Elchim

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Elchim S.p.A.
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1945 a Milano
Fondata daEgle e Riccardo Chiminello
Sede principaleMilano
Persone chiave
  • Roberto Sabbatini, presidente
  • Luca Sabbatini, amministratore delegato
SettoreManifatturiero
Prodottiasciugacapelli professionali
Fatturato6-12 milioni di euro
NoteCompasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 1955
Sito webwww.elchim.com

Elchim S.p.A. è un'azienda italiana specializzata nella produzione apparecchi elettrici. È stata fondata nel 1945 a Milano, dai fratelli Egle e Riccardo Chiminello.

Il nome è un acronimo di Elettro-professionali Chiminello.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'azienda fu fondata a Milano dai fratelli Chiminello nel 1945 col nome Elettro-professionali Chiminello con l'intento di produrre attrezzature professionali per parrucchieri. Azienda leader inventrice del primo "asciugacapelli per uso esclusivo professionale", nel corso degli anni ha ampliato le proprie attività specializzandosi in asciugacapelli, piastre e altri accessori per saloni dell'acconciatura. Inoltre, ha sviluppato una nicchia di asciugacapelli di alta fascia destinati al settore alberghiero, piscine e spa.

Il prodotto più celebre dell'azienda fu la spazzola elettrica disegnata da Giuseppe de Goetzen nel 1953. Elchim guadagnò il Premio Compasso d'Oro nel 1955.[2] Nel 1959 divenne società per azioni.[3]

Da segnalare inoltre diversi premi vinti come "miglior phon" per la rivista Instyle, Allure e altre specializzate nel mondo beauty e la presenza di propri prodotti presso il MOMA di New York.

L'azienda ha tre centri di produzione in Italia e esporta in 48 Paesi.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elchim, comune.info
  2. ^ Il Design italiano degli anni '50, IGIS edizioni, anno 1981, pagina 268, vedi books.google.it
  3. ^ L'Italia del design: trent'anni di dibattito, Alfonso Grassi e Anty Pansera, ed. Marietti, anno 1986
  4. ^ [1] Archiviato il 13 marzo 2016 in Internet Archive. dal sito Elchim, consultato il 13/03/2016

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]