Life After Death

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Life After Death
album in studio
ArtistaThe Notorious B.I.G.
Pubblicazione25 marzo 1997Bandiera degli Stati Uniti
Durata109:01
Dischi2
Tracce24
GenereHardcore hip hop[1]
East Coast hip hop
Gangsta rap[2]
EtichettaBad Boy Records
ProduttoreSean Combs, The Hitmen, Chucky Thompson, Deric "D-Dot" Angelettie, Jeffery "J-Dub" Walker, Richard "Younglord" Frierson, Nashiem Myrick, Ron "Amen-Ra" Lawrence, & Steven "Stevie J" Jordan, Buckwild, Clark Kent, Nadia Cassini, Easy Mo Bee, Havoc, Daron Jones, Kay Gee, DJ Premier, & RZA
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera della Danimarca Danimarca[3]
(vendite: 10 000+)
Dischi di platinoBandiera del Sudafrica Sudafrica[5]
(vendite: 100 000+)

Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi[6]
(vendite: 100 000+)
Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca[7]
(vendite: 30 000+)
Bandiera del Brasile Brasile[8]
(vendite: 250 000+)
Bandiera della Francia Francia[10]
(vendite: 100 000+)
Bandiera della Svezia Svezia[12]
(vendite: 80 000+)
Bandiera dell'Austria Austria[14]
(vendite: 30 000+)
Bandiera della Germania Germania[16]
(vendite: 250 000+)
Bandiera dell'Australia Australia[18]
(vendite: 70 000+)

Dischi di diamanteBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[19]
(vendite: 11 000 000+)
The Notorious B.I.G. - cronologia
Album precedente
(1994)
Album successivo
(1999)
Singoli
  1. Hypnotize
    Pubblicato: 1º marzo 1997
  2. Mo Money Mo Problems
    Pubblicato: 11 luglio 1997
  3. Sky's the Limit
    Pubblicato: 14 novembre 1997

Life After Death è il secondo album in studio del rapper statunitense The Notorious B.I.G., pubblicato dalla Bad Boy Records nel 1997. Si tratta di un doppio disco postumo, concepito e realizzato però secondo i voleri del rapper. Viene considerato uno dei migliori album della storia dell'hip hop.

Il disco venne pubblicato sedici giorni dopo la morte di Christopher "Biggie Smalls" Wallace; include collaborazioni con vari artisti ospiti tra i quali 112, Jay-Z, Lil' Kim, Ma$e, Bone Thugs-n-Harmony, Too $hort, Angela Winbush, D.M.C. dei Run-D.M.C., R. Kelly, The Lox e Puff Daddy. Life After Death mostra Notorious B.I.G. sviluppare ulteriormente lo stile "mafioso rap", un sottogenere del gangsta rap. L'album è il seguito dell'esordio Ready to Die, e riprende dove termina l'ultima traccia di quest'ultimo, Suicidal Thoughts.

L'album fu nominato alla quarantesima edizione dei premi Grammy nelle categorie Best Rap Album, Best Rap Solo Performance per il singolo Hypnotize, e Best Rap Performance by a Duo or Group per Mo Money Mo Problems. Nel 2012 l'album si è classificato alla posizione numero 476 nella lista "The 500 Greatest Albums of All Time" redatta dalla rivista Rolling Stone.[20]

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Due anni e mezzo prima della pubblicazione del disco, Notorious B.I.G., sposatosi nel frattempo con Faith Evans, divenne la figura più rappresentativa della East Coast nella faida tra costa orientale ed occidentale nel mondo del rap statunitense. L'album sarebbe dovuto uscire il giorno di Halloween del 1996, ma fu posticipato al 1997. Due settimane prima della pubblicazione di Life After Death, il 9 marzo 1997, The Notorious B.I.G. fu ucciso con quattro colpi di pistola a Los Angeles.[21]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I conflitti con gli altri rapper sono un tema ricorrente in tutto l'album. Numerose sono le tracce che contengono riferimenti e frecciate ai rivali di B.I.G., alcuni subliminali altri più evidenti. Il disco è stato concepito sonoramente con l'intenzione di arrivare ad un pubblico più ampio rispetto a Ready to Die, collaborando con una maggiore varietà di artisti, ed essendo lavorato su strumentali che offrono al disco una diversificazione sonora, al fine di far spiccare la versatilità del rapper.[21]

