Hieracium sect. Villosa

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Hieracium sect. Villosa
Hieracium villosum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Hieraciinae
Genere Hieracium
Sottogenere H. sect. Villosa
(Griseb.) Gremli
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Specie
(Vedi testo)

La sezione Hieracium sect. Villosa (Griseb.) Gremli è una sezione di piante angiosperme dicotiledoni del genere Hieracium della famiglia delle Asteraceae.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva dalla parola greca hierax o hierakion (= sparviere, falco). Il nome del genere è stato dato inizialmente dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 - 1708) rifacendosi probabilmente ad alcuni scritti del naturalista romano Gaio Plinio Secondo (23 - 79) nei quali, secondo la tradizione, i rapaci si servivano di questa pianta per irrobustire la loro vista.[4][5] Il nome della sezione (Villosa = villoso) si riferisce alla particolare pelosità della pianta.[6]

Il nome scientifico della sezione è stato definito dai botanici August Heinrich Grisebach (1814-1879) e August Gremli (1833-1899).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Hieracium villosum
Le foglie
Hieracium villosum
Infiorescenza
Hieracium villosum
I fiori
Hieracium villosum

Habitus. La forma biologica prevalente è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee (e aromatiche), a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, inoltre spesso hanno l'asse fiorale eretto e privo di foglie (piante scapose), oppure le foglie basali sono assenti alla fioritura. Queste piante sono anche provviste di lattice (i vasi latticiferi sono anastomizzati), ma sono prive di stoloni. Le specie di questo gruppo sono piante di tipo fillopode (raramente sono hypofillopode). Tutte le parti di queste piante sono ricoperte di peli sericei abbondantissimi.[7][8][9][10][11][12][13][2][14]

Radici. Le radici sono secondarie da rizoma.

Fusto. La parte aerea del fusto è eretta o ascendente con ramosità scarsa. La superficie può essere sia glabra che pelosa (in preferenza). Le piante di questa sezione possono raggiungere un'altezza massima di 2 - 4 dm. La parte sotterranea spesso è un fittone.

Foglie. Le foglie si dividono in basali e cauline disposte in modo alternato. Le foglie basali sono attenuate più o meno brevemente picciolate; hanno delle forme da obovato-lanceolate a lanceolato-spatolate con bordi continui e colorazioni glauche. Le foglie cauline (poco numerose e progressivamente decrescenti) sono sessili con base arrotondata e forme più strette rispetto alle basali; la colorazione è verde-glauca.

Infiorescenza. La sinflorescenza è del tipo forcato o racemoso con 1 - 3 rami con un capolino (capolini totali 1 - 4). L'acladio è di 3 – 8 cm. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino peduncolato. I capolini sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) disposte su 2 serie in modo embricato, all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. L'involucro ha delle forme emisferiche. Le brattee si dividono in esterne e interne; quelle esterne sono divaricate (formano quasi un calice) e sono più larghe di quelle interne che si presentano lungamente acuminate. Sul peduncolo e sull'involucro sono presenti dei peli ghiandolari, mentre le brattee involucrali hanno dei peli stellati sui margini. Il ricettacolo è nudo, ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori e con la base alveolata (gli alveoli sono lungamente dentati). Dimensione dell'involucro: 15 – 20 mm.

Fiori. I fiori (da 6 a 150) sono tutti del tipo ligulato, tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e zigomorfi. In alcuni casi i fiori femminili sono "stilosi".

