Laterale fricativa alveolare sorda
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Laterale fricativa alveolare sorda | |
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IPA - numero | 148 |
IPA - testo | ɬ |
IPA - immagine | ![]() |
Unicode | U+026C |
Entity | ɬ |
X-SAMPA | K
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Kirshenbaum | s<lat>
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Ascolto | |
La laterale fricativa alveolare sorda è una consonante, rappresentata con il simbolo [ɬ] nell'alfabeto fonetico internazionale (IPA).
Nella lingua italiana tale fono non è presente.
Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]
La consonante laterale fricativa alveolare sorda presenta le seguenti caratteristiche:
- il suo modo di articolazione è laterale fricativo, perché questo fono è dovuto alla parziale occlusione della parte centrale del canale orale (la bocca, che costringe l'aria a passare da uno stretto passaggio su uno o su entrambi i lati del canale stesso, producendo un rumore di frizione);
- il suo luogo di articolazione è alveolare, perché nel pronunciare tale suono la punta della lingua si accosta agli alveoli dei denti incisivi superiori;
- è una consonante sorda, in quanto questo suono è prodotto senza vibrazione da parte delle corde vocali.
Nelle lingue[modifica | modifica wikitesto]
Chickasaw[modifica | modifica wikitesto]
Tale fono è presente in lingua chickasaw.[senza fonte]
Gallese[modifica | modifica wikitesto]
In lingua gallese tale fono è reso con la grafia ⟨ll⟩:
- llwyd "grigio" [ɬʊɨ̯d]
Groenlandese[modifica | modifica wikitesto]
Tale fono è presente in lingua groenlandese.
- illu "casa" ['iɬ:u][senza fonte]
Islandese[modifica | modifica wikitesto]
In lingua islandese tale fono può essere sia un fonema indipendente trascritto col digramma ⟨hl⟩, sia la realizzazione del fonema /l̥/ (scritto ⟨l⟩) in fine di parola e davanti alle consonanti [p, t, k].[senza fonte]
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Tale fono è presente in lingua navajo.[1]
Nahuatl[modifica | modifica wikitesto]
In lingua nahuatl classica è reso con la grafia ⟨l⟩ quando è messa dopo una ⟨t⟩, formando la sillaba ⟨tl⟩ (presente in moltissime parole). In pipil, un dialetto azteco, tutte le ⟨tl⟩ finali sono state sostituite con semplici ⟨t⟩, mantenendo però la pronuncia.
Sassarese[modifica | modifica wikitesto]
Se ne può trovare un esempio nel sassarese, quando la laterale alveolare /l/ è seguita da una consonante, come nelle parole poltu (in sassarese traslitterato come porthu, col significato di "porto") [ˈpoɬu], moltu (in sassarese traslitterato come morthu o mosthu, col significato di "morto") [ˈmoɬu]. Con questi esempi, il sassarese è forse l'unica delle lingue romanze a possedere questo suono, anche se esempi analoghi sono pure riscontrabili in alcune varianti settentrionali della pronuncia della lingua sarda logudorese, come quelli di Ittiri, Sennori, Olmedo, Ploaghe, Chiaramonti, Uri, Usini, Ozieri, Thiesi e Villanova.
Seri[modifica | modifica wikitesto]
Tale fono è presente in lingua seri.[senza fonte]
Soqotri[modifica | modifica wikitesto]
Tale fono è presente in lingua soqotri tale fono è reso con la grafia ⟨ś⟩ nelle traslitterazioni dall'alfabeto ebraico.[senza fonte]
Tera[modifica | modifica wikitesto]
In lingua tera tale fono è reso con la grafia ⟨tl⟩.[senza fonte]
Toisanese[modifica | modifica wikitesto]
In lingua toisanese tale fono è reso ⟨lh⟩ nelle traslitterazioni:
- lhaam "tre"
Totonac[modifica | modifica wikitesto]
In lingua totonac tale fono è reso con la grafia ⟨lh⟩.[senza fonte]
Xhosa[modifica | modifica wikitesto]
In lingua xhosa tale fono è reso con la grafia ⟨hl⟩.[senza fonte]
Zulu[modifica | modifica wikitesto]
In lingua zulu tale fono è reso con la grafia ⟨hl⟩.[senza fonte]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Joyce McDonough, The Navajo Sound System, Cambridge, Kluwer, 2003, ISBN 1-4020-1351-5.