Il duello (Star Trek)

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Il duello
Titolo originaleAmok Time
SerieStar Trek
Stagione2
Episodio nº1
Trasmissione originale15 settembre 1967
su NBC
Trasmissione italiana20 dicembre 1979
su Telemontecarlo
Durata50 min
Interpreti e personaggi
RegiaJoseph Pevney
SoggettoGene Roddenberry
SceneggiaturaTheodore Sturgeon
ProduttoreGene L. Coon
MusicheAlexander Courage, Gerald Fried
FotografiaJerry Finnerman
MontaggioJames Ballas
ScenografiaJoseph J. Stone
CostumiWilliam Ware Theiss
Codice produzione034
Cronologia
Episodio precedente
Episodio successivo

Il duello (Amok Time) è il primo episodio della seconda stagione della serie televisiva di fantascienza Star Trek. Diretto da Joseph Pevney, l'episodio è stato scritto dall'autore di fantascienza Theodore Sturgeon, mentre la musica è stata composta da Gerald Fried. È stato trasmesso per la prima volta il 15 settembre 1967 dall'emittente televisiva statunitense NBC. In italiano è stato trasmesso per la prima volta il 20 dicembre 1979 dall'emittente Telemontecarlo.

Il duello è l'unico episodio della serie classica ambientato sul mondo natale di Spock, Vulcano, e il primo a descriverne caratteristiche, atmosfera, rituali e usanze, quali il brutale rituale di accoppiamento pon-farr, oltre a rappresentare la prima apparizione di due personaggi vulcaniani destinati a ritornare in futuro in film e serie televisive: T'Pau (Celia Lovsky), leader del pianeta Vulcano tra il XXII e XXIII secolo, e T'Pring (Arlene Martel), fidanzata di Spock.

È il primo episodio trasmesso (seppure quinto della seconda stagione, in ordine di produzione), in cui compare Pavel Chekov (Walter Koenig), quale navigatore sul ponte di comando. È inoltre il primo episodio in cui DeForest Kelley viene accreditato nella parte del Dr. McCoy nei titoli di testa. L'episodio è infine il primo trasmesso al nuovo orario delle 20:30 del venerdì sera.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Spock, il primo ufficiale dell'astronave della Federazione USS Enterprise NCC-1701, inizia a mostrare comportamenti strani e inusuali, chiedendo gli sia permesso di fare ritorno al suo pianeta natale Vulcano. Il capitano James T. Kirk e l'ufficiale medico Leonard McCoy, dopo aver assistito a uno scoppio d'ira del suo amico, acconsente e Kirk dirige l'astronave su Vulcano. Durante il viaggio, Kirk riceve l'ordine dalla Flotta Stellare di recarsi su Altair VI, per rappresentare la Federazione alla cerimonia di inaugurazione del nuovo presidente del pianeta. Sebbene Kirk dica all'equipaggio di prendere la rotta per Altair VI, Spock cambia dirotta segretamente la nave su Vulcano. Una volta scopertolo, Kirk lo affronta, ma Spock afferma di non ricordare affatto di aver ordinato il cambio di rotta.

Kirk ordina a Spock di recarsi in infermeria, dove McCoy trova le prove di un estremo stress fisico ed emotivo nel vulcaniano, una condizione che lo ucciderà entro otto giorni se non trattata. Spock è costretto a spiegare che sta attraversano il pon farr, una condizione che i Vulcaniani maschi sperimentano periodicamente durante la loro vita adulta, e che deve accoppiarsi per non morire. Kirk contatta la Flotta Stellare per richiedere il permesso di dirottare l'Enterprise su Vulcano, ma gli viene negato. Kirk, disobbedendo agli ordini superiori, decide comunque di dirigersi su Vulcano, convinto che salvare la vita del suo amico sia più importante della sua carriera.

Una volta giunti su Vulcano, Spock invita Kirk e McCoy ad accompagnarlo alla cerimonia del suo matrimonio. Spiega che i vulcaniani sono legati sentimentalmente fin da bambini, in modo da poter dare sfogo al pon farr, quando questo sopraggiunge, e che T'Pring è la sua compagna. T'Pring arriva con Stonn, un vulcaniano purosangue, che preferisce a Spcock (che invece è per metà umano). T'Pau, una matriarca rispettata dai vulcaniani perché è l'unica persona che abbia mai rifiutato un posto nel Consiglio della Federazione, si prepara a condurre la cerimonia. Tuttavia, T'Pring richiede che venga effettuato il kal-if-fee, una sfida che comporta lo scontro tra Spock e un campione da lei selezionato e, con sorpresa di tutti, T'Pring sceglie Kirk anziché Stonn. Spock implora T'Pau di proibire lo scontro, poiché Kirk non è a conoscenza delle implicazioni che questo comporta, ma T'Pau lascia che a decidere sia Kirk: se rifiuta, verrà selezionato un altro campione. Kirk accetta la sfida, scoprendo solo in seguito che è "fino alla morte".

