Selezione della città organizzatrice dei XXIII Giochi olimpici invernali

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La selezione della città organizzatrice dei XXIII Giochi olimpici invernali, che si tengono nel 2018, è avvenuta il 6 luglio 2011 a Durban, nel corso dell'annuale assemblea del Comitato Olimpico Internazionale. La città scelta per ospitare l'evento è stata la sudcoreana Pyeongchang, che ha raccolto 63 voti contro i 25 di Monaco e i 7 di Annecy.[1]

Interesse ufficiale[modifica | modifica wikitesto]

Tre città hanno presentato una candidatura ufficiale per i Giochi del 2018: Annecy (Francia), Monaco di Baviera (Germania) e Pyeongchang (Corea del Sud).

Candidatura francese[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente, il Comitato Nazionale Olimpico e Sportivo Francese era riluttante a presentare una candidatura per i Giochi, preferendo puntare su una corsa per i Giochi della XXXIII Olimpiade.[2] Quattro città presentarono tuttavia interesse a ospitare i Giochi del 2018: Grenoble (che aveva ospitato in precedenza i X Giochi olimpici invernali), Pelvoux (il cui progetto prevedeva l'utilizzo di alcune strutture di Torino 2006), Nizza e Annecy.[3][4] Nel settembre 2008, il Comitato Olimpico annunciò la presentazione di una candidatura francese;[5] la votazione finale, effettuata nel marzo 2009, vide la vittoria di Annecy, con 23 voti contro i 10 di Nizza e i 9 di Grenoble, mentre Pelvoux non ottenne alcun voto.[6]

La candidatura di Annecy prevedeva due poli per le gare: uno nei dintorni della città (gare di pattinaggio in città, mentre salto con gli sci, combinata nordica, freestyle e sci di fondo presso La Clusaz e a Le Grand-Bornand), mentre l'altro, denominato "Monte Bianco", prevedeva le altre competizioni divise tra Megève, Chamonix, Flaine, Morzine e Plaine du Mont Blanc. Le gare di bob, slittino e skeleton sarebbero invece organizzate a Mâcot-la-Plagne.

Candidatura tedesca[modifica | modifica wikitesto]

Il segretario generale del Comitato Olimpico Tedesco nella primavera 2007 dichiarò che, a seguito di una eventuale sconfitta di Salisburgo per l'organizzazione delle XXII Giochi olimpici invernali, Monaco sarebbe stata la scelta tedesca per il 2018.[7] Il 6 ottobre 2007 la giunta cittadina di Monaco ha reso disponibili 490.000 € per la fase iniziale di candidatura dei Giochi olimpici invernali,[8] approvando poi la candidatura olimpica il 28 novembre,[9] che è stata poi ufficializzata dal Comitato Olimpico a dicembre.

La candidatura di Monaco prevedeva l'organizzazione dell'evento in tre siti olimpici: Monaco stessa per gli sport del ghiaccio, Garmisch-Partenkirchen per gli sport sulla neve e Schönau am Königssee per slittino, bob e skeleton[10].

Candidatura coreana[modifica | modifica wikitesto]

Appena dopo la sconfitta per l'organizzazione dei XXII Giochi olimpici invernali, assegnati alla città russa di Soči, Pyeongchang dichiarò che avrebbe proposto per la terza volta (era stata sconfitta anche da Vancouver per l'edizione del 2010) la propria candidatura. Il presidente Roh Moo-hyun domandò un feedback per una nuova iniziativa olimpica, sebbene gruppi di cittadini lamentassero il rischio di danni ambientali.[11]

Votazione[modifica | modifica wikitesto]

Pyeongchang raggiunse la maggioranza assoluta dei voti alla prima votazione, venendo così scelta immediatamente.[12]

Città Paese 1º voto
Pyeongchang Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 63
Monaco di Baviera Bandiera della Germania Germania 25
Annecy Bandiera della Francia Francia 7

Altre ipotesi non finalizzate[modifica | modifica wikitesto]

