Coordinate: 46°28′12″N 9°39′05″E

Bivio (Surses): differenze tra le versioni

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== Storia ==
== Storia ==
Bivio prende il nome dal bivio che porta ai passi del [[passo del Giulio]] e del [[passo del Settimo]], percorsi già in [[Civiltà romana|epoca romana]]. Intorno all'840 vi fu costruito un ospizio per i contadini della [[Val Bregaglia]] ([[Lingua italiana|italofoni]]) da cui poi giunsero coloni; infatti tra il XIII ed il XIV secolo Bivio divenne un'[[enclave]] italofona circondata da comuni [[lingua tedesca|germanofoni]] ([[Avers]]) e [[lingua romancia|romanci]] ([[Marmorera]] e tutta la valle del Giulia). Dal 1219 Bivio ebbe un proprio parroco e la chiesa di San Gallo è attestata dal 1459. Il paese aderì alla [[Riforma protestante]] prima del 1584 e nel 1675 fu eretta la chiesa riformata con un proprio pastore, tuttora a Bivio vige la parità confessionale. Plurilingue dal XV secolo, con l'italiano in posizione maggioritaria, durante la [[prima guerra mondiale]] ci fu l'ultima grande migrazione di contadini bregagliotti; con la trasformazione del paese in [[stazione sciistica]] (apertura della prima [[sciovia]] nel 1959) la popolazione germanofona è notevolmente cresciuta, a discapito delle altre componenti linguistiche<ref name=dss />.
Bivio prende il nome dal bivio che porta ai passi del [[passo del Giulio]] e del [[passo del Settimo]], percorsi già in [[Civiltà romana|epoca romana]]. Si ricorda il passaggio nel 612 del santo missionario ed abate irlandese [[san Colombano]], egli dopo le missioni dell'evangelizzazione degli [[Alemanni]] anche in Svizzera e lungo il [[lago di Costanza]] con varie fondazioni monastiche, lasciò il monaco [[San Gallo (monaco)|Gallo]] e risalendo il fiume [[Reno]], il [[Reno Posteriore]] da [[Coira]] fino a Bivio, dopo aver valicato il passo del Settimo, scese con i suoi monaci in Italia<ref>[[Giona di Bobbio]], ''Vita Columbani et discipulorum eius'', 642 circa</ref><ref>[https://www.saintcolumban.eu/index.php/it/il-cammino-di-san-colombano/le-tappe-del-cammino Il "Cammino di San Colombano"]</ref><ref>[https://www.saintcolumban.eu/sito/b-il_santo/b_06-il_cammino_di_san_colombano/b_06_02-le_tappe_del_cammino/documenti/01-riepilogo_tappe_cammino.pdf Fonti ed itinerario per costruire il Cammino di San Colombano]</ref><ref>[https://www.alamy.it/foto-immagine-il-viaggio-di-san-colombano-passo-di-settimo-e-il-croce-133368360.html Album fotografico: Il viaggio di San Colombano - Passo di Settimo e la targa lapidea in bronzo a ricordo]</ref><ref>[http://www.caivaprio.it/wp-content/uploads/2021/06/SanColombano.pdf Cai - 1ª tappa italiana del Cammino di San Colombano: l'arrivo dalla Svizzera - Villa di Chiavenna-Chiavenna]</ref>.Intorno all'840 vi fu costruito un ospizio per i contadini della [[Val Bregaglia]] ([[Lingua italiana|italofoni]]) da cui poi giunsero coloni; infatti tra il XIII ed il XIV secolo Bivio divenne un'[[enclave]] italofona circondata da comuni [[lingua tedesca|germanofoni]] ([[Avers]]) e [[lingua romancia|romanci]] ([[Marmorera]] e tutta la valle del Giulia). Dal 1219 Bivio ebbe un proprio parroco e la chiesa di San Gallo è attestata dal 1459. Il paese aderì alla [[Riforma protestante]] prima del 1584 e nel 1675 fu eretta la chiesa riformata con un proprio pastore, tuttora a Bivio vige la parità confessionale. Plurilingue dal XV secolo, con l'italiano in posizione maggioritaria, durante la [[prima guerra mondiale]] ci fu l'ultima grande migrazione di contadini bregagliotti; con la trasformazione del paese in [[stazione sciistica]] (apertura della prima [[sciovia]] nel 1959) la popolazione germanofona è notevolmente cresciuta, a discapito delle altre componenti linguistiche<ref name=dss />.


[[File:Karte Gemeinde Bivio 2015.png|thumb|left|Il territorio del comune di Bivio prima degli accorpamenti comunali del 2016.]]
[[File:Karte Gemeinde Bivio 2015.png|thumb|left|Il territorio del comune di Bivio prima degli accorpamenti comunali del 2016.]]

