Mário Coluna: differenze tra le versioni

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La prima fu il 30 maggio [[1961]] a [[Berna]], contro il [[Barcellona FC|Barcellona]]<ref name="storie"/>, e fu vinta per 3-2 anche grazie ad un suo gol<ref name="storie"/>, quello del momentaneo 3-1 per i lusitani (allora guidati da [[Béla Guttmann]]).


La seconda finale si giocò invece l'anno successivo, il 2 maggio [[1962]] ad [[Amsterdam]], contro il [[Real Madrid]] già 5 volte campione e guidato da [[Alfredo di Stéfano]] e [[Ferenc Puskás]]<ref name="61-62">{{cita web |url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/coppa_campioni_61_62.html|titolo=Coppa Campioni 1961/62|editore=Storiedicalcio.altervista.org|accesso=20-4-2010}}</ref>. Il Benfica poté però schierare, oltre a Coluna, anche l'attaccante [[Eusébio]], con in panchina sempre Guttmann. Dopo un'iniziale svantaggio dovuto ad una tripletta di Puskás<ref name="61-62"/>, i lusitani segnarono il gol del momentaneo pareggio per 3-3 proprio con Coluna<ref name="61-62"/>, prima della doppietta di Eusébio per il definitivo 5-3 finale<ref name="61-62"/> che consegnò al Benfica la seconda Coppa dei Campioni consecutiva.
La seconda finale si giocò l'anno successivo, il 2 maggio [[1962]] ad [[Amsterdam]], contro il [[Real Madrid]] già 5 volte campione e guidato da [[Alfredo di Stéfano]] e [[Ferenc Puskás]]<ref name="61-62">{{cita web |url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/coppa_campioni_61_62.html|titolo=Coppa Campioni 1961/62|editore=Storiedicalcio.altervista.org|accesso=20-4-2010}}</ref>. Il Benfica poté però schierare, oltre a Coluna, anche l'attaccante [[Eusébio]], con in panchina sempre Guttmann. Dopo un'iniziale svantaggio dovuto ad una tripletta di Puskás<ref name="61-62"/>, i lusitani segnarono il gol del momentaneo pareggio per 3-3 proprio con Coluna<ref name="61-62"/>, prima della doppietta di Eusébio per il definitivo 5-3 finale<ref name="61-62"/> che consegnò al Benfica la seconda Coppa dei Campioni consecutiva.


L'anno succussivo, Coluna e il Benfica raggiunsero nuovamente la finale, trovandosi contro il [[AC Milan|Milan]] guidato da [[Nereo Rocco]], che vedeva in campo campioni come [[Giovanni Trapattoni]] e [[Gianni Rivera]] nella partita giocata il 22 maggio [[1963]] al [[Wembley Stadium (1923)|Wembley Stadium]] di [[Londra]]<ref name="62-63">{{cita web|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/coppa_campioni_62_63.html|titolo=Coppa Campioni 1962/63|editore=Storiedicalcio.altervista.org |accesso=20-4-2010}}</ref>. Dopo il vantaggio siglato da Eusébio, verso la fine del primo tempo Coluna ([[capitano (calcio)|capitano]] e fino a quel momento tra i migliori in campo<ref name="62-63"/>) venne colpito da una durissima entrata di [[Gino Pivatelli]] e messo in pratica fuori gioco<ref name="62-63"/>. L'infortunio del regista bloccò il gioco dei lusitani e il Milan vinse la partita grazie ad una doppietta di [[José Altafini]]<ref name="62-63"/>.
L'anno successivo Coluna e il Benfica raggiunsero nuovamente la finale, trovandosi contro il [[AC Milan|Milan]] guidato da [[Nereo Rocco]], nella partita giocata il 22 maggio [[1963]] al [[Wembley Stadium (1923)|Wembley Stadium]] di [[Londra]]<ref name="62-63">{{cita web|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/coppa_campioni_62_63.html|titolo=Coppa Campioni 1962/63|editore=Storiedicalcio.altervista.org |accesso=20-4-2010}}</ref>. Dopo il vantaggio siglato da Eusébio, verso la fine del primo tempo Coluna ([[capitano (calcio)|capitano]] e fino a quel momento tra i migliori in campo<ref name="62-63"/>) venne colpito da una durissima entrata di [[Gino Pivatelli]] e messo in pratica fuori gioco<ref name="62-63"/>. L'infortunio del regista bloccò il gioco dei lusitani e il Milan vinse la partita grazie ad una doppietta di [[José Altafini]]<ref name="62-63"/>.


