Claudio Brachino

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Claudio Brachino (Viterbo, 4 ottobre 1959) è un giornalista, saggista e conduttore televisivo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Frequenta la Sapienza - Università di Roma, dove si laurea presso la facoltà di Lettere e filosofia[1] con il professor Walter Binni in Letteratura italiana con una tesi su Ambrogio Viale, poeta del '700, poi pubblicata dalle Edizioni Cerrina come monografia e antologia sul detto autore.[2] Nel 1982, sotto lo pseudonimo di Claudio Brachini,[3] pubblica per Einaudi insieme con Eduardo De Filippo la commedia Mettiti al passo!.[4][5][6] Nel 1987 pubblica La macchina da presa teatrale,[7] un saggio, con introduzione di Maurizio Scaparro: si tratta di "appunti per la messa in scena" raccolti durante le prove,[8] sul palcoscenico del Teatro Argentina di Roma, della riduzione teatrale del film Partitura incompiuta per pianola meccanica di Nikita Michalkov (film a sua volta ispirato alla celebre opera teatrale Platonov scritta da Anton Čechov), riduzione teatrale interpretata, tra gli altri, da Marcello Mastroianni[9] e diretta dallo stesso Michalkov. Nel 2003 a Riccione si sposa con la scrittrice e autrice televisiva Barbara Benedettelli,[10] assieme alla quale pubblica nel 2008 il libro I delitti del condominio. Storie di vicini che ammazzano.[11]

Attività giornalistica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1987 inizia a dedicarsi alla carriera giornalistica: diventa dipendente del gruppo Fininvest e comincia a collaborare a varie trasmissioni televisive: dopo essersi trasferito a Milano nel 1991 ed essere diventato caporedattore del TG4, passa successivamente a Studio Aperto, telegiornale di Italia 1 nel quale assume il ruolo di vicedirettore e conduttore, prevalentemente nell'edizione serale delle 18.30. Dal 2002 al 2011 è autore e conduttore su Rete 4 in prima o in seconda serata del programma Top Secret. L'11 ottobre 2007 viene sostituito nel ruolo di vicedirettore di Studio Aperto da Annalisa Spiezie e assume la direzione di Videonews,[1] e diventa responsabile e autore di alcuni tra i principali programmi di attualità e informazione di Mediaset, tra cui Verissimo e Matrix, mentre dal 21 gennaio 2008 al 5 giugno 2009 conduce su Canale 5 il nuovo programma televisivo Mattino Cinque insieme alla conduttrice Barbara D'Urso, dipendente dalla testata che dirige.

Nell'estate 2008 firma l'ultima edizione della trasmissione Lucignolo, passata in quell'occasione alla testata di Videonews. Dal 1º al 19 settembre dello stesso anno, oltre al contenitore mattutino Mattino Cinque, dirige e conduce anche il programma pomeridiano Pomeriggio Cinque, lasciando poi dal 22 settembre la conduzione esclusiva e unica alla sola Barbara d'Urso, ma rimanendone comunque supervisore e direttore. Dal 7 settembre 2009 conduce la terza edizione di Mattino Cinque con Federica Panicucci, (subentrata come conduttrice alla D'Urso), abbandonando però la conduzione al giornalista Paolo Del Debbio il 19 febbraio 2010. Torna in video dal 16 gennaio al 18 dicembre 2011 quando, insieme a Federica Panicucci, subentra e prende il posto di Barbara D'Urso alla conduzione del contenitore televisivo Domenica Cinque curando la prima parte della trasmissione dedicata all'attualità e all'approfondimento giornalistico e di cronaca italiano.[12] Dal luglio 2012 riprende a condurre Top Secret su TGcom24. Dal 22 aprile[13] al 31 maggio 2013 Brachino, in qualità di direttore di Videonews, ha sostituito ad interim Del Debbio (poiché quest'ultimo è impegnato con la conduzione del nuovo programma Quinta Colonna - Il Quotidiano su Rete 4) nella conduzione di Mattino Cinque.

Il 10 giugno 2013 Brachino ha lasciato la direzione di Videonews[14] per assumere la direzione giornalistica di Sport Mediaset al posto di Ettore Rognoni andato a ricoprire l'incarico di direttore editoriale, con la responsabilità produttiva e il coordinamento dei programmi sportivi. Dal 24 gennaio 2014 torna a dirigere Videonews al posto di Mario Giordano, passato alla direzione del TG4 al posto di Giovanni Toti,[15] mantenendo anche la direzione di Sport Mediaset. Da novembre 2014 viene sostituito alla direzione di Sport Mediaset da Alberto Brandi.

