Utente:Montag313/Sandbox23

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Sandbox23 Monopoly

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Montag313/Sandbox23 (disambigua).
Monopoly
Logo del gioco
Tipogioco da tavolo
Luogo origineBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
AutoreElizabeth Magie[1][2]
Charles Darrow
EditoreHasbro
Regole
N° giocatori2-6
Dadi2 da 6
Requisiti
Età8+
Preparativi5-15 minuti
Durata1, 5-6 ore
Aleatorietàelevata
Tabellone, pedine e altre componenti del gioco

Il Monopoly è un classico gioco da tavolo creato da Elizabeth Magie all'inizio del XX secolo. Una versione modificata da Charles Darrow fu pubblicata dalla Parker Brothers nel 1935.

in Italia fu pubblicato, a partire dal 1936, col nome Monopoli dalla Editrice Giochi. Nell'estate del 2009, la distribuzione italiana divenne di proprietà della Hasbro, che ne riportò il nome a quello originale.

Il gioco prende il suo nome dal concetto economico di monopolio, ovvero il dominio del mercato da parte di un singolo venditore. Concesso in licenza in più di centotré Paesi e tradotto in oltre trentasette lingue, secondo un report della Hasbro il Monopoly, dalla sua prima edizione, è stato giocato da circa 750 milioni di persone.[3] Il Guinness dei primati ha ripreso nel 1999 la precedente statistica della Hasbro, per cui sarebbe stato giocato da 500 milioni di persone.[4]Benché non sia esplicitamente dichiarato, è da considerare che le cifre si riferiscano al primato per il più grande numero di persone che giochino ad un gioco da tavolo protetto da copyright, escludendo quindi giochi tradizionali come scacchi, go, i mancala ed altri.

Dinamica di gioco[modifica | modifica wikitesto]

I giocatori spostano a turno sul tabellone di gioco la propria pedina secondo il risultato del tiro di due dadi, acquistando proprietà terriere, sviluppandole mediante la costruzione, a pagamento, di case ed alberghi, ed incassando le rendite dai giocatori la cui pedina si ferma su una propria casella. Lo scopo è restare l'ultimo giocatore in gioco, mandando in fallimento tutti gli altri.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Disegno del tabellone del gioco da tavolo inventato e brevettato da Elizabeth Magie, tratto dall'archivio dei brevetti USA
Il tabellone di The Landlord's Game, basato sul brevetto del 1924 di Elizabeth Magie Phillip

Le origini del Monopoly sono molto controverse. La versione diffusa per molti anni afferma che sia stato inventato da Charles B. Darrow, un ingegnere disoccupato, che nel 1934 propose alla casa editrice Parker Brothers un gioco di sua invenzione, basato sulla compravendita di terreni e di immobili. La società tuttavia rifiutò la proposta, così Darrow produsse il gioco da solo, mettendolo in vendita in un grande magazzino di Filadelfia: le prime 5000 copie furono vendute molto rapidamente e l'anno successivo la Parker Brothers decise di acquistarlo.[5]

In realtà, il gioco che Charles Darrow propose alla Parker non era una sua invenzione, ma si trattava della rielaborazione di un gioco (o meglio di più giochi) apparsi sul mercato con vari nomi. Il meccanismo di base del gioco era stato ideato nel 1903 da una donna di nome Elizabeth Magie la quale aveva creato un gioco da tavolo intitolato The Landlord's Game. Magie era una seguace dell'economista Henry George e il gioco era stato concepito come uno strumento didattico per insegnare la sua teoria dell'imposta unica.[6]

Il gioco si svolgeva su una plancia composta da 40 caselle disposte a formare un quadrato di dieci caselle per lato. Le quattro caselle d'angolo identificavano il punto di partenza (che la Magie chiamò Mother Earth) dove si otteneva anche del denaro, la prigione (Jail), il Parco Pubblico, e la casella Vai in Prigione. Al centro di ogni lato è presente una casella che indica una ferrovia. Le restanti caselle rappresentano proprietà da acquistare o tasse/multe da pagare. In pratica la stessa struttura del gioco che Charles Darrow avrebbe poi "inventato" trent'anni dopo.[5]

Il gioco di Magie è coperto da un brevetto statunitense del 1904 ed è stato prodotto per la prima volta nel 1906. Dall'immagine relativa alla plancia sottoposta a brevetto, sembrano mancare riferimenti ai cartoncini "Chance" e "Community Chest" (quelli che in italiano sono noti rispettivamente come "Imprevisti" e "Probabilità"). Una casella "Chance" appare tuttavia sin dalla prima edizione pubblicata del gioco.[5]

