Il talento di Mr. Ripley

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Il talento di Mr. Ripley
Jude Law e Matt Damon in una scena del film
Titolo originaleThe Talented Mr. Ripley
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1999
Durata139 min
Generedrammatico, thriller
RegiaAnthony Minghella
SoggettoPatricia Highsmith (romanzo)
SceneggiaturaAnthony Minghella
ProduttoreWilliam Horberg, Tom Sternberg
Produttore esecutivoSydney Pollack
Casa di produzioneParamount Pictures, Mirage Enterprises, Timnick Films, Miramax Films
Distribuzione in italianoBuena Vista International
FotografiaJohn Seale
MontaggioWalter Murch
Effetti specialiRichard Conway, Dennis Lowe
MusicheGabriel Yared
ScenografiaRoy Walker, John Fenner, Bruno Cesari
CostumiAnn Roth, Gary Jones
TruccoTina Earnshaw, Fabrizio Sforza
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il talento di Mr. Ripley (The Talented Mr. Ripley) è un film del 1999, diretto da Anthony Minghella, liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Patricia Highsmith, già portato sullo schermo nel 1960 con Delitto in pieno sole, che fu diretto da René Clément ed interpretato da Alain Delon.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

1958: Tom Ripley è un giovane americano di umile estrazione e di buona cultura. Svolge con impegno lavori umili per mantenersi, e si dimostra bendisposto e cordiale verso tutti. È un valido musicista, un bravo cantante e possiede un particolare talento nelle imitazioni.

Una sera Ripley viene chiamato a sostituire un amico pianista per suonare a una festa della buona società newyorkese; per l'esibizione indossa il blazer dell'Università di Princeton, prestatogli dallo stesso musicista infortunato. A fine serata Tom viene avvicinato dall'armatore Greenleaf, che lo crede un compagno di università di suo figlio; il giovane non svela l'equivoco, tanto che Greenleaf gli offre un lauto compenso per recarsi in Italia a convincere a tornare negli Stati Uniti e agli affari familiari suo figlio Dickie, il quale vive un esilio dorato grazie alle rendite dei Greenleaf.

Il giovane entra così in una gigantesca avventura, raggiungendo Ischia (Mongibello nella finzione cinematografica) e presentandosi a Dickie e alla sua fidanzata Marge come ex compagno di studi di Dickie a Princeton. Dickie, pur non ricordandosi di Tom, crede alla sua falsa identità e lo accoglie immediatamente come nuovo amico e compagno d'avventura.

Tom è incantato da quel nuovo mondo: Dickie è bello, vitale, entusiasta e gaudente. Tom crede di avere trovato il proprio El Dorado, vivendo ospite dell'amico e a spese del padre di lui, senza avere alcuna intenzione di riportare Dickie negli Stati Uniti. Ben presto realizza come tutto sia caduco ed effimero. Dickie, inizialmente coinvolgente ed affettuoso nei confronti di Tom, si mostra poi distante, egoista, nonché lunatico e comincia ad accusare insofferenza verso la presenza assidua di Tom, motivata anche dall'inclinazione omosessuale di quest'ultimo.

Durante una gita in barca al largo della costa di Sanremo, Dickie annuncia brutalmente di voler troncare la loro amicizia in senso definitivo. Ne nasce una violenta colluttazione tra i due in cui Tom colpisce Dickie a morte.

Tom si libera quindi del cadavere di Dickie, conservandone gli effetti personali, e decide di assumerne l'identità, fingendo così che il giovane sia ancora vivo. Per fare ciò Tom sfrutta la sua vaga somiglianza con l'amico e la sua eccezionale abilità nell'imitazione di voce e grafia. Il gioco via via si complica. Per uscire da situazioni pericolose, quali sospetti di amici e indagini della polizia, è costretto ad uccidere ancora, a continuare a portare avanti una doppia identità, senza alcun genere di pudore o di vergogna, compiendo un pericoloso e cinico percorso di formazione fatto di astuzie e immaginazione, sempre col sorriso sulle labbra.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Le riprese del film sono avvenute in diverse località: New York, Roma, Penisola sorrentina, Marina di Camerota, Procida, Ischia, Casinò di Anzio (per la scena sanremese), Venezia, Napoli, Monte Argentario, Galleria Principe di Napoli, Teatro San Carlo a Napoli, Livorno, Chiesa della Martorana (Palermo)

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

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