Emilio Salgari: differenze tra le versioni
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Versione delle 14:48, 30 gen 2012
Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgàri[1] (Verona, 21 agosto 1862 – Torino, 25 aprile 1911) è stato uno scrittore italiano di romanzi d'avventura molto popolari.
Autore straordinariamente prolifico, è ricordato soprattutto per il ciclo dei pirati della Malesia e del ciclo de I corsari delle Antille. Scrisse anche diverse storie fantastiche ed è considerato uno dei precursori della fantascienza in Italia[2]. Molte sue opere hanno avuto trasposizioni cinematografiche e televisive.
Biografia
Nacque a Verona[3][4][5][6] in una famiglia di piccoli commercianti nel 1862, da madre veneziana, Luigia Gradara e padre veronese, Luigi Salgari, commerciante di tessuti presso Porta Borsari, a Verona[7]. Crebbe in Valpolicella, nel comune di Negrar, nella frazione di Tomenighe di Sotto, poi abbandonata per trasferirsi all'attuale "Ca' Salgàri".
A partire dal 1878 studiò al Regio Istituto Tecnico e Nautico "Paolo Sarpi" di Venezia, ma non arrivò mai ad essere capitano di marina, come avrebbe voluto, anche se per tutta la vita amò fregiarsi impropriamente di questo titolo. In questo contesto navigò le coste dell'Adriatico per tre mesi a bordo della nave Italia Una e questa fu l'unica sua esperienza di mare significativa, mentre non gli fu mai possibile viaggiare nei paesi lontani in cui ambientò la maggior parte dei suoi romanzi, e che lui conobbe solo tramite le letture dei libri.
Esordio letterario
Il suo primo lavoro edito fu un racconto in quattro puntate, I selvaggi della Papuasia, scritto all'età di vent'anni e pubblicato su un settimanale milanese. A partire dal 1883 riscosse notevole successo con il romanzo La tigre della Malesia, pubblicato a puntate sul giornale veronese La nuova Arena, ma non ne ebbe nessun ritorno economico significativo. Nel 1884 pubblicò a puntate il suo primo romanzo, La favorita del Mahdi, che aveva scritto nel 1877. (Nel 1883, tra il 15 settembre e il 12 ottobre, aveva già pubblicato a puntate Tay-See, ripubblicata poi in volume col titolo La Rosa del Dong-Giang nel 1897.)
Nel 1887 morì la madre e il 27 novembre 1889 vi fu il suicidio del padre: credendosi malato di una malattia incurabile, Luigi Salgari si gettò dalla finestra della casa di alcuni parenti. Il 30 gennaio 1892 sposò Ida Peruzzi, attrice di teatro, e si trasferì nel 1892 in Piemonte, in un primo tempo a Ivrea, poi a Cuorgné.[8][9]
Dal 1892 al 1898, sotto contratto con l'editore Speirani, pubblicò una trentina di opere. Dal 1894 al 1896, con Speirani di Torino, pubblica 5 titoli: Il tesoro del Presidente del Paraguay; Le novelle marinaresche di Mastro Catrame; Il Re della montagna; Attraverso l'Atlantico in pallone; I naufragatori dell'Oregon. Con l'editore Donath di Genova, il rapporto contrattuale inizia nel 1896 con I pirati della Malesia. Dal 1898 invece lavorò con l'editore Antonio Donath, inizialmente a Genova, poi di nuovo a Torino. A Bemporad si lega contrattualmente nel 1906 pubblicando La Stella dell'Araucania.
Il 3 aprile 1897 venne insignito dalla Real Casa, su proposta della regina d'Italia Margherita di Savoia, del titolo di "Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia"[10][11]. Molti suoi romanzi ebbero grande successo, ma a causa della sua ingenuità furono soprattutto gli editori a beneficiarne, mentre per Salgari le difficoltà economiche furono una costante, fino alla fine. In particolare a partire dal 1903, quando la moglie iniziò a dare segni di follia[12], si moltiplicarono i debiti che fu costretto a contrarre per poter pagare le cure. Nel 1910 la salute mentale della donna peggiorò, e nel 1911 Salgari fu costretto a farla ricoverare in manicomio.
