Commodore 64: differenze tra le versioni

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Il C64 continuò ad avere un notevole successo sino all'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]]; nel [[1990]] venne immesso sul mercato il [[Commodore 64 Games System]], che consisteva principalmente in una [[scheda madre]] del C64 modificata per orientare il connettore per le [[cartuccia (supporto)|cartucce]] in posizione verticale, in modo da consentire l'inserimento delle stesse dall'alto. Anziché presentarsi all'avvio con l'interprete BASIC, veniva mostrata una schermata per invitare l'utente all'inserimento di una cartuccia. Il C64GS fu un altro fallimento per la Commodore: non fu neppure commercializzato fuori dall'[[Europa]], e le moltissime unità rimaste invendute furono svendute nel tentativo di liberare i magazzini. Tra il 1990 e il 1991 fu progettato un potenziale successore avanzato del C64, il [[Commodore 65]], ma che non fu mai immesso nel mercato. Sebbene gli ultimi modelli vennero prodotti sino al termine del 1992, nel marzo 1994 venne annunciata al [[ceBIT]] la fine totale della produzione; la [[Commodore International]] fallì il mese successivo.<ref>{{cita web|url=http://www.commodore.ca/history/people/irving_gould.htm|titolo=Irging Gould - The Money Man|autore=Ian Matthews|data=30 settembre 2002|editore=Commodore.ca|accesso=7 dicembre 2012}}</ref>
Il C64 continuò ad avere un notevole successo sino all'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]]; nel [[1990]] venne immesso sul mercato il [[Commodore 64 Games System]], che consisteva principalmente in una [[scheda madre]] del C64 modificata per orientare il connettore per le [[cartuccia (supporto)|cartucce]] in posizione verticale, in modo da consentire l'inserimento delle stesse dall'alto. Anziché presentarsi all'avvio con l'interprete BASIC, veniva mostrata una schermata per invitare l'utente all'inserimento di una cartuccia. Il C64GS fu un altro fallimento per la Commodore: non fu neppure commercializzato fuori dall'[[Europa]], e le moltissime unità rimaste invendute furono svendute nel tentativo di liberare i magazzini. Tra il 1990 e il 1991 fu progettato un potenziale successore avanzato del C64, il [[Commodore 65]], ma che non fu mai immesso nel mercato. Sebbene gli ultimi modelli vennero prodotti sino al termine del 1992, nel marzo 1994 venne annunciata al [[ceBIT]] la fine totale della produzione; la [[Commodore International]] fallì il mese successivo.<ref>{{cita web|url=http://www.commodore.ca/history/people/irving_gould.htm|titolo=Irging Gould - The Money Man|autore=Ian Matthews|data=30 settembre 2002|editore=Commodore.ca|accesso=7 dicembre 2012}}</ref>


=== Gli anni 2000 e il rilancio ===
=== Gli anni 2000 e il rinnovato interesse ===
A partire dai primi [[anni 2000]] si è avuto un nuovo interesse per la macchina. Nell'estate del [[2004]], dopo un'assenza dal mercato di più di 10 anni, il costruttore di PC [[Tulip Computers BV]] annunciò il [[C64 Direct-to-TV]], un'implementazione di un emulatore del C64 in un [[sistema embedded]] all'interno di un [[joystick]] modello ''Competition Pro'' e contenente 30 giochi precaricati in [[Read-Only Memory|ROM]]. Il C64DTV, progettato da Jeri Ellsworth, una progettista di computer autodidatta,<ref>{{en}}[http://www.notacon.org/archive/2008/speakers.html#Ellsworth]</ref> era simile, nel concetto, ad altre mini console che si sono affermate nel mercato ludico nei primi anni del duemila, basate sull'[[Atari 2600]] o sull'[[Intellivision]]. Il prodotto era pubblicizzato su [[QVC]] negli [[USA]] nella stagione natalizia 2004.{{senza fonte}}
A partire dai primi [[anni 2000]] si è avuto un nuovo interesse per la macchina. Nell'estate del [[2004]], dopo un'assenza dal mercato di più di 10 anni, il costruttore di PC [[Tulip Computers BV]] annunciò il [[C64 Direct-to-TV]], un'implementazione di un emulatore del C64 in un [[sistema embedded]] all'interno di un [[joystick]] modello ''Competition Pro'' e contenente 30 giochi precaricati in [[Read-Only Memory|ROM]]. Il C64DTV, progettato da Jeri Ellsworth, una progettista di computer autodidatta,<ref>{{en}}[http://www.notacon.org/archive/2008/speakers.html#Ellsworth]</ref> era simile, nel concetto, ad altre mini console che si sono affermate nel mercato ludico nei primi anni del duemila, basate sull'[[Atari 2600]] o sull'[[Intellivision]]. Il prodotto era pubblicizzato su [[QVC]] negli [[USA]] nella stagione natalizia 2004.{{senza fonte}}



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Commodore 64
computer
Il Commodore 64
Tipohome computer
Paese d'origineStati Uniti d'America
ProduttoreCommodore Business Machines Inc.
Presentazione6 giugno 1982 (anteprima mondiale); 17 settembre 1982 (anteprima italiana)
Inizio venditaagosto 1982 (Stati Uniti);
marzo 1983 (Italia)
Fine vendita1994
Prezzo di lancio$ 595 (Stati Uniti);
973.500 (Italia)
CPUMOS 6510
Frequenza1,023 MHz (versione NTSC) o 0,985 MHz (versione PAL)
FPUnon presente
MMUnon presente
Altri coprocessoriVIC-II, SID
ROM20 kB
RAM di serie64 kB
RAM massima64 kB
Tastiera incorporata
Porte
  • 2 porte di controllo (joystick, paddle ecc.)
  • porta d'espansione (lettore cartucce)
  • porta per datassette
  • porta seriale (per drive, stampanti)
  • porta utente (seriale/parallela)
  • jack audio-video
  • jack RF (connessione TV)
SO di serieKERNAL
Altro software di serieCommodore BASIC 2.0

Il Commodore 64 (abbreviazioni diffuse: C64, C=64) è un home computer della Commodore Business Machines Inc. commercializzato dal 1982 al 1994.

Fu Immesso sul mercato due anni dopo il Commodore VIC-20, con capacità di memoria, grafiche e sonore superiori rispetto a quest'ultimo, oltre una buona compatibilità software ed hardware. La macchina venne venduta sino al fallimento della società, ed è stato il computer più venduto nella storia dell'informatica, con circa 22 milioni di unità prodotte e vendute. I successivi Commodore 128, il Commodore 128D e il Commodore 65, ne mantennero tutti compatibilà a livello software.

Storia

Il progetto e la realizzazione

Nel gennaio 1981, la MOS Technology Inc., acquisita dalla Commodore International cinque anni prima, cominciò il progetto dei chip grafico e sonoro per una nuova generazione di console per videogiochi. Il lavoro di progettazione per i chip fu completato in novembre, ma il progetto della console venne cancellato dopo un meeting con il presidente della Commodore, Jack Tramiel, il quale voleva che i chip formassero la base per un computer con 64 kB di RAM, il doppio del quantitativo di RAM di molti dei personal computer disponibili nel tardo 1981. Sebbene 64 kB di RAM fossero molto costosi, Tramiel sapeva che i prezzi della DRAM stavano crollando e che sarebbero alla fine calati a un livello accettabile prima di passare alla piena produzione.

