere all' università di Lubjana»

    Quando gli italiani uccidevano parlano i superstiti del lager di Arbe tratto da articolo de La Repubblica
  15. ^

    «nel clima di repressione instauratosi con l'occupazione militare nel territorio jugoslavo, per il regime fascista nacque inevitabilmente l'esigenza di creare delle strutture per il concentramento di un gran numero di civili, deportati da quelle regioni; nei territori jugoslavi annessi le autorità italiane si servirono per l'internamento dei civili di diversi campi di concentramento. Le strutture principali furono tre: il campo di Arbe (Rab) per le esigenze del quadrante adriatico settentrionale (il Fiumano e la Slovenia); il campo di Melada (Molat) per l'area centrale (la Dalmazia); i campi integrati di Mamula e Prevlaka per il quadrante adriatico meridionale (principalmente le Bocche di Cattaro, territorio montenegrino che venne accorpato alla Dalmazia annessa all'Italia come «Governatorato civile» nel 1941);»

    da lavori camera deputati pag 13205
  16. ^ I Campi di concentramento per civili gestiti dalla II Armata ;Supersloda - Slovenia Dalmazia;
  17. ^ Dalmazia italiana: insegnare o imparare? a cura di Giuseppe Aragno
  18. ^ Renicci d’Anghiari, un campo di concentramento dimenticato nel cuore della Toscana
  19. ^

    «Tra il ' 42 e il ' 43 l' esercito di Mussolini ci rinchiuse i civili deportati dalla Jugoslavia. Non gente catturata con le armi in pugno (chi opponeva resistenza veniva fucilato sul posto) ma normali famiglie, con anziani e bambini, donne e uomini di ogni età strappati alla loro terra occupata dalle truppe italiane dopo l' aprile del 1941. Di Renicci non è rimasto niente, a parte qualche foto scattata dai soldati di guardia. Non un ricordo dei 160 che lì morirono nell' arco di soli 12 mesi, uccisi dalla fame, dalla dissenteria, dal freddo.»

    da Un lager a 3 chilometri da Anghiari articolo tratto da La Repubblica
  20. ^ Campi per gli ex jugoslavi ovvero civili abitanti nei territori occupati militarmente dall’Esercito italiano e annessi all’Italia
  21. ^ Gonars Memorial
  22. ^

    «Verso la fine del 1942 e l’inizio del 1943 il regime fascista - in seguito all’invasione della Jugoslavia – realizzo a Visco (UD) un campo di concentramento per prigionieri civili, nel quale furono ben presto rinchiuse oltre 3.000 persone (tra cui oltre 100 bambini e molte donne) brutalmente rastrellate nei territori occupati dalla Slovenia al Montenegro»

    consiglio regione Friuli Venezia Giulia
  23. ^ slavi ed ebrei nel campo di concentramento di Manfredonia di Maria Teresa Rauzino
  24. ^ da istituto Giovanni Palatucci
  25. ^ documenti
  26. ^ Fondazione ex campo Fossoli
  27. ^ da ANED di Dario Venegoni Uomini, donne e bambini nel Lager di Bolzano - Una tragedia italiana in 7.982 storie individuali
  28. ^

    «Segretario dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia. Autore di saggi e volumi sulla Resistenza nella regione, sui rapporti fra classe operaia e regime fascista nel Cantiere di Monfalcone, sulle articolazioni del collaborazionismo a Trieste. Fra i contributi ed i volumi pubblicati, Sotto l'occupazione nazista nelle province orientali, Le brigate Osoppo-Friuli, Le zone libere in Friuli, L'antifascismo operaio monfalconese fra le due guerre, Nazionalismo e neofascismo a Trieste fra guerra e dopoguerra. E' responsabile della rivista dell'Istituto "Qualestoria"»

    da Trieste, Irsml, "I quaderni di Qualestoria"

    «"la violenza dello Stato fascista tocco' apici di parossismo: internamenti di massa di civili sloveni e croati, arresti a valanga di antifascisti italiani, rappresaglie di stampo nazista con esecuzioni collettive e incendi di villaggi, insediamento di organi polizieschi come l'Ispettorato Speciale di P.S. dove si torturavano anche le donne incinte, pogrom di aggressioni e devastazioni contro la comunita' israelitica di Trieste... Una violenza indiscriminata e suicida incalzata dalle direttive impartite da Mussolini a Gorizia nel 1942... II 1941 preparo' il disastro del 1943, l'occupazione nazista, le foibe istriane dopo l'armistizio" (Galliano Fogar, in Foibe e deportazioni, in Qualestoria 1989. Fogar viene considerato uno degli storici piu' preparati sulla questione, e certamente il piu' documentato)»

    da lettera di Giorgio Tosi docente di DIRITTO DELL'INFORMAZIONE GIORNALISTICA E MULTIMEDIALE Università di Padova
  29. ^ tratto da CAMPI ITALIANI DI INTERNAMENTO E DI DEPORTAZIONE da Cultura nel pinerolese

    «Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi di terrore fascista, nei 4.550 Km quadrati di questo territorio: Ostaggi civili fucilati ............ n. 1.500

    Fucilati sul posto.. n. 2.500

    Deceduti per sevizie.. n. 84

    Torturati e arsi vivi……… n. 103

    Uomini, donne e bambini morti nei campi di concentramento………… n. 7000

    Totale ……………………………………… n. 13087»