Kirk e Spock danno inizio al combattimento con la lirpa, un'arma tradizionale vulcaniana. Kirk si trova in difficoltà, dovendo affrontare le superiori forza e l'agilità vulcaniane di Spock, accentuate dal suo stato attuale, oltre che a causa dell'atmosfera più rarefatta del pianeta Vulcano rispetto alla Terra. McCoy convince T'Pau a permettergli allora di iniettare a Kirk una sostanza, lo tri-ox, per compensare gli effetti dell'atmosfera vulcaniana. La battaglia continua, finché Spock non strangola Kirk con un ahn'woon. McCoy si precipita al corpo di Kirk, dichiarandolo morto e chiedendo che venga immediatamente teletrasportato sull'Enterprise.

Spock allora annuncia di rinunciare alle sue pretese su T'Pring, ma non prima di averle chiesto una spiegazione. T'Pring rivela che ha scelto Kirk perché temeva di perdere Stonn nel kal-if-fee. Così facendo si sarebbe assicurata di avere comunque Stonn in vita, indipendentemente dall'esito dello scontro: se Spock fosse stato vincitore l'avrebbe liberata dal matrimonio, soprattutto per aver lanciato la sfida, se avesse vinto Kirk, non l'avrebbe voluta nemmeno lui. Spock, ora libero dagli effetti del pon farr, si complimenta con T'Pring per la sua logica impeccabile e ritorna sull'Enterprise, avvertendo Stonn che "avere non è, dopo tutto, una cosa così piacevole quanto desiderare".

Una volta giunto a bordo dell'astronave, Spock annuncia la sua intenzione di dimettersi dal suo incarico e sottoporsi al processo per aver ucciso Kirk, quando scopre che in realtà Kirk è vivo e vegeto e si trova in infermeria. McCoy spiega che l'iniezione somministrata a Kirk era in realtà un farmaco neuroparalizzante che simulava semplicemente la morte. Alla domanda su come sia andata dopo la morte simulata di Kirk, Spock risponde di aver perso ogni desiderio nei confronti di T'Pring dopo aver creduto di aver ucciso Kirk. Il capitano apprende poi che la Flotta Stellare, su richiesta di T'Pau, aveva concesso all'Enterprise di recarsi su Vulcano.

Personaggi e interpreti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi di Star Trek (serie televisiva).

Personaggi principali[modifica | modifica wikitesto]

Personaggi secondari[modifica | modifica wikitesto]

  • Aiutante Cerimoniere Vulcaniano, interpretato da Frank da Vinci.
  • Aiutante Cerimoniere Vulcaniano, interpretato da Joseph Paz.
  • Boia Vulcaniano, interpretato da Russ Peek.
  • Portantino Vulcaniano, interpretato da Charles Palmer.
  • Portantino Vulcaniano, interpretato da Gary Wright.
  • Portantino Vulcaniano, interpretato da Mauri Russell.
  • Spazio Centrale, doppiato originalmente da Walker Edmiston.
  • Tenente Hadley, interpetato da Bill Blackburn.
  • Tenente Leslie, interpretato da Eddie Paskey.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

La musica di scena presente ne Il duello composta da Gerald Fried e intitolata The Ritual/Ancient Battle/2nd Kroykah, diverrà la musica standard utilizzata in tutte le scene di combattimento della seconda stagione della serie classica di Star Trek.[2][3]

Il brano è stato utilizzato, notevolmente riarrangiato, nella scena in cui giocano a Medieval Times nel film, diretto da Ben Stiller e interpretato da Jim Carrey del 1996, Il rompiscatole (The Cable Guy).[4]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1996, occasione del 30° anniversario della serie classica, TV Guide ha elencato Il duello al secondo posto dei migliori 10 episodi di Star Trek.[5] Nel 2009 Zack Handlen di The A.V. Club ha assegnato all'episodio un voto A.[6] Nel 2012, sempre Zack Handlen di The A.V. Club, ha classificato l'episodio come uno dei dieci episodi da vedere della serie originale.[7] Lo stesso anno, The Christian Science Monitor ha classificato l'episodio come uno dei migliori episodi di Star Trek.[8]