Scomparsa
«A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna.»
I contratti obbligavano Salgari a scrivere tre libri l'anno: per mantenere questi ritmi era costretto a scrivere tre pagine al giorno. Se una domenica voleva riposare, o se un giorno era preso dalla febbre, all'indomani le pagine da scrivere erano sei. Inoltre, dirigeva un periodico di viaggi. Scriveva fumando cento sigarette al giorno e bevendo vino marsala.
All'amico pittore Gamba aveva scritto nel 1909:
«La professione dello scrittore dovrebbe essere piena di soddisfazioni morali e materiali. Io invece sono inchiodato al mio tavolo per molte ore al giorno ed alcune delle notte, e quando riposo sono in biblioteca per documentarmi. Debbo scrivere a tutto vapore cartelle su cartelle, e subito spedire agli editori, senza aver avuto il tempo di rileggere e correggere.»
Finché i nervi non cedettero. Nel 1909 tenta per la prima volta il suicidio, gettandosi su una spada, ma viene salvato.[13] La mattina di martedi 25 aprile del 1911 lascia sul tavolo tre lettere ed esce dalla sua casa al numero 205 di corso Casale con un rasoio in tasca. Le lettere sono indirizzate ai figli, ai direttori di giornali, ai suoi editori.
Ai figli Omar, Nadir, Romero e Fatima scrive:
«Sono un vinto: non vi lascio che 150 lire, più un credito di altre 600 che incasserete dalla signora...»
Li avverte poi dove potranno trovare il suo corpo in uno dei burroncelli del bosco della Val San Martino sopra la chiesetta della Madonna del Pilone, la zona collinare che sovrasta corso Casale. La zona esatta è quella del parco di Villa Rey, dove attualmente si trova l'omonimo campeggio. Ma a trovarlo per caso è una lavandaia ventiseienne andata nel bosco per fare legna, tale Luigia Quirico. Salgari ha la gola e il ventre squarciati. In mano stringe ancora il rasoio. Si è ucciso come avrebbe potuto uccidersi uno dei suoi personaggi: facendo harakiri, con gli occhi rivolti al sole che si leva.[14]
La tragedia colpì anche la moglie e i figli dello scrittore: nel 1922 morì in manicomio la moglie Ida, nel 1914 Fatima, giovanissima, rimase vittima della tisi, nel 1931 fu di nuovo il suicidio la causa della morte di Romero, uno dei suoi quattro figli; nel 1936, per le ferite di un tragico incidente in moto perse la vita Nadir, tenente di complemento del Regio Esercito ed anche il più piccolo, Omar, si uccise buttandosi dal secondo piano del suo alloggio nel 1963.[15]
In suo onore l'asteroide 1998 UC23 è stato denominato 27094 Salgari. La tomba con dedica si trova nel famedio del Cimitero Monumentale di Verona.
Produzione romanzesca
Salgari deve la sua popolarità ad una impressionante produzione romanzesca, con ottanta opere (più di 200 considerando anche i racconti) distinte in vari cicli avventurosi, con l'invenzione di personaggi di grande successo come Sandokan, Yanez de Gomera e il Corsaro Nero. Tali personaggi risultano inseriti in un accurato contesto storico; la ricostruzione delle informazioni riguardanti le vicende istituzionali dei paesi da lui descritti non si limita, ad esempio, alla figura di James Brooke, il raja bianco di Sarawak.
Seri studi condotti dalla storica olandese Bianca Maria Gerlich (i cui lavori sono stati pubblicati da autorevoli riviste scientifiche quali Archipel nei Paesi Bassi e, in Italia, Oriente Moderno[16]) hanno infatti permesso di ricostruire le fonti storiche e geografiche lette e utilizzate nelle biblioteche di Verona dal grande scrittore di romanzi d'avventura.