Impatto culturale[modifica | modifica wikitesto]

Life After Death è considerato essere un classico del genere hip hop, con alcuni dei suoi brani più importanti riguardati come canzoni più cognite del rap. Noto anche l'utilizzo massiccio delle sue strumentali per i freestyler di ogni genere. Col seguito massiccio ricevuto negli anni successivi alla sua pubblicazione, numerosi rapper e cantanti R&B di successive generazioni a B.I.G., hanno ripreso elementi del disco, tra cui: Trey Songz e Nicki Minaj hanno ripreso il ritornello di Fuck You Tonight per il loro singolo Touchin, Lovin del 2014. L’anno successivo Tyga ha ripreso alcune barre di Notorious Thugs nel brano D.G.I.F.U.. Nel 2018 la strumentale di Going Back to Cali è stata usata da Wiz Khalifa per il suo singolo Gin and Drugs. Lo stesso anno, il figlio di Puff Daddy (noto collaboratore di Biggie), King Combs riprese la strumentale di B.I.G. Interlude per il suo singolo di debutto Love You Better, in collaborazione con Chris Brown.[21]

Dissing[modifica | modifica wikitesto]

Kick in the Door[modifica | modifica wikitesto]

La traccia Kick in the Door si rivolge a Nas, Jeru the Damaja, Raekwon, Ghostface Killah e persino al produttore della stessa DJ Premier. I messaggi sono stati notati dagli ascoltatori e confermati da vari artisti rap in molte occasioni, incluso il numero dell'aprile 2003 della rivista XXL, dove appare l'articolo The Making of: Life After Death.

Nell'articolo, Nashiem Myrick rivela che il secondo verso contiene delle strofe indirizzate a Jeru the Damaja e DJ Premier:[22] «Nas disse che il disco era per lui, ma quando Big dice: "Son, I'm surprised you run with them/I think they got cum in them, 'cause they nothin' but dicks", stava parlando di Jeru the Damaja a Premier perché Jeru stava andando da Big e Puff e tutti loro [e Premier produsse la traccia One Day nell'album di Jeru Wrath of the Math]».

La strofa: «Fuck that, why try, throw bleach in your eye» è un riferimento alla provocazione di Raekwon nel brano Ice Water nell'album Only Built 4 Cuban Linx..., dove Raekwon rappa:

That's life, to top it all off, beef with White
pullin bleach out tryin to throw it in my eyesight

B.I.G. risponde:

(EN)

«I know you prayin you was rich, fuckin prick [...]
Fuck that, why try, throw bleach in your eye [...]
Tote steel like Bronson, vigilante
You wanna get on son, you need to ask me»

(IT)

«Lo so che stai pregando di essere ricco, fottuto coglione [...]
Ma fottiti, perché non ti butti la candeggina sugli occhi [...]
Porto acciaio come Bronson, vigilante
Se lo vuoi figliolo, devi solo chiedermelo»

Le frasi nell'ultimo verso sono esplicitamente dirette a Nas come riferimento alla sua sfida a The Notorious B.I.G. per il titolo di "King of New York"[23] nella canzone The Message nell'album It Was Written dove Nas recita:

Yo let me let y'all niggaz know one thing
There's one life, one love, so there can only be one King

Biggie risponde con le parole:

(EN)

«Ain't no other kings in this rap thing
They siblings, nothing but my chil'ren
One shot, they disappearin'
It's ill when MC's used to be on cruddy shit
Took home Ready to Die, listened, studied shit
Now they on some money shit, successful out the blue»

(IT)

«Non ci sono altri Re in questa roba rap
Sono parenti, nient'altro che miei bambini
Uno sparo e spariscono
È da malati quando gli MC usano questa merda schifosa
Portato a casa Ready to Die, ascoltato, studiato lo schifo
Ora hanno fatto qualche soldo schifoso, successo all'improvviso»