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Bivio
frazione
Bivio – Stemma
Bivio – Veduta
Bivio – Veduta
Bivio con la vista di Piz Lagrev, Piz Julier e la strada del passo del Giulio
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Grigioni
RegioneAlbula
ComuneSurses
Territorio
Coordinate46°28′12″N 9°39′05″E
Altitudine1 769 m s.l.m.
Superficie76,73 km²
Abitanti189 (2014)
Densità2,46 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale7457
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS3531
TargaGR
Nome abitantibiviesi o biviani
(DE) Bivier o Staller
(RM) Beiver
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Bivio
Bivio
Sito istituzionale

Bivio (toponimo italiano; in romancio Beiva, in tedesco e in italiano anche Stalla, desueto, ufficiale fino al 1902, in tedesco anche Stallen, desueto[1]) è una frazione di 189 abitanti del comune svizzero di Surses, nella regione Albula (Canton Grigioni).

Geografia fisica

Il paese si trova in Val Sursette ed è attraversato dal torrente Giulia. Dista 22 km da Sankt Moritz, 56 km da Coira e 129 km da Bellinzona. Il punto più elevato del territorio è la cima del Piz d'Agnel (3205 m s.l.m.), che segna il confine con Marmorera, Sur e Bever.

Storia

Bivio prende il nome dal bivio che porta ai passi del passo del Giulio e del passo del Settimo, percorsi già in epoca romana. Si ricorda il passaggio nel 612 del santo missionario ed abate irlandese san Colombano, egli dopo le missioni dell'evangelizzazione degli Alemanni anche in Svizzera e lungo il lago di Costanza con varie fondazioni monastiche, lasciò il monaco Gallo e risalendo il fiume Reno, il Reno Posteriore da Coira fino a Bivio, dopo aver valicato il passo del Settimo, scese con i suoi monaci in Italia[2][3][4][5][6].Intorno all'840 vi fu costruito un ospizio per i contadini della Val Bregaglia (italofoni) da cui poi giunsero coloni; infatti tra il XIII ed il XIV secolo Bivio divenne un'enclave italofona circondata da comuni germanofoni (Avers) e romanci (Marmorera e tutta la valle del Giulia). Dal 1219 Bivio ebbe un proprio parroco e la chiesa di San Gallo è attestata dal 1459. Il paese aderì alla Riforma protestante prima del 1584 e nel 1675 fu eretta la chiesa riformata con un proprio pastore, tuttora a Bivio vige la parità confessionale. Plurilingue dal XV secolo, con l'italiano in posizione maggioritaria, durante la prima guerra mondiale ci fu l'ultima grande migrazione di contadini bregagliotti; con la trasformazione del paese in stazione sciistica (apertura della prima sciovia nel 1959) la popolazione germanofona è notevolmente cresciuta, a discapito delle altre componenti linguistiche[1].

Il territorio del comune di Bivio prima degli accorpamenti comunali del 2016.

Fino al 31 dicembre 2015 è stato un comune autonomo che si estendeva per 76,73 km² e che comprendeva anche le frazioni di Cavreccia, Mott, Stalveder e Valetta da Beiva; il 1º gennaio 2016 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Cunter, Marmorera, Mulegns, Riom-Parsonz, Salouf, Savognin, Sur e Tinizong-Rona per formare il nuovo comune di Surses[1][7].

Monumenti e luoghi d'interesse

La chiesa di San Gallo.

Società

Evoluzione demografica

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:

Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere

L'85% degli abitanti è svizzero, il 15% è composto da stranieri (soprattutto tedeschi, austriaci e italiani)[senza fonte].

Lingue e dialetti

Fino al 2005[senza fonte] è stato l'unico comune svizzero a nord delle Alpi, cioè fuori dalla Regione geografica italiana, con l'italiano come lingua ufficiale;[9] era parlato nel 1860 dall'80% degli abitanti, nel 1980 scesi al 42% (con il 37% di lingua tedesca e il 18% di lingua romancia)[1] e nel 2000 al 29%. Tuttora nell'edificio municipale è presente la scritta «municipio» in italiano, ultimo residuo prima che la popolazione di lingua tedesca superasse numericamente quella di lingua italiana. Il 16 dicembre 2005 i cittadini di Bivio riuniti in assemblea comunale hanno accolto la proposta di cambiare protocollo e di usare il tedesco invece che l'italiano negli atti comunali. Questa decisione è stata molto avversata dal Pro Grigioni Italiano e dalla maestra Elda Simonett-Giovanoli, originaria della Val Bregaglia[senza fonte].

Lingue a Bivio
Lingue Censimento 1980[1] Censimento 1990[senza fonte] Censimento 2000[senza fonte]
Abitanti Percentuale Abitanti Percentuale Abitanti Percentuale
Tedesco 88 36,97 % 120 53,81 % 113 55,39 %
Italiano 100 42,02 % 76 34,08 % 60 29,41 %
Romancio 44 18,49 % 20 8,97 % 25 12,25 %
Totale 238 100 % 223 100 % 204 100 %

Infrastrutture e trasporti

Le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di Sankt Moritz e di Tiefencastel (27 km), della Ferrovia Retica. L'uscita autostradale di Thusis, sulla A13/E43, dista 39 km.

Amministrazione

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del comune patriziale che ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene comune.

Note

Bibliografia

AA. VV., Storia dei Grigioni, 3 volumi, Collana «Storia dei Grigioni», Edizioni Casagrande, Bellinzona 2000.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN151333119 · LCCN (ENn85101404 · GND (DE4222568-1 · BNF (FRcb11970296q (data) · J9U (ENHE987007559907805171
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