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[15]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le corolle sono formate da un tubo e da una ligula terminante con 5 denti; il colore è giallo o giallo pallido. Le ligule sono lunghe oltre l'involucro e spesso sono glabre o sparsamente cigliate.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[16] Le antere alla base sono acute. Il polline è tricolporato.[17]
  • Gineceo: lo stilo è giallo (o più o meno scuro), è filiforme e peloso sul lato inferiore; gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. La superficie stigmatica è posizionata internamente (vicino alla base).[18]

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni sono scuri (color castano) a forma colonnare-obconica (o più o meno cilindrica) e sono ristretti alla base (e ingrossati all'apice), mentre la superficie (liscia o appena rugosa) è provvista di 8 - 10 coste che nella parte apicale confluiscono in un orlo anulare. Il pappo è formato da 20 a 80 setole biancastre (o giallastre) semplici disposte su due serie (quelle interne sono più lunghe e più rigide, quelle esterne sono fragili). Dimensione degli acheni: 3 – 5 mm.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

In Italia si trovano nelle Alpi e negli Appennini su rupi, pietraie e pascoli sassosi in prevalenza calcarei.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[19], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[20] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[21]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][12][13]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella" al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae. Il genere Hieracium (insieme al genere Pilosella) costituisce il nucleo principale della sottotribù Hieraciinae e forma (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello" posizionato nel "core" delle Hieraciinae.[13][22]

Il genere Hieracium è un genere estremamente polimorfo con maggioranza di specie apomittiche. Di questo genere sono descritte circa 1000 specie sessuali e oltre 3000 specie apomittiche,[12][23] delle quali oltre 250 sono presenti nella flora spontanea italiana.

I caratteri distintivi per il genere Hieracium sono:[2]

  • le piante non sono tutte vischiose;
  • i fusti e le foglie hanno peli semplici o ghiandolari;
  • i capolini sono numerosi;
  • il colore dei fiori in genere è giallo carico;
  • i rami dello stilo sono lunghi;
  • le coste dell'achenio confluiscono in un anello;
  • il pappo è formato da due serie di setole.

Le specie di questo genere, provviste di molte sottospecie, formano degli aggregati o sezioni con diverse specie incluse, altre sono considerate "intermediare" (o impropriamente ibridi in quanto queste specie essendo apomittiche non si incrociano e quindi non danno prole feconda) con altre specie. A causa di ciò si pongono dei problemi di sistematica quasi insolubili e per avere uno sguardo d'insieme su questa grande variabilità può essere necessario assumere un diverso concetto di specie. Qui in particolare viene seguita la suddivisione in sezioni del materiale botanico così come sono elencate nell'ultima versione della "Flora d'Italia".[2]

La sezione XVII Villosa comprende specie il cui baricentro è nelle Alpi (specie che si sono formate nelle aree di rifugio durante le glaciazioni europee) e mostra alcune affinità con la sezione Drepanoidea. La pubescenza delle specie di questa sezione è estremamente variabile. Il feltro di pelosità setosa è soggetto ad una ampia variazione genetica. A volte la copertura è totale, in altre la pagina superiore delle foglie è glabrescente, oppure solamente alcune specifiche parti della pianta solo pelose. In questa serie si riscontra una variazione quasi continua nelle sue specie principali secondo la sequenza: H. villosumH. dentatumH. pallescensH. bifidum (quest'ultima specie appartiene alla XXI sezione Bifida).[2]

I caratteri distintivi per le specie di questa sezione sono:[2]

  • la pubescenza in queste piante è più o meno globale ed è fatta di peli sericei abbondantissimi;
  • le specie di questo gruppo sono piante di tipo fillopode (raramente sono hypofillopode);
  • le foglie basali sono attenuate più o meno brevemente picciolate;
  • le foglie cauline in genere sono poco numerose, spesso sessili ma non sono abbraccianti;
  • la fioritura è tardo-primaverile (fino a estiva).

Il numero cromosomico delle specie della sezione è: 2n = 27 e 36 (specie diploidi, triploidi, tetraploidi e pentaploidi).[2]

Specie della flora italiana[modifica | modifica wikitesto]

Nella flora spontanea italiana, per la sezione di questa voce, sono presenti le seguenti specie (principali e secondarie o derivate):[2][3]

Specie principale. Hieracium villosum Jacq., 1762 - Sparviere del calcare: l'altezza massima della pianta è di 20 – 30 cm (massimo 40 cm); il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita / Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono le rupi, le pietraie e i pascoli alpini (su calcare); in Italia è una specie comune e si trova nelle Alpi e negli Appennini (fino all'Abruzzo) fino ad una quota compresa tra 1.500 e 2.300 m s.l.m.. Di questa specie 10 sottospecie sono presenti sul territorio italiano.

