Ugo Macchieraldo

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Ugo Macchieraldo
Il Maggiore pilota Ugo Macchieraldo
Soprannome"Mak"
NascitaCavaglià, 18 luglio 1909
MorteIvrea, 2 febbraio 1945
Cause della mortefucilazione
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Regia Aeronautica
Arma Brigate Garibaldi
SpecialitàBombardamento
Anni di servizio1930-1945
GradoMaggiore pilota
GuerreGuerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
Resistenza italiana
BattaglieBattaglia d'Inghilterra
Comandante di88º Gruppo Bombardamento Terrestre
Decorazionivedi qui
Studi militariScuola militare di Spoleto
Regia Accademia Aeronautica di Caserta
Frase celebreSo che è col sangue che si fa grande il Paese nel quale si è nati
Pietro Malvezzi e Giovanni Pirelli (a cura di), Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945), 16ª ed., Torino, Einaudi, 2003 [1952], p. 171, ISBN 978-88-06-17886-4.
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Ugo Macchieraldo, conosciuto anche come Ugo Machieraldo e con il nome di battaglia Mak, (Cavaglià, 18 luglio 1909Ivrea, 2 febbraio 1945), è stato un ufficiale e partigiano italiano. Maggiore pluridecorato della Regia Aeronautica, ha partecipato alla guerra civile spagnola e alla seconda guerra mondiale. All'atto dell'armistizio dell'8 settembre 1943 entrò nei movimento di resistenza partecipando a numerose azioni belliche, e fu decorato della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Cavaglià il 18 luglio 1909,[1] seguì il corso per allievi ufficiali di complemento alla Scuola di Spoleto e nel 1930 ottenne i gradi di sottotenente. Inquadrato nel 1º Reggimento del genio ultimò il servizio di prima nomina per entrare nell'Accademia Aeronautica di Caserta. Il 1º ottobre 1933 ottenne il grado di sottotenente in servizio permanente effettivo nel ruolo navigante e nel 1935 quello di tenente.[2]

Nel 1936 prese parte alla Guerra civile spagnola dove ebbe il comando di una squadriglia da bombardamento. Ottenuto il grado di capitano passò dal 9º Stormo Bombardamento terrestre,[3] poi al 13º ed infine, nell'aprile del 1940, al 43°, con cui prese parte al secondo conflitto mondiale.

Il suo reparto, equipaggiato con i bombardieri Fiat B.R.20 Cicogna ed inquadrato nel Corpo Aereo Italiano, partecipò alla battaglia d'Inghilterra, e poi combatté in nord Africa e sul Mediterraneo. Nell'agosto del 1942 fu promosso al grado di maggiore ed assunse il comandò dell'88º Gruppo Bombardamento Terrestre.

Per il suo eccezionale coraggio fu decorato con 4 Medaglie d'argento (di cui una "sul campo") e 1 di bronzo al valor militare e una Promozione per Merito di Guerra.[4]

Dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943 entrò a far parte della resistenza come semplice partigiano,[1] nel movimento di liberazione clandestino di Milano,[4] poi in Valle d'Aosta dove aggregato alla 76ª Brigata Garibaldi venne nominato Capo di stato maggiore.

Fu catturato da soldati mongoli delle forze armate tedesche nella notte tra il 29 e il 30 gennaio 1945 a Lace di Donato insieme ad altri undici partigiani tra cui Walter Fillak.[5] Incarcerato a Cuorgnè venne fucilato presso il cimitero di Ivrea il 1º febbraio 1945 con i compagni Riccio Orla e Piero Ottinetti.

Lasciò in una lettera alla moglie il suo testamento spirituale:[6]

«Sono perfettamente sereno nell'adempiere il mio dovere verso la Patria, che ho sempre servito da soldato senza macchia e senza paura, sino in fondo. So che è col sangue che si fa grande il paese nel quale si è nati, si è vissuti e si è combattuto. Come soldato io sono sempre stato pronto a questo passo ed oggi nel mio animo è grande più che mai la forza che mi sorregge per affrontare con vera dignità l'ultimo mio atto di soldato.»