La popolarità degli eroi salgariani è provata anche dalla grande diffusione di apocrifi: più di un centinaio, che editori privi di scrupoli gli attribuivano; i più famosi furono i cinque romanzi a firma congiunta Luigi Motta-Emilio Salgari e quelli commissionati dagli eredi Nadir e Omar ad alcuni ghostwriter come Giovanni Bertinetti e Americo Greco[17].
Egli stesso pubblicò con vari pseudonimi numerose opere, spinto da motivazioni diverse la più nota delle quali fu l'urgenza di aggirare la clausola contrattuale di esclusiva che lo teneva legato all'editore Donath. Tuttavia per lo stesso Donath pubblicò con lo pseudonimo di Enrico Bertolini tre romanzi, nonché diversi racconti e testi di vario genere; in questo caso si sarebbe trattato di una precauzione utilizzata quando, incalzato da contratti e scadenze, lo scrittore usava più del dovuto elementi tratti da opere altrui (come nel caso di Le caverne dei diamanti, una libera versione del romanzo Le miniere di re Salomone di H. Rider Haggard[18]).
Opere
Cronologia delle opere, suddivise per cicli narrativi.
- Le Tigri di Mompracem (pubblicato a puntate nel 1883-1884 come La tigre della Malesia, raccolto in volume nel 1900)
- I misteri della jungla nera (pubblicato a puntate nel 1887 come Gli strangolatori del Gange, raccolto in volume nel 1895)
- I pirati della Malesia (1896)
- Le due tigri (1904)
- Il Re del Mare (1906)
- Alla conquista di un impero (1907)
- Sandokan alla riscossa (1907)
- La riconquista di Mompracem (1908)
- Il bramino dell'Assam (1911)
- La caduta di un impero (1911)
- La rivincita di Yanez (1913)
Nota: i primi due romanzi, cioè Le Tigri di Mompracem che vede protagonisti Sandokan e Yanez, e I misteri della jungla nera, che vede protagonisti Tremal-Naik e Kammamuri, sono in realtà slegati tra loro. Le vicende dei quattro personaggi si intrecciano solo dal terzo romanzo del ciclo, I pirati della Malesia. Gli ultimi tre romanzi, cioè Il bramino dell'Assam, La caduta di un impero e La rivincita di Yanez sono strettamente legati tra loro e costituiscono di fatto una trilogia, ambientata nel regno dell'Assam e di cui Yanez è il protagonista assoluto, mentre Sandokan, che compare solamente nell'ultimo dei tre romanzi, rimane in secondo piano.
- Il Corsaro Nero (1898)
- La regina dei Caraibi (1901)
- Jolanda, la figlia del Corsaro Nero (1905)
- Il figlio del Corsaro Rosso (1908)
- Gli ultimi filibustieri (1908)
- I corsari delle Bermude (1909)
- La crociera della Tuonante (1910)
- Straordinarie avventure di Testa di Pietra (1915)
Ciclo delle avventure nel Far West
- Sulle frontiere del Far-West (1908)
- La scotennatrice (1909)
- Le selve ardenti (1910)
Ciclo delle avventure in India
- Il capitano della Djumna (1897)
Un giovane ufficiale inglese di servizio in India,mentre va a caccia sulle coste del golfo del Bengala,nel raccogliere un’oca migratrice da lui uccisa,trova,legato sotto un’ala,uno strano e sconcertante documento: il diario di un capitano della marina mercantile,che racconta come il suo equipaggio,sobillato da due furfanti, gli si sia ribellato,lo abbia derubato di un carico prezioso e se ne sia andato abbandonandolo,solo col suo cane, sulla sua nave, la Djumna, naufragata sulle coste di un'isola dell’arcipelago delle Andamane.Profondamente commosso e turbato,il giovane ufficiale noleggia una nave e organizza una spedizione di soccorso per ritrovare e salvare il disgraziato capitano, nella speranza che sia ancora vivo.E rintracciato il principale autore del tradimento, che nel frattempo ha eliminato tutti i complici per godersi da solo le richezze rubate, lo imbarca come prigioniero per farsi condurre da lui sul luogo del naufragio.Ma il furfante, per salvare la pelle, trama la rovina della spedizione…
- La montagna di luce (1902)
La "Montagna di Luce" è un enorme diamante, il più grande che sia mai stato estratto da una miniera e, proprio per il suo incredibile valore, fa gola a molti. È proprietà del Rajah di Pannah. Il suo valore aumenta quando questo diamante diventa il mezzo per il bramino Indri di salvare la sua vita e la sua posizione sociale dal tradimento di alcuni ministri, gelosi della sua carica. Indri deve sottrarre il gioiello al rajah e farne dono al tempio del dio Brahma, per porlo sulla fronte del dio. Ardua impresa! In cui asrà però aiutato dall'amico Toby Randal.