Da novembre 2018 è anche direttore della redazione giornalistica di Radio Montecarlo, dove conduce il programma quotidiano 60 secondi alle 6. Il 31 luglio 2019 lascia la Direzione di Videonews e assume la direzione ad personam all'interno della Direzione Generale Informazione di Mediaset.[16] Il 31 marzo 2020 lascia l'azienda risolvendo consensualmente il contratto.[17] Attualmente è editorialista per il quotidiano Il Giornale. Da marzo 2020 è opinionista nei programmi di informazione di La7. Da settembre 2020 collabora come editorialista politico con l'agenzia di stampa ItalPress, dove conduce il programma Primo Piano, Italpress Economy e Radio Odessa. Da settembre 2022 è direttore del settimanale cartaceo Il Settimanale.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Dal matrimonio con Barbara Benedettelli sono nati due figli.[18]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Polemica sul caso Mesiano[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 ottobre 2009 viene annunciato da Brachino, nel corso del programma Mattino Cinque, un servizio su Raimondo Mesiano, il giudice milanese che aveva condannato in processo civile il gruppo Fininvest a un risarcimento di 750 milioni di euro alla CIR di Carlo De Benedetti.[19] In studio Brachino cita testualmente l'articolo scritto da Stefano Zurlo e Alessandro Sallusti, all'epoca condirettore de il Giornale, commenta il servizio di Annalisa Spinoso che riprende il magistrato senza che questi ne sia consapevole e sottolinea presunti "comportamenti stravaganti" dello stesso; il servizio fa anche notare che Mesiano è stato oggetto di una promozione da parte del Consiglio Superiore della Magistratura (in realtà promosso il 24 settembre,[20] dieci giorni prima della sentenza) e, in studio, viene spiegato l'atteggiamento "stravagante" in riferimento ai presunti festeggiamenti del giudice per la vittoria di Romano Prodi nel 2006. Il servizio è stato oggetto di dure critiche da parte del CSM, dalla FNSI[21] e dall'associazione Articolo 21.[22] Brachino ha ribattuto che «non c'era alcuna malizia ma solo il senso televisivo di dare un volto a un personaggio che la gente non conosceva di persona».[23] In un successivo servizio, andato in onda sempre su Mattino Cinque, Brachino ha poi commentato le polemiche sorte a causa del pezzo e rivolto le proprie scuse al giudice Mesiano.[24] L'Ordine dei giornalisti della Lombardia ha successivamente aperto un provvedimento disciplinare nei confronti di Brachino. Nel capo di incolpazione, l'ordine contesta a Brachino di «essersi reso responsabile di fatti non conformi al decoro e alla dignità professionali» e di aver rotto la doverosa fiducia tra giornalisti e telespettatori, amplificando una notizia che non era tale.[25] Il 15 marzo 2010, a causa della vicenda del servizio su Mesiano, l'Ordine dei giornalisti della Lombardia ha deliberato la sospensione di Brachino per 2 mesi.[26][27]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso degli anni parte della critica ha bocciato i programmi di Videonews accusandoli di essere trash, ma Brachino ha sempre respinto le accuse.[28]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • 1995 – Giara d'Argento consegnata da Pippo Baudo per il lavoro svolto nel Tg di Studio Aperto
  • 2009 – Magna Grecia Awards[29]
  • 2009 – Premio Il Dono dell'Umanità conferito per i contenuti socio-umanitari della trasmissione Mattino 5[30]
  • 2009 – Premio San Siro Gentleman a Claudio Brachino per Mattino 5 come miglior programma d'informazione[31]
  • 2010 – Premio Marsica
  • 2011 – Premio Isimbardi[32]
  • 2016 – Italian Sport Awards
  • 2016 – Premio Kineo, Diamanti al Cinema
  • 2019 – Premio Digital News

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Mettiti al passo!. Einaudi, 1982. ISBN 978-88-06-55269-5.
  • La macchina da presa teatrale. Quaderni del teatro di Roma, 1988.
  • Ricomincio da te scritto con Guido Prussia. Mondadori, 1997. ISBN 978-88-04-42544-1.
  • Non c'è due senza te. Mondadori, 1998. ISBN 978-88-04-43669-0.
  • Top Secret. Mondadori, 2005. ISBN 978-88-04-54682-5.
  • Ambrogio Viale. Verso l'Arte Edizioni, 2005
  • Chi ha ucciso Lady D? (con Paolo Filo Della Torre). Mondadori, 2007. ISBN 978-88-04-56905-3.
  • I delitti del condominio. Storie di vicini che ammazzano. (con Barbara Benedettelli). Cairo Publishing, 2008. ISBN 978-88-6052-141-5.
  • Chi ha ucciso Michael Jackson?. Collana Top Secret, 2009.
  • Avere o non avere. Il miraggio dell'uguaglianza nella nostra democrazia. Rubbettino Editore, 2020. ISBN 978-8849864090