Gli fu conferita la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1]

Riconoscimenti e dediche[modifica | modifica wikitesto]

I comuni di Biella e Ivrea gli hanno dedicato una via, il comune di Cavaglià una piazza. Alla sua memoria è anche dedicato il campo sportivo di Cavaglià.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale magnifico, pilota eroico, comandante esemplare, reagiva, alla dissoluzione dell'8 settembre 1943, arruolandosi in una formazione partigiana quale gregario. Distintosi nella condotta di brillanti e difficili azioni di sabotaggio, diveniva in breve vicecomandante della formazione. Catturato per delazione, veniva sommariamente processato e condannato alla fucilazione, insieme ad altri due patrioti. Un sereno ed elevato testamento spirituale alla moglie ed alla figlioletta e le espressioni di addio ai genitori, testimoniano della sua dedizione alla Patria e della fiducia nell'utilità del suo sacrificio.Traversando il paese per raggiungere il luogo dell'esecuzione, rincuorava i propri compagni e le donne piangenti, cui rivolgeva forti parole di fede e di incitamento alla resistenza. Di fronte al plotone di esecuzione, dichiarava di voler dimostrare come sapesse morire un ufficiale italiano. Pronunciate parole di perdono e di commiserazione per i soldati esecutori, perché irresponsabili della colpa dei capi, intimava agli ufficiali di togliersi dai ranghi e trasmetteva personalmente l'ordine che troncava la sua radiosa esistenza.»
— Milano, 8 settembre 1943-Ivrea, 1º febbraio 1945[7]
— Decreto Luogotenenziale 1 giugno 1945[8]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in una missione di guerra combattuta per un supremo ideale, affrontava ardimentosamente le più ardue prove, dando costante esempio di sereno sprezzo del pericolo e di alto valore.»
— Cielo di Spagna, gennaio-marzo 1937
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di squadriglia da bombardamento, compiva alla testa del suo reparto numerose azioni belliche. In ogni circostanza e di fronte ad ogni rischio, dimostrava delle doti di comandante capacissimo e soldato valoroso.»
— Cielo della Cirenaica, marzo-giugno 1941
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— Decreto Luogotenenziale 16 novembre 1945[9]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 205.
  2. ^ Ugo Macchieraldo, su anpi.it. URL consultato il 22 novembre 2010.
  3. ^ Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1977, p. 63.
  4. ^ a b Stato di Servizio dell'Ufficiale, Archivio Decorati al Valor Militare della Provincia di Biella - Istituto del Nastro Azzurro, Federazione di Biella e Vercelli.
  5. ^ AREA MONUMENTALE DI LACE, su comunedidonato.it. URL consultato il 22 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2010).
  6. ^ Pietro Malvezzi e Giovanni Pirelli (a cura di), Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945), 16ª ed., Torino, Einaudi, 2003 [1952], p. 171, ISBN 978-88-06-17886-4.
  7. ^ dal sito della Presidenza della Repubblica.
  8. ^ Bollettino Ufficiale 1945, disp.7ª, pag.766.
  9. ^ Bollettino Ufficiale 1942, disp.27ª, pag.1662 registrato alla Corte dei Conti addì 20 dicembre 1945, registro n.4 Aeronautica, foglio n.41.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • (EN) Pietro Malvezzi, Giovanni Pirelli, Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945), Torino, Einaudi Editore, 2003, ISBN 978-88-06-17886-4.
  • Mirko Molteni, L'aviazione italiana 1940-1945 – Azioni belliche e scelte operative, Bologna, Odoya, 2012, ISBN 978-88-6288-144-9.
  • Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, 1993, ISBN 88-04-44940-3.
  • Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1 Giovanni Pirelli 954.
  • Seicento giorni nella Resistenza, Torino, Consiglio regionale del Piemonte, 1983.
  • Stato di Servizio dell'Ufficiale, Archivio Decorati al Valor Militare della Provincia di Biella - Istituto del Nastro Azzurro, Federazione di Biella e Vercelli.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]