De Angeli-Frua

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De Angeli-Frua
Scorcio dello stabilimento di Milano della De Angeli-Frua nel 1930, il cui accesso principale si trovava in piazza De Angeli
StatoItalia (bandiera) Italia
Fondazione1896
Fondata daErnesto De Angeli e Giuseppe Frua
Chiusura1968
Sede principaleMilano
SettoreTessile
Dipendenti11.000 (1937)

La fabbrica De Angeli-Frua è stata un'azienda tessile italiana nata nel 1896 dall'unione delle fabbriche (cotonifici e stamperie) di Ernesto De Angeli e Giuseppe Frua[1]. Il nome completo era "De Angeli-Frua, Società per l'industria dei tessuti stampati S.p.A." e come Stampati era abbreviata nel listino della Borsa di Milano. Terminò le attività produttive nel 1968[2].

Lo stabilimento De Angeli-Frua di Legnano, che si trovava lungo il moderno corso Italia. Era popolarmente chiamato "il castellaccio"[3]

I tre primi stabilimenti produttivi che costituirono la società erano situati a Milano, Agliè (facenti parte dalla Società Ernesto De Angeli e C.) e Legnano (Anonima Frua & Banfi)[1].

Nei primi anni del XX secolo la De Angeli-Frua iniziò a diventare famosa grazie alla produzione di tessuti colorati, che furono introdotti nel 1906[4]. In questo contesto l'azienda cominciò anche ad esportare facendo concorrenza ai tessuti prodotti nel Regno Unito[4]. Venivano prodotti tessuti in cotone, seta, taffetà, satin e georgette[4].

Nel 1907 scomparve Ernesto De Angeli e Giuseppe Frua diventò l'unico proprietario dell'azienda. Sotto la sua direzione la De Angeli-Frua conobbe un periodo di crescita costante[5]. Dopo la prima guerra mondiale la De-Angeli-Frua iniziò a creare iniziative di carattere sociale per i dipendenti come la costituzione di fondi previdenziali e la costruzione di scuole ed asili[6].

Corso Italia verso il piazza Monumento a Legnano. Sulla destra, lo stabilimento De Angeli Frua
Lo stabilimento De Angeli-Frua di Legnano in via di demolizione (1968-1969). In primo piano, la sua palazzina uffici, che è l'unica sua parte che è giunta sino a noi

Negli anni venti la De Angeli-Frua conobbe una fase di grande crescita che portò alla presenza, nel 1925, di 1.500 telai e 750 dipendenti nello stabilimento di Aglié[7]. Questi ultimi, nel 1927, salirono a 950[7]. Nell'anno citato dallo stabilimento De Angeli-Frua di Aglié uscivano 24.000 metri di tessuti di cotone al giorno[7]. Due anni più tardi ci fu un cambiamento molto importante. L'azienda iniziò infatti a lavorare le fibre artificiali[7]. Da ciò conseguì la diminuzione della produzione e del numero dei telai che scesero, ad Aglié, a 19.000 metri di stoffa e 804 macchine tessili[7].

Negli anni trenta l'azienda riprese a crescere dopo la crisi postbellica[8]. La produzione fu indirizzata verso tessuti pregiati e di media fattura, che vennero pubblicizzati su molte riviste femminili dell'epoca[8]. Nel 1937, alla morte di Frua, la De Angeli-Frua arrivò a possedere altre quattro fabbriche a Omegna, Ponte Nossa, Gerenzano, Roè Volciano. In tutto i lavoratori superavano gli 11.000 addetti.

La decadenza cominciò negli anni cinquanta, e gli stabilimenti gradualmente furono ridimensionati fino alla definitiva chiusura negli anni sessanta[9]. In particolare, la fabbrica di Aglié fu ceduta nel 1953 alla Olivetti[10].

  1. ^ a b Storia e cultura dell'industria - Il nord-ovest dal 1850 – Pag. 1, su corsi.storiaindustria.it. URL consultato il 29 aprile 2013.
  2. ^ Il Cotonificio Cantoni - Analisi delle attività - pag. 38 (PDF), su archiviostoricomediobanca.mbres.it. URL consultato il 1º maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2014).
  3. ^ Vecchio, p. 103.
  4. ^ a b c Storia e cultura dell'industria - Il nord-ovest dal 1850 – Pag. 3, su corsi.storiaindustria.it. URL consultato il 29 aprile 2013.
  5. ^ Storia e cultura dell'industria - Il nord-ovest dal 1850 – Pag. 5, su corsi.storiaindustria.it. URL consultato il 29 aprile 2013.
  6. ^ Storia e cultura dell'industria - Il nord-ovest dal 1850 – Pag. 7, su corsi.storiaindustria.it. URL consultato il 29 aprile 2013.
  7. ^ a b c d e Storia e cultura dell'industria - Il nord-ovest dal 1850 – Pag. 9, su corsi.storiaindustria.it. URL consultato il 29 aprile 2013.
  8. ^ a b Storia e cultura dell'industria - Il nord-ovest dal 1850 – Pag. 10, su corsi.storiaindustria.it. URL consultato il 29 aprile 2013.
  9. ^ Storia e cultura dell'industria - Il nord-ovest dal 1850 – Pag. 13, su corsi.storiaindustria.it. URL consultato il 29 aprile 2013.
  10. ^ Storia e cultura dell'industria - Il nord-ovest dal 1850 – Pag. 14, su corsi.storiaindustria.it. URL consultato il 29 aprile 2013.
  • Giorgio Vecchio, Gianni Borsa, Legnano 1945 -2000. Il tempo delle trasformazioni, Nomos Edizioni, 2001, SBN IT\ICCU\CFI\0528579.

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