Nel 2014 Gizmodo classifica Il duello come il 12° miglior episodio dell'intero franchise di Star Trek, tra gli oltre 700 realizzati fino a quel momento.[9] Nel gennaio 2015 Graeme McMillan di Wired raccomanda di non perdersi questo episodio nella sua guida al binge-watching della serie classica.[10] Nel febbraio dello stesso anno, Charlie Hall del sito Polygon, classifica Il duello come uno dei tre migliori episodi su Spock di Star Trek.[11] Nello stesso periodo, Don Kaye di SyFy, classifica questo episodio come uno dei dieci episodi essenziali della serie classica di Star Trek.[12] Contemporaneamente Nancy Aravecz della Jefferson Market Library di New York dichiara l'episodio come quello avente la seconda migliore scena di Spock nella serie.[13]

Nel gennaio del 2016, Newsweek classifica Il duello come uno dei migliori episodi della serie classica, rilevando che contiene la miglior scena di lotta di Star Trek.[14] Nel marzo dello stesso anno, Aaron Couch e Graeme McMillan di The Hollywood Reporter classificano l'episodio al 28° posto di tutto il franchise di Star Trek precedente a Star Trek: Discovery, compresa la serie animata, ma senza tener conto dei film.[15] Nel settembre successivo, IGN classifica Il duello al numero 9 di una classifica dei 10 migliori episodi della serie classica.[16] Nello stesso periodo, David Brown di Radio Times classifica il combattimento tra Kirk e Spock su Vulcano, presente in questo episodio, come il 15° miglior momento di tutto Star Trek, facendo notare che l'episodio mostra il pianeta Vulcano per la prima volta e introduce un aspetto della cultura vulcaniana, il pon farr.[17]

Nel 2017, Elena Holodny e Andy Kiersz di Business Insider classificano Il duello come 10° miglior episodio della serie classica.[18] Nel luglio del 2018, Paul Rowe di PopMatters classifica questo come il 10° miglior episodio della serie classica, sottolineando la battuta di Spock: "Dopo un po’, potresti scoprire che avere, dopotutto, non è una cosa tanto piacevole quanto desiderare. Non è logico, ma spesso è vero.", e facendo notare che l'episodio introduce il pianeta Vulcano, il pon farr, vari personaggi minori e quello che chiama un "emozionante combattimento di gladiatori".[19] Nell'agosto successivo, Silas Lesnick di Collider classifica questo episodio come il secondo migliore della serie classica.[20] Nel settembre dello stesso anno, una guida al binge-watching di Star Trek a firma di Juliette Harrisson di Den of Geek, raccomanda questo come uno dei migliori episodi della serie classica.[21]

Nel febbraio del 2019 Eric Diaz di Nerdist include questo episodio nella sua guida al binge-watching del Meglio di Spock (in inglese Best of Spock).[22] Nel dicembre dello stesso anno, Amanda Abere di CBR. classifica Il duello uno degli 8 episodi più memorabili della serie classica di Star Trek.[23]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Influenze nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