- La Perla Sanguinosa (1905)
La pesca delle perle nelle acque del Malabar o sulle coste dell'isola di Ceylon, è oltremodo pericolosa, perché, oltre il possedere un buon allenamento, per resistere sott'acqua il tempo sufficiente a far raccolta delle ostriche che possono contenere le perle, i palombari devono anche guardarsi dai pescicani, che sono numerosi in quelle acque. La "Perla Sanguinosa" è stata trovata con queste tecniche, una perla dall'incredibile colore rosso, che la rende ancora più preziosa.
N.B. (Non esiste nessun ciclo di avventure in India; i tre titoli in oggetto, a parte la locazione geografica, non sono collegabili fra loro)
Cicli minori
I due marinai
Il Fiore delle Perle
- Le stragi delle Filippine (1897)
- Il Fiore delle Perle (1901)
I figli dell'aria
- I figli dell'aria (1904)
- Il re dell'aria (1907)
Capitan Tempesta
- Capitan Tempesta (1905)
- Il leone di Damasco (1910)
Altri Romanzi e Racconti
- La favorita del Mahdi (1887)
- Duemila leghe sotto l'America (1888) (noto anche come: Il tesoro misterioso)
- La scimitarra di Budda (1892)
- I pescatori di balene (1894)
- Le novelle marinaresche di Mastro Catrame (1894) (noto anche come: Il vascello maledetto) (volume di racconti)
- Un dramma nell'Oceano Pacifico (1895)
- Il re della montagna (1895)
- I naufraghi del Poplador (1895)
- Al Polo Australe in velocipede (1895)
- Nel paese dei ghiacci (1896)(Comprende due racconti: "I naufraghi dello Spitzberg" e "I cacciatori di foche della Baia di Baffin")
- I drammi della schiavitù (1896)
- Il re della Prateria (1896)
- Attraverso l'Atlantico in pallone (1896)
- I naufragatori dell'Oregon (1896)
- I Robinson italiani (1896)
- I pescatori di Trepang (1896)
- La rosa del Dong-Giang (1897) (noto anche come: Tay-See)
- La città dell'oro (1898)
- La Costa d'Avorio (1898)
- Al Polo Nord (1898)
- La capitana del Yucatan (1899)
- Le caverne dei diamanti (1899) (libera riduzione del romanzo "Le miniere di re Salomone" di Henry R. Haggard)
- Le avventure di un marinaio in Africa (1899)(titolo esatto: "Avventure straordinarie di un marinaio in Africa")
- Il figlio del cacciatore d'orsi (1899)
- Gli orrori della Siberia (1900)
- I minatori dell'Alaska (1900)
- Gli scorridori del mare (1900)
- Avventure fra le pellirosse (1900)
- La Stella Polare e il suo viaggio avventuroso (1901) (anche come Verso l'Artide con la Stella Polare)
- Le stragi della China (1901) (noto anche come: Il sotterraneo della morte)
- La montagna d'oro (1901) (noto anche come: Il treno volante)
- I naviganti della Meloria (1902)
- La giraffa bianca (1902)
- I predoni del Sahara (1903)
- Le pantere di Algeri (1903)
- Sul mare delle perle (1903)
- L'uomo di fuoco (1904)
- I solitari dell'Oceano (1904)
- La città del re lebbroso (1904)
- La gemma del fiume rosso (1904)
- L'eroina di Port Arthur (1904) (noto anche come: La Naufragatrice)
- Le grandi pesche nei mari australi (1904)
- La sovrana del campo d'oro (1905)
- Le figlie dei Faraoni (1905)
- La Stella dell'Araucania (1906)
- Le meraviglie del Duemila (1907)
- Il tesoro della montagna azzurra (1907)
- Le aquile della steppa (1907)
- Sull'Atlante (1907)
- Cartagine in fiamme (1908)
