Marion Jones

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Marion Jones
Marion Jones ai Giochi olimpici di Sydney 2000
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Bandiera del Belize Belize
Altezza 178 cm
Peso 93 kg
Pallacanestro
Ruolo Playmaker
Termine carriera 2011
Carriera
Giovanili
1994-1997N. Carol. Tar Heels
Squadre di club
2010-2011Tulsa Shock47
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Atletica leggera
Specialità Velocità, salto in lungo
Record
60 m 6"95 (indoor - 1998)
100 m 10"65 (1998)
200 m 21"62 (1998)
400 m 49"59 (2000)
Lungo 7,31 m (1998)
Carriera
Nazionale
1992-2004Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Mondiali 3 0 1
Mondiali juniores 0 1 0

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Marion Lois Jones, coniugata Thompson (Los Angeles, 12 ottobre 1975), è un'ex velocista, lunghista e cestista statunitense.

È stata campionessa mondiale dei 100 metri piani ad Atene 1997 e a Siviglia 1999. È titolare di doppia nazionalità: statunitense e del Belize, paese originario della madre.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera sportiva[modifica | modifica wikitesto]

Atleta sia di basket che di atletica, dapprima si concentrò sulla pallacanestro e giocò nel North Carolina vincendo il titolo nazionale NCAA femminile nel 1994 (era il playmaker titolare della squadra). Dopo aver perso il posto nella nazionale olimpica per i Giochi olimpici del 1996 di Atlanta, a causa di una frattura al piede, decise di dedicarsi completamente all'atletica.

Vinse il suo primo titolo internazionale ai Campionati del mondo di atletica leggera di Atene nel 1997 diventando campionessa del mondo nei 100 metri piani e nella staffetta 4×100 metri. Nello stesso torneo si piazzò decima nel salto in lungo.

Nel 1998 vinse il jackpot della IAAF Golden League rimanendo imbattuta in tutte le gare dell'anno. Stabilì nello stesso anno nelle due finali di Coppa del mondo il terzo tempo assoluto mondiale di sempre sui 100 m (10"65) ed il secondo sui 200 m (21"62). Inoltre risultò la migliore delle liste annuali nel salto in lungo con la misura di 7,31 m, realizzata due volte nel corso della stagione. Nonostante questo, nella finale di Coppa del mondo dovette inchinarsi alla regina della specialità, Heike Drechsler.

Nel 1999, tentò di vincere quattro titoli ai Mondiali di Siviglia, ma si infortunò durante le semifinali dei 200 metri piani, dopo aver vinto l'oro nei 100 metri ed il bronzo nel salto in lungo.

Marion Jones durante la finale olimpica dei 200 m a Sydney 2000

Vinse 5 medaglie olimpiche nel 2000 a Sydney: 3 d'oro (100 m, 200 m e staffetta 4×400 m) e 2 di bronzo (salto in lungo e staffetta 4×100 m). Nel 2001 ai Mondiali di Edmonton, la sconfitta bruciante sui 100 m inflittale da Žanna Pintusevyč-Blok non le impedì di vincere l'oro sia nei 200 metri, sia nella staffetta 4×100 metri. Quest'ultima vittoria venne successivamente revocata a causa della presenza nel quartetto di Kelli White, squalificata per doping nel 2003 con effetti anche retroattivi.

Abbandona temporaneamente l'attività nel 2003 per la nascita del figlio. Si ripresenta alle gare nel 2004 per partecipare ai Giochi olimpici di Atene, ma torna negli Stati Uniti senza medaglie. Nell'ottobre del 2007, dopo aver annunciato pubblicamente di aver fatto uso di sostanze dopanti in vista della preparazione ai Giochi olimpici di Sydney, Marion Jones - su pressione del Comitato Olimpico degli Stati Uniti e della IAAF (massimo organismo di Atletica) - restituisce gli allori vinti all'Olimpiade australiana. Il 23 novembre 2003 la IAAF decide di annullare anche i risultati ottenuti in staffetta (oltre a quelli individuali) a partire dal 1º settembre 2000.