  • Il sottogenere di fiction speculativa erotica Omegaverse, che ha avuto origine tra le fanfiction slash, è stato ampiamente influenzato da questo episodio. Il sottogenere è ambientato in società dove gli esseri umani vivono secondo gerarchie di dominio che li categorizzano in "alfa" dominanti, "beta" neutrali e "omega" remissivi, determinando il modo in cui interagiscono tra loro a livello romantico, erotico e sessuale.[25][26][27]
  • Il gruppo pop britannico T'Pau, formatosi nel 1986, deriva il proprio nome dalla matriarca vulcaniana T'Pau, che presiede le cerimonie sul pianeta Vulcano e che appare in questo episodio.[28]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Star Trek, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net. URL consultato il 18 marzo 2024.
  2. ^ (EN) 'Star Trek' boldly going symphonic [collegamento interrotto], su Canadian Online Explorer, Postmedia Network/Quebecor Media, 20 giugno 2008. URL consultato il 23 agosto 2010.
  3. ^ (EN) Music makes movies memorable [collegamento interrotto], su Canadian Online Explorer, Postmedia Network/Quebecor Media, 11 giugno 2000. URL consultato il 23 agosto 2010.
  4. ^ (EN) A Loose Live Wire: Carrey's Mugging Turns 'The Cable Guy' into Farcical Turnoff", in San Jose Mercury News, 14 giugno 1996.
  5. ^ (EN) Michael Logan, 10 Truly Stellar Episodes, in TV Guide, Red Ventures Company, 24 agosto 1996.
  6. ^ (EN) Zack Handlen, "Amok Time" / "Who Mourns For Adonais?", in The A.V. Club, G/O Media Inc., 1° maggio 2009. URL consultato il 2 novembre 2012.
  7. ^ (EN) Zack Handlen, 10 must-see episodes of Star Trek, in The A.V. Club, G/O Media Inc., 15 agosto 2012. URL consultato il 29 giugno 2019.
  8. ^ (EN) Eoin O'Carroll, Star Trek: The Original Series: The 10 greatest episodes (+ video), in The Christian Science Monitor, Christian Science Publishing Society, 8 settembre 2012, ISSN 0882-7729 (WC · ACNP). URL consultato il 23 luglio 2019.
  9. ^ (EN) Charlie Jane Anders, The Top 100 Star Trek Episodes Of All Time!, su Gizmodo, G/O Media Inc., 2 ottobre 2014. URL consultato il 26 giugno 2019.
  10. ^ (EN) Graeme McMillan, Wired Binge-Watching Guide: Star Trek, in Wired, Condé Nast, 28 gennaio 2015. URL consultato il 24 luglio 2019.
  11. ^ (EN) Charlie Hall, Remember Leonard Nimoy with three of his best Star Trek episodes, su Polygon, Vox Media, LLC., 27 febbraio 2015. URL consultato il 23 luglio 2019.
  12. ^ (EN) Don Kaye, Long Live Spock: 10 essential Star Trek: The Original Series episodes, su SyFy Wire, SyFy Media LLC., 27 febbraio 2015. URL consultato il 9 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2019).
  13. ^ (EN) Nancy Aravecz, 10 Best Spock Moments in Star Trek: The Original Series, su New York Public Library, The New York Public Library, 27 febbraio 2015. URL consultato il 10 luglio 2019.
  14. ^ (EN) Newsweek's top 10 episodes from the original Star Trek series, in Newsweek, Newsweek Digital LLC., 2 gennaio 2016. URL consultato il 27 marzo 2019.
  15. ^ (EN) Aaron Couch e Graeme McMillan, "The Enterprise Incident" - 'Star Trek': 100 Greatest Episodes, in The Hollywood Reporter, Penske Media Corporation, 8 settembre 2016. URL consultato il 24 marzo 2019.
  16. ^ (EN) The Top 10 Classic Star Trek Episodes, su IGN, 5 settembre 2016. URL consultato il 29 giugno 2019.
  17. ^ (EN) David Brown, The 50 Greatest Star Trek moments of all time - 6, su Radio Times, Immediate Media Company Ltd., 8 settembre 2016. URL consultato il 6 luglio 2019.
  18. ^ (EN) Elena Holodny e Andy Kiersz, Here are the 13 best original 'Star Trek' episodes, ranked, su Business Insider, Insider Inc., 22 settembre 2017. URL consultato il 26 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2019).
  19. ^ (EN) Paul Rowe, The 20 Best Episodes of 'Star Trek: The Original Series', in PopMatters, PopMatters Media, Inc., 19 ottobre 2020.
  20. ^ (EN) Silas Lesnick, The 20 Best Episodes of 'Star Trek: The Original Series', in Collider, Valnet Inc., 14 agosto 2018. URL consultato il 4 luglio 2019.
  21. ^ (EN) Juliette Harrisson, Star Trek: An Episode Roadmap for Beginners, su Den of Geek, DoG Tech LLC, 8 settembre 2018. URL consultato il 3 luglio 2020.
  22. ^ (EN) Eric Diaz, A Guide to Binge Watching 7 Great Star Trek Arcs, su Nerdist, 5 febbraio 2019. URL consultato il 15 luglio 2019.
  23. ^ (EN) Amanda Abere, Star Trek: The 8 Most Memorable Episodes The Original Series, su CBR., 9 dicembre 2019. URL consultato il 16 gennaio 2020.
  24. ^ (EN) 1968 Hugo Awards, su The Hugo Awards, World Science Fiction Society. URL consultato il 28 maggio 2023.
  25. ^ Anne Jamieson, 2013
  26. ^ (EN) Alexandra Alter, A Feud in Wolf-Kink Erotica Raises a Deep Legal Question, in The New York Times, The New York Times Company, 23 maggio 2020. URL consultato il 28 giugno 2021 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2020).
  27. ^ (EN) Ana Valens, Welcome to the 'omegaverse,' the kinky erotica genre reimagining bodies, in Cachemere Magazine, Fragment Media Group LLC, 21 dicembre 2020. URL consultato il 2 luglio 2021.
  28. ^ (EN) Jon Kutner e Spencer Leigh, 1000 UK No 1 Hits, Londra, Omnibus Press, 2005, p. 327, ISBN 978-18-44492-83-1.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]