Portale:Stato Pontificio/Biografia

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Biografia 0

Francesco Maria I Della Rovere (Senigallia, 25 marzo, 1490 - Pesaro, 20 ottobre 1538), è stato un condottiero italiano rinascimentale, Duca di Urbino e di Sora.

Figlio di Giovanni della Rovere, signore di Senigallia e capitano generale della Chiesa, e di Giovanna da Montefeltro, figlia di Federico III da Montefeltro, fu educato negli anni giovanili dall'umanista Ludovico Odasio.

Lo zio Guidobaldo da Montefeltro, privo di una diretta discendenza, lo volle accanto a sé nella corte di Urbino e nel 1504 lo indicò come suo successore dopo averlo adottato. Nel 1502 la famiglia della Rovere perse la signoria di Senigallia che fu occupata dai borgiali di Cesare Borgia, il quale, in quegli anni, rappresentava la figura dominante nelle Marche.

Quando nel 1508, con la morte di Guidobaldo I, si estinse la discendenza dei da Montefeltro, Francesco divenne Signore d'Urbino. Inoltre grazie all'appoggio di Giuliano della Rovere, suo zio, salito al soglio pontificio nel 1503 come Giulio II, poté finalmente riacquisire il controllo di Senigallia.




Biografia 1
Pellegrino Rossi (Carrara, 13 luglio 1787 - Roma, 15 novembre 1848) è stato un economista, politico ed giurista, italiano. Costituì un'importante figura nella monarchia di luglio in Francia e fu ministro della Giustizia nel governo dello Stato Pontificio, con papa Pio IX

Rossi studiò all'Università di Pavia e all'Università di Bologna, e divenne professore di legge nel 1812. Nel 1815 si unì a Gioacchino Murat e alla sua spedizione anti-austriaca per la riconquista del trono di Napoli: dopo la caduta di Murat, scappò in Francia e in seguito a Ginevra, dove iniziò a insegnare giurisprudenza. Nel 1820 fu eletto deputato al Consiglio del Cantone e fu membro della dieta del 1832. In seguito accolse l'invito di François Guizot di stabilirsi in Francia.

Nel 1845 fu mandato a Roma come ambasciatore della Francia presso la Santa Sede. Era a Roma quando il Conclave elesse il nuovo Papa Pio IX e quando scoppiò in Francia la Rivoluzione del 1848 che detronizzò Luigi Filippo. Pellegrino Rossi rimase a Roma dove poteva contare sull'amicizia con il nuovo Papa, acquisendo la cittadinanza dello Stato Pontificio di cui divenne, in seguito, Primo Ministro. Il programma di riforme liberali di Rossi, tuttavia, non decollò mai. Obiettivi del suo programma erano l'abolizione dei privilegi feudali, la soppressione delle esenzioni fiscali, la separazione tra il potere ecclesiastico e quello civile. Le sue proposte erano troppo liberali per la Curia, eccessivamente egualitarie per i conservatori, non sufficientemente democratiche per i rivoluzionari. Perciò Pellegrino Rossi si rese inviso alle forze opposte che si sarebbero fronteggiate con le armi da lì a poco.

Il suo assassinio sulle scale all'apertura della Camera, illegalmente prorogata, nel Palazzo della Cancelleria il 15 novembre 1848 fu l'inizio della serie di eventi che portarono alla proclamazione della Repubblica Romana.




Biografia 2

Cesare Borgia, detto il duca di Valentino, (Roma, 13 settembre 1475 - Viana, 12 marzo 1507) è stato un condottiero e cardinale italiano, famoso per aver ispirato a Machiavelli la figura del Principe

Era il secondo dei quattro figli dell'allora cardinale Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI (1492-1503) e di Vannozza Cattanei.

Gli storici concordano nell'identificare in lui un'esperienza politica importantissima, grazie all'istituzione di tribunali che riuscirono a riportare l'ordine nelle Romagne. Per la mancanza dello stato, nelle Romagne c'era una situazione di anarchia; le forze anarchiche erano quelle aristocratiche. L'azione del duca di Valentino si abbatté con molta ferocia sulle Romagne; il Duca non portò solo ordine e stabilità, ma anche giustizia e tribunali.
Dopo la discesa di Luigi XII in Italia, il duca di Valentino ricorda anche la corruzione di una chiesa tale che il Papa chiede allo stesso Luigi XII un regno per il figlio.