Lil' Cease aggiunse: «Big parlò un po' di Nas in quel pezzo. La parte del "re di New York", nell'ultimo verso: «This goes out for those that chose to use disrespectful views on the King of NY» ("Questo è per quelli che scelgono di usare un tono irrispettoso nei confronti del re di New York"). Questo quando Nas venne fuori con quel suo freestyle, dove sembrava dire: "Toglierò la corona dal cosiddetto Re e la chiuderò sotto chiave". Big aveva avuto la copertina di The Source, dove era stato definito "The King of New York"».[22]

Long Kiss Goodnight[modifica | modifica wikitesto]

Esistono molte supposizioni e speculazioni sul fatto che la traccia Long Kiss Goodnight includa dei riferimenti criptici contenenti insulti a 2Pac e al proprietario della Death Row Records Suge Knight, sebbene il fatto non sia mai stato ufficialmente confermato all'epoca a causa della morte delle parti in causa.

Lil' Cease, cugina di Biggie e membro della Junior M.A.F.I.A. nel 2003 dichiarò a proposito di Long Kiss Goodnight: «Quella parlava di 'Pac. [...] Abbiamo dovuto cambiarla. Era un po' troppo. Non ricordo cosa abbia detto Big di lui, ma è stato terribile. Non ce l'avrebbe fatta. Non voleva farlo. Era molto incazzato. Ma non voleva colpirlo troppo. Voleva solo affrontarlo e fargli sapere: "So cosa sta succedendo, e potrei mandarti in rovina se voglio". Tipo, "se davvero volessi andare giù pesante con voi negri, potrei"».

Tuttavia, Sean Combs negò decisamente questa interpretazione.[22]

Nel primo verso, la frase «Laugh Now, Cry Later» è presumibilmente un riferimento ai due tatuaggi sulla schiena di Tupac Shakur.[24]

Gli ultimi due versi della traccia in particolare sembrano essere diretti a Tupac:

I'm flaming gats, aimin' at these fuckin' maniacs
Put my name in raps, what part the game is that?
Like they hustle backwards
I smoke Backwoods and Dutchies, ya can't touch me
Try to rush me, slugs go touchy-touchy
You're bleeding lovely with your spirit above me or beneath me
Your whole life you live sneaky
Now you rest eternally, sleepy, you burn when you creep me
Rest where the worms and the weak be

Slugs hit your chest, tap your spine, flat line
Heard through the grapevine, you got fucked fo' times
Damn that three to nine, fucked you up for real though
Slugs still slow, as for remorse, we feel no

Le strofe sembrano essere un riferimento al fatto che Tupac menzionava frequentemente Biggie per nome nei suoi rap, e alle voci messe in giro da Wendy Williams che 2Pac era stato violentato in carcere durante la sua detenzione a Rikers Island.[24] Anche se alcuni fan vollero scorgere nel pezzo un riferimento all'omicidio di Shakur, XXL Magazine scrisse che la traccia era stata composta prima della morte di 2Pac.[25]

Altri riferimenti[modifica | modifica wikitesto]

In Going Back to Cali la seconda strofa si apre con le riflessioni di Biggie circa la faida tra East Coast e West Coast:

If I got to choose a coast I got to choose the East
I live out there, so don't go there
But that don't mean a nigga can't rest in the West
See some nice breasts in the West
Smoke some nice sess in the West, y'all niggas is a mess
Thinkin' I'm gon' stop, givin' L.A. props
All I got is beef with those that violate me
I shall annihilate thee
Case closed

Nel brano Notorious Thugs, B.I.G. si riferisce chiaramente a 2Pac nella frase: «So called beef with you-know-who», definendo "una stronzata" la rivalità tra lui e Shakur, mentre Bone Thugs-N-Harmony tira frecciate a Three 6 Mafia, Twista, Crucial Conflict e Do or Die.