- Una sfida al Polo (1909)
- La Bohème italiana (1909)
- Storie rosse (1910)(Il volume, una sorta di antologia, contiene 15 capitoli tratti da altrettanti romanzi di Salgàri, pubblicati dall'editore Bemporad di Firenze)
- I briganti del Riff (1911)
- I predoni del gran deserto (1911)
Filmografia
In ordine alfabetico-cronologico i film tratti dalle opere salgariane (parziale):
- Il corsaro nero (1920) di Vitale De Stefano
- Jolanda, la figlia del Corsaro Nero (1920) di Vitale De Stefano
- La regina dei Caraibi (1921) di Vitale De Stefano
- Gli ultimi filibustieri (1921) di Vitale De Stefano
- Il Corsaro Rosso (1921) di Vitale De Stefano
- Il figlio del Corsaro Rosso (1921) di Vitale De Stefano
- Il corsaro nero (1928) di Rodolfo Ferro film incompleto
- Il corsaro nero (1937) di Amleto Palermi
- I pirati della Malesia (1941) di Enrico Guazzoni
- La figlia del Corsaro Verde (1941) di Enrico Guazzoni
- Le due tigri (1941) di Giorgio Simonelli
- Capitan Tempesta (1942) di Corrado D'Errico terminato poi da Umberto Scarpelli
- Il figlio del corsaro rosso (1943) di Marco Elter
- Il leone di Damasco (1942) di Corrado D'Errico terminato poi da Enrico Guazzoni
- I cavalieri del deserto/Gli ultimi tuareg (1942) di Osvaldo Valenti Film incompiuto a causa degli eventi bellici (gli esterni furono girati in Libia)
- Gli ultimi filibustieri (1943) di Marco Elter
- El Corsaro Negro (1944) di Chano Urueta Film messicano distribuito in Italia nel 1951
- I tre corsari (1952) di Mario Soldati
- Jolanda, la figlia del Corsaro Nero (1952) di Mario Soldati
- Il tesoro del Bengala (1953) di Gianni Vernuccio
- I misteri della giungla nera (1953) di Gian Paolo Callegari, Ralph Murphy
- La vendetta dei Tughs (1954) di Gian Paolo Callegari, Ralph Murphy
- Il figlio del corsaro rosso (1959) di Primo Zeglio
- Cartagine in fiamme (1959) di Carmine Gallone
- Morgan il pirata (1960) di Primo Zeglio
- Sandokan, la tigre di Mompracem (1963) di Umberto Lenzi
- I pirati della Malesia (1964) di Umberto Lenzi
- Sandokan alla riscossa (1964) di Luigi Capuano
- Sandokan contro il leopardo di Sarawak (1964) di Luigi Capuano
- I misteri della giungla nera (1965) di Luigi Capuano
- La montagna di luce (1965) di Umberto Lenzi
- L'avventuriero della Tortuga (1965) di Luigi Capuano
- I predoni del Sahara (1965) di Guido Malatesta
- Le tigri di Mompracem (1970) di Mario Sequi
- Il corsaro nero (1971) di Vincent Thomas (Lorenzo Gicca Palli)
- Il corsaro nero (1976) di Sergio Sollima
- Sandokan (1976) (sceneggiato televisivo in 6 puntate) di Sergio Sollima
- La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa! (1977) di Sergio Sollima
- Il segreto del Sahara, miniserie televisiva (1987) di Alberto Negrin
- I misteri della giungla nera miniserie televisiva (1991) di Kevin Connor
- Il ritorno di Sandokan (1996) di Enzo G. Castellari
- L'elefante bianco (1998) di Gianfranco Albano sceneggiato in due puntate
Influenza culturale
- Ernesto Guevara da giovane lesse ben 62 opere dello scrittore veronese.[19]
- Alfredo Castelli ha scritto nel 2010 una storia a fumetti di Martin Mystère ispirata ad un romanzo incompiuto dello scrittore, Il leone del Transvaal[20].
