Marradi

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Disambiguazione – Se stai cercando il cognome italiano, vedi Marra (cognome).
Marradi
comune
Marradi – Stemma
Marradi – Bandiera
Marradi – Veduta
Marradi – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Città metropolitana Firenze
Amministrazione
SindacoTommaso Triberti (centro-sinistra) dal 26-5-2013
Territorio
Coordinate44°05′N 11°37′E / 44.083333°N 11.616667°E44.083333; 11.616667 (Marradi)
Altitudine328 m s.l.m.
Superficie154,07 km²
Abitanti2 902[1] (30-6-2023)
Densità18,84 ab./km²
FrazioniAbeto, Badia del Borgo, Biforco, Campigno, Crespino del Lamone, Gamberaldi, Lutirano, Popolano, Sant'Adriano
Comuni confinantiBorgo San Lorenzo, Brisighella (RA), Dicomano, Modigliana (FC), Palazzuolo sul Senio, Portico e San Benedetto (FC), San Godenzo, Tredozio (FC), Vicchio
Altre informazioni
Cod. postale50034
Prefisso055
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT048026
Cod. catastaleE971
TargaFI
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 267 GG[3]
Nome abitantimarradesi
Patronosan Lorenzo
Giorno festivo10 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Marradi
Marradi
Marradi – Mappa
Marradi – Mappa
Posizione del comune di Marradi all'interno della città metropolitana di Firenze
Sito istituzionale

Marradi (pronuncia: /marˈradi/[4]; Maré /ma're/ in romagnolo) è un comune italiano di 2 902 abitanti, collocato sul versante romagnolo dell'Appennino tosco-romagnolo, ma amministrato dalla città metropolitana di Firenze, in Toscana (Romagna fiorentina)[5].

Assieme al comune di Palazzuolo sul Senio e a quello di Firenzuola, viene collocato impropriamente nel Mugello, con la denominazione di Alto Mugello.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi popoli ad abitare la zona furono anticamente i Liguri, gli Etruschi e i Galli, mentre la strada che la collega al territorio toscano fino a Firenze risale probabilmente all'epoca romana, intorno al 59 a.C.[6]

Denominato "Castello" (Castellum), fungeva da appoggio ai viandanti di passaggio, mentre il nome "Marradi" deriva etimologicamente da "Marrato", ossia zappato, per indicare quel podere posto alla destra del fiume Lamone.

In seguito alle invasioni barbariche di Goti e Longobardi, il collinoso territorio passa sotto il dominio ecclesiastico: al periodo feudale risalgono dunque la fondazione delle principali Abbazie vallombrosiane di Santa Reparata, Santa Maria di Crespino e l'eremo camaldolese di San Giovanni di valle Acerreta.

Dal 1164 al 1312, fu possedimento dei Conti Guidi finché, a seguito di una lunga contesa, passa sotto il dominio dei Manfredi di Faenza.

Durante la battaglia "delle Scalelle" del 1358 però, gli abitanti di Marradi si ribellano contro la compagnia di ventura del Conte Lando (Corrado di Wuerttemberg Conte di Landau), e delle angherie da essa subite, e decidono di attaccarla, disperdendola con successo grazie alla padronanza del territorio[7].

Nel 1428 Firenze sconfigge Giovanni Manfredi e si aggiudica l'intero territorio. In ricordo di questa successione ogni lunedì mattina, a Marradi, è istituito un grande mercato.

Durante il potere dei Lorena, a causa di una scarsa manutenzione del sistema viario, Marradi rimane pressoché isolata fino al governo di Pietro Leopoldo di Lorena, quando finalmente viene intrapresa la ricostruzione di importanti opere pubbliche tra cui la chiesa di San Lorenzo, il Teatro degli Animosi e un nuovo ospedale.

La strada che conduce da Faenza a Firenze risale invece solo al 1883, e al 1893 la costruzione della linea ferroviaria che la affianca.