Le vendite non furono molto elevate, ma il gioco divenne abbastanza popolare soprattutto nel nord-est degli Stati Uniti, subendo una leggera evoluzione.[5]

Agli inizi del secolo scorso i giochi in scatola non rappresentavano ancora un prodotto di largo consumo, così il gioco della Magie venne spesso "copiato" manualmente, dando vita a numerose varianti casalinghe. Poco alla volta i giocatori iniziarono a personalizzare le proprietà, attribuendovi nomi di vie delle loro città e l'intero meccanismo divenne un vero e proprio "folk game", come viene definito nel linguaggio statunitense.[5]

Il brevetto del 1904 scadde, ma nel 1921 la signora Magie, Phillips dopo essersi sposata, introdusse alcune modifiche probabilmente ispirate proprio alle regole "casalinghe" più popolari, ottenendo un secondo brevetto nel 1924. Il nuovo gioco propone due diversi regolamenti, uno più simile all'originale, l'altro influenzato dalle modifiche popolari, queste ultime molto vicine al concetto dell'attuale Monopoly. La struttura della plancia di gioco viene anche notevolmente modificata, spostando le stazioni nelle caselle d'angolo.[5]

Il gioco crebbe in popolarità e cominciò a essere chiamato Auction Monopoly (per la particolarità che le proprietà vengono sempre messe all'asta fra i giocatori) o più semplicemente "Monopoly".[5]

Alcune persone brevettarono i loro set di regole. Fra questi un certo Dan Layman che nel 1932 vendette la sua edizione di Auction Monopoly alla società Electronic Laboratories di Indianapolis con il titolo di Finance, perché i suoi avvocati lo misero in guardia dall'uso della parola Monopoly che, essendo di uso corrente, non poteva essere adeguatamente protetta. La Electronic Laboratories cedette la licenza del gioco alla Knapp Electric, che mise il gioco in commercio.[5]

Una tale Ruth Hoskins, imparato il gioco direttamente da Dan Layman, lo portò con sé quando si trasferì ad Atlantic City. Come già accaduto con The Landlord's Game, Ruth giocava il gioco con i suoi amici, avendone modificati alcuni elementi. Nel gioco Finance, le proprietà sono indicate con nomi di vie e Ruth insieme ai suoi amici introdusse i nomi della sua nuova città.[5]

Di amico in amico, il gioco arriva fino a Charles Todd, il quale conosceva personalmente quella che poi sarebbe divenuta la moglie di Charles Darrow; egli invitò la coppia a giocare e introdusse Charles Darrow alle regole di quello che, popolarmente, continuava ad essere chiamato Monopoly.[5]

Charles Darrow introduce a sua volta alcune piccole modifiche, elabora una sua versione della plancia di gioco, come altri in passato ottiene un brevetto per la sua versione, ma diversamente dagli altri decide di chiamare il gioco Monopoly.[5]

Darrow inizia una produzione artigianale del gioco, che poi verrà acquisito dalla Parker e immesso sul mercato in una versione del tutto simile a quella attualmente disponibile.[5]

Quando la Parker Bros. acquisisce i diritti per la pubblicazione di Monopoly, essendo a conoscenza dell'esistenza degli altri giochi, allo scopo di proteggere i propri copyright, acquisisce i diritti sia di The Landlord's Game sia di Finance (in questo secondo caso acquisendo l'intera casa editrice). Al fine di evitare possibili somiglianze, i due titoli vengono però immessi sul mercato con notevoli modifiche sia grafiche che strutturali.[5]

Tutta la vicenda restò ignota per decenni, fino a che Ralph Anspach realizza e commercializza il gioco Anti-Monopoly, venendo accusato dalla Parker di violazione dei suoi diritti sul gioco Monopoly. La causa si trascina per anni, con numerose sentenze contrarie a Ralph Anspach, fino a che, quasi per caso, l'autore di Anti-Monopoly non scopre la vera storia e arriva a ottenere una sentenza favorevole da parte della Corte suprema degli Stati Uniti, che stabilì, una volta per tutte, che il gioco Monopoly non poteva essere considerato un'invenzione originale di Charles Darrow.[5]

Nel corso del dibattimento, molte persone testimoniarono di aver giocato un gioco da tutti chiamato Monopoly ben prima dell'uscita del gioco di Charles Darrow.[5]

