Lamborghini Countach Evoluzione
Lamborghini Countach Evoluzione | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | ![]() |
Tipo principale | concept car |
Produzione | nel 1987 |
Esemplari prodotti | 1 |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 4140 mm |
Larghezza | 2000 mm |
Altezza | 1070 mm |
Passo | 2790 mm |
Massa | 980 kg |
Altro | |
Assemblaggio | Sant'Agata Bolognese |
Progetto | Horacio Pagani, Attilio Masini |
Stile | Marcello Gandini per Bertone |
Stessa famiglia | Lamborghini Countach |
La Lamborghini Countach Evoluzione è una concept car costruita dalla Lamborghini nel 1987 allo scopo di sviluppare e collaudare nuove tecnologie da applicare alle automobili di serie.
Fu la prima esperienza della Lamborghini nell'applicazione dei materiali compositi strutturali in campo automobilistico, ma soprattutto la prima auto al mondo destinata alla circolazione stradale dotata di scocca in fibra di carbonio[1]. Concepita come auto laboratorio senza fini promozionali, non venne mai presentata ufficialmente al pubblico.
Indice
Contesto[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1982 la Lamborghini, allora amministrata dai fratelli Mimran, si interessò alle potenzialità dei materiali compositi applicati al campo automobilistico. A tal scopo, Giulio Alfieri, cui era affidata la direzione tecnica, assunse l'ingegner Rosario Vizzini che in questo campo vantava una grande esperienza maturata soprattutto in campo aeronautico. Vizzini fondò quindi un apposito reparto all'interno dell'azienda denominato E.CO. (Esperienza Compositi), ma si dimise poco dopo in corrispondenza del passaggio di proprietà alla Chrysler. Nel frattempo (1985), Alfieri era stato sostituito da Luigi Marmiroli che mise a capo del reparto Attilio Masini. Compreso quest'ultimo, al reparto lavoravano appena quattro persone, fra i quali l'ingegnere argentino Horacio Pagani[2], che in seguito, con la Modena Design prima e la Pagani Automobili poi, sarebbe diventato uno dei massimi esperti del settore. Pagani tentò di convincere la dirigenza ad acquistare un'autoclave, necessaria per realizzare i manufatti in fibra di carbonio, ma ricevendo un rifiuto se ne procurò una pagandola personalmente grazie ad un prestito bancario[3].
Il progetto "Evoluzione"[modifica | modifica wikitesto]
Il team realizzò una vettura che esteriormente ricalcava, sia nelle forme che nelle dimensioni, la Countach 5000 S Quattrovalvole, ma la cui struttura era completamente diversa. In luogo del telaio in acciaio fu realizzata una scocca monolitica in fibra di carbonio che comprendeva pianale, tetto, montanti e paratie anteriore e posteriore, il tutto in funzione di abitacolo. La scocca si protendeva inoltre in avanti a formare una vasca cui erano ancorate le sospensioni anteriori. Nella parte bassa della struttura furono annegati dei rinforzi di alluminio, kevlar e fibra di carbonio a nido d'ape laminati a sandwich. Posteriormente fu invece mantenuto un traliccio di tubi tradizionale quale culla del motore e supporto delle sospensioni posteriori. Un uso massiccio di materie composite fu fatto anche sulla carrozzeria: le pannellature come parafanghi e porte erano state realizzate in alluminio ma gran parte delle appendici come paraurti, prese d'aria, cofani, spoiler, brancardi e passaruota erano in fibra di carbonio. Essendo l'auto priva di verniciatura[4] era facile distinguere i componenti metallici color alluminio spazzolato (peraltro dalla superficie scarsamente rifinita a testimoniare la natura sperimentale del progetto) da quelli in materiale composito, di colore nero opaco. Anche le coperture lenticolari delle ruote, poi rimosse perché limitavano il raffreddamento dei freni, erano in fibra di carbonio[5]. L'interno dell'abitacolo era spoglio e spartano con cavi e comandi a vista, nessun rivestimento, privo di cruscotto e dotato solamente di due pannelli in cui erano inseriti numerosi strumenti di controllo. Unica concessione al lusso erano i sedili in pelle bianca, scelta effettuata per praticità poiché erano stati prelevati da una Countach di serie.
Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]
Dotata di un motore 5000 S Quattrovalvole modificato in grado di sviluppare 490 CV[6], l'intera vettura pesava appena 980 kg a secco, ovvero 500 in meno rispetto all'auto da cui era stata derivata. Era in grado di raggiungere la velocità di 330 km/h (effettivamente verificata sul circuito di Nardò[7]) e di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi. Trattandosi di un prototipo la vettura non raggiunse mai una configurazione definitiva ma vi furono fatte diverse modifiche aerodinamiche e vi furono testate numerose soluzioni innovative fra le quali il sistema di controllo della frenata ABS, la trazione integrale con ripartitore di coppia variabile[8], il controllo elettronico delle sospensioni (il cui assetto si poteva variale anche in marcia) ed anche un sistema di tergicristalli a scomparsa[7]. Al termine del ciclo di sperimentazione si ritenne che la produzione in serie della Countach Evoluzione non fosse economicamente vantaggiosa (soprattutto a causa dei costi di lavorazione della fibra di carbonio) ma anche perché in caso di incidente la scocca non sarebbe stata riparabile. A tal proposito l'auto fu sottoposta ad un'ultima prova, un crash test contro una barriera che ne causò la completa distruzione. Molte delle soluzioni stilistiche ideate per la Evoluzione vennero poi adottate sulla successiva versione di serie della Countach, la 25º Anniversary del 1988[1]. Grazie alla maturazione delle tecnologie produttive, Il principio di un'auto interamente costruita in fibra di carbonio (e dal peso inferiore ai 1000 kg) sarà ripreso dalla Lamborghini soltanto 23 anni dopo, con la Sesto Elemento.[9]
Dati tecnici[modifica | modifica wikitesto]
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Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Maurizio Vettor, Lamborghini Countach Evoluzione: la superleggera sfortunata ideata da Pagani, automoto.it, 1º gennaio 2015. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ (EN) Michael Fordham, Countach Evoluzione, Influx.co.uk. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ (EN) Travis Okulski, Pagani Exists Because Lamborghini Didn't Give A Shit About Carbon Fiber, jalopnik.com, 13 agosto 2014. URL consultato il 10 febbraio 2015.
- ^ (PL) Przemyslaw Rosołowski, Lamborghini Countach Evoluzione, su autogen.pl. URL consultato l'11 settembre 2015.
- ^ (EN) Mark Smeyers, Countach Evoluzione, Lambocars.com, 11 marzo 2005. URL consultato l'11 settembre 2015.
- ^ (EN) Pretty Sure That's A Composite Lambo Dude., su oppositelock.kinja.com, 20 settembre 2013. URL consultato l'11 settembre 2015.
- ^ a b (ES) Oscar Miguel, Lamborghini Countach Evoluzione, un laboratorio sobre ruedas, diariomotor.com, 20 agosto 2008. URL consultato l'11 settembre 2015.
- ^ (PL) Lamborghini Countach Evoluzione, Lambo.com.pl. URL consultato l'11 settembre 2015.
- ^ Salvatore Manna, Lamborghini Sesto Elemento: Annunciata la produzione al Salone di Francoforte, motorionline.com, 13 settembre 2011. URL consultato il 10 settembre 2015.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Gazzetta dello Sport-Fabbri Editore, Lamborghini Collection, 2014, n.59
- (EN) Lamborghini Countach: The Complete Story, Peter Dron, 192 pp, Crowood Press, 1995
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Fotografie della Countach Evoluzione su www.countach.ch, su countach.ch.
- Fotografie della Countach Evoluzione su www.menudeimotori.com, su menudeimotori.com.