La quarta finale nella carriera di Coluna arrivò due anni più tardi, nel 1965, ancora contro una squadra italiana: l'[[Inter]] di [[Helenio Herrera]], [[Giacinto Facchetti]] e [[Sandro Mazzola]], nella gara giocata allo [[Stadio Giuseppe Meazza]] il 27 maggio [[1965]]<ref name="64-65">{{cita web|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/coppa_campioni_64_65.html|titolo=Coppa Campioni 1964/65|editore=Storiedicalcio.altervista.org|accesso=20-4-2010}}</ref>. A decidere la gara, questa volta, fu un errore del portiere del Benfica [[Costa Pereira]], che si fece sfuggire un tiro di [[Jair da Costa]]<ref name="64-65"/>: si trattò della quarta finale in cinque anni giocata dal Benfica, ma anche della seconda finale persa<ref name="64-65"/>.
La quarta finale nella carriera di Coluna arrivò due anni più tardi, nel 1965, ancora contro una squadra italiana: l'[[Inter]] di [[Helenio Herrera]] nella gara giocata allo [[Stadio Giuseppe Meazza|Stadio di San Siro]] il 27 maggio [[1965]]<ref name="64-65">{{cita web|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/coppa_campioni_64_65.html|titolo=Coppa Campioni 1964/65|editore=Storiedicalcio.altervista.org|accesso=20-4-2010}}</ref>. A decidere la gara, questa volta, fu un errore del portiere del Benfica [[Costa Pereira]], che si fece sfuggire un tiro di [[Jair da Costa]]<ref name="64-65"/>: si trattò della quarta finale in cinque anni giocata dal Benfica, ma anche della seconda finale persa<ref name="64-65"/>.


La quinta finale del centrocampista mozambicano fu nel [[1968]], contro il [[Manchester United]] allenato da [[Matt Busby]], che schierava campioni come [[George Best]], [[Bobby Charlton]] e [[Denis Law]]: la partita si giocò il 28 maggio [[1968]] al [[Wembley Stadium (1923)|Wembley Stadium]] di [[Londra]]<ref name="67-68">{{cita web|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/coppa_campioni_67_68.html|titolo=Coppa Campioni 1967/68|editore=Storiedicalcio.altervista.org|accesso=20-4-2010}}</ref>, già teatro della sconfitta contro il Milan. I tempi regolamentari terminarono sul punteggio di 1-1<ref name="67-68"/>, ma durante i supplementari lo United segnò 3 reti e la partita finì per 4-1<ref name="67-68"/>. Per Coluna, capitano anche in questa occasione, fu l'ultima finale di Coppa dei Campioni.
La quinta finale del centrocampista mozambicano fu nel [[1968]], contro il [[Manchester United]] allenato da [[Matt Busby]], che schierava campioni come [[George Best]], [[Bobby Charlton]] e [[Denis Law]]: la partita si giocò il 28 maggio [[1968]] al [[Wembley Stadium (1923)|Wembley Stadium]] di [[Londra]]<ref name="67-68">{{cita web|url=http://www.storiedicalcio.altervista.org/coppa_campioni_67_68.html|titolo=Coppa Campioni 1967/68|editore=Storiedicalcio.altervista.org|accesso=20-4-2010}}</ref>, già teatro della sconfitta contro il Milan. I tempi regolamentari terminarono sul punteggio di 1-1<ref name="67-68"/>, ma durante i supplementari lo United segnò 3 reti e la partita finì per 4-1<ref name="67-68"/>. Per Coluna, capitano anche in questa occasione, fu l'ultima finale di Coppa dei Campioni.