Alla squadra di progettazione furono dati meno di due mesi per sviluppare un prototipo che potesse essere mostrato all'International Winter Consumer Electronics Show, nel gennaio 1982. Il costo di costruzione di ogni C64 si aggira attorno ai 135 dollari, grazie all'integrazione verticale e, più crucialmente, ai vantaggi della fabbricazione dei circuiti integrati della MOS Technology. Questo rendeva possibile un ampio margine di guadagno con il quale lavorare. Il nome adottato dalla casa costruttrice fu inizialmente Commodore VIC-30, ma prima della distribuzione venne cambiato in Commodore 64.[senza fonte]

La presentazione al pubblico

Il Commodore 64 è stato annunciato all'International Winter Consumer Electronics Show del 1982 (7–10 gennaio 1982Las Vegas Convention CenterLas Vegas, Nevada, Stati Uniti) durante il quale ne è stato anche mostrato un prototipo. Cinque mesi dopo è stato presentato in anteprima mondiale all'International Summer Consumer Electronics Show del 1982 (6–9 giugno 1982McCormick PlaceChicago, Illinois, Stati Uniti). Nell'agosto 1982 è incominciata la vendita al dettaglio negli Stati Uniti con un prezzo di lancio di 595 dollari. Il Commodore 64 venne inizialmente costruito usando lo stesso chassis del VIC-20 al fine di mantenere bassi i costi di produzione, poco dopo venne dotato di un proprio case, simile a quello del VIC 20 ma di diverso colore.

In Italia il Commodore 64 è stato presentato in anteprima allo SMAU del 1982 (17–23 settembre 1982Fiera di MilanoMilano) dove Commodore International Ltd. era presente ufficialmente con un proprio stand.[1] I visitatori non hanno potuto vederlo in funzione ma solo ammirarlo dietro una vetrinetta posizionata al centro dello stand.[2] L'importazione e la distribuzione autorizzata del Commodore 64 in Italia venne curata direttamente dalla Commodore International Ltd. attraverso la propria consociata italiana Commodore Italiana S.r.l. che lo ha reso disponibile per la vendita al dettaglio a partire dal marzo 1983 con un prezzo di listino di 973.500 lire.[3]

Il successo sul mercato

Lo stesso argomento in dettaglio: Software per Commodore 64 e Videogiochi per Commodore 64.

Il C64 fronteggiò una vasta gamma di macchine concorrenti, dopo la sua introduzione nell'agosto 1982. Negli Stati Uniti d'America i più grandi concorrenti del C64 erano l'Atari 800 e l'Apple II. L'Atari 800 era molto simile nell'architettura, ma era molto costoso da costruire, mentre l'Apple II non poteva più competere con l'hardware del C64, anche se la sua espandibilità a slot interni rimaneva una caratteristica assente nel C64. Nel Regno Unito i concorrenti principali del C64 erano l'Amstrad CPC e soprattutti lo ZX Spectrum prodotto dalla Sinclair Research Ltd; quest'ultimo distribuito qualche mese prima del C64 e venduto a quasi metà del suo prezzo, che un primo momento registrò un maggior numero di vendite ma che alla fine non riuscì a fronteggiare le vendite della macchina della Commodore.

La chiave del successo del C64 furono le aggressive tattiche di marketing, che portarono a venderlo nei grandi magazzini, nei discount e nei negozi di giocattoli, oltre che nella rete di rivenditori autorizzati. Questo, insueme ad uba grandussima disoinibilità di siftware ed in oarticolare di videogiochi, consentì alla macchina di competere con le console per videogiochi. Il successo del VIC-20 e del C64 contribuì anche in modo significativo all'uscita di scena della Texas Instruments dal campo degli home computer dopo aver prodotto TI-99/4A.

La demoscene

Lo stesso argomento in dettaglio: Demo per Commodore 64.

All'epoca della sua introduzione negli anni ottanta le capacità grafiche del C64 erano uguagliate solo dalla famiglia Atari a 8 bit. Grazie alla sua grafica e al suo sonoro avanzato, il C64 è spesso accreditato di aver incominciato la sottocultura informatica conosciuta come demoscene.

Tuttavia la differenza tra i C64 PAL e quelli NTSC, in quanto i due standard televisivi causano problemi di compatibilità tra le versioni statunitensi/canadesi e quelle del resto del mondo, ha fatto sì che la maggior parte dei demo hanno funzionato solo sulle versioni PAL.

Le periferiche, lo sviluppo e la fine

Lo stesso argomento in dettaglio: Datassette e Commodore 1541.
C64 con monitor 1701.

Furonono realizzate diverse periferiche per la macchina, come dei riproduttori di cassette come memoria di massa datassette ed l'unità a dischi floppy il Commodore 1541 i monitor Commodore 1701 e Commodore 1702 da utilizzare alternativamente alla televisione, il Commodore 1311, un joystick dotato di un solo pulsante di fuoco, il Commodore 1351, un mouse a due tasti con connettore a nove pin da collegare ad una delle due porte per joystick, il modem Commodore 1650 e alcuni modelli di stampante; a questi si aggiunsero anche le periferiche prodotte da terze parti.

Nel 1984 la Commodore distribuì l'SX-64, una versione portatile del C64. L'SX-64 si distingueva per essere il primo computer portatile a colori. L'unità base comprendeva uno schermo CRT da 127 mm e un floppy disk drive 1541. Nello stesdo anno fu prodotta una apposita cartuccia - la Epyx FastLoad - per abbreviare i tempi di caricamento del software.

Commodore 64C, seconda versione del Commodore 64.

Nel 1986 la Commodore mise in vendita il Commodore 64C, identico all'originale in termini di funzionalità, ma con una nuova versione del MOS SID ed un nuovo case che seguiva la linea estetica del C128. Negli USA il C64C veniva spesso venduto con il sistema operativo GEOS, dotato di interfaccia grafica. Vennero anche realizzate tastiere musicali da agganciare sopra il case, sia da parte della stessa Commodore che da terzi, ogni prodotto era corredato da software per produrre musica; un accessorio simile fu prodotto anche in Italia, dalla società SIEL: il programma era CMK25, abbinato al corso di musica "7 note bit" dell'editore Jackson, che produsse un modello differente, specifico per il 64C.

Il C64 continuò ad avere un notevole successo sino all'inizio degli anni novanta; nel 1990 venne immesso sul mercato il Commodore 64 Games System, che consisteva principalmente in una scheda madre del C64 modificata per orientare il connettore per le cartucce in posizione verticale, in modo da consentire l'inserimento delle stesse dall'alto. Anziché presentarsi all'avvio con l'interprete BASIC, veniva mostrata una schermata per invitare l'utente all'inserimento di una cartuccia. Il C64GS fu un altro fallimento per la Commodore: non fu neppure commercializzato fuori dall'Europa, e le moltissime unità rimaste invendute furono svendute nel tentativo di liberare i magazzini. Tra il 1990 e il 1991 fu progettato un potenziale successore avanzato del C64, il Commodore 65, ma che non fu mai immesso nel mercato. Sebbene gli ultimi modelli vennero prodotti sino al termine del 1992, nel marzo 1994 venne annunciata al ceBIT la fine totale della produzione; la Commodore International fallì il mese successivo.[4]

Gli anni 2000 e il rinnovato interesse

A partire dai primi anni 2000 si è avuto un nuovo interesse per la macchina. Nell'estate del 2004, dopo un'assenza dal mercato di più di 10 anni, il costruttore di PC Tulip Computers BV annunciò il C64 Direct-to-TV, un'implementazione di un emulatore del C64 in un sistema embedded all'interno di un joystick modello Competition Pro e contenente 30 giochi precaricati in ROM. Il C64DTV, progettato da Jeri Ellsworth, una progettista di computer autodidatta,[5] era simile, nel concetto, ad altre mini console che si sono affermate nel mercato ludico nei primi anni del duemila, basate sull'Atari 2600 o sull'Intellivision. Il prodotto era pubblicizzato su QVC negli USA nella stagione natalizia 2004.[senza fonte]

Nel 2011 Commodore USA realizzò il Commodore64x, un PC con chassis della stessa forma del modello del 1982 che utilizzava una distribuzione GNU/Linux dedicata all'home computer, chiamata Commodore OS Vision, basata su Ubuntu 10.10. La macchina in versione basica era dotata di microprocessore Intel Atom dual core e di hard disk di 160 GB, con porte USB e VGA video. In Italia la macchina è stata commercializzata da Amibyte,[6] tuttavia dopo il fallimento della società statunitense nel 2013 ne terminarono le vendite.