- Il cantante dialettale comasco Davide Van de Sfroos ha intitolato una sua canzone – e l'album omonimo in cui essa è contenuta – Yanez, come uno dei più famosi personaggi del ciclo dei Pirati della Malesia. Per combinazione la canzone è stata presentata al Festival di Sanremo nel centesimo anniversario dalla morte di Salgari (2011).
- Nel 2011 Alitalia ha dedicato allo scrittore uno dei suoi Airbus A320-216 (EI-DSF).
- Nel 2011 lo scrittore messicano Paco Ignacio Taibo II ha pubblicato un romanzo dichiaratamente salgariano, dal titolo Ritornano le tigri della Malesia.[21]
Onorificenze
Note
- ^ Anche se la pronuncia "Sàlgari", con l'accento sdrucciolo, è indubbiamente diffusa, essa è scorretta. Si tratta infatti di un cognome fitonimico, derivante cioè dal nome di una pianta: il salgàro è in veneto il salice.
Vedi anche nell'elenco alfabetico in Vademecum sull'accento: quando indicarlo e dove pronunciarlo, in Consulenza linguistica – Domande ricorrenti, Accademia della Crusca, 2002. URL consultato il 15 giugno 2010. - ^ La Cartagine di Salgari ∂ Fantascienza.com
- ^ Giovanni Arpino e Roberto Antonetto, "Emilio Salgari, il padre degli eroi,Oscar Mondadori,1991,
- ^ Omar Luigi Salgari "Mio Padre Emilio Salgari" A. Garzanti, 1940
- ^ la tormentata vita di Emilio Salgari,di Omar Salgari,Stampa Sera, 2 settembre 1937
- ^ Salgari torinese:il quadriennio 1894-1897, di Luciano Tamburini, Almanacco Piemontese, novembre 1981
- ^ Giovanni Arpino e Roberto Antonetto, Emilio Salgari, il padre degli eroi, Oscar Mondadori,1991,
- ^ Salgari torinese: il quadriennio 1894-1897, di Luciano Tamburini, Almanacco PIEMONTESE, NOVEMBRE 1981
- ^ Giovanni Arpino e Roberto Antonetto, "Emilio Salgari, il padre degli eroi, Oscar Mondadori, 1991,
- ^ "[...]a 34 anni cavaliere su proposta di S.M.Margherita", Emilio Salgari a Luigi Motta, cartolina postale manoscritta, Torino, 14 dicembre 1904, Fondo Luigi Motta Milano
- ^ "[...]questo genere di lettura che istruendo con diletto giustamente si è meritato il favore del pubblico"lettera di Margherita di Savoia a Emilio Salgari.Lo scrittore,riconoscente degli elogi della Regina,contraccambiò inviandole la prima copia di ogni sua opera "G.Arpino R.Antonetto,Emilio Salgari il padre degli Eroi,Mondadori,1991
- ^ In quell'anno Ida Salgari perse due gemelli dopo una difficile gravidanza e date le condizioni di salute,cambiò "aria" ,andando ad abitare dal fratello,Ugo Peruzzi, a Venaria Reale
- ^ [...] mi recai subito nella sua abitazione di corso casale [...] riscontrai una ferita piuttosto profonda nell'emitorace sinistro, lo strumento era scivolato sotto la pelle senza entrare in cavità " [...] testimonianza del Dottor Herr, medico del Salgari a Turcato,in "Salgari,documenti e testimonianze
- ^ "Emilio Salgari si è ucciso a colpi di rasoio"LA Stampa" del 26 aprile 1911 http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1195_01_1911_0115_0005_24808619/
- ^ "Omar, figlio dello scrittore Salgari si è ucciso gettandosi dal balcone" La Stampa,articolo del 06/11/1963 http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0002/articleid,0020_01_1963_0263_0002_24819483/
- ^ "Sandokan personaggio storico", LXXXVI, 1996, pp. 111-126 + 1 cartina.