Anche le tracce What's Beef, My Downfall, Last Day e You're Nobody (Till Somebody Kills You) sono state indicate come presunti attacchi o riferimenti ai suoi rivali (incluso Shakur), sebbene lo stesso Biggie dichiarò in un'intervista rilasciata alla rivista Spin che il brano You're Nobody (Till Somebody Kills You) non era diretto a Tupac Shakur, che all'epoca era stato recentemente ucciso.[26]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[27]
Christgau's Consumer GuideA[28]
Entertainment WeeklyC+[29]
The Guardian[30]
Los Angeles Times[31]
NME8/10[32]
Pitchfork9.5/10[33]
Rolling Stone[34]
The Rolling Stone Album Guide[35]
USA Today[36]

Life After Death fu accolto da recensioni ampiamente positive alla sua pubblicazione. Jon Pareles del New York Times descrisse l'album come un'opera che "ostenta ricchezza con una piacevole spavalderia, groove midtempo e rap pacatamente arroganti".[37] Anthony DeCurtis di Rolling Stone lo definì una "continuazione consapevole di Ready to Die", e scrisse: «Life After Death cattura l'innegabile fascino del crimine ma non si ferma davanti alla paura, alla disperazione e alla perdita irrimediabile che le strade inevitabilmente esigono».[34] Cheo Hodari Coker del Los Angeles Times scrisse: «Life After Death riflette sia il lato oscuro che quello sensibile della personalità del rapper dei gemelli. Non è solo una complessa testimonianza di chi fosse nella sua vita privata, ma anche una dimostrazione della sua straordinaria capacità di rima. Nei momenti chiave, B.I.G. fa un meraviglioso lavoro di navigazione tra musica accessibile su misura per la radio e materiale più stimolante che verrà assaporato dai fan dell'hardcore hip hop che hanno ammirato a lungo le abilità al microfono di Biggie. Raramente un rapper ha tentato di accontentare così tanti pubblici diversi e lo ha fatto in modo così brillante».[31] Recensendo l'album per la rivista The Source, Michael A. Gonzales dichiarò che il disco "diventerà senza dubbio un classico per ogni vero fan dell'hip-hop".[38] Sebbene David Browne di Entertainment Weekly si espresse sfavorevolmente circa la durata dell'album e alcuni dei suoi contenuti violenti e materialistici, elogiò il rispetto totale del quale godeva Notorious B.I.G. per aver lavorato con altri stili e artisti hip-hop di altre regioni degli Stati Uniti d'America.[29]

Commerciale[modifica | modifica wikitesto]

Life After Death fu accolto da una quantità significativa di elogi della critica e successo commerciale. L'album vendette 690,000 copie nella prima settimana.[39] Nel 2000, l'album fu certificato disco di diamante dalla Recording Industry Association of America (RIAA),[40] con vendite superiori alle 5 milioni di copie (la soglia fissata per un album doppio) e viene considerato uno dei dischi di rap più venduti di sempre. Inoltre l'album detiene il primato del maggior salto di posizioni nella classifica Billboard 200, dove passò dalla posizione numero 176 alla numero 1 nello spazio di una settimana. Infine, trascorse quattro settimane in vetta alla classifica Top R&B/Hip-Hop Albums e raggiunse il primo posto nella classifica di fine anno di Billboard per il 1997.[41]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Disco 1
  1. Life After Death Intro – 1:39 – Sean "Puffy" Combs, Stevie J, The Notorious B.I.G. (co-prod.)
  2. Somebody's Gotta Die – 4:26 – Myrick, Carlos "July Six" Broady, Puffy
  3. Hypnotize – 3:50 – Deric "D-Dot" Angelettie, Ron Lawrence, Puffy
  4. Kick in the Door – 4:47 – DJ Premier
  5. Fuck You Tonight (featuring R. Kelly) – 5:45 – Nadia Cassini, Jones, Puffy
  6. Last Day (featuring The Lox) – 4:19 – Havoc, Puffy, Stevie J
  7. I Love the Dough (featuring Jay-Z & Angela Winbush) – 5:11 – Easy Mo Bee
  8. What's Beef? – 5:15 – Broady, Myrick, Nadia Cassini, Paragon (co-prod.)
  9. B.I.G. Interlude – 0:48 – B.I.G., Angelettie
  10. Mo Money Mo Problems (featuring Ma$e & Puff Daddy) – 4:17 – Stevie J., Puffy
  11. Niggas Bleed – 4:51 – Myrick, Broady, Puffy, Stevie J
  12. I Got a Story to Tell – 4:42 – Buckwild, Chucky Thompson (co-prod.)
  13. Interview/Biggie Speaks (Hidden Track) – 11:28
Disco 2
  1. Notorious Thugs (featuring Bone Thugs-n-Harmony) – 6:07 – Stevie J., Puffy
  2. Miss U (featuring 112) – 4:58 – Kay-Gee
  3. Another (featuring Lil' Kim) – 4:15 – Puffy, Stevie J, Nadia Cassini
  4. Going Back to Cali – 5:07 – Easy Mo Bee
  5. Ten Crack Commandments – DJ Premier
  6. Playa Hater – 3:57 – Stevie J., Puffy
  7. Nasty Boy – 5:34 – Stevie J., Puffy
  8. Sky's the Limit (featuring 112) – 5:29 – Kent
  9. The World Is Filled... (featuring Too Short, Puff Daddy & Carl Thomas) – 4:54 – Angelettie, Nadia Cassini, Puffy
  10. My Downfall (featuring DMC) – 5:26 – Broady, Myrick, Puffy
  11. Long Kiss Goodnight – 5:18 – RZA
  12. You're Nobody (Til Somebody Kills You) – 4:52 – Puffy, Stevie J., DJ Enuff (co-prod.), Jiv Poss (co-prod.)