Caratteri principali: la forma delle foglie basali è gradualmente confluente in un picciolo (oppure sono attenuate e sessili); il peduncolo è sotteso da 3 - 5 larghe brattee (sono simili a delle foglie ridotte) colorate di verde scuro; le brattee involucrali esterne hanno delle forme da ellittiche a lanceolate e sono divaricate.

Specie principale. Hieracium pilosum Froel., 1838 - Sparviere di Moris: l'altezza massima della pianta è di 20 – 30 cm (massimo 40 cm); il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita / Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono le rupi, le pietraie e i pascoli alpini (su calcare); in Italia è una specie comune e si trova nelle Alpi e negli Appennini (più rara) fino ad una quota compresa tra 1.500 e 2.300 m s.l.m.. Di questa specie circa 12 sottospecie sono presenti sul territorio italiano.

Caratteri principali: la forma delle foglie basali è gradualmente confluente in un picciolo (oppure sono attenuate e sessili); il peduncolo è sotteso da 3 - 5 larghe brattee (sono simili a delle foglie ridotte) colorate di verde scuro; per ogni pianta è presente un solo capolino; l'involucro, minore, ha le dimensioni di 12 - 18 mm; le brattee involucrali sono tutte lineari-lanceolate.

Specie principale. Hieracium dentatum Hoppe, 1815 - Sparviere dentato: l'altezza massima della pianta è di 30 – 40 cm (massimo 50 cm); il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ma anche emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Orofita / Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono i prati sassosi (su calcare); in Italia è una specie comune e si trova nelle Alpi e negli Appennini (più rara) fino ad una quota compresa tra 1.400 e 2.200 m s.l.m.. Di questa specie una trentina circa di sottospecie sono presenti sul territorio italiano.

Caratteri principali: in generale i caratteri sono più simili alla specie H. villosum che alla specie H. bifidum; le foglie basali sono picciolate, quelle superiori lo sono indistintamente; il peduncolo è sotteso da 3 - 5 larghe brattee (sono simili a delle foglie ridotte) colorate di verde scuro; per ogni pianta è presente un solo capolino; l'involucro, minore, ha le dimensioni di 12 - 18 mm; le brattee involucrali sono tutte lineari-lanceolate e al margine sono densamente ricoperte di peli stellati.

Specie principale. Hieracium pallescens Waldst. & Kit., 1812 - Sparviere opalescente: l'altezza massima della pianta è di 20 – 30 cm (massimo 50 cm); il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ma anche emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Orofita / Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono i prati sassosi (su calcare) e i pendii erbosi; in Italia è una specie comune e si trova nelle Alpi e negli Appennini (più rara) fino ad una quota compresa tra 1.500 e 2.200 m s.l.m.. Di questa specie una ventina circa di sottospecie sono presenti sul territorio italiano.

Caratteri principali: in generale i caratteri sono più simili alla specie H. bifidum che alla specie H. dentatum; le foglie basali sono picciolate (ma sono presenti anche lamine brevemente attenuate, raramente troncate fino a cordate), quelle superiori (da 0 a 2) sono rapidamente decrescenti.

Specie principale. Hieracium scorzonerifolium Vill., 1779 - Sparviere con foglie di scorzonera: l'altezza massima della pianta è di 30 – 50 cm (massimo 60 cm); il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita / Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono i prati sassosi e le roccette erbose (su calcare); in Italia è una specie comune e si trova nelle Alpi e negli Appennini (più rara) fino ad una quota compresa tra 1.600 e 2.200 m s.l.m.. Di questa specie una decina circa di sottospecie sono presenti sul territorio italiano.

Caratteri principali: in generale i caratteri sono più simili alla specie H. villosum che alla specie H. bupleuroides; le foglie basali non sono picciolate ma gradualmente confluenti in un picciolo; le foglie cauline, da 3 a 7, sono progressivamente decrescenti.