- ^ Massimo Carloni, Salgari, salgariani e falsi Salgari, in AA.VV., Salgari, salgariani e falsi Salgari. Pirati, Corsari e Uomini del West, Senigallia, Fondazione Rosellini, 2011
- ^ Emilio Salgari, Storie con la maschera, a cura di F. Pozzo, Mephite 2003. Notizia tratta da http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/4353/
- ^ http://archiviostorico.corriere.it/2011/gennaio/31/grande_Salgari_Certo_non_sarebbe_co_7_110131038.shtml
- ^ http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cultura/articolo/lstp/374117/
- ^ http://milano.corriere.it/milano/notizie/arte_e_cultura/11_gennaio_31/salgari-paco-ignacio-taibo-tigri-malesia-181366008106.shtml
Bibliografia
- Antonio Piromalli, Motivi di narrativa popolare nel ciclo dei «Pirati della Malesia» da Letteratura e cultura popolare, Firenze, Olschki, 1983.
- Bruno Traversetti, Introduzione a Salgari, Roma-Bari, Laterza, 1989.
- Claudio Gallo, La penna e la spada. Il furioso Giannelli e la libera brigata de "La Nuova Arena" (1882-1886), Verona, Gemma Editco, 2000.
- Felice Pozzo, Emilio Salgari e dintorni, premessa di Antonio Palermo, Napoli, Liguori, 2000.
- Gianfranco de Turris. Salgari Duemila, in Liberal 15 (dicembre 2002-gennaio 2003), pp. 158–165.
- Vittorio Sarti, "Bibliografia Salgariana" Libreria Malavasi, Milano 1990
- Vittorio Sarti, "Nuova Bibliografia Salgariana" Sergio Pignatone Editore, Torino 1994
- Ferdinando Cabrini, Salgari: il viaggio e la conoscenza, su fogliolapis.it, in Foglio lapis, giugno 2008. URL consultato l'8 febbraio 2009.
- O. Nalesini, L'Asia Sud-orientale nella cultura italiana. Bibliografia analitica ragionata, 1475-2005. Roma, Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente, 2009, pp. 350–362.
- Un po' prima della fine? Ultimi romanzi di Salgari tra novità e ripetizione (1908-1915), a cura di Luciano Curreri e Fabrizio Foni, Roma, Luca Sossella Editore, 2009.
- Massimo Carloni, Salgari, salgariani e falsi Salgari, in AA.VV., Salgari, salgariani e falsi Salgari. Pirati, Corsari e Uomini del West, Senigallia, Fondazione Rosellini, 2011.
Altri progetti
- Wikisource contiene una pagina di Emilio Salgari
- Wikiquote contiene citazioni di o su Emilio Salgari
- Wikiversità contiene risorse su Emilio Salgari
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Emilio Salgari
Collegamenti esterni
Emilio Salgari, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com. (aggiornato fino al gennaio 2010) Errore: l'id specificato non è valido, modifica il template consultando le istruzioni
- Emilio Salgari: dalla Rassegna del Fondo Antonio Piromalli
- Sito del documentario sulla vita di Emilio Salgari di Marco Serrecchia
- Sito di discendenti di Emilio Salgari (Le notizie bibliografiche sono tratte da "Nuova Bibliografia Salgariana" Sergio Pignatone Editore, Torino 1994)
- Sito amatoriale dedicato a Salgari
- Informazioni su Giovanni Carpanetto, illustratore dei romanzi salgariani
- Biografia di Emilio Salgari su Sapere.it
- Scheda dell'autore sul sito di Zandonai
- Testi
- Emilio Salgari, in Liber Liber.
- Bibliografia gratuita di Emilio Salgari in versione epub e pdf
- Opere di Emilio Salgari: testo con concordanze e liste di frequenza
- Le opere di Emilio Salgari, consultabili online