Marco Aurelio Mario

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Marco Aurelio Mario
Mario raffigurato su un antoniniano celebrante un'epoca di felicità promessa
Imperatore delle Gallie
In carica269[1]
PredecessorePostumo/Leliano
SuccessoreVittorino
Nome completoMarcus Aurelius Marius
Morte269

Marco Aurelio Mario (latino: Marcus Aurelius Marius; ... – 269) fu brevemente imperatore dell'Impero delle Gallie (269).

Marco Aurelio Mario
Cause della morteAccoltellato
Etniaromana
ReligioneReligione romana
Dati militari
Paese servitoImpero romano
Impero delle Gallie
Forza armataEsercito romano
SpecialitàFabbro
Grado(forse) Praefectus legionis o Praefectus castrorum o tribuno militare
Guerre
BattaglieBattaglia di Magonza (269)
voci di militari presenti su Wikipedia

È elencato tra i Trenta Tiranni della Historia Augusta.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo una tradizione tarda, sarebbe stato un umile fabbro che, arruolatosi nell'esercito romano, fece carriera fino a divenire un ufficiale d'alto rango; in seguito poi alla morte di Postumo, fautore d'una massiccia insurrezione che aveva causato, di fatto, la secessione della maggior parte delle province europe occidentali romane, gli succedette al potere per non più di due o tre giorni, prima di essere ucciso, per ironia della sorte, da una spada di sua stessa fabbricazione. Questa tradizione è molto probabilmente scorretta, interamente o parzialmente che sia. In base, infatti, al numero di monete che coniò durante il suo regno, se ne può stimare verosimilmente un periodo di almeno dodici mesi di governo.

Sembrerebbe comunque che Mario fosse stato eletto dalle legioni (pare in virtù del suo nome augurale,[2] che richiamava appunto quello dell'amato imperatore Marco Aurelio[3]) appena dopo la morte del suo predecessore, assassinato dagli stessi soldati per l'aver loro negato il permesso di saccheggiare l'appena soggiogata Magontiacum (l'odierna Magonza), ai quali dunque il neoeletto imperatore permise di farvi bottino. Tra i suoi atti di governo certi, figurano il trasferimento della capitale gallica da Colonia ad Augusta Treverorum (odierna Treviri), testimoniato dai rilievi delle zecche attive, in quel periodo, presso Colonia, anziché della storica Magontiacum. Venne infine assassinato dopo qualche mese di regno, forse per motivi privati.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chris Scarre, Chronicle of the roman Emperors, New York, 1999, p.172.
  2. ^ Aurelio Vittore, De Caesaribus, 33.9-11.
  3. ^ Tale motivazione non fu importante solo per questo usurpatore: anche Costantino III venne eletto imperatore dalle sue truppe in virtù del suo nome.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Imperatore delle Gallie Successore
Postumo o Leliano 269 Marco Piavonio Vittorino