Specie principale. Hieracium glabratum Hoppe ex Willd., 1803 - Sparviere glabro: l'altezza massima della pianta è di 20 – 30 cm (massimo 40 cm); il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita / Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono i prati sassosi, ghiaioni con mughi e pendii erbosi (su calcare); in Italia è una specie comune e si trova nelle Alpi e negli Appennini (più rara) fino ad una quota compresa tra 1.600 e 2.200 m s.l.m.. Di questa specie 8 sottospecie sono presenti sul territorio italiano.

Caratteri principali: in generale i caratteri sono intermedi tra la specie H. villosum e la specie H. glaucum; le foglie basali sono distintamente picciolate; le foglie cauline, da 4 a 7, sono progressivamente decrescenti; i peli semplici sulle foglie sono presenti sul picciolo e sui margini.

Specie principale. Hieracium chondrillifolium Fr., 1862 - Sparviere con foglie di lattugaccio: l'altezza massima della pianta è di 20 – 40 cm (massimo 50 cm); il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita / Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono i prati sassosi e le roccette erbose (su calcare); in Italia è una specie comune e si trova nelle Alpi e negli Appennini (più rara) fino ad una quota compresa tra 1.600 e 2.200 m s.l.m.. Di questa specie una dozzina circa di sottospecie sono presenti sul territorio italiano.

Caratteri principali: in generale i caratteri sono intermedi tra le specie H. villosum, H. bifidum e la specie H. glaucum; le foglie basali sono brevemente picciolate, o attenuate e sessili; i peli stellati si trovano solamente sulla pagina inferiore delle foglie e sui margini delle brattee involucrali.

Specie principale. Hieracium valdepilosum Vill., 1779 - Sparviere pelone: l'altezza massima della pianta è di 30 – 50 cm (massimo 60 cm); il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita / Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono i prati sassosi, le roccette erbose e le zone a mughi (su calcare); in Italia è una specie comune e si trova nelle Alpi e negli Appennini (più rara) fino ad una quota compresa tra 1.600 e 2.200 m s.l.m.. Di questa specie 10 sottospecie sono presenti sul territorio italiano.

Caratteri principali: in generale i caratteri sono intermedi tra la specie H. villosum e la specie H. prenanthoides; le foglie basali sono assenti o 1 - 2 picciolate o gradualmente confluenti in un picciolo; le foglie cauline sono da 6 a 10 (quelle inferiori più o meno picciolate, le superiori semi-amplessicauli con base cordata); le brattee involucrali esterne sono più larghe (e divaricate) di quelle interne e sono colorate di verde; sulla pianta sono presenti dei densi peli semplici; i peli stellati (presenti in altre parti della pianta) sulle brattee involucrali sono assenti.

Specie principale. Hieracium chlorifolium Arv.-Touv., 1880 - Sparviere a foglie di blackstonia: l'altezza massima della pianta è di 30 – 50 cm (massimo 70 cm); il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita / Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono i prati sassosi (su calcare); in Italia è una specie comune e si trova nelle Alpi occidentali e negli Appennini centrali (più rara) fino ad una quota compresa tra 1.600 e 2.000 m s.l.m.. Di questa specie 6 sottospecie sono presenti sul territorio italiano.

Caratteri principali: in generale i caratteri sono intermedi tra la specie H. valdepilosum e la specie H. glaucum; la parte basale foglie basali confluisce gradualmente in un picciolo; le foglie cauline (mediane e superiori) alla base hanno una lamina arrotondata o semi-amplessicaule; i margini delle brattee involucrali sono ricoperti da densi peli stellati.

Specie principale. Hieracium wilczekianum Arv.-Touv., 1897 - Sparviere di Wilczek: l'altezza massima della pianta è di 30 – 50 cm (massimo 60 cm); il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ma anche emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Orofita / Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono i prati sassosi (su calcare); in Italia è una specie molto rara e si trova nelle Alpi fino ad una quota compresa tra 1.500 e 2.000 m s.l.m.. Di questa specie 5 sottospecie sono presenti sul territorio italiano.

