G20 del 2016
G20 G20 del 2016 | |
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Foto di gruppo dei partecipanti | |
Paese ospitante | Cina |
Data | 4-5 settembre 2016 |
Sede/i | Hangzhou International Exhibition Centre |
Città | Hangzhou |
Presidente | Xi Jinping |
Precede | G20 del 2017 |
Segue | G20 del 2015 |
Sito web | www.g20.org/ |
Il G20 del 2016 è stato l'undicesimo meeting del Gruppo dei Venti (G20). Si è tenuto il 4 e 5 settembre 2016 nella città di Hangzhou, in Cina. È stato il primo vertice del G20 ospitato dalla Cina e il secondo ospitato da una nazione asiatica, dopo quello del 2010 in Corea del Sud. La riunione è stata guidata dal Presidente cinese Xi Jinping.
Agenda
[modifica | modifica wikitesto]Inquinamento in Cina
[modifica | modifica wikitesto]Nei giorni precedenti il G20 di Hangzhou, solo alcuni tipi di veicoli furono autorizzati a circolare in città, tutti i cantieri furono bloccati, tutti gli abitanti ricevettero una settimana di interruzione del lavoro (e furono incoraggiati a lasciare la città) e le fabbriche della regione (tra cui più di duecento centri siderurgici) furono incoraggiati a fermare la produzione (per ridurre temporaneamente l'inquinamento dell'aria).[1][2][3]
Cambiamenti climatici
[modifica | modifica wikitesto]Il 3 settembre 2016, Barack Obama e Xi Jinping annunciarono la ratifica dell'Accordo di Parigi (della XXI Conferenza delle Parti dell'UNFCCC) da parte dei loro Paesi.[4] Questo ha portato a 26 il numero delle nazioni che hanno ratificato l'accordo;[5] gli Stati Uniti e la Cina rappresentano rispettivamente il 18 % e il 20 % delle emissioni globali di anidride carbonica (il maggior responsabile del riscaldamento globale).[6][7]
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Per quanto riguarda l'economia i temi principali del comunicato finale del summit sono stati:[8]
- Lotta all'evasione fiscale (richiesta all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico di una black list dei paradisi fiscali).
- Favoreggiamento del commercio internazionale attraverso investimenti e opposizione al protezionismo.
- Stimolo dell'economia e dell'innovazione per incrementare la crescita economica.
- Contrasto agli "attacchi populisti" contro la globalizzazione.
- Rafforzamento del supporto per i rifugiati.
Partecipanti
[modifica | modifica wikitesto]Leader invitati
[modifica | modifica wikitesto]Organizzazioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (FR) Frédéric Lelièvre, "La Chine championne du monde de la finance verte" Archiviato il 14 settembre 2016 in Internet Archive., Le Temps, 29 agosto 2016 (accesso il 2 settembre 2016).
- ^ Tom Phillips, "Ghost town: how China emptied Hangzhou to guarantee 'perfect' G20", The Guardian, 5 settembre 2016 (accesso il 5 settembre 2016).
- ^ "China's Hangzhou Turns Ghost Town as G20 Leaders Arrive", The New York Times, 3 settembre 2016 (accesso il 4 settembre 2016).
- ^ (FR) Étienne Dubuis, "L’accord de Paris pourrait entrer en vigueur d’ici à la fin de l’année" Archiviato il 14 settembre 2016 in Internet Archive., Le Temps, 1 settembre 2016 (accesso il 2 settembre 2016).
- ^ (FR) ""Le débat avec les climatosceptiques est terminé", selon Ban Ki-Moon", Radio télévision suisse, 4 settembre 2016 (accesso il 4 settembre 2016).
- ^ "Paris climate deal: US and China formally join pact", BBC News, 3 settembre 2016 (accesso il 4 settembre 2016).
- ^ Simon Roger and Brice Pedroletti, "La Chine et les États-Unis ratifient l’accord de Paris sur le climat", Le Monde, 3 settembre 2016 (accesso il 4 settembre 2016).
- ^ (FR) "Accord du G20 pour « s’opposer au protectionnisme » et lutter contre l’évasion fiscale", Le Monde, 5 settembre 2016 (accesso il 5 settembre 2016).
- ^ Invitato in quanto Presidente dell'Unione africana
- ^ Invitato in quanto Presidente dell'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico
- ^ Invitato in quanto Presidente della New Partnership for Africa's Development
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su G20 del 2016
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su g20.org (archiviato l'8 settembre 2016).