La nazione che inizialmente sembrò più attiva in Europa fu la Norvegia. Venne addirittura impostato un processo di candidatura interno che vide sfidarsi ben tre candidate: la coppia Oslo-Lillehammer, Trondheim e Tromsø. Sebbene tutte e tre le città avessero superato i criteri di qualità richiesti dal CIO, il 30 marzo 2007 il Comitato Olimpico Norvegese annunciò che Tromsø sarebbe stata la candidata olimpica.[13] A causa della lievitazione dei costi, questa candidatura venne però cancellata il 6 ottobre 2008.[14]. La Norvegia ha già ospitato i VI Giochi olimpici invernali a Oslo e i XVII Giochi olimpici invernali a Lillehammer.
Sede dei mondiali di biathlon 2007.[15]
Il 13 novembre 2006 il giornale online Online Ski Magazine pubblicò un articolo sulle ambizioni olimpiche dell'Ucraina, annunciando l'intenzione del governo di espandere il centro sciistico in previsione di una candidatura.[16].
Nel febbraio 2007 le due nazioni discussero di una candidatura congiunta, da organizzare in una località sciistica da costruirsi sul monte Stara Planina.[17]
La città svizzera espresse il proprio desiderio di organizzare i Giochi invernali del 2018 annunciando un referendum, nonostante l'opposizione del Comitato Olimpico Svizzero alle candidature per il 2018.[18]
La candidatura più probabile sembrava essere quella della città assieme alla regione del Lago Tahoe, lontane fra loro 82 km. In questa regione si trova Squaw Valley, sede dei Giochi invernali del 1960.
Un'altra località che espresse interesse nell'organizzazione dei Giochi fu la sede olimpica del 1980.
Molto clamore suscitò l'iniziativa della città del Colorado, che aveva inizialmente lanciato un progetto con Aspen, ma che successivamente dichiarò di voler proseguire solo con il contributo della cittadina di Vail per ospitare alcune delle gare.
La proposta è stata lanciata dal capo della Protezione Civile Guido Bertolaso il 2 marzo 2010, ma venne subito bocciata da Mario Pescante, che ritenne tale ipotesi irrealizzabile poiché c'erano già importanti città che da tempo concorrevano per aggiudicarsi l'organizzazione dei Giochi olimpici.[19].
La capitale cilena è stata una delle poche candidate possibili dell'emisfero australe[20].
La città cinese considerò una candidatura[21], ma poi rinunciò ritenendo troppo forte la candidatura coreana[22].
Come riportato in un comunicato dell'agenzia Interfax del Natale 2006 il Kazakistan stava nuovamente portando avanti una propria candidatura per Almaty, replicando quanto già accaduto per i XXII Giochi olimpici invernali, quando però la città non giunse in finale. Almaty è già la sede designata per i Giochi asiatici del 2011.
Nel continente asiatico vi era stata anche un'iniziale candidatura della città turca di Bursa.
Logo di Bursa 2018
Il presidente del comitato olimpico georgiano dichiarò che, dopo l'esclusione dalla lista finale delle candidate per i XXII Giochi olimpici invernali, Borjomi si sarebbe candidata per l'edizione 2018 dei Giochi.[23] ma queste dichiarazioni non ebbero seguito.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Pyeongchang wins 2018 Winter Olympics
  2. ^ (FR) [1]
  3. ^ (EN) Four French Cities Submit Applications For France 2018 Winter Games Bid Archiviato il 3 marzo 2009 in Internet Archive.
  4. ^ (FR) 2018 : quatre atouts dans les Jeux
  5. ^ (FR) 24/09/08 : Feu-vert pour les Jeux d'hiver 2018
  6. ^ (FR) Annecy ville requérante pour 2018 Archiviato il 12 febbraio 2013 in Internet Archive.
  7. ^ (EN) Munich Could Bid For 2018 Winter Games
  8. ^ Munich Invests In 2018 Olympic Bid Application
  9. ^ (EN) Munich Gets City Council Approval For 2018 Winter Games Bid (EN)
  10. ^ (EN) Monaco ha il supporto del comitato olimpiaco tedesco.
  11. ^ Il presidente coreano chiede un feedback per un'altra candidatura olimpica [2] (EN)
  12. ^ (EN) 63 Votes for PyeongChang: Official Ballot Count for 2018 Olympic Winter Games Bid
  13. ^ (EN) Is Norway's Candidate For 2018 Winter Olympic Games
  14. ^ (EN) Tromso Withdraws From 2018 Winter Bid Race
  15. ^ Ostersund's Mayor Wants City To Bid For 2018 Olympics
  16. ^ (EN) May Bid For 2018 Winter Olympic Games
  17. ^ Bulgaria e Serbia pianificano una candidatura congiunta per i Giochi Olimpici Invernali (EN) [3]
  18. ^ Ginevra vuole organizzare i Giochi 2018
  19. ^ invernali 2018 a L'Aquila. Bertolaso propone, Pescante boccia, su ilmessaggero.it. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  20. ^ Possibile candidatura di Santiago de Chile
  21. ^ Harbin Considers 2018 Winter Games Bid Archiviato il 28 dicembre 2008 in Internet Archive. (EN)
  22. ^ Olimpiadi 2018, la Cina rinuncia
  23. ^ La Georgia si candiderà per i Giochi del 2018 [4] (EN)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Annecy 2018, su annecy-2018.fr.
  • (DE) München 2018, su muenchen2018.org. URL consultato il 17 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2010).
  • (KO) PyeongChang 2018, su pyeongchang2018.org.
  • (FR) Pelvoux 2018, su pelvoux-ecrins-2018.com. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2016).
  • Bursa 2018, su bursa2018.com.