Questa pagina è una lista di alcuni presunti fenomeni paleoufologici che si sarebbero verificati dall'antichità al Settecento. Tali fenomeni, riportati per lo più da opere letterarie e artistiche, sono oggetto di studio della clipeologia e sono stati interpretati da vari autori come avvistamenti di oggetti volanti non identificati (UFO) che sarebbero avvenuti nelle epoche passate. Gli avvistamenti moderni, oggetto di studio dell'ufologia, sono invece riportati nella Lista di avvistamenti UFO.
Secondo Diodoro Siculo, il generale greco Timoleone vide una torcia in cielo mentre navigava con la sua flotta. La torcia guidò le navi greche finché arrivarono in Sicilia.
Tito Livio, nell'opera Ab Urbe Condita Libri, registra un numero di fenomeni portentosi nell'inverno di quest'anno, tra cui navium speciem de caelo adfulsisse («una sorta di navi che hanno brillato nel cielo»).
Secondo Plutarco, un'armata romana comandata da Lucio Licinio Lucullo stava per iniziare una battaglia con Mitridate VI del Ponto quando «tutto a un tratto, il cielo arse in molti punti, e un enorme corpo simile a una fiamma fu visto cadere tra i due eserciti. La forma, era simile a una giara per il vino, e nel colore, era come argento fuso.» Plutarco riporta la forma dell'oggetto descrivendola come una giara (pithos). L'oggetto apparentemente argenteo fu registrato da entrambi gli eserciti.
Giuseppe Flavio racconta nella Guerra giudaica che apparve una luce splendente sopra il Tempio di Gerusalemme. Un giorno successivo, "ὤφθη μετέωρα περὶ πᾶσαν τὴν χώραν ἅρματα καὶ φάλαγγες ἔνοπλοι διᾴττουσαι τῶν νεφῶν καὶ κυκλούμεναι τὰς πόλεις" («apparvero in aria sopra l'intero paese carri e truppe armate che correvano attraverso le nuvole, circondando le città»).
In una giornata di sole vicino alla Via Campana, la strada che collegava Roma e Capua, un unico testimone, probabilmente Erma, il fratello di Papa Pio I, vide «una 'bestia' come un pezzo di ceramica (ceramos) grande circa 100 piedi, multicolore sulla parte superiore, che sparava raggi infuocati, sbarcata in una nuvola di polvere, accompagnata da una "vergine" vestita di bianco.» Visione 4,1-3 nel Pastore di Erma.
Lo storico Cassio Dione scrisse: «Una pioggia fine che assomiglia ad argento discende da un cielo sereno sopra il Foro di Augusto.» Usò parte del materiale per placcare alcune sue monete in bronzo, ma il quarto giorno dopo il rivestimento argenteo era scomparso.
Cronache del tempo riferiscono che una notte apparve in cielo una trave infuocata che atterrò per qualche secondo prima di ripartire e scomparire in cielo.
Il santo Gregorio di Tours riferì di strani eventi accaduti durante il regno di Childeberto II, in particolare dell'avvistamento di strane sfere e raggi luminosi nel cielo.
Negli Annales Regni Francorum si racconta che mentre i Sassoni assediavano il castello di Sigiburg apparvero in cielo due oggetti a forma di grandi scudi rossastri e infuocati.
L'arcivescovo carolingio Agobardo di Lione descrive la regione di Magonia dalla quale provengono "le navi tra le nuvole" e di come aveva impedito la morte per lapidazione di tre uomini e una donna caduti da una di esse nel suo libro De Grandine et Tronitus.
Il letterato Shen Kuo riporta nelle sue cronache l'avvistamento di un oggetto brillante simile ad una perla, che si spostava come se volasse sulla superficie di un lago presso Yangzhou, nella provincia del Jiangsu. Visto molto di frequente, divenne quasi un'attrattiva religiosa. Da lontano appariva della grandezza di un pugno e illuminava un'area di cinque chilometri. Le sue apparizioni si protrassero per circa dieci anni.
Alcune cronache raccontano di come un oggetto volante si schiantò su un tumulo di una città inglese e l'occupante, raggiunto da una folla di persone, fu ucciso.
Le monache del monastero di Sourin-Albans nella notte del primo gennaio del 1254, verso mezzanotte, un grande vascello dalle forme eleganti e gradevoli, di un colore meraviglioso. Lo contemplarono per molto tempo prima che scomparisse. Lo stesso oggetto fu visto poco tempo dopo sorvolare la città di Parigi.
Un enorme disco argenteo sorvolò la cittadina di Bayland Abbey. I monaci del vicino monastero, avvertiti dell'arrivo dell'oggetto, rinunciarono alle loro preghiere pur di assistere all'evento. Due studiosi hanno scoperto che il documento che racconta questa storia è un falso realizzato da due studenti.
L'ambasciatore Giacomo Trotti descrive "una balla [palla] de focho assai grossa in aere a Cassino, la quale vien in castello per lo barcho [parco] adirectura a la torre del castello sopra la camera dove se fece la dieta [riunione], et lì la despare [scompare]".