L'edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

Più semplice è invece la storia dell'edizione italiana. Il gioco venne licenziato per l'Italia - a partire dal 1936 - dalla Società Anonima Helicon, con sede in via dei Cappuccini 2 a Milano, e stampato dalla Società Anonima Arti Grafiche Bertarelli[7], e commercializzato da una nuova casa editrice: Editrice Giochi. Con la liquidazione della Helicon, nel 1939[8], il nome di questa scomparve e l'intera scatola riportò solo il nome della società fondata da Emilio Ceretti, Paolo Palestrino e Walter Toscanini (figlio del maestro Toscanini) proprio allo scopo di diffondere il gioco nella sua veste originale, dopo la rinuncia della Mondadori. Considerando che, nel regime fascista, le leggi proibivano l'utilizzo di nomi inglesi, si decise di italianizzare il marchio, mantenendo al contempo la pronuncia all'inglese. Il gioco divenne quindi Monòpoli e non Monopòli, come sarebbe stato più corretto da un punto di vista linguistico dato che monopoly è traducibile letteralmente con monopolio, e per moltissimi anni venne commercializzato con l'accento sulla seconda "o", proprio per evitare errori di pronuncia.

I nomi delle vie erano quelli della Milano dell'epoca, con l'eccezione di Vicolo Corto e Vicolo Stretto, ma dopo la caduta di Mussolini alcuni nomi, come Via del Fascio, vennero sostituiti con altri più "neutrali".

Da allora il gioco è rimasto praticamente inalterato nella sua struttura di base, tranne che per la modifica di alcune regole.

Monopoly (edizione inglese)

Il nome dei toponimi (vie, larghi, piazze, giardini e parchi) rientra nelle personalizzazioni nazionali del gioco e si riferisce, nell'edizione originale americana, a toponimi presenti ad Atlantic City (New Jersey) e dintorni, e nelle edizioni europee a toponimi presenti nelle città capitali (Londra, Parigi, Berlino, Copenaghen), talvolta adattati. In altri casi (Austria, Belgio) vengono assunti i principali nomi di via delle maggiori città dei rispettivi Paesi.

L'edizione italiana riporta invece toponimi ideati da Emilio Ceretti, che prese liberamente spunto dalla toponomastica di Milano (dove viveva e sede della casa produttrice del gioco). Esistono infatti ancor oggi a Milano: viale Gran Sasso (nel gioco è chiamata bastioni), viale Monte Rosa, piazza Vesuvio, via o piazza Accademia, via Verdi, via Raffaello Sanzio, via Dante, corso Vittorio Emanuele (nell'edizione del periodo fascista via Vittorio Emanuele era al posto di via Marco Polo), via Marco Polo, via Magellano, corso Cristoforo Colombo, Stazione Ferrovie Nord, piazza Costantino, viale Traiano, piazzale Giulio Cesare, corso Littorio (ora corso Matteotti, nell'edizione del periodo fascista largo Littorio era al posto di largo Augusto), largo Augusto e via dei Giardini.

Parco della Vittoria, uno dei "terreni" presenti nel gioco, è una traduzione adattata dal nome inglese Boardwalk, che si riferisce al lungomare della città di Atlantic City. Il nome italiano è un toponimo comune, ma nella sua traduzione italiana non si riferisce ad alcun luogo reale. Insieme a Viale dei Giardini (Park Place), costituisce il lotto di maggior valore del gioco, identificato dal colore viola nell'edizione italiana: Parco della Vittoria costava nell'edizione originale 40.000 lire, aggiornato oggi a 400 euro. Dato che spesso, specie nelle fasi avanzate del gioco, il pedaggio necessario per sostare sulla casella attrezzata con hotel è elevatissimo, la locuzione Parco della Vittoria è diventata un'antonomasia per indicare un posto di gran lusso, o molto costoso.

Altro aspetto interessante è la tematizzazione dei toponimi: vie inventate da Emilio Ceretti (marrone), montagne (azzurro), istruzione superiore (fucsia), artisti (arancione), navigatori (rosso), impero di Roma I (giallo), impero di Roma II (verde), aree verdi (viola). Nella prima versione pubblicata nel 1936, nei contratti rossi vi erano toponimi con riferimento a casa Savoia, nei verdi con riferimento al fascismo.

Allorquando Ceretti, Toscanini e Palestrino procedettero alla traduzione del gioco per la preparazione della prima edizione da lanciare sul mercato, erano soliti ritrovarsi in una stanza (ove era installata all'uopo una sola macchina da scrivere) messa loro a disposizione dal poeta Delio Tessa in via Rugabella a Milano, proprio nel 1936. Allo stesso tempo furono organizzati numerosi incontri per spiegare, a titolo gratuito, il meccanismo di gioco e le sue regole ai numerosi che accorrevano "per il gioco arrivato dall'America": tra questi, anche il maestro Toscanini, padre di Walter, anch'egli attirato, più che per il gioco in sé, dalla possibilità di udire i versi del poeta Tessa.

La via Rugabella a Milano rappresenterà la prima sede storica della Editrice Giochi, via storica di Milano che sarà poi gravemente danneggiata da un bombardamento nel 1943.