Molti marradesi combatterono nella Prima guerra mondiale: 296 soldati non fecero più ritorno alle loro case. L'anno dopo la fine della guerra, il 29 giugno 1919, Marradi subì un grave terremoto che causò più di cento vittime e rase al suolo diversi fabbricati. Distruzioni si avranno anche successivamente, per i bombardamenti della Seconda guerra mondiale[8].

Il 17 luglio 1944 la frazione di Crespino sul Lamone subisce il massacro di 42 civili a scopo di rappresaglia, ad opera di soldati nazisti, conosciuto come Eccidio di Crespino sul Lamone.[9]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Piccolo centro attraversato dalla linea gotica, sopportava con fierissimo e dignitoso contegno spaventosi bombardamenti aerei e terrestri, subendo la distruzione della maggior parte del centro abitato e offrendo alla causa della Patria e della libertà il sacrificio eroico di quarantadue civili inermi, trucidati a scopo di rappresaglia dalle truppe d'occupazione naziste.»
— Marradi, estate 1944
  • La medaglia è stata conferita con decreto del Presidente della Repubblica del 3 luglio del 1991[10].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 186 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è servito dalla ferrovia Faentina. Sul territorio vi sono cinque stazioni: Marradi-Palazzuolo sul Senio, Crespino del Lamone, Fantino (dismessa), Biforco, Popolano di Marradi.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei-Biblioteca Comunale-Informazione[modifica | modifica wikitesto]

  • Centro Studi Campaniani - All'interno dei suoi locali è allestito il «Museo artisti per Dino Campana», che raccoglie opere di artisti italiani e stranieri ispirate ai testi di Dino Campana. È stato inaugurato nel 2009;
  • Centro di Studio e Documentazione sul Castagno (CSDC) - Al suo interno è allestito un settore espositivo sulla castagna.
  • Mostra permanente delle opere del pittore “Francesco Galeotti”, inaugurata nell’autunno del 2012.
  • Biblioteca Comunale istituita nel 1991
  • Marradi Free News quotidiano on line fondato nel 2010 diretto da Raffaella Ridolfi.

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Il Marron Buono[modifica | modifica wikitesto]

Marradi è zona di produzione del Marron Buono[13] (marchio IGP), sono presenti estesi castagneti e per valorizzare la conoscenza di questo prodotto è stata realizzata la Strada del Marrone del Mugello di Marradi. La gastronomia locale è ricca di prodotti preparati a base di castagne, come la torta di marroni di Marradi[14].

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Celebrazione Dino Campana (20 agosto)
  • Sagra delle Castagne domeniche di ottobre

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Badia del Borgo

La badia del Borgo (Santa Reparata in salto) è un importante complesso monastico. Risale all'XI secolo ed appartenne prima ai benedettini, poi ai vallombrosani, insieme all'abbazia di Crespino. Il complesso fu ristrutturato in forme barocche nel 1741 ed oggi si presenta attorniato da edifici ruralizzati. Il grande campanile a pianta quadrata e a due ordini di bifore, mantiene l'originario aspetto romanico. I grandi altari barocchi hanno quadri del XVIII secolo e decorazioni in stucco. Nella sagrestia è conservato un gruppo di dipinti di un anonimo maestro di Marradi (fine 1400).

Campigno

Frazione che a sua volta è divisa in tre gruppi di antiche case, molte delle quali rimesse a nuovo (LE PILLE, MAGLIABECCO, FARFARETA), è servita da strada comunale che per lungo tratto costeggia il torrente Campigno, dalla località Ravale s'inerpica attraverso i massi della frana di Gamberana (avvenuta nel 1900), sino a giungere al Passo delle Scalelle. In questa località è stato eretto un cippo in arenaria per ricordare la battaglia delle Scalelle.

Crespino

Nell'antica abbazia dell'XI secolo è conservato un quadro di scuola giottesca.

