Asia-Pacific Economic Cooperation: differenze tra le versioni

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La Cina, Hong Kong e Taiwan si unirono al gruppo nel 1991; il Messico e Papua Nuova Guinea nel 1993; il Cile nel 1994. Infine, con l'ammissione di Perù, Russia e Vietnam nel 1998, il numero delle economie APEC è arrivato a ventuno.
La Cina, Hong Kong e Taiwan si unirono al gruppo nel 1991; il Messico e Papua Nuova Guinea nel 1993; il Cile nel 1994. Infine, con l'ammissione di Perù, Russia e Vietnam nel 1998, il numero delle economie APEC è arrivato a ventuno.


Malgrado la sua importanza, quello di Camberra fu un incontro informale tra ministri e alti funzionari delle economie APEC. Nessun capo di governo partecipò a esso, né agli incontri che si susseguirono fino al 1992 compreso. Nel 1993, l'allora presidente degli Stati Uniti, [[Bill Clinton]], invitò gli altri ''leader'' politici delle economie APEC a Blake Island, nello [[Stretto di Puget]], sulla costa [[Oceano Pacifico|pacifica]] degli Stati Uniti (non lontano da [[Seattle]]), elevando in tal modo per la prima volta il rango degli incontri APEC al livello dei capi di governo. A partire da quel momento, gli incontri APEC fra capi di governo si sono ripetuti con cadenza annuale.
Malgrado la sua importanza, quello di Canberra fu un incontro informale tra ministri e alti funzionari delle economie APEC. Nessun capo di governo partecipò a esso, né agli incontri che si susseguirono fino al 1992 compreso. Nel 1993, l'allora presidente degli Stati Uniti, [[Bill Clinton]], invitò gli altri ''leader'' politici delle economie APEC a Blake Island, nello [[Stretto di Puget]], sulla costa [[Oceano Pacifico|pacifica]] degli Stati Uniti (non lontano da [[Seattle]]), elevando in tal modo per la prima volta il rango degli incontri APEC al livello dei capi di governo. A partire da quel momento, gli incontri APEC fra capi di governo si sono ripetuti con cadenza annuale.


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Asia-Pacific Economic Cooperation
AbbreviazioneAPEC
TipoOrganismo intergovernativo
Fondazione1989
ScopoFavorire la cooperazione economica, il libero scambio e gli investimenti nell'area asiatico-pacifica
Sede centraleBandiera di Singapore Singapore
Area di azioneAnello del Pacifico
Direttore esecutivoBandiera della Malaysia Rebecca Fatima Sta Maria
Lingua ufficialeinglese
Membri21
Mottoopen regionalism
Sito web
Paesi membri
MembriAustralia, Brunei, Canada, Cile, Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, Indonesia, Malaysia, Messico, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Perù, Russia, Singapore, Taiwan, Thailandia, Stati Uniti, Vietnam
Statistiche complessive
Popolazione2 806 020 700
PIL42 760 622,3 milioni di $
PIL procapite15 238,9 $

L'Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC), ossia Cooperazione Economica Asia-Pacifico, è un organismo nato nel 1989 allo scopo di favorire la cooperazione (o, più in generale, la crescita) economica, il libero scambio e gli investimenti nell'area asiatico-pacifica. Tale area (come suggerisce il logo stesso dell'APEC) coincide non solo con l'Asia Pacifica, ma potenzialmente con l'intero Anello del Pacifico.

L'APEC ha sede a Singapore, Paese considerato una delle tigri dell'Asia.

Dal punto di vista del diritto internazionale l'APEC si definisce organismo e non organizzazione internazionale perché, essendo composto da economie e non da Stati, è privo di una piena personalità giuridica. Ciò spiega, fra l'altro, come mai possano farne parte contemporaneamente la Cina continentale, Hong Kong e Taiwan, ossia tre realtà che, territorialmente (secondo Pechino e secondo tutti i governi che intrattengono relazioni diplomatiche con Pechino), appartengono a un unico Stato: la Repubblica Popolare Cinese.

Paesi membri

Sono membri dell'APEC le ventuno economie seguenti:

Storia

L'idea di incoraggiare relazioni paritetiche più strette fra le economie dell'Asia Pacifica risale almeno al 1960, anno in cui fu formulata per la prima volta la proposta di istituire la Organization of Asian Economic Cooperation (OAEC, ovvero Organizzazione per la Cooperazione Economica Asiatica)[1].

Tale proposta non ebbe successo, anche per le resistenze di molti governi dell'area a dar vita a una nuova organizzazione internazionale, cioè a un soggetto dotato di piena personalità giuridica.

Dopo sforzi diplomatici durati quasi trent'anni, un primo nucleo di economie dell'area asiatico-pacifica giunse finalmente ad accordarsi per istituire un organismo di cooperazione. La notizia che i tempi erano ormai maturi fu data a Seul il 31 gennaio 1989 da uno dei principali artefici dell'APEC, l'allora primo ministro australiano Bob Hawke, d'accordo con il presidente sudcoreano dell'epoca, Roh Tae-woo, presso il quale Hawke si era recato in visita ufficiale il giorno prima[2]. Tuttavia fu necessario attendere il 5 e il 6 novembre 1989 affinché i ministri del Commercio e degli Esteri di dodici economie si ritrovassero effettivamente a Canberra, in Australia, per il primo incontro APEC[3]. Le dodici economie erano le seguenti: Australia, Brunei, Canada, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Indonesia, Malesia, Nuova Zelanda, Singapore, Stati Uniti d'America e Thailandia.

La Cina, Hong Kong e Taiwan si unirono al gruppo nel 1991; il Messico e Papua Nuova Guinea nel 1993; il Cile nel 1994. Infine, con l'ammissione di Perù, Russia e Vietnam nel 1998, il numero delle economie APEC è arrivato a ventuno.

Malgrado la sua importanza, quello di Canberra fu un incontro informale tra ministri e alti funzionari delle economie APEC. Nessun capo di governo partecipò a esso, né agli incontri che si susseguirono fino al 1992 compreso. Nel 1993, l'allora presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, invitò gli altri leader politici delle economie APEC a Blake Island, nello Stretto di Puget, sulla costa pacifica degli Stati Uniti (non lontano da Seattle), elevando in tal modo per la prima volta il rango degli incontri APEC al livello dei capi di governo. A partire da quel momento, gli incontri APEC fra capi di governo si sono ripetuti con cadenza annuale.

Note

  1. ^ (EN) Takashi Terada, The Genesis of APEC: Australian–Japan Political Initiatives (PDF), in Pacific Economic Papers, n. 298, dicembre 1999, p. 48, nota 51.
  2. ^ Ibidem, pagina 21
  3. ^ Ibid., pag. 36.

Bibliografia

  • Hugo Meijer, Origins and Evolution of the US Rebalance toward Asia: Diplomatic, Military, and Economic Dimensions, 978-1-349-49445-3, 978-1-137-44037-2 Palgrave Macmillan US 2015

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