Clean version[modifica | modifica wikitesto]

  1. Hypnotize – 3:57
  2. Notorious Thugs – 6:14
  3. I Love the Dough (featuring Jay-Z & Angela Winbush) – 5:40
  4. B.I.G. Interlude – 0:48
  5. Miss U – 4:05
  6. Mo Money Mo Problems (featuring Puff Daddy & Ma$e) – 4:17
  7. Playa Hater – 3:59
  8. Another (featuring Lil' Kim) – 4:22
  9. Ten Commandments – 3:24
  10. Nasty Boy – 3:51
  11. Sky's the Limit (featuring 112) – 4:37
  12. Going Back to Cali – 3:55
  13. You're Nobody (Til Somebody Kills You) – 4:52
  14. Lovin' You Tonight (featuring R. Kelly) – 5:42

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Sean "Puffy" Combs – produzione, missaggio
  • Carlos "6 July" Broady – produzione, organo Hammond
  • Deric "D-Dot" Angelettie – produzione
  • Stevie J – produzione
  • Nashiem Myrick – produzione
  • Ron Lawrence – produzione
  • Easy Mo Bee – produzione
  • DJ Premier – produzione
  • Clark Kent – produzione
  • Nadia Cassini- produzione
  • RZA – produzione
  • Havoc – produzione
  • Buckwild – produzione
  • Kay Gee – editor, produzione
  • Chucky Thompson – produzione
  • DJ Enuff – produzione
  • Daron Jones – produzione
  • Paragon – produzione
  • Jiv Pos – produzione
  • Mike Pitts – assistenza produzione, editor
  • Michael Patterson – ingegnere del suono, missaggio
  • Charles "Prince Charles" Alexander – ingegnere del suono, missaggio
  • Lane Craven – fonico, missaggio
  • Manny Marroquin – tecnico del suono
  • Camilo Argumedes – tecnico del suono
  • Stephen Dent – tecnico del suono
  • Ben Garrison – tecnico del suono
  • Rasheed Goodlowe – tecnico del suono
  • Steve Jones – tecnico del suono
  • Rich July – tecnico del suono
  • John Meredith – tecnico del suono
  • Lynn Montrose – tecnico del suono
  • Axel Niehaus – tecnico del suono
  • Diana Pedraza – tecnico del suono
  • Doug Wilson – tecnico del suono
  • Tony Maserati – missaggio
  • Paul Logus – missaggio
  • Eddie Sancho – missaggio
  • Richard Travali – missaggio
  • Herb Powers – mastering

