Onceas

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Onceas
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione1955
Chiusura2002
Sede principaleMilano
Settoreelettronica

La Onceas oppure o.n.c.e.a.s. (Organizzazione Nazionale Commercio Estero Apparecchi Scientifici) è stata un'azienda italiana produttrice ed importatrice di elettronica di consumo ed apparecchi scientifici e fotografici. Il suo logo, inizialmente costituito da una stilizzazione del globo terrestre, mutò poi in 3 figure romboidali zigrinate, affiancate e parzialmente sovrapposte. È oggi un marchio non utilizzato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu fondata a Milano nel 1955[1] con sede legale inizialmente presso Radobor, in viale San Michele al Carso 4, a Milano. Nel 1965 si sposterà in via Balzaretti 15[2] per poi inaugurare - nel 1966 - anche la nuova sede, in via De Sanctis 39/41, Milano[3], che diverrà poi l'unica.

La propria attività consistette essenzialmente nella progettazione e vendita di apparecchiature ottiche ed elettroniche (binocoli, telescopi, proiettori, macchine fotografiche, cineprese), strumenti scientifici, didattici, macchine a gettone, registratori di cassa ed altri elettrodomestici (ventilatori, aspirapolvere, impianti di riscaldamento, etc.) per cui venne registrato anche il marchio "stein"[4], utilizzato poi principalmente per gli strumenti ottici (binocoli, telescopi etc). Successivamente, la produzione virò principalmente verso apparecchi radiofonici, televisivi e fonografici. La peculiarità dell'azienda fu quella di avere un ufficio progettazione in Italia ma di far produrre la componentistica propria (ed acquistare quella di fornitori terzi) all'estero, importando poi il tutto e facendolo assemblare in Italia a marchio Onceas. In questo modo, in anticipo sui tempi, vi era un risparmio notevole sui costi dei materiali e della manodopera.

In abbinamento a questo, la Onceas iniziò a importare - attraverso una serie di accordi commerciali, dall'inizio degli anni sessanta[5] - apparecchiature scientifiche e fotografiche finite , sia a marchio proprio, che stipulando a tal proposito - nel 1966 - accordi di distribuzione con la Fuji. Come importatore, per alcuni anni si occupò anche di altri marchi fotografici, (quali: Minolta, Copal, Sekonic, Columbia, Cinemax, Regula, Hanimex, Kowa) nonché di schermi di proiezione ed ottiche[2].

Nel frattempo, mutò la propria ragione sociale da s.r.l. a s.p.a.

Gli anni ottanta[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio degli anni ottanta, ridotte al minimo le attività di produzione ed assemblaggio in Italia, oltre all'importazione di propri prodotti di elettronica (radio-registratori anche a doppia piastra, giradischi, radio, etc, oramai quasi completamente costruiti nei paesi asiatici: Taiwan e Corea in primis), la Onceas captò il fenomeno dei videogiochi, importando per l'Italia - con la sostituzione delle copertine - cassette e cartucce prodotte per alcuni videogiochi Atari dalla Bit Corporation e marchiate Fujistyle[6] (Tunnel Spaziale, Mostro Marino, Bobby torna a casa, etc.)[7] Per la stessa Fujistyle, furono importati prodotti economici già finiti, quali radio portatili e riproduttori a cassette.

Rimase ferma la distribuzione Fuji, vero core business dell'azienda. Per la logistica e l'assemblaggio finale dei propri prodotti e la produzione delle apparecchiature della Fuji, fu inaugurata - nel 1989[1] - una nuova fabbrica: la Onceas-Fuji (Onceas Film Industry s.p.a.), in via Nettunense km 23,900[8], ad Aprilia (Latina)[9].

Gli anni novanta e l'acquisizione[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni novanta, complice la possibilità per le aziende straniere ed asiatiche di distribuire direttamente i propri prodotti, il ruolo dei distributori come la Onceas divenne marginale, né poté servire - per sopravvivere - l'importazione di prodotti a marchio proprio. In tal senso, l'importanza del partner Fuji divenne determinante: nel 1993, la divisione che si occupava di prodotti magnetici, audio e video viene scissa creando la Fuji Magnetics Italia s.r.l. Alla fine degli anni 90, il gruppo Onceas poteva vantare un fatturato di 130 miliardi e 150 dipendenti ma con una identità sempre meno determinata; la propria attività a marchio era marginale, con la trasformazione pressoché totale in gruppo legato alla multinazionale giapponese.

Le ultime importazioni di prodotti Fuji a catalogo risalgono alla fine degli anni novanta[10] e l'ultima assemblea degli azionisti risulta convocata nel marzo del 2002 dall'allora presidente della Fuji Film Italia[11], Egon Parth[12], mentre quella del 2003 prese atto del bilancio dell'anno precedente[13]; pur essendo stato il fatturato del 2001 pari a 90,71 milioni di euro, l'azienda era divenuta un mero importatore e distributore di apparecchiature fotografiche e cinematografiche Fuji - tanto da divenire anche sede dell'assistenza del colosso giapponese - ed era stata acquisita dalla finanziaria Nihonoptik Italia Srl.

Nel 2002 l'azienda fu acquisita direttamente dalla Fuji[14] e cessò di esistere, destino che seguì anche la fabbrica di Aprilia, il cui edificio - tuttora esistente - è stato ceduto a terzi. Per alcuni anni continuarono ad operare - con insegna Onceas s.r.l. - gli uffici di Milano, che risultano ad oggi definitivamente chiusi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b news 09 novembre 99, su marketpress.info. URL consultato il 7 luglio 2019.
  2. ^ a b Catalogo 1967 Onceas, su catalogoitalyfoto.com.
  3. ^ Aa.Vv., La tecnica delle reflex monobiettivo con la Minolta SR-T 101, 2', Minolta-Fototecknik Vertriebsges mbH Hamburg, 1969.
  4. ^ Ufficio Centrale Brevetti (JPG), su dati.acs.beniculturali.it.
  5. ^ Ufficio Centrale Brevetti, Brevetto per Marchio d'Impresa 162247, 1963.
  6. ^ Atari Boxed, su atariboxed.com.
  7. ^ List of Atari 2600 VCS Games : Fujistyle / Onceas Spa / Bit Corporation, page 1,, su atarimania.com. URL consultato il 7 luglio 2019.
  8. ^ Provincia di Latina, Registro Impianti e Attività con Emissioni Scarsamente Rilevanti, 2014.
  9. ^ Parvapolis, su parvapolis.it. URL consultato il 4 luglio 2019.
  10. ^ Fujifilm Minilab FP232B 1998 (PDF), su frontierservice.it.
  11. ^ MOSTRA PER IL 150MO DI ASSOCIATED PRESS | marketpress notizie, su marketpress.info. URL consultato il 4 luglio 2019.
  12. ^ Gazzetta Ufficiale, su gazzettaufficiale.it.
  13. ^ Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana, 12 giugno 2003.
  14. ^ Ag Com Provvedimento n. 10842 ( C5268 ) 2002, su webcache.googleusercontent.com.
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