Le diciottenni

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Le diciottenni
Marisa Allasio in una sequenza del film
Lingua originaleItaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1955
Durata92 min
Rapporto2,35 : 1
Generecommedia, sentimentale
RegiaMario Mattoli
SoggettoAldo De Benedetti
SceneggiaturaEnnio De Concini, Aldo De Benedetti, Mario Mattoli, Carlo Russo
ProduttoreDino De Laurentiis e Carlo Ponti
Casa di produzionePonti-De Laurentiis
Distribuzione in italianoVariety Film
FotografiaMarco Scarpelli
MontaggioRoberto Cinquini
MusicheArmando Trovajoli
ScenografiaPiero Filippone
CostumiGaia Romanini
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Le diciottenni è un film del 1955 diretto da Mario Mattoli, remake del film di quattordici anni prima Ore 9: lezione di chimica dello stesso regista.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

In un collegio femminile per ragazze fino ai 18 anni si incrociano vite e storie personali. Anna Campolmi è una ragazza molto vivace che ha creato l'Ordine del Cha cha cha al quale sono iscritte tutte le ragazze diciottenni e del quale è presidente. Questo, quindi, conferisce ad Anna un ruolo di prim'ordine rispetto alle altre. Le ragazze vivono emarginando Maria Rovani, studentessa modello, sempre molto preparata.

Anna, al contrario della diligente ed educata Maria, è una ragazza ribelle che ha "simpatie per le idee della sinistra" e che non ama lo studio. Le ragazze prendono spesso in giro Campanelli, il bidello-assistente del giovane e squattrinato professore Andrea La Rovere, insegnante di fisica nel collegio, docente che fa innamorare di sé tutte le ragazze. La scoperta dei sentimenti delle giovani verso di lui avviene da parte dell'economa del collegio, la signorina Mattei, che requisisce i diari delle ragazze. Temendo la perquisizione Maria distrugge il suo diario bruciandolo.

La direttrice dell'istituto, tuttavia, nota che mancano i diari di Anna e Maria. Anna si giustifica dicendo che non tiene un diario e la trova un'idea sciocca: infatti, o vi si scrivono segreti che nessuno deve leggere, ed in un collegio in cui la requisizione e la lettura dei diari da parte delle insegnanti sono considerate un metodo educativo, sarebbe pericoloso; o vi si scrivono cose che sanno tutti, e allora sarebbe inutile scriverle. La preside si dice d'accordo con Anna ma si allontana subito dalle idee della giovane, per poi punirla quando protesta per il sopruso della signorina Mattei. Maria invece, dice di aver distrutto il diario per paura della perquisizione della Mattei. La preside domanda il motivo di tale distruzione e Maria dice di avere un segreto che non confessa alla direttrice, provocando i suoi dubbi e i suoi sospetti.

La preside convoca il professor La Rovere e si dice preoccupata dai sentimenti delle studentesse. Il pomeriggio il commendator Campolmi, industriale veneto, si reca in collegio per incontrare la figlia; la direttrice tiene una ramanzina all'imprenditore, che appare piuttosto ignorante, e rimprovera ovviamente Anna parlando dello scarso rendimento scolastico della giovane e della sua maleducazione nonché della sua vicinanza alle "idee della sinistra". Nel frattempo il professor La Rovere rientra misteriosamente a scuola e solo per dieci minuti per poi scomparire. Il commendatore Campolmi non pare preoccupato dagli studi della ragazza ma le chiede di impegnarsi di più: infine si congeda con un'iniziativa di dubbio gusto, chiedendo alla direttrice che il collegio si occupi di trovare un marito alla figlia. Intanto la direttrice nota dalla finestra Campanelli che consegna qualcosa a Maria e si insospettisce. La sera, invece, le ragazze decidono di parlare con Maria e dopo aver finto di andare a letto la cercano per il collegio e la vedono in giardino mentre si abbraccia con un uomo. Anna rimugina e sospetta sia La Rovere che il pomeriggio è tornato a scuola, a suo parere solo per incontrare Maria. Le ragazze sono però sorprese sveglie dalla direttrice e l'indomani, convocate nel suo studio, cercano di mentire. Anna, invece, gelosa di Maria e sua rivale nell'innocente competizione amorosa nei confronti di La Rovere, dice alla direttrice che Maria si è abbracciata con La Rovere; quest'ultima, interrogata in merito, rifiuta di fornire chiarimenti. Così la direttrice chiama Campanelli, il quale si tradisce e confessa di aver dato una lettera a Maria.