La vicenda BALCO ed il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

L'agenzia anti-doping americana investigò su Marion Jones per un possibile uso di droga, in relazione allo scandalo legato alla BALCO (Bay Area Laboratory Co-Operative), una industria farmaceutica americana. Il 3 dicembre 2004 Victor Conte, il fondatore della BALCO, apparve in un'intervista sull'emittente ABC, in cui affermò che Jones fece uso di cinque differenti sostanze illegali per il miglioramento delle prestazioni sportive, prima, dopo e durante i Giochi di Sydney del 2000.

Il 19 agosto 2006, Marion Jones viene trovata positiva all'eritropoietina (EPO) usata in occasione dei campionati americani dello stesso anno a fine giugno ad Indianapolis.[1] Le controanalisi svolte il 6 settembre 2006 hanno però esito negativo e l'atleta viene prosciolta dall'accusa di doping. Un anno dopo, il 5 ottobre 2007, confessa alla US. District Court di New York di aver fatto uso a partire dal 1999 di sostanze dopanti, di aver mentito in riferimento al processo BALCO ed alla frode bancaria in cui era implicato il suo ex-compagno Tim Montgomery;[2] contemporaneamente annuncia il ritiro dall'attività agonistica. Tre giorni dopo restituisce le cinque medaglie vinte alle Olimpiadi di Sydney nel 2000.

Il 12 dicembre 2007, il Comitato Olimpico ufficializza la cancellazione dei risultati dell'atleta dall'albo ufficiale sino al 2004 a partire dalle Olimpiadi di Sydney; a questo si aggiunge la richiesta della restituzione dei premi in denaro ottenuti dalla Jones in quel periodo (circa un milione di dollari).

In data 11 gennaio 2008 viene condannata a sei mesi di carcere per aver mentito al giudice riguardo all'uso di sostanze dopanti. La stessa ha svolto per punizione quattrocento ore di lavori socialmente utili.

Ritorno nello sport[modifica | modifica wikitesto]

Finita di scontare la condanna nel settembre 2008, a partire dall'ottobre 2009 Marion Jones lavora sulla sua forma fisica con lo staff delle San Antonio Silver Stars, squadra WNBA, in vista di un possibile esordio nella pallacanestro professionistica femminile. Il coach delle Silver Stars Dan Hughes conferma la notizia.[3]

La Jones già nel 2003 era stata scelta nel draft WNBA dalle Phoenix Mercury, ma allora non aveva considerato un ritorno al suo primo sport. Il 10 marzo 2010 diventa ufficiale il suo approdo nella lega professionistica femminile americana: firma un contratto annuale al minimo salariale con le Tulsa Shock, con cui giocherà la stagione WNBA 2010.[4] Nella prima uscita stagionale, Marion Jones gioca per tre minuti e diciannove secondi, chiudendo la propria prestazione senza segnare. Le Shock perdono 80-74 contro le Minnesota Lynx. Alla fine della sua prima stagione WNBA la Jones fa registrare le medie di 3.4 punti, 1.6 rimbalzi e 0.6 assist a partita.

Il 22 luglio 2011 viene licenziata dalla squadra delle Tulsa Shock;[5] la Jones ha ringraziato il team per la possibilità datale e spera di trovare un'altra squadra per continuare a giocare nella WNBA.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Marion Jones sposò il lanciatore del peso Cottrell J. Hunter (campione mondiale a Siviglia 1999), che nel 1998 era allenatore all'Università della Carolina del Nord. Hunter fu squalificato dalle Olimpiadi di Sydney dopo esser risultato positivo al nandrolone. I due divorziarono nel 2001.

Convolò quindi in seconde nozze con il velocista Tim Montgomery, allora primatista mondiale dei 100 m. Successivamente alla vicenda BALCO che investe in primis il marito, Jones divorzia una seconda volta nonostante abbia avuto da Tim un figlio, Tim Montgomery Jr.