Edizioni speciali[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso degli anni sono state prodotte diverse edizioni in occasione dei decennali di anniversario del primo Monopoli e svariate edizioni speciali:

  • Monopoli edizione Monopoli , edizione del 2019 ideata per celebrare la città di Monopoli, che in questa versione presenta le reali vie e i luoghi della città pugliese;
  • Monopoli Euro, edizione celebrativa per ricordare la nascita della moneta unica europea, riprodotta fedelmente in banconote e monete. Le vie sono sostituite dalle città appartenenti all'Unione europea più la Svizzera, le stazioni sono sostituite da aeroporti, le utilities da Parlamento europeo e Corte di Giustizia delle Comunità Europee;
  • Monopoli Città d'Italia, dedicata alle città italiane, nella quale i nomi delle strade ricalcano invece quelle delle principali strade italiane (ad esempio Parco della Vittoria diventa Piazza di Spagna a Roma e Via Posillipo a Napoli);
  • Monopoli Ferrari , edizione speciale dedicata a tutti i tifosi del cavallino rampante, nella quale i segnalini sono alcune delle Ferrari più famose della storia;
  • Monopolino, espressamente dedicata ai più piccoli di età. La prima edizione in lire è caratterizzata dai personaggi della banda Disney, i quali non compaiono invece nella seconda edizione sempre in lire e in quella in euro. Al posto di proprietà e terreni si acquistano i botteghini di ingresso alle attrazioni di un luna park e si fanno pagare i biglietti di ingresso agli avversari;
  • Monopoli 150° d'Italia, dedicato al 150º anniversario dell'Unità d'Italia, ha, al posto delle strade e delle stazioni, comuni italiani e aeroporti, scelti tramite un referendum[9] su ispirazione della versione americana Here and now. Il comune che occupa il posto di Parco della Vittoria è Chieti;[10]
  • Monopoli Disney e Monopoly Disney (rispettivamente prodotte in passato da Editrice Giochi e oggi da Hasbro), nelle quali ai personaggi della banda Disney si affiancano quelli dei film d'animazione Disney, e le strade dell'edizione classica sono sostituite proprio con tali film d'animazione;
  • Monopoly Italia 2017,[11] versione dedicata alle città italiane dove i 20 capoluoghi di regione e 2 comuni sostituiscono sul tabellone le storiche vie del gioco. L'ordine dei capoluoghi e la scelta dei 2 comuni è avvenuta tramite votazione, conclusa il 17 maggio 2016 e dominata dalla regione Liguria, con la vittoria di Genova e la rivelazione Albissola Marina tra i comuni. La prima casella del tabellone è stata conquistata da Cosenza;
  • Monopoly Electronic Banking: utilizza al posto delle banconote le carte di credito;
  • Monopoly Voice Banking, versione del Monopoly nella quale vengono abbandonate banconote e carte di credito e in cui tutte le operazioni si svolgono tramite comandi vocali;
  • Monopoly Me: ogni casella è personalizzabile;
  • Monopoly Empire: ha una diversa modalità di gioco e ogni casella corrisponde a una marca famosa (Yahoo, Wilson, Skype...);
  • Monopoly Disney Villans: ogni casella corrisponde a un personaggio malvagio o antagonista di alcuni film Disney;
  • Monopoly Junior: versione per i più piccoli;
  • Monopoly Star Wars, Monopoly Avengers e Monopoly Harry Potter : ogni casella ha le caselle rispettivamente di Harry Potter, Avengers o Star Wars (3 giochi comunque diversi in confezioni separate);
  • Monopoly World Edition: diversa modalità di gioco;
  • Monopoly Deal Carte: Monopoly con le carte e con diversa modalità di gioco;
  • Monopoly Mini: Monopoly portatile;
  • Monopoly 80th: Monopoly in occasione dei suoi 80 anni (pubblicato nel 2015);
  • Monopoly Millionaire;
  • Monopoly CityVille;
  • Monopoly Jurassic World : ispirato al film Jurassic World;
  • Monopoly Affari d'oro: edizione limitata rinnovata e migliorata;
  • Monopoly Nostalgia: confezione di legno e diversa ambientazione (anni 1930; anni del primo Monopoli);
  • Monopoly Esselunga.

Per quasi tutte le edizioni speciali esistono svariate edizioni (Monopoly Junior Frozen; Monopoly Electronic Banking con maggiori carte di credito; diverse edizioni del Monopoli classico ma rinnovate).

Nell'estate 2009 il gioco è commercializzato dalla Hasbro, che allinea la produzione italiana a quella europea. Per la prima volta dopo più di 70 anni, anche in Italia il Monopoli viene chiamato Monopoly.