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazione Nazione Riconoscimento Anno Posizione
About.com Stati Uniti 100 Greatest Hip Hop Albums[42] 2008 40
Best Rap Albums of 1997[43] 1
Addicted to Noise Albums of the Year 1997 7
Blender The 100 Greatest American Albums of All time 2002 25
Ego Trip Hip Hop's 25 Greatest Albums by Year 1980–98 1999 1
The Face Regno Unito Albums of the Year 1997 20
Fnac Francia The 1000 Best Albums of All Time 2008 858
Hip Hop Connection Regno Unito The 100 Greatest Rap Albums 1995–2005 2005 14
Tom Moon Stati Uniti 1,000 Recordings to Hear Before You Die 2008 *
The New Nation Regno Unito Top 100 Albums by Black Artists 2005 60
OOR Moordlijst Paesi Bassi Albums of the Year 1997 87
Pure Pop Messico 18
Q Regno Unito *
Rolling Stone Stati Uniti The 500 Greatest Albums of All Time 2020 179
100 Best Albums of the Nineties[44] 2011 66
The Essential Recordings of the 90s 1999 *
The Source The 100 Best Rap Albums of All Time[45] 2005 8
The Critics Top 100 Black Music Albums of All Time[46] 60
Spex Germania Albums of the Year 1997 19
Spin Stati Uniti Albums of the Year 7
(AA.VV.) 50 Years of Great Recordings 2005 *
Vibe 51 Albums representing a Generation, a Sound and a Movement 2004
150 Albums That Define the Vibe Era (1992–2007) 2007
Village Voice Albums of the Year 1997 12

(*) indica l'inclusione senza una posizione specifica

Eredità e influenza[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene pubblicato sull'onda dell'uccisione di B.I.G. nel corso di un agguato, Life After Death segnalò un cambio di direzione stilistica nel gangsta rap grazie alla sua contaminazione con la musica mainstream commerciale. Dopo l'uscita di Life After Death, la Bad Boy Records di Puff Daddy proseguì nell'operazione di avvicinamento tra pop e gangsta rap: i riferimenti alla violenza e allo spaccio di droga rimasero, come anche tutta la retorica "gangsta", ma lo stile di produzione generale cambiò orientandosi verso le classifiche pop, come sperimentato nei singoli Hypnotize e Mo Money Mo Problems o nella traccia Fuck You Tonight di Life After Death. Notorious B.I.G. viene spesso indicato come il pioniere di questa trasformazione, poiché è stato tra i primi rapper mainstream a produrre album con un tentativo calcolato di includere narrazioni gangsta crude e realistiche in produzioni più radio-friendly.