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Comunicato stampa Mediaset
  2. ^ Elena Pongiglione, Ambrogio Viale il solitario delle Alpi (PDF), su acompagna.org, «A Compagna», 2007, XXXIX-1, gennaio-marzo 2001. URL consultato il 21 ottobre 2009.
  3. ^ Mettiti Al Passo!, su w3.uniroma1.it. URL consultato il 22 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2006).
  4. ^ Elenco di alcuni dei testi di Brachino Archiviato il 1º febbraio 2014 in Internet Archive.
  5. ^ Renato Iannì, su renatoianni.com. URL consultato il 22 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).
  6. ^ Claudio Brachini, Eduardo De Filippo, Mettiti al passo!, Einaudi, 1982.
  7. ^ La macchina da presa teatrale: appunti per la messa in scena di Pianola meccanica di Nikita Michalkov, su opac.bibliotechediroma.it, OPAC del Comune di Roma. URL consultato il 21 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).
  8. ^ Studio Allestimenti Tecnici per lo Spettacolo - "Pianola Meccanica" di Nikita Michalkov - con Marcello Mastroianni file 4
  9. ^ [1]
  10. ^ Barbara Benedettelli e Claudio Brachino sposi a Riccione, su rimini.com. URL consultato il 21 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2012).
  11. ^ Intervista alla presentazione del libro
  12. ^ Panicucci, regina della domenica, in TGCom, 24 dicembre 2010. URL consultato il 30 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2010).
  13. ^ CLAUDIO BRACHINO TORNA A MATTINO CINQUE, su DavideMaggio.it. URL consultato il 16 marzo 2024.
  14. ^ Mediaset: cambi ai vertici delle news - Televisione - Tgcom24, su tgcom24.mediaset.it. URL consultato il 7 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2013).
  15. ^ Mediaset, cambio ai vertici Al posto di Giovanni Toti arrivano Giordano e Broggiato ilgiornale.it, 24 gennaio 2014
  16. ^ Comunicato stampa, su mediaset.it. URL consultato il 5 aprile 2020.
  17. ^ Mediaset, concluso consensualmente il rapporto con Claudio Brachino, su primaonline.it. URL consultato il 5 aprile 2020.
  18. ^ Chi è Claudio Brachino, su donnaglamour.it, 26 giugno 2017. URL consultato il 6 maggio 2021.
  19. ^ Canale 5, polemica su Mesiano, su lastampa.it, La Stampa, 16 ottobre 2009. URL consultato il 22 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2009).
  20. ^ Lodo Mondadori, promozione per il giudice Mesiano, su ansa.it, 14 ottobre 2009.
  21. ^ Caso Mesiano, Roberto Natale: "Nemmeno la critica più radicale può giustificare minacce ed insulti, solidarietà alla collega Annalisa Spinoso", su fnsi.it, 19 ottobre 2009. URL consultato il 21 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2018).
  22. ^ Mesiano seguito, scoppia il caso Canale 5, Corriere della Sera, 16/10/2009
  23. ^ Fnsi contro Canale 5: "Pestaggio mediatico sul giudice Mesiano", su rainews24.rai.it, Rainews24.it, 16 ottobre 2009.
  24. ^ Brachino: «Mi scuso con Mesiano e lo aspetto in studio», su corriere.it, 17 ottobre 2009. URL consultato il 19 ottobre 2009.
  25. ^ Pedinamento del giudice, Brachino sotto inchiesta, su antefatto.ilcannocchiale.it, Il Fatto quotidiano, 18 novembre 2009. URL consultato il 29 novembre 2009 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2009).
  26. ^ Brachino sospeso due mesi dall'Ordine dei giornalisti, su corriere.it, Corsera.it, 15 marzo 2010.
  27. ^ L'Ordine sospende Brachino per il servizio su Mesiano, su repubblica.it, 15 marzo 2010.
  28. ^ Claudio Brachino a Reputescion: "Vorrei Gazebo. Berlusconi? Ama Tiki Taka", in TVBlog.it. URL consultato l'8 novembre 2018.
  29. ^ Magna Grecia Awards, su magnagreciaawards.com. URL consultato il 22 ottobre 2009.
  30. ^ IL DONO DELL'UMANITA' - Quarta edizione [collegamento interrotto], su wikio.it, wikio.it, 22 gennaio 2009. URL consultato il 22 ottobre 2009.
  31. ^ XIV edizione Premio San Siro Gentleman 2009, su premiosansirogentleman.it. URL consultato il 24 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2009).
  32. ^ Claudio Brachino, su claudiobrachino.it. URL consultato l'8 maggio 2023 (archiviato il 3 dicembre 2022).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Direttore di Videonews Successore
Giorgio Mulé 2007 - 10 giugno 2013 Mario Giordano I
Mario Giordano 24 gennaio 2014 - 31 luglio 2019 Mauro Crippa II
Predecessore Direttore di Sport Mediaset Successore
Ettore Rognoni giugno 2013 - novembre 2014 Alberto Brandi
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