Un mandarino per Teo

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Un mandarino per Teo
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1960
Durata102 min
Generemusicale
RegiaMario Mattoli
SoggettoGarinei e Giovannini
SceneggiaturaGarinei e Giovannini
ProduttoreCleto Fontini, Italo Zingarelli
Casa di produzioneFilm Columbus
Distribuzione in italianoVariety Film
FotografiaGianni Di Venanzo
MontaggioRoberto Cinquini
MusicheGorni Kramer
ScenografiaPiero Poletto
CostumiPiero Poletto
Interpreti e personaggi

Un mandarino per Teo è un film del 1960 diretto da Mario Mattoli.

La pellicola è la versione cinematografica della famosa commedia musicale omonima di Garinei e Giovannini.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il giovane Teo fa la comparsa a Cinecittà. Una sera viene avvicinato da due misteriosi individui, che gli fanno una strana proposta: premendo un campanello potrà causare la morte istantanea di un mandarino cinese, a lui del tutto sconosciuto, ma dal quale potrà ereditare contestualmente la somma esorbitante di un miliardo di lire. A Teo la scelta se premere il campanello oppure rinunciare.

Teo preme il campanello e così dopo tre settimane un notaio gli annuncia l'eredità del mandarino morto, anticipandogli due milioni sull'unghia. All'inizio Teo se la spassa, trascurando la sua fidanzata Rosanella e la famiglia della ragazza, che lo ospita.

Inizia però a prendere coscienza di quello che ha fatto, e alla fine deve rimettere insieme i due milioni da ridare al notaio, che è in realtà il diavolo, per chiudere la questione.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Cast[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente il ruolo di Ignazio Fumoni nel film avrebbe dovuto essere affidato a Mario Riva, ma dopo la sua prematura scomparsa fu sostituito da Riccardo Billi suo amico e sodale negli spettacoli.

Versione televisiva[modifica | modifica wikitesto]

La commedia è stata proposta sul piccolo schermo in una versione curata da Pietro Garinei e Sandro Giovannini. Questa versione televisiva, andata in onda in due puntate nel 1971, è interpretata da Gino Bramieri, Arnoldo Foà, Ave Ninchi, Milva, Toni Ucci e Carlo delle Piane.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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