Tra le edizioni non in vendita in Italia:

  • Monopoly SpongeBob SquarePants Edition, con pedine a forma dei vari personaggi dell'omonima serie animata SpongeBob SquarePants (in Italia Spongebob);
  • Monopoly Revolution, che per la prima volta ha il tabellone di forma circolare e i pagamenti vengono effettuati tramite carta di credito elettronica, e la banca stessa è sostituita da un dispositivo elettronico;
  • Monopoly Live Edition, in cui, al centro del tabellone, è presente un dispositivo elettronico a forma di torre, che gestisce tutte le fasi del gioco: fa da banca, memorizzando le proprietà dei giocatori, da arbitro, verificando che gli spostamenti sulle caselle avvengano correttamente, da dado, fornendo il numero di caselle su cui muoversi, e sostituisce anche le carte, sostituite da una serie di notifiche vocali.

Il 9 settembre 2009 è avvenuto il lancio di Monopoly City Streets, gioco su internet che sostituisce la classica plancia con le mappe di Google Maps.

Cronologia edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Dove non indicato, la confezione è rettangolare.[12]

Edizioni Editrice Giochi[modifica | modifica wikitesto]

Anni trenta/quaranta[modifica | modifica wikitesto]
  • 1936: Monopoli (edizione fascista, confezione marrone/rosso quadrata con logo verde) sede Editrice Giochi via Rugabella 11, Milano (no date)
  • 1939: Monópoli (edizione fascista, confezione rossa quadrata con logo verde) sede Editrice Giochi via degli Arditi 23, Milano
  • 1942 Monòpoli di Lusso (edizione fascista, confezione rossa quadrata con doppio fondo, fettuccia rossa reggi vano) sede Editrice Giochi via degli Arditi 23, Milano
  • 1942: Monópoli 900 (edizione fascista, confezione rossa quadrata)
  • 1946: Monópoli (confezione bianca quadrata, Stazioni della prima edizione) sede Editrice Giochi via Cerva, Milano
  • 1947: Monópoli (confezione blu quadrata, Stazioni della prima edizione) sede Editrice Giochi via Cerva, Milano
  • 1950: Monópoli (confezione rossa quadrata, Stazioni della prima edizione) sede Editrice Giochi via Cerva, Milano
Anni settanta[modifica | modifica wikitesto]
  • 1974: Monopoli: Nuova confezione (edizione standard)
  • 1976: MonopoliAnniversario (edizione speciale)
  • 1976: Monopoli di lusso (edizione deluxe)
  • 1978: Monopoli: Edizione Romana, Confezione Speciale (edizione speciale)
Anni ottanta[modifica | modifica wikitesto]
  • 1984: Monopoli (confezione quadrata)
  • 1985: Monopoli (confezione quadrata) (confezione quadrata) art. 1600 Logo bianco eg
  • 1985: Monopoli: Confezione classica (confezione rettangolare) art. 1620 Logo bianco eg
  • 1986: Monopoli: 1936-1986 - 50º Anniversario (edizione speciale, confezione quadrata)
  • 1986: Monopoli (edizione deluxe)
Anni novanta[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ottobre 1991 Hasbro acquista Tonka Corporation e con essa i diritti mondiali di Monopoli.

  • 1991: Monopoli (edizione tascabile)
  • 1992: Monopolino[13] (edizione per piccoli, con i personaggi della banda Disney) art. 1630 Logo bianco eg
  • 1992: Monopolino[14] (edizione tascabile per piccoli, con i personaggi della banda Disney)
  • 1992: Monopoli: Edizione Europea (edizione speciale, confezione quadrata)
  • 1996: Monopoli: 60º Anniversario (edizione speciale a tiratura limitata, confezione quadrata)
  • 1997: Monopoli: Star Wars - Guerre stellari (edizione speciale da collezione)
  • 1998: Monopoli: Edizione Francia '98 (edizione speciale per i mondiali di calcio)
Anni duemila[modifica | modifica wikitesto]
  • 2000: Monopoli pocket (edizione tascabile magnetica)
  • 2000: Monopolino (edizione per piccoli)
  • 2000: Monopolino pocket (edizione tascabile per piccoli) art. 2140

Comincia la produzione delle edizioni in euro.