Nell'estate 2015 una societa di nome Commodore Business Machines, creata da Massimo Canigiani e Carlo Scatolini, annunciò di mettere sul mercato telefonico il primo smartphone Android con marchio Commodore, denominato Commodore PET Phone, prodotto in collaborazione con l'azienda telefonica cinese Orgtec. Il telefono si basa su una CPU ARM Cortex-A8 e una scheda grafica Qualcomm Snapdragon e si basa sul sistema operativo Android Lollipop 5.0. Inoltre è stato confermato che saranno inclusi due emulatori per girare i vecchi software e giochi degli originali Commodore 64 e Amiga.[7][8]

Nel 2018, Retro Games Ltd. e Koch Media hanno immesso sul mercato una riedizione miniaturizzata del Commodore 64 chiamata The C64 Mini, che include al suo interno l'interprete BASIC dell'home computer e 64 giochi precaricati. In Italia è disponibile dal 29 marzo dello stesso anno.[9]

L'hardware

In questo dettaglio della scheda madre è possibile vedere il processore e altri componenti.

Il Commodore 64 usava il microprocessore MOS Technology 6510, con 64 kB di RAM e 20 kB di ROM con il KERNAL e con interprete BASIC i versione 2.0, mentre l'audio era gestito dal MOS SID. Poiché il processore 6510 poteva indirizzare solo 64 KB di memoria in tutto, 20 kB della RAM erano nascosti dalla ROM. Un registro permetteva di mappare in memoria la RAM nascosta escludendo la ROM, cosa molto utile nei programmi assembly che non avevano bisogno dell'interprete BASIC.

La porta per le cartucce era di dimensione più ridotte rispetto al Commodore VIC 20, e come quest'ultimo aveva un porta input/output ed una per il datassette, ma due porte a nove pin invece di una. Il C64 disponeva di un bus che dava la possibilità di formare un collegamento a cascata di vari dispisitivi: una periferica (un disco drive o una stampante) connessa al Commodore 64 e le altre connesse una all'altra. Questo permise alla Commodore di produrre - attraverso terze parti - il Commodore 4015; ciò permetteva di connettere fino a 8 Commodore 64 e condividere le loro periferiche.

Il microprocessore

Lo stesso argomento in dettaglio: MOS 6510.

Il microprocessore utilizzato era il MOS 6510, una versione modificata del 6502 con alcuni registri hardware aggiuntivi nelle locazioni $00 e $01, per il registratore a cassette, che veniva gestito direttamente dal microprocessore, e per la configurazione di memoria. La frequenza di clock era pari a 0,9875 MHz. Le istruzioni più semplici prendevano almeno 2 cicli di clock, quelle più complicate 7. Quindi il Commodore 64 aveva una potenza di calcolo di una piccola frazione di MIPS. Poteva però delegare molti compiti ai due chip aggiuntivi descritti di seguito (più il CIA, Complex Interface Adapter = Adattatore di interfaccia complessa). Questa caratteristica, cioè l'architettura a coprocessori, costituì la base sulla quale venne in seguito sviluppato il primo computer Amiga dalla Hi-Toro, il quale venne poi commercializzato e ulteriormente sviluppato dalla Commodore e spopolò negli anni ottanta e nei primi anni novanta con i successivi modelli.

Esistevano anche delle schede aggiuntive Z-80, che consentivano di utilizzare lo Zilog Z80 (evoluzione dell'Intel 8080A) sul Commodore 64. Una di queste era la cartuccia CP/M Z80 della Commodore che permetteva di utilizzare il suddetto OS (versione 2.2) tramite una combinazione di emulazione hardware/software.

Il chip video

Lo stesso argomento in dettaglio: MOS VIC-II.

Il Commodore 64 possedeva un chip video (VIC-II) che poteva produrre 16 colori (l'illusione ottica di un numero maggiore di colori era ottenibile con particolari algoritmi software). Aveva una risoluzione massima di 320 x 200 punti nel modo "hi-res" (2 colori possibili per ogni cella 8 x 8), e di 160 x 200 nel modo "multicolor" (4 colori possibili per ogni cella 4 x 8, con pixel di larghezza doppia). Il modo testo forniva una visualizzazione di 40 colonne per 25 righe. Il font di caratteri di default era modificabile (bastava ordinare al circuito grafico di prelevare le definizioni dei caratteri dalla RAM anziché dalla ROM). Il chip gestiva fino a 8 sprite hardware, cioè delle forme grafiche facilmente gestibili dal chip per ottenere immagini e animazioni, disegnate sopra allo schermo tradizionale. Il VIC-II era capace di generare un interrupt in una qualunque linea di scansione del video desiderata. Questo permetteva al programmatore di riprogrammarlo "al volo" in modo da usare un set di parametri diverso per zone diverse dello schermo, per esempio per riutilizzare un'altra volta gli 8 sprite, avendone così 16 o anche più disponibili sullo schermo (fino a 144 in alcuni complicati Demo). I registri del VIC-II sono memory-mapped agli indirizzi di memoria $D000-$D02E (in decimale 53248-53294), quindi nella configurazione normale la RAM a quegli indirizzi non era disponibile contemporaneamente ai registri del VIC-II.

Il chip audio

Lo stesso argomento in dettaglio: MOS SID.

Il supporto audio superava tutti i computer della stessa classe. Alla base c'era il chip SID 6581, progettato da Bob Yannes (il progettista del VIC-20), che poteva riprodurre tre voci hardware, permettendo la riproduzione della voce umana senza hardware aggiuntivo (vedere ad esempio il programma "SAM" - Software Automatic Mouth = "bocca automatica software"). A livello di sintesi, il SID costruiva i suoni a partire da quattro forme d'onda basilari - a Impulsi o Quadra, Triangolare, a Dente di Sega, Rumore Bianco - più l'ADSR. Il numero di voci poteva essere "aumentato" mediante tecniche software che aggiungevano campionamenti audio PWM, perché il SID poteva anche campionare segnali analogici, con risoluzione di 4 bit. Anche i registri di controllo del SID, come quelli del VIC-II, erano memory-mapped (essendo il SID, così come il VIC-II, il CIA, ecc. un adattatore di interfaccia, cioè mappato in memoria) agli indirizzi $D400-$D41C (decimale 54272-54300).

Le revisioni

La scheda madre del C64 conobbe un certo numero di revisioni, soprattutto per ma riduzione dei costi, durante la guerra dei prezzi e per affrontare la concorrenza del nuovo mercato delle macchine a 16-bit. La scheda madre originale del C64 (basata su NMOS) passò per due importanti riprogettazioni (e numerose sotto-revisioni) che cambiavano la posizione dei chip VIC-II, SID e PLA.

Inizialmente una larga fetta dei costi fu abbassata riducendo il numero di componenti discreti usati, come diodi e resistori.

La prima scheda madre del C64 (ASSY 3262980-1 "Original" PAL 1982).

