Ave Ninchi

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Ave Ninchi sul set del film Uragano sul Po, 1956. Fotografia di Federico Patellani

Ave Maria Ninchi (Ancona, 14 dicembre 1915Trieste, 11 novembre 1997[1][2]) è stata un'attrice e conduttrice televisiva italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ave Ninchi e Anna Magnani nel film L'onorevole Angelina (1947)

Figlia di Umberto Ninchi e Fernanda Brugiapaglia, agiata famiglia di conciatori, respirò l'arte drammatica fin da bambina: la sua famiglia, anconetana, diede al teatro non solo i cugini di suo padre Annibale e Carlo, ma anche impresari teatrali e drammaturghi, tutti ruotanti intorno al Teatro delle Muse di Ancona. Ave seguì ben presto le orme di famiglia, lavorando già da piccola nel teatro: a cinque anni prese parte, al Teatro Verdi di Trieste, al Glauco di Ercole Luigi Morselli, interpretato dal cugino Annibale Ninchi.[3][4]

L'attività lavorativa del padre fu poi causa di vari trasferimenti: prima a Trieste (dove rilevò la compagnia marittima del suocero) e poi a quindici anni di nuovo nelle Marche.[5] Nel 1935 venne ammessa con pieni voti all'Accademia nazionale d'arte drammatica di Roma, usufruendo di una borsa di studio.

Iniziò a lavorare nel teatro di rivista, partecipando nel 1945 a Cantachiaro di Franco Monicelli, Garinei e Giovannini, e a Soffia so'.... Contemporaneamente avvenne l'esordio nel cinema accanto ad Aldo Fabrizi, nel film Circo equestre Za-bum (1944), che fu seguito da una crescente popolarità, grazie a una lunga serie di pellicole cui prese parte, soprattutto di genere brillante, al fianco di grandi nomi come Totò, Aldo Fabrizi, Paolo Stoppa, Nino Taranto, Peppino De Filippo, Carlo Dapporto e Alberto Sordi. Era spesso impegnata in ruoli da caratterista, che interpretava in modo da rubare spesso la scena ai protagonisti, grazie alla sua figura corpulenta e aggraziata, alla sua spumeggiante vis comica e alla sua accattivante bonomia. Ave Ninchi diede prova delle sue ottime capacità recitative anche in film drammatici: per la sua interpretazione di Vivere in pace (1946) di Luigi Zampa si aggiudicò il Nastro d'argento.

Ave Ninchi in una rubrica televisiva di cucina degli anni settanta

Dagli anni cinquanta agli anni settanta continuò a lavorare anche in teatro: fu ancora vivace interprete di diverse commedie musicali, come Un trapezio per Lisistrata e Un mandarino per Teo di Garinei e Giovannini, ma fu altrettanto abile attrice di prosa, in lavori come Questa sera si recita a soggetto di Pirandello, La contessina Giulia di Strindberg, Il campiello di Goldoni e I dialoghi delle Carmelitane di Bernanos. Nel 1965 fu accanto ad Anna Magnani nella rappresentazione de La lupa di Verga, per la regia di Franco Zeffirelli.

In televisione partecipò nel 1963 alle riprese dello sceneggiato televisivo Il mulino del Po e nel 1964 al varietà Za-bum. Nel 1971 lavorò nel popolare varietà Speciale per noi, al fianco di Aldo Fabrizi, Paolo Panelli e Bice Valori, per la regia di Antonello Falqui. Inoltre sostituì Delia Scala nella conduzione della fortunata trasmissione A tavola alle 7, a fianco di Luigi Veronelli, dove parlava con grazia e competenza di temi culinari.

