Wilma Goich

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Wilma Goich
Wilma Goich in una scena del film Viale della canzone (1965)
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenerePop
Periodo di attività musicale1964 – in attività
EtichettaDischi Ricordi, Apollo, G & G Records
Gruppi attuali-
Gruppi precedentiI Vianella, Squadra Italia
Album pubblicati14
Studio5
Raccolte9

Wilma Goich (Cairo Montenotte, 16 ottobre 1945) è una cantante italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata nel 1945 a Cairo Montenotte, comune della provincia di Savona, poiché il padre aveva ottenuto un impiego, come perito chimico, allo stabilimento della Montecatini[1], da genitori dalmati italiani emigrati[2] da Zara, oggi città della Croazia all'epoca facente parte del Regno d'Italia. Fin da bambina mostrò predisposizione per il canto e la musica.

Dopo essere stata squalificata al Festival di Barcellona, per aver forse plagiato una canzone, divenne famosa negli anni sessanta grazie alla sua partecipazione al Festival di Sanremo del 1965, con la canzone Le colline sono in fiore.

Questa canzone le diede subito fama internazionale (specialmente nelle Americhe) ed è tuttora giudicata il suo maggior successo. Nello stesso anno partecipa alla Caravella dei successi di Bari con Il diritto d'amare e Un bacio sulle dita. L'anno successivo ottenne un gran successo al 14º Festival della canzone napoletana del 1966, dove interpretava, in abbinamento con "Maria Paris & Le Cugine", il brano yéyé di Filippo Maniscalco e Iller Pattacini Pe' strade 'e Napule.

Tra gli altri successi, In un fiore (Sanremo 1966), Attenti all'amore (Un disco per l'estate 1966), Se stasera sono qui (scritta da Luigi Tenco, terza classificata a Un disco per l'estate 1967), Per vedere quanto grande è il mondo (presentata assieme a The Bachelors al Festival di Sanremo 1967), Gli occhi miei (Sanremo 1968), Finalmente (Un disco per l'estate 1968) e Baci baci baci (Sanremo 1969). Con Presso la fontana partecipò a Canzonissima 1970.

Negli anni settanta, insieme al marito, fondarono il duo musicale I Vianella e ottennero un buon successo con Semo gente de borgata, terza classificata a Un disco per l'estate 1972 e Fijo mio (Un disco per l'estate 1973), entrambe scritte da Franco Califano, mentre a Un disco per l'estate 1974 portarono in finale Volo di rondine, composta da Amedeo Minghi su testo di Sergio Bardotti.

Nel 1981 incise l'album To Wilma G7, che conteneva E allora prendi e vai, cover di The Winner Takes It All degli ABBA, con il testo scritto dalla stessa Goich. Nell'estate del 1989 partecipò alla gara canora Una rotonda sul mare trasmessa da Canale 5, in occasione della quale presentò Se stasera sono qui con la quale arrivò in semifinale e Ho capito che ti amo. L'anno successivo era nuovamente in gara alla seconda edizione del programma con In un fiore ma, anche stavolta, si fermò alle semifinali.

Nell'autunno del 1990 ha affiancato Mike Bongiorno nel nuovo gioco a quiz dal titolo Tris, che aveva sostituito lo storico Bis e con loro c'erano anche il maestro Tony De Vita e Franco Nisi di Radio Italia, insieme all'autore TV Illy Reale. In occasione del Festival di Sanremo del 1994 fece parte del gruppo Squadra Italia, appositamente costituito per l'evento, cantando il brano Una vecchia canzone italiana.

L'8 novembre 2008, dopo una candidatura alle elezioni amministrative per il Comune di Roma saltata all'ultimo momento (avrebbe dovuto entrare nelle liste del movimento La Destra), dichiarò ai giornali di essere stata vittima dell'usura e di avere avviato una causa contro i suoi usurai, ai quali aveva chiesto diecimila euro per aiutare la figlia in difficoltà economiche. Gli usurai ai quali la Goich si era rivolta sono stati arrestati[3] e condannati.[4]

Nell'autunno 2011 è impegnata nella commedia musicale Noi che...gli anni migliori di Carlo Conti al Teatro Salone Margherita di Roma. Nel 2014, dopo più di trent'anni, ricostituisce lo storico duo I Vianella insieme all'ex marito Edoardo Vianello pubblicando l'album C'eravamo tanto amati... Nel 2018 esce il nuovo album È tutto bellissimo, contenente tre inediti scritti da Guido Guglielminetti e Valerio Liboni, prodotto da SB Disco Italy.

Dal settembre 2022 prende parte alla settima edizione del Grande Fratello VIP.

Il 14 gennaio e il 4 febbraio 2024 è ospite insieme ad altri artisti di Mara Venier a Domenica in nella parte del programma dedicata al festival di Sanremo durante la quale vengono riproposte le più belle canzoni del passato.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Wilma Goich ha avuto una relazione con Teo Teocoli, conosciuto a Bari nel 1965. Si è sposata con Edoardo Vianello nel 1967 da cui ha avuto una figlia, Susanna, nel 1970, morta a Roma il 7 aprile 2020. Ha divorziato dal marito nel 1981. Si professa cattolica[5].

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

  • 1993 – I grandi successi di
  • 1996 – Il meglio di
  • 1997 – Le colline sono in fiore
  • 1997 – I successi di
  • 1998 – Gli anni d'oro
  • 1998 – Se stasera sono qui
  • 2000 – Dolcemente
  • 2000 – CantaItalia
  • 2001 – I grandi successi originali

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Con I Vianella[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Wilma Goich: «Spero di cantare a Zara», su Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Centro studi Padre Flaminio Rocchi, 16 ottobre 2012. URL consultato il 31 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Wilma Goich: «Spero di cantare a Zara», su anvgd.it.
    «Mio padre Ugo Goich, infatti, aveva ottenuto un impiego, come perito chimico, allo stabilimento della Montecatini, in Liguria, dove sono nata dopo che mia madre Maria Zmichich, raggiunse l’allora suo fidanzato per unirsi in matrimonio. I miei genitori, quindi, non vissero direttamente le terribili esperienze della pulizia etnica, delle foibe e dell’esodo.»
  3. ^ Wilma Goich, dal successo agli usurai: "Perseguitata per 10mila euro", in la Repubblica, 5 marzo 2014. URL consultato il 31 gennaio 2015.
  4. ^ Wilma Goich nelle mani degli strozzini, due condanne: interessi al 240 per cento, in la Repubblica, 17 settembre 2014. URL consultato il 31 gennaio 2015.
  5. ^ Lucio Giordano, Quando ho perso mia figlia di 49 anni, Dio mi ha donato la forza per andare avanti, in Dipiù, n. 28, 14 luglio 2023, pp. 86-89.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Sciotti, Enciclopedia del Festival della canzone napoletana: 1952-1981: Canta Napoli, prefazione di Pietro Gargano e interventi di Giuseppe Giorgio, Diego Paura e Federico Vacalebre, Napoli, Luca Torre, 2010, ISBN 978-88-906138-0-7.

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