  • 2000: Monopoli (edizione tascabile)
  • 2000: Monopoli Star Wars (edizione speciale) art. 1605
  • 2002: Monopoli Città d'Italia (edizione speciale) art. 1619
  • 2003: Monopoli Quadrato Euro (confezione quadrata) art. 1601
  • 2003: Monopoli Rettangolare Euro (confezione rettangolare) art. 1618
  • 2003: Monopoli Disney (edizione speciale) art. 1611
  • 2004: Monopolino (edizione per piccoli) art. 1631
  • 2005: Monopoli Star Wars Saga Edition (edizione speciale) art. 1606
  • 2005: Monopoli pocket Euro (edizione tascabile) art. 2131
  • 2005: Monopolino Euro (edizione per piccoli) art. 1632
  • 2006: Monopolino Disney (edizione speciale per piccoli) art. 1635
  • 2006: Monopoli Ferrari (edizione speciale) art. 1612
  • 2006: Monopoli Banking (edizione elettronica) art. 1636
  • 2007: Monopoli Express (edizione speciale) art. 5131

Edizioni Hasbro[modifica | modifica wikitesto]

  • 2009: Monopoly
  • 2009: Monopoly Junior (edizione per piccoli)
  • 2009: Monopoly Disney (edizione speciale)
  • 2009: Monopoly per Wii
  • 2009: Monopoly per Nintendo DS
  • 2010: Monopoly World Edition (edizione elettronica)
  • 2010: Monopoly (edizioni console)
  • 2010: Monopoly City (edizione 3D)
  • 2011: Monopoly delle città italiane (dedicato al 150° dell'Unità d'Italia)
  • 2012: Monopoly Millionaire
  • 2012: Monopoly Zapped Edition (da giocare con iPad)
  • 2013: Monopoly CityVille
  • 2014: Monopoly Empire
  • 2015: Monopoly (edizione speciale 80º anniversario 1935-2015)
  • 2015: Monopoly Avengers (ispirato ai film Marvel The Avengers e Avengers: Age of Ultron)
  • 2015: Monopoly Jurassic World (ispirato al film Jurassic World)
  • 2015: Monopoly Affari d'oro (con pedine tiratura limitata)
  • 2015: Monopoly Nostalgia (confezione in legno)
  • 2017: Monopoly Napoli
  • 2018: Monopoly Esselunga (edizione speciale)
  • 2018: Monopoly Fortnite (ispirato al videogioco Fortnite)
  • 2018: Monopoly Roma
  • 2018: Monopoly Edizione dell’imbroglio
  • 2020: Monopoly Bergamo, dedicato al COVID-19 e andato a ruba in un solo giorno di vendita negli Iper di Orio al Serio e Seriate
  • 2020: Monopoly Super Mario Celebration (edizione speciale 35º anniversario di Super Mario)

La plancia[modifica | modifica wikitesto]

Edizione originale[modifica | modifica wikitesto]

Edizione americana
Freey Avenue ($220) Kentucky Avenue ($220) Chance Indiana Avenue ($220) Illinois Avenue ($240) Baltimore and Ohio Railroad ($200) Atlantic Avenue ($260) Ventnor Avenue ($260) Water Works ($150) Marven Gardens ($280) Go to Jail
                 
New York Avenue ($200)    Monopoly    Pacific Avenue ($300)
Tennessee Avenue ($180)       North Carolina Avenue ($300)
Community Chest Community Chest
St. James Place ($180)       Pennsylvania Avenue ($320)
Pennsylvania Railroad ($200) Shore Fast Line ($200)
Virginia Avenue ($160)    Chance
States Avenue ($140)       Park Place ($350)
Electric Company ($150) Luxury Tax Pay ($75)
St. Charles Place ($140)       Boardwalk ($400)
Jail       Chance    Reading Railroad ($200) Income Tax (Pay 10% or $200)    Community Chest    GO
Connecticut Avenue ($120) Vermont Avenue ($100) Oriental Avenue ($100) Baltic Avenue ($60) Mediterranean Avenue ($60)

Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

Edizione Editrice Giochi (in lire)
Posteggio gratuito Via Marco Polo
(L. 22.000)
Imprevisti Corso Magellano (L. 22.000) Largo Colombo
(L. 24.000)
Stazione Nord (L. 20.000) Viale Costantino
(L. 26.000)
Viale Traiano
(L. 26.000)
Società Acqua Potabile (L. 15.000) Piazza Giulio Cesare
(L. 28.000)
In prigione!
                 