Molti artisti hip hop furono esplicitamente influenzati dalle canzoni di Life After Death. Down in New York City di Evidence è essenzialmente Going Back to Cali dalla prospettiva di un rapper della costa occidentale. Jay-Z incorporò quattro rime prese da The World Is Filled... nel suo pezzo I Just Wanna Love U (Give It 2 Me), e prese il ritornello della sua Squeeze 1st da Hypnotize, una strofa per The Ruler's Back da Kick in the Door e da You're Nobody ('Til Somebody Kills You) per D.O.A. (Death of Auto-Tune). Ice Cube prese il ritornello di Kick in the Door per la sua Child Support. Il rapper francese Rohff intitolò il suo album La Vie Avant La Mort (2001) come sorta di omaggio a B.I.G.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ MTV News Staff, BIGGIE LP FIRST HARDCORE DIAMOND ALBUM, su mtv.com, MTV News, 1º febbraio 2000. URL consultato il 23 novembre 2019.
  2. ^ Gangsta rap revels in "Life After Death", in CNN, 11 aprile 1997. URL consultato il 26 novembre 2019.
  3. ^ (DA) Life After Death, su IFPI Danmark. URL consultato il 20 dicembre 2022.
  4. ^ a b c d https://www.top-charts.com/r/life-after-death-remastered-edition-the-notorious-big
  5. ^ [4]1
  6. ^ [4]1
  7. ^ [4]1
  8. ^ [4]1
  9. ^ https://lescharts.com/showitem.asp?interpret=The+Notorious+B%2EI%2EG%2E&titel=Life+After+Death&cat=a
  10. ^ [9] 1
  11. ^ https://swedishcharts.com/showitem.asp?interpret=The+Notorious+B%2EI%2EG%2E&titel=Life+After+Death&cat=a
  12. ^ [11] 1
  13. ^ https://austriancharts.at/showitem.asp?interpret=The+Notorious+B%2EI%2EG%2E&titel=Life+After+Death&cat=a
  14. ^ [13] 1
  15. ^ https://germancharts.de/showitem.asp?interpret=The+Notorious+B%2EI%2EG%2E&titel=Life+After+Death&cat=a
  16. ^ [15] 1
  17. ^ https://australian-charts.com/showitem.asp?interpret=The+Notorious+B%2EI%2EG%2E&titel=Life+After+Death&cat=a
  18. ^ [17] 1
  19. ^ (EN) Notorious B.I.G. - Life After Death – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 26 aprile 2018.
  20. ^ 500 Greatest Albums of All Time Rolling Stone's definitive list of the 500 greatest albums of all time, in Rolling Stone, 2012. URL consultato il 2 settembre 2019.
  21. ^ a b c https://www.rapologia.it/2022/03/25/life-after-death-notorious-big-biggie/
  22. ^ a b c The Making of Life After Death: Many Men, su Xxlmag.Com. URL consultato il 28 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2010).
  23. ^ KING Legacy: Nasir Jones, Part Two, su KING-mag.com, 1º maggio 2008. URL consultato il 28 febbraio 2012.
  24. ^ a b The Notorious B.I.G. – Long Kiss Goodnight Lyrics, su Rap Genius. URL consultato il 28 febbraio 2012.
  25. ^ 8 Subliminal Diss Records That No One Claims, su Xxlmag.Com. URL consultato il 28 febbraio 2012.
  26. ^ SPIN, maggio 1997. URL consultato il 28 febbraio 2012.
  27. ^ Jason Birchmeier, Life After Death – The Notorious B.I.G., su AllMusic. URL consultato l'8 novembre 2009.
  28. ^ Robert Christgau, Notorious B.I.G.: Life After Death, in Christgau's Consumer Guide: Albums of the '90s, Macmillan Publishers, 2000, ISBN 0-312-24560-2. URL consultato l'8 novembre 2009.
  29. ^ a b David Browne, Life After Death, in Entertainment Weekly, 11 aprile 1997. URL consultato l'8 novembre 2009.
  30. ^ Dan Glaister, The Notorious B.I.G.: Life After Death (Bad Boy), in The Guardian, 28 marzo 1997.
  31. ^ a b Cheo Hodari Coker, A Memorable 'Life' on Its Own Merits, in Los Angeles Times, 26 marzo 1997. URL consultato il 6 aprile 2020.
  32. ^ Dele Fadele, The Notorious B.I.G. – Life After Death, in NME, 12 aprile 1997. URL consultato il 6 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2000).
  33. ^ Kris Ex, The Notorious B.I.G.: Life After Death, in Pitchfork, 9 marzo 2017. URL consultato il 9 marzo 2017.
  34. ^ a b Anthony DeCurtis, Notorious B.I.G.: Life After Death, in Rolling Stone, 1º maggio 1997. URL consultato l'8 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2009).
  35. ^ Rob Sheffield, The Notorious B.I.G., in Nathan Brackett e Christian Hoard (a cura di), The New Rolling Stone Album Guide, 4th, Simon & Schuster, 2004, p. 592, ISBN 0-7432-0169-8.
  36. ^ Steve Jones, 'Life After Death' is a B.I.G. classic, in USA Today, 26 marzo 1997, p. 01.D. URL consultato il 14 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  37. ^ Jon Pareles, Swaggering in Death's Face Till the End, in The New York Times, 30 marzo 1997. URL consultato l'8 novembre 2009.
  38. ^ Michael A. Gonzales, Notorious B.I.G., Life After Death ... Till Death Do Us Part (Bad Boy/Arista) (JPG), in The Source, n. 92, maggio 1997, p. 79. URL consultato il 14 ottobre 2011.
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  40. ^ RIAA – Gold & Platinum Database, su riaa.com. URL consultato il 15 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2013).
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