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Mário Coluna
Nazionalità Bandiera del Portogallo Portogallo
Altezza 172 cm
Calcio
Ruolo Centrocampista
Termine carriera 1972
Carriera
Squadre di club1
1954-1970Benfica677 (150)
1970-1972Olympique Lione19 (2)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Mário Coluna, all'anagrafe Mário Esteves Coluna (Template:IPA2; Inhaca, 6 agosto 1935Maputo, 25 febbraio 2014), è stato un calciatore portoghese, di ruolo centrocampista.

Era soprannominato "O Monstro Sagrado" (Il mostro sacro).[1]

Nel 1999 è stato inserito al sessantesimo posto nella lista dei migliori giocatori europei del XX secolo stilata dall'IFFHS, subito dietro Gunnar Gren.[2]

È scomparso nel 2014 all'età di 78 anni a seguito di un'infezione polmonare[3].

Caratteristiche tecniche

Forte centrocampista mancino[4], Coluna era conosciuto per il suo stile di gioco elegante e fantasioso[4]. Capace di segnare con forti tiri dalla distanza[4], era dotato di un'elevata resistenza che gli permetteva di controllare agevolmente tutti i settori del campo[1]. Nei primi anni venne usato anche come attaccante dall'allora tecnico del Benfica Otto Glória[1], prima di essere arretrato a centrocampo nel ruolo di regista, posizione che mantenne per tutto il resto della carriera[1].

Carriera

Club

Coluna iniziò la sua carriera in Mozambico, giocando come attaccante nel Grupo Desportivo de Lourenço Marques[5], squadra nella quale venne notato dal Benfica ed aggregato alla prima squadra nel 1954. Con la squadra lusitana raccolse in 16 stagioni una serie incredibile di successi: 10 vittorie nella Primeira Liga portoghese (nel 1954-1955, 1956-1957, 1959-1960, 1960-1961, 1962-1963, 1963-1964, 1964-1965, 1966-1967, 1967-1968 e 1968-1969) e 6 Coppe di Portogallo (nel 1955, 1957, 1959, 1962, 1964 e 1969). Sempre con il Benfica partecipò a 5 finali della Coppa dei Campioni: nel 1961, 1962, 1963, 1965 e 1968, vincendo però solo le prime due.

Lasciò la squadra portoghese nel 1970: come tributo alla sua grande carriera, gli venne dedicato un homenaje (ossia una partita d'addio) l'8 dicembre dello stesso anno. La partita si giocò allo Estádio da Luz e vide la partecipazione dei più grandi giocatori del periodo (tra cui Johan Cruijff, Geoff Hurst, Suárez e Bobby Moore)[1]. Si trasferì quindi all'Olympique Lione, militante nella Prima Divisione francese, dove rimase per due stagioni (nel 1970-1971 e nel 1971-1972) prima di ritirarsi dal calcio giocato.

Le 5 finali nella Coppa dei Campioni

Coluna partecipò a 5 finali della Coppa dei Campioni, tutte con il Benfica. La prima fu il 30 maggio 1961 a Berna, contro il Barcellona[4], e fu vinta per 3-2 anche grazie ad un suo gol[4], quello del momentaneo 3-1 per i lusitani (allora guidati da Béla Guttmann).

La seconda finale si giocò l'anno successivo, il 2 maggio 1962 ad Amsterdam, contro il Real Madrid già 5 volte campione e guidato da Alfredo di Stéfano e Ferenc Puskás[6]. Il Benfica poté però schierare, oltre a Coluna, anche l'attaccante Eusébio, con in panchina sempre Guttmann. Dopo un'iniziale svantaggio dovuto ad una tripletta di Puskás[6], i lusitani segnarono il gol del momentaneo pareggio per 3-3 proprio con Coluna[6], prima della doppietta di Eusébio per il definitivo 5-3 finale[6] che consegnò al Benfica la seconda Coppa dei Campioni consecutiva.