Caratteri principali: in generale i caratteri sono più simili alla specie H. bifidum che alla specie H. valdepilosum; le foglie cauline (da 2 a 4) decrescono rapidamente con forme da ovate a ovato-lanceolate, picciolate quelle inferiori, confluenti in un picciolo quelle mediane e arrotondate e subamplessicauli le superiori; i margini delle brattee involucrali sono ricoperti da densi peli stellati (raramente sono assenti).
Specie secondarie collegate a Hieracium wilczekianum:
Specie Caratteri Habitat Distribuzione italiana sottospecie
Hieracium neronense Gottschl., 2011[24] Pascoli sassosi su calcare Marche - Molto rara
Hieracium pioracense Gottschl., 2011[25] Pascoli sassosi su calcare Marche - Molto rara
Hieracium porrectum Fr., 1848[14] Più simili alla specie H. valdepilosum che alla specie H. bifidum Pascoli subalpini su calcare Livinallongo (BL) - Molto rara 2 sottospecie presenti in Italia
Hieracium doronicifolium Arv.-Touv., 1888[26] Più simili alla specie H. valdepilosum che alla specie H. jurassicum Pascoli subalpini Alpi - Molto rara 2 sottospecie presenti in Italia
Hieracium serratum Nägeli & Peter, 1886[27] Più simili alla specie H. dentatum che alla specie H. alpinum Pascoli subalpini Brennero - Molto rara Una sottospecie presente in Italia
Hieracium strafforelloanum Zahn in Engler, 1921[14] Tra la specie H. cydoniifolium e la specie H. caesioides Cespuglieti V. Stura - Molto rara
Hieracium longifolium Hornem., 1819[28] Tra la specie H. jurassicum e la specie H. villosum Rupi e pendii sassosi Alpi occidentali - Rara 2 sottospecie presenti in Italia
Hieracium orsierae Gottschl., 2011[29] Tra la specie H. armerioides e la specie H. villosum Cespuglieti e pascoli subalpini Colle delle Finestre - Molto rara
Hieracium segusianum Gottschl., 2011[30] Tra la specie H. armerioides e la specie H. valdepilosum Cespuglieti Colle delle Finestre - Molto rara
Hieracium plantagineum Arv.-Touv., 1886[31] Tra la specie H. dentatum e la specie H. scorzonerifolium Pascoli subalpini Cascata del Toce (Piemonte) - Molto rara Una sottospecie presente in Italia
Hieracium faucisjovis Gottschl., 2009[32] Tra la specie H. villosum e la specie H. grovesianum Pascoli subalpini e pendii sassosi Appennino Tosco-Emiliano - Molto rara
Hieracium ctenodon Nägeli & Peter, 1886[33] Tra la specie H. villosum e la specie H. lachenalii Pascoli subalpini su calcare Alpi orientali (Monte Baldo) - Molto rara 2 sottospecie presenti in Italia
Hieracium benzianum Murr & Zahn, 1901[34] Tra la specie H. pallescens e la specie H. lachenalii Pascoli sassosi Alpi orientali - Molto rara 5 sottospecie presenti in Italia
Hieracium silsinum Nägeli & Peter, 1886[35] Tra la specie H. valdepilosum e la specie H. lachenalii Pendii sassosi Alpi orientali (Monte Mataiur) - Molto rara Una sottospecie presente in Italia
Hieracium cryptadenum Arv.-Touv., 1894[36] Tra la specie H. villosum e la specie H. humile Rupi e pendii sassosi su calcare Alpi Cozie - Molto rara 2 sottospecie presenti in Italia
Hieracium leucophaeum Gren. & Godr., 1850[37] Più simile alla specie H. scorzonerifolium che alla specie H. humile Pendii sassosi Alpi occidentali - Molto rara 4 sottospecie presenti in Italia
Hieracium misaucinum Nägeli & Peter, 1886[38] Tra la specie H. dentatum e la specie H. humile Pendii sassosi Alpi (Colle del Moncenisio - Molto rara 2 sottospecie presenti in Italia
Hieracium valoddae Zahn, 1906[39] Tra la specie H. pallescens e la specie H. humile Pendii e pascoli subalpini su calcare Alpi orientali e Monte Pollino - Molto rara 3 sottospecie presenti in Italia