La direttrice sospetta che La Rovere abbia circuito la ragazza, così ordina alla signorina Mattei di andare a casa di La Rovere e di portarlo all'istituto, dove, nel frattempo, Maria è stata punita venendo rinchiusa nella sua camera. La direttrice teme lo scandalo e già medita di espellere dall'istituto Maria e il professor La Rovere. Maria, però, fugge dalla sua camera: mentre la signorina Mattei rientra con La Rovere al Collegio, la direttrice annuncia loro che la ragazza è scomparsa. Maria, tentando di scappare, scivola e cade da un terrazzamento nel giardino del collegio ferendosi seriamente. La Rovere e Campanelli la ritrovano e dicono alla direttrice di chiamare un medico. La Mattei va a chiamarlo ma non fornisce spiegazioni sullo stato di salute di Maria. Anna teme che non le dicano niente per non impressionarla e presa da sensi di colpa non sa come reagire. Neanche Campanelli, mandato dal medico in farmacia, risponde alle domande di Anna. La Rovere deve andare al centro trasfusionale ma Anna lo ferma e riesce ad avere finalmente notizie da lui circa le condizioni di Maria; così Anna si offre volontaria per la trasfusione. La direttrice, congedato il medico, si prepara ad incontrare La Rovere per licenziarlo, e a espellere Maria dal collegio una volta guarita.

Tuttavia lo scontro tra la direttrice e il professore sembra rimandato quando La Rovere fa una telefonata. Arriva, scortato da due uomini, Carlo Rebellini, padre di Maria Rovani. La Rovere spiega che Rebellini ha iscritto la figlia sotto falso nome perché egli era stato coinvolto, tre anni prima dell'epoca dei fatti in un caso di contraffazione e produzione di cartamoneta fasulla. Egli inoltre dice che il pomeriggio prima era venuto all'istituto solo per consegnare la lettera a Campanelli che l'aveva data a Maria: in questo breve scritto Rebellini annunciava di costituirsi alla polizia: Maria gli aveva infatti rivelato il segreto chiedendogli di essere intermediario tra lei e il padre. La Rovere continua a spiegare che Maria ha bruciato il diario per paura che venisse scoperta l'identità del padre. L'uomo che lei aveva abbracciato il giorno prima era suo padre che le dava l'addio prima di andarsene. La Rovere, infine, dopo la trasfusione, ha telefonato alla polizia perché permettesse a Rebellini di vederla.

La direttrice si lamenta e dice che la ragazza avrebbe potuto benissimo dire chi fosse suo padre ma La Rovere le chiede: "Lei avrebbe, tre anni fa, forse accettato la figlia di un delinquente - latitante?". La direttrice, allora, dice di aver compreso i timori di Maria. Qualche tempo dopo Maria decide di andarsene dal collegio e Rebellini viene a prenderla, questa volta, però, il padre è venuto senza la polizia. In effetti la direttrice e la Signorina Mattei sono turbate da questo fatto. La direttrice si dice contenta che la ragazza se ne sia andata dall'istituto perché è certa che Maria Rebellini, con le sue origini, avrebbe disonorato la scuola e che certamente, la figlia di un criminale non può stare con le ragazze perbene. Tuttavia tra le giovani corre la notizia che Rebellini è stato riconosciuto innocente e mentre le ragazze si preparano per la prova generale del balletto "Gioventù scapigliata" inventato dalla signorina Mattei, arriva il commendator Campolmi per vedere la figlia danzare e recitare.

Ma, guidate da Anna, le ragazze dell'istituto vanno a salutare Maria e le portano via la valigia, bloccandola e trascinandola con il padre davanti alla direttrice del collegio. Questa domanda cosa sta succedendo alle giovani che rispondono che Rebellini è innocente: il signor Carlo lo afferma, supportato dal professor La Rovere. Le ragazze domandano alla direttrice di accogliere Maria nella scuola ancora una volta e questa, riconoscendo il suo errore, accetta la ragazza tra le felicità di tutte le giovani che hanno finalmente imparato ad accettare la discriminata Maria Rovani - Rebellini. Dopo questa scena allegra, Anna confessa a La Rovere i suoi sentimenti e i due si baciano davanti alla Signorina Mattei e alla direttrice che sono scandalizzate. Dopotutto però non possono assolutamente rimproverarla: la scuola è finita, Anna può uscire dal collegio e l'incarico di professore di La Rovere è finito. Campolmi invece, è entusiasta: aveva chiesto alla direttrice di trovare un marito per la figlia e questa, nonostante non fosse il suo compito ha trovato lo sposo di Anna che è pure professore di fisica e potrà aiutarlo nell'amministrazione delle sue aziende.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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