L'anno successivo Coluna e il Benfica raggiunsero nuovamente la finale, trovandosi contro il Milan guidato da Nereo Rocco, nella partita giocata il 22 maggio 1963 al Wembley Stadium di Londra[7]. Dopo il vantaggio siglato da Eusébio, verso la fine del primo tempo Coluna (capitano e fino a quel momento tra i migliori in campo[7]) venne colpito da una durissima entrata di Gino Pivatelli e messo in pratica fuori gioco[7]. L'infortunio del regista bloccò il gioco dei lusitani e il Milan vinse la partita grazie ad una doppietta di José Altafini[7].

La quarta finale nella carriera di Coluna arrivò due anni più tardi, nel 1965, ancora contro una squadra italiana: l'Inter di Helenio Herrera nella gara giocata allo Stadio di San Siro il 27 maggio 1965[8]. A decidere la gara, questa volta, fu un errore del portiere del Benfica Costa Pereira, che si fece sfuggire un tiro di Jair da Costa[8]: si trattò della quarta finale in cinque anni giocata dal Benfica, ma anche della seconda finale persa[8].

La quinta finale del centrocampista mozambicano fu nel 1968, contro il Manchester United allenato da Matt Busby, che schierava campioni come George Best, Bobby Charlton e Denis Law: la partita si giocò il 28 maggio 1968 al Wembley Stadium di Londra[9], già teatro della sconfitta contro il Milan. I tempi regolamentari terminarono sul punteggio di 1-1[9], ma durante i supplementari lo United segnò 3 reti e la partita finì per 4-1[9]. Per Coluna, capitano anche in questa occasione, fu l'ultima finale di Coppa dei Campioni.

Nazionale

Coluna vestì per 57 volte la maglia del Portogallo, segnando 8 reti. La sua prima presenza fu in un'amichevole con la Scozia il 4 maggio 1955, partita persa per 0-3. Diventato capitano, guidò la sua Nazionale durante i Mondiali del 1966, dove giocò tutte le partite tranne la prima[10] e dove la Nazionale raggiunse il terzo posto[10], tuttora miglior piazzamento per il Portogallo nella massima competizione calcistica mondiale.

Dopo il ritiro

Coluna ricoprì alcuni ruoli dirigenziali all'interno della Federazione calcistica del Mozambico[11], ricoprendo anche il ruolo di Ministro dello Sport del suo paese dal 1994 al 1999.

Palmarès

Club

Benfica: 1954-1955, 1956-1957, 1959-1960, 1960-1961, 1962-1963, 1963-1964, 1964-1965, 1966-1967, 1967-1968, 1968-1969
Benfica: 1954-1955, 1956-1957, 1958-1959, 1961-1962, 1963-1964, 1968-1969
Benfica: 1960-1961, 1961-1962

Note

  1. ^ a b c d e (PT) Grandes Jogadores - Medios Centro, su slbenfica.pt. URL consultato il 20-4-2010.
  2. ^ (EN) IFFHS' Century Elections, su rsssf.com. URL consultato il 20-4-2010.
  3. ^ Morreu Mário Coluna Record.xl.pt
  4. ^ a b c d e Coppa Campioni 1960/61, su storiedicalcio.altervista.org. URL consultato il 20-4-2010.
  5. ^ Dopo l'indipendenza raggiunta dal Mozambico nel 1976, il club cambiò il nome nell'attuale Grupo Desportivo de Maputo.
  6. ^ a b c d Coppa Campioni 1961/62, su storiedicalcio.altervista.org. URL consultato il 20-4-2010.
  7. ^ a b c d Coppa Campioni 1962/63, su storiedicalcio.altervista.org. URL consultato il 20-4-2010.
  8. ^ a b c Coppa Campioni 1964/65, su storiedicalcio.altervista.org. URL consultato il 20-4-2010.
  9. ^ a b c Coppa Campioni 1967/68, su storiedicalcio.altervista.org. URL consultato il 20-4-2010.
  10. ^ a b (EN) World Cup 1966, su rsssf.com. URL consultato il 20-4-2010.
  11. ^ (PT) Historial da Federação Moçambicana de Futebol, su fmf.co.mz, 21-6-2009. URL consultato il 19-4-2010.

Altri progetti

Collegamenti esterni

(ENDEFRESAR) Mário Coluna, su FIFA.com, FIFA. (EN) Mário Coluna, su National-football-teams.com, National Football Teams.

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