Il VIC-II fu prodotto con la tecnologia MOS a 5 micrometri, con una frequenza di 8 MHz. A una frequenza così alta, generava parecchio calore, rendendo necessario alla MOS Technology l'uso di un DIL ceramico (chiamato CERDIP). L'integrato ceramico era più costoso, ma dissipava il calore più efficacemente della plastica.

Dopo una riprogettazione nel 1983, il VIC-II fu prodotto usando un contenitore plastico di tipo DIL, riducendo di molto i costi, senza però risolvere il problema del calore. Senza un contenitore in ceramica, il VIC-II ha richiesto l'uso di un dissipatore di calore. Per evitare ulteriori costi, la protezione metallica elettromagnetica fu utilizzata come dissipatore di calore per il VIC, anche se non tutte le unità furono equipaggiate con questo tipo di protezione. Molti Commodore 64 venduti nell'Europa furono forniti di una protezione di cartone, ricoperto di uno strato metallizzato.

L'efficacia della protezione fu molto dubbia, e nel peggior dei modi ha funzionato come isolante, bloccando il flusso d'aria trattenendo il calore generato dai chip SID, VIC e PLA. Il SID fu fabbricato usando la tecnologia NMOS a 6 e 7 micrometri. Il prototipo del SID e quelli presenti in alcuni modelli pre-produzione presentavano un contenitore in ceramica DIL, ma sono estremamente rari (al contrario del VIC-II, più diffuso ma comunque raro). La maggior parte dei contenitori dei SID erano prodotti in plastica.

Nel 1984, la Commodore fece l'ultima versione della scheda madre "classica". Era identica alla versione del 1982, con l'eccezione dei 2 chip DRAM per la memoria, anziché gli originali 8. Questa scheda era siglata ASSY 250466.

La scheda madre del C64C ("C64E" Rev B PAL 1992).

Dopo l'uscita del C64C, la MOS Technology incominciò a utilizzare la tecnologia HMOS nel chipset del C64. Il beneficio più evidente era che richiedeva meno voltaggio e di conseguenza produceva meno calore. Questo migliorò l'efficienza dei chip SID e VIC-II. Il nuovo chipset fu rinominato come 85xx. Nel 1986, la Commodore mise in vendita il C64C con una scheda madre ridisegnata completamente. Questa scheda madre era nota come una "scheda corta". La nuova scheda aveva il nuovo chipset HMOS, con i nuovi chip PLA a 64-pin. Il nuovo "SuperPLA" integrava molti componenti e chip a transistor. La RAM 2114 color fu integrata nell'ultima versione del PLA. L'ultimo modello ad essere prodotto fu la C64E del 1992, revisione di quella utilizzata nel C64C.

Una nota curiosa proviene da alcuni manuali del Commodore 64 che riportano la foto di un esemplare, probabilmente un prototipo, dotato di tasti dalla forma squadrata e dalle serigrafie piuttosto grandi, come quelli tipici dei PET serie 4000. A differenza del VIC-20, che effettivamente fu prodotto anche con tale tastiera, non si ha notizia di una tale variante del Commodore 64 tra gli esemplari di produzione.[senza fonte]

Le periferiche

Unità a nastro

Lo stesso argomento in dettaglio: Datassette e Turbo tape.
Il Datassette modello Commodore 1530
Drive floppy disk Commodore 1541.
Una stampante MPS-801 per Commodore 64.

L'unità a nastro prodotta per il C64 dalla stessa Commodore come memoria di massa era il Datassette modello 1530. Il supporto di memorizzazione impiegato per la memorizzazione dei dati era la una audiocassetta a nastro magnetico, ampiamente diffusa allora soprattutto per la riproduzione di musica, ma che risultava decisamente più lenta e fragile dei dischi floppy. Per velocizzare i tempi di caricamento si diffusero programmi detti di tipo turbo tape.

L'unità a cassette richiedeva inoltre una periodica pulizia e regolazione dell'azimut, altrimenti diventava sovente inaffidabile nei caricamenti: dopo un certo utilizzo infatti la testina di lettura della periferica perdeva l'allineamento con il nastro. In altri casi gli errori di lettura erano imputabili a nastri di scarsa qualità o che si logoravano in seguito a un loro continuo utilizzo.

Il BASIC del C64 implementava anche in sistema di controllo degli errori che però non sempre risultava efficace, che permetteva di controllare la correttezza del caricamento in memoria dei programmi da nastro. Questo avveniva esclusivamente con i salvataggi effettuati normalmente senza utilizzare programmi turbo: il programma tramite il comando "SAVE" veniva salvato due volte consecutivamente e, durante la fase di lettura del programma e in maniera totalmente invisibile all'utente, venivano lette entrambe le registrazioni e successivamente confrontate tra loro. Se le due copie non corrispondevano tra di loro veniva generato il "LOAD ERROR". Era inoltre possibile l'uso di loader/saver alternativi a quelli del sistema operativo, che permettevano dei caricamenti e salvataggi su cassetta più veloci. Un particolare segnale identificava l'inizio di un blocco dati (generalmente, un programma), e per poterlo trovare l'utente era generalmente costretto a scorrere lentamente la cassetta avviandola col tasto "Play".

Nel corso del tempo sul mercato erano disponibili anche alcuni cloni non prodotti dalla Commodore, i quali, oltre a essere perfettamente compatibili con l'apparecchio originale, presentavano talvolta delle funzioni aggiuntive. Il più famoso di questi apparecchi era il Magnum data recorder,[10] questo registratore tramite una uscita audio dava la possibilità di ascoltare, attraverso un piccolo altoparlante posto al suo interno, il suono registrato sulla cassetta in modo da facilitare il ritrovamento del programma sul nastro e la regolazione dell'azimut.

Unità a dischi floppy

Lo stesso argomento in dettaglio: Commodore 1541.

L'unità a dischi floppy per la macchina era il Commodore 1541, che accettava dischi floppy da 5¼" e trasferiva dati a velocità molto più elevata. Il 1541 aveva un processore MOS 6502, simile a quello del computer principale, propris RAM ed un alimentatore interno. Alcuni programmi sfruttavano il chip 6502 come coprocessore per avere maggiore potenza di calcolo a disposizione. La presenza del microprocessore nel 1541 rendeva possibile a questa unità di operare in modo del tutto indipendente: ad esempio, era possibile formattare un floppy e, nel contempo, continuare a scrivere il proprio programma o effettuare un caricamento dalla unità a nastro. Il drive sebbene più rapido del datassette soffriva di una certa lentezza nel caricamento dei programmi a causa del bus seriale male implementato, che era un derivato del Commodore VIC-20. Come nell'esempio seguente:

LOAD "*",8,1

'*' indica l'ultimo programma caricato o il primo sul disco, '8' è il numero del drive floppy e '1' indica che il programma deve essere caricato all'indirizzo della memoria indicato nel suo header (ciò vale ovviamente per i programmi compilati).

La lentezza nelle operazioni del drive floppy poteva essere risolta utilizzando software più intelligente e implementando un protocollo di trasferimento migliore tra il Commodore 64 e la periferica. La Epyx, produsse la cartridge FastLoad che sostituiva alcune funzioni lente del 1541, velocizzando di 5 volte il caricamento dei programmi. Come alternativa furono creati numerosi programmi turbo-loader (acceleratori di caricamento), anche se avevano bisogno di essere caricati dopo ogni reset.

