Gastaldati longobardi

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Nell'ordinamento del Regno longobardo i gastaldati servivano da contrappeso alla quasi indipendenza dei duchi, i quali amministravano circa 1/3 delle terre.

L'ufficio era temporaneo. I Longobardi avevano diviso i loro domini in molti gastaldati ognuno dei quali era in mano a un gastaldo. Un gastaldo che, a nome del re, aveva una funzione di controllo anche sull'operato dei duchi, era una dignità di diritto pubblico longobardo equipollente alla dignità ducale nel diritto feudale e assumeva l'esercizio della sovranità giurisdizionale e amministrativa sul suo territorio.

Nella raccolta delle decime papali nel 1291 compare ancora un "castaldus" amministratore dei beni del vescovo di Fossombrone, mentre a Cividale nel Friuli fino alla fine del XVIII secolo il gastaldo amministra i beni della cattedrale ed esercita la giustizia.

Elenco dei gastaldati longobardi[modifica | modifica wikitesto]

Langobardia Maior[modifica | modifica wikitesto]

Ducato di Tuscia[modifica | modifica wikitesto]

Langobardia Minor[modifica | modifica wikitesto]

Nei ducati di Spoleto e di Benevento il gastaldo è subordinato al duca, infatti questi due ducati già da prima della metà dell'VIII secolo hanno un'organizzazione diversa da quella di tutto il resto del regno longobardo. Il gastaldo è direttamente dipendente dal duca e ha competenza su un territorio ben determinato con pienezza di funzioni. Il rapporto che intercorre tra i molti duchi e il re del regno, nei ducati di Spoleto e Benevento, è esattamente lo stesso che intercorre tra i due duchi e i loro gastaldi.

L'odierno Abruzzo venne suddiviso dai Longobardi nei seguenti gastaldati: Marsi, Forcona, Valva, Penne, Teate e Vasto, ripartiti nel Ducato di Spoleto e nel Ducato di Benevento. Il Molise era suddiviso in sei gastaldati, tra i quali Bojano, che poi divenne fulcro per la nascita del Contado di Molise, ripartiti fra Ducato di Benevento e Principato di Salerno.

Ducato di Spoleto[modifica | modifica wikitesto]

Nel Ducato di Spoleto c'erano dieci gastaldati. Con Desiderio, ultimo re dei Longobardi, anche il Ducato di Spoleto entra alle dirette dipendenze del re di Pavia. In tarda età carolingia e ottoniana sono documentati gastaldati minori sorti dal frazionamento di quelli originali; ne sono noti molti nel gastaldato reatino, altri in quello camerinese, come Castel Petroso e il Settempedano, e il Frisiano in quello di Nocera.

Ducato di Benevento[modifica | modifica wikitesto]

Principato di Salerno[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Annamaria Pazienza, L'identità toscana nelle fonti scritte e archeologiche (secoli VI-VIII) (PDF), in gesta.scuoladottorato.it. URL consultato il 9 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
  2. ^ a b c d e f g h i j Gregorio di Catino, Regestum Farfense, passim.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw ax ay az ba bb Francesco Abbate, Storia dell'arte nell'Italia meridionale: Dai Longobardi agli Svevi, pp. 26-27.
  4. ^ Trani (età medievale) - Carta dei Beni Culturali della Regione Puglia, su cartapulia.it. URL consultato il 1º aprile 2024.
  5. ^ Luigi Cordasco, Fagnano Castello, 1994, pp 23

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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