Biografia 3

Il cardinale Giulio Alberoni

Giulio Alberoni (Piacenza, 21 maggio 1664Piacenza, 26 giugno 1752) è stato un cardinale e politico italiano al servizio di Filippo V di Spagna. Tornato in Italia ricoprì importanti incarichi nell'amministrazione pontificia, fra cui quello di legato in Romagna. In questa veste prese parte attiva all'occupazione militare di San Marino, evento che da lui prese il nome (Occupazione alberoniana)

Di umili origini, lavorò come bracciante o giardiniere fino all'età di quindici anni. Ebbe i primi contatti con la Chiesa nell'umile posizione di incaricato alla cura degli interni della cattedrale di Piacenza, tra l'altro si occupava anche delle campane della cattedrale. Svolgendo questo incarico, si guadagnò il favore del vescovo Barni che gli permise di prendere i voti sacerdotali e lo associò, come canonico al capitolo della cattedrale (1698).

Durante la guerra di successione spagnola, grazie ai servigi che rese a Luigi-Giuseppe di Vendôme comandante delle forze francesi in Italia, l'Alberoni gettò le fondamenta del suo successo politico. Quando questi, nel 1706, venne richiamato a Parigi, volle che il prelato lo seguisse. Qui venne favorevolmente ricevuto da Luigi XIV ed il duca si avvalse spesso dei suoi talenti negli affari più importanti.

Nel 1711 seguì il Vendôme in Spagna come suo segretario, e lo aiutò a riportare sul trono spagnolo Filippo V. Dopo la morte del duca, avvenuta nel 1712, la sua reputazione gli valse la nomina ad agente consolare del Ducato di Parma alla corte di Spagna, dove, presto, divenne uno dei favoriti del re.




Biografia 4
Edgardo Mortara (27 agosto 1851 - 11 marzo 1940) fu un sacerdote italiano, nato da famiglia ebraica. Battezzato all'insaputa dei suoi genitori dalla domestica cattolica, a seguito di ciò nel 1858, all'età di sei anni, fu sottratto alla sua famiglia per ordine di papa Pio IX per essere educato al cattolicesimo. Edgardo entrò successivamente nell'ordine degli agostiniani e venne ordinato prete all'età di ventitré anni.

Il caso Mortara divenne il centro di uno scandalo internazionale che funse da catalizzatore per mutamenti politici di vasta portata. Le ripercussioni di questo evento permangono ancora oggi all'interno della Chiesa cattolica e nelle sue relazioni con le organizzazioni ebraiche.




Biografia 5

Busto bronzeo di Niccolò V, il Papa contro cui insorse Stefano Porcari

Stefano Porcari (Roma, inizi del XV secolo – Roma, 9 gennaio 1453) è stato un politico e letterato romano, noto per aver ordito una congiura contro papa Niccolò V al fine di instaurare a Roma e nello Stato Pontificio un governo repubblicano o, secondo taluni, un suo potere personale, simile a quello esercitato nel Trecento da Cola di Rienzo, cui egli si ispirò.

Giovane colto e appartenente a un'illustre famiglia dell'aristocrazia romana, Stefano ricevette, negli anni di gioventù, una formazione classica. Predilesse in modo particolare Cicerone, che sembrava riassumere in sé tutte le grandi virtù della romanità. Ebbe modo di approfondire gli studi sulla repubblica romana divenendone un fanatico ammiratore. Trasferitosi a Firenze fu eletto per due mandati consecutivi, grazie alla protezione di Papa Martino V, capitano del popolo (nel 1427 e nel 1428). Viaggiò successivamente in Germania e Francia.

Tornato in Italia nel 1430, ricoprì, negli anni seguenti, varie cariche, fra cui quella di podestà di Bologna (1432), Siena (1434), Orvieto (1435) e di governatore della piazzaforte di Trani. Rientrò a Roma negli ultimi anni del pontificato di Eugenio IV.




Biografia 6
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Biografia 7
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