Nel corso degli anni vennero prodotti 3 modelli di drive per il Commodore 64:

La Commodore vendette anche un adattatore IEEE-488-standard, che poteva essere inserito nella porta d'espansione. Solo pochi potevano permettersi quest'espansione che sfruttava i drive IEEE, come la SFD-1001 1-megabyte, con i dischi da 5¼ pollici, i drive 4040 e 8050 e l'hard disk 9060/9090. A causa della lentezza del 1541 e del costo dell'adattatore e dei drive IEEE, furono venduti dei floppy drive non ufficiali che offrivano maggiore velocità rispetto al 1541, al costo di una minore compatibilità.

Telecomunicazione

Come nel VIC-20, il C64 era privo di un vero chip UART come il 6551 e utilizzava un emulatore software. Questo limitò la velocità del bus-dati a 2400 bit/s. Cartridges con chip UART, prodotte da terze parti, offrirono prestazioni ottimali.

In Italia fu messa in commercio una periferica che si chiamava "Adattatore Telematico", approvato dagli standard della Sip (la compagnia telefonica nazionale di allora) e che era una specie di modem venduto a basso prezzo. Questo favorì le prime trasmissioni di telecomunicazione informatica (telematica) fra utenti. Negli Stati Uniti, la Quantum Computer Services (più tardi America Online) offriva un servizio online chiamato Quantum Link per il C64 che permetteva chat, download e giochi online. In Inghilterra, Compunet era un servizio online molto popolare per gli utenti C64 (anche se richiedeva modem speciali forniti dalla Compunet), dal 1984 fino ai primi anni '90. In Germania, le leggi restrittive sull'uso della telefonia rallentarono l'impiego dei modem.

Vennero inoltre reslizzati alcuni modem da parte della stessa Commodore, il primo dei quali fu il Commodore 1650.

Espansioni ed interfacce

Il Commodore 64 permetteva a due persone simultaneamente di impiegare videogiochi: i joystick venivano collegati alle due porte situate a lato dello chassis, vicino all'interruttore di accensione. Sul mercato ve ne erano di vari modelli, con funzioni aggiuntive molto comode come il fuoco automatico attivabile tramite un pulsante speciale. Tra i joystick più noti e apprezzati per questo computer figurano i modelli Albatros e Quickshot.

Il C64 poteva essere connesso al comune televisore sfruttando il cavetto dell'antenna. Il segnale era rintracciabile sulla frequenza del canale UHF 36 (in Italia era libero perché nessuna emittente televisiva poteva trasmettere su questa frequenza). Chi anelava a immagini più nitide poteva acquistare il monitor a colori Commodore 1701/1702 da 13 pollici. L'espansione di memoria ufficiale della Commodore, modello 1764, era fornita assieme a un alimentatore potenziato e conteneva 256 kB di memoria RAM. Il più famoso a farne uso è stato il sistema operativo grafico GEOS.

Come per la famiglia degli Apple II, unità di accelerazione fornite da terze parti fornirono una velocità della CPU maggiore. A causa dei limiti del timer del chip VIC-II, gli acceleratori del C64 erano molto più complessi e costosi da implementare rispetto a quelli costruiti per gli altri computer. Gli acceleratori basati sul Western Design Center WDC 65C02, che di solito funzionavano a 4 MHz, e sul 65816 (fino a 20 MHz), comparirono sul mercato troppo tardi e a un prezzo di 199 dollari, ed ebbero quindi una diffusione limitata.

La periferica prodotta da terze parti più interessante fu la SuperCPU della Creative Micro Designs che aumentava la frequenza della CPU a 20 MHz e fino a 16 MB di RAM, se si disponeva della SuperRamCard. Solo successivamente vennero sviluppati software che la supportassero, come ad esempio un browser web chiamato the Wave, un sistema operativo grafico stile UNIX o QNX, chiamato Wings (supportava il multitasking e aveva un client IRC e un programma email), alcuni demo e il videogioco Metal Dust, uno sparatutto. Altra periferica, era il "Moog Song Producer", interfaccia MIDI prodotta dalla Moog.

Il sistema operativo

Schermata iniziale.

Il sistema operativo del Commodore 64 era costituito da tre componenti, separati e interdipendenti. La particolare architettura che permetteva al C64 una modalità di indirizzamento della RAM "al di sotto delle ROM" permetteva modifiche in software a componenti del sistema, spesso mostrate a titolo di esperimento negli articoli delle riviste specializzate. Tali modifiche, ovviamente, andavano perdute allo spegnimento.

  1. Il KERNAL;
  2. L'editor di schermo;
  3. L'interprete BASIC.

Il KERNAL era il kernel adottato dai Commodore 8-bit, utilizzato per la prima volta nel Commodore PET 2001; esso è un insieme di routine preposte alla gestione dell'I/O (gestione dello schermo, della tastiera e di tutte le varie periferiche). Le routine potevano anche essere chiamate dall'utente mediante una jump table standardizzata: in questo modo, le chiamate alle routine presenti su tutte le versioni del KERNAL funzionavano correttamente su tutti i modelli Commodore 8-bit (nonostante le differenti mappe di memoria). I programmi in linguaggio macchina potevano così essere scritti più rapidamente, e avevano un ragionevole grado di portabilità. Le subroutine di IRQ (interrupt request) e NMI (non-maskable interrupt) erano collocate in questa ROM: per evitare un blocco del sistema, i programmi che accedevano in lettura alla RAM sottostante vi dovevano piazzare precedentemente una finta routine NMI e disattivare l'IRQ. Il bus era concepito in modo tale che le scritture avvenivano in RAM anche quando la lettura era possibile dalla ROM. Tecnicamente, il BASIC ha bisogno del KERNAL per funzionare, ma non vale il contrario: programmi in linguaggio macchina, una volta lanciati, disattivavano spesso la ROM BASIC per guadagnare ulteriori 12 kB di memoria contigua (gli 8 liberati dalla ROM del Basic e un'area da 4 kB successiva) rispetto ai 38 originali. L'editor di schermo era il programma preposto alle funzioni di immissione del testo da parte dell'utente, alloggiato nella medesima ROM del kernel.

La Commodore all'epoca della commercializzazione del C64 possedeva un linguaggio BASIC migliore, ma nonostante ciò scelse di far uscire il Commodore 64 con la versione 2.0 del BASIC, utilizzata dal suo predecessore Commodore VIC-20, per ridurre i costi. Il Commodore BASIC, di diretta derivazione del Microsoft BASIC consentiva all'utente di scrivere i programmi in BASIC, e più in generale di interagire con il sistema operativo, immettendo dei comandi nel modo diretto (come il comando LOAD per caricare un programma, oppure i comandi di gestione dell'unità Commodore 1541). In questo modo era possibile interagire con la macchina. Il BASIC del C64 era privo di comandi per la gestione della grafica bit-map, sprite e di gestione del suono. In ogni caso, malgrado il Commodore BASIC fosse usato anche per dare ordini al sistema operativo e alle periferiche, tale linguaggio non offriva alcun comando grafico e sonoro diretto, e tali potenzialità potevano essere sfruttate solamente con i comandi PEEK e POKE unitamente a lunghi inserimenti di dati in formato numerico decimale. Per questa ragione nacquero diverse estensioni del BASIC del Commodore 64 realizzate da terze parti, come il Simons' BASIC (che aggiungeva 110 nuovi comandi), la cartuccia Super Expander (che aggiungeva 32 comandi) e Ultrabasic della Abacus del 1983 (che aggiungeva 50 comandi).