Nel 1973 Federico Fellini, per il doppiaggio di Amarcord, la chiamò per dare la voce "romagnola" alla napoletana Pupella Maggio per il personaggio di Miranda. In precedenza aveva svolto il lavoro di doppiatrice all'interno della società O.D.I. (sua la voce di Alma Kruger in Sabotatori di Alfred Hitchcock). Nel 1974 recitò in francese nel ruolo di Madame Georges, la proprietaria dell'albergo occupato dai nazisti, in Cognome e nome: Lacombe Lucien per la regia di Louis Malle, che fu il suo ultimo film.

Nel 1979 fu protagonista del telefilm giallo La vedova e il piedipiatti per la regia di Mario Landi, accanto a Veronica Lario. Nell'occasione l'attrice recitò nel ruolo di una massaia-investigatrice. Nel 1981 fu di nuovo in televisione con lo special Buonasera con... Ave Ninchi, in cui, oltre a ripercorrere la propria carriera, non si esimeva dal proporre ricette e consigli culinari. Sempre in TV, nei suoi ultimi anni di vita, comparve come presenza fissa nel cast del programma Il sabato dello Zecchino con i bambini del Piccolo Coro "Mariele Ventre" dell'Antoniano di Bologna. Nel 1989 la Rai le dedicò il programma biografico in quattro puntate Confidenzialmente Ave.

Ave Ninchi fu per diversi anni, a partire dal 1976, testimonial pubblicitaria dell'azienda avicola AIA, interpretando il personaggio della tipica casalinga italiana. Tifosa della Juventus, fu sovente ospite anche di trasmissioni televisive di carattere sportivo. Abbandonò definitivamente la TV culinaria per un ritorno al teatro, recitando nella Clizia di Machiavelli.

Passava molto tempo nella sua casa di campagna a Pomino, frazione di Rufina (FI), a contatto con la natura. Dopo la morte del marito decise di trasferirsi a Trieste, dove morì all'età di ottantuno anni, assistita dalla figlia Marina, dopo una lunga malattia, causata da una grave forma di diabete che l'aveva costretta a lunghi periodi di ricovero in ospedale. Riposa nel cimitero di Pomino-Rufina.

Omaggi[modifica | modifica wikitesto]

Le è stato intitolato un viale a Roma.[6] Dal dicembre 2013 un'area del Giardino pubblico Muzio de' Tommasini di Trieste porta il nome di piazzale Ave Ninchi. Le è stata inoltre intitolata una via nella sua città natale, Ancona.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Ave Ninchi nel film Domenica d'agosto (1949)

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Programmi televisivi[modifica | modifica wikitesto]

Prosa radiofonica Rai[modifica | modifica wikitesto]

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— Roma, 2 giugno 1980[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alessandra Rota, Addio Ave Ninchi signora del sorriso, in la Repubblica, 12 novembre 1997. URL consultato l'11 novembre 2022.
  2. ^ Ave Ninchi: morta questa sera a Trieste, in Adnkronos, 11 novembre 1997. URL consultato l'11 novembre 2022.
  3. ^ Storia della famiglia Ninchi
  4. ^ NINCHI, Ave in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 12 agosto 2018.
  5. ^ Biografia Archiviato il 4 febbraio 2011 in Internet Archive.
  6. ^ https://www.google.com/maps/place/Viale+Ave+Ninchi,+00137+Roma+RM/@41.9518368,12.562052,17z/data=!3m1!4b1!4m5!3m4!1s0x132f6465efad155b:0x2b2527ab47ca9a46!8m2!3d41.9518368!4d12.5642407
  7. ^ Za-bum era stato uno spettacolo di Mario Mattoli andato in scena dal 1928 al 1934.
  8. ^ Il Tempo, quotidiano di Roma
  9. ^ http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=287401

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Le attrici, Gremese editore Roma 1999.
  • Il Radiocorriere, fascicoli vari.
  • Marina Ninchi, Ave Ninchi, Seminario Luigi Veronelli, 2004.
  • Ignazio Gori, Peccati di gola: insolito tributo ad Ave Ninchi, Ponte Sisto, 2017.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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