Il navigatore Cristoforo Colombo raccontò di aver visto un "ramo infuocato" scendere dal cielo nella notte del 15 settembre 1492. Scrisse inoltre nei suoi diari di aver assistito a misteriosi e insoliti fenomeni astronomici e di un passaggio di scie di fuoco nel cielo.
Lo storico Bernardino Corio scrive che "di notte sopra il castello [di Milano] apparvero grandissimi fuochi" a preannunciare la morte della duchessa Beatrice d'Este. Il cronista Marin Sanudo racconta che i muri del giardino della duchessa crollarono, senza che vi fosse né terremoto né vento, sebbene non sia chiaro se il crollo sia da mettere in relazione con l'avvistamento. Il protonotario Giovanni Burcardo riferisce inoltre che la duchessa partorì una creatura mostruosa, ma ciò non trova conferma in altre fonti.
L'annalista Ludovico Cavitelli racconta l'apparizione di una "fax ignea" cioè una fiaccola (un bagliore di fuoco), con tre stelle nella parte inferiore e altrettante nella superiore, del colore del prassino, con orribili facce d'uomini, che apparve in cielo ed è udita muggire; contemporaneamente i campi erano corrosi dai bruchi. Dello stesso avvenimento parla Elia Cavriolo nella sua Storia di Brescia, sebbene riferendolo all'anno successivo: "apparve in cielo una falce che sopra di sé aveva tre sanguinose stelle, e sotto tre altre di color verde, ed apparve un'orribil faccia d'uomo che con grandissimo spavento de' riguardanti muggiva in aria. E l'eruche, et altri vermi, non solo nocere all'Herbe, et a sterpi, ma agl'huomini ancora".
La mattina del 14 aprile 1561, mentre sorgeva il sole, i cittadini di Norimberga videro uno "spettacolo molto spaventoso": il cielo si riempì di oggetti cilindrici da cui emersero dischi e globi bianchi, rossi, neri, arancio e blu. apparvero croci e tubi simili a canne di cannone che apparvero anche dopo che gli oggetti presero a combattere l'uno con l'altro. Hans Glaser rappresentò l'evento in una xilografia del XVI secolo.
Nella mattina del 7 agosto 1566 i cittadini di Basilea videro molti oggetti sferici apparire nel cielo e volare ad alta velocità. Sembravano darsi battaglia. Samuel Coccius e Samuel Apiarius rappresentarono l'evento in una xilografia del XVI secolo.
Mentre Michele il Coraggioso attaccava Târgoviște, occupata dagli ottomani, una strana cometa apparve sopra la città rimanendo ferma per molto tempo, circa due ore, prima di scomparire.
Secondo il racconto riportato da Renward Cysat, poeta svizzero, tale Hans Buchman scomparì misteriosamente una notte del 1572 e nonostante le ricerche prolungate ricomparve da solo molti mesi dopo, ricoperto di ferite e tumefazioni. Raccontò di essere stato prelevato da una forza misteriosa mentre stava camminando di notte e di essere portato a chilometri di distanza, addirittura fino a Milano.
Registrato negli annali circa un mese dopo, si narra che il 26 settembre 1609 in tre posti differenti, all'ora Sa (9-11), all'ora Oh (12) e all'ora Mi (13-15) un oggetto luccicante a forma di ciotola o lavandino apparve improvvisamente nel cielo, emanando un suono fragoroso prima di volare via "veloce come una freccia" e facendo tremare cielo e terra.
Mentre si trovava in cammino verso la città di Görlitz, l'11 giugno 1616, Cristoph Kotter incontrò una strana creatura che egli indicò come un angelo. Da quel momento gli accaddero cose strane, ritrovandosi spesso in località molto lontane dal punto di partenza senza sapere come vi fosse giunto.
La sera del 31 marzo 1676 comparve nei cieli toscani un oggetto discoidale luminoso che rapidissimo, con uno o più scoppi, si diresse dall'Adriatico al Tirreno.
I resoconti del reverendo Vigelius negli archivi parrocchiali di Ramsberg riportano che un ventiduenne di nome Jacob, figlio di un contadino della zona di Ramsberg (Contea di Örebro), mentre attraversava un lago della regione di Lonmora sparì misteriosamente. Fu ritrovato dopo quattro giorni di ricerche.
Tiberio Cavallo, fisico napoletano trasferitosi in Inghilterra, affermò di aver avvistato un oggetto luminoso che aumentò pian piano la sua luminosità prima di cominciare a muoversi per poi allontanarsi e dividersi in due corpi più piccoli prima di svanire. Tiberio infine disse di aver sentito un rumore simile ad un'esplosione.
Mentre viaggiavano nella provincia di Manitoba in Canada, David Thompson e l'amico Andrew Davy videro una grossa meteora di forma globulare e di dimensioni superiori a quelle della luna precipitare e schiantarsi sulla superficie ghiacciata di un fiume prima di frantumarsi in tante scintille e dissolversi.
Un cosacco russo di nome Puškin, assieme al suo cavallo, scomparve misteriosamente sotto gli occhi di alcuni contadini dopo aver inveito contro una misteriosa sfera che si muoveva in cielo. Dopo due giorni la sfera scomparì e il cosacco tornò a casa con il cavallo, barcollante e debilitato fisicamente.