Per quanto riguarda la visualizzazione dei caratteri, un chip ROM di 4k conteneva le bitmap 8x8 del particolare doppio set di caratteri di questi computer, in grado di offrire due tipi diversi di visualizzazione: maiuscolo/simboli (default all'accensione) e minuscolo/maiuscolo, con la posizione delle maiuscole e minuscole scambiata rispetto allo standard ASCII. Tali caratteristiche sono ereditate direttamente dal VIC-20. Era possibile ordinare al circuito grafico (VIC-II) di leggere le forme dei caratteri sulla RAM, in modo da poter utilizzare un set di caratteri personalizzato. La versione svedese e una giapponese del C64 comprendeva una differente ROM dei caratteri e le necessarie modifiche al Kernel per gestirla. La versione giapponese aveva i caratteri locali collocati al posto dei simboli accessibili tramite il tasto modificatore col marchio Commodore (C=) e il tasto Shift Lock diventava "C= lock".

A causa della numerosa produzione di software CP/M, per poterlo sfruttare fu commercializzata dalla Commodore nel 1983 una cartuccia con dischetto, che caricava sul Commodore 64 un versione del sistema operativo. Nel 1986 fu sviluppato, dalla Berkley Softworks, un sistema operativo con interfaccia grafica: GEOS (Graphical Environment Operating System), che ottenne un buon successo e che fu reso disponibile anche per il Commodore 128.

Modelli e varianti

Venne commercializzato in tre varianti: il Commodore MAX, il Commodore Educator 64 e il Commodore SX-64, commercializzati rispettivamente a partire dal 1982, 1983 e 1984. Dal Commodore 64 sono inoltre derivate due console per videogiochi: il Commodore 64 Games System a partire dal 1990.

All'inizio della produzione, Commodore utilizzò il case del Commodore VIC-20 ma con un diverso colore. Successivamente con lo sviluppo, nel 1982, del VIC-20 CR (Cost Reduction) fu prodotto un case identico nelle forme ma più basso (slim case). Il case slim fu adottato anche per Commodore 16.

Commodore MAX

Commodore Max.
Lo stesso argomento in dettaglio: Commodore MAX Machine.

Anche conosciuto come Ultimax o Vic 10, il Commodore MAX commercializzato nel 1982 solo per il mercato giapponese, aveva appena 2,5 kB di memoria, tastiera a membrana e ridotto numero di porte prodotto esclusivamente; era pensato come console per videogiochi.

La prima versione del 1982

Commodore 64 prima versione (Made in USA).

La primissima versione, che si distingue per via della placchetta argento recante la scritta "Commodore" da un lato e "64" dall'altro,[11] venne prodotta nel 1982. Questa versione è chiamata "Silver Label" dai collezionisti nelle aste online. Le versioni "Made in USA" hanno il logo Commodore stampato su un'etichetta in alluminio satinato mentre quelle prodotti in Germania si differenziano per l'etichetta adesiva in plastica liscia. Presenta la classica forma a "biscotto" e i tasti funzione grigi o arancioni (meno diffusi). I "silver label" montano la scheda madre ASSY 326298[12], la "original" come veniva chiamata internamente dalla Commodore, quella derivata direttamente dai prototipi. Dall'esterno la si può riconoscere per via del connettore video a 5 pin. Esiste anche una versione chiamata da alcuni "la scheda misteriosa" perché priva del numero di identificazione del modello (ASSY). Questa scheda è datata 1982 e riporta sul retro il numero di FAB 251022. Esteticamente questa scheda è una via di mezzo tra la "original" e la successiva ASSY 250407. Presenta infatti la medesima disposizione degli integrati della ASSY 326298, ma connettore video a 8 pin e sezione di alimentazione / condensatori simile alla ASSY 250407. Su entrambi i modelli è sempre presente il chip VIC II in ceramica. Al contrario il chip sonoro SID nello stesso materiale è estremamente raro.

La seconda versione (1982/1986)

Commodore 64 seconda versione del modello originale.

La seconda e più diffusa versione versione venne prodotta a partire dalla seconda metà del 1982 fino al 1986 presentava un case di colore beige e un arcobaleno stilizzato vicino alla scritta "Commodore 64". L'etichetta arcobaleno è la principale differenza estetica rispetto alla versione Silver Label[13]. Esistono sia in versione con tasti funzione arancioni sia grigi, questi ultimi molto più comuni. A seconda dei mercati in questo modello possiamo trovare 4 tipi di scheda madre. Le più diffuse, sia in Europa sia negli Stati Uniti, sono la "version A board" del 1983 (ASSY 250407-04) e la "version B board" del 1984 (ASSY 250425). Su qualche prima serie del 1983 è ancora possibile trovare il chip VIC II in ceramica.[senza fonte] Rarissime invece su questo modello, e presenti solo sul mercato Europeo, le versioni di transizione e cioè le vecchie FAB 251002 e la "version B-2 board" (ASSY 250441-01). Infine, solo nei C64 prodotti in USA è possibile trovare qualche ASSY 326298 del 1982. Le ricerche indicano che il passaggio dal logo "Silver" al logo colorato dovrebbe essere avvenuto, sempre nei C64 made in Usa, intorno al numero seriale S...40000.

Commodore SX-64 Executive

Commodore SX-64.
Lo stesso argomento in dettaglio: Commodore SX-64.

Una versione portatile del Commodore 64 con monitor a colori, tastiera separata e unità a dischi 1541 interna. Inizialmente annunciata con il nome SX-100 e uno schermo monocromatico, fu fatta evolvere in questo prodotto. Risulta prevista anche una versione DX-64 con doppio drive. Il codice di una delle ROM di questo computer fu modificato rispetto all'originale, con diversi colori di default all'accensione (più simili a quelli del Commodore VIC-20) e la disattivazione del codice per il funzionamento dell'unità a cassette, non prevista in questo modello. Anche la combinazione di tasti Shift+RunStop, una famosa scorciatoia per il LOAD (caricamento) di un programma da nastro, fu modificata per l'uso del drive interno. L'SX-64 Executive fu inoltre il primo home computer portatile a colori.[14]

Commodore Educator 64

Il Commodore Educator 64 anche noto come PET64 o CBM4064, aveva un case simile al Commodore PET serie 4000 ed era pensato per il mercato educational statunitense. Queste unità erano normalmente ricavate da schede madri in origine guaste, successivamente riparate e ricarrozzate.

Commodore 64 Golden Edition

Commodore 64 tedesco "Golden Edition".

Per commemorare il milionesimo Commodore 64 prodotto in Germania, la Commodore tedesca (Commodore Büromaschinen GmbH) produsse una versione speciale in edizione limitata, chiamata (in tedesco) Golden Edition.

Il computer era dorato e avvitato su una piastra decorata con disegni di circuiti. La piastra recava una targhetta, che recitava[15]:

«Golden Edition
aus Anlaß des 1.000.000sten
C 64 in Deutschland
5. Dezember 1986»

«Edizione oro (dorata)
in occasione del milionesimo
C 64 in Germania
5 dicembre 1986»

Vennero presentate 200 unità (numero di serie 1'000'000 - 1'000'199) presso il museo BMW di Monaco di Baviera, affittato per l'occasione dalla Commodore[16]: i computer non vennero venduti al pubblico, ma dati in quella manifestazione a rappresentanti della stampa e dell'economia. La macchina numero 1'000'058 venne donata alla rivista tedesca "64'er". Su questi computer era indicato il numero di serie, scritto a penna, di fianco al logo Commodore. Inizialmente dovevano venirne prodotti solo 150, ma i numeri di serie arrivano a circa 350, forse 1000[17].

Sebbene lo scopo di questi computer fosse commemorativo e decorativo, erano macchine perfettamente funzionanti.

Commodore 64C

Commodore C64C.