Piazza Dante
(L. 20.000)
   Monopoli    Via Roma
(L. 30.000)
Corso Raffaello
(L. 18.000)
      Corso Impero
(L. 30.000)
Probabilità Probabilità
Via Verdi
(L. 18.000)
      Largo Augusto
(L. 32.000)
Stazione Ovest
(L. 20.000)
Stazione Est
(L. 20.000)
Piazza Università
(L. 16.000)
   Imprevisti
Corso Ateneo
(L. 14.000)
      Viale dei Giardini
(L. 35.000)
Società Elettrica
(L. 15.000)
Tassa di Lusso
(Pagare L. 10.000)
Via Accademia
(L. 14.000)
      Parco della Vittoria
(L. 40.000)
Prigione/Transito       Imprevisti    Stazione Sud
(L. 20.000)
Tassa Patrimoniale
(Pagare L. 20.000)
   Probabilità    Ritirate al passaggio L. 20.000
VIA!
Viale Vesuvio
(L. 12.000)
Viale Monterosa
(L. 10.000)
Bastioni Gran Sasso
(L. 10.000)
Vicolo Stretto
(L. 6.000)
Vicolo Corto
(L. 6.000)
Edizione Editrice Giochi (in euro)
Posteggio gratuito Via Marco Polo
550 €
Imprevisti Corso Magellano

550 €

Largo Colombo
600 €
Stazione Nord

480 €

Viale Costantino
650 €
Viale Traiano
650 €
Società Acqua Potabile

375 €

Piazza Giulio Cesare
700 €
In prigione!
                 
Piazza Dante
500 €
   Monopoli    Via Roma
750 €
Corso Raffaello
450 €
      Corso Impero
750 €
Probabilità Probabilità
Via Verdi
450 €
      Largo Augusto
800 €
Stazione Ovest
480 €
Stazione Est
480 €
Piazza Università
400 €
   Imprevisti
Corso Ateneo
350 €
      Viale dei Giardini
900 €
Società Elettrica
375 €
Tassa del lusso

Pagare 250 €

Via Accademia
350 €
      Parco della Vittoria
1.000 €
Prigione/Transito       Imprevisti    Stazione Sud
480 €
Tassa patrimoniale
500 €
   Probabilità    Ritirate al passaggio

500 €
VIA!

Viale Vesuvio
300 €
Viale Monterosa

250 €

Bastioni Gran Sasso
250 €
Vicolo Stretto

150 €

Vicolo Corto

150 €

Edizione Hasbro
Parcheggio Gratuito Via Marco Polo (M220) Imprevisti Corso Magellano (M220) Largo Colombo (M240) Stazione Nord (M200) Viale Costantino (M260) Viale Traiano (M260) Fontane (M150) Piazza Giulio Cesare (M280) In prigione!
                 
Piazza Dante (M200)    Monopoly    Via Roma (M300)
Corso Raffaello (M180)       Corso Impero (M300)
Probabilità Probabilità
Via Verdi (M180)       Largo Augusto (M320)
Stazione Ovest (M200) Stazione Est (M200)
Piazza Università (M160)    Imprevisti
Corso Ateneo (M140)       Viale dei Giardini (M350)
Società Elettrica (M150) Tassa di Lusso (M100)
Via Accademia (M140)       Parco della Vittoria (M400)
Prigione / Transito       Imprevisti    Stazione Sud (M200) Tassa Patrimoniale (M200)    Probabilità   
Ritirate al passaggio

M200
VIA!

Viale Vesuvio (M120) Viale Monterosa (M100) Bastioni Gran Sasso (M100) Vicolo Stretto (M60) Vicolo Corto (M60)

Mascotte[modifica | modifica wikitesto]

La mascotte del gioco è Rich Uncle Pennybags, un omino grassoccio e baffuto che indossa un abito elegante da giorno, e un cilindro. Il personaggio fu disegnato dall'artista Dan Fox e apparve per la prima volta nell'edizione statunitense del gioco del 1936.

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

In URSS il Monopoly era vietato per via del suo carattere capitalistico. Solo dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica fu creata una versione del gioco in cirillico. A Cuba, invece, ancora oggi il Monopoly è considerato dalle autorità eccessivamente vicino alle idee del capitalismo, ed è sottoposto a bando sin dagli inizi del governo di Fidel Castro sull'isola.[15]

Regole sulla casa[modifica | modifica wikitesto]

Una regola controversa del Monopoly è quella relativa al numero di case e alberghi presenti nel gioco. La versione ufficiale è la seguente: se un giocatore compra tutte le case disponibili nel gioco non è possibile costruirne altre finché quel giocatore non le avrà vendute o convertite in alberghi; quindi, in alternativa, è vietato utilizzare case surrogate come bucce di mandarino o frutta secca.[16]

Monopoly rimane un gioco molto criticato, soprattutto dopo l'uscita di giochi da tavolo definiti più moderni. In Monopoly tra le altre cose viene criticata l'eccessiva aleatorietà e la lunghezza di una singola partita. In realtà parte di ciò è dovuto all'applicazione di house rules che snaturano il gioco, come ad esempio relegare la costruzione di case ed alberghi solo al proprio turno.[17]

Giochi simili[modifica | modifica wikitesto]

