Aredio Gimona

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Aredio Gimona
Aredio Gimona con la maglia del Milan
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 176 cm
Peso 70 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Termine carriera 1959 - calciatore
1970 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1940-1943Pro Gorizia76 (29)
1943-1944 Ampelea14 (8)
1945-1947Milan59 (21)
1947-1949Livorno71 (6)
1949-1953Palermo124 (9)
1953-1955Juventus46 (1)
1955-1956Pro Patria23 (0)
1956-1958Livorno43 (0)
1958-1959Empoli15 (0)
Nazionale
1951-1952Bandiera dell'Italia Italia3 (3)
Carriera da allenatore
1959-1960Pistoiese
1960-1961Anconitana
1961-1962Livorno
1962-1963Pistoiese
1963-1964Arezzo
1969-1970Genoa
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Aredio Gimona (Isola d'Istria, 1º febbraio 1924Livorno, 11 febbraio 1994) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo centrocampista.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Era un buon palleggiatore,[1] in grado di giocare sia sull'ala sia centrale, preferendo la prima delle due posizioni che gli permetteva di fornire svariati assist.[2]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Esordì come professionista in Serie C con il Pro Gorizia nel 1940. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale passò al Milan, con cui debuttò in Serie A il 14 ottobre 1945 contro il Genoa. Nel 1949 si trasferì al Palermo,[3] ma nella stagione 1949-1950 venne squalificato a vita per un violento calcio a freddo con cui il 26 febbraio 1950 colpì la gamba destra dell'allora romanista Bruno Pesaola[4] nei minuti finali di un Roma-Palermo in cui c'erano state molte scorrettezze;[5] tale gesto fratturò tibia e perone di Pesaola.[6] La pena sportiva gli fu in seguito commutata in due anni di allontanamento, poi ulteriormente ridotti ad undici mesi; altre fonti riportano un'altra riduzione della pena a 6 mesi in seguito al perdono concesso dall'avversario.[4]

Nel 1953 passò alla Juventus, con cui trascorse due stagioni, per poi concludere la sua carriera calcistica con la Pro Patria, il Livorno e l'Empoli.

In carriera ha totalizzato complessivamente 285 presenze e 21 reti nella Serie A a girone unico.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Con la maglia della Nazionale italiana Gimona ha esordito l'11 novembre 1951 nella partita Italia-Svezia 1-1 ed ha preso parte al torneo olimpico del 1952; in totale ha disputato tre partite, segnando altrettante reti, tutte realizzate nell'incontro olimpico Italia-Stati Uniti 8-0, disputato a Tampere il 16 luglio 1952.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Gimona è stato anche allenatore (guidò il Genoa nella stagione 1969-1970 ma precedentemente aveva allenato la Pistoiese e il Livorno) e fu dirigente sportivo del Livorno.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
11-11-1951 Firenze Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Svezia Svezia Amichevole -
16-7-1952 Tampere Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 0 – 8 Bandiera dell'Italia Italia Olimpiadi 1952 3
21-7-1952 Helsinki Ungheria Bandiera dell'Ungheria 3 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Olimpiadi 1952 -
Totale Presenze 3 Reti 3

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Pro Gorizia: 1941-1942, 1942-1943

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Tripisciano, Album rosanero, Palermo, Flaccovio Editore, giugno 2004, p. 129, ISBN 88-7804-260-9.
  2. ^ Marco Sappino, Dizionario del calcio italiano, vol. 1, Baldini & Castoldi, novembre 2000, p. 258.
  3. ^ Le liste di trasferimento della Serie B e C, Il Corriere dello Sport, 1º settembre 1949, pag.3
  4. ^ a b Da Ferraris a Bruno Conti se il cartellino è rosso-giallo Laroma24.it
  5. ^ Corriere dello Sport, 27 febbraio 1950, pagina 1 Archiviato il 5 giugno 2015 in Internet Archive. emeroteca.coni.it
  6. ^ Mimmo Carratelli, La grande Storia del Napoli, Gianni Marchesini Editore, p.111, ISBN 978-88-88225-19-7

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]