Hieracium nematopodum (Zahn) P.D.Sell & C.West, 1976[40] Più simile alla specie H. scorzonerifolium che alla specie H. naegelianum Pendii e pascoli sassosi su calcare Gran Sasso - Molto rara
Hieracium neomalyi Zahn, 1936[41] Più simile alla specie H. villosum che alla specie H. naegelianum Pendii sassosi su calcare Gran Sasso - Molto rara
Hieracium huetianum Arv.-Touv., 1907[42] Tra la specie H. naegelianum e la specie H. pilosum Pendii sassosi su calcare Gran Sasso - Rara
Hieracium cavallense Gottschl., 2009[43] Tra la specie H. naegelianum e la specie H. valdepilosum Mugheti Maiella - Molto rara
Hieracium simbruinicum Gottschl., 2009[44] Tra la specie H. naegelianum e la specie H. dentatum Creste Appennino (Monti Simbruini) - Molto rara
Hieracium venticaesum Gottschl., 2009[45] Tra la specie H. huetianum e la specie H. bifidum Rupi e pendii sassosi su calcare Appennino (Gran Sasso) - Molto rara
Hieracium glaucopsis Gren. & Godr., 1850[46] Più simile alla specie H. chondrillifolium che alla specie H. cydoniifolium Pendii sassosi su calcare Alpi Liguri - Molto rara Una sottospecie presente in Italia
Hieracium pamphilei Arv.-Touv., 1880[47] Più simile alla specie H. scorzonerifolium che alla specie H. tomentosum Pendii sassosi su calcare Alpi occidentali - Molto rara
Hieracium chloropsis Gren. & Godr., 1850[48] Più simile alla specie H. chondrillifolium che alla specie H. tomentosum Pendii sassosi su calcare Alpi occidentali (Val di Susa) - Molto rara 4 sottospecie presenti in Italia
Hieracium subpamphili Zahn, 1916[49] Tra la specie H. pamphilei e la specie H. chloropsis Pendii sassosi su calcare Alpi occidentali (Valdieri) - Molto rara
Hieracium spectabile (Fr.) Zahn, 1921[50] Tra la specie H. glaucopsis e la specie H. chloropsis Pendii sassosi su calcare Alpi Cozie (Colle delle Finestre) - Molto rara
Hieracium kalsianum Huter ex Nageli & Peter, 1886[51] Più simile alla specie H. villosum che alla specie H. picroides Cespuglieti Val Venosta - Molto rara
Hieracium rostanii Nägeli & Peter, 1886[52] Tra la specie H. villosum e la specie H. alpinum Pascoli alpini Val Venosta - Molto rara

Specie italiane alpine[modifica | modifica wikitesto]

Alcune specie di questa sezione vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza i dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione di alcune di queste specie alpine[53].

Specie Comunità
vegetali
Piani
vegetazionali
Substrato pH Livello trofico H2O Ambiente Zona alpina
H. pilosum 10 subalpino
alpino
Ca basico basso medio C2 F5 quasi tutto l'arco alpino
H. villosum 10 subalpino
alpino
Ca basico basso medio C3 F5 tutto l'arco alpino
Legenda e note alla tabella.

Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili).
Zona alpina: vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 10 = comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite.
Ambienti: C2 = rupi, muri e ripari sotto roccia; C3 = ghiaioni, morene e pietraie; F5 = praterie rase subalpine e alpine.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d e f g h Pignatti 2018, Vol. 3 - pag. 1157.
  3. ^ a b Pignatti 2018, Vol. 4 - pag. 212.
  4. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 454.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 16-agosto-2013.
  6. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 14-dicembre-2013.
  7. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 282-317.
  8. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 02-gennaio-2014.
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