Editrice Giochi, avendo perso i diritti di pubblicazione di Monopoli nel 2009, ha pubblicato in risposta a tale cessazione Metropoli, gioco da tavolo ispirato fortemente a Monopoli.[18]

Videogiochi[modifica | modifica wikitesto]

Dagli anni ottanta sono stati molteplici gli adattamenti videoludici di Monopoly, sia con licenza ufficiale, sia sotto forma di imitazioni non autorizzate dalla Hasbro (tra questi, il caso più famoso fu Automonopoli). Il primo adattamento ufficiale venne pubblicato dalla Leisure Genius nel 1985 per Amstrad CPC, ZX Spectrum e Tatung Einstein, e successivamente convertito anche per molti altri home computer.[19][20]

Monopoly nel corso degli anni è stato realizzato da produttori diversi per molti sistemi operativi e piattaforme qui di seguito elencate (non in ordine cronologico): PC, Macintosh, NES, SNES, Game Boy, Game Boy Advance, Nintendo 64, Nintendo GameCube, PlayStation, PlayStation 2, PlayStation 3,[21] Sega Master System, Sega Genesis, Sega Game Gear, Xbox, Xbox 360, Wii e per smartphone.

Nelle trasposizioni il gameplay è rimasto invariato nei concetti di base e nelle regole dal gioco da tavolo e ha compreso le possibilità di solo single player (nelle prime versioni) e multiplayer.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Mary Pilon, Monopoly’s Inventor: The Progressive Who Didn’t Pass ‘Go’, in New York Times, 13 febbraio 2015. URL consultato il 14 febbraio 2015.
  2. ^ (EN) Burton H. Wolfe, The Monopolization of Monopoly: Louis & Fred Thun, in The San Francisco Bay Guardian, 1976. URL consultato il 9 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
  3. ^ Nel manuale di istruzioni compreso nell'edizione americana del 70º anniversario, la Hasbro cita una statistica per cui oltre 750 milioni di persone avrebbero giocato a Monopoly.
  4. ^ (EN) Most played board game, su Guinness World Records. URL consultato il 28 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2006).
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Dan Glimne, Monopoli. La vera storia, in GiocAreA, traduzione di Andrea Angiolino, n. 4, giugno 1998 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2007). Ospitato su goblins.net.
  6. ^ «Il meccanismo era quello del Monopoly: tutti i partecipanti si indebitavano e prima o poi fallivano, tranne uno, il supermonopolista, che alla fine vinceva. I giocatori, tuttavia, potevano prendere un'iniziativa che non è prevista dalle regole del Monopoly di oggi: decidere di collaborare. Non avrebbero pagato l'affitto a un singolo proprietario, ma avrebbero messo la somma in una cassa comune e, come scrisse Magie, "tutti si sarebbero garantiti la prosperità".» Christopher Ketcham, Harper's, Stati Uniti, in "Il monopolio è un furto", Internazionale n. 980, 21 dicembre 2012, pp. 43-48
  7. ^ Istruzioni del gioco da scatola edita nel 1936
  8. ^ Annuario Industriale della Provincia di Milano, 1939.
  9. ^ Monopoli, una nuova versione per i 150 anni dell'Unità d'Italia - La Stampa
  10. ^ Monopoli, Chieti batte Milano nell'edizione per il centenario - IlGiornale.it
  11. ^ Recensione votazione Monopoly Italia 2017, su wired.it.
  12. ^ Storia delle edizioni italiane del Monopoli Archiviato il 6 ottobre 2006 in Internet Archive.
  13. ^ Monopolino, Milano, Editrice Giochi, 1992, SBN IT\ICCU\MOD\1000682.
  14. ^ Monopolino pocket, Milano, Editrice Giochi, 1992, SBN IT\ICCU\MOD\1502745.
  15. ^ 5 novembre 1935, entra in scena il Monopoli, su pupia.tv. URL consultato il 6 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2009).
  16. ^ Monopoly, Risiko e Scarabeo: i giochi per la quarantena, su corrieredelveneto.corriere.it.
  17. ^ Odiare Monopoly: ma perché?, su Volpe Giocosa, volpegiocosa.it. URL consultato il 5 settembre 2020.
  18. ^ Metropoli - Italian review - Recensione in italiano BoardGameGeek
  19. ^ (EN) Gruppo di videogiochi: genere gioco da tavolo - Monopoli, su MobyGames, Blue Flame Labs.
  20. ^ (EN) Gruppo di videogiochi: licenza ufficiale Monopoli, su MobyGames, Blue Flame Labs.
  21. ^ Monopoly Streets, in Play Generation, n. 63, Edizioni Master, febbraio 2011, p. 68, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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