Il Commodore 64C fu la versione prodotta a partire dal 1986 che sostituì quella dell'82. Dal punto di vista hardware ha le stesse caratteristiche dell'originale, ma con un case ridisegnato in modo da avere un profilo più basso e più moderno, simile a quello del Commodore 128 e dell'Amiga, ed il MOS SID 8580. La disposizione dei tasti resta la stessa, ma si passa al colore beige chiaro, con i tasti funzione di colore beige scuro. La nuova conformazione più piatta era anche un miglioramento dal punto di vista della dissipazione del calore.[18]

Le prime unità prodotte avevano le serigrafie della tastiera identiche a quelle del modello classico, mentre le successive ricevettero un nuovo disegno e una disposizione diversa dei simboli, tutti sulla faccia superiore del tasto, vi è anche notizia di una terza versione (chiamata "joints") in cui al posto di molte viti vi sono dei ganci integrati nel case che lo chiudono e tengono ferma la tastiera con i nuovi disegni. Nel 1987 venne venduta una versione con incluso l'adattatore telematico 6499. Si trattava di un modem 1200/75 baud che consentiva l'accesso ai servizi videotex con una velocità di 300/300 baud.

Una versione argentina di questo modello era assemblata localmente dalla società Drean per assecondare un particolare regime fiscale riservato all'industria locale e si riconosceva, oltre che per una differente etichetta di identificazione, per il LED di accensione tondo anziché rettangolare. Sul C64 C possiamo trovare tre tipi di board. La ASSY 250425 del 1984 ereditata dal vecchio modello e montata in esigue quantità solo dalla fabbrica tedesca, la ASSY 250466, identica alla precedente ma con 64K distribuiti su 2 chip invece di 8 e infine l'ultima evoluzione delle schede commodore 64 con la ASSY 250469 ad alta integrazione (board revision BN/E) utilizzata anche sul C64 G. Va precisato che fino al 1987 almeno due ASSY diverse coesistevano nella produzione, quindi è possibile trovare C64 C dotati delle vecchie schede. Solo a partire dalla fine del 1988 si è assistito ad una capillare diffusione della Revision BN/E su tutte le linee di produzione. Interessante notare che mentre nella prima serie, il case, seppur prodotto da varie fabbriche esibiva standard qualitativi pressoché identici, sul 64 C troviamo notevoli differenze tra i due tipi. Il case più economico fletteva sotto il peso della board e della tastiera producendo il classico scricchiolio. L'altro utilizzava plastiche migliori e molto più spesse dando l'idea (reale) di notevole solidità. Il C64 C veniva prodotto nelle fabbriche Commodore dislocate in Germania, Hong Kong e Cina.

Commodore 64 "ALDI"

Commodore 64 "ALDI"

Versione prodotta nel 1987 esclusivamente negli USA ma riservata al mercato tedesco. Fu soprannominato ALDI dalla rivista tedesca "64'er Magazine", perché era frutto di un accordo commerciale tra la Commodore e catena di supermercati ALDI. Sulla targhetta identificativa viene riportato semplicemente "C 64". Il C64 "ALDI" riprende la forma e il colore del 64 originale, ma con tastiera bianca del Commodore 64 C prima serie e scheda madre ASSY 250469. Il ritorno al vecchio case fu probabilmente una mossa commerciale per differenziare il prodotto da quello disponibile presso i rivenditori specializzati, leggi Commodore 64 C, visto che il 64 "ALDI" veniva offerto ad un prezzo da "discount".

Commodore 64G

Commodore 64G

Introdotto verso la fine del 1989 e conosciuto anche come C64 III o C64 BN/E, montava l'ultima evoluzione di scheda madre già introdotta con il Commodore 64C, la ASSY 250469, utilizzava il case originale del 1982, questa volta però di color crema, venne prodotto per il mercato tedesco e prodotto per assicurare la compatibilità con una tastiera musicale in plastica che si agganciava al di sopra del C/64.

Commodore C64GS

Lo stesso argomento in dettaglio: Commodore 64 Games System.

Dove GS sta per Game System. Una console per videogiochi, essenzialmente un 64 senza tastiera. La tradizionale sequenza di avvio e accesso all'interprete Basic fu modificata con un'animazione che invitava a spegnere l'apparecchio, inserire una cartuccia e riaccenderlo. Venne venduto in Europa nel tentativo di entrare nel mondo delle console casalinghe a basso costo.

Commodore C64DX (C65)

Un esemplare di C64DX in funzione. Si noti la scritta "C64DX development system" sullo schermo.
Lo stesso argomento in dettaglio: Commodore 65.

Nel 1991 vennero creati una cinquantina di prototipi chiamati C64DX (come appare sullo schermo di alcuni esemplari). Nonostante il nome, i cambiamenti questa volta non si limitavano all'estetica, ma anche il software e l'hardware erano significativamente diversi (tanto che in prototipi successivi presentavano la sigla C65[19]): la nuova macchina era dotata di un drive floppy 1581 integrato, un nuovo modello di processore (CSG 4510) con una maggiore frequenza di clock (3,54 MHz), un nuovo chip video (VIC-III), due chip audio invece di uno (e di un nuovo modello), memoria raddoppiata (128 kb), tastiera ridisegnata, una versione aggiornata del BASIC (v10.0) e nuove modalità grafiche.[20]. Questo modello non venne però mai commercializzato e i pochi che sono stati realizzati furono venduti durante le aste di liquidazione dell'azienda. È ritenuto un modello molto raro.

Commodore 64 DTV

Commodore C64DTV

Il Commodore 64 DTV (dove "DTV" sta per "Direct-to-TV") è una console per videogiochi prodotta nei primi anni 2000 da Tulip BV e concepita dalla progettista autodidatta Jeri Ellsworth. La console è tutta "contenuta" nel "joystick" e contiene 30 videogiochi classici installati. È possibile anche effettuare hacking vari che ne rendono possibile la connessione ad una tastiera PS2 e ad un drive 1541-compatibile[21]. Al suo interno vi è un unico circuito integrato ASIC funzionante internamente a 32 MHz, che emula la CPU 6510, il VIC-II, il SID, il CIA, e il PLA