Nel febbraio del 2007 si sposa con il velocista barbadiano Obadele Thompson, medaglia di bronzo nei 100 m piani ai Giochi olimpici di Sydney del 2000, da cui ha avuto due figli.

Record nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Seniores[modifica | modifica wikitesto]

Progressione[modifica | modifica wikitesto]

Marion Jones al Meeting Gaz de France nel 2006

100 metri piani[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Tempo Luogo Data Rank. Mond.
2000 10"78 Bandiera del Regno Unito Londra 5-8-2000
1999 10"70 Bandiera della Spagna Siviglia 22-8-1999
1998 10"65 Bandiera del Sudafrica Johannesburg 12-9-1998
1997 10"76 Bandiera del Belgio Bruxelles 22-8-1997
1992 11"14 Bandiera degli Stati Uniti Norwalk 6-6-1992
1991 11"17 Bandiera degli Stati Uniti Cerritos 1-6-1991

200 metri piani[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Tempo Luogo Data Rank. Mond.
2000 21"94 Bandiera degli Stati Uniti Sacramento 23-7-2000
1999 21"81 Bandiera degli Stati Uniti Eugene 30-5-1999
1998 21"62 Bandiera del Sudafrica Johannesburg 11-9-1998
1997 21"76 Bandiera della Svizzera Zurigo 13-8-1997
1992 22"58 Bandiera degli Stati Uniti New Orleans 28-6-1992
1991 22"76 Bandiera degli Stati Uniti New York 15-6-1991

Salto in lungo[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Misura Luogo Data Rank. Mond.
2000 7,02 m Bandiera degli Stati Uniti Sacramento 16-7-2000
1999 7,01 m Bandiera degli Stati Uniti Raleigh 12-6-1999
1998 7,31 m Bandiera della Svizzera Zurigo 12-8-1998
Bandiera degli Stati Uniti Eugene 31-5-1998
1997 6,93 m Bandiera degli Stati Uniti Indianapolis 15-6-1997
1994 6,75 m Bandiera degli Stati Uniti Boise 1-6-1994

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione Note
1992 Mondiali juniores Bandiera della Corea del Sud Seul 100 m piani 11"58
200 m piani 24"09
4×100 m   Argento 44"51
1997 Mondiali Bandiera della Grecia Atene 100 m piani   Oro 10"83 Miglior prestazione mondiale stagionale
Salto in lungo 10ª 6,63 m
4×100 m   Oro 41"47 Record dei campionati
1999 Mondiali Bandiera della Spagna Siviglia 100 m piani   Oro 10"70 Record dei campionati
200 m piani Semifinale dnf
Salto in lungo   Bronzo 6,83 m

Campionati nazionali[modifica | modifica wikitesto]

  • 3 volte campionessa nazionale dei 100 m piani (1997, 1998, 2000)
  • 3 volte campionessa nazionale dei 200 m piani (1998, 1999, 2000)
  • 3 volte campionessa nazionale del salto in lungo (1997, 1998, 2000)

Altre competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

1997
1998

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Lance Williams, Sprinter Jones failed drug test / Olympic champ's sample, taken after win at nationals, showed banned substance EPO, sfgate.com, 19 agosto 2006. URL consultato il 24 luglio 2012.
  2. ^ (EN) Michael S. Schmidt, Jones Pleads Guilty to Lying About Drugs, nytimes.com, 5 ottobre 2007. URL consultato il 24 luglio 2012.
  3. ^ (EN) Ex-track star Marion Jones wants to play in WNBA, NBA.com, 30 novembre 2009. URL consultato il 1º dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2009).
  4. ^ (EN) Tulsa Shock Sign Former Olympian Marion Jones, WNBA.com, 10 marzo 2010. URL consultato il 13 marzo 2010.
  5. ^ (EN) Shock part with former Olympic sprinter Jones, su ESPN.com, 21 luglio 2011. URL consultato il 29 settembre 2023.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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