Lutirano

Frazione distante 18 km dal capoluogo, è servita da una strada provinciale che collega Marradi a Tredozio. È una ricca zona agricola, in un'ampia vallata bagnata dal torrente Acerreta.

Popolano

La chiesa prioriale di Santa Maria conserva una pregevole ceramica della scuola Della Robbia.

Sant'Adriano

Vi si trova un'antica torre del castello di Benclaro. È ricca di attività artigianali.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Industria e servizi[modifica | modifica wikitesto]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

La vocazione turistica di Marradi è evidenziata dall'esistenza, nel territorio comunale, di oltre 120 km di sentieri per escursioni, lungo i quali si allineano tre punti panoramici e cinque rifugi[15].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
8 ottobre 1988 26 maggio 1990 Rodolfo Ridolfi Partito Socialista Italiano Sindaco [16]
13 giugno 1990 28 aprile 1993 Rodolfo Ridolfi Partito Socialista Italiano Sindaco [16]
6 maggio 1993 24 aprile 1995 Paolo Bassetti Democrazia Cristiana Sindaco [16]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Giuseppe Matulli PPI-Centro-sinistra Sindaco [16]
14 giugno 1999 14 marzo 2002 Giuseppe Matulli PPI/DL-Lista civica Sindaco [16]
27 maggio 2003 15 aprile 2008 Graziano Fabbri Lista civica Sindaco [16]
15 aprile 2008 27 maggio 2013 Paolo Bassetti Lista civica Sindaco [16]
27 maggio 2013 10 giugno 2018 Tommaso Triberti Per Marradi siamo pronti Sindaco [16]
10 giugno 2018 in carica Tommaso Triberti Insieme per Marradi Sindaco [16]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

  • L'A.S.D. Club Sportivo Culturale Marradese, fondato nel 1954, è la polisportiva del paese: le attività principali sono il calcio (la prima squadra disputa il campionato di Terza Categoria FIGC), la pallavolo ed il tennis. La società sportiva gestisce anche il palazzetto dello sport ed il campo sportivo "G. Nannini".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Marradi", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  5. ^ Marradi: la tua guida turistica a Marradi, nella valle del Mugello., su about-mugello-travel-guide.com. URL consultato il 26 ottobre 2017.
  6. ^ Marradi storia - Appennino Romagnolo, su appenninoromagnolo.it. URL consultato il 26 ottobre 2017.
  7. ^ La Nostra Storia | Marradi.it, su marradi.it. URL consultato il 26 ottobre 2017.
  8. ^ Storia della Liberazione di Marradi. 25 Settembre 1944. ~ OK!Mugello, in OK!Mugello, 21 settembre 2015. URL consultato il 26 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2017).
  9. ^ Crespino sul Lamone, comune di Marradi (Firenze):17 luglio 1944, su antifascismoresistenza.ilcannocchiale.it, 20 marzo 2008. URL consultato il 29 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2020; seconda copia archiviata il 7 luglio 2012).
  10. ^ 3 Luglio 1991 il Comune di Marradi ottiene la medaglia d’oro al merito civile per i sacrifici sopportati nell’estate del 1944.E domenica 18 a Crespino si commemora la strage. | Marradi Free News, su marradifreenews.com. URL consultato il 26 ottobre 2017.
  11. ^ Villa Piani al Poggio - Firenze BAP, su sbap-fi.beniculturali.it. URL consultato il 16 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2018).
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  13. ^ IL "MARRON BUONO" | Marradi.it, su www.agricomes.marradi.it. URL consultato il 6 giugno 2022.
  14. ^ La Torta di Marroni di Marradi, su Il Blog di Palazzo Torriani, 14 gennaio 2020. URL consultato il 6 giugno 2022.
  15. ^ Stefano Salomoni, Le mille opportunità di un territorio georeferenziato, in Il nuovo Diario-Messaggero, 24 ottobre 2015.
  16. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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