Easter eggs e "pattern": i lati nascosti

  • Il comando SYS49152 era tipico dell'avvio di subroutine in linguaggio macchina, collocabili in un'area di memoria di 4 KB al di fuori dell'area di lavoro usata dall'interprete Basic; questo comando è ben conosciuto dagli utenti di questo computer.
  • Il comando SYS64738 è ben radicato nella memoria degli utenti perché provocava il reset software della macchina, molto utile in quanto il C64 non aveva il pulsante del reset.[22]
  • Sulla falsariga del comando SYS64738 esisteva anche il comando SYS64760 che provocava ugualmente il soft reset della macchina ma in un modo più rapido, e ulteriormente SYS64767 che dava anch'esso il soft reset alla macchina ma, se ipoteticamente il colore della cornice, dei caratteri e dell'area di testo era stato cambiato dall'utente, non lo resettava e lo lasciava inalterato.
  • Ancora, con il comando SYS64739 la risposta che si otterrà sarà il restringimento dello schermo (così come nel caso del reset dato inserendo il classico SYS64738) e il blocco del computer.
  • Esecuzione di SYS non documentate come SYS 42212 causava semplicemente comportamenti non definibili, alle volte curiosi, semplicemente perché si eseguiva codice delle ROM partendo da indirizzi non previsti e quindi venivano eseguite istruzioni casuali.
  • Un rudimentale screensaver del Commodore 64 fatto di punti interrogativi che scendevano a cascata era disponibile agendo in questo modo: innanzitutto bisognava pulire lo schermo premendo simultaneamente i pulsanti RUN STOP e RESTORE, e dopodiché scrivendo questa stringa:
POKE 781,96:SYS 58251
  • Se invece digitassimo singolarmente e uno di seguito all'altro i comandi "POKE 781,96" e "SYS 58251" otterremmo il risultato che la parte alta dello schermo viene coperta da un rettangolo bianco in reverse contenente all'interno le diciture "58251" e più in basso "?" ed "ERROR" seguite dal prompt "READY." sempre in colore bianco. Si tratta comunque di comportamenti non definiti dovuti a esecuzioni di istruzioni non previste.
  • Un'altra "falla" del Commodore 64 si presentava semplicemente digitando al "READY" il numero 350800 e premendo il consueto pulsante di Return. Lo stesso dicasi se digitiamo PRINT""+-1 e premiamo Return. Questi due comandi sono "universali" anche sul Commodore 128 e su Commodore 16-Plus/4, con la differenza che in questi ultimi tre computer causano solo l'avvio del monitor di linguaggio macchina, che avviene sempre all'esecuzione di un'istruzione BRK.
  • Se non si era assegnato nessun valore ad alcuna variabile, e si provava a digitare il comando POKE con una lettera alfabetica e un qualunque valore (ad esempio "POKE A,26" con A uguale a zero), il Commodore 64 inviava al registratore un impulso elettrico che ne metteva in movimento il motorino interno perché le locazioni 0 e 1 controllavano sia la configurazione di memoria che lo stato del motore del registratore. E sempre a proposito di programmi registrati su cassetta, nel caso in cui il caricamento di un programma in Basic non andasse a buon fine (con conseguente messaggio di load error sullo schermo), se si digitasse il comando LIST, si andrebbe incontro a risultati imprevisti in quanto il normale listato del programma verrebbe mostrato in modo alterato (es. apparizione di caratteri casuali all'interno del listato stesso, cambio del colore dei caratteri, modifica delle righe numeriche contenenti le varie istruzioni e così via). Si poteva scoprire se il programma era stato correttamente caricato controllando il valore della variabile di stato del Commodore 64 digitando "PRINT ST" o più brevemente "?ST" prima di tentarne l'esecuzione con il comando RUN. Se il computer restituiva un valore numerico pari a zero, il programma era stato caricato correttamente, altrimenti era necessario ripetere l'operazione di caricamento; un lancio del programma con la variabile di stato diversa da zero avrebbe portato al malfunzionamento del programma stesso.
  • La RAM all'accensione è riempita con un "pattern" di sequenze di valori 0 e 255. Per visualizzarlo è sufficiente passare alla modalità bitmap. Questo esempio visualizza la bitmap alla locazione 8192 ($2000 in esadecimale):
POKE 53272,44 (indirizzo pagina bitmap $2000)
POKE 53265,59 (modo bitmap attivo)

Importanza storica e dati di vendita

Vista posteriore del Commodore 64

Il Commodore 64 è il computer più venduto al mondo, record certificato anche dal Guinness dei primati. Commercializzato per circa 11 anni si stima che nel mondo ne siano stati venduti tra i 12,5 e i 30 milioni di esemplari,[23] un numero molto alto che non ha avuto precedenti. La semplicità d'uso e facilità di programmazione di questo nuovo computer era superiore sia ai suoi predecessori (il PET e il VIC-20) sia agli altri home computer concorrenti. Grazie a ciò e al suo prezzo di vendita, in breve tempo divenne il computer più venduto nella storia dell'informatica.

Nonostante il cessare della produzione, lo sviluppo di software per questa macchina continua ancora: c'è chi scrive dei giochi per il Commodore 64 o fa dei porting da giochi per telefoni cellulari.[24]

Tributi artistici

Note

  1. ^ Anteprima Commodore 64 (JPG), in MCmicrocomputer, n. 14, Roma, Technimedia, dicembre 1982, p. 18, ISSN 1123-2714 (WC · ACNP).
  2. ^ Arrivano i nuovi Commodore? (JPG), in MCmicrocomputer, n. 13, Roma, Technimedia, novembre 1982, p. 18, ISSN 1123-2714 (WC · ACNP).
  3. ^ Commodore 64 (JPG), in MCmicrocomputer, n. 18, Roma, Technimedia, aprile 1983, pp. 42-49, ISSN 1123-2714 (WC · ACNP).
  4. ^ Ian Matthews, Irging Gould - The Money Man, su commodore.ca, 30 settembre 2002. URL consultato il 7 dicembre 2012.
  5. ^ (EN) [1]
  6. ^ COMMODORE C64X RITORNA IN VITA GRAZIE ALL’AZIENDA ITALIANA AMIBYTE da lffl.org 3 febbraio 2014
  7. ^ Commodore 64, lo smartphone 'Pet' fa rivivere lo storico marchio. Avrà anche emulatori per i giochi anni 80, su Il Fatto Quotidiano. URL consultato il 20 luglio 2015.
  8. ^ Commodore 64, 30 anni dopo rivive grazie a Pet:, su gazzetta.it. URL consultato il 20 luglio 2015.
  9. ^ Commodore 64 Mini disponibile in Italia dal 29 marzo. Prenotabile su Amazon da HDblog.it, 31 marzo 2018.
  10. ^ Magnum Data Recorder
  11. ^ Tutti i modelli (o quasi) del Commodore 64, su cbmitapages.it. URL consultato il 22 giugno 2007.
  12. ^ Commodore 64 Silver Label, su wemedia.it.
  13. ^ Brian Bagnall, Commodore: A Company on the Edge, Variant Press; 2nd edizione, 2012, ISBN 0-9738649-6-6.
  14. ^ (EN) CED in the History of Media Technology da cedmagic.com
  15. ^ (DE) Commodore C64 Gold, su heimcomputer.de, www.heimcomputer.de. URL consultato il 6 luglio 2007.
  16. ^ (EN) The Golden C 64, su ist.uwaterloo.ca. URL consultato il 6 luglio 2007.
  17. ^ C64 Goldene Edition, su zock.com, 8-bit Nirvana. URL consultato il 6 luglio 2007.
  18. ^ Il C-64C (JPG), in Commodore Gazette, anno 1, n. 3, Milano, IHT, settembre 1986, p. 30, OCLC 955306596.
  19. ^ Immagine della schermata di avvio di un C65 (JPG), su cbmitapages.it. URL consultato il 23 giugno 2007.
  20. ^ (EN) Commodore 65 (C64DX), su cbmitapages.it. URL consultato il 22 giugno 2007.
  21. ^ (EN) C64 DTV Hacking Wiki, su picobay.com. URL consultato il 23 giugno 2007.
  22. ^ (EN) What is SYS 64738?, su computerhope.com, Computer Hope, 2015. URL consultato il 15 agosto 2015.
    «SYS 64738 is a Commodore 64 C-64 ROM routine that would reset the computer [...]. This command was useful since this Commodore lacked a reset button ...»
  23. ^ (EN) How many Commodore 64 computers were really sold?, su pagetable.com. URL consultato il 6 maggio 2013.
  24. ^ (EN) Papposoft, new games for the C=64, su ready64.org, Ready64. URL consultato il 22 giugno 2007.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • Ready64 - Il principale sito italiano dedicato al Commodore 64.
  • (EN) C64-Wiki - Progetto per un'enciclopedia del C64.
  • (EN) The C64 Scene Database - Database che raccoglie tutte le release per C64 (giochi, demo, musica e immagini).
  • (ENIT) Retromag.altervista.org - Scansioni di libri originali sul Commodore 64.
  • WEMEDIA